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Riassunto di esperienza ed educazione, Sintesi del corso di Storia Della Pedagogia

Tutti gli argomenti che sono presenti all’interno del manuale

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 11/04/2023

Francesca.net
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Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto di esperienza ed educazione e più Sintesi del corso in PDF di Storia Della Pedagogia solo su Docsity! ESPERIENZA ED EDUCAZIONE - JOHN DEWEY (riassunto)  John Dewey è stato un filosofo e pedagogista statunitense che esercitò fin dai primi anni del XX secolo. Ha esercitato una profonda influenza sulla cultura, sul costume politico e sui sistemi educativi del proprio paese.  Dopo gli studi universitari, che furono influenzati dal pensiero neohegeliano che si colloca tra fine 1700 e 1800, inizio a costruire la sua carriera in relazione al pragmatismo strumentalistico (s’intende la dimensione attiva dell’individuo, la cui attività intellettuale è lo strumento di elaborazione dell’esperienza).  In questo stesso periodo fonda la Scuola Di Chicago ch’è stata la prima scuola di sociologia urbana negli Stati Uniti d’America.  Dewey diede inizio al movimento dell’educazione progressiva, che influenzò le politiche educative e le istituzioni formative contemporanee, attuando una svolta democratica, che successivamente prenderà il nome di attivismo.  Egli si concentrò maggiormente: 1. sugli scopi sociali in educazione 2. i problemi logici-psicologici dell’apprendimento.  Egli studiava e concepiva la pedagogia come una vera e propria scienza in quanto adotta la metodologia scientifica e sperimentale e differenza di altre discipline avrà un legame forte con la filosofia  La posizione di Dewey fa riferimento all’evoluzionismo e al pragmatismo di Peirce e James che pongono l’esperienza concreta dell’uomo come la base fondamentale della cultura e della conoscenza.  L’esperienza deve essere considerata come un qualcosa che modifica l’ambiente naturale in modo attivo con lo scopo di proiettarsi ad esperienze future, non limitandosi a essere concepita come una ricezione passiva di sensazioni provenienti dall’esterno.  Esperienza  interazione tra soggetto e oggetto, tra organismo e ambiente. (i termini non sussistono singolarmente ma sempre in relazione all’altro).  L’esperienza si rifà sempre a situazioni di problematicità in cui l’uomo è coinvolto nel suo modo di adattarsi. Lo strumento di cui l’uomo predispone è la ragione  attività intelligente che va considerata come un’attività simbolica di ricerca e di indagine costituita da ipotesi e sperimentazioni che diventerà il metodo che orienterà il processo educativo.  L’educazione deve essere incentrata su forme di attività pratica, sociale e culturale che consentano alla scuola e altre istituzioni di riprodurre in modo amplificato nel mondo in cui viviamo, quella ricchezza di esperienze che saranno l’inizio del cambiamento.  Educazione  diviene l’ambito prioritario, nel quale la transazione tra fra organismo e ambiente, percezione e oggetti, natura e cultura, può costruire nuovi spazi di libertà 1  Esperienza e educazione viene pubblicato nel 1938 e rappresenta la sintesi del pedagogista e filosofo John Dewey sull’educazione e sulla scuola: in questo testo egli contrappone la sua posizione nei confronti di quella dei conservatori che criticavano le scuole nuove in quanto erano molto legati alla tradizione e al principio di autorità come fondamento pedagogico.  Conservatori  scuola ed educazione autoritaria  Dewey/ Scuole Nuove  scuola democratica ed innovativa.  Dewey non parla di pedagogia ma di una filosofia dell’educazione basata sull’esperienza, in quanto è lo strumento per criticare: 1. sia i punti deboli delle scuole tradizionali. 2. L’applicazione sbagliata dei programmi delle scuole nuove.  Educare  accrescere l’ambito dell’esperienza del docente e del ragazzo (allievo).  Al centro del campo educativo ci sono le relazioni tra insegnante e alunno.  Complesso d’interazioni: fra la storia e la storia del singolo.  Oggi potremmo dire che Dewey ci ha permesso di pensare la scuola come una comunità di pratica educante  Si apprende grazie all’esperienza, per questo l’insegnamento deve essere: 1. centrato sulle possibilità dell’alunno. 2. la scuola deve essere per tutti.  L’esperienza deve costituire sia il punto di inizio per elaborazione della teoria sia il punto di arrivo. ( nell’esperienza s’intrecciano elementi di attività e di passività)  La validazione di una teoria o di una filosofia dell’educazione presuppone il confronto con l’esperienza.  NON TUTTE LE ESPERIENZE SONO EDUCATIVE: la differenza è data dalla qualità dell’esperienza che l’educatore propone: un’esperienza è educativa se vivrà fecondamente e creativamente nelle esperienze che seguiranno.  La Libertà  è generata da fattori esterni e interni (riguardano contesti, materiali simbolici e non). L’educatore in questo caso ha il compito di osservare e giudicare per sé e chi chiede di essere educato.  Non bisogna guardare quante esperienze si fanno ma la qualità: Dewey stesso insiste molto sul ruolo dell’educatore che deve predisporre un ambiente educativo che possa offrire possibilità ai bambini che relazionandosi ampliano le possibilità dell’esperienza. 2  Le esperienze fanno crescere e possono essere da stimolo.  Continuum sperimentale (è il principio dell’esperienza educativa)  ovvero uno sperimentare continuo ed un principio implicito eh ha il compito di riconoscere le esperienze che hanno un valore educativo e quali non lo hanno.  La filosofia dell’educazione in quanto è un insieme di parole e di simboli diventa un piano educativo deve costruirsi in riferimento a ciò che si persegue.  Le idee  quando sono articolate nel modo corretto rappresentano la filosofia dell’educazione. CAPITOLO 3:  L’educazione è la base dell’esperienza.  Una delle ragioni che ha favorito il movimento progressista è stato il fatto che sia più vicino all’ideale democratico che guida il popolo rispetto alla scuola tradizionale che ha metodi improntati sulla rudezza dei sistemi che si confrontano alla libertà individuale e alla correttezza nelle relazioni che s’istaurano. Educazione progressiva  Continuità  criterio con cui saper scegliere se un’esperienza è educativa o diseducativa. In questo criterio bisogna tener presente del futuro, in quanto ogni esperienza dovrebbe preparare l’individuo a vivere esperienze più profonde.  Ogni esperienza (forza propulsiva) influenza le condizioni delle esperienze future: ogni esperienza può aprire situazioni, anche oggetti, che possono cambiare il modo di apprendere del soggetto  la qualità dell’esperienza presente influenza la modalità in cui il principio si applica.  Al ragazzo bisogna fargli nascere propositi e desideri, dirigendo l’esperienza senza impostargli mai nulla. Deve acquisire la capacità di riconoscere le condizioni che facilitano le esperienze che conducono alla crescita.  L’educazione tradizionale 1. aveva un ambiente che non permetteva la libertà del ragazzo.  Interazione  è il secondo principio essenziale che permette d’interpretare un’esperienza nella sua funzione ed efficacia educativa. L’interazione avviene fra un individuo e oggetti o fra due individui. 5  Principio di democrazia  Ogni esperienza fatta e subita modifica chi agisce e chi subisce e andrà ad influire sulla qualità dell’esperienze Questo principio ci fa capire che il mancato adattamento del materiale può provare un’esperienza diseducativa.  Ambiente  rappresenta le condizioni che interagiscono con i bisogni e le capacità personali per creare l’esperienza che si andrà a creare.  I due principi (continuità e interazione) non sono separati l’uno dall’altro.  Desiderio di apprendere  da cosa? Dalle proprie esperienze. Un individuo deve trarre dalla sua esperienza presente tutto ciò che gli può offrire.  Presente e Futuro  non vanno considerati con un Aut-Aut, ovvero un’alternativa i quanto il presente fa sempre sentire la sua influenza sul futuro. I soggetti hanno la responsabilità di creare le condizioni che abbiano effetti favorevoli sul futuro. CAPITOLO 4:  Educazione come esperienza di vita mediante la filosofia dell’educazione  che ha due principi: 1. Interazione 2. Continuità Che servono per valutare l’esperienza e sono connessi fra di loro.  Controllo sociale  che opera nella vita quotidiana.  il controllo delle azioni individuali è costruito dall’intera situazione in cui gli individui sono compresi, di cui sono parte e hanno il ruolo di cooperatori e interratori.  L’individuo  non si deve far sovrastare da un’altra persona.  Genitori e insegnati  sono gli esecutori degli interessi dell’intero gruppo. L’insegnante riduce al minimo le occasioni in cui deve esercitare un’autorità personale a differenza della posizione arbitraria che detiene la scuola tradizionale.  I ragazzi imparano in gruppo.  Scuola tradizionale  l’insegnante detiene l’ordine  Scuola nuova  l’importanza è rivolta al lavoro collettivo  l’educatore non deve concentrarsi sull’intera massa ma sul singolo individuo ch’è il mezzo principale di controllo.  PIANO: 1. L’insegnante/educatore deve predisporre un piano intelligente 2. Esaminare le capacità e i bisogni del gruppo 3. Fornire il contenuto per delle esperienze che appagano i bisogni. 4. Il piano deve essere flessibile per permettere un’esperienza individuale: che si crea attraverso le interazioni in quanto l’educazione è un processo sociale. 6  L’insegnante fa parte del gruppo ed essendo il più maturo gestisce le interazioni all’interno del gruppo, che rappresentano la vita del gruppo in quanto è una comunità.  I ragazzi sono individui di cui occorre rispettare la libertà.  Educazione  Formazione CAPITOLO 5:  Importante  la libertà di osservare: - Scuola tradizionale : la libertà c’era solo quando era concessa - Scuola progressiva : l’insegnante tramite essa conosce l’individuo comprendendo i suoi bisogni; senza di essa è praticamente impossibile che un insegnante impari a conoscere l’individuo con cui a che fare.  il ragazzo dovrebbe disporre di pause per poterle dedicare alla riflessione  Libertà (è il potere di fare progetti) di movimento  è il mezzo per mantenere la salute fisica e mentale e questa varia a seconda del soggetto. La mancanza di questa provocherebbe l’assenza di nuovi materiali che permetterebbero di esercitare la propria libertà. Impulsi e Desideri sono il punto di partenza, in quanto il pensare è l’arresto dell’azione immediata dell’impulso solo quando è in rapporto con le tendenze attive del soggetto e producono conseguenze attraverso l’interazione e la cooperazione.  La meta ideale dell’educazione è la creazione del potere di autocontrollo. CAPITOLO 6:  La libertà  rappresenta l’autocontrollo in quanto la formazione di propositi è l’organizzazione di mezzi per eseguirli a opera dell’intelligenza. - Scuola progressista  l’importanza alla partecipazione dell’educando alla formazione dei progetti che dirigono le sue attività nel processo dell’apprendere. - Scuola tradizionale  non c’è cooperazione dell’alunno alla costruzione dei progetti per il suo studio.  Né impulso e né desiderio  sono un proposito (che prende forma attraverso il processo dell’intelligenza sociale) ch’è la visione del fine  La previsione delle conseguenze implica l’attività dell’intelligenza: - Il primo passaggio  c’è l’osservazione delle condizioni. L’esercizio dell’osservazione è una condizione della trasformazione da impulso a proposito. La sola osservazione non basta  la formazione di propositi è un’operazione intellettuale complessa. (ci sarà un piano d’azione basato sulla previsione delle conseguenze. 7
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