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Italo Svevo: Biografia e Opere - Dal Inetto a La Coscienza di Zeno, Sintesi del corso di Italiano

Biografia di Italo Svevo, scrittore italiano di origini tedesche e italiane, ebraico, nativo di Trieste. Le sue opere più importanti sono '1892', 'Senilità' e 'La coscienza di Zeno'. La sua formazione avviene tra la cultura tedesca e italiana, con una forte influenza di Darwin e Henri Berson. Svevo ha avuto difficoltà a accedere agli studi letterali e ha pubblicato il suo primo romanzo, '1892,' senza successo. Ha avuto relazioni con Giuseppina Zergol e Livia, ispirazione per i personaggi di Angiolina e Livia in 'Senilità'. Ha abbandonato la banca e ha iniziato a lavorare nell'azienda di pittura del suocero, studiando l'inglese da Joyce e entrando in contatto con la psicoanalisi, che ha ispirato 'La coscienza di Zeno'.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 06/01/2022

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Scarica Italo Svevo: Biografia e Opere - Dal Inetto a La Coscienza di Zeno e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! ITALO SVEVO (1861-1928) * Aron Hector Schmitz nacque a Trieste il 19 dicembre 1861 e morì a Motta di Livenza il 13 settembre 1928. * Le sue opere più importanti sono: “1892”, “Senilità” e “La coscienza di Zeno”. * Nonostante la nascita di Svevo nell’anno dell’unità d’Italia, Trieste non ne faceva ancora parte, in quanto parte dell'impero austriaco. * Svevo aveva origini tedesche e italiane ma di religione ebraica * La sua formazione avviene a metà tra la cultura tedesca e quella italiana. Cresce bilingue, creando un idioma tutto suo dato dallo studio dei classici sia tedeschi che italiani e dalla simbiosi di queste due lingue nella sua testa. * Autore peculiare, diverso perché: 1. Bilingue, padroneggia tedesco e italiano e crea una lingua tutta sua. 2. Trieste è culturalmente influenzata dalla cultura austriaca che si aggiunge alla cultura tedesca e italiana dei genitori di Svevo. * Vorrebbe accedere agli studi letterali, ma il padre contrario lo indirizza verso gli studi commerciali per poter continuare la sua attività che però fallisce e Svevo viene mandato a Vienna. Torna poi a Trieste dove lavorerà per 20 anni nella banca viennese. * Alla fine del 1892 pubblica il suo primo romanzo 1892, che firma con lo pseudonimo Italo Svevo (per l’ancipite di italiano e tedesco), ma non ebbe successo. Questo romanzo vede come protagonista un inetto: Alfonso Nitti, che sul punto di sposare Annetta fugge, ma nel mentre sua mamma muore e lui torna a Trieste dove si suicida a causa di equivoci con la famiglia di Annetta. * Ebbe una relazione con una donna, Giuseppina Zergol, che sarà l’ispirazione del personaggio di Angiolina nel romanzo “Senilità” pubblicato nel 1898, ma che non avrà successo. * Qualche anno dopo Svevo si sposa con sua cugina. * Frustrato dagli insuccessi Svevo abbandona la banca e inizia a lavorare nell'azienda di pittura del suocero, che lo porta a viaggiare e a studiare l'inglese da James Joyce, il suo insegnate, che lo induce a scrivere ancora. * Suo cognato ha dei problemi di nervi e va a Vienna per farsi curare da Freud; grazie a lui Svevo entra in contatto con la psicoanalisi, che gli daranno l’ispirazione per la base del suo nuovo romanzo che sarà “La coscienza di Zeno”. Svevo tradurrà in italiano “L’interpretazione dei sogni” di Freud. * Essendo nei primi del ‘900 Svevo entra in contatto con la prima guerra mondiale, perché rimane senza lavoro in quanto l'azienda viene chiusa. * Dopo la fine della guerra mette mano in modo più organico a tutti gli appunti che aveva radunato attorno all’idea di un romanzo psicologico che avesse come base la storia di una terapia psicanalitica, ovvero “La coscienza di Zeno”. * “La coscienza di Zeno” verrà divulgato nel 1925 grazie all’aiuto di Joyce e di Eugenio Montale (il primo a pensare di trovarsi di fronte ad un grande scrittore). * A causa della sua morte “La coscienza di Zeno” è il suo ultimo romanzo nonostante dovesse essere il primo di una trilogia. POETICA - sguardo attento e disincantato sul mondo che derivava dalla sua formazione molto concreta, ogni visione idealizzata della realtà non lo riguarda, ha una visione concreta, per niente ingenua. - disagio esistenziale, trasposizione letteraria del suo disagio biografico, in lui coesistevano 2 modelli di vita opposti: lottatore e contemplatore, lotta per successo e affermazione nel suo lavoro commerciale e scrittore che indaga sugli stati d’ animo più profondi si concretizza nella figura dell’inetto, colui non adatto, personaggio (3 inetti, protagonisti dei suoi 3 romanzi) - ambiente sociale in cui vive appare ostile nelle sue opere, in modo disincantato indaga i meccanismi che regolano il mondo attraverso una grande opera d’introspezione dei suoi personaggi, es. autoinganno Dei critici dissero che Svevo scriveva male, lingua italiana non familiare poiché a Trieste si parlava il dialetto e perché la sua formazione avvenne in Germania, formazione da autodidatta, senza guida, lessico può sembrare generico, lingua a volte incolore, nell’uso delle preposizioni non molto ortodosso. - la sua lingua sembra involontariamente artificiale, lingua che veicola contenuti, può essere definito uno dei grandi del 900 - influenze culturali: di primaria importanza Charles Darwin, fornì base sulla quale indagare la lotta per la vita, la trasmissione ereditaria, influenzò anche lo stesso Verga. - ambiente sociale diverso, non gli interessa il destino delle classi sociali inferiori come ai contadini del meridione o degli operai del nord, vede Darwin come specchio della sua condizione, discriminazioni raziali patite nei secoli dal suo popolo, la rovina economica della famiglia. - influenzato anche da Henri Berson, la nostra percezione del tempo è psicologica e soggettiva, nei suoi romanzi non procede in rodine cronologico ma le cose vengono rivissute e alterate dalla memoria, soprattutto in Zeno, capitoli in orine tematico, in base a come emergono i ricordi nell’autore - Svevo può essere accostato a Joyce, non è unico, non arriva a una rottura radicale della forma romanzesca però anche in lui il tempo va a seconda del vissuto soggettivo della persona. Oppure a Proust, “a la recherche du temp perdu” e Virginia Woolf accumunati dalla concezione comune del tempo. Shopenhauer, l’esistenza come malattia mentale che influenzerà anche lo stesso Pirandello concezione tra voler vivere e non voler soffrire. Primo romanzo di Svevo: 1892, il titolo doveva essere “un’inetto”, lo pubblicò per conto proprio. Inetto, inadatto alla vita sociale, idea narcisistica di sé, inteso non come una persona che si pavoneggia. Protagonista si suiciderà. Il protagonista è Alfonso Nitti, ambizione letterarie ma impiegato di banca, sembra che ci sia una svolta a un certo punto della sua vita, Annetta è interessata a lui e inizia una relazione, un buon partito, quasi certa carriera lavorativa, alla prova con la realtà non si sente adeguato, finge un malessere della madre e scappa nel suo paese d'origine perché si sentiva proprio inadatto, scappa di fronte alla realtà, vuole affermarsi ma non si riesce. Torna a Trieste ma in banca ottiene un lavoro più scarso, Annetta è fidanzata con un altro, Alfonso prova a riconciliarsi, le chiede un appuntamento ma al posto della ragazza si presenta il fratello che lo sfida a duello. A questo punto terrorizzato dal duello si suicida, non è il suicidio eroico di Ortis che con la propria forza arriva al suicidio come soluzione ai
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