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Riassunto di Karl Marx e il Manifesto del Partito Comunista, Sintesi del corso di Storia Delle Dottrine Politiche

Un riassunto della vita e delle opere di Karl Marx, con particolare attenzione al materialismo storico e alla contrapposizione con Hegel. Viene inoltre analizzato il Manifesto del Partito Comunista, scritto da Marx ed Engels nel 1848, che analizza la nascita del capitalismo e la lotta di classe tra borghesi e proletari. Il testo adotta un linguaggio semplice per coinvolgere tutto il proletariato e ottenere gli obiettivi rivoluzionari.

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

In vendita dal 09/10/2023

Sabinamaxim
Sabinamaxim 🇮🇹

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Scarica Riassunto di Karl Marx e il Manifesto del Partito Comunista e più Sintesi del corso in PDF di Storia Delle Dottrine Politiche solo su Docsity! Riassunto di Karl Marx ❖ Vicende biografiche ↝ 1818: Nasce a Treviri da famiglia ebraica poi convertita; ↝ 1835-1836: Studi universitari a Bonn e Berlino; ↝ 1841: Si laurea con una tesi sulla differenza tra la filosofia della natura di democrito e di epicuro; ↝ 1842-43: Collabora con la gazzetta renana e gli annali tedeschi; ↝ 1844: Pubblica per la critica della filosofia del diritto di Hegel e la questione ebraica; ↝ Incontra Engels ↝ 1845-46: Insieme ad Engels scrive la sacra famiglia, critica della critica e l’ideologia tedesca; ↝ 1847: Aderisce alla lega dei giusti, poi lega dei comunisti; ↝ 1848: Il manifesto del partito comunista; ↝ 1849: Si trasferisce a Londra; ↝ 1867: Primo volume de Il capitale ↝ 1883: Muore a Londra. ❖ Contrapposizione Hegel e Marx Feuerbach rovescia i termini della dialettica hegeliana, egli afferma che non si deve partire dall’assoluto o Dio bensì dal reale, dall’uomo. L’uomo è figlio del suo ambiente e del suo tempo, la storia non è creata dall’idea ma dagli uomini. I filosofi hanno finora soltanto interpretato il mondo in diversi modi, mentre ora si tratta di trasformarlo. Il filosofo, quindi, ha il compito non soltanto di speculare. ma anche di agire nella realtà. La struttura economica modifica quelle che sono le attività spirituali. Nella “sacra famiglia” del 1845 mentre l’uomo comune e il filosofo realista pensano che esistano prima le mele, le pere, le mandorle reali e poi il concetto di frutto, Hegel pensa che esista prima il concetto di frutto e poi i frutti concreti, come sue manifestazioni necessarie. Hegel accetta lo status quo e le contraddizioni sono superate a livello intellettuale mentre Marx vuole trasformare il mondo e superare le contraddizioni con un'azione rivoluzionaria. I diritti non hanno alcun valore universale poiché corrispondono allo strumento di un dominio di classe, dove eliminato il dominio si eliminano i diritti. ❖ Materialismo storico Il materialismo di Marx deriva da Feuerbach, la storicizzazione da Hegel. La storia è un processo dialettico che evolve continuamente trasformandosi sotto la spinta delle dinamiche sociali ed economiche. Ogni epoca è caratterizzata da forme di produzione, in base al modo di produzione e di distribuzione dei beni economici si stabiliscono fra gli uomini determinati rapporti economici, la struttura economica della società è rappresentata da un insieme di rapporti economici fra gli uomini. La materiale attività produttiva dell’uomo è la sua caratteristica essenziale: l’uomo, a differenza dell'animale, è capace di produrre utensili, strumenti per rendere sempre più produttivo il suo lavoro. è proprio da questa capacità che si inizia il processo storico di produzione delle condizioni materiali di vita dell'uomo, che sono il presupposto di tutte le altre attività. L’uomo non solamente produce cose, beni, ma anche idee, religione morale, diritto, istituzioni, cultura, che sembrano frutto della sua autonoma attività di pensiero, ma che in effetti, non sono altro che il riflesso della situazione materiale nella quale vive. I rapporti sociali sono intimamente connessi alle forze produttive, impadronendosi di nuove forze produttive gli uomini cambiano il loro modo di produzione, la maniera di guadagnarsi la vita, cambiano tutti i loro rapporti sociali. La società si basa su delle strutture e sovrastrutture dove la struttura economica è la base mentre la morale, la religione, la filosofia, il diritto e la politica dipendono direttamente dalla struttura economica. I rapporti economici di produzione si manifestano come scontro fra classi antitetiche, la storia è caratterizzata dallo scontro di classi sociali, che ci richiama alla mente la tesi e antitesi di Hegel dove ogni classe crea la propria antitesi. Il socialismo scientifico non deve essere considerato una mera acquisizione teorica o filosofica, ma come consapevolezza della necessità di modificare, radicalmente le condizioni della società. Alla luce della nuova concezione scientifica della storia e del comunismo non si tratta più di interpretare il mondo, bensì di trasformarlo. ❖ Il manifesto del partito comunista Viene pubblicato nel 1848, su commissione della lega dei comunisti, in simbiosi con i moti rivoluzionari del ‘71 della comune di Parigi. Alla redazione del testo collaborò attivamente anche Engels, il testo adotta un linguaggio semplice per permettere di rendere note a tutti le finalità di questo movimento, il tal modo si sarebbe potuto coinvolgere tutto il proletariato e si sarebbero così potuti ottenere gli obiettivi rivoluzionari. Il testo è diviso in quattro capitoli: I. borghesi e proletari, II. proletari e comunisti, III. letteratura socialista e comunista e IV. posizione dei comunisti di fronte ai diversi partiti di opposizione. In questo testo Marx ed Engels analizzano la nascita del capitalismo. La storia di ogni società è stata finora la storia di lotte di classe, uomo libero e schiavo, patrizio e plebeo, ecc…, si sono sempre reciprocamente contrapposti. Per Marx una nuova forza sta entrando in gioco, ovvero il comunismo (movimento reale e sociale che sovverte lo stato presente delle cose), i proletari che si iniziano a mettere in gioco sono uno spettro (l’utilizzo di tale parola richiama alla mente il linguaggio della superstizione medievale) che spaventa i conservatori (che vogliono che l’Europa rimanga come sia, cioè con pochi privilegiati che vivono bene e grande povertà) e radicali democratici (vogliono una democrazia politica ma non sociale dove la democrazia sociale rappresenta il superamento della proprietà privata dei mezzi di produzione, dove i mezzi devono essere collettivizzati, cioè appartenere a chi lavora), se i mezzi di produzione sono privati e il lavoro impiegato è sociale avviene lo sfruttamento perché il prodotto del lavoro diventa privatizzato. La borghesia dopo aver preso il potere nel paese, è costretta dal suo stesso sistema a rivoluzionare la produzione su scala mondiale, creando così il suo becchino, cioè il proletariato, questo perché la sua autodistruzione è inevitabile avendo provocato delle crisi di sovrapproduzione che distruggono prodotti e ricchezze. L’operaio si trova a completa “disposizione” del suo padrone borghese e la sua attività si degrada ogni giorno che passa a causa del continuo perfezionamento delle macchine di produzione. Inoltre, con la svalutazione del lavoro umano, il lavoro degli uomini viene sostituito da quello delle donne e in conseguenza le merci diminuiscono, il costo del lavoratore è limitato quasi esclusivamente ai mezzi di sostentamento di cui egli necessita per sopravvivere. La vera vittoria dei lavoratori non deve valutarsi alla stregua degli scarsi successi ottenuti, bensì nel fatto stesso dell’organizzazione in classe sociale, che permette ai lavoratori di portare la lotta sul terreno politico, costituendosi in partito. La vittoria sostanziale del proletariato è inevitabile perché esso è in continua ascesa, in contrapposizione alla borghesia che si sta dissolvendo e conserva gli stessi valori e ideali. ❖ Proprietà Nella seconda parte viene descritto il rapporto tra proletari e comunisti; questi ultimi non si propongono come legislatori del movimento proletario, ma vogliono sottolineare che il carattere del comunismo è l’internazionalismo, il suo scopo è l’abolizione della proprietà borghese o privata perché è lo strumento di dominio appartenente a una classe di minoranza. Il comunismo vuole abolire lo sfruttamento dei salari e vuole sopprimere la libertà, la personalità, il libero commercio, in quanto vengono considerati libertà borghese, personalità borghese e commercio borghese. I comunisti sono pertanto nella pratica la parte più decisa e più avanzata dei partiti operai di ogni paese, e dal punto di vista teorico essi sono anticipatamente consapevoli delle condizioni, del corso e dei risultati complessivi del movimento proletario. ❖ Famiglia Ugualmente dicasi per la famiglia borghese fondata sul capitale e sull’industria. Il comunismo è antipatriottico nel senso borghese; gli stereotipi borghesi sulla famiglia e sull’educazione, su l'affettuoso rapporto fra genitori e figli, diventano tanto più nauseanti quanto più per i proletari vengono spezzati tutti i vincoli familiari e i figli sono trasformati in semplici articoli di commercio e strumenti di lavoro. Il borghese vede in sua moglie un puro strumento di produzione. Egli sente dire che gli strumenti di produzione devono essere sfruttati in comune e non può naturalmente fare a meno di pensare che il destino della comunanza toccherà anche alle donne. Non gli viene in mente che si tratta proprio di abolire la posizione delle donne come puri strumenti di produzione. D'altronde non c'è nulla di più ridicolo del moralissimo orrore del nostro borghese per la pretesa comunanza ufficiale delle donne fra i comunisti. I comunisti non hanno bisogno di introdurre la comunanza delle donne, giacché essa è quasi sempre esistita.
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