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Riassunto di Letteratura Spagnola - La Celestina, Appunti di Letteratura Spagnola

La Celestina, opera di Fernando de Rojas, dalla genesi elaborata che pone problemi agli studiosi.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 07/07/2020

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supernova-412 🇮🇹

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Scarica Riassunto di Letteratura Spagnola - La Celestina e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! Riassunto Letteratura Spagnola La Celestina Autore: Fernando de Rojas, nato nel 1475, studiò diritto a Salamanca, visse a Talavera de la Reina e nel 1538 divenne anche sindaco della città. La Celestina è un’opera dalla genesi elaborata, che pone problemi agli studiosi. La prima edizione viene redatta a Burgos nel 1499. Priva di titolo, sembra incompleta, a causa della mancanza di elementi che possano dare indicazioni (versi acrostici, incipit, riassunto dell’argomento, lettera come prologo), che verranno ritrovati nella seconda edizione di Toledo del 1500. La seconda edizione è composta da 16 atti, dai versi acrostici con cui l’autore firma l’opera e contenente il titolo. La terza edizione del 1501 si rifà a quella di Toledo e porta il titolo di “Comedia de Calisto y Melibea”. Nel 1502 il titolo sarà “Tragicomedia de Calisto y Melibea”, non avrà più 16 atti, ma 21, a causa del cosiddetto “Tratado de Centurio”, ossia 5 atti in più che non si sa se attribuire ad Alfonso de Proasa, che si trovano a partire già dalla metà del 14° atto, che si interrompe dopo il primo incontro di Calisto e Melibea: nella Tragicomedia, qui, moriva Calisto. La seconda metà del 14° atto diventa la fine del 19° e il 15° con il 16°, diventano 20° e 21°. La critica propende per la veridicità dell’autore del primo atto e in una lettera indirizzata ad un amico, Fernando de Rojas afferma che probabilmente l’atto usciva dalla penna di due autori. Il titolo diventerà Tragicomedia, ma i lettori la conoscevano come “Calisto o Melibea”, dal nome dei due personaggi. I traduttori italiani e i lettori di entrambe le lingue poi la chiamarono “La Celestina”. Dal 1518-20 circolò un altro titolo “Libro de Calisto y Melibea y de la puta vieja Celestina” ma poi Celestina prese il sopravvento sugli altri personaggi e finì per diventare il personaggio di maggior rilievo, sebbene il mondo di Celestina sia popolato da personaggi che offrono spunti di riflessione. La Celestina pone un altro problema: il genere. Essa è scritta in forma dialogata, ma sono troppi atti che devono essere rappresentati. La forma dialogata fa pensare ad una relazione con il teatro e ci si muove nell’ambito della commedia umanistica in cui si fondono elementi del romanzo e di un genere come las novelas de adventuras sentimentales. In Calisto si vede la volontà dell’autore di parodizzare quel genere di romanzo. Si vede inoltre un Realismo del linguaggio che si regge attraverso la mescolanza di diversi registri. Nel corso della narrazione si hanno spiegamenti di citazioni e aneddoti, affettazione retorica non in contraddizione con il realismo. L’erudizione non sorprenderà il lettore che sa di trovarsi dinanzi ad un gioco letterario e che viene sfoggiata anche da personaggi bassi. L’autore cerca di non far corrispondere ai personaggi un livello stilistico predeterminato, la lingua di un personaggio basso che ostenta elevazione e che va ad imitare i personaggi alti è un gioco che va interpretato dalla prospettiva del desiderio dell’autore di utilizzare più registri linguistici e le classi inferiori non usano il gergo grottesco e traboccante di volgarismi che si trovava in altre opere. Si è dinanzi ad uno stile che si confronta con oggetti e ambiti di esperienza quotidiana, uno scenario che non elude gli spazi della città. Nella Celestina convivono quindi differenti registri linguistici ed esso è un capolavoro che ha attraversato le epoche e ha dato origine ad adattamenti nel corso degli anni (1998, in Italia, prima a teatro e poi in tv, Celestina viene interpretata da Isa Danieli). Nel 1996 invece, Melibea, in un adattamento cinematografico di Gerardo Vera, viene interpretata da Penélope Cruz. L’adattamento si discosta dall’originale con un’inversione tra la scena iniziale con cui si apre la Celestina e con la parte blasfema che venne censurata all’epoca. La Celestina non ha smesso di generare opere di altra natura come ad esempio interpretazioni di Francisco de Goya o in epoca più moderna, una versione di epoca blu di Pablo Picasso. Oltre ad essere una grande opera tardo-medioevale, continua ad essere un
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