Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Riassunto di Pascoli, riassunto completo, Appunti di Italiano

Riassunti pascoli. Vita e opere

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 18/12/2021

stefania-patrascu-2
stefania-patrascu-2 🇮🇹

4.5

(4)

21 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto di Pascoli, riassunto completo e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI Nasce il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna da una famiglia di circola borghesia terriera: il padre Ruggero era il fattore della tenuta dei torlonia. Era una famiglia molto numerosa infatti Giovanni era il quarto di 10 figli. Il 10 agosto 1867 Ruggero fu ucciso a fucilate probabilmente da un rivale che aspirava a prendere il suo posto o per aver assistito a commercio di sale illegale. Sicari e mandanti non furono mai scoperti. Questo creò difficoltà economiche e nel giro di pochi anni altri lutti si susseguirono: morirono la madre, la sorella e il fratello maggiore giacomo e un altro fratello. Giovanni studiò al collegio degli scolopi dove ricevette una formazione classica e dopo proseguì gli studi a Firenze. Ottenne una borsa di studio all'università di Bologna dove studiò lettere.(1873) In questi anni subì il fascino del socialismo e partecipò a diverse manifestazioni contro il governo dove fu anche arrestato e poi assolto. Questo determinò il distacco dalla politica militante. Finiti gli studi divenne insegnante liceale a Massa dove chiamò a vivere con se due sorelle, Ida e Maria per ricostruire almeno in parte il nido familiare. Dopo si trasferirono a Livorno fino al 1895. Il poeta aveva una struttura psicologica molto fragile a causa dei traumi infantili e cercava nel “nido” la protezione dal mondo esterno che gli appare minaccioso. A questo si unisce il ricordo ossessivo dei vari lutti che condiziona le relazioni esterne viste coma un tradimento al nido. Il poeta conduce una vita forzatamente casta. Ha il desiderio di un vero nido in cui esercitare il ruolo del padre ma al tempo stesso ha un legame ossessivo con il nido della sua infanzia. La vita amorosa ha per lui un fascino proibito che va congelato da lontano. Le esigenze affettive sono colmate dalle sorelle che hanno un ruolo di madre, il matrimonio di Ida è infatti visto come un tradimento e vissuto dal poeta in modo patologico con manifestazioni depressive. Dopo il matrimonio di Ida, pascoli prese in affitto una casa a Castelvecchio dove trascorreva lungi periodi lontano dal chiasso cittadino e viveva nella campagna vista da lui come eden di serenità e pace. Viveva una vita appartata e esteriormente serena ma in realtà turbata. Ottenne la cattedra di grammatica latina e greca all'università di Bologna e poi quella di letteratura latina a Messina dove restò fino al 1903 quando andò a Pisa e infine andò a Bologna subentrando aò maestro Carducci. All’inizio degli anni 90 aveva pubblicato le prime poesie le myricae che si ampliava a ogni nuova edizione. Uscirono poi i poemetti e i canti di Castelvecchio e i poemi conviviali. Negli ultimi anni volle gareggiare con Carducci e D'Annunzio per il uomo di poeta vate e scrisse i poemi italici, odi ed inni, poemi del risorgimento, canzoni di re enzio volendo diffondere Ideologie e miti. Oltre che con le sue poesie fece anche una serie di discorsi pubblici tra i quali quello della “ la grande proletarie si è mossa” tenuto il 26 novembre 1911 per celebrare la guerra il Libia. Morì per un cancro alla stomaco il 6 aprile 1912. La visione del mondo La formazione di pascoli è positivistica e si nota dall’ossessiva precisione con cui usa la nomenclatura degli uccelli e delle piante. In pascoli si riflette la crisi della scienza e c’è una sfiducia nella scienza come strumento di conoscenza e ordinamento del mondo, crede che al di la dei confini della conoscenza scientifica ci sia l’inconoscibile verso cui l’anima si protende. Questa tensione verso ciò che è trascendente non si riflette in una credenza religiosa. Il cristianesimo per pascoli reste nei limiti del messaggio morale di fraternità. Il mondo appare frantumato e le sue immagini non si compongono mai in un disegno unitario e coerente. Non esistono gerarchie fra gli oggetti: ciò che è piccolo si mescola con ciò che è grande. Gli oggetti materiali hanno un rilievo fortissimo nella poesia pascoliana: i particolari fisici sono filtrati dalla visione soggettiva. La percezione della botanica e ornitologia ha le radici nella scienza positivistica e diventa come una formula magica che permette di andare al cuore della realtà e di attingere all'essenza delle cose. Dare un nome alle cose le fa scoprire per la prima volta come fece Adamo. Il mondo è visto attraverso il sogno e perde consistenza oggettiva, le cose sfumano in un gioco di metamorfosi. Si instaurano legami segreti fra le cose e la conoscenza del mondo avviene attraverso strumenti non razionali. La sfera dell'io si confonde con quella della realtà oggettiva, le cose assumono un carattere antroporfizzato caricandosi con significati umani. La poetica La poetica pascoliana trova la sua compiutezza del saggio “il fanciullino” (1897). L'idea centrale è che il poeta coincide con il fanciullino che vede tutte le cose per la prima volta con stupore e meraviglia. AI pari di Adamo anche il poeta fanciullino da il nome alle cose e deve usare un linguaggio che sappia andare all’intimo delle cose e scoprirle nella loro freschezza originaria. Dietro la metafora del fanciullino si trova una concezione della poesia come conoscenza pre razionale. L'atteggiamento irrazionale consente una conoscenza profonda della realtà e permette di cogliere l'essenza segreta delle cose. Il poeta appare come un veggente dotato di una vista più acuta di quella degli uomini comuni e è colui che può spingere lo sguardo oltre le apparenze sensibili per attingere all’ignoto e esplorare il mistero. La concezione della poesia pura: la poesia non deve avere fini pratici ma il poeta canta solo per cantare e non vuole avere il ruolo di consigliere o ammonitore, non si da obiettivi politici, civili, morali, pedagogici e propagandistici. Per pascoli la poesia proprio perché pura può avere effetti di utilità morale e sociale. Il sentimento poetico da voce al fanciullino che è in noi e sopisce odio e gli impulsi violenti che sono propri degli uomini e induce alla bontà, all'amore e alla fratellanza. È quindi implicito il messaggio sociale nella poesia pura che invita alla fraternità di tutti gli uomini al di la delle barriere nazionali. Pascoli ripudia il classicismo che esige una rigorosa separazione tra ciò che è alto e ciò che è basso e predilige le cose alte. La poesia però è anche nelle piccole cose che hanno anch'esse dignità. Micro saggio: il fanciullino e il superuomo Il fanciullino e il super uomo sono due miti che nascono negli stessi anni ma si i antitetici. “Li lussuria e qui l'innocenza, li la violenza e qui la mansuetudine”(Carlo salinari). Sono risposte diverse agli stessi problemi. | processi di cambiamenti di fini 800 devastano il ceto medio e lo declassa a condizioni squallide ma al temo stesso ne crea uno nuovo totalmente massificato. Questi processi sociali tendono a annullare l'uomo e entra in crisi il concetto stesso di uomo. Questo fenomeno colpisce in particolare modo gli artisti e gli intellettuali che, appartenendo al ceto medio, si trovano spesso declassati e privato del loro peso sociale e sono quindi contratti a vendere la loro merce sul mercato. Da ciò scaturisce uno stato d'animo di smarrimento di fronte alla realtà che è ostile e minacciosa. Il fanciullino e il superuomo sono due risposte elaborare intellettuali provenienti da ceti medi. Il mito di Pascoli propone una soluzione di un eden innocente. È un mito consolatorio di evasione che esprime il rifiuto della società e della storia e il bisogno di rifugiarsi un una condizione poi dal tempo. Collegato con il mito dell'infanzia è quello del nido familiare che può proteggere la condizione dell'infanzia e impedire all'uomo di venire a contatto con il mondo esterno per proteggerlo. Infanzia e nido si collocano sullo sfondo della campagna in contrapposizione alla vita cittadina, la campagna consente un rapporto fraterno con la natura gli alberi gli uccelli e garantisce una vita tranquilla priva di angosce e paure. Il mito del superuomo celebra ciò che fa paura cioè l'espansione industriale, la macchina, la guerra e il conflitto sociale. Il mito del superuomo è destinato a agire nella collettività e D'Annunzio per divulgarlo si fa poeta vate e propone il suo vivere inimitabile come modello. Anche pascoli assunse il ruolo di vate questo per proporre la poesia pura che poteva essere suprema utilità sociale e morale. componimenti brevi che si presentano come quadri di vita campestre ma in realtà i particolari su cui si fissa l’attenzione non sono dati oggettivi ma si caricano di sensi misteriosi e allusivi. Spesso si parla di morte e uno dei temi più presenti è il ritorno dei morti familiari, c'è già il romanzo familiare. Compaiono poi soluzioni formali nuove come le onomatopee. Nome latino che in italiano è tamerici. ARANO (pagina 553) Fa parte della sezione chiamata l’ultima passeggiata in cui testi sono legato da un ideale: al sopraggiungere dell'autunno il poeta compie una passeggiata immaginaria nella campagna toscana prima di tornare in città. Arano era già presente nella prima edizione e risale al 1885. Due terzine e una quartina Il quadro appare realistico ma cela significati profondi. Si apre con impressioni visive come la macchia di colore del pompano roggio, lo sfondo della nebbia che sfuma i contorni. Poi si popola di figure umane e animali in movimento. Lo stacco tra i due momenti è dato dal verbo arano al verso 4. Al di sotto del quadro si ha un senso di malinconia, dato dalla nebbia che sale dalla fatica del lavoro. C'è il senso della lotta dell’uomo contro la natura la quartina finale ribalta le prospettive. La scena è presentata da un punto di vista diverso quello degli uccelli che vengono umanizzati. Quella che per i contadini è fatica per gli uccelli è fonte di vita. La nuova prospettiva introduce un tono gioioso. Poesia piena di volatili che sono simboli. 1 strofa: dati uditivi, si sentono grida. Stanno arando i campi e qualcuno ara. 2 strofa: arano, forte enjambemant, non c'è un soggetto determinato. È il perno di tutta la poesia. Presente un ipalloge: alla “marra” (zappa) è attribuito l'aggettivo di paziente invece che alla persona. 3 strofa: cambiamento di prospettiva e del punto di vista. Il passero furbo sta guardando e gode sui rami dell'albero spoglio e c’è il pettirosso che canta come oro: sinestesia: “canto come oro” attribuire all’udito un dato visivo. Ultima quartina ribalta il senso di fatica. C'è l'eterna lotta dell’uomo rispetto alla natura. L'uomo lavora e fatica nei campi mentre l’uccellino aspetta di rubare i semi e ciò priverà l’uomo del cibo. C'è l’inizio della frammentazione della poesia grazie alla punteggiatura che da ritmo. (Frammento: 1-motivo contenutistico, realtà difficile che non può essere descritta da grandi opere. Momenti brevi che non usano molta retorica. 2- in quel periodo erano stati scoperti e pubblicati frammenti della letteratura greca e ciò aveva riportato dei frammenti molto preziosi da custodire.) X AGOSTO (pagina 556) Rievoca la tragedia personale di pascoli, l'uccisione del padre, il 10 agosto 1867. La poesia appare in modo diverso dalle altre della raccolta: non parla di natura ma è un discorso strutturato ideologicamente in cui il poeta partendo dalla sua tragedia affronta i grandi temi metafisici del dolore e del male. La poesia è quasi geometrica: la prima strofa corrisponde all'ultima con il motivo del cielo la strofa due corrisponde alla quattro e la tre alla cinque. Si hanno anche altre corrispondenze: gli spini tra cui cade la rondine son le spine di cristo. La rondine uccisa diventa il simbolo di tutti gli innocenti perseguitati e allude a cristo, vittima per eccellenza. Il padre come cristo morendo perdona i suoi uccisori. Imposta il problema del male in chiave metafisica e religiosa: ogni vittima innocente che soffre è immagine di Cristo. Come è proprio della religiosità decadente il poeta non approda a una religione positiva. Il sacrificio delle vittime innocenti non ha lo stesso significato di quello di Cristo cioè della salvezza. Compare anche il tema del nido. L'analogia tra rondine e uomo non è solo nel loro sacrificio ma nel fatto che vengono esclusi dal nido. Poesia del decadentismo. Tema metafisico del dolore, riflessione sul senso delle cose e modo in cui è metabolizzato il dolore. Quartine di endecasillabi e novenari alternati, le strofe rimandano luna all'altra. Poesia fata di simboli e parallelismo con Gesù e anche il parallelismo genitore, figlio. La rondine è l’unico sostentamento per i figli e così anche il padre di pascoli. Il nido dopo la morte del padre cigola sempre più piano perché i piccoli sono morti di fame. Il padre come cristo perdona i suoi uccisori. TEMPORALE Concepita nell'agosto 1892. Pubblicata nella terza edizione di myricae. Ballata minima di settenari con schema abcbcca. Ballata: destinata ad un accompagnamento musicale. A prima vista è un quadro impressionistico tracciato con notazioni uditive e visive. La sensazione di apertura è fonica cioè il brontolio lontano del tuono. Il temine “bubbolio” ha valore onomatopeico: è una forma di prelinguismo che ha valore evocativo. Il dato fonico sembra qualcosa di minaccioso. Segue poi una serie di notazioni visive che sono come intense pennellate di colore: rosseggia, nero di pece, nubi chiare. Queste si collocano all'inizio o alla fine del verso. Sullo sfondo nero delle nubi spicca la nota bianca del casolare che si associa all’ala di gabbiano. Tra i due c'è un rapporto di somiglianza dovuto al colore bianco ma non è una metafora tradizionale: è un’analogia che accosta in modo sorprendente e impensato due oggetti tra loro remoti,bruciando tutti i passaggi logici e identificando immediatamente gli estremi. Non vi è nella che instaura i termini di paragone. È un discorso allusivo che punta al non detto, si annullano legami logico-sintetici e si accresce il valore suggestivo della parola. La nota bianca ha un valore simbolico : il nero Nevada l'atmosfera, il rosso è affocato dai lampi. E il bianco sembra alludere alla speranza e ad un riscatto. Nella stessa direzione va lala del gabbiano. Il volo e lo staccarsi da terra è un motivo ricorrente e vale come metafora di una liberazione degli affanni. Il simbolo non è codificabile in modo univoco, il simbolo è ambiguo, circondato da un alone indeterminato, non dice ma allude e suggerisce. Forma un trittico con altre poesie: il lampo e il tuono. Smembra il fenomeno e lo fotografa in momenti distinti come il modo positivista. Sempre presente la vita di campagna e usa parole semplici che si alternano a parole ricercate. Inizia con un unico verso che ci ricorda i frammenti. Non sono presenti congiunzioni ma solo punteggiatura. Presenti ipallagi: nero come la pece, nuvole con la consistenza di stracci. | poemetti Raccolti per la prima volta nel 1897 e poi pubblicati nel 1900 e infine divisi in due raccolte: primi poemetti (1904) e nuovi poemetti (1909). Assume importanza a campagna. Dentro le due raccolte si delinea il romanzo georgico come è stato definito da squarotti, cioè la descrizione di una famiglia di Barga colta in tutti i momenti della vita contadina. La narrazione è articolata in cicli che traggono il titolo dalle operazioni del lavoro dei campi e sono la sementa, l’accestire, la fiorita, la mietitura. La rappresentazione della vita contadina si carica di intenti ideologici, il poeta vuole celebrare la piccola proprietà rurale. La vita del contadino, chiusa nel nido, appare al poeta come un rifugio rassicurante. Pascoli proietta il suo ideale nel passato in forme di vita che stanno scomparendo (retro utopia). Il Mondo rurale è idealizzato, idillico ignora gli aspetti crudi della realtà popolare, la disumanità delle leggi economiche. Si sofferma su aspetti quotidiani e umili. I canti di Castelvecchio Sono del 1903 e sono definiti dal poeta stesso, nella prefazione,myricae, quindi si propongono di continuare la linea della prima raccolta. Tornano le immagini della campagna, canti di uccelli,alberi, fiori. | canti si susseguono come a delineare le stagioni. Ricorre il motivo della tragedia familiare e dei cari morti. Vi è il rimando al paesaggio di castel vecchio e a quello della Romagna dove ha trascorso l'infanzia, come a istituire un legame tra il vecchio e il nuovo nido. Non mancano temi inquieti e morbosi come la morte che a volte appare un rifugio dolce in cui sprofondare. Il tema del nido barberi squarotti Il critico usa strumenti psicoanalitici per interpretare la simbologia pascoliana. Primo tra questi è quello del nido che ha una visione centrale nella visione del mondo del poeta: in esso si concentra la concezione della famiglia come nucleo chiuso, segreto, geloso, fondato sugli aspetti viscerali. Il nido esclude i legami sociali con la realtà. La tesi del critico sostiene che l'immagine della casa e del nucleo familiare cela un’accogliente prigione. La prima prova a sostengo è una citazione del x agosto nel quale lo spazio chiuso della casa-nido è contrapposta alla grandezza del cielo. Prosegue analizzando con attenzione il contatto con i morti: in assenza di una fede religiosa la mente del poeta viene occupata dal pensiero ossessivo dei defunti. Le presenze funebri sono una trasposizione simbolica dei vincoli familiari. Il vincolo familiare risulta irrevocabile. C'è quindi una religione familiare che si sostituisce anche all’idea di società e alla possibilità di costruire rapporti affettivi stabili. Pascoli non è in grado di rappresentarsi e rappresentare i rapporti sentimentali che non siano il nido. Il poeta ha un'ossessione per le immagini che evocano un luogo limitato. In alcuni casi i simboli che possono essere ricondotti al nido hanno lo scopo di evocare il senso di esclusione da ogni rapporto sociale.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved