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Riassunto di Storia Moderna, Sintesi del corso di Storia Moderna

Documento riassuntivo di storia moderna con lezioni.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 04/08/2022

svevaberto
svevaberto 🇮🇹

10 documenti

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Scarica Riassunto di Storia Moderna e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! MARTIN LUTERO (1483-1546 , il concilio di Trento inizia nel 1545) Nazionalità tedesca. Il problema che inquietava profondamente Lutero era La Giustizia di Dio : come può l'uomo peccatore essere giustificato davanti a Dio? E come può avere la certezza della sua giustificazione? Come si può ben intuire, la riforma di Lutero è strettamente legata al suo tormento interiore e nasce come sua risposta. Per quanto Lutero vivesse la sua vita di monaco con impegno e non particolarmente dissoluta, prevaleva in lui la convinzione di essere un peccatore. Il Vangelo veniva vissuto come una legge ferrea e incombente e questo lo gettava nella disperazione mentre la giustizia di Dio era vissuta come ira divina punitiva contro il peccatore. Decisivo per la Riforma, ma ancor prima per la sua tormentata e inquieta vita interiore fu l'"esperienza della Torre", dove era collocata la sua stanza nel convento, che operò in lui una liberazione dalle sue ossessioni e paure. Tale esperienza è collocabile tra il 1514 e il 1518. TESTO COMMENTATO IN CLASSE L’ESPERIENZA DELLA TORRE (M.LUTERO) Lutero stava preparando una lezione sulla Bibbia BIBBIA - ANTICO TESTAMENTO (PRIMO LIBRO : LA GENESI scritto circa nel 2000 a.C) - NUOVO TESTAMENTO ( ULTIMO LIBRO : L’APOCALISSE scritto da Giovanni intorno al 100 d.c Testo più difficile che esista soprattutto dal punto di vista cronologico. Lutero stava lavorando sulla PRIMA LETTERA AI ROMANI (PAOLO) sul tema LA GIUSTIZIA DI DIO. Dice che come aveva fin ora inteso il termine giustizia lo inquietava profondamente ovvero che se nella tradizione il Dio giusto castiga i cattivi e premia i buoni, questo lo opprimeva perché sebbene , dice, vivesse una vita normale non particolarmente dissoluta, dice di sentirsi un peccatore dalla coscienza inquieta. Si sente inadeguato, in difetto, degno di essere giudicato male. Dice di arrivare a odiare questo Dio giusto nei confronti del quale si sentiva in difetto. Lui da poi una nuova interpretazione di giustizia, la giustizia di Dio passiva : cambia l’ottica è Dio che giustifica e rende giusto il peccatore. Nella misura in cui l’uomo si abbandona alla fede in Dio egli lo rende quella persona buona e giusta in quanto ha compiuto un atto di fede. Dio rende GIUSTO l’uomo e cambia l’uomo che si abbandona alla fede. L’ottica che Lutero inaugura è non contano tanto le opere fatte, cosa l’uomo ha fatto, cosa ha scelto, quello che conta è la fede in Dio che cambia tutto. In un certo senso quello che viene negato è la cooperazione dell’uomo, la libertà dell’uomo di scegliere, il destino dell’uomo è predestinato non importano le scelte anche se Lutero non è per la predestinazione assoluta come invece farà il Calvinismo. Elemento antropologico di concezione dell’uomo che viene depauperato : IL CONCETTO DI LIBERO ARBITRIO, la capacità di scegliere. PUNTI ESSENZIALI DELLA DOTTRINA LUTERANA 1) LA SOLA SCRITTURA : Per Lutero i principi della fede sono deducibili da una sola fonte LA BIBBIA. Rappresenta rottura rispetto alla posizione romana cattolica perché le fonti della fede per un romano cattolico erano sì la Bibbia ma anche la TRADIZIONE , essa coincide con la vita della Chiesa. Cristo entrerà nella comunità farà parte della tradizione, della vita. 2) LA SOLA FEDE : LA GIUSTIFICAZIONE , IL DIVENIRE GIUSTI SOLO ATTRAVERSO LA FEDE. È la grande scoperta che Lutero dice di aver fatto nel brano. 3) LA SOLA GRAZIA : La Grazia è intesa nella teologia come l’azione di Dio. Solo Dio SALVA. Quindi la conseguenza è il rifiuto del primato papale e quindi il concetto di sacerdozio in sé che mette tutti sullo stesso piano : i pastori, i sacerdoti perdono una specificità di funzione per esempio quella di confezionare i sacramenti, tant’è che Lutero ci parla dei Sacerdozi Universali. Molto importante da ricordare è sicuramente il fatto che se per i cattolici i sacramenti sono una vera e propria istituzione divina e sono sette, in Lutero sono visti come uno strumento di conferma divina e si ridurrebbero principalmente a TRE : Battesimo, Santa Cena (Eucarestia) e solo in parte il Sacramento della Riconciliazione ( circa confessione). Ad esempio Lutero afferma che Battesimo ed Eucarestia siano simbolo di una ALLEANZA tra Uomo e Dio e che quindi la loro funzione si esplica solo attraverso la Fede nella promessa di Dio. A differenza dei cattolici sostiene che questi due sacramenti non abbiano una vera e propria vistrù di tipo divino e santificante ma sono la parola di Dio annunciata attraverso Gesù : se infatti la Chiesa Cattolica crede nell’ ESISTENZA della TRANSUSTANZIAZIONE (pane e vino diventano corpo e sangue di Cristo) per Lutero esiste invece la CONSUSTANZIAZIONE quindi la presenza di Cristo senza che vi sia la trasformazione della sostanza. ( Per Calvino la presenza di Cristo è solo spirituale) TEMA DELLE INDULGENZE Nel 1507 a Roma c’è Papa Giulio II che promuove lavori sulla Basilica di San Pietro, alla sua morte il progetto viene ripreso da Leone X : Per fronteggiare la necessità di trovare i fondi il papato promuove la predicazione delle INDULGENZE (l’inimicizia che si è creata tra uomo e Dio è incolmabile però nella storia dell’umanità è avvenuto una sorta di riconciliazione, la Morte di Cristo che ha pagato per tutti, quindi l’indulgenza è l’uomo che accede alla ricchezza data da Cristo). Nel frattempo l’Arcivescovo Alberto di Branderburgo desidera diventare arcivescovo di un’altra Diocesi (VIETATO), forza la mano pagando al Papa un’investitura per la quale però non ha abbastanza soldi dunque si indebita. In questo clima, spesso i predicatori si lasciavano andare a delle esagerazioni come quella del predicatore domenicano Hans Tetzel, il quale afferma che "Non appena si getta una moneta nella cassetta delle elemosine, un'anima esce dal purgatorio". Lutero ascolta una sua predica e decide di intervenire con uno scritto : le famose 95 TESI. Cosa contesta Lutero in merito alle indulgenze : innanzitutto chiariamo che non nega le indulgenze ma non era d’accordo su come venivano presentate al popolo: l’elemento fondamentale per cui un ‘indulgenza ha effetto è il rifiuto assoluto del male, dunque un’interiorità di base che viene di fatto snaturata nel modo in cui viene proposta (“ fai l’elemosina e ti viene concessa l’indulgenza”). A questo punto viene convocato a Roma per chiarire la sua posizione ma si rifiuta di andare, dunque il Papa si irrigidisce ed entra in gioco Federico Di Sassonia che capisce subito che Lutero può essere utilizzato per portare acqua alla causa della nazione tedesca. La vicenda Luterana acquista dunque sfumature che non sono religiose ma anche nazionalistiche. Il tono che vi aleggiava era nettamente antipapale, che invitava alla ribellione contro il papa. Questo, forse, fu l'errore più grave che Lutero commise. Le 3 opere che pubblica nel 1520 si allontanano definitivamente dalla dottrina cattolica: 2) CAUSE RELIGIOSE 3)CAUSE POLITICHE La progressiva perdita di autorevolezza da parte del papato, una decadenza del prestigio papale che ha le sue radici già a a partire dal 1300. Alcuni esempi storici di ciò appena detto : Bonifacio VIII (1294-1303) Regna parallelamente al re Francesco il famoso FILIPPO IL BELLO, i due vivono una concezione del potere propria del medioevo, Bonifiacio godeva di una supremazia temporale e spirituale, Filippo è in guerra contro l’Inghilterra ed è convinto che il suo territorio non debba essere sottoposta anche all’autorità del papa ma gli servono soldi ora che è in guerra e impone le tasse non solo ai sudditi ma anche agli ecclesiastici. Bonifacio risponde con una bolla papale nella quale critica queste tassazioni sui beni ecclesiastici avute senza il permesso del papa stesso. Lui risponde togliendo le elemosine raccolte in Francia per la Chiesa di Roma. SCHIAFFO DI ANAGNI : le truppe francesi arrivano dal papa e lo disonorano con uno schiaffo. La faccenda si risolve poco dopo ma capiamo che dal punto di vista del potere del papato è un momento storicamente di decadenza dell’autorevolezza. Altro esempio 1309 inizia la CATTIVITÀ AVIGNONESE : La sede del papato viene trasferita da Roma ad Avignone (città sotto controllo francese) quindi il papato è in ostaggio. 1378 Gregorio XI torna a Roma e si chiude la parentesi Avignonese. Nel 1378 inizia lo SCISMA D’OCCIDENTE, uno dei periodi più bui del papato. LA RIFORMA CATTOLICA Vediamo come tutta una serie di eventi e istituzioni manifestino che all’interno della chiesa Cattolica vi fosse un desiderio di riforma in parallelo alle inquietudini espresse da Lutero. Un chiaro esempio di questo desiderio lo troviamo nella nascita e nel proliferare di nuovi ordini religiosi e nel sorgere di tutta una serie di iniziative che promuovono il cambianmento.
 Molte di queste iniziative, queste nuove comunità religiose ( quindi appartenenti a una regola) riguardano lo stesso clero: abbiamo quindi la nascita di nuovi ordini religiosi tra i quali distinguiamo i Chierici Regolari, ovvero sacerdoti che decidono di vivere in comunità secondo una regola con tutti quegli aspetti dei tre voti che caratterizzano gli ordini monastici ( obbedienza, casità,povertà ) , i cosiddetti Teatini co i due fondatori Gian Pietro Caraffa (sarà poi papa con nome di Paolo IV) e vescovo di Chieti e viene fondato intorno al 1524, abbiamo poi i Padri Somaschi, i Barnabiti e La Compagnia di Gesù (Gesuiti). Tutti questi ordini sorgono proprio in questi anni e accanto ad essi abbiamo anche tutta una serie di riforme di antichi ordini religiosi ovvero, all’interno di ordini che avevano una vita secolare, nascono nuovi rami che non si distaccano dal ceppo originario ma lo rinnovano tra questi i Cappuccini ( ramo dell’ordine francescano che nel 1525 con Matteo D’Abbascio iniziano la propria vita, si propingono una resturazione della regola francescana e un rinnovamento della povertà. Introdussero l’uso di non radersi la barba e di modificare in parte l’abito che ha tutto un significato che identifica una scelta di vita, e lo modificano in un aspetto concreto che è proprio il cappuccio. Anche l’Ordine Dei Carmelitani, che nel 1562 crea un nuovo ramo I Carmelitani Scalzi.
 Anche gli Agostiniani intorno al XVI secolo all’interno di questo ordine nasce un ramo rinnovato, abbiamo anche la riforma del Camaldolesi. Accanto a questo aspetto istituzionale abbiamo tutta una serie di documenti e riflessioni che spingono dall’interno della Chiesa alla riforma. LIBELLUS AD LEONEM DECEM Documento rivolto a Papa Leone X nel 1513 Stilato da due esponenti dell’ordine dei Calmadonesi che partecipano al Capitolo Generale ( una rinunione in cui si era parlato della necessaria riforma) vanno a Roma e in questa occasione decidono di stilare questo Libellus e inviarlo al pontefice : testo interessane in quanto promuove a gran voce che il papa si metta a capo della riforma non solo dell’ordine calmadolese ma di tutta la chiesa. È uno dei documenti più singificativi della Riforma Cattolica. DA AGGIUNGERE : Stilato da Paolo Giustiniani e Pietro Quirini ( entrambi veneti ) : Giustiniani nasce nel 1476 a Venezia e fin dall’inizio si identifica come uomo di cultura, raduna in casa sua alcuni studiosi della bibbia e nel 1510 arriva a Calmaldoli dove poi entra come camaldolese assumendo il nome di Paolo ( prima si chiamava tommaso), gli vengono assegnati numerosi incarichi come quello di visitare alcuni monasteri dell’ordine e di inziarvi ujna riforma , è anche un abile traduttore abbiamo traduzioni di numerose parti dell bibbia, muore nl 1528 durante una delle sue missioni a Sorante. Quirini nasce anche lui a Venezia nel 1479, è temporaneamente ambasciatore della Serenissima presso Filippo il bello di Borgogna e anche di Massimiliano I, entra nell’Eremo dove cambia nome da Vincenzo a Pietro e anche a lui vengono assegnati compiti di governo e assume anche carica di visitatore ovvero doveva recarsi presso altri monasteri e osservarne la vita infierendo su quegli aspetti di vita che dovevano essere riformati, uomo di cultura, autore di un Trattato detto Trattato sopra il concilio generale. Abbiamo individuato I TRE FENOMENI DI QUESTO GRANDE MOVIMENTO CHIAMATO RIFORMA CATTOLICA : 1) IL LIBELLUS AD LEONEM DECEM 2) IL CONCLILIO LATERANO V : si svolge in Laterano ( a Roma) dal Maggio 1512 al Marzo 1517 è un concilio che ha delle tappe, con momenti di sospensione e ripresa, che si apre sotto il pont Giulio II e si chiude sotto Leone X e affronta il TEMA DELLA RIFORMA. Nei documenti del conciclio maca però una diagnosi seria delle cause dei disordini a cui bisogna rispondere in qualche modo con la riforma. 3) CONSILIUM DE EMENDANDA ECCLESIA ( 1537) : Testo che mette in rilievo la necessità che la Chiesa si debba riformare, debba essere emendata, è stilato da un gruppo di cardinali ( Gian Pietro Carafa, Gasparo Contarini, Reginaldo Ponche, Sadoletto, Gilberti) tutta una serie di personaggi che incarnano in questo periodo il gruppo di cardinali che più saranno attivi in questa riforma che poi il concilio di Trento porterà alla ribalta. Discutono il tema di una riforma e stilano questo documnto che verrà consegnato al pontefice Paolo III. La commissione con questo documento vuole mettere a conoscienza il pontefice dell’esistenza di alcuni abusi e storture della chiesa stessa. Affermano che il sacerdozio spesso sia affidato a candidati non idonei che quindi non abbiano le caratteristiche adatte ad un buon sacerdote. Denunciano abusi nelle questue nella pubblicazione delle indulgenze ( già affrontato anche da Lutero), l’assenza di controllo sulla stampa. Gli effetti della circolazione di questo documento furono più negativi che positivi in quanto questo stesso documento che avrebbe dovuto circolre in ambito ristretto venne preso a conoscenza dei luterani che usarono questo documento a riprova del fatto che le loro accuse ( che la Chiesa non seguisseil diritto canonico, che vendesse le indulgenze ecc) e lo usarono a favore delle proprie ipotesi. Divenne una pezza d’appoggio ulteriore nella critica da parte dei luterani. IL CONCILIO DI TRENTO Innanzitutto è un concilio ECUMENICO ( i cui effetti sono pensati per raggiungere tutte le “ecumene” quindi tutta la Chiesa nel mondo). Sono pochi i concili ecumenici, l’ultimo prima di questo fu il Concilio di Nicea che ripristina il culto delle immagini e in qualche modo si oppone alle correnti iconoclaste. Siamo abituati a parlare dell’epoca tridentina, dell’arte della controriforma, quindi anche nell’uso di termini e concetti appare come il concilio sia stato una svolta che ha portato a conseguenze orgnizzative, disciplinari. Sebbene da un punto di vista logistico abbi avuto difficoltà ha segnato un’epoca. I concili vengono convocati dal papa, quello di Trento ebbe tre convocazioni : il papa tentò tre convocazioni e solo l’ultima di essere riuscì a vedere tutti i convocati riuniti (1536 - 1542 - 1544) La scelta di Trento è una scelta di compromesso, l’imperatore ( che non partecipa ma è presente attraverso i padri conciliari) non avrebbe mai accettato che un concilio di tale importanza per il proprio impero si svolgesse a Roma. Per cui dopo varie proposte viene scelta Trento perchè è una città di compromesso : è una città imperiale( fa parte di un principato vescovile) ma nello stesso tempo è una città di lingua italiana e quindi incarna questo aspetto di città di compromesso tra impero e curia romana. È un concilio difficile sin dalla scelta del luogo in cui svogerlo. È un concilio lunghissimo che dura ben 18 anni , ovviamente con interruzioni, avanzò per fasi. In questi 18 anni cambiarono tre papi come anche cambiarono i cardinali e i vescovi presenti ( è complesso anche perchè vi è un continuo ricambio di protagonisti). I TRE PERIODI IN CUI IL CONCILIO DI TRENTO SI RIUNÌ 1) 1545-1549 Nel quale vengono affrontate le prime grandi questioni teologiche sollevate dai riformatori. Viene interrotto forse per la peste che vide la fuga dei padri conciliari anche se la causa più profonda era una difficoltà politica che Carlo V stava affrontando. 2) 1552-1553 RIPRENDE A BOLOGNA : Primo palazzo a destra uscendo da porta San Mamolo venendo da via d’azeglio è il luogo in cui venne svolto il concilio. L’incontro non ebbe gli effeti che soprattutto l’imperatore aveva sperato. Concilio sospeso e nel di ingrandimento e analizzati in tutta la loro complessità per essere definiti in a maniera ultima. PROBLEMA DELLA DIFFUSIONE DELLE IMMAGINI SACRE La riflessione del mondo cattolico è lenta e frammentaria. Fino alla sessione tridentina non vi era una risposta unitaria su questo tema. LETTURA DECRETO DE INVOCATIONE, VENERATIONE ET RELIQUIS SANCTORUM è il primo punto in rilievo: il testo è rivolto principalmente ai vescovi e intende ricordare a questi ultimi che devono insegnare in maniera diligente quale sia il corretto uso delle immagini sacre all’interno della Chiesa Cattolica. Il compito primario dei vesocvi è dunque insegnare che i santi, in quanto intercedono tra Dio e Uomo, devono essere invocati umilmente. Importante è inoltre mantenere la tradizione della venerazione dei martiri e delle loro reliquie. Il rapporto dell’uomo verso dio è un rapporto di adorazione, mentre l’idolatria è l’attribuire una venerazione verso qualcosa che non sia Dio. Nell’invocazione dei Santi, nella venerazione delle reliquie e nell’uso sacro delle immagini dovrà essere bandita ogni superstizione ed eliminata ogni turpe ricerca di denaro. ARGOMENTO DELLE IMMAGINI : LA RAPPRESENTAZIONE DELLA SANTITÀ PARTENDO DALL’EPOCA TRIDENTINA. Nel 1523 si era concluso un processo di canonizzazione relativo a un vescovo tedesco, tale Bennone da Meissen, quindi la chiesa cattolica si arricchiva di un nuovo santo. Questa canonizzazione ha un valore emblematico nel senso che era una concreta risposta a una polemica in atto tra le tante suscitate da Lutero che criticava l’abuso del numero dei santi. Di fatto queste critiche Luterane avevano portato dopo questa data al blocco delle canonizzazioni quindi queste si fermarono fino al 1588 ( periodo molto lungo in cui la “fabbrica dei santi” si ferma) Lutero risponde con uno scritto “Contro il nuovo idolo e l’antico Satana”. Di fatto questa polemica fece si che vi fosse un momento di stasi nella proclamazione di nuovi santi. Inizia una riflessione su come proclamare un Santo come tale, insomma come riconscerne le caratteristiche ( al Concilio di trento) Le cerimonia di canonizzazione dei Santi riprende nel 1588 ( post concilio )che vede anche la nascita di una congregazione ( è all’interno della curia romana una sezione che si occupa di qualcosa) : LA CONGREGAZIONE DEI RITI doveva seguire e vagliare il rito pubblico della canonizzazione dei Santi. GABRIELE PALEOTTI E BORROMEO GABRIELE PALEOTTI : Vescovo la cui azione condiziona ed entra in contatto con molti artisti bolognesi tra cui i Carracci. Nasce il 04 ottobre nel 1522 a Bologna DISCORSO INTORNO ALLE IMMAGINI SACRE E PROFANE Nel 1582 pubblicò il celebre Discorso intorno alle immagini sacre e profane, che dettò i principi a cui dovevano attenersi gli artisti della Controriforma: alcuni artisti bolognesi dell'epoca, ed in particolare i cugini Carracci, ebbero un ruolo rilevante nel passaggio da un linguaggio figurativo ancora legato a canoni tardo-manieristici ad un nuovo stile più immediato e comprensibile e più capace di stimolare i sentimenti di devozione degli osservatori, stile che meglio si prestava alle nuove esigenze di culto. Fu anche autore di numerose opere giuridiche, tra cui il De nothis et spuriis filiis (1550) e il De bono senectutis, stampato a Roma nel 1595 e riedito sempre a Roma nel 1597 nella versione italiana dell'agostiniano Pietro da Rombino. Morì nel 1597 e venne sepolto nella cattedrale metropolitana di San Pietro a Bologna. Il testo fu ripresentato dallo stesso Paleotti in traduzione latina ma oltre a questa opera compie tutta una serie di azioni atte a gestire la propria diocesi (Bologna) Fa un progetto di cinque libri ma solo i primi due libri sono stati di fatto stesi dall’autore (degli altri ci rimane solo il progretto). È scritto in volgare e questo già ci da un importante elemento, sappiamo che la lingue dei dotti era la lingua latina e quindi vien da pensare che scriva per i propri fedeli bolognesi, solo in seguito traduce il testo in latino per arrivare anche agli eruditi. La redazione del testo la conosciamo perchè sono conservati all’Archivio Isolani di Bologna tutta una serie di lettere di scambio tra lui e personaggi di spicco, come Borromeo o Pamlio ,ai quali invia frammenti della propria opera per farli leggereve correggere o ampliare. La prima opera che affrontiamo è quella di CARLO BORROMEO intitolata Instructionum Fabricae et supelectilis ecclesiae libri duo nel 1577 : testo di un importanza notevole perchè è il testo con cui Carlo risponde in maniera fattiva, pratica alle indicazioni che venivano messi in rilievo nella sessione del concilio vaticano tridentino. Il testo venne ben presto inserito degli Acta Ecclesiae Meniolanensis (documenti della chiesa di milano) ATTI CHE SONO RIMASTI IN USO FINO AL 1939 dopodichè è stato aggiornato. È importante perchè da direttive sulla costruzione dell chiese, come deve essere l’architettura per rispondere agli imput dati dal concilio di trento. Si privilegia soprattutto l’impianto basilicale (a croce latina), abbiamo tutta una serie di costruzioni nuove e non, che nascono da iniziativa del Cardinale che mantengono una serie di regole. Chiarisce che l’arte sacra ha nella sua intrinseca natura il fine di servire Dio. L’opera di FEDERICO BORROMEO, nipote di Carlo Borromeo, si intitola De Pictura Sacra ed un’opera che però ha caratteristiche diverse da quelle dello zio Borromeo ( mentre quella di Carlo diventa subito parte degli acta, il suo non viene inserito negli atti ufficiali della diocesi, è un’opera che ha una rilevanza e una ricaduta minore dal punto di vista di diffusione sebbene comunque sia importante che prende in considerazione il tema della pittura : riflette sui Dettati Tridentini non in senso generico di arte sacra ma in un contensto molto concreto che è quello della pittura sacra.
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