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Il Seicento: Spagna in Crisi, Sviluppo di Olanda, Inghilterra e Francia, Sintesi del corso di Storia Moderna

Il panorama storico del Seicento, con la Spagna in crisi e lo sviluppo di Olanda, Inghilterra e Francia. In Inghilterra, il re e l'aristocrazia detenevano il potere politico, mentre la nobiltà di campagna e la borghesia cittadine controllavano il potere economico. La religione era rappresentata dalla Chiesa Anglicana, soggetta al re. La morte di Elisabetta I portò alla nascita della Gran Bretagna. In Francia, Luigi XIII affidò il potere a Richelieau, che riorganizzò lo stato e instaurò la monarchia assoluta.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 23/09/2021

Alessia010821
Alessia010821 🇮🇹

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Scarica Il Seicento: Spagna in Crisi, Sviluppo di Olanda, Inghilterra e Francia e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! PANORAMA STORICO Il panorama storico del 600 vede la Spagna in crisi, nel contempo vediamo lo sviluppo dell'Olanda, dell'Inghilterra e della Francia che adottarono politiche molto diverse; la loro supremazia si espresse dal punto di vista politico ed economico a spese degli altri paesi. La prima metà del 600 fu dominata da una lunga guerra, la Guerra dei Trent'anni (1618-1648) combattuta dapprima in Germania, nell’impero Asburgo, e successivamente dilagata in tutta l'Europa. Dopo 30 anni di guerra, ai quali si aggiunsero carestie, epidemie e la peste gli stati europei ne uscirono apparentemente devastati. INGHILTERRA Nel 1600 in Inghilterra il re e l'aristocrazia detenevano il potere politico mentre la nobiltà di campagna e la borghesia cittadine il potere economico nell’ambito della manifattura, commercio e produzione agricola; vedendo crescere la loro importanza all’interno della società ben presto anche queste classi sociali sentirono la necessità di partecipare alla vita politica dello stato. In Inghilterra il controllo era esercitato dal re e dal parlamento che doveva approvare le sue decisioni, questo era diviso in due camere: la camera dei Lord, formata da rappresentanti dei nobili e rappresentanti della chiesa, e la camera dei Comuni, formata dalla borghesia, dagli artigiani e i proprietari terrieri. Per quanto riguarda la religione, in Inghilterra vie era la Chiesa Anglicana, soggetta al re che ne era a capo, la chiesa infatti sosteneva il potere assoluto del re; i vescovi sedevano con gli aristocratici nella camera del Lord. Vi era poi la Chiesa Presbiteriana, di ispirazione calvinista, che al contrario voleva sostituire la gerarchia ecclesiastica con dei rappresentanti eletti nella comunità. Infine vi era il Puritanesimo, un movimento religioso di ispirazione calvinista anch'esso, che non accettava l’autorità dei vescovi, voleva la libertà religiosa ed era all’epoca ampiamente diffuso nella camera dei comuni. Proprio per mezzo dei puritani l'Inghilterra avviò le colonizzazioni nel nuovo mondo; nel 1620 infatti un piccolo gruppo di puritani per sfuggire alle persecuzioni si diresse verso l'America a bordo della nave MayFlower, questi fondarono la prima colonia New Amsterdam, giurando di essere indipendenti e governarsi da soli; in seguito furono chiamati Padri Pellegrini. La regina Elisabetta I morì nel 1603 senza eredi, il primo erede diretto era Giacomo I Stuart, re di Scozia, che unificò il regno e dall’unione di Scozia, Inghilterra e Irlanda nacque la Gran Bretagna nel 1707. Giacomo | voleva realizzare una monarchia assoluta proprio come quella francese; il suo progetto fu ripreso con maggiore decisione da suo figlio Carlo | salito al trono nel 1625. Carlo | sciolse il parlamento e questo gesto determinò una guerra civile nel 1642 che prese il nome di Rivoluzione Inglese, durò 7 anni e determinò una sconfitta militare, infatti Carlo | venne sconfitto dal capo di questa rivoluzione, Oliver Cromwell, il nobile di campagna che organizzò tale rivoluzione. Carlo | fu fatto prigioniero e decapitato nel 1649. L’Inghilterra divenne una repubblica guidata da Cromwell che istaurò una dittatura governando in maniera autoritaria; egli eliminò i privilegi nobiliari, diede impulso alle enclosures, favorì lo sviluppo del commercio, della flotta e della manifattura. Inoltre nel 1651 promulgò il Trattato di Navigazione affermando che il commercio da e per l’Inghilterra fosse un monopolio, con il fine ultimo di aumentare la presenza inglese nei grandi traffici commerciali a discapito degli olandesi e dei spagnoli. Dopo la morte di Cromwell, con l'approvazione del parlamento, fu restaurata la dinastia degli Stuart, con Carlo Il. La restaurazione degli Stuart fu seguita da un periodo di pacificazione politica e religiosa durato oltre un decennio. Carlo Il continuò a scontrarsi con il Parlamento, che dalla sua parte temeva un possibile ritorno alla monarchia assoluta, e questi timori crebbero quando l’Inghilterra si schierò con la Francia contro l'Olanda. La guerra a fianco di un sovrano cattolico e assolutista (Luigi XIV) contro un paese protestante spinsero il parlamento a rafforzare le misure a difesa delle proprie prerogative e a contenimento dei poteri del re. Con l'Olanda fu firmata la pace e fu emanato il Test Act con il quale si imponeva a chiunque ricoprisse cariche pubbliche di giurare fedeltà alla chiesa anglicana. Nel 1685 ci fu la successione al trono, salì al potere Giacomo, fratello del re, ma presto la sua politica filocattolica gli portò via ogni simpatia. Così nel 1688 il parlamento offrì il trono a Guglielmo III D’Oranges, nobile olandese e sua moglie Maria Stuart. Questi si impegnarono a firmare la dichiarazione dei diritti Bills of Rights, un documento che affermava che il potere della monarchia non era più assoluto ma limitato dai diritti dei cittadini e dalle leggi approvate dal parlamento. Solo dopo aver giurato fedeltà alla dichiarazione nel 1689 Guglielmo e Maria divennero i sovrani d’Inghilterra, con parità di potere. Queste vicende sono note col nome di Gloriosa Rivoluzione perché fu effettivamente una rivoluzione combattuta senza spargimento di sangue. Nacque così la monarchia costituzionale d’Inghilterra, in cui anche il re doveva rispettare la costituzione che era la legge fondamentale dello stato. ASSOLUTISMO L’assolutismo è una forma di monarchia in cui il potere spetta per intero al sovrano, il quale è sciolto da qualsiasi vincolo, non esiste cioè una costituzione che ne limiti il potere, che lo obblighi a condividerlo con altre istituzioni. Il re è dunque depositario unico del potere e lo esercita come crede. FRANCIA Dopo Enrico IV di Borbone nel 1610 il trono passò a Luigi XIII di 9 anni, fino alla sua maggiore età governò sua madre Maria De’ Medici. Alla maggiore età, Luigi XIII affidò gli affari al primo ministro Richelieau che acquistò un potere immenso, e progettò un programma di restaurazione della monarchia, che si articolava in tre punti: - limitare la potenza militare degli Ugonotti - incrinò il potere dei nobili e salvaguardò la figura del re, reprimendo i complotti dei nobili e distruggendo i loro possedimenti, istituì inoltre i moschettieri, guardie reali di spadaccini col compito di salvaguardare il re - diede gloria alla monarchia vincendo battaglie e conquistando territori LA PRUSSIA A metà del 600 i domini degli Hohenzollern erano caratterizzati da un frammentazione territoriale evidente soprattutto dalla distanza e diversità tra il Bradeburgo e la Prussia, feudo del regno di Polonia. Una diversità di popolazione, ordinamenti, istituzioni che poneva problemi inderogabili di accentramento e uniformità. Alla soluzione di questi problemi attese con grande capacità Federico Guglielmo il Grande Elettore (1640-88). Iniziò con la formazione di un potente esercito, indispensabile per trarre vantaggi sai conflitti europei, organizzò un sistema fiscale e una capace burocrazia. In politica estera il Grande Elettore si inserì nel conflitto tra Svezia, Danimarca e Polonia per la supremazia del Baltico, ottenendo la fine della dipendenza feudale della Prussia dalla Polonia. Questa totale sovranità consentirà a Federico I, figlio del Grande Elettore, di ottenere il titolo di re di Prussia nel 1700. Alla sua morte nel 1713 Federico I riprenderà e svilupperà l’opera del Grande Elettore consegnando al figlio Federico Il nel 1740 un esercito rafforzato, premessa di una grande espansione. Il rafforzamento della Prussia non modificò le direttrici dell’espansionismo svedese iniziato da Gustavo Adolfo. Con la fine della guerra del Nord la Svezia ottenne del Baltico e dei commerci che da lì stabilivano con il resto dell’Europa tra il 1648-1660. Negli ultimi decenni del 600 Carlo XI era riuscito a trasformare la Svezia in uno stato assoluto di tipo francese, diminuendo il potere della nobiltà e requisendo parte delle terre, che nel corso dei secoli era state concesse ai nobili. Alla sua morte, il figlio Carlo XII aveva un impero abbastanza potente da fronteggiare |’ attacco di Danimarca, Polonia e Prussia nella seconda guerra del Nord (1700-1721); tuttavia i rapporti di forza stavano ormai cambiando e alla fine della guerra, la Svezia dovette cedere alla nascente potenza russa l'egemonia sul grande mare interno. LA RUSSIA Nel 1645 muore lo zar Michele, al quale succede il figlio Alessio 1645-76, e già in questi anni si vengono ad accentuare alcuni tratti caratteristici dell’organizzazione sociale russa. Il Codice del 1649 cercò di dare un ordine alla società che venne divisa in tre ceti fondamentali: gli “uomini di servizio” ovvero la nobiltà al servizio dello stato, gli “uomini del borgo” ossia mercanti e artigiani, e gli “uomini del distretto” contadini e servi. Il codice inoltre definì il carattere permanente della servitù e peggiorò la loro condizione. Questo irrigidimento della società diede luogo a episodi di malcontento e rivolte urbane, tutti duramente repressi. In questo periodo si sviluppano le rivolte dei cosacchi, da sempre in contrasto con l’estendersi dei possessi della nobiltà e delle strutture di controllo, miravano a mantenere la loro libertà di razziare lungo i fiumi Volga e Don. Nel 1670 il capo cosacco Stenka Razin si pose a capo di una spedizione ribelle che fu però repressa. Nello stesso periodo ci furono contrasti religiosi, la riforma della chiesa russa promossa nel 1652 determinò uno scisma tra le minoranze degli oppositori ovvero i vecchi credenti e i fedeli della chiesa ufficiale. Nel 1682 sale al trono il figlio di Alessio, Pietro il Grande, di appena dieci anni, che governò affianco ai fratellastri per via della giovane età. Prese il potere nel 1698 e decise di dare inizio ad un governo assoluto, trasformando la Russia in un organismo militare e statale in grado di confrontarsi con gli altri paesi più progrediti. Pietro intensificò anche la marina da guerra, il sistema fiscale e l’ economia dello stato. Pietro il Grande tuttavia non riuscì ad organizzare la sua successione, il che avrebbe provocato numerosi complotti dopo la sua morte avvenuta nel 1725. In quell’anno la Russia aveva ormai acquisito, ai danni della Svezia, l'egemonia sul baltico. Nei decenni successivi la Russia orientò la sua espansione verso sud-ovest. ITALIA Come tutti i paesi cattolici, incapaci di reggere la concorrenza economica dei nuovi paesi protestanti (Olanda e Inghilterra), anche l'Italia, dopo la pace di Cateau-Cambrésis (1559), con cui si consegnava la penisola, divisa in principati, alla Spagna, vide il suo declino economico. In maniera diretta o indiretta gli spagnoli controllavano quasi tutta la penisola, ad eccezione del ducato di Savoia e della repubblica veneta. | loro metodi erano ovunque gli stessi: enormi tasse e tributi per sostenere le guerre e una vita di lusso, e assoluti favoritismi per i ceti nobiliari, laici e soprattutto ecclesiastici, cui venivano venduti a prezzi di favore o addirittura ceduti gratuitamente titoli nobiliari, feudi, uffici, senza considerare ch'essi erano totalmente esentati dal pagamento delle imposte. Lo sviluppo della produzione era ostacolato anche dall'introduzione, da parte spagnola, di monopoli. L’Italia nel ‘600 è divisa in tanti staterelli dominati per la maggior parte dalla Spagna. Venezia: la Repubblica di Venezia ha un'economia fiorente. Oltre ai commerci sviluppa attività sulla terraferma: migliora l'agricoltura e inizia la coltivazione del gelso, con il quale si allevano i bachi da seta. Ben presto nascono e si diffondono i laboratori per la lavorazione della seta. Il Regno di Savoia: dopo aver trasferito la capitale a Torino vuole espandersi in Italia. Il Granducato di Toscana è in decadenza lo Stato Pontificio: le campagne sono trascurate e i contadini muoiono di malaria; Roma invece si abbellisce sempre più con le opere dei migliori artisti Idomini spagnoli: il regno di Napoli e di Sicilia, il regno di Sardegna, il regno di Milano e lo Stato dei Presìdi appartengono alla Spagna. Gli Spagnoli considerano l’Italia una colonia da cui ricavare denaro e non si occupa né dell’agricoltura né delle manifatture. L'Italia si impoverisce sempre più, soprattutto al sud. La Spagna governa l’Italia con tre vicerè e un governatore (a Milano) che hanno come compito quello di riscuotere le tasse. | funzionari spagnoli trattano la popolazione con prepotenza, si impadroniscono dei raccolti e delle merci e si arricchiscono sempre più. Regnavano corruzione ed ingiustizia. Milano durante la guerra dei 30 anni era campo di battaglia. | soldati che passarono da Milano distrussero raccolti e villaggi e portarono la peste (1628-1630) aumentando la povertà del territorio. Il popolo in tutta Italia cerca di ribellarsi: A Napoli nel 1647 alcuni contadini capeggiati da Tommaso Aniello, detto Masaniello, insorgono contro gli spagnoli ma vengono fermati e Masaniello viene ucciso nonostante questa situazione le città continuano ad abbellirsi. L'arte del ‘600 si chiama Barocco. Le sue caratteristiche sono il lusso e la grandiosità. Uno dei maggiori artisti è Lorenzo Bernini. LA CRISI DELL'IMPERO OTTOMANO Generalmente si ritiene abbia avuto inizio a partire dal 1566 con la morte di Solimano | il Magnifico e fu un processo lento e complesso. | segni della crisi emersero in ambito istituzionale con l’allontanamento dei sultani dall'esercizio diretto del potere. Già Solimano | aveva affidato compiti decisivi al gran visir, una sorta di primo ministro, di origine cristiana ma convertito all’islamismo. Successivamente il paese fu soggetto ad una sorta di feudalizzazione , causata anche dalla decadenza del sistema di riscossione delle imposte, il timar. La vita economica dell'impero turco risentì solo in parte della crisi politico-istituzionale. Lo spostamento sull’Atlantico del commercio delle spezie destinate all'Europa costituì un duro colpo per l'economia ottomana, anche se Istanbul rimase il centro di questi traffici. Tra il 600 e il 700 l’Europa fu lo scenario di dure sconfitte nelle quali i turchi dovettero riconoscere la supremazia occidentale; l’esercito ottomano infatti era più arretrato, e le loro armi non reggevano il paragone. Nel XVII secolo furono tentate delle riforme durante il regno di Maometto IV, ad opera del visir Koprulu, che tra il 1656-1676 riuscì a risanare parzialmente il bilancio dello stato, a riorganizzare l’amministrazione e ad arginare il decadimento. Negli stessi anni vi fu una ripresa dell’espansionismo ottomano culminata con la conquista di Creta strappata ai veneziani nel 1669. Questa nuova proiezione offensiva si infranse nel 1683 a Vienna, dove l’esercito ottomano si era spinto con l’ambizioso disegno di umiliare l’ Impero d’Austria, ma i turchi furono costretti ad una rapida e umiliante ritirata. Nel corso del tempo l'impero ottomano fu coinvolto in lunghi conflitti contro Venezia, Austria, Polonia e Russia che si conclusero con la pace di Carlowitz, 1699. Nel 700 tuttavia continuarono le guerre per il dominio dei Balcani, e l'impero ottomano, indebolito territorialmente, subì grosse perdite. Durante il regno di Ahmed III 1703-1730 fu tentata una riorganizzazione delle più importanti istituzioni. E' l'epoca conosciuta col nome di periodo del tulipani così detto per la moda invalsa nell’alta società di coltivare questo tipo di fiore importato dall'Olanda. Fu un periodo di grande interesse nei confronti di tutti gli aspetti della cultura occidentale. La tendenza all’occidentalizzazione venne però fieramente ostacolata dai gruppi che se ne sentivano maggiormente minacciati. Era il caso dei giannizzeri, una potente associazione i cui membri praticavano commercio, artigianato e funzioni di polizia; la loro protesta fu appoggiata dagli ulema, che si consideravano i depositari della tradizione islamica ottomana. L'opposizione conservatrice riuscì a coinvolgere e influenzare l’opinione dei ceti popolari nei riguardi delle nuove riforme, viste come un pericoloso tentativo di abbandonare la fede e la tradizione islamica. Il periodo dei tulipani si concluse nel 1730 con una sanguinosa rivolta che fu duramente repressa. Lo sfaldamento delle istituzioni ottomane si aggravò sempre più nel XVIII secolo. Soltanto durante il regno di Mahmud II salito al trono agli inizi dell’ 800furono avviate riforme per arrestare il lungo declino dell'impero. INDIA, CINA E GIAPPONE Tra il XV e il XVII secolo India, Cina e Giappone subirono importanti trasformazioni politiche. Nel 1526 gli afghani invasero l’India dando vita all'impero moghul, con una struttura sociale di tipo feudale e una capillare struttura amministrativa e militare. La convivenza fra la cultura islamica e quella indù fu piuttosto difficile. II processo di pacificazione iniziato a metà del 500 fu
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