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La fine della Repubblica Romana: dal primo triumvirato al secondo e l'ascesa di Ottaviano, Appunti di Storia

Storia romanaStoria AnticaSistemi politici antichi

La fine della Repubblica Romana, con particolare attenzione al primo e al secondo triumvirato, e l'ascesa di Ottaviano. Vengono discussi i problemi sociali a Roma, le figure di Pompeo, Crasso, Cesare, Antonio e Ottaviano, le guerre civili e le riforme di Cesare. una prospettiva dettagliata sulla transizione dalla Repubblica all'Impero Romano.

Cosa imparerai

  • Quali sono le cause e le conseguenze della fine della Repubblica Romana?
  • Come si evolve il potere di Pompeo, Crasso, Cesare, Antonio e Ottaviano?
  • Quali riforme propone Cesare e perché sono viste male dal senato?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 28/11/2022

alicekoala90
alicekoala90 🇮🇹

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Scarica La fine della Repubblica Romana: dal primo triumvirato al secondo e l'ascesa di Ottaviano e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA FINE DELLA REPUBBLICA Dopo il ritiro di Silla dalla vita politica, prendono il potere Pompeo e Crasso, capi militari che hanno molta fama grazie a campagne militari di successo. Come consoli cercano di limitare i problemi sociali a Roma, ma si scontrano con il senato che non viole perdere poteri nei loro confronti. Pompeo e Crasso, si alleano con Giulio Cesare, un generale di parte popolare e insieme fanno un accordo: il triumvirato, con cui si dividono il controllo di Roma. Alla morte di Crasso, Cesare sconfigge Pompeo e diventa dittatore a vita. Cesare promuove molte riforme ma viene ucciso in una congiura. Dopo la morte di Cesare, Ottaviano, Antonio e Lepido formano il secondo triumvirato. Quando Lepido perde il proprio potere, Ottaviano sconfigge Antonio e diventa l’unico padrone di Roma. CRASSO E POMPEO Dopo il ritiro di Silla dalla vita politica nel 79 a.C., a Roma riprendono le lotte tra ottimati, popolari e cavalieri. Il senato non è capace di gestire la situazione e quindi i capi militari che sono ricchi e hanno l’appoggio dei soldati, ottengono sempre più potere. Gneo Pompeo e Marco Licinio Crasso sono i due generali più famosi e ricevono importanti incarichi dal senato: - Pompeo nel 72 a.C. sconfigge Sertorio, un seguace di Mario che ha creato in Spagna un regno indipendente; - Crasso nel 71 a.C. reprime la rivolta di Spartaco, un gladiatore che ha formato un esercito di centocinquantamila schiavi ribelli e minaccia Roma. Grazie ai loro successi, Pompeo e Crasso sono nominati consoli dal senato. Anche se di parte aristocratica, aboliscono alcune leggi di Silla per ottenere il consenso di popolari e cavalieri: - Ridanno potere ai tributi della plebe - Reinseriscono i cavalieri nei tribunali I SUCCESSI DI POMPEO Nel 67 a.C. Pompeo ottiene dal senato poteri straordinari e una flotta di 500 navi e centoventimila uomini per sconfiggere i pirati che minacciano il Mediterraneo. I pirati rappresentano un pericolo per i commerci dei cavalieri ma colpiscono anche la plebe: a Roma arrivano meno navi cariche di grano e per questo aumenta il prezzo della farina con cui viene prodotto il pane. Dopo la vittoria contro i pirati, il senato concede a Pompeo un altro comando straordinario per combattere contro Mitridate, ree del Ponto. Dopo la vittoria su Mitridate, Pompeo attacca e conquista il nord della penisola arabica e la Palestina, dove prende delle importanti decisioni senza il consenso del senato. LA CONGIURA DI CATILINA Nel 63 a.C. Catilina, un aristocratico che aveva sostenuto Silla, organizza un colpo di stato ( prendere il potere attraverso azioni violente) mentre Pompeo è impegnato in Oriente. Il senatore Cicerone, eletto console al posto di Catilina, lo denuncia e lo condanna a morte. I cospiratori scappano ma sono raggiunti e uccisi dall’esercito. IL PRIMO TRIUMVIRATO La congiura dimostra la debolezza della Repubblica Romana. I senatori temono che Pompeo, apprezzato da plebei e soldati, prenda il potere e decidono di ostacolarlo. Cesare si ferma un anno in Egitto dove ha una relazione con la regine Cleopatra. Quindi sconfigge i seguaci di Pompeo a Tapso, in Africa e a Munda, in Spagna. Nel 45 a.C. finisce la guerra civile. CESARE DITTATORE Cesare, nel 44 a.C. si fa nominare dittatore a vita e concentra tutto il potere nelle sue mani. Ottiene anche le cariche di: - Console - Imperator (  comandante dell’esercito) - Pontefice massimo - Tribuno della plebe Cesare propone diverse riforme per ridurre i problemi sociali, allarga la classe dirigente romana e adegua l’amministrazione dopo le conquiste, quindi Cesare: - Aumenta i pretori, gli edili e i questori - Apre il senato a italici, provinciali e liberti Per sostenere i ceti popolari, Cesare stabilisce: - Limiti agli affari della terra - Un programma di opere pubbliche per dare un lavoro ai disoccupati Nelle province, rovinate dalla corruzione e dall’avidità dei senatori, Cesare promuove: - Leggi contro la corruzione - Cittadinanza agli abitanti della Gallia Cisalpina - Fondazione di nuove colonie in Spagna, Gallia per favorire la nascita di nuove città nei territori conquistati. Le riforme di Cesare danneggiano il potere del senato e sono viste male anche da alcuni repubblicani che temono la nascita di una monarchia. Per questo motivo, alle Idi di Marzo cioè il 15 marzo del 44 a.C. , Cesare viene ucciso da una congiura organizzata da due nobili: Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio. IL SECONDO TRIUMVIRATO La morte di Cesare sconvolge i soldati e la plebe di Roma, ai quali nel suo testamento ha lasciato grandi donazioni. Il senato accetta di divinizzarlo ed i suoi assassini devono scappare per paura della vendetta. Tra i candidati alla successione di Cesare ci sono: - Marco Antonio, generale di Cesare che ha l’appoggio dell’esercito - Gaio Ottaviano, pronipote e figlio adottivo di Cesare che ha il sostegno del partito popolare Lo scontro tra i due inizia quando Antonio occupa la Gallia Cisalpina. In senato invia l’esercito a cui si aggiungono anche i soldati di Ottaviano. Antonio fugge nella Gallia Narbonense dove ha la protezione di un altro generale: Marco Emilio Lepido. Ottaviano allora marcia su Roma e costringe il senato a nominarlo console. Quindi nel 43 a.C. trova un accordo con Antonio e Lepido che viene chiamato secondo triumvirato. Questa volta è un atto pubblico, sancito da una legge che dà pieni poteri ai triumviri per cinque anni. I triumviri eliminano gli avversari con le liste di proscrizione. Quindi i Filippi, in Macedonia nel 42 a.C., sconfiggono le truppe di Bruto e Cassio che poi si suicidano. Eliminati gli oppositori, i triumviri si spartiscono i domini di Roma: - Antonio governa le province orientali - Ottaviano governa l’Italia e le province occidentali - Lepido governa l’Africa L’equilibrio si rompe quando Lepido perde la carica di governatore dell’Africa e diventa pontefice massimo ( questa carica dava meno potere politico) Antonio nel frattempo si stabilisce in Egitto dove si sposa con la regina Cleopatra, ed inizia a comportarsi come un sovrano assoluto orientale. Questo atteggiamento a Roma crea uno scandalo che Ottaviano sfrutta a proprio favore: Ottaviano fa dichiarare Antonio nemico della patria e Roma entra in guerra con l’Egitto. Lo scontro decisivo nella guerra tra Ottaviano e Antonio è una battaglia navale che avviene nel 31 a.C. ad Azio. Antonio è sconfitto e decide, insieme a Cleopatra di suicidarsi. Ottaviano ora è l’unico padrone di Roma.
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