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La crisi della Repubblica Romana: Conquiste, Società e Riforme, Appunti di Storia

Storia antica del MediterraneoStoria antica romanaStoria antica della cultura greca

La crisi politica e sociale che interessa la Repubblica Romana tra il 250 a.C. e il 79 a.C., caratterizzata da conquiste nel Mediterraneo, trasformazioni sociali, la diffusione della cultura greca e tentativi di riforme. Si tratta di un periodo di grande instabilità che porta alla fine della Repubblica e all'ascesa del Principato.

Cosa imparerai

  • Come le conquiste nel Mediterraneo influiscono sulla società romana?
  • Quali sono le riforme proposte dai fratelli Gracco e come vengono accettate dal Senato?
  • Che cosa provoca la crisi dei piccoli proprietari terrieri?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 28/11/2022

alicekoala90
alicekoala90 🇮🇹

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Scarica La crisi della Repubblica Romana: Conquiste, Società e Riforme e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA CRISI DELLA REPUBBLICA Le conquiste In Italia e nel Mediterraneo cambiano profondamente la società, l’economia e la cultura di Roma. Nasce una nuova nobiltà di patrizi e plebei arricchiti. Il ceto equestre  cittadini molto ricchi, si impossessa delle ricchezze che provengono dalle province. I piccoli proprietari terrieri, alla base dell’esercito repubblicano, si impoveriscono e aumentano le tensioni sociali. Il senato si divide in: - Ottimati  conservatori - Popolari  favorevoli alla plebe I fratelli Tiberio e Gaio Gracco propongono riforme agrarie per la ridistribuzione delle terre ma falliscono. Il console Mario, rappresentante dei popolari, riforma l’esercito e sconfigge i germani. In seguito i popolari di Mario sono sconfitti dall’ottimate Silla durante la guerra civile. Silla diventa dittatore a tempo indeterminato e rafforza il senato. LE TRASFORMAZIONI DELLA SOCIETA’ ROMANA Con la conquista del Mediterraneo tra il 250 a.C. e il 120 a.C. arrivano a Roma schiavi, bottini, terre e tributi che determinano importanti trasformazioni nella politica e nella società romana. La nobiltà romana non è più composta da patrizi, ma anche da plebei che si sono arricchiti con il commercio. I plebei più ricchi infatti possono permettersi di comprare un cavallo e quindi entrare nell’esercito come cavalieri e non come fanteria e in questo modo possono iniziare anche una carriera politica. La carriera politica parte da un percorso che si chiama “honorum” che ha diversi gradi: - Carriera militare - Magistrature - Consolato Oltre ai patrizi, anche i plebei riescono a diventare consoli. Le nuove ricchezze legate alle conquiste arrivano soprattutto ai senatori e ai cavalieri. Dato che la legge Claudia impedisce ai senatori le attività commerciali sono i cavalieri a investire molti soldi nella finanza e nel commercio, opere pubbliche e riscossione dei tributi. Nonostante la loro grande importanza economica i cavalieri, sempre per la legge Claudia non possono accedere al senato e quindi sono esclusi delle decisioni politiche importanti. Il senato resta il centro della vita politica di Roma: - Nomina i governatori - Gestisce i tribunali per giudicare i governatori in caso di cattivo governo LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA GRECA Un altro effetto delle conquiste nel sud Italia (Magna Grecia) e in Oriente è l’arrivo a Roma della cultura greca che influenza l’arte, la religione, la scienza e la lingua: il greco infatti diventa la seconda lingua parlata a Roma dagli uomini più colti ( istruiti) . Però cultura greca e romana sono differenti: CULTURA GRECA CULTURA ROMANA Si basa sull’amore per il bello e per il lusso Si fonda sul “mos maiorum” cioè sui costumi ( abitudini) degli antenati legati alla semplicità della vita nei campi Da questo nasce uno scontro tra tradizionalisti, con a capo Catone il Censore: rifiutano la cultura greca e i filoellenici che invece difendono la cultura greca. Il circolo degli Scipioni crea una mediazione ( via di mezzo) tra i valori romani ed i valori greci. LE TENSIONI ECONOMICHE E SOCIALI Dopo la legge Claudia, i senatori non possono più dedicarsi ai commerci e quindi comprano terre e creano: - villae: (si legge “ville”) specializzate nella produzione di merci pregiate  olio e vino - latifondi: che sono campi molto grandi coltivati (con il grano) o usati per il pascolo. Nei latifondi lavorano gli schiavi. Mario riforma l’esercito: - introduce l’arruolamento volontario anche di latini e nullatenenti, a cui lo stato paga armi e armature - assegna ai legionari, dopo sedici anni di servizio militare, un pezzo di terra da coltivare - divide le legioni in 10 coorti formate da 600 uomini per renderle più manovrabili. In questo modo l’esercito romano diventa permanente e professionale perché composto da soldati addestrati e pagati. Mario riesce a sconfiggere Giugurta. Mario è eletto console cinque volte in seguito e sconfigge più volte le popolazioni germaniche. Grazie ai successori di Mario, i popolari sperano in nuove riforme e nel 100 a.C. il tribuno della plebe Saturnino emana una legge per dare grandi appezzamenti di terreno ai veterani dell’esercito. Gli ottimati si oppongono e i popolari si ribellano facendo scoppiare violente rivolte. Mario in qualità di console e comandante dell’esercito, è costretto a reprimere queste proteste dai popolari che alla fine abbandonano Mario. Rimasto senza sostenitori, Mario lascia la politica nel 98 a.C. LA GUERRA SOCIALE Nel 91 a.C. il tribuno della plebe, Marco Livio Druso propone di allargare la cittadinanza agli italici ma viene ucciso e la sua legge abolita. Così gli italici si ribellano e fondano uno stato autonomo. Così inizia la Guerra sociale ( letteralmente contro i soci  gli alleati) . Roma vince la guerra nell’88 a.C. grazie ai generali Lucio Cornelio Silla e Mario, richiamato apposta dal senato. Al termine della guerra, Roma concede comunque la cittadinanza agli alleati italici. LUCIO CORNELIO SILLA Nell’88 a.C. Mitridate VI (sesto) re del Ponto (una regione dell’attuale Turchia) conquista le province romane di Asia e Grecia. Il senato invia contro Mitridate il generale Silla, rappresentante degli ottimati. I popolari invece, che vogliono un uomo del loro gruppo per essere rappresentati, inviano Mario. Silla torna a Roma con l’esercito e costringe Mario alla fuga. Nell’83 a.C. Silla sconfigge Mitridate e rientra a Roma dove però i popolari intanto hanno preso il potere. Scoppia così la guerra civile fra gli ottimati di Silla, aiutato dai generali Marco Licinio Crasso e Gneo Pompeo e i popolari. Silla nell’82 a.C. sconfigge i rivali e si fa nominare dittatore a tempo indeterminato con pieni poteri. Silla compila le liste di proscrizione:  elenchi di persone ritenute nemiche della repubblica e quindi che possono essere liberamente uccise da chiunque. Eliminati i suoi avversari propone una riforma delle istituzioni romane favorevoli gli ottimati: - aumenta il numero di senatori da 300 a 600 - ammette 300 cavalieri al rango dei senatori - restituisce al senato il controllo dei tribunali che giudicano i magistrati - abolisce le distribuzioni gratuite di grano ma concede le terre ai veterani - vieta ai tribuni di accedere alle magistrature maggiori - vieta ai consoli di essere rieletti per più di due volte e di guidare l’esercito dopo le riforme Silla si ritira dalla vita politica nel 79 a.C.
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