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Riassunto di Vita di Vittorio Alfieri,le tragedie e altre opere, Appunti di Letteratura Italiana

Riassunto e analisi completi della Vita di Vittorio Alfieri, appunti presi a lezioni integrati con i libri di testo

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 23/01/2024

lucrezia-neroni
lucrezia-neroni 🇮🇹

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6 documenti

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Scarica Riassunto di Vita di Vittorio Alfieri,le tragedie e altre opere e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! 1. EPOCA PRIMA:PUERIZIA ,abbraccia nove anni di vegetazione → Alfieri fa uso della metafora botanica. PARADIGMA DELL’INFANZIA: Maria Antonietta Terzoli, ne “Il paradigma dell infanzia nella vita dell'Alfieri” nota alcune cose: Alfieri esercita un controllo serrato nell'allestimento del proprio ritratto(nel rappresentare se stesso), nel rispetto del vero,controlla e rispetta la verità di ciò che è accaduto. Mette in atto una sottile strategia di persuasione per indurre il lettore a costruirsi da sé quella interpretazione che l'autore non ha voluto esplicitamente fornire. C’è una sorta di dissimulazione,lui rispetta si il vero ma non ci dice che cosa lui ha voluto esprimere in questo sui lavoro,è il lettore che coi segnali lo interpreta. Non dice che volle essere il più grande degli autori tragici ma ciò che leggiamo ci fa capire che invece l'obiettivo era proprio questo. Per questo nell'adare lo scritto a chi se ne occuperà (introduzione agli editori) dopo la sua morte chiede solennemente di non aggiungere altri fatti e di non modificare quelli narrati. OFFRE AL LETTORE UN PARADIGMA INTERPRETATIVO VALIDO PER TUTTA L'OPERA ATTRAVERSO IL RACCONTO DELL'INFANZIA. Solo interpretando comprendiamo la sua maturazione e il risultato finale della “pianta uomo”(individuo maturo). LA CONVERSIONE LETTERARIA Alla luce di quella conversione letteraria vediamo con sguardo diverso la vita che ci sta raccontando,più o meno analoga agli autori di fine 700 che scrivevano autobiografie che erano "récit d’une vocation et d'une carrere" (ma manca il pathos). Segna il rovesciamento di segno nei fatti. Esiste un’Antitesi che mette in rapporto ciò che c'è prima della conversione e ciò che c'è dopo(dalla prima parte dell’esistenza…alla conversione): • dall'ansia della fuga (inquietudine che lo porta a viaggiare e spostarsi di continuo come una"preda dell’andare e mai dello stare”) alla chiusura volontaria in casa dove si dedica alla scrittura letteraria(stanzialità); • dagli abiti (anche se nasconde i vestiti dall’accademia) e arredi sfarzosi alla massima sobrietà; • dal disprezzo per il toscano al rifiuto delle altre lingue che non siano il toscano; • dall'ignoranza sprezzante (8 anni di ineducazione) allo studio dedito e caparbio; • dagli amori frustranti e distruttivi al a degno amore per la contessa» LA CHIAVE D’ACCESSO PRIVILEGIATA: L’INFANZIA -Alfieri racconta di sé bambino “Omiccino” come se in quella fase di fossero già tutte le premesse e le ragioni di quello che seguirà.Se lo studio dell'individuo singolo è la miglior via per lo studio dell'uomo in generale, la descrizione di episodi dell'infanzia, delle prime impressioni e delle prime esperienze in ogni ambito è a sua volta presentata come la miglior chiave per l'interpretazione dell'adulto. Studia se stesso per trarne dei principi sul genere umano: -Esiste una dierenza linguistica → Dierenza di scala rispetto agli “uomonii” che giustifica il ricorso abbondante ai diminutivi: fraticelli, fatterelli, staturina, storietta,odietto, capicino, impetino ecc. RIASSUNTO DEI CAPITOLI: -Nascita e parenti: Alfieri nasce a palazzo Alfieri il 16 gennaio 1749 (il giorno seguente si battezza) da nobili genitori→ madre Monica di Tournon ,savoiarda stabilita a torino e vedova del marchese di cherano, padre umile,non era cortigiano ma cercava la libertà. Per alfieri l’essere nato nobile è un motivo positivo ,potendo così avere più libertà di scrittura,nel criticare i nobili e dimostrandone i loro limiti (mentre autori come ariosto,tasso o machiavelli erano letterati presso la corte,una forma di potere che li sottomette ai doveri). La libertà letteraria di alfieri rappresenta il rifiuto cittadino del regno di savoia. Nonostante la gioia paterna nell’aver avuto un figlio maschio alfieri viene mandato da una balia a Revigliasco e poco dopo viene a mancare il padre di polmonite. Alfieri non fu aatto felice del terzo matrimonio materno ,col cavalier giacinto alfieri di magliano, dato che sarà privato di aetto(non ricorda numero fratelli). Alfieri si concentra sul ricordo della madre,descrivendola con superlativi: donna stimabilissima contenta del suo terzo matrimonio. ● MECCANISMO DI DISSIMULAZIONE: quando alfieri parla di “stupida vegetazione infantile” lascia l’analisi del testo e ci parla delle “storiette” infantili ,delle idee primitive :ricorda bene lo zio paterno, i suoi confetti e gli scarponi. A 5 anni si ammala tanto da arrivare a pensare alla morte come fine della soerenza fisica. Alfieri e la sorella maggiore Giulia vivono insieme dalla madre,mentre i fratelli maggiori andavano in collegio e in monastero. Attraverso il gusto o la vista ottiene il ricordo e attraverso il ricordo capisce il funzionamento della vita, come prima racconta il fatto e poi arriva ad una morale. Alfieri ha lasciato a prete don Ivaldi,e si concentra nello studio nonostante l’educazione sia ritenuta superflua per i nobili→malinconia. Alfieri nella chiesa del carmine si “invaghisce” dei tratti femminili che ritrova nei volti dei frati novizi ,dato che viene meno il senso di perdita della sorella giulia. Questo primo amore non era che un istinto animale,una pulsione→ già presente nel bambino.Arrivò a nobilitare la loro funzione cambiando nei dizionari il loro nome in Padri . Tenta il suicidio mangiando la cicuta anche se non sapeva acnora cosa fosse la morte ,arrivano i castighi della madre→chiuso in camera→indole malinocnica del fanciullo. Già nel bambino(omiccino) si trovano i caratteri da adulto(uomoni) (timore di essere giudicato). ● I 3 castighi: -indossare la reticella da notte alla Messa→ vergogna e il timore di essere visto dagli “amati novizi”, la stessa reticella poi nella chiesa S.Martino(cerca di passare inosservato e sore a casa) -la nonna materna :non volle da lei nessun regalo(niente) poiché le aveva già rubato il ventaglio, ma lui sapeva in cuor suo che avrebbe superato moralmente il furto. -la prima confessione: padre angelo aveva pianificato con la madre la penitenza e alfieri non parlo a pranzo. A 8 anni il fratello maggiore lo viene a trovare ,ma alfieri vede in lui molta più libertà e arriva ad invidiare (voleva avere quel che il fratello aveva senza però togliergli niente→brama→non rei).Mentre stavano insieme alfieri cadde e si taglio sopra l’occhio→la fasciatura non lo ripugnava ma gli suscita gloria.Dopo la morte del fratello lo zio paterno lo vuole sistemare nell'accademia di torino. Le storiette puerili rivelano nel bambino un carattere appassionato e volitivo. EPOCA SECONDA: ADOLESCENZA:ABBRACCIA OTTO ANNI D’INEDUCAZIONE Cap.1. 1758→9 anni →Alfieri lascia la casa materna secondo le usanze nobili dell’epoca (o istitutori o collegio) e va all’Accademia reale di torino: Una scuola maschile di élite per la formazione di giovani figli di nobili casate anche europee. L’educazione impartita deve formare ai ranghi della diplomazia europea o del servizio militare.Un’accademia sabauda,quindi sotto l'egida diretta del re del piemonte. Datata 1674-80 progetto di Carlo Emanuele II su incentivo della reggente reale Maria Giovanni Battista di Savoia,madre di Vittorio Amedeo II.L’architetto fu Amedeo di castellamonte. Inizialmente era destinato ad accogliere un accademia cavalleresca ,su modello delle Ritter Akademien→ 1 gennaio 1689 è inaugurata la reale accademia di savoia che ospita principi e giovani di nobili casati →oltre ai sudditi sabaudi molti erano dallo stato pontificio e la rep.venezia pronti a formarsi come gentiluomini,inglesi,polacchi,russi,tedeschi,boemi. Anche se A. sminuisce la formazione letteraria che riceve → ottica del ribaltamento → lo sminuire è a vantaggio del ribaltamento che si avrà quando deciderà di farsi autore tragico,ricominciando con gli studi. Nel 1729 il re vittorio amedeo II ,ex studente, riforma l'istituto e lo apre agli studi universitari e lo organizza in 3 appartamenti,secondo l’indirizzo degli allievi. ● INSEGNAMENTI: letteratura,storia,italiano e francese,il ballo(rituale di corte per l'intrattenimento),scherma,esercizi equestri (edificio della cavallerizza per i cadetti). Assistevano a diverse lezioni dell'università di Torino: ampio spazio era poi dedicato alle materie militari,come architettura e fortificazioni. Comunque non era un’accademia militare ma si studiava anche per divenire militari → Alfieri in un periodo fa il portainsegne di un reggimento militare. ●ACC. MILITARE È PATRIMONIO UNESCO… ● BOMBARDAMENTO 13 LUGLIO 1943: distruzione parziale di 4 piani del fabbricato frontale verso via Verdi 3 e 5, rosso ,una cosa che non considera naturale o estetico(di solito lo ha chi si ubriaca). Più volte i francesi furono i dominatori del regno di savoia e di Asti → invasione in cui gestirono male il potere e si consegnarono in 6mila come vigliacchi e arroganti. 7. Morte dello zio paterno → prima liberazione. 8 maggio 1863→ l'ingresso nel primo appartamento. Il curatore ,avendo A. 14 anni, può solo impedirgli di vendere i beni immobili ma non gli può impedire di usare il denaro a suo piacimento. Andrea non era più il suo servitore,diventato alcolizzato,violento e non gli dava a mangaire.Ma comunque alfieri sori della separazione → carattere generoso,un'arte soddisfacente che gli fa fare del bene a chi gli ha fatto del male→ col tempo gli passano i sentimenti ma di lui si ricorderà sempre la sua capacità nel capire subito,la sveltezza nell’agire e le storiette che gli raccontava. Ha accesso alla cavallerizza,e inizia a prospettarsi al primo grado della scala dottoressa,il magistero. Divenne maestro matricolato dell’arti→ inizia a reggere il cavallo e intuisce la sua indole → guarisce e diventa molto più robusto. Molti erano inglesi e non francesi,che avevano le loro scuole in Francia. Novità: La tavola ben servita,poco studio,molto dormire e cavalcare ogni giorno e spendere in vestiti→ vita agiata e dissipata a 14 anni e mezzo→ carattere assennato → non sapeva a che applicazioni darsi. Ritrova amici del premio appartamento → gli stessi del salotto di Piazza S. Carlo Romanzo non in italia ma in francia → non gli entra in testa l’italiano ma il francese (36 volumi della storia ecclesiastica del Fleury).Lo legge per ostinazione(scriverà solo la tragedia Saul con argomento biblico andando a rileggere frammenti di quei volumi),come ostinatamente imparerà il greco e la lingua italiana. Dei romanzi rileggere le mille e una notte. Giovani sotto l’istitutore(ajo) → strapazzi o scapattagini come :correre dall’eremo di camaldoli a torino,attare i cavalli e fare finte cacce dando al servitore il compito di cervo → queste lo hanno rinforzato e rimandato della sua libertà fisica e morale. 8. Ozio totale: Vorrebbe iniziare ad uscire da solo,senza la supervisione del cameriere→ disubbidienza non totale perché il cameriere non ha potere legale eettivo su di lui :il governatore lo riprese ma lui continui,viene arrestato e liberato dalla casa in continuo per un mese. → PERSONALITÀ RESISTENTE. Non chiede di essere liberato,dorme sempre ,non vuole più il pranzo e si cucina da solo.Era un ragazzo che non si curava più ,quasi disanimato non risponde ai compagni.Si riaermano i caratteri del lui bambino che costituiscono la sua psicologia di uomo maturo,il non volersi piegare ma anche stati di malinconia indotta da una condizione di prigionia e punizione ma che si sarebbe potuto risolvere col pentimento(contro matre e prossimamente contro i governi statali). 9. Matrimonio della sorella Giulia: 1 Maggio 1764, villeggiatura Cumiana → ci passa un mese come se si fosse liberato dal carcere. Biografia di Maria Eleonora Giulia Gabriella Alfieri:Più grande di A. di 3 anni,nata nel 1746,unica sorella di V. da parte di madre e di padre. Il primo matrimonio con Giacinto Canalis di Cuniana avvenuto il 1 maggio 1764 , da cui ebbe 4 figli,rimasta vedova nel 1801.Si risposa con il conte Ottavio Papparato???. La questione della buona azione spiegata da A. nell’epoca IV ,cap.6: 1778: Rinuncia di Alfieri al ruolo di vassallo del re di Savoia e essere scrittore,si spiemontizza→ donare i propri beni alla sorella,mantenendo per se solo una lauta pensione annua e alcuni vitalizi che destina a persone che voleva beneficiare. ● A.acquista un cavallo tutto per sé,uno dei primi di razza che acquisterà, un evento importante quasi come il primo amoruccio.Lo amò con furore al punto che non mangiava se il cavallo stava male.La sua dolcezza lo portò a comprarne altri 8. Inizia a spendere negli abiti,per gareggiare con gli inglese e gli stranieri che abitano con lui ,ma molte delle amicizie delle cavalcate erano torinesi nobili ma coloro non avevano a disposizione i soldi che ha Alfieri.La sua virtù consiste nel non aver mai voluto UMILIARE o soverchiare coloro che si ritenevano o erano inferiori a lui,o per forza, ingegno o economicamente. Ogni abito nuovo lo toglieva dopo pranzo e lo nascondeva,quasi come fosse un delitto,per non farli vedere agli amici torinesi.Si fa addirittura fare una carrozza che non usò mai,mentre sui cavalli non fa restrizioni perché li presta anche ai suoi amici. Per essere un uomo degno di essere libero è necessario possedere giustizia,uguaglianza e generosità d’animo. -Chiusura epoca di iniziazione dal 1758 al 66. Il primo amoruccio non dubbio → Penelope Pitt, moglie del fratello maggiore dell’amico(madamina),custodita sempre dai suoceri. ● I sintomi della passione amorosa sono: -malinconia profonda e ostinata,ricerca dell’oggetto amato e trovatolo sfuggito; -mancanza di argomenti al cospetto della signora; -ricerca sfrenata nei luoghi pubblici cittadini (parco del valentino,cittadella); -incapacità di reggere l’emozione al sol sentirla nominare. “IN SOMMA TUTTI,ED ALCUNI PIÙ,QUEGLI EFFETTI SI DOTTAMENTE E AFFETTUOSAMENTE SCOLPITI DAL NOSTRO DIVINO MAESTRO DI QUESTA DIVINA PASSIONE: IL PETRARCA.” A. non aveva mai parlato di Petrarca,perché la sua lettura riporta alla questione dell’amore,un argomento non trattato in accademia. Questo accostamento al Petrarca è successivo: viene fuori ripensando a 51 anni quello che visse a 16 anni. Provare una passione amorosa significa provare un sentimento nobile che lo fa uscire dalla massa volgare,anche se poi sarà tradito e non ci sarà mai un vero contatto tra i due. Negli anni a seguire tutto viene messo a paragone a questo avvenimento amoroso → dal primo al terzo intoppo amoroso. ● Queste descrizioni alfieriane influirono sulle situazioni analoghe di Leopardi→ Diario del primo amore (14-23 dic 1817): registrazione di stendhaliana chiarezza (Fubini-Bigi) dell'innamoramento del poeta per la cugina Gertrude Cassi Lazzari,donna sposata di 26 anni ospite a casa Leopardi dall'11 al 14 dicembre. Leo lesse la vita di alfieri proprio in questo periodo(1817)→primo sonetto “Letta la vita dell'Alfieri" → stessa fenomenologia amorosa. A dierenza di A. Leopardi si fa coraggio e giocano a scacchi insieme. “leri, avendo passata la seconda notte con sonno ininterrotto e delirante, durarono moiti più intensi ch'io non credeva, e poco meno che il giorno innanzi, gli stessi aetti, i quali avendo cominciato a descrivere in versi ieri notte vegliando, continuai per tutto ieri e ho terminato questa mattina stando in letto”. -I critici leopardisti che pubblicarono questo testo in prosa si sono divisi: coloro che intitolarono queste registrazioni ‘Diario del primo amore’ (Descrizione emozioni e data,ma non è una registrazione diaristica perché è già avvenuto) e coloro che scelsero ‘Memorie del primo amore’. DDPA è l'Elegia/un canto in versi di ciò che scrisse il 16-17 dic, pol confluita nei CANTI con il titolo ‘Il primo amore.’ Giacomo Leopardi: ‘Il primo amore’, CANTI, X: Canzone → terzine incatenate “Tornami a mente il dí che la battaglia d’amor sentii la prima volta, e dissi: Oimè, se quest’è amor, com’ei travaglia! Che, gli occhi al suol tuttora intenti e fissi, io mirava colei ch’a questo core primiera il varco ed innocente aprissi. Ahi, come mal mi governasti, amore! perché seco dovea sí dolce affetto recar tanto desio, tanto dolore? e non sereno, e non intero e schietto,anzi pien di travaglio e di lamento al cor mi discendea tanto diletto? Dimmi, tenero core, or che spavento, che angoscia era la tua fra quel pensiero presso al qual t’era noia ogni contento?(interrogazione al cuore) quel pensier che nel dí, che lusinghiero ti si offeriva nella notte, quando tutto queto parea nell’emisfero: tu inquieto, e felice e miserando, m’affaticavi in su le piume il fianco(insonnia), ad ogni or fortemente palpitando. E dove io tristo ed affannato e stanco gli occhi al sonno chiudea, come per febre rotto e deliro, il sonno venía manco.” Il primo viaggetto(eventi <) a Genova col curatore: prima uscita dal paese. La scoperta del mare,un topos letterario,un'esperienza unica. Genova fu una meta molto scelta dai viaggiatori,lì si arrivava via mare e la pima vista dal golfo era paragonabile a quella di Napoli→ palazzi nobili aacciati sul mare (ricorda la repubblica è LA SUPERBA). Una città pittoresca anche se durò soli 10 giorni.Ai suoi compagni stranieri il viaggio sembra una bambinata,una cosa da poco → la voglia di viaggiare nasce da un’ansia di simulazione e superamento dei compagni dell’accademia. Passa pure a salutare la madre ad asti. Dopo 3 anni nel primo app. fa iscrivere nella lista dei postulanti, per entrare nelle truppe sabaude al servizio del re. Accettò il ruolo di portainsegne,accontentandosi perché comunque aveva molti giorni liberi → se fosse entrato nella cavalleria avrebbe perso molto tempo. Lascia l’Accademia ma ciò che non gli piace della carriera militare è la subordinazione ai ranghi superiori,ma l’anima del militare è trovarsi anello d'una catena alle dipendenze è diversa da quella del poeta che deve essere libero.Prese in atto un piccolo appartamento nella casa della sorella,dove poteva spendere in cavalli e poteva far vita beata coi compagni. Vuole viaggiare a Roma e Napoli e stare un anno,ma per recarsi fuori dallo stato del Piemonte era necessario ottenere una licenza con autorizzazione del Re.Essendo 17enne il sovrano non l’avrebbe concesso:tenta un raggiro,dato che in accademia anche un fiammingo e un olandese vogliono fare lo stesso viaggio sotto un istruttore cattolico inglese ben considerato chiede, pregando, di andare con loro. Uno dei primi raggiri per persuadere l’ajo,il cognato e lo stanchissimo curatore,ma comunque questo pesa sulla sua coscenza.Il re non era propenso a far viaggiare i nobili dal carattere forte. Giudizio finale: malattia,ozio e somma ignoranza. TESTO DI ODEPORICA Epoca terza è inserita e studiata sotto questa etichetta Odeporica: Un settore di studi che si occupa dei documenti di viaggio a partire dalla raccolta delle sue attestazioni, di sviluppo recente,infatti i primi volumi furono pubblicati negli anni ‘70 del 900 (anni in cui si classificano i testi per tipologie). Si raccolgono documenti vari che servono a ricostruire i contesti di questa esperienza(es.cosa mettevano in valigia). La valorizzazione critico-letteraria del documento di viaggio conosce forte sviluppo negli studi degli anni ‘90 quando esso viene sottratto al territorio delle relazioni informative,ritenute estranee al campo dell’estetica e letterario e semmai utili ad altri scopi(tra cui l’apprendimento della geografia). In rare eccezioni,come i diari di viaggio all'epoca delle scoperte geografiche(XVI),ai documenti di viaggio è stata riconosciuta una qualità estetica anche in passato. Attilio Brilli fu uno dei primi studiosi dell’odeoporica (“In viaggio con Leopardi”). ● EMANUELE KANCEFF, “Odeporica e letteratura: contro la dislessia”, sulla rivista «Annali di Italianistica», vol. 21, 2003 Lo studioso torinese contesta quanto segue: "Esistono i testi di viaggio, sono quelli in cui viene descritto un viaggio. Questa descrizione avviene per motivi molteplici: conservare il ricordo dell'avventura corsa, fare opera utile per coloro che viaggeranno dopo, fissare sulla carta le immagini di realtà che vengono recepite come straordinarie,strane o semplicemente diverse dal viaggiatore(impressione avuta), nei casi migliori fare opera documentaria,geografica, storiografica. Per tutti questi sottocasi della scrittura di viaggio esistono esempi molteplici, che non vale la pena di andare a cercare e mettere in lista: sottoprodotti della saggistica, taccuini privati, congerie di carte consunte dalle leghe percorse, fasci di lettere ingiallite e dicilmente decifrabili .Quante carte di questo genere riempiono i nostri archivi, e quanti libri ne hanno ricavato gli editori del passato, che ora giacciono in mucchi nella biblioteca o sui banchetti degli antiquari.” → Tutto ciò che si occupa di viaggio non è letteratura di viaggio ma il più delle volte sono sottoprodotti ,che a livello estetico a noi interessa di meno,non avendo raggiunto la bellezza letteraria che si ricerchiamo. - I testi di viaggio sono davvero quelli in cui viene descritto un viaggio? Questa idea, secondo Kance, è dannosa, perché ha impedito lo sviluppo degli studi su questo genere. L'identificazione dalla scrittura di viaggio con i testi che raccontano un viaggio è l'ostacolo contro cui inciampano anche le più moderne bibliografie. In sintesi i testi della letteratura di viaggio non coincidono con i testi di cui si descrive un viaggio. K. dice: “La scrittura è una funzione dell'esistenza,diventa più che mera registrazione, che l'uomo ha cominciato a esercitare da almeno ottomila anni. Ma non è solo questo: accade che essa sia la fotografia dell'esistente(capacità di descrivere con tratti letterari e non trascrivere dei dati,per diventare dato letterario), una formula in cui, con un salto di qualità, l’esistente rimane intrappolato per sempre, in forma inutile al movimento cosmico, ma indistruttibile in questo senso. -La forma più neutra e utilitaristica della scrittura di viaggio è la compilazione di una GUIDA di viaggio scritta, ma anche le guide rientrano in questa funzione della scrittura di viaggio. Negli ultimi anni si è sviluppato un filone di studi relativo alle guide, denominato GUIDISTICA. ● GRADO DI FICTION Se è vero che nessun genere quanto la scrittura di viaggio ha dimostrato di essere irremovibilmente ancorato a modelli e gravemente ripetitivo, è anche vero che è quello che più ha lottato e soerto per rinnovarsi e ha trovano ,nel superamento di tali dicoltà, una ragione tenace di sopravvivenza.Sono testi che si ripetono ,fissi,ma implicitamente ci fu un movimento di rinnovamento e creazione. Il punto è riconoscere il grado di fiction della scrittura di viaggio:quello che distingue i prodotti è la capacità inventiva narrativa. Ogni scritto di viaggio, sia pure in forma di diario o di appunto,implica l'adozione o la presunzione di una struttura di fondo: criterio formale che lo distingue dalla scrittura utilitaristica (es. una lista di ciò che occorre portarsi appresso viaggiando) e gli conferisce di conseguenza dignità di creazione, almeno a carattere potenziale.Se la lista fosse elaborata e ci fosse narrazione intorno a questo ci interesserebbe di più,avendo subito elaborazione estetica. Il passaggio da un agenda di appunti a un'opera letteraria è solo questione di organizzazione della scrittura: da un grado zero, basico, grazie all'abilità dello scrittore,che raggiunge un certo grado di fiction e giunge al testo. L'idea progettuale esiste fin dal principio:gli appunti di Goethe con i disegni di Knips, forma embrionale dell' ialianische Beise (2 vall. 1816-1817). Qui il viaggio, sentito dall'autore come ineluttabile, si fa scrittura. di non aver speso in altro modo per viaggiare →rimpicciolisce cervello in queste sudicerie → l’avarizia viene vinta dalla sua indole bollente di questo spirito. -Salaria verso nord e attraversa l'appennino per arrivare LORETO, città fortificata che a lui non fece nessun eetto →a Bologna verso Ferrara,dove nemmeno ricorda che vi è la tomba di Ariosto (ricorda i 4 tometti) →intelletto dormiva di sordo sonno. Vuol raggiungere Venezia→Ponte di lagoscuro: si attraversa il po col battello fino a chioggia perché non c’erano strade dirette→ BARCA CORRIERA di Venezia (trasporto da un punto a altro): le ballerine susanne non lo divertono e lo annoiano→ non tollera falsa virtù che simulavano. -Arriva a Venezia e vi sta fino a metà giugno→ gli piace lingua e il dialetto(avendo letto e viste le commedie di Goldoni),assiste alla regata sul Canal Grande ,ma non lo entusiasma→solita malinconia e noia senza motivo→ era un accesso periodico del periodo di aprile(ogni anno al cambio di stagione e la sera aveva questa sensazione nel cuore e mente,sia che avesse un amore e un'occupazione degna,mentre la sua creatività è molto più attiva in pieno inverno e in estate). Una cosa tipica degli uomini dalla fibra sottile:"Alfieri essendo alto e magro ha fibra sottile" → se ne fa una ragione: avrà pure fatto poco ma questa sua materialità,che non ha a che fare con la volontà, incide per forza sulla creatività. CAP. IV: Fine del viaggio d’Italia e mio primo arrivo a Parigi. ❖ TAPPE CONSECUTIVE -Padova,breve sosta; -Vicenza,Verona,Mantova,Milano “in fretta e furia”; -Genova :progetta di partire a fine giugno alla volta di ANTIBO/BES,che si raggiunge da Genova via mare.Da Antibe si passa per la Marsiglia,poi tolone e si risaliva verso Parigi. FINE DEL VIAGGIO IN ITALIA E PRIMO VIAGGIO IN EUROPA. INTERESSANTE VEDERE CHE ALFIERI ANALIZZA LA FORMA DI GOVERNO CHE REGGE I VARI STATI CHE VISITA. Da venezia(repubblica serenissima basata sul governo del doge ),via padova,torna in piemonte. Vicino a Padova,ad Arquà vede la tomba del Petrarca,ma poco gli interessa. Aveva lettere di raccomandazione per molte città→ sono commendatizie:quando si partiva per luoghi che non erano quelli di residenza si viaggia con lettere fornite da personaggi importanti,così che il viaggiatore potesse essere accolto nei luoghi di sociabilità e avere punti di riferimento. Ma lui non se ne avvale o se le recapitava alla casa segnalata ,attraverso la servitù,era introdotto nella società del luogo → INTERESSE di stare SOLO,un tratto selvaggio che deriva dalla fierezza del carattere,dall'educazione scarsa e dal naturale rifiuto di vedere visi nuovi. ❖ LA VIA DELLA FRANCIA -TAPPE: Antibes,Tolone,Marsiglia. -Marsiglia luglio 1767 :“Per lasciare sfogare anche gli eccessivi calori" e la tavola rotonda; Curiosità per il teatro ma “senza intenzione nessuna di scrivere composizioni teatrali." → “Riflettendovi poi in appresso”. Partenza per PARIGI 10 agosto 1767 via Aix-en-Provence,Valchiusa Lione:2 giorni Borgogna: 3 giorni -Parte alla volta di ANTIBO: la cittadina di provenza vicino a Montecarlo,il porto da cui si partiva alla volta di Parigi(siamo vicino alla Camargue,zona paludosa che non consente un viaggio comodo in via retta). Ha la smania di andare in Francia e ciò che si interpone gli sembra una perdita di tempo,come il viaggio in feluchetta e il vento forte che li fece fermare nel porto savona per due giorni. Questa riflessione di Alfieri,ovvero aspettarsi grandi cose e rimanere delusi,la possiamo ricollegare al sabato del villaggio di Leopardi. -Se a Tolone resta deluso non avviene lo stesso per Marsiglia: la tavola rotonda: era il luogo in cui mangiavano, in un unico tavolo, tutti coloro che si trovavano a soggiornare presso la locanda,dove si stava per il cambio dei cavalli e per passare una notte. Qui entra in contatto con persone sconosciute,dei francesi garruali (parlano tanto) ma sceglie di mantenere la sua riservatezza(taciturnità e ascolto). Cosa si aspetta di trovare in Francia? Andare a teatro(tragedie) ma non lo entusiasma lo scrivere tragedie→ non gli piace che nelle tragedie francesi c’erano intere scene recitate da personaggi secondari che interrompono l’azione: i personaggi di Alfieri sono ridotti a numero minimo e sono principali (4-5)→ una forma di anticipazione del suo futuro da scrittore,in particolare di quanto dirà in epoca IV .Inoltre il metro tipico tragedia francese era l'alessandrino(2 senari accoppiati),uno stile fin troppo cantilenante(rime a 2 a 2) rispetto al suo endecasillabo(duro e spezzato).11 Viaggia diretto da Marsiglia a Lione, ma non vide Aix ne Avignone(sede papale e tomba Laura),non valchiusa(soggiorno petrarca). Cap V. → Primo soggiorno in Parigi: agosto 1767 L’ingresso a Parigi è stato sconfortante: a causa del cielo nuvoloso in pieno agosto,e entrando dal quartiere di saint marcel e saint germain trova strade fangose,sporche e nota abitazioni nei quartieri rozzi (fetente cloaca).Non apprezza i volti delle donne truccate e le chiese gotiche.I punti di debolezza non erano compensati dai punti di forza(giardini,strade centrali,Louvre,cocchi o carrozze) e non lo convinsero.Passa il tempo dietro al teatro,alle passeggiate e alle donne di mondo ,finendo per rivalutare le città italiane. A capodanno 1768 va alla corte di Versailles da Luigi XV per la curiosità di vedere com’è fatta una corte straniera→ Alfieri rimase sdegnato di quello che chiama il contegno giovesco del regnante: il re non si degna di prestargli attenzione. In più si interessa alla domanda del re "Perché non sono presenti gli scabini?” ovvero coloro che stanno insieme al preposto per andare in Chiesa. I cortigiani gli rispondono che erano rimasti impantanati e il re rise. Anni dopo Alfieri (1789:riv.fra.=potere al popolo) vide un re rispondere (ricevuto dal sindaco)ad un’altra domanda ,fatta dal sindaco, in modo molto più benigno.Alfieri guarda questa realtà con sospetto ,temendo che questi re plebei siano più pericolosi per la francia di quanto furono i re capetingi al trono fino a quel momento (i Luigi),grande giudizio critico formulato a posteriori→ Alfieri non è dalla parte dei rivoluzionari(che imprigionano i nobili e fanno esecuzioni di massa). I ruoli si sono invertiti nel giro di 20 anni a causa della rivoluzione,non è il popolo ad andare dal re e ad omaggiare ,ma è il tempo in cui il re deve andare nel palazzo del sindaco e ricevere un trattamento completamente diverso. Cap VI:Viaggio in Inghilterra e in Olanda. Primo intoppo amoroso. Lascia Parigi e per gennaio parte per Londra : da Parigi via Lille,Douay Sant’Omero,Dover insieme al marchese di Rivarolo,ragazzo loquace e sicuro di sé. Arrivo a Londra nel gennaio 1768 → nel "vortice del gran mondo” con veglie,cene e festini, diventa “cocchiere” del bel Ganimede(pericoloso). In aprile in giro per le province: Portsmouth-Salisbury-Bath-Bristol-Oxford. Carmagnola dalla sorella. Dell’Inghilterra apprezza la pulizia,le piccole case,le donne modeste,i costumi: ringrazia la costituzione equa e quasi ci vorrebbe vivere → si trascina nel vortice del gran mondo. La monarchia è dotata della carta costituzionale i cui diritti regolano vita economica e sociale ,da qui fa derivare la floridezza e industriosità del paese(rivoluzione ind.). Va in Olanda d’estate→ ameno e ridente paese,l'Aja,dove conosce amore vero→ gentil Signora sposata la cui modesta bellezza gli toccò il cuore indurito. Fa amicizia col ministro portogallo,Don José d'acunha,entrambi taciturni. La liaison con la ragazza continua senza problemi anche con la consapevolezza del marito, finché la ragazza non è costretta però a seguire il marito in uno dei suoi trasferimenti. Alfieri ne patisce molto, e arriva addirittura a tentare il suicidio strappandosi la benda che trattiene il sangue durante un salasso. Ancora una volta è indispensabile l'intervento del fido servitore Elia, che lo salva senza proferire parola e accompagna poi Alfieri nel lungo viaggio verso casa che si conclude a Carmagnola presso la sorella. Ancora una volta c'è una riflessione sulle attività intellettuale di Alfieri: l'amicizia con il diplomatico portoghese lo invoglia per la prima volta ad aumentare la sua cultura, mentre l'amore per la ragazza ispira la prima volta il desiderio di scrivere, che Alfieri abbinerà sempre alla presenza di eetti nella sua vita. «ridestare in mente e nel cuore un certo desiderio di studi ed un certo impeto ed eervescenza d’idee creatrici». Cap VII: Rimpatriato per un ‘mezz’anno ,mi do agli studi filosofici, Alfieri rimane per alcuni mesi a casa della sorella a Cumiana e a Torino→ letture, anche se Alfieri fa ad esempio fatica a comprendere gli scritti politici di Rousseau, che in quel periodo erano già molto in voga. Lo stesso succede con la nuova Eloisa, romanzo d'amore, ma che Alfieri giudica troppo cerebrale e non riesce a finire. Un'altra parte del tempo preoccupata di studi di astronomia, che sono però molto teorici in quanto Alfieri non è riuscito ancora a superare la sua avversione per le regole geometriche e matematiche. Durante il suo soggiorno a Torino il cognato cerca di accasarsi con una giovane nobildonna, ma anche questo tentativo non va a buon fine in quanto la ragazza gli preferisce un altro pretendente meglio inserito nella vita di corte. Alfieri riflette su questo scampato pericolo, ridendo del fatto che un possibile matrimonio intorno ai 20 anni avrebbe probabilmente spento in lui ogni futura velleità poetica. GLI STUDI FILOSOFICI (inverno 1769) • Rousseau, Montesquieu, Voltaire, Helvetius con alterni giudizi. • Plutarco, Vite dei grandi uomini lette fino a quattro o cinque volte. • Astronomia. C'è inoltre un anticipo della sua attività di scrittore: i libri che più gli piacciono sono le vite di Plutarco, del quale lo aascinano le biografie dei grandi personaggi, forse un anticipo del futuro titanismo alfieriano. Il capitolo si conclude con la decisione di riprendere il viaggio in Europa poiché è libero dal controllo del tutore e dispone pienamente del suo patrimonio. DURATA DEL PRIMO VIAGGIO ITALIA FRANCIA INGHILTERRA OLANDA «DUE ANNI E QUALCHE GIORNI». Cap VIII SECONDO VIAGGIO IN EUROPA: Fine 1771-estate 1772 -Vienna:estate 1769: Partenza maggio 1769 VIA MILANO,VENEZIA,TRENTO,INSPRUCK,AUGUSTA,MOANACO. -Lite con fidatissimo Elia; -malinconia riflessiva e dolcissima ; -rifiuto di conoscere Metastasio,avendolo visto fare a Maria Teresa la “genuflessioncella d’uso”; -Praga e Dresda: set-ott 1769: universal caserma di Federico II; NEL GRANDE NORD: Copenhagen primi dic. → cinguetta in toscano col ministro di napoli in danimarca →legge Aretino,Plutarco,Montaigne -Parte a fine marzo 1770 per SVEZIA nel ferocissimo inverno →Stoccola e Ossian; -San pietroburgo: parte per la russia passando per Finlandia→Caterina II la Clitennestra filosofessa →attraversa la polonia “la berlinata seconda"; EUROPA CONTINENTALE: -Parte a fine luglio da berlino attraverso città tedesche fino a Gottinga→imbarco sul reno fino a colonia e poi aquisgrana e Spa a cavallo; -Olanda,Liegi,Bruxelles,Aja; -Parte per Londra fine nov. 1770 -Secondo FIERISSIMO intoppo amoroso con penelope pitt; EUROPA OCCIDENTALE: Olanda,Francia,Spagna,Portogallo -Parigi:rifiuto incontrare Rousseau e si dedica agli studi classici italiani; -Per la spagna ad ago. →Barcellona,legge don quixote; -Lite col fidato elia: parte da madrid primi dicembre 1771,arrivo a lisbona natale 1771 -primi febbraio 1772 parte per siviglia e cadice -rientro in patria 5 maggio 1772: -terzo intoppo amoroso: sul finire 1772 si trasferisce nella casa di piazza san carlo → abbozzo della cleopatra e liberazione vera+primo sonetto. Alfieri riprende il suo viaggio in Europa continentale e settentrionale:descrive realtà delle città,quando il suo animo si è un po 'sedato. ANALFABETISMO DI RITORNO: non ha più coltivato il latino e l’ha dimenticato. - Vienna: non si soerma: in poco tempo incontra Metastasio, celebre poeta classicista al servizio della corte asburgica. Invito alla corte di metastasio→ Il conte canale gli propone frequenza salotto Alfieri rifiuta perché pensa sia una compagnia di pedanti,un luogo in cui si leggono classici e in più disprezza metastasio ,dopo che si fu inchinato a maria teresa d’austria nei giardini(corte d’asburgo dove poeti vendono loro arte-”musa artigiano e attata”). Il fidatissimo Elia è sempre meno servitore e più compagno d’avventure (prima amministrava finanze→ indipendenza economica). -Praga, Dresda e Berlino:1 mese: ha la possibilità di incontrare il celebre Federico il Grande di Prussia(DISPOTISMO ILLUMINATO:raccogliendo filosofi illuministi si mitiga assolutezza del regime che limitano il potere assoluto e evitano rivoluzione,dopo quella francese(regnanti francesi non vollero apprendere)→ Maria Teresa d’austria;Fede II; zarina caterina). L'autore ha un ricordo pessimo di questo incontro con l'imperatore prussiano: deluso dall'eccessiva militarizzazione del regno tedesco e dalla rigidità dei cortigiani. Si presentò senza uniforme,un motto di spirito,perché di uniformi(persone conformate),ce ne erano troppe.Federico II rappresenta il moderno tiranna che militarizza il suo stato… In Danimarca,Copenaghen, stato che per la sua somiglianza con l'Olanda piace sommamente all'autore. -Svezia, altro Stato ideale in quanto eccessivo nel suo essere nordico (Alfieri ripeta spesso di preferire sempre gli eccessi ai valori moderati). Parallelamente l'autore descrive anche le letture fatte: saggi di Montaigne, Plutarco, l'Aretino(espressioni originali toscane). La dicoltà che incontra nel “cinguettare” l'italia sta nella pronuncia della U,G,C. Egli infatti durante i suoi viaggi incontra più volte alcuni personaggi italiani e si sforza quindi anche di parlare il dialetto toscano. In Svezia, inoltre,durante il ferocissimo inverno(come canti di Ossian,Cesarotti traduce dall’inglese dalla lingua celtica del macpherson) si diletta molto con le corse con le slitte,e gli piace la forma di governo da semi libertà :le classi votanti sono nobili,ecclesiastici,borghesi,cittadini e contadini.Dalla corruzione di nobili e cittadini arricchiti nasce la concordia di russia e francia,che coi loro governi esasperano conflittualità interna.Se nella convivenze delle 4 classi il regime pol. prevedesse una redistribuzione delle risorse in modo che i contadini non siano troppo poveri e i nobili non troppo ricchi(governi costituzionali) ci sarebbe piu concordia sociale. Cap IX che per la sua riuscita è molto più importante lo spirito incattivito del lettore (e il suo desiderio di fasi bee di ricchi e potenti) rispetto alle capacità dello scrittore. Il capitolo si conclude con la descrizione di un'altra breve liaison amorosa sconcia: donna di quasi 10 anni più grande di lui-subisce la forte attrazione(34 anni,”attempatetta” e dai molti amanti)che vive di fronte al suo appartamento.Una passione degradante in cui cade(fatale e fausta:negativo e positivo,che sprona l’autore a scrivere)--> riferimento del Trionfo d’amore. XIV Alfieri racconta degli eccessi a cui lo ha portato l'insano amore/odio per quella donna :Gabriella Falletti di Villafalletto. Innanzitutto sore di una pesante malattia venerea,convulsioni e vomito→ malattie psicosomatiche legate allo stato della mente. Sfiora la morte e deve perfino fare testamento. Una volta ripresosi, ritorna a fare il cavalier servente della stessa dama, sebbene la cosa continui a stressarlo.Anche la donna si ammala nel gen. 1774 (forse era lui la ragione o forse altri amanti), e nel periodo trascorso al suo capezzale l'autore si mette, per noia, a scrivere un breve dialogo tra un Photino, una donna di nome Lachesi (come una delle Parche), e abbozzo Cleopatra(covata in poltroncina su cui tutti si sedettero). Si tratta di una bozza piuttosto scarsa in qualità e in ortografia, che Alfieri non esita però a mettere come appendice alla sua biografia come testimonianza dell'inizio della sua attività letteraria. Preso dallo sconforto per lo stress(non riesce a bere nemmeno) procuratogli dalla donna,Vittorio decide un certo punto di fuggire prima per Milano e poi Roma, ma giunto solo a Novara si pente e scrive alla sua dama per chiedere scusa. L'inghippo si risolve con Alfieri che resta fuori alcune settimane e poi torna con il pretesto di una nuova malattia, senza essere ancora riuscito a liberarsi da questa amante che lo rende infelice. XV Si taglia i capelli rossi, manda la coda a un caro amico, e dato che come nobile non può presentarsi in pubblico con i capelli così tagliati resta in casa. A questo periodo di clausura forzata corrisponde l'inizio della sua attività come drammaturgo: prima scrive un sonetto, che invia a Padre Paciaudi, il quale critica l'italiano. Invia i suoi scritti anche un caro amico, il conte Agostino Tana, che gli invia delle simpatiche annotazioni e correzioni. - 1775:Alfieri scrive una nuova tragedia del titolo Cleopatra (in oltre 1600 versi, la più lunga tra le sue tragedie) che viene rappresentata al teatro Carignano di Torino in due repliche e diventa così la prima opera. Egli fa seguire a questa tragedia un'altra scenetta in cui vi sono degli autori e poeti che si beano della sua stessa opera. Per lui si tratta del segno di come la sua attività di scrittore sia iniziata come drammaturgo e commediografo contemporaneamente. Alla fine di questa terza sezione sono riportati alcuni stralci di queste opere giovanili, e anche alcune delle lettere dei suoi primi maestri e correttori; essi però sono state modificate dall'Alfieri per essere inserite nell'opera. Si legge chiaramente come i versi siano acerbi, le rime ancora abbozzate, gli accenti mal distribuiti: è lo stesso autore a criticare in alcune note aggiunte poi a margine, non senza falsa modestia probabilmente. Questa sezione si chiude qui in quanto secondo Alfieri l'inizio della sua attività di poeta corrisponde all'ingresso nell'età adulta. QUIZ 17 nov: -La locuzione “per forza di struttura” si riferisce alle caratteristiche dell’endecasillabo tragico. -Come giudicarono lo stile i primi lettori? Editio princeps è la stampa senese del 1783(quella parigina è la seconda) -Azione semplice e numero ridotto personaggi(che girano intorno ad un evento tragico:Amore mirra per padre) -Accademia reale di savoia fa formare giovani gentiluomini europei alla vita di corte. -Sintomi primo amoruccio:malinconia profonda e disagio psicologico. -Componimento Leopardi sui suoi primi palpiti amorosi?Breve diario 1817. -Secondo l'antropologo Claude Lévi- Strauss, un eetto proprio del viaggiare è: spaesamento -Anni accademici:1758/66 -Da che anno a che anno in accademia :terzo appartamento a primo? -Il viaggio in Italia di Alfieri al ritorno tocca le tappe:Roma Siena Bologna Ferrara Chioggia Venezia -Anni e luoghi primo viaggio in europa:1767/68:Parigi Londra Haia. EPOCA QUARTA :VIRILITÀ 7 CAPITOLI : RAPPORTI CON LA TOSCANA E GLI AMICI DI SIENA. La fine dellìepoca III coincide con la CONVERSIONE LETTERARIA, a Torino quando è vittima del secondo intoppo amoroso.Le opere che seguono sono in italiano e non piu in francese: “Torno in toscana per udire,pensare e sognare in toscano”. -PISA: Entra in contatto coi professori universitari,grazie a Paciaudi,definiti da egli “barbassori”,e deride chi gli consiglia di leggere le tragedie del michelangelo. Da li a poco viene aiutato nella composizione e verseggiatura delle tragedie antigone e polince.Forse il suo coomento negativo è legato alle cattive recenzioni dei pisani,che non cosndierano le sue opere all’altezza di quelle del metastasio e quella dello “stile troppo scuro,contenuto ottimo”. I titoli delle tragedie vengono desunti dai primi capitoli,in cui Alfieri ci dice puntualmente quello che fece(idea,stesura e verseggiare) → i 3 respiri: ideare,stendere e verseggiare. Nel 76 si sposa a Firenze dopo ascolta l’aneddtoto del don garzia ucciso dal padre. Poi torna a torino con lo scopo di formare uno stile ottimo per la tragedia. ● SOGGIORNI SENESI (1777-83-84) e le opere che risento del’ingluenza di Siena: Il panegirico di Plino e Traiano e La virtù sconosciuta.Siena,come le altre città toscane, è fondamentale per l'esperienza umana di crescita di Alfier,dove stringe quei legami che porterà fino alla morte. “Siena mi è vita ed è la cottià dove si parla meglio” → avvio alla conversione politica. Spinto a siena dall’invaghimento per una nobile signorina a pisa,che lo distraeva dalla letteratura → Durante la descrizione dell’arrivo a Siena interrompe la narrazione del viaggio e inizia a descrivere come scrivere tragedia: CAP IV -“meccanismo dei 3 respiri applicato a tutte le sue tragedie" ,praticato con assiduità e originalità. -amicizia con una crocchietto di amici di 6/7 individui dei salotti settencenteschi(alcune città erano evidenziate solo per la presenza dei salorri) in cui spicca Francesco Gori Gandellini,tra gli altri anche mario bianchi,apparentnete al salotto di Teresa Regoli Mocenni. Il gran ducato di toscano è considerato all’epoca quasi assimilabile alle forme di governo del dispotismo illuminato perchè ,pur non essendo arrivati alla conessione costituzione vera e propria,la corte dei Lorena stabilisce un “patto” con le elite culutrali e nobiliari dello stato che si fanno cerniera di trasmissione con i ceti subalterni,mitogando l’assolutismo del governo.Questa forma di governo esiste solo in Toscana: ecco perché la regione è stata definita felix e ha avuto uno sviluppo autonomo→ sistema che va avanti,passata la fase del governo napoleonico, anche nel momento della restaurazione,quando i Lorena tornano al trono restaurato di FIrenze,riprendono sistema di governo autocratico. Pensa che Siena non ha mai accettato il dominio→salotti senesi hanno valori repubblicani. GORI COME DOPPIO DI ALFIERI: Francesco Gori Gandellini introdusse Alfieri al salotto: borghese figlio di un commerciante di seta,interessato di arte: scritti pubblicati in epoca recente sui dipinti a sena nella sala del concesorio:di questi saggui ce ne parla alfieri ne La vortù sconosciuta. Tutte le volte che A. si recava a Siena era sempre ospite a casa sua. È il perosnaggio a cui A. attribuisce la consocenza di Machiavelli→ dopo le letture fu ispirato a scrivere i 2 tomi Della Tirannide: che ci definisce chi è un tiranno e come si vive sotto una tirannide. Insieme alla lettura e alla critica del Montesquieu,l’esprit des lois:testo di rifermineto per quanto riguarda la legge in rapporto del soggeto col potere → Secondo Alfieri sono tutti tiranni i governatori e tutti i cittadini devono essere considerati sotto la legge,come > sovrastruttura sociale,e suggerisce di vivere piu lontano possibile dalla corte e la vera liberazione si ha con una sollevazione popolare che istaruri la repubblica. Qualsiasi governo in cui i cittadini sono sottoposti alla forza delle leggi(per A. non è una repubblica quella di venezia ma lo è quella repubblicana inglese). Alfieri spiega da dove nascono le idee delle tragedie e come le sviluppa: sappaimo che non volle mai leggere Shakespeare ma voleva ispirarsi all’Oreste di Voltaire,ma il Gori gli nega il prestito,che gli consiglia di scrivere la sua opera senza leggere quella per ricorrere all’originalità. → questo consiglio divenne per lui un sistema di scrittura. ● DA SIENA A FIRENZA Alfieri è ospitato a Firenze nel salotto di Luisa Stolberg,la contessa d’Albany,il “degno amore",anche se sposata col “giovane pretendente” alla corona del regno d’Inghilterra Carlo Stuart: chiamato così perchè suo padre provò a riprendere il trono inglese. La povera ragazza fu vittima del marito,conosciuto in francia quando fu ospite del re e poi si trasferirono insieme in toscana, che vedendo andare disattese le sue aspirazioni è un uomo perso,che si sfoga su di lei. La ragazza entra nella portezione del cognato,il cardinale di York, a Roma ,in una vera fuga. Poi otterà il via libera per vivere a Bologna. Fino alla separazione ucila dal marito il processo è lungo e scandaloso: l’atto di separazione fu firmato a procura a palazzo marefoschi. All’incontro con ella segue la spiemontizzazione→ clima di controllo,oltre al non dover chiedere i permessi e avere obblighi → rinuncia ai beni e onoreficenze che cede alla sorella. -Entra a contatto coi salotti di Roma e recita l’Antigone→ prova la terribile prova di stampare → editio princeps → a siena non sono presente le “stitichezze” della revisione,ovvero la censura,infatti c’era un censore che rivedeva i testi e li purgava,a causa del dispotismo del gran duca leopoldo.Gli organi di censura facaevano capo al “buon governo”. A. ada il manoscritto a Godi che lo stampa alla stamperia Pazzini Carli,famosa per la stampa delle commedie del goldoni.Ma questa stampa non lo soddisfa perchè mancano delle pagine e ci sono degli errori di precisione.Inoltre lo stile fu definito da lettere e giornali “durissimo,osucrissimo e stravagantissimo” “senza saper individaure il come,dove e il perchè” ,anche dal professore giovanni maria lamperi a cui A. gli inviò una copia,ma aflieri resta convinto dellp stile delle sue opere. Dopo la stampa viaggia in francia,inghilterra e sosta a torino.Mentre rincontra Gori ,l’amata parte per l’alsazia,a cui farà seguito Aflieri. Poi Gori muore per una febbre,insime al fratello,e Alfieri ricorda quel giorno con amara ricordanza.Alfeiri evidenzierà la volontà di gori di restare un cittadino privati,ma le cui virtù sarebbero dovute essere vissute di più. Troppo forte è la mancanza dell’amico che va a Pisa,e non a Siena,dove passa l’inverno e nasce l’idea del Panegirico a traiano: contenuti del clima culturale senese. →ms Alfieri 6 :contiene il panegirico e la virtù sconosciuta →medicea laurenziana ● IL PANEGIRICO Steso 13 marzo e terminata il 17. L’opera è presenta come un manoscritto ritrovato tradotto da lui in italiano. Definizione del panegirico: discorso a carattere enocmiatisco tipico della grecia,tradizione dell’antica roma. Riprende la materia dal panegirco di Plinio il gioavne all’imperatore traiano(recita del discorso encomiastico di plinio all’optimus princeps,in modo da definire modello di come un imperatore si odvrebbe comportare). Per i cirtici con Alfeiri ci trovaimo davanti ad un anti-panegirico: l’autore lesse il panegirico ma si trovò scontento e indignato. La lettura latina troppo lodevole nei confronti dell’imperatore(tiranno) lo scuote e da qui nasce la stesura di un “minutissimo scritto”,che perde tutto dell’altra opera: non si esalta l’imperatore,il nucleo dell’opera ruota attorno alla richiesta di plinio di restiturire il potere ai cittadini,quidni l'imperatore dovrebbe rinunciare al potere imperiale. Dietro alla figura fittizia dell’imperatore traiano sono stati identificati diversi governatori contemporanei:il granduca Leopoldo di Toscana,che stava proegttando una costituzione,mai andata in porto (oltre a Luigi XVI,a cui fu inviata una copia). Critica ancora il dispotismo illuminato in quanto giustifica il potere di una sola persona,ma si rende conto che la richiesta di plinio ,sua identificazione, è utopica. ● LA VIRTÙ SCONOSCIUTA, DIALOGO DI VITTORIO ALFIERI DA ASTI Opera composta a Colmar,Alsazia, nel 1786ma che risente del clima senese. Nelle sue opere accanto al titolo mette una citazione:in questo caso dalla ode IX che Orazio dedica ad un suo amico defunto: “La virtù nascosta in poco dierisce dalla viltà sepolta”. L’intento è ricordare un amico le cui virtù rimasero sconosciute. In un manoscirtto nella chiesa dove fu sepolto Gori,viene presentato come cittadino senese,il cui nome è forse meno noto ai posteri,perche lui stesso sprezzante la vanità,non voleva essere noto.Vuole togliere la figura dell’amico dall’ombra e dimostrare come fu un perosanggio che seppe coltivare virtù anche nei piu servili tempi,ovvero quelli della tirannia. Immagina un confronto con gori sul ruolo dello scrittore (per gori quella autobiografia andrebbe evitata a meno che non siano di santi ,per gli idioti, di uomini politicament grandi in virtu ,o sugli autori) e sulle virtù che il singolo coltiva e non rende pubbliche. Gori-Alfieri si auspica la nascita di un nuovo plutarco.Gori insiste poiche A. porti avanti la conlusione delle tragedie,perche su questo basa la sua gloria futura.Alfeiri alla fine del deialgo dichaira di voler dedicare la Congiura de’ pazzi a gori e di dedicargli una lapide di marmo accanto alla tomba. → PETRARCHISMO ALFIERIANO: Maggiore ispirazione per le rime (d’amore) e il modo in cui studia i grandi poeti si puo studiare perchè nella biblioteca mediceo laurenziana si conservano dei postillati,edizioni a stampa di alfieri, e dei manoscritti con degli appunti che servono poi per comprendere il livello di comprensione che sviluppò nei confronti dei classici. -Ferrara: tomba e opere ARIOSTO → TOPOS LETTERARIO: il pellegrinaggio sulla tomba dei grandi poeti che poi foscolo ci riporpone nelle vicende di Ortis,ceh parte pieno di dolore per allonanarsi dalla patria e dalla madre Teresa. LA QUESTIONE DELLO STILE -Da bologna a Milano: Visita l’abate di caluso al castello di Masino → PARINI,precursore della satira italaina, da un aiuto fondamentale: va chiedendo dov’è che il suo stile sbaglia, ma nessuno dei letterati del tempo seppe dargli una spiegazione puntuale. XI In toscana inizia a scrivere gli epigrammi,poesia satirica volta alla critica di persone e costumi,che lui rivolge ai letterati toscani,i suoi primi critici.Si inizia a domandare se l’uso della lingua usata era barbaro e “smetrizzato”,quindi errando nel metro dell’endecasillabi,e dove ha sbagliato. Tornato a Siena si avvia a stampare in meno di 2 mesi le 6 tragedie ,divise in 2 tomi,che aggiunte alle 4 tragedie del primo volume→ LAVORO DELLE STAMPERIE: Prima dell’introduzione del vapore nell’800 → i compositori nel 500 avevano a disposizione le cassettine con tutti i caratteri fusi in piombo,carattere dopo carattere si componevano le parole e le pagine che poi venivano inchiostrare e messe sotto il torchio e impresse con l'inchiostro. I torcolieri azionavano il torchio di legno mentre i proti correggevano i successivi errori di stampa.I censori dei manoscritti sono coloro a cui veniva inviato il pre stampa.Revisori e censori (del clero e i laici) bisogna lusingarli perche hanno il potere di rifiutare i testi per poi far passare l’opera al giudizio della censura. L’amico Gori si era assunto la briga del primo volume,ma poi A. decide di seguire lui stesso il lavoro: pur avendo fatto ciò,il lavoro che ne esce non lo soddisfa perché rimangono in quest stampa molti errori.Anticipa che riprende ,alcuni anni dopo, la stampa delle tragedie a Parigi,che sarà l’edizione definitiva Didot del 1788/89. Le tappe del suo viaggio: da Siena a Pisa,da Lerici a genova. Viaggia per mare e terra,in Francia omaggia Petrarca ad avignone,visita la certosa,mentre non gli interessa di vedere Parigi. A londra compra dei cavalli di tutti i tipi e anche dei puledri per un totale di 14 cavalli, come le tragedie che in quel periodo quasi non considera. Una punizione “cavallo”: pedagoghi che picchiava i bambini con la sferza, per ogni tragedia:non scrisse grandi cose. XIII Rientro breve a Torino “tra i piaceri e i dispiaceri”: rivede i luoghi e persone della gioventù,ma non sempre ritrovare le persone che si era soliti frequentare era una cosa positiva,perchè si misurano le distanze che si sono create. 1)Visita al nuovo sovrano ,sotto costrizione del marito della sorella ,dopo essersi spiemontizzato. Fu accolto dal marchese ministro degli interni di vittorio amedeo II (in realtà era III) ,il quale lo sprona a restare a Torino.Ma a 35 anni ormai non sarebbe rimasto e stava scrivendo lettere e tragedie→rinuncia alla discussione. Si rende conto che la dinastia sabauda era meglio dei regni europei. 2)Recita pubblica della Virginia ,svolta da attori discreti→ circolazione delle sue tragedie. Le maggiori compagnie di teatro quando recitano in italiano hanno una pronuncia influenzata dal dialetto veneziano, abituate al teatro goldoniano o sono proprio compagnie venete. -Ma cosa voleva Alfieri? Vuole insegnare a parlare italiano vero,vuole che i testi siano imparati a memoria e vuole che attori comprendano i testi. Ebbe successo e iniziò il suo “disinganno di gloria”: rimane deluso dalla rappresentazione,ridimensiona il valore di ciò che ha prodotto. Alfieri si pose dei limiti,dal fatto che non volle tornare alla vita di prima a Torino: entro i 60 anni avrebbe dovuto sperimentare altri 2/3 generi (ha composto endecasillabi,rime liriche,ottave,odi,epigrammi satirici),che sono l'autobiografia,le commedie e le satire + 5 tragedie.Inoltre non gli interessa il giudizio della critica perché le lodi non sanno incoraggiare e il biasimo non insegna a far meglio. Da Torino rientra verso la Toscana,verso Siena,vuole e disvuole rivedere la sua donna. XIV A Siena riceve la notizia che la contessa d'albany,partita da roma ormai libera dal marito, si era stabilita in Alsazia e decide allora di seguirla il 4 agosto 1784. Mentre finiva il IV canto dell’Ode e scrive La volontà sconosciuta,dedicata all’amico scomaprso Gori. Nella classifica di importanza: la contessa,le lettere o muse,Pegaso: rime scherzose al gori dedicate ai cavalli. Giunto dalla donna,due mesi passarono in fretta ma si ricaricò l’animo e iniziò a riscrivere delle tragedie:Agide,Sofonisba e Mirra. Fino a quel momoento pensava che l’amore incestuoso non sia soggetto da tragedia,come quando lesse le Metamorfosi di Ovidio. La tragediabilità si aaccia al pensiero di alfieri quando concepisce la tragedia come processo di disvelamento progressivo che porta in prima scena l’infelicità di mira e solo dopo si scopre cosa si cela dietro a questa infelicità.Lo scatto avvenne quando lesse al confessione di mirra nella metamorfosi di ovidio. In 5 atti tiene in sospeso il dramma basando tutto sul tormento di Mirra.
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