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Riassunto "Discorso sull'origine della disuguaglianza" Rousseau, Sintesi del corso di Filosofia

Riassunto dei punti principali del testo di Rousseau

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022
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Caricato il 16/02/2022

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Scarica Riassunto "Discorso sull'origine della disuguaglianza" Rousseau e più Sintesi del corso in PDF di Filosofia solo su Docsity! ROUSSEAU – Discorso sull’origine della disuguaglianza (1754) Struttura del testo • Dedica : Rousseau dice che la società in cui viveva (Ginevra) era una società esemplare, una sorta di modello di società perché era senza disuguaglianze, anzi ci sottolinea l’ordine pubblico e la felicità Cioè: l’ordine pubblico (tutti hanno un proprio ruolo, posizione nella società) e questo porta alla felicità. Quindi non si parla mai di una felicità nel senso etico di Aristotele (no felicità come fine ultimo), è sempre una felicità pubblica, sono gli uomini che attraverso l’ordine pubblico garantiscono la felicità degli individui. • 1° parte = Stato natura • 2° parte = nascita stato civile 1° parte : STATO DI NATURA La legge naturale si contrappone alla legge positiva. Secondo i giusnaturalisti moderni (Grozio), riprendendo Tacito e Plutarco. Grozio parla del diritto internazionale. Quindi con Grozio c’è l’idea che la legge naturale sia superiore alla legge positiva dello Stato, anche Dio si deve sottoporre alla legge naturale. Infatti, la legge positiva dello stato deve sempre adeguarsi alla legge naturale. → Critica di Rousseau a Grozio e al giusnaturalismo : il giusnaturalismo ha parlato di stato di natura e di autorità del potere senza pensare al tempo che deve passare prima che parole come “autorità” e “potere” avessere un senso per l’uomo. → Critica a Hobbes : già la guerra è troppa relazione. Per Hobbes l’uomo vorrebbe sempre dominare gli altri per arrivare a soddisfare un certo bisogno. Per Hobbes le passioni sono nello stato di natura, tutti gli uomini hanno le stesse passioni e dunque sono rivolte al dominio sugli altri. >> Per Rousseau nello SN non si può parlare di autorità, potere, governo perché l’uomo nasce libero e solo. >> Nello stato naturale gli unici bisogni che deve soddisfare sono quelli che la natura gli dà. Non ha bisogno di entrare in relazione con gli altri. >> Per Rousseau non si può parlare di passioni nello stato di natura. È solo nello stato civile che si parla di passioni. Stato di natura : - storicamente non possiamo dire che sia avvenuto → è un’ipotesi filosofica per spiegare la natura dell’uomo. Prima di procedere alla trattazione vera e propria Rousseau ci tiene a sottolineare che ciò che verrà letto non deve essere assunto in nessuna maniera come verità storica ma piuttosto come ragionamenti ipotetici e condizionali. - L’uomo proprio per quelle caratteristiche che ha non può essere nato in una società - Critica ad Aristotele : Aristotele diceva che l’uomo è sociale per natura - ipotesi razionale che spogli l’uomo di orpelli e caratteristiche e che lo immagini nella reale condizione naturale – come strumento per poter criticare la disuguaglianza del presente - lo stato di natura di R. è una condizione ideale e non storica, descrive non come l’uomo è stato ma come si ipotizza avrebbe dovuto essere in base ad una certa idea di natura umana originaria - in molti hanno proiettato nel passato dello stato di natura il giusto o l’ingiusto (per Rousseau è un errore) Citazione: “O uomo, quale che sia il tuo paese, quale che siano le tue opinioni, ascolta: ecco la tua storia, quale ho creduto leggerla, non nei libri dei tuoi simili, che son menzogneri, ma nella natura, che non mente mai. Tutto ciò che verrà da lei sarà vero; non ci sarà di falso se non quello che io vi avrò mescolato di mio senza volerlo.” Punto di partenza : - gli uomini nascono disuguali in natura (alti, bassi… differenza fisica) → disuguaglianza naturale o fisica - ma non nascono differenti socialmente, lo diventano → disuguaglianza morale o politica – dipende da una convenzione, dipende da un consenso, è autorizzata dagli uomini attraverso un patto. >> L’uomo naturale non coincide con la descrizione dei navigatori (Vespucci, Colombo…), producono un mito del buon selvaggio (che Rousseau non condivide) I navigatori però hanno capito una cosa : gli uomini sono ingenui, semplici – bisogni primari - capaci di soddisfare i loro pochi bisogni semplici tramite la natura – equilibrio uomo/natura. - 2 sentimenti naturali: > amor proprio (spirito autoconservazione, sopravvivenza) > pietà Pochi incontri con altri. L’uomo è autosufficiente, ha bisogno solo di sé, può provvedere per se stesso.
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