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Riassunto e Analisi di Cuore di Tenebra - Conrad, Appunti di Letterature comparate

Il riassunto mira ad analizzare gli oggetti tecnici presenti nel romanzo Heart of Darkness di Joseph Conrad.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 07/07/2021

daniela_di_todaro
daniela_di_todaro 🇮🇹

4.4

(16)

17 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto e Analisi di Cuore di Tenebra - Conrad e più Appunti in PDF di Letterature comparate solo su Docsity! Conrad - Heart of Darkness Chiodi, Bulloni, Binocoli — Donata Meneghelli L’universo narrativo di Conrad rappresenta una serie infinita di oggetti marittimi che racchiudono al proprio interno diverse interpretazioni. Il mare non è solo il protagonista indiscusso dei racconti di Conrad, ma diventa anche lo sfondo emblematico in cui tecnologia e narrazione si incrociano. L’elemento tecnologico per eccellenza è la nave, questo elemento si presenta come un organismo composito in cui si distinguono oggetti tecnici che la compongono o che completano il suo equipaggio. La nave diventa il fulcro di tutto un mondo di oggetti, saperi, azioni, parole e personaggi ed è, quindi, ciò che suscita una certa disciplina, gerarchia tra mansioni e devozione. L’insieme degli oggetti tecnici (quindi strumenti di misurazione, di osservazione, di controllo ecc.) non solo garantisce il procedere della navigazione, ma richiama a sé una serie di azioni che devono essere compiute con una determinata precisione, dunque con la massima tecnicità. L'unione tra l'essenza della nave e la tecnica marinaresca rende possibile una visione etica del progresso tecnologico che appare sempre umanizzato sia in senso morale, sia in senso letterale. Nonostante l’iper-tecnologia fosse fortemente criticata da Conrad, la nave sancisce l’unione tra l'intervento umano e tecnologia, ed è proprio perché è il luogo della coesione e dell’unità che le macchine diventano uno strumento benigno. L'armonia che deriva da questa reciproca collaborazione è corredata anche dalla gerarchia condivisa delle mansioni tra marinai i quali operano nelle proprie sfere di competenza senza interferenze. Chiaramente, la nave non avrebbe tutte queste caratteristiche se non si muovesse su un corso d’acqua. Il mare, quindi, è il mezzo attraverso il quale il mondo marinaresco prende vita e si declina al progresso tecnologico. Conrad rende, in qualche maniera, esplicita la visione secondo cui il mare diventa un mezzo di capitalismo imperiale, attraverso il quale si conquistano e si deturpano le aree periferiche del mondo. In Cuore di Tenebra questa visione contribuisce a distinguere tra il mare aperto, il fiume e la costa. Il mare aperto è il simbolo di recisione con la terra, con l’umanità e il navigatore in mare aperto ha l’occasione di viaggiare in uno spazio vuoto, senza storia, libero da dinamiche economiche e produttive. Non è un caso che Marlow, il narratore, decida di raccontare, durante una navigazione in mare aperto, la sua passata avventura da marinaio di acqua dolce. Il disprezzo che trapela nel racconto di Marlow è indirizzato proprio all’idea quasi assurda di essere un navigatore di fiumi, in quanto diversamente dal mare, il fiume rimane perennemente corrotto data la sua costante relazione con la costa. La terra ferma, infatti, legata ai valori del profitto, dello sfruttamento e della produzione, contamina e corrompe i corsi d’acqua attraverso i quali i suoi valori giungono e affettano le terre vergini. La contaminazione prodotta dalla terra imprigiona e corrompe anche l’oggetto sacrale della nave che naviga il fiume. Il racconto di Marlow è tutto incentrato su una certa missione che lo porta a viaggiare verso l'Africa per conto di una compagnia commerciale. Dopo un lungo viaggio caratterizzato da coste sempre in vista e numerose soste, Marlow racconta il suo arrivo presso una stazione commerciale dove avrebbe dovuto prendere il comando della sua nave. Al suo arrivo, la prima cosa che si trova di fronte è una serie di oggetti in rovina, frammentati, distrutti e spesso non ricomponibili (si veda la lunga attesa dei bulloni necessari alla ricostruzione della nave). Lo scenario della nave sgangherata, con la caldaia sprofondata, infonde un senso di inutilità e di corruzione irreparabile. Tali sensazioni sono rinvigorite dagli inutili colpi di cannone sparati a vuoto dalla flotta francese, dal manutentore di una strada inesistente e dal fabbricante di mattoni che non ha neanche il materiale per fabbricame uno. Si direbbe dunque che non vi è l’ombra di una certa competenza, di una responsabilità nelle mansioni e che pertanto, Marlow si trovi in un mondo irreale e parodico. La conferma di questo scenario irreale è data dal manuale di navigazione che Marlow ritrova in un villaggio abbandonato. Il manuale è il simbolo di un mondo e di una integrità perduta e, d’altra parte, l’unico punto di congiunzione con qualcosa di indiscutibilmente reale ovvero il linguaggio sicuro e univoco della nave. L’univocità del manuale entra in contrapposizione con un altro scritto: il pamphlet di Kurtz. Quest'ultimo contrappone all’univocità del manuale l’eloquenza e la necessità interpretativa dell’ideologia contro i costumi selvaggi di Kurtz. Ogni tentativo di rimettere in moto il sistema lavorativo, effettuato da Marlow, non raggiunge mai la certezza, anzi è sempre soggetto a imprevisti si vedano i tubi del vapore che perdono e i tronchi d’albero che intralciano la navigazione. Questa esperienza di navigazione precaria non può propriamente chiamarsi “navigazione” per una serie di motivi: dal punto di vista strettamente tecnico il vaporetto messo insieme da Marlow non raggiunge mai la massima prestazione pertanto sembra strisciare piuttosto che navigare; da un
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