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Riassunto e appunti di La letteratura spagnola dalle origini al XIV secolo. Analisi di testi medievali. Sarmati, Appunti di Letteratura Spagnola

Riassunto e appunti di La letteratura spagnola dalle origini al XIV secolo. Analisi di testi medievali. Sarmati

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 15/10/2020

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Scarica Riassunto e appunti di La letteratura spagnola dalle origini al XIV secolo. Analisi di testi medievali. Sarmati e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! 711 d C: invasione dei Mori, cosa avvenne prima? -In Spagna il latino si diffuse durante le Guerre Puniche, quando avvenne la conquista da parte dei Romani nella penisola (dal 3° al 1° secolo). Ci vollero molti anni, Roma dovette cambiare il sistema di reclutazione per fronteggiare una resistenza indigena. Molti intellettuali erano spagnoli (Seneca, Quintiliano). Si pensa addirittura che la capitale centro-iberica fu rasa al suolo dai suoi stessi abitanti pur di non essere invasa dai romani. Vi furono anche benefici: teatro di Merida, ponte di Alcantara, acquedotto di Segovia ecc. Prima dei romani vi erano commercianti, greci, fenci, cartaginesi (sulle coste)  sconfissero le popolazioni indigene dei Tartesios. Popolazioni iberiche:  Ceppo celtico: già dal 10-11° secolo a C.  Ceppo iberico: già dal 6° secolo a C (si pensa provenissero dalla Libia) Questi due ceppi si fondono  cultura celto- iberica, nella Valle dell’Ebro (“iberico”: fiume)  Ceppo basco: lingua NON INDOEUROPEA, teorie affermano che fossero il primo popolo in Spagna, di reale origine spagnola. Questo ceppo diede il maggiore apporto alla lingua spagnola, come la perdita della -f iniziale latina. -La penisola fu popolata fin dal PALEOLITICO SUPERIORE (dal 35000 ai 1000 a C), lo dimostrano alcuni graffiti nelle grotte di Altamira (a nord). -Dal 5° secolo: invasioni barbariche. Tre gruppi: alani, svevi, vandali (a cui si deve l’etimologia “Andalusia”)  I visigoti erano alleati di Roma, inviati a liberare la Spagna dai barbari. La loro religione era ariana: riconoscevano cristo ma gli attribuivano solo la dimensione umana, poi divennero cristiani nel 586 quando nacque il Regno Visigoto con capitale Toledo, sotto il Re Caredo. L’equilibrio però era instabile: scontri tra Re Vitiza e Rodrigo (usurpatore). Il Re chiese aiuto alle popolazioni berbere e agli eserciti ausiliari, tra cui gli ARABI. Il loro passaggio avvenne tramite il canale di Gibilterra, sotto la guida di Taric (Promontorio di Taric). All’eredità visigota (“Herencia gota”) si ispirarono molte ideologie, tra cui quelle della Generazione del ’98 (Spagna gloriosa e visigota).  711 invasione araba: (Spagna= Al Andalus). Conquistarono Cordoba e Toledo, poi Zaragoza e si stabilirono nella Cordigliera Cantabrica (dove c’era l’aristocrazia visigota) nel giro di 8 anni. Non conquistarono la Francia perché fermati da Carlo Martello. La loro cultura era molto varia: mantennero usi e costumi spagnoli. Vi erano: - I Mozarabes: popolazione cristiana rimasta nel territorio arabo, non convertita, costretta a pagare una tassa (La dimna) - I Muladies: cristiani convertiti, chiamati “rinnegati” a causa di questo cambio. -Verso la Cordigliera Cantabrica (territorio cristiano) (Asturias) partì la RECONQUISTA, guidata da Peraio: riappropriazione dei territori precedentemente conquistati dagli arabi  Cinque regni cristiani. Nel 13° secolo Al Andalus si rimpicciolisce fino a coincidere con Granada (conquistata nel 1492). -Assume un ruolo importante la cultura ebraica, gli ebrei arrivarono da oriente come commercianti, già molto limitati, soprattutto quando i visigoti si convertirono (non esistevano i matrimoni misti, x es)  sfociarono nella vita nei ghetti. -Protoromanzo: antico romanzo, di origine folklorico popolare. - Lirica delle origini: mozarabica - Epica: Poema de Mìo Cid - Letteratura colta (d’autore): Mester de Clerecia xii-xiii secolo - Romanzo moderno: La Celestina, Lazarillo de Tormes. Poi Don Quijote. Udri: canto d’amore- passione. Ibahi: canto casto. Teorie sulla nascita della poesia:  Teoria romantica: sostenuta da Goethe e i fratelli Grimm, affermava l’esistenza di una lirica popolare (tramandata oralmente).  Teoria medio-latina: sosteneva che la lirica provenzale fosse preceduta da quella medio-latina (poesia medievale scritta in latino).  Teoria araba: affermava che la poesia avesse origine araba. Lo studioso Gian Maria Barbieri riteneva che gli arabi avessero inventato la rima. (Ariosto sostenne questa teoria). Le origini della poesia romanza risalgono alla liturgia mediolatina, popolare, araba. -Samuel Stern nel ’48, nello studiare la poesia ebraica, scoprì che sotto i caratteri c’era una lingua diversa e nella translitterazione araba scoprì il dialetto paleoromantico (appartiene ai mozarabes).  1° letteratura nasce in Spagna, non in Francia. LE JARCHAS Sono una MANIFESTAZIONE LIRICA, l’origine risale alla presenza dei conquistatori, nella zona dell’Andalusia. Sono “canzoncine” in dialetto semi arabo , con caratteri ebraici ma in lingua romanza. Furono scoperte nel 1948 da Stern, ne scoprì 20, quindi si attribuiva l’inizio della letteratura spagnola al Poema de mio Cid. Tuttavia, la letteratura non iniziò con un canto epico ma lirico (soggettivo). Nel 1950 Garcia Gomez ne scoprì 24 in arabo, le prime risalgono al 1012. -La jarcha ha l’io lirico femminile molto giovane, di cui spesso si sa l’età. Le tematiche sono: pene d’amore per la non presenza dell’amato (habibe). Usato come apostrofe, ha un intestatario (spesso la madre o le sorelle). -Sono 76: 50 arabo romanze, 26 ebraico romanze considerate “sale, zucchero e ambra” delle muwaschaha. -Ci sono varie questioni: jarchas e muwaschaha hanno lo stesso autore? Probabilmente no, sono state trovate jarchas che chiudevano diverse muwaschaha di autori antecedenti; jarcha di carattere popolare o colto? Non si sa, in alcuni casi vi è l’autore, ma sono state comunque trasmesse ormalmente. -Le MUWASCHAHA (“collana col doppio filo di perle” o “cintura di pietre e lustrini”) sono una forma poetica autoctona diversa dalla poesia delle origini. La chiusura è con una strofa mozaraba. Le tematiche sono varie, è una lirica raffinata, artificiosa, d’autore. Vi è un io lirico maschile, un poeta. -Struttura: aa (preludio in rima baciata, matla) bbbaa (tristico monorimo, bayt+ distico del preludio, qufl) cccaa (//) dddaa (in mozarabo). -Dopo le jarchas ci furono altre forme poetiche con caratteristiche comuni: villancicos (per la lirica castigliana, 1400-1500, anche se prima ci fu un periodo di latenza, ossia trasmissione orale) e cantigas inizia il poema che ci è giunto. Nel 1° cantar (su 3) il Cid è antileonese (p. 66 v 22) ma va sfumandosi negli altri due. Da ribelle diventa sottomesso (morde l’erba davanti al Re). -Dati, fatti e personaggi sono anche storici. Difficilmente è considerato il primo poema assoluto poiché prima era tutto tramandato oralmente. L’autore è sconosciuto, Pidal riteneva fosse un chierico giullare, poi due autori. Smith lo identificava come autore colto. (Explit Per Abbad). -Lingua ovviamente arcaica (patronimici in -oz non in -ez, dittongazioni o=uò/uè), metrica con lasse assonanzate (con 10-20 sillabe, emistichi vari), varietà formale, libertà verbale, uso frequente dell’ amplificatio verborum (espressioni che si rafforzano e completano a vicenda). -Divisione dei tre Cantares: vv. 1-1084, vv. 1085-2277, vv. 2278-3735. Cantares divisibili grazie a dei versi di transizione => Cantares = unità recitative - Divisione in tre cantares = posteriore alla composizione del Poema; posteriori sono anche le titolazioni di questi tre Cantares: • Cantar del exilio → il Cid arriva a Burgos e l’accoglienza è fredda: gli abitanti di Burgos temono infatti la rappresaglia del re => lascia la città. È costretto quindi a soggiornare come un apolide fino all’inizio della riscossa del Cid con la sua mesnada. Primo episodio in cui si rivela l’astuzia del Cid che, senza soldi, riempie alcuni bauli impreziositi di sabbia e li porta da due usurai ebrei (→ stereotipo dell’usuraio, messi un po’ alla berlina con atteggiamento quasi antisemita) chiedendo loro di conservarli perché pieni di oro e di dargli in cambio momentaneamente un prestito di fino a 600 marchi, e gli usurai cadono nel tranello (questi due personaggi scompariranno poi nel corso della narrazione). È da questo momento che iniziano le sue scorrerie nella Castiglia per riconquistare il territorio dagli arabi, usando valore, forza ed astuzia. Annette quindi i territori arabi (chiamati taifas = piccoli staterelli in cui si è diviso il territorio musulmano => indebolito) rendendoli tributari => pagamento delle parias. Il Cid quindi recuperata parte della sua honra comincia a mandare al re Alfonso VI una serie di doni, soprattutto cavalli. Al Cid è stato intanto tolto anche il ruolo di Pater familias →il Cid era stato costretto a lasciare moglie e figlie in un monastero prima di andarsene → prima concessione di Alfonso VI = mandare da lui la sua famiglia • Cantar de las bodas → conquista di Valenza = luogo rigoglioso vs clima/paesaggio tutto sommato arido del resto della Spagna => è LA conquista del Cid. Nel frattempo si snoda un altro nucleo tematico, in cui il Cid viene messo nuovamente alla prova: alla corte del re Alfonso VI, “los malos mestureros” (e in particolare gli infanti di Carrión fedeli alla famiglia Ban y Goméz) che non perdonano al Cid né la sua origine (castigliana) né la sua classe sociale (infanzón), mossi da invidia e cupidigia perché il Cid è diventato potente e ricco, chiedono al re di far sposare loro le figlie del Cid. Il Cid, non potendo sottrarsi alla richiesta del sovrano, dice: <<voi sposate le mie figlie, non sono io a dargliele>> = manifesta la sua sottomissione ma anche il suo dissenso. Con queste nozze (quelle del titolo) si conclude il Cantar • Cantar de la afrenta de Corpes → mentre il Cid dorme coricato su una panca un leone esce dalla gabbia e gli infanti si mettono proprio sotto quella panca. Il Cid gli si avvicina e il leone addirittura si calma. È un episodio che marca il forte contrasto tra Cid = eroe e gli infanti = codardi, così come quello in cui il regno viene poi attaccato da un re Moro, il re Bukar => il Cid ne sconfigge gli eserciti mentre gli infanti rimarranno sempre nella retroguardia. Gli infanti, mossi prima solo da invidia, si lasciano dominare anche dal rancore e per vendicarsi vanno dal Cid chiedendogli di poter riportare le proprie mogli (= le figlie del Cid) in Castiglia, viaggio durante il quale chiederanno di essere lasciati soli nel bosco di Corpes per picchiarvi a sangue le loro mogli, lasciandole in fin di vita. Il Cid richiede le sue spade e fa dichiarare nullo il matrimonio tra gli infanti e le figlie. Il Cantar si conclude con l’agnizione del Cid = la riconquista della sua honra. -Oltre al Cid abbiamo altri poemi: Mercedades de Rodrigo, 1300; Cantar de Roncesvalles (Orlando furioso); Los siete infantes de Lara o Salos; Condesa traidora, Sancho II y el cerro de Zamora y del Bernardo del Carpio.  tutti più o meno frammentati. Due scuole: Neotradizionalista di Pidal  ammette l’esistenza di canti perduti, i giullari oralmente li diffusero. Autori come reformadores: poesia collettiva anche con autori anonimi. Individualista di Bédier  difende l’atto creativo dell’artista e ammette l’esistenza solo di ciò che ci è arrivato concretamente. Il mester de clericìa La prima scuola poetica cosciente in lingua castigliana è del secolo XIII (in senso lato → non poeti che si frequentavano ma insieme di autori che facevano riferimento a stesse caratteristiche stilistico formali all’interno dei loro componimenti). -Assistiamo alla produzione di una serie di opere che hanno alcune caratteristiche comuni che ci consentono di raggrupparle sotto questa definizione => M.d.C. →gli autori che ne fanno parte condividono una consapevolezza del proprio prestigio letterario. La definizione nasce in contrapposizione ad un’altra categoria molto operativa all’interno delle storie letterarie = Mester de juglaría = repertori lirici ed epici trasmessi dai giullari/menestrelli. - Mester < MINISTERIUM = compito, lavoro → M. de juglaría = trasmesso dai giullari // M. de clerecía = trasmesso dai chierici - M.d.J.→ trasmissione a carattere orale (con trascrizione successiva), che determina un contesto letterario marcato da: • una forte irregolarità → trasmissione anisosillabica (= che non presenta una regolarità nella misura dei versi) • una tendenza alla rima assonante (e non consonante) => rima imperfetta • una disposizione strofica definita come “serie aperta” => strofa con misura variabile • anonimato → letteratura che circola interpretata dai giullari, ma sui cui autori originali si possono fare solo delle ipotesi. - Nel XIII sec. in tutta Europa si parla di “rinascita culturale”, legata ad una serie di fattori, principalmente a migliori condizioni socio-economiche => nascono centri culturali e di studio; in Spagna nello specifico questa rinascita trova una causa in più = tregua quasi definitiva nel processo della Reconquista contro gli Arabi: • 1212 → battaglia de Las Navas de Toledo = fase di “liquidazione” della Reconquista → vittoria cristiana => confine della Spagna cristiana si sposta da cordigliera cantabrica • Serie di altre vittorie cristiane: conquista di Cordoba (1236), di Murcia (1243), di Jaén (1246), di Siviglia (1248) => seconda metà del secolo: mancava solo la conquista di Granada che avverrà solo nel 1492, quando diventa tributaria (taifa) dei sovrani spagnoli. - In Spagna nascono i primi Estudios generales (= le prime Università) → la prima a Palencia, fondata tra il 1212 e il 1214 → necessità di acculturare soprattutto la categoria dei clerigos che versavano in uno stato di grande ignoranza - Clerigo = chierico, non necessariamente “uomo di Chiesa” in senso religioso ma “uomo di studi”, letrado (= letterato => uomo di lettere) → i primi centri di istruzione nascono nell’ambito delle istituzione ecclesiastiche => mester de clerecía = scuola che nasce “all’ombra” di istituzioni ecclesiastiche ma non necessariamente di stampo religioso → contrario di clerigo ≠ seglar (= laico), ma appunto juglar. Differenze tra M.d.C. e M.d.J. • AUTORÍA → M.d.C. dichiarazione di paternità // M.d.J. di carattere anonimo • MÉTRICA → M.d.C ha una specifica figura metrico-retorica = cuaderna vía • FINALIDAD → M.d.C non ha carattere di intrattenimento ma didascalico => divulgare patrimonio fino a quel momento relegato alla lingua latina = repertorio anche classico ma non solo e non soltanto di carattere devoto, come dimostra la scrittura del Libro de Alexandre = riscrittura prima di una biografia di Quinto Rufo e poi di un poema latino intitolato Alexandreis di un poeta francese - La definizione di M.d.C. è presente nelle prime due quartine di questo Poema de Alexandre ed è data proprio in contrapposizione a quella di M.d.J. - Utilizzo della cuaderna vìa: chiamata anche “tetrastrofo monorimo”, è una strofa di quattro versi monorimi in cui: • si usa un metro specifico = verso alessandrino = verso composto da due emistichi di 7 sillabe, in cui la cesura metrica corrisponde a una cesura sintattica • la prosa è isosillabica • è vietato l’encavalgamiento (= enjambement) • è obbligatoria la dialefe = non si possono contare come una due sillabe diverse (→ sinalefe = licenza poetica per cui quando c’erano due vocali a contatto si potevano leggere come unica sillaba — tranne che se divise da una virgola) -Il risultato di tutte queste operazioni è di un componimento estremamente cantabile e disponibile, grazie al suo “taglio”, a farsi verso narrativo (→ non è una poesia lirica)
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