Scarica Riassunto e Commento al libro "Le scelte morali" di Eugenio Lecaldano e più Prove d'esame in PDF di Bioetica solo su Docsity! Ho scelto di leggere il libro “Bioetica: le scelte morali” di Eugenio Lecaldano. Eugenio Lecaldano è un filosofo italiano membro del Comitato nazionale per la bioetica. Lecaldano ha una prospettiva laica sulla discussione dei temi della bioetica, la sua idea è descritta nel libro ”Bioetica: le scelte morali” ed anche in “Un’etica senza dio”. Nelle “scelte morali”, Lecaldano vuole privilegiare le situazioni che vadano a favorire la dignità della vita, lasciando quindi le persone libere di scegliere autonomamente. In questo libro vengono trattati argomenti quali: il diritto alla morte e l’eutanasia, il diritto alla procreazione, le terapie genetiche, la clonazione, il diritto ad un minimo di cure e la donazione degli organi. Ho deciso di soffermarmi su uno dei temi fortemente discusso dalla bioetica: l’eutanasia, che in Italia non è ancora consentita dalla legge. Già nel 1968 la Commissione della Harvard Medical School dichiarava che il coma, morte cerebrale, è uguale alla morte se vengono accertati quattro criteri principali: assenza di attività cerebrale, assenza di movimento spontaneo o indotto, assenza di respirazione spontanea, assenza di riflessi del tronco cerebrale. È questo quadro clinico che suscita numerosi interrogativi in quanto c’è una morte accertata di tutte le funzioni ma il cuore ancora continua a battere e di conseguenza il corpo non è morto. Tutto ciò porta a profonde riflessioni e problemi in ambito etico in quanto ci si chiede fino a che punto bisogna intervenire. L’eutanasia ha, ad oggi, diversi significati; può essere passiva, attiva, volontaria o involontaria. Per i cattolici non è etico l’accanimento terapeutico, dunque sono d’accordo con il principio del “lasciar morire”, non intervenendo su un paziente terminale, ma non accettano la pratica dell’eutanasia in quanto credono sia nelle mani di Dio il destino dell’uomo. Si apre quindi il dubbio su tre questioni fondamentali: suicidio razionale, suicidio assistito, che richiede intervento medico, accanimento terapeutico, che come esprime Jonas può allungare la vita ma ridurre la qualità. Sul concetto del “diritto a morire”, Lecaldano espone l’idea di Hume che critica la concezione cristiana in ambito della bioetica sul principio della sacralità della vita ma soprattutto sul principio dell’indisponibilità della vita da parte dell’essere umano, facendo valere il concetto per cui ciascun individuo possa predisporre pienamente della vita e scegliere di morire in determinate circostanze. Sono tanti gli studiosi che intervengono su questi temi ad esempio Charlesworth, il quale pur facendo parte della bioetica cristiana, sostiene che ogni persona deve poter decidere in piena autonomia di togliersi la vita qualora questa sia diventata solo sofferenza fisica e morale e lo privi di autonomia. Kant appoggia l’eutanasia, in quanto ritiene sia necessario rispettare la dignità degli essere umani i quali sono capaci di legislazione universale. Mill, considera il diritto a morire come una pratica morale finalizzata alla felicità generale, tenendo in considerazione la scelta del paziente. Le nuove biotecnologie e lo sviluppo tecnico-scientifico consentono all’uomo di non affrontare più la morte in maniere naturale perché esse intervengono per allungare e migliorare la qualità della vita. Il mio personale pensiero è a sostegno della legalizzazione del testamento biologico nel quale la persona decide in piena autonomia di poter arrivare anche all’eutanasia qualora la qualità della sua vita sia diventata inaccettabile, densa di sofferenze fisiche e di completa dipendenza da famigliari e/o macchine. Auspico che venga presto regolamentato questo “diritto” a decidere della propria vita.