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Riassunto e commento libro "Sotto il Burqua", Appunti di Pedagogia

Riassunto e commento libro "Sotto il Burqua"

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 08/08/2023

giulia_guerra
giulia_guerra 🇮🇹

4.2

(5)

17 documenti

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Scarica Riassunto e commento libro "Sotto il Burqua" e più Appunti in PDF di Pedagogia solo su Docsity! RECENSIONE DEL LIBRO “ SOTTO IL BURQA ” di Deborah Ellis. Il romanzo narra la storia di un’infanzia difficile, quella di Parvana e della sua famiglia. Parava ha 11 anni e vive a Kabul, in Afghanistan. Essere donna in quei luoghi non è affatto facile, per fortuna lei non rientra ancora nella categoria “donna”, è ancora troppo piccola. Da quando sono arrivati i Talebani, infatti, donna significa indossare il burqa, non poter uscire di casa se non accompagnata da un uomo,non poter studiare,non poter rivolgere il proprio viso all’aria aperta verso il sole,tenere lo sguardo basso. Parvana per la sua giovane età è l’unica della famiglia, insieme al padre a poter uscire “liberamente” ,è quindi proprio lei che ogni ogni procura l’acqua dal pozzo per tutta la famiglia, e cosi anche per il cibo. La sua famiglia è numerosa e lo era stata ancora di più in passato, prima che suo fratello morisse a soli 14 anni a causa di una mina. Suo padre invece lavora al mercato, e Parvana ogni giorno lo accompagna, lui è un uomo onesto e aperto, vorrebbe infatti che la moglie continuasse a coltivare la passione per la scrittura e vivendo la sua vita liberamente, eppure qualcosa va storto e viene arrestato. Per Parvana tutto cambia, lei dovrà cambiare. Parvana si vestirà come un bambino, inizierà ad uscire da sola, andando a lavorare al mercato, anche senza il padre, dando cosi da vivere a tutta la sua famiglia. Questo la portò a nuove esperienze, fuori era un bambino, ma dentro stava diventando una donna. In questo libro si parla inoltre di viaggio, ma ritengo che si parli anche di avventura, poiché la mamma di Parvana, e i suoi fratelli Maryam e Ali andranno ad accompagnare Nooria a Mazar per le sue nozze, proprio dopo pochi giorni dalla loro partenza Parvana viene a sapere che i Talebani hanno attaccato e occupato la città di Mazar, capisce quindi che non sa se rivedrà mai la sua famiglia, alla fine del racconto non lo sappiamo neanche noi, vi è però il rischio di morte da parte della mamma e dei fratelli, proprio dell’avventura. Questo romanzo è narrato da Deborah Ellis attraverso gli chi di Parvana, i punto di vista di una bambina non più bambina ma non ancora donna. Tutto ciò le consente di evitare le umilianti sottomissioni riservate alle donne adulte di Kabul, diventando inoltre fondamentale per la sopravvivenza della sua famiglia. Deborah Ellis si concentra molto sulla benevola furbizia del genere femminile in Afghanistan, dove è apparentemente asservito in tutto e per tutto ai capi di famiglia, ma in realtà le donne coltivano interessi, e cercano di trovare un compromesso tra le regole e la propria libertà. Anche se questo vuol dire rinnegare la propria femminilità. Si tratta quindi di un delicato ritratto della situazione sociale delle donne a Kabul, ben lontane dall’emancipazione femminile Europea, ma sempre piene di sogni e speranze. Anche sotto il Burqa. Il testo è scritto con un linguaggio semplice, consente una lettura abbastanza rapida e scorrevole, infatti si consiglia dall’età di 10 anni. Allo stesso tempo però è ricco di contenuti essenziali, che è necessario conoscere, anche per analizzare la nostra società, è infatti indispensabile mettere al corrente i bambini e ragazzi delle differenze che vi sono tra le diverse società. Deborah Ellis è una scrittrice canadese, lavorò a lungo come assistente sociale viaggiando per il mondo e ascoltando storie dei bambini che ha incontrò nelle zone devastate dai conflitti. Da molti anni scrive storie traendo spunto appunto dai suoi viaggi. Scrisse il libro “Sotto il Burqa” in seguito all’esperienza maturata in un campo di rifugiati afghani in Pakistan, e fu pubblicato la prima volta nel 2002. Leggendo questo libro mi torna in mente un articolo che lessi tratto da “National Geographic”, dove si legge questo “ Ci sono ragazze in Afghanistan che godono delle stesse libertà dei maschi. Nel corso della storia le donne si sono travestite da uomini per superare le barriere dei ruoli sociali. Si sono vestite da maschi per combattere guerre, aderire ad ordini religiosi o affermarsi professionalmente. In Afghanistan alcune famiglie educano le figlie come maschi per consentire loro una vita migliore. Nella società patriarcale Afghana la dipendenza economica dagli uomini e la stigma sociale pongono i genitori in una posizione difficile. Le figlie vengono spesso considerate un peso, mentre un figlio è in grado di guadagnare subito, portare avanti l’eredità famigliare e rimanere a casa per occuparsi dei genitori che invecchiano.” Riporto inoltre questo caso di una ragazzina Afghana. La quattordicenne Ali è cresciuta come un maschio in base ad una pratica conosciuta in Afghanistan con il nome di “ bacha posh”. Per
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