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Riassunto economia aziendale, Schemi e mappe concettuali di Economia Aziendale

Riassunto economia aziendale, schemi e riassunti. Scritte molto chiare.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 20/03/2023

francescabuonamini
francescabuonamini 🇮🇹

2 documenti

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Scarica Riassunto economia aziendale e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Economia Aziendale solo su Docsity! 1 APPUNTI ECONOMIA AZIENDALE I D’Onza, De Santis, Bertei, Giorgetti A.a. 2021/2022 Attività economiche e le scienze economiche Capitolo 1,1.1 (l’economia aziendale fa parte delle scienze economiche) In sintesi: Che cos’è l’attività economica? Chi sono gli operatori economici? Attività economica: innanzitutto è importante definire il problema economico. Nasce da un contrasto che sussiste tra i bisogni che gli individui (persone fisiche) avvertono e i mezzi di cui gli individui dispongono per poter soddisfare i bisogni. Il contrasto è determinato dal fatto che i bisogni o le esigenze sono tendenzialmente illimitati e si ripetono nel corso del tempo, i mezzi a disposizione dei soggetti, invece sono limitati. 
 Quindi il contrasto da cui sorge il problema economico, in sintesi, è che abbiamo bisogni illimitati e i mezzi a disposizioni limitati. Esempio: acquistare una casa confortevole, i mezzi (il guadagno) sono limitati. Per risolvere questo problema economico viene in aiuto l’attività economica che ha come obiettivo quello di fornire una risoluzione del problema economico. Essa comprende un’insieme di attività che hanno come prospettiva quella di dare una risposta e risolvere il problema economico. In cosa consiste? Consiste in tre momenti. 1. Produzione di prodotti e servizi; 2. Distribuzione/scambio dei prodotti e servizi; 3. Consumo dei prodotti e servizi per soddisfare i bisogni. Il frutto dell’attività economica può essere un prodotto o un servizio. Abitazione = bene tangibile (bene fisico/visibile/materiale) Distinzione tra aziende di produzione e di servizi Le aziende di produzione, chiamate anche manifatturiere, producono un prodotto tangibile a dei soggetti che lo utilizzano per soddisfare un bisogno. (Esempio un soggetto che acquista un immobile per soddisfare un suo bisogno). Le aziende di servizi sono quelle aziende volte alla creazione di un servizio (azienda come l’università: gli studenti beneficiano di un servizio di formazione, realizzano un output intangibile. Un altro esempio sono gli ospedali oppure aziende di trasporto aereo che erogano un servizio di trasporto da un luogo ad un altro). 2 Le classificazioni che possiamo utilizzare sono: 1. Il fattore capitale che in base alla sua fungibilità possiamo classificarlo in: 
 A. Fattori produttivi generici, è rappresentato dal denaro che può assumere la veste di banconote/monete o moneta elettronica (ovvero disponibilità sui c/c bancari e postali), sono detti generici perché hanno un alto grado di sostituibilità e fungibilità perché possono essere sostituiti in altri fattori produttivi;
 B. Fattori produttivi specifici, sono quei fattori che hanno un basso grado di sostituibilità come terreni, impianti, fabbricati e materie prime. Questi fattori produttivi rappresentano un impiego di denaro che vincola l’azienda a rimanere in quella zona e aumentano la rigidità degli investimenti. 2. Il fattore lavoro viene classificato in: 
 A. Lavoro direzionale/manageriale, dove prevale l’attività intellettuale;
 B. Lavoro esecutivo, dove prevale l’attività manuale. (Per il funzionamento delle aziende servono entrambi i tipi di lavoro) Ci sono tanti alti tipi di classificazioni, come quello a seconda del tipo di contratto (lavoro autonomo o subordinato). La seconda classificazione dei fattori produttivi è in base all’utilizzabilità, che può essere vista rispetto a due differenti parametri: 1. Il base al processo produttivo, l’utilizzabilità rispetto al processo produttivo va a dividere i fattori produttivi: 
 A. A fecondità ripetuta, sono utilizzabili per più processi produttivi (es. il fabbricato per la produzione dei biscotti);
 B. A fecondità semplice , cedono la loro utilità in un unico processo di produzione, quindi in un unico ciclo di lavorazione (es. il packaging della scatola dei biscotti). 
 2. In base al tempo, l’utilizzabilità in base al tempo significa che si va considerare la possibilità che un fattore produttivo venga utilizzato in un solo arco temporale oppure in più archi temporali. L’arco temporale di riferimento per questa classificazione coincide con l’arco temporale di un anno (esercizio amministrativo) oppure quelli usati in più anni (per più esercizi amministrativi). In questo caso i fattori produttivi vengono divisi in: • pluriennali, ovvero quelli utilizzabili per più anni; • correnti/d’esercizio per un unico esercizio amministrativo. 5 I fattori a fecondità ripetuta sono anche pluriennali, alcuni esempi: i terreni, fabbricati, impianti e macchinari. Ce ne sono anche altri ma rispetto a questi sono immateriali come i software, i brevetti (tutela giuridica di un’invenzione). I fattori a fecondità semplice sono anche correnti (fattori che durano meno di un anno) come ad esempio le materie prime. La terza classificazione va a dividere in fattori produttivi in materiali e immateriali: 1. I fattori materiali, sono tangibili ovvero dotati di una consistenza fisica come i terreni e i fabbricati, che compongono nelle aziende il capitale immobilizzato o immobilizzazioni (sono investimenti che permangono nell’azienda per più anni, quindi investimenti durevoli); 2. I fattori immateriali, presentano la caratteristica di non essere dotati di una consistenza fisica come abbiamo detto in precedenza i software e i brevetti oppure una licenza. 6 I requisiti Sono quelle caratteristiche che permettono di identificare un fattore produttivo e si fa riferimento a 3 caratteristiche fondamentali: 
 1. Presentano determinate caratteristiche quantitative e qualitative in base all’attività dell’azienda all’interno di un modulo combinatorio (i fattori produttivi devono essere definiti all’inizio dell’attività aziendale in base alla quantità e alla qualità, i fattori devono essere dimensionati in base alla produzione che si intende realizzare); 2. In base all’utilizzabilità e disponibilità, deve essere disponibile e utilizzabile per realizzare un processo di produzione; 3. L’onerosità, l’azienda per poter acquisire quel fattore produttivo deve sostenere un costo (onere che l’azienda sostiene per ottenere la disponibilità di un fattore produttivo).
 Esempio: pagare al fornitore il prezzo del fattore produttivo, questo costo nelle economie moderne può essere misurato attraverso lo scambio monetario che l’azienda realizza con il fornitore. Il costo di acquisto del fattore pluriennale viene misurato attraverso l’uscita di denaro. Esistono alcuni fattori che concorrono alla produzione ma che per acquisirli l’azienda non sostiene uno scambio monetario, per esempio i fattori come le conoscenze delle persone che in realtà l’azienda acquisisce non necessariamente pagando una somma di denaro. Le condizioni di produzione sono elementi che comunque fanno parte degli input di un’azienda ma che non sono fattori produttivi in senso stretto. Le condizioni produttive mancano del requisito dell’onerosità come le conoscenze del personale. Sono necessarie per la produzione ma a differenza dei fattori produttivi non vengono acquisiti attraverso uno scambio di denaro con i fornitori. Rientra qua anche la reputazione o l’immagine. 7
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