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Riassunto EIF riassunto, Appunti di Economia degli Intermediari Finanziari

Appunti per studiare economia intermediari

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 07/03/2023

Awa00
Awa00 🇮🇹

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Scarica Riassunto EIF riassunto e più Appunti in PDF di Economia degli Intermediari Finanziari solo su Docsity! Bisogni finanziari delle famiglie Bisogni del datore di fondi I datori di fondi (investitori) si trovano a dovere impiegare somme di denaro non immediatamente necessarie per l’acquisto di beni e servizi (eccesso di disponibilità monetarie) per orizzonti temporali di durata variabile e ricercando una remunerazione coerente. Le decisioni finanziarie delle famiglie: • quanta parte del reddito risparmiare, cioè destinare al risparmio. • come distribuire il proprio patrimonio netto tra: - attività reali (immobili ed oggetti d’arte), utilizzo diretto o a produrre un reddito; - attività finanziarie. La decisione di quanto consumare e quanto risparmiare è assunta dal ciclo vitale → sostiene che a seconda della fase del ciclo di vita in cui ci si trova si avranno esigenze di consumo del risparmio differenti. Ipotesi del ciclo vitale → gli individui pianificano le decisioni di consumo e di risparmio lungo l’intero arco di vita. Obiettivo degli individui → mantenere un desiderato livello di consumi durante tutto il ciclo vitale. Due fasi: 1. Età lavorativa: accumulo di risparmio (produrre reddito) bisogno di investimento → esigenza di trasferire potere d’acquisto nel futuro. 2. Fase “post-lavorativa”: utilizzo del risparmio accumulato, pubblico (pensione pubblica) e privato (strumenti di investimento e previdenza). Le famiglie possono decidere di investire il proprio risparmio acquistando dagli investitori istituzionali quote di fondi comuni e fondi pensione o polizze assicurative o possono investire in strumenti finanziari sui mercati (es. titoli a breve termine titoli a medio lungo termine) che possono essere distinti tra azioni e obbligazioni. Le variabili socio-demografiche che influiscono sulla decisione sono l’età, la ricchezza complessiva (all’aumentare di essa si scelgono combinazioni rischio-rendimento più alte), il grado di conoscenza economica. Un investitore si pone due principali finalità: 1. conseguire un incremento della propria ricchezza finanziaria nel tempo ➔ conseguire un rendimento; 2. mantenere inalterata la ricchezza a fronte di possibili scenari futuri (i cosiddetti stati di natura) che potrebbero modificarne il valore ➔ limitare/eliminare un rischio. La prospettiva del rischio/rendimento non esaurisce necessariamente le determinanti della funzione obiettivo dell’investitore. Possono esserci altri obiettivi, come l’esigenza di disporre dei diritti garantiti da alcune attività finanziarie o di favorire lo sviluppo di determinati tipi di investimento di carattere etico o sociale. Esistono una molteplicità di contratti finanziari, ognuno dei quali ha caratteristiche tecniche specifiche: • Natura dell’emittente; • Valuta di denominazione; • Durata contrattuale; • Taglio; • Rapporto sottostante (partecipazione o credito); • Trattamento fiscale; • Modalità di esecuzione delle prestazioni: - Condizioni di erogazione/emissione; - Condizioni di rimborso: - Tipo e natura della remunerazione; • Facoltà o opzioni di prestazioni alternative. Queste caratteristiche tecniche fanno si che si abbiano strumenti finanziari diversi che vanno a soddisfare esigenze di investimento diverse per ciascun investitore. Le caratteristiche tecniche che differenziano i diversi strumenti di investimento sono: • Valuta di denominazione → moneta in cui è espresso il rapporto negoziale (rischio di cambio); • Natura dell’emittente → qualifica il tipo di debitore e fornisce una prima indicazione sul rischio di rimborso/di credito; • Durata contrattuale → durata formale prevista (può essere indeterminata – azioni, AF a vista – o determinata (BT, MT, LT), • Negoziabilità → esistenza di mercati organizzati che consentono di svincolare la durata del finanziamento per l’emittente dalla durata dell’investimento per l’investitore; • Modalità di esecuzione delle prestazioni → condizioni di erogazione/emissione; condizioni di rimborso; tipo e natura della remunerazione. Rendimento → il risultato economico dell’operazione redditività (per convenzione si esprime in termini percentuali e su base annua - è un indicatore); Rischio → è legato all’impossibilità di prevedere con certezza il risultato economico dell’operazione d’investimento ed è espressione della variabilità del rendimento grado di incertezza dell’attività finanziaria. La relazione logica tra rischio e rendimento Tra rischio e rendimento esiste un rapporto di correlazione diretta o di trade-off: l’investitore è disposto ad accettare combinazioni crescenti di rendimento e di rischio. Il rischio va remunerato, il rendimento deve essere in grado di remunerare adeguatamente il rischio. Fabbisogno di finanziamento e criteri di scelta (imprese in deficit) I bisogni del prenditore di fondi • I prenditori di fondi devono reperire le risorse monetarie necessarie per acquistare beni e servizi; • con orizzonti temporali di utilizzo e importi non sempre ben definibili anticipatamente, • garantendosi una possibilità di rimborso scadenzata su tempi più o meno lunghi, • pagando una remunerazione alla controparte commisurata alla durata del debito e al rischio. I fabbisogni finanziari aziendali Le imprese sono soggetti strutturalmente in condizioni di deficit finanziario visto che hanno uscite di cassa (collegate ai progetti di investimento) anticipate rispetto ai flussi monetari di rientro.
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