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Riassunto esame Economia Aziendale (Rif: Elementi di Economia Aziendale, Cavazzoni), Sintesi del corso di Economia Aziendale

Un riassunto che vi aiuterà passare l'esame di economia aziendale. Appunti delle lezioni rielaborati con schemi personali. Libro del corso: Elementi di Economia Aziendale di Gianfranco Cavazzoni docente dell'Università degli studi di Perugia,

Tipologia: Sintesi del corso

2011/2012

Caricato il 20/02/2012

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4.4

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Scarica Riassunto esame Economia Aziendale (Rif: Elementi di Economia Aziendale, Cavazzoni) e più Sintesi del corso in PDF di Economia Aziendale solo su Docsity! Elementi di economia aziendale! ! Capitolo 1! L'azienda! ! 1.Dall'arte contabile, alla ragioneria, all'economia aziendale! Si deve certamente alla costituzione di appositi organismi formati dalla combinazione di persone e mezzi, nei quali si è svolta una attività economica con il fine di produrre dei beni destinati alle correnti commerciali, il generale sconvolgimento nella situazione dei desideri e delle aspirazioni dei popoli.!! L'uomo si è reso conto che impiegando il suo lavoro per l'ottenimento del bene verso il quale si sentiva maggiormente portato ne avrebbe avuto in esuberanza; ben presto egli ha imparato che era più conveniente cedere ad altri uomini i propri manufatti e ricevere da questi quelli mancanti e ritenuti necessari.!! La vita economica prende un nuovo ed energico impulso e commerci ed industrie in breve tempo, aiutate dai capitali e dai risparmi, fioriscono e si dilatano, grazie ad un ordinamento amministrativo vasto e perfettamente collegato, in grado di soddisfare molte esigenze informative anche attraverso l'utilizzo di uno scrupoloso controllo di gestione.!! Partendo dalla concezione di patrimonio quale "somma generale e specifica dei diritti e doveri dell'ente per mandato del quale l'amministrazione economica viene condotta", si arriva alla considerazione che i conti sono accessi alle persone (da qui il termine di teoria "personalistica") allo scopo di evidenziare i reciproci diritti ed obblighi.! Alla teorica "personalistica" si accompagna, in seguito, quella "materialistica" che trova nella sapiente opera di Fabio Besta la formulazione dei suoi principi.!! Sul piano metodologico, Besta perviene ad una nuova impostazione del metodo contabile sino ad allora seguito, considerando come scopo principale della rilevazione delle scritture la determinazione della consistenza del patrimonio.!! Tale teoria da avvio al sistema patrimoniale con il quale, annotando le variazioni del patrimonio, si rileva, durante una determinata scansione temporale, anche il reddito.!! Incentrando l'indagine sulla dinamicità delle operazioni di gestione, Zappa da alla luce ad un nuovo sistema contabile, il sistema del reddito.! Secondo il suo approccio, diversamente da quello del Besta, il metodo della partita doppia va impostato in modo da considerare quale scopo principale della rilevazione, la determinazione del reddito.!! 2.L'evoluzione del concetto di azienda! Alla scienza economica appartiene la totalità delle istituzioni del mondo civile mediante le quali e con le quali si svolge l'attività umana in campo economico, costituita dall'agire e dal comportarsi dei singoli individui. ! Tale attività è caratterizzata dal fatto di essere intesa ad uno scopo finale che si concretizza con l'appagamento dei bisogni dell'uomo. ! Giuseppe Cerboni confonde l'azienda con le persone e con il patrimonio appartenente all'azienda stessa; Egli pone in risalto il ruolo dell'uomo rispetto ai mezzi, in quanto vive nelle e per le aziende.!! Vincenzo Vianello intende sostenere la tesi secondo la quale la struttura finalistica dell'azienda dipende dalla stessa organizzazione degli elementi che la compongono.!! Fabio Besta considera l'azienda come "la somma dei fenomeni, o negozi, o rapporti da amministrare relativi ad un cumulo di capitali che formi un tutto a sé, o una persona singola,o una famiglia, o ad una unione qualsivoglia, o anche soltanto una classe distinta di quei fenomeni, negozi o rapporti"!! Per Zappa l'azienda non è più un semplice aggregato di persone e di beni, o una serie di fenomeni pur coordinati al conseguimento di un fine, quanto piuttosto una ordinata combinazione di attività economiche che deve avere i requisiti endogeni sufficienti a garantirne la sopravvivenza, sia nel momento in cui cambiano gli individui che ne hanno il governo, sia quando mutano le condizioni dell'ambiente in cui opera.!! Secondo Aldo Amaduzzi è possibile identificare gli elementi distintivi dell'azienda:! a)Nell'essere un sistema ove i fatti hanno un carattere economico.! b)Nella considerazione che il sistema non coincide con l'individuo e fa parte di un sistema economico complessivo.! c)Nel carattere probabilistico ed indeterministico dell'attività economica svolta, soggetta alle continue variazioni delle condizioni interne ed esterne.! d)Nel carattere dinamico ed evolutivo del sistema.!! Sulla base di quanto appena esposto è facile rilevare che, come tutte le manifestazioni dell'agire umano, l'attività economica, e con essa l'azienda, si presentano mutevoli nel tempo.! In altri termini, l'azienda non è un'entità finta e conclusa, ma è una realtà aperta in ogni direzione.!! 3.Gli elementi caratterizzanti il fenomeno aziendale: l'oggetto, la composizione, il finalismo e le condizioni di equilibrio! Innanzitutto tale approccio consente di dare risalto alla composita struttura dell'azienda, intesa come complesso di risorse umane, di fattori e di energie.! Essa si distingue per la compresenza di ulteriori caratteri qualificanti. !! a)Oggetto economico.! E' intuitivo affermare che l'azienda rappresenti l'istituto economico per eccellenza e che il suo oggetto è costituito dallo svolgimento di attività economica. Nella diversità di forme che questa attività può assumere sono comunque riconoscibili le funzioni attraverso cui essa si esplica: la produzione, lo scambio, il consumo. !! b)Composizione sistemica, dinamica, aperta.! E' ormai convinzione diffusa che l'azienda si configuri come unità sistemica in cui le forze e i fattori presenti acquistano significato e valore per il fatto di essere interrelate tra loro in rapporto di reciproca e continua coordinazione.! b)Imprenditore commerciale, ossia colui che svolge un'attività industriale diretta alla produzione di beni e servizi, un'attività intermediaria nella circolazione dei beni, un'attività di trasporto per terra, per acqua e per aria, un'attività bancaria e assicurativa, un'attività ausiliaria alle precedenti.!! 3.Le imprese collettive.! In queste realtà, il soggetto giuridico coincide con quello economico solamente quando le persone, che hanno dato vita all'impresa collettiva, ne hanno anche la rappresentanza nei confronti dei diversi interlocutori, mentre ciò non si verifica quando all'impresa stessa viene riconosciuta la personalità giuridica.! Lo scopo che caratterizza il contratto di società è il perseguimento del lucro, ossia la produzione di utili, che dopo l'approvazione del rendiconto o del bilancio, vengono ripartiti tra i vari soci.!! 3.1 Le società di persone.! Si caratterizzano per la prevalenza dell'elemento "personale" rispetto al capitale apportato. Da questo discende sia la responsabilità illimitata è solidale dei soci per le obbligazioni assunte, sia il potere di amministrazione che inerisce direttamente la qualifica di socio illimitatamente responsabile.!! a)La società semplice, si caratterizza per l'esercizio esclusivo di attività non commerciali.! L'amministrazione della società spetta a ciascun socio disgiuntamente dagli altri, a meno che nell'atto costitutivo non sia prevista una amministrazione congiunta.! Vige il regime di responsabilità illimitata e solidale dei soci per le obbligazioni assunte nell'esercizio dell'attività. !! b)La società in nome collettivo, rispetto alla società semplice, un obbligo rilevante che grava sugli amministratori riguarda la tenuta dei libri e delle scritture contabili.! Se si verifica una perdita la legge si limita a disporre che gli utili non possano essere ripartiti fra i soci fino a che il capitale non sia stato ridotto o reintegrato in misura corrispondente.!! c)La società in accomandita semplice, si caratterizza per la presenza di due categorie di soci.! Gli accomandanti rispondono delle obbligazioni sociali nei limiti della quota conferita e sono esclusi, in linea di principio, dall'amministrazione della società.! Gli accomandatari detengono il comando e dirigono la gestione della società, rispondendo illimitatamente e solidalmente nei confronti dei terzi.!! 3.2 Le società di capitali.! Per le obbligazioni sociali risponde la sola società con il proprio patrimonio giacché gode della personalità giuridica.!! a)La società per azioni.! Uno degli elementi che contraddistingue una società per azioni è la suddivisione del capitale sociale in titoli cartolari indivisibili di eguale valore.! Gli organi di una società per azioni sono l'assemblea dei soci, gli amministratori ed i sindaci.! L'assemblea è la riunione di tutti i soci, convocata in sede ordinaria o straordinaria, per deliberare sulle materie ad essa delegate dalla legge, dall'atto costitutivo, dallo statuto.! Gli amministratori rappresentano l'organo di gestione.! Il collegio sindacale è l'organo di controllo interno delle società di capitali formato da tre o cinque membri, soci o non soci, iscritti nel registro dei revisori contabili. Esso è chiamato a svolgere i seguenti compiti.! -Verificare la corretta amministrazione della società.! -Vigilare sull'osservanza della legge e dell'atto costitutivo.! -Accertare la regolare tenuta della contabilità, la corrispondenza del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili.! -L'osservanza delle norme in tema di valutazione del patrimonio sociale.! -Accertare almeno ogni trimestre la consistenza di cassa e l'esistenza dei valori e dei titoli di proprietà sociale o ricevuti dalla società in pegno, cauzione, custodia.!! b)La società in accomandita per azioni! La differenza fondamentale risiede nella previsione di due categorie di soci; gli accomandanti che rispondono delle obbligazioni sociali limitatamente alla quota sottoscritta e gli accomandatari, i quali, allo scopo di godere di alcuni privilegi in termini di gestione e di posizione politica, rinunciano all'immunità patrimoniale divenendo, sempre in relazione alle obbligazioni sociali, illimitatamente e solidalmente responsabili.!! c)La società a responsabilità limitata.! La società deve essere costituita con un capitale sociale almeno pari a € 10000.! Sono organi della società a responsabilità limitata l'assemblea dei soci e gli amministratori, mentre la nomina del collegio sindacale è obbligatoria soltanto nell'ipotesi in cui il capitale sociale superi i 100000€.!! 3.3 Le società cooperative! Si caratterizza per la presenza dello scopo mutualistico, che consiste nell'obbligo di fornire beni, servizi e occasioni di lavoro ai propri membri a condizioni più favorevoli rispetto a quelle di mercato.! La grande rilevanza dell'elemento personale è testimoniata dal fatto che la legge impone, ai fini della corretta costituzione, la partecipazione di almeno nove soci e, per particolari categorie di cooperative, di un numero maggiore.! La società cooperativa può costituirsi a responsabilità limitata o illimitata.! Nell'assemblea possono esercitare il diritto di voto solo coloro i quali risultano iscritti da almeno tre mesi nel libro dei soci.! Ogni socio ha un solo voto a prescindere dal valore della quota o del numero delle azioni possedute, tranne nel caso di soci con personalità giuridica ai quali si possono attribuire fino ad un massimo di cinque voti.!! 3.4 Le linee della riforma delle società di capitali e delle società cooperative. ! Dopo un lungo iter parlamentare è stata approvata la legge 3 ottobre 2001Nº366, che reca la delega al governo per la riforma del diritto societario, ispirata a:! a)Perseguire l'obiettivo prioritario di favorire la nascita, la crescita e la competitività delle imprese.! b)Valorizzare il carattere imprenditoriale delle società.! c)Semplificare la disciplina delle società.! d)Ampliare gli ambiti di autonomia statutaria.! e)Adeguare la disciplina dei modelli societari alle esigenze delle imprese.! f)Prevedere due modelli societari riferiti uno alla società a responsabilità limitata e l'altro alla società per azioni, ivi compresa la variante della società in accomandita per azioni.! g)Disciplinare forme partecipative di società in differenti tipi associativi.! h)Disciplinare i gruppi di società.!! In merito alle società per azioni, la riforma punta ad un ampliamento dell'autonomia statutaria, ad una nuova struttura organizzativa che promuova l'efficienza e la correttezza della gestione, ad una semplificazione sia della procedura di costituzione, sia della valutazione dei conferimenti in natura.! Il capitale minimo per la costituzione viene elevato ad € 120000, sul piano dell'amministrazione sono state introdotte significative modifiche, con la previsione di tre sistemi di governo:! -Un sistema caratterizzato da un organo di amministrazione e un collegio sindacale.! -Un sistema composto da un consiglio di gestione e da un consiglio di sorveglianza eletto dall'assemblea.! -Un sistema con un consiglio di amministrazione, all'interno del quale è istituito un comitato preposto al controllo interno sulla gestione.!! Per quanto riguarda le società a responsabilità limitata,la riforma mira ad attribuire una maggiore rilevanza alla figura del socio e ai rapporti contrattuali fra i soci.! Viene prevista una semplificazione del procedimento di costituzione e della disciplina dei conferimenti.! ! 4.I processi di integrazione aziendale: i gruppi e le aggregazioni.! Forme e gradi di dimensioni possono essere i più diversi, realizzabili attraverso formule organizzative che tengano conto delle tipologie e profondità dei rapporti intrattenuti sul mercato con gli interlocutori istituzionali. Ciò giustifica l'esigenza di considerare con attenzione i problemi connessi allo sviluppo di strategie volte a realizzare una crescita dimensionale che possa attuare un rafforzamento delle performance aziendali.! L'attuazione di tali forme di integrazione pongono ovviamente sia problemi di selezione degli aggregati in cui coesistere che di compatibilità tra gli stessi. In generale, prescindendo dalla molteplicità delle forme assumibili da tali accordi, può sostenersi l'esigenza di una attenta progettazione e gestione dell'alleanza; dall'iniziale scelta strategica, alla definizione della configurazione del gruppo di imprese; dall'individuazione del partner, alla sua costituzione.! La capacità di gestione globale del sistema d'impresa impone la presenza di competenze imprenditoriali e manageriali idonee a fronteggiare le sfide poste dalla concorrenza.!! Il gruppo aziendale è quindi una realtà economica avente una struttura organizzativa costituita da singole aziende che, pur avendo una loro autonomia giuridica, sono rette da un comune soggetto economico, il quale elabora l'indirizzo unitario della gestione.! Se si pone l'accento sul processo di "integrazione strategica", che si viene a generare, si è soliti individuare: gruppi economici, che si esplicano in una unità produttiva legata ad un unico disegno strategico; gruppi finanziari, che non sono caratterizzate da un disegno imprenditoriale strategico unitario.!! Estremamente variegato è il mondo delle aggregazioni aziendali, anche se è possibile operare una principale distinzione fra le integrazioni di tipo informale che si costituiscono senza strutture convenzionali e le integrazioni di tipo formale che, invece, si creano in conseguenza di un accordo specifico che lega le imprese nello svolgimento dell'intera attività di gestione o di alcune operazioni aziendali.!! b)Investimenti di razionalizzazione e di ammodernamento, destinati a porre rimedio al superamento tecnologico di taluni beni, in maniera da ottenere un incremento della produttività (cioè un maggiore risultato a parità di fattori impiegati o, se si vuole, un minor consumo di fattori a parità di produzione ottenuta).!! c)Investimenti di espansione, finalizzati ad integrare i fattori già esistenti o a sostituire quelli ritenuti sottodimensionati, permettendo un aumento della capacità produttiva esistente.!! d)Investimenti strategici, volti al futuro sviluppo dell'impresa e di solito legati alla possibilità di ottenere ed utilizzare innovazioni di processo e/o prodotto (si pensi agli investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo). !! 4.1 I fattori produttivi a fecondità semplice.! Fattori aventi la peculiarità di consumarsi in un'unica soluzione, senza possibilità di ripetere successivamente il loro impiego; la corrente di servizi che essi incorporano non è frazionabile e si esaurisce al momento del loro utilizzo. !! 4.2 I fattori a fecondità ripetuta.! Si tratta di beni idonei ad assicurare le proprie prestazioni nel tempo, ripetendo più volte l'erogazione delle proprie utilità.! I beni in questione possono distinguersi per il fatto di possedere o meno il requisito della tangibilità fisica.!! 4.3 L'ammortamento.! L'esigenza di ricorrere a questa particolare tecnica nasce proprio dalla considerazione dell'utilità pluriennale delle immobilizzazioni strumentali e dalla necessità di procedere alla fine di ogni periodo amministrativo a stimare la perdita di valore che e stesse subiscono per effetto della gestione.! Da un punto di vista tecnico-contabile, l'ammortamento rappresenta la modalità di ripartizione in più esercizi di un costo pluriennale.! Visto che il costo si riferisce ad un fattore la cui utilità investe più periodi amministrativi, ad ogni esercizio ne viene assegnata una quota attinente il periodo considerato.! L'ammortamento può essere visto anche come strumento di attuazione di politiche di autofinanziamento aziendale.! Si può comprendere così la ragione per cui si afferma che l'ammortamento rappresenta la modalità tecnica con cui nell'economia d'impresa si recupera la liquidità impiegata nell'acquisto di un fattore a fecondità ripetuta, al fine di un successivo rinnovo.!! 4.4 Gli impieghi di natura finanziaria.! Una prima forma di impieghi di natura finanziaria è rappresentata dai crediti. Essi vengono convenzionalmente distinti in crediti di funzionamento o commerciali e crediti di finanziamento o finanziari.! I crediti di funzionamento sorgono nell'ambito dell'attività commerciale svolta dall'impresa.! Frequentemente nelle vendite si offre all'acquirente la possibilità di regolare l'operazione beneficiando di dilazioni di pagamento. Si tratta, dunque, di situazioni che scaturiscono da una transazione commerciale sottostante al rapporto e il credito svolge una funzione di sostituzione temporanea del denaro, funzione che si esaurisce al momento dell'effettiva riscossione.! I crediti di finanziamento, invece, trovano la loro origine da apposite operazioni di negoziazione del denaro e costituiscono forme esplicite di prestito che l'impresa concede a favore del soggetto debitore.!! 5. La rappresentazione del capitale di funzionamento nella sua comune struttura.! Nel suo aspetto qualitativo esso indica il complesso dei beni e delle risorse di vario genere di cui l'impresa dispone per lo svolgimento della propria attività.! Dal lato finanziario l'azienda per svolgere l'attività deve disporre di adeguati mezzi, che possono avere diversa provenienza. Si tratta, in primo luogo, degli apporti effettuati dal proprietario o dai soci (capitale conferito) e delle riserve costituite con i risultati economici positivi prodotti in precedenza dalla gestione e trattenuti nell'economia d'impresa (reddito non distribuito); in entrambi i casi si parla di capitale proprio.! Secondariamente, le risorse vengono reperite mediante apposite negoziazioni con soggetti esterni, originando debiti di finanziamento (capitale di credito); questi, si dividono in base alla loro durata in esigibilità e redimibilità.! Dal lato economico l'impresa necessita di beni strutturali (immobilizzazioni) e di beni da trasformare (circolante).!! ! Capitolo 4! I profili della gestione del sistema di impresa nelle sue aree funzionali! ! 1.L'impresa come sistema! L'impresa è un sistema in cui si istituiscono strette relazioni quantitative e qualitative di interdipendenza tra i vari elementi che la costituiscono.! Essa è un sistema sociale, teleologico, aperto e dinamico.! In quanto fenomeno la cui esistenza non può prescindere dal contributo dell'uomo, il cui lavoro deve essere appositamente organizzato, l'impresa si configura come sistema sociale.!! Si parla di concezione teleologica dell'impresa nel senso che il fenomeno può essere interpretato alla luce della sua strumentalità al perseguimento della suprema finalità del soddisfacimento dei bisogni umani.! Secondo questa linea di lettura, l'impresa è riconducibile al finalismo ultimo che è l'uomo, il quale attraverso l'attività d'impresa mira a creare ricchezza per soddisfare i propri stati di necessità.!! L'impresa non può prescindere dalle relazioni con il contesto in cui opera, relazioni che vanno al di là dell'indispensabile acquisizione dei fattori produttivi e delle cessioni di quanto ottenuto dall'espletamento dei processi gestionali. !! In quanto combinazione di mezzi e risorse destinati ad essere impiegati per l'ottenimento di un risultato da cedere sul mercato, in quanto inserita in un sistema di vaste dimensioni caratterizzato da instabilità e da cui necessariamente essa dipende, l'impresa è un sistema dinamico.!! 2.La gestione! E' noto che la gestione inizia con l'approvvigionamento di servizi resi da beni, da persone e da particolari circostanze, necessari ad avviare e condurre il processo produttivo. Se tale processo è di trasformazione, l'azienda esaurisce e distrugge i servizi acquisiti dando luogo a beni e servizi che costituiscono il risultato della propria produzione. Oppure, se in più semplificata ipotesi, i servizi approvvigionati sono disposti in modo da meglio soddisfare i bisogni umani, l'impresa compie esclusivamente trasformazione nel tempo e nello spazio.! Successivamente, con il processo di scambio, i beni prodotti ed i servizi apprestati nell'ambito aziendale vengono ceduti sul mercato ad altre economie.! La gestione può intendersi come un unico ciclo produttivo che incessantemente si sviluppa durante l'intera vita aziendale, così come unico è il processo di formazione del reddito.!! Più chiaramente, l'utilizzazione di un flusso di servizi risulta legata alla prevista dinamica produttiva che l'impresa dovrà realizzare nella futura gestione e connessa alle future coordinazioni aziendali.! Tale previsione può comunque effettuarsi solo nella considerazione della complessa rete di relazioni che si stabiliscono fra impresa ed ambiente nel quale essa opera.!! 3.I momenti tipici dell'attività di gestione. ! La gestione d'impresa, pur nella sua unitarietà, può essere analizzata in considerazione delle fasi con cui la stessa si sviluppa.! a)Alla ricerca del capitale monetario.! b)All'acquisizione dei fattori produttivi.! c)Alla trasformazione dei fattori in prodotti o servizi.! d)Alla vendita dei prodotti o alla prestazione dei servizi.!! La prima fase della gestione si concretizza nella ricerca di adeguate, per quantità e durata, risorse monetarie e finanziarie indispensabili per l'inizio di qualsivoglia attività. Esse provengono in parte dal proprietario o dai proprietari o dai soci, rappresentando il cosiddetto capitale di rischio, ovvero la dotazione iniziale di ricchezza dell'impresa, ed in altra parte da terzi soggetti, banche ed altri finanziatori, dando luogo al capitale di credito o di prestito.! La sommatoria dei valori rappresenta pertanto il capitale di finanziamento dell'impresa ritenuto necessario per l'avvio e lo svolgimento della propria gestione.!! Una volta acquisite le necessarie risorse finanziarie, si ha l'impiego delle stesse nei fattori della produzione, si tratta di investire i capitali generici in beni e servizi specifici, con i quali poter svolgere la produzione, formando dapprima la struttura aziendale e quindi, gli elementi da utilizzare ciclicamente in brevi periodi di tempo.! I fattori produttivi a fecondità ripetuta costituiscono il capitale fisso, mentre quelli a fecondità semplice originano il capitale circolante dell'azienda.!! Nella terza fase viene compiuta la trasformazione tecnica dei fattori in beni o in servizi, da collocare sui mercati di sbocco, si tratta di un trasferimento di utilità, in quanto i fattori cedono i loro servizi.! Tale completa cessione determina l'annullamento economico del valore degli elementi impiegati, in quanto finanziariamente recuperato tramite il flusso di ricavi cui hanno dato origine.!! c)Strategico, che ha compiti di rilevazione delle performance competitive e delle capacità di crescita dell'azienda.! Il controllo può essere:! a)Preventivo, volto a valutare la bontà delle decisioni e trova sostanza nello stesso processo di programmazione.! b)Concomitante, diretto alla verifica di risultati che si stanno raggiungendo, cercando di individuare le cause dei possibili scostamenti rispetto alle previsioni.! c)Susseguente, inteso come complessiva valutazione dell'efficienza e della efficacia dell'attività aziendale.!! b)L'area dell'organizzazione del personale.! L'area dell'organizzazione si occupa della conduzione del personale, della definizione dei ruoli e delle specifiche funzioni ad ognuno assegnate, nonché della promozione di uno stile di direzione.! Ci sono due teorie:! a)La teoria X o stile autoritario, si esercita mediante il comando ed il controllo e la minaccia di sanzioni per i dipendenti inadempienti. Ha come base la concezione dell'uomo- macchina.! b)La teoria Y o stile partecipativo, si ha il coinvolgimento dei dipendenti nei livelli decisionali e l'assunzione da parte di questi di precise responsabilità. Si basa sulla premessa che considera il lavoro come fatto naturale dell'uomo, il quale deve essere valorizzato e coinvolto.!! Il primo momento è caratterizzato dalla validità per ogni tipologia di impresa di principi generali di organizzazione, basati sulla razionalità economica, ovvero sulla necessità di rendere più efficiente ed efficace l'intera organizzazione dell'azienda.! Per il Taylor l'aumento della produttività del lavoro può essere conseguito solo commisurando il salario all'effettivo rendimento di ciascun lavoratore, il quale pertanto è in grado di produrre fino al limite delle proprie forze fisiche.! Il Fayol, nell'ottica di un miglioramento e di un perfezionamento della condotta amministrativa delle aziende, distingue in ogni impresa alcune fondamentali funzioni, in modo tale che ciascun lavoratore riceva disposizioni da soggetti diversi (responsabili dell'area funzionale di appartenenza).!! Il secondo momento è caratterizzato dall'approccio comportamentistico, in cui sono riconoscibili:! a)La cosiddetta scuola delle relazioni umane, occorre porre in essere tutte quelle attività che conducono ad un miglioramento dei rapporti fra la direzione e i dipendenti, promuovendo uno scambio di opinioni e sostituendo all'obbedienza meccanica la coscienza di interessi comuni.! b)Gli studi sulla motivazione hanno dimostrato , attraverso una analisi empirica, che i lavoratori con un maggior rendimento sono quelli soggetti ad una particolare attenzione della direzione, sentendosi così gratificati ed incentivati a migliorare le proprie prestazioni.!! Il terzo momento è influenzato da un approccio per sistemi caratterizzato dall'impostazione di fondo che considera l'azienda come entità in pieno e continuo rapporto con l'ambiente esterno.!! A seconda del modo con cui si organizzano le funzioni e le relazioni si hanno differenti modelli strutturali.! Il primo e più semplice è il modello gerarchico, in cui vige un rapporto di autorità con un diritto di comando ed un obbligo di esecuzione degli ordini senza una analisi critica.! Il secondo è il modello funzionale, in cui viene compiuta la suddivisione delle competenze direzionali in termini di funzioni primarie.! Il terzo è il modello divisionale che è caratterizzato da una ripartizione dell'organizzazione per gruppi o famiglie di prodotti.!! c) L'area della finanza! L'area funzionale della finanza ha per oggetto la gestione del fattore capitale nei suoi momenti tipici della ricerca, dell'acquisizione e dell'impiego. Il ruolo primario è quello di procurare i fondi monetari e finanziari necessari per il corretto ed equilibrato svolgimento dell'attività di gestione alle condizioni più favorevoli del mercato.! L'obiettivo primario è, dunque, il raggiungimento dell'equilibrio fra fonti e impieghi nel breve, nel medio e nel lungo periodo.! La gestione finanziaria si articola in tre fondamentali fasi, individuabili nella programmazione finanziaria, nella redazione del budget finanziario e nel controllo della liquidità.! Con la programmazione finanziaria si procede alla quantificazione, in via preventiva, della dinamica delle entrate e delle uscite sia monetarie che, più in generale, finanziarie dell'intera gestione aziendale.! Il budget finanziario considera i riflessi dei fenomeni aziendali in termini di fabbisogno e delle relative coperture. Esso rappresenta lo strumento nel quale trovano la sintesi dei loro risultati sia la programmazione dell'attività finanziaria che il controllo della stessa e può essere suddiviso nel budget delle fonti e degli impieghi e in quello di cassa.! Il primo effettua una valutazione di tutti i finanziamenti su cui l'impresa potrà contare e di tutti gli investimenti che dovrà realizzare nel corso di un periodo amministrativo. In particolare, le possibili categorie riguardano:!! a)Il ricorso all'autofinanziamento che consiste in una ritenzione della ricchezza generata dalla gestione attraverso accantonamenti ai fondi di ammortamento, ai fondi di provvisione ed alle riserve patrimoniali.! b)L'aumento del capitale sociale che può assumere la forma dell'apporto di beni oppure quella del versamento in contanti.! c)L'acquisizione di credito da terze economie che può essere riguardata in funzione della durata, dell'onerosità e delle garanzie.! d)I disinvestimenti che derivano da riduzioni di capitale al motivo della alienazione delle immobilizzazioni tecniche o di altri fattori della produzione.!! Il budget di cassa riguarda la previsione delle entrate e delle uscite dei mezzi liquidi.!! Infine tramite il controllo della liquidità è possibile prevenire alcune situazioni di difficoltà in cui può incorrere l'impresa, sopratutto quando mutano rapidamente sia i volumi di attività sia i pressi di mercato.!! d) L'area della produzione. ! La produzione d'impresa, analizzata nei suoi aspetti tecnici ed operativi, concerne la trasformazione dei servizi, rivenienti dai fattori produttivi acquisiti, in prodotti, beni e servizi da collocare sul mercato di sbocco.! L'area della produzione mira, dunque, all'efficiente ed efficace combinazione dei fattori produttivi al fine di ottenere prodotti, beni e servizi, che abbiano gli standard quantitativi e qualitativi richiesti dal mercato.! La funzione della produzione si può articolare in molteplici subsistemi, riguardanti:!! a)L'approvvigionamento, che ricerca l'ottimale quantità da acquisire di materie necessarie per il corretto svolgimento della produzione.! b)La fabbricazione, inerente allo svolgimento della attività produttiva secondo i programmi ed i processi predisposti.! c)Il magazzino, con il compito di assicurare la regolare alimentazione delle materie ai reparti produttivi, evitando sia sovradimensionamenti, con evidenti maggiori oneri e rischi per l'impresa, sia sottodimensionamenti, che potrebbero determinare delle sospensioni nei cicli di lavorazione.! d)La qualità, con il compito di assicurare che il prodotto o servizio finale corrisponda ai parametri di affidabilità e di utilizzabilità richiesti dal mercato.!! In considerazione della natura dei prodotti da fabbricare e del tipo di mercato da servire si possono individuare due estremi caratterizzati da:! -Produzioni su commessa o concernenti beni di particolare valore, per cui le produzioni tendono a differenziarsi sulla base delle indicazioni fornite dal committente.! -Produzione di massa,in cui grazie alla omogeneità del mercato che richiede il medesimo prodotto è possibile sfruttare al meglio le economie di scala.!! e) L'area del marketing.! L'aumento della concorrenza e della competitività sui mercati determina la necessità di seguire più da vicino i bisogni e le attese dei consumatori, essendo ormai convinti che occorre produrre ciò che si può vendere.! Per marketing, quindi, si intendono le strategie e politiche aziendali che mirano a ricercare il migliore rapporto fra le potenzialità dell'offerta dell'impresa e le esigenze presenti e future della domanda.! In particolare, la strategia di marketing comprende le decisioni riguardanti due elementi fondamentali:! a)Il target market, inteso come l'insieme di consumatori potenziali dalle caratteristiche omogenee che è il bersaglio delle azioni di marketing.! b)Il marketing mix, quale insieme di variabili controllabili con le quali si intende raggiungere il target.! La scelta del mercato da servire e le modalità di penetrazione evidentemente rappresentano il primo passo nella definizione di una corretta strategia di marketing.! Il marketing mix si fonda su quattro leve, denominate le 4P, cioè, prodotto, prezzo, promozione, punti vendita.! Il prodotto ha una sua vita caratterizzata da differenti fasi, cioè, introduzione, sviluppo, maturità, saturazione e declino.!! f) L'area della ricerca e sviluppo.! L'area della ricerca e sviluppo riguarda sia il processo di produzione della innovazione (fase della ricerca) sia quello della sua utilizzazione (fase dello sviluppo).! L'attività di ricerca concerne, quindi, l'insieme degli studi, delle analisi, delle elaborazioni volto ad incrementare le risorse di conoscenza sia scientifiche che tecniche in possesso dell'impresa che possono generare l'invenzione o la conoscenza di processo (know how).! L'attività di sviluppo, rappresentando la naturale continuazione della ricerca, consente di selezionare le idee innovative attraverso una continua verifica sperimentale e la realizzazione di prototipi fino al piano operativo di fabbricazione sistematica.! L'importanza delle attività di ricerca e sviluppo nell'ambito della operatività aziendale dipende essenzialmente dal ruolo che l'impresa stessa vuole esercitare nel settore di Capitolo 5! Le relazioni di reciproco condizionamento tra impresa e ambiente ed i comportamenti per la gestione del rischio! ! 1.L'ambiente e i suoi sottosistemi.! Affermare che l'impresa è un sistema aperto significa rilevare che la stessa non può essere concepita al di fuori dei vitali legami che sussistono e continuamente si formano con il proprio ambiente operativo.! L'ambiente politico istituzionale è definito dalla forma di governo e dall'ordinamento giuridico-legislativo prevalenti nel territorio considerato. Il ruolo e le scelte di gestione dell'impresa sono evidentemente vincolate dalle leggi vigenti, nonché dagli interventi e dai controlli della pubblica autorità; la cornice entro la quale può essere messa a punto la strategia aziendale è definita anche dalle norme fissate dai pubblici poteri.!! Quando si parla di ambiente demografico-sociale si fa innanzitutto riferimento alla struttura della popolazione ed alle relazioni fra gli individui e i gruppi che la compongono. La ripartizione per classi di età, per genere di occupazione, per condizione socio-economica, la suddivisione per strato sociale o per titolo di studio permettono di cogliere i tratti salienti del sistema socio-demografico di riferimento dell'impresa.!! Si può parlare di ambiente culturale con riferimento al contesto entro cui si affermano le manifestazioni tradizionali della vita materiale, sociale e spirituale di un popolo.! La cultura, partecipando direttamente ad ogni manifestazione della vita umana, influenza sia coloro che operano all'interno dell'impresa sia i gruppi esterni.!! L'ambiente economico consiste nella sfera dei rapporti che vede l'impresa protagonista, con la sua attività tipica, nei confronti dell'aggregato politico-sociale.! In particolare ponendo l'attenzione sull'ambito più immediato in cui l'azienda vive, è possibile evidenziare gli attori e le forze che interagiscono nel sistema competitivo.!! a)I concorrenti, con cui l'impresa stessa può avere rapporti connotati da diverso grado di rivalità o può intessere relazioni volte alla collaborazione. ! b)I fornitori, con cui essa può promuovere rapporti contrattuali, dipendenti dalla forza delle parti o d'integrazione.! c)I clienti, con cui si possono ricercare intese e collaborazioni.! d)Gli entranti potenziali, cioè le imprese suscettibili di un loro ingresso sul mercato, tenuto conto delle barriere all'entrata effettivamente esistenti e del possibile comportamento della concorrenza.! e)Le imprese che offrono prodotti sostitutivi, le quali, proponendosi sul mercato con beni e servizi che possono surrogare quelli dell'azienda di riferimento, rappresentano una forma latente, ma non trascurabile, di concorrenza.!! 2.Le diverse aspettative degli stakeholder.! Si può affermare che dalla stessa concezione di impresa come sistema aperto ne discende una visione sulla base della quale essa è interpretabile come il centro verso cui convergono i compositi interessi di una vasta serie di soggetti, i quali possono trarre conseguenze di diverso tipo dalla gestione aziendale.! A questo proposito si è soliti richiamare il concetto di stakeholder. Si tratta di un termine nato nell'ambito degli studi di strategia aziendale ed è utilizzato per indicare i portatori, i detentori (holder) di una posta in gioco, di un interesse (stake)! Innanzitutto l'attenzione va posta sui proprietari o per meglio dire, nel caso di una impresa organizzata in forma societaria, sui soci, cioè su coloro che apportano, di norma in un'ottica di lungo periodo, i mezzi impiegati nella gestione.! E' chiaro che il capitale viene conferito con un'aspettativa di rimunerazione ritenuta adeguata, tenuto conto della rischiosità dell'attività economica svolta e del grado di immobilizzo dell'impiego.! Gli interessi degli azionisti di comando possono presentare maggiori analogie con quelli del management aziendale.! Le attese dei dipendenti sono articolate e di diversa natura. Possono essere di tipo economico, come l'aspettativa di un certo livello di rimunerazione, di taluni vantaggi annessi, di possibilità di carriera, di migliorare la propria formazione professionale, di stabilità o di mobilità del posto di lavoro; oppure si può trattare di richieste di carattere extra- economico riguardanti per esempio, l'ambiente di lavoro, le relazioni professionali, le condizioni di vita del lavoratore e della sua famiglia.! Altri rapporti importanti sono quelli che inevitabilmente si instaurano con la Pubblica Amministrazione. Si tratta di relazioni in cui emergono i caratteri della politica fiscale applicata, le scelte effettuate di politica economica e sociale, nonché l'incidenza dei servizi pubblici resi alla società civile.!! 3.La responsabilità sociale dell'impresa ! Il consenso sociale, cioè il fatto di essere accettati e riconosciuti dalla società civile per il contributo apportato con la propria attività, è fattore determinante affinché l'impresa posa svolgere in maniera proficua la gestione.! Quanto detto è alla base di quella che è definita come responsabilità sociale dell'impresa. L'idea di fondo è che essa per vivere deve rispondere, nel contesto sociale in cui opera, delle prestazioni realizzate e degli effetti della attività svolta.! In maniera schematica, si possono individuare tre distinti livelli di coinvolgimento delle imprese nei confronti dell'assunzione di responsabilità sociale:! -Un atteggiamento che concepisce l'interessamento verso la sfera sociale al massimo come protezione verso possibili sviluppi ritenuti negativi e che si sostanzia nel riconoscimento di obbligazioni sociali solo nel senso di rispetto di norme giuridicamente vincolanti.! -Un atteggiamento di tipo adattivo alle dinamiche sociali, che comporta una maggiore flessibilità e disponibilità a tenere conto delle richieste degli interlocutori, onde evitare di subire condizionamenti di tipo coercitivo.! -Un atteggiamento di tipo interattivo, in quanto l'impresa accetta di far interagire i propri obiettivi con le esigenze e le attese della società esterna, fino ad assumerle, almeno in parte, come propri.!! 4.Il rischio generale di impresa.! Allo scopo di mettere in luce i fattori a cui è legato il livello di incertezza che l'impresa si trova ad affrontare, schematicamente si può affermare che esso dipende:! a)Dalle caratteristiche e dalle capacità dei soggetti che la governano. In tal senso sono da segnalare sia gli inevitabili limiti legati alla possibilità di conoscenza (ignoranza) sia i possibili effetti connessi alla incapacità di scegliere correttamente e in tempi adeguati (indecisione).! b)Dalla complessità degli eventi, i quali possono essere, anche solo in parte, dipendenti dalla volontà dei soggetti aziendali o di altri operatori ovvero presentarsi come fenomeni di "generazione spontanea".! c)Dalla correttezza dei metodi utilizzati per investigare sul futuro manifestarsi degli accadimenti.! Si è soliti a parlare, a tal proposito, di condizione di rischio dell'impresa, riferendosi all'ipotetico accadere di andamenti sfavorevoli legati ad avvenimenti futuri.! L'esistenza del rischio può essere riscontrata sulla base dei seguenti elementi caratteristici:! a)La possibilità del verificarsi di fatti capaci di interessare la vita aziendale.! b)L'impossibilità, o quanto meno la difficoltà, di predeterminare con sufficiente grado di certezza le conseguenze degli stessi sugli andamenti futuri.! c)La prospettiva del danno, cioè la possibilità che il verificarsi degli accadimenti in questione produca, in qualche modo, una perdita di tipo economico.!! I rischi particolari d'azienda sono molteplici ed anche legati l'uno all'altro, tanto che si può affermare che dal verificarsi dell'uno può discendere il manifestarsi dell'altro.! I rischi particolari costituiscono, dunque, un complesso che è in continuo e dinamico divenire e che può essere unitariamente considerato.! Il rischio generale d'impresa è definito come l'eventualità che la stessa non abbia nel tempo la capacità di realizzare le condizioni per la sua equilibrata esistenza, pregiudicando la possibilità di continuare funzionalmente la propria attività.! Con il rischio finanziario si identifica l'eventualità che l'entità dei flussi monetari generati dalla cessione degli output sia inferiore alle risorse monetarie investite nel ciclo produttivo, dando così luogo ad una situazione di disequilibrio che può anche comportare l'incapacità dell'impresa a far fronte ai propri impegni di pagamento.! Con il rischio economico l'attenzione viene posta sulla dinamica dei consumi dei fattori produttivi e sulla loro reintegrazione attraverso i ricavi di vendita, prescindendo dalle dinamiche dei corrispondenti flussi di tipo monetario. In tal senso il rischio economico si sostanzia nella possibilità che i ricavi realizzati non siano in grado di coprire i costi sostenuti e di assicurare margini di profitto ritenuti adeguati, rendendo non conveniente lo svolgimento dell'attività.! Una situazione di squilibrio economico può essere sopportata nel breve termine, anche se nel tempo è destinata a coinvolgere l'aspetto monetario/finanziario della gestione.! Viceversa una condizione finanziaria di precarietà, seppure no sempre sinonimo di una non corretta gestione economica, va subito affrontata, pena il pregiudicare la sopravvivenza stessa dell'azienda.!! 5.I comportamenti strategici per la ricomposizione dei dissidi fra le condizioni di impresa e di ambiente.! L'impresa è chiamata a prendere coscienza del rischio come fattore congenito al proprio operare e a delineare una propria politica di gestione del rischio. Se è vero che esso non potrà essere eliminato è opportuno che sia esplicitato un definito e razionale atteggiamento nei suoi confronti.! a)Le azioni di fronteggiamento del rischio.! Una prima linea di condotta che l'impresa può seguire nei confronti del rischio consiste nell'assumere comportamenti che abbiano lo scopo di incidere sulla sua stessa genesi, tentando di ridurne l'entità delle manifestazioni. Si tratta di una posizione attiva che, prima di preoccuparsi di contenere possibili conseguenze del rischio, ricerca le modalità per attenuare la possibilità stessa che esso produca effetti. Ciò richiede una attenta analisi della situazione aziendale e ambientale e la definizione di una precisa condotta strategica.! Capitolo 6! L'analisi delle condizioni di equilibrio economico e finanziario per l'apprezzamento della situazione d'impresa.! ! 1.Costi e ricavi, entrate e uscite nei momenti tipici della gestione.! In termini contabili il costo va interpretato come l'espressione del fenomeno relativo all'approvvigionamento di energie produttive, anche il ricavo diviene l'equivalente espressione della cessione dei prodotti e dei servizi.! I fenomeni di scambio della gestione vengono, quindi, interpretati nell'aspetto finanziario, come entrate ed uscite e nell'aspetto economico, come costi e ricavi.! Si può affermare che per assicurare la funzionalità del processo produttivo occorre che, nel campo economico, il complesso dei ricavi superi il complesso dei costi nell'estensione dell'intera vita aziendale e, nel campo finanziario, che la corrente delle entrate in ogni tempo, sia capace di contenere la corrente delle uscite.!! 2.Le nozioni di reddito nelle differenti ipotesi di tempo e di scopo: Il reddito limite e di esercizio; Il reddito almeno normale ed economico.! Il reddito, quale differenza fra ricavi e costi aziendali, è un concetto dinamico, di flusso e indica la ricchezza creata (o assorbita) nel fluire del tempo.! Il reddito è, dunque, una grandezza economica (valore) che consente di valutare, nella sua estrema sintesi, l'economicità, l'efficacia e l'efficienza dell'azione imprenditoriale, poi che la sua entità positiva è la più chiara e comprensibile espressione della vitalità attuale e delle prospettive future dell'azienda.! Del reddito è possibile elaborare diverse nozioni: in base al tempo di rilevazione si distingue il reddito limite dal reddito di esercizio, mentre in considerazione dello scopo si parla di reddito almeno normale e di reddito economico.!! a)Il reddito limite.! Il reddito limite (o totale) rappresenta la ricchezza che l'azienda genera nell'arco della sua intera esistenza, ovvero dal momento della sua costituzione fino alla sua effettiva liquidazione.! La misura può essere ottenuta, in prima approssimazione, come differenza fra il capitale iniziale (Ci) e finale (Cf) dell'azienda.! Il calcolo, tuttavia, deve essere rettificato in considerazione delle eventuali variazione del capitale non legato direttamente agli effetti della gestione. Si tratta dei possibili nuovi apporti per aumenti della dotazione iniziale, che pur rappresentando un incremento della ricchezza disponibile tuttavia non sono il risultato dell'attività economica. Così, in modo analogo ma inverso, le riduzioni reali del capitale iniziale costituiscono una contrazione della ricchezza disposizione, ma non un effetto della gestione. A ciò si devono aggiungere i prelievi sugli utili annualmente conseguiti dell'azienda durante la sua esistenza. Per tanto, il calcolo deve essere rettificato nel modo seguente.!! Rl = Cf -Ci + (Pu+Rc-Ac) !! Dove per Rc e Ac stanno e riduzioni e gli aumenti di capitale.! Il reddito limite può essere determinato anche per via analitica attraverso la sommatoria di tutti i ricavi conseguiti seguito della cessione dei beni e della prestazione dei servizi e di tutti i costi sostenuti per l'acquisizione dei fattori della produzione, ivi compresi i proventi e gli oneri legati ai momenti finanziari, patrimoniali e straordinari della gestione. Per tanto, se i ricavi totali superano i costi totali si ha un incremento globale del capitale iniziale, mentre si rileva un decremento dello stesso nell'ipotesi inversa.! Se si considera, infine, che il reddito limite prende in esame l'intera vita aziendale, per cui tutte le operazioni si sono concluse sia da un punto di vista economico che finanziario, il suo calcolo può essere compiuto come differenza fra le entrate e le uscite totali, procedendo ad una rettifica che tenga conto delle variazioni monetarie non legate alla gestione, quali gli aumenti ed i rimborsi a pagamento del capitale e la distribuzione degli utili.! Naturalmente, anche per queste ultime due modalità di determinazione del reddito limite necessita compiere la correzione dei valori a seguito del mutato potere di acquisto della moneta, in modo da rendere i dati omogenei e quindi raffrontabili.!! b) Il reddito di esercizio.! In prima approssimazione potremmo definire il reddito di esercizio qual incremento o decremento del capitale a seguito dello svolgimento dell'attività aziendale nel periodo di riferimento di un anno. In tal senso può essere considerato come una frazione del reddito limite, ovvero una sua anticipazione limitata ad un periodo amministrativo, che può ottenersi solo mediante stime, congetture e previsioni.! Dunque, il reddito dell'esercizio risulta composto da costi e ricavi le cui corrispondenti uscite ed entrate finanziarie si son verificate in precedenti tronchi di gestione, nel periodo attualmente in chiusura e che si manifesteranno in futuri periodi amministrativi.! Tale complesso procedimento di assegnazione viene compiuto sulla base di valutazioni e stime della futura evoluzione della dinamica aziendale, avvalendosi di regole e principi di carattere generale, ci si intende in particolare riferire ai principi della competenza economica e della prudenza.! In base al primo, i costi si reputano di competenza di un determinato esercizio quando il servizio, offerto dal fattore produttivo (per la cui acquisizione il costo è stato sostenuto), ha dato in tale periodo la sua utilità o, comunque, l'ha esaurita. Analogamente, con gli opportuni adattamenti, ciò vale per i ricavi che sono riconnessi a fatti di gestione completamente espletati ai fini del reddito e pertanto non devono ammortizzare (coprire e rigenerare) costi futuri.! Il rispetto del principio della prudenza comporta che i risultati economici di esercizio non siano fittizi e che, pertanto, siano contabilizzati esclusivamente utili effettivamente consumabili senza pregiudicare l'integrità economica del capitale e, quindi, senza compromettere la futura redditività dell'azienda.! La contabilizzazione dei soli proventi effettivamente realizzati e degli oneri anche semplicemente previsti rappresenta una chiara applicazione del principio in esame.! Infine sempre per il principio della prudenza, occorre considerare i deprezzamenti ed i rischi futuri, anticipandoli all'esercizio in cui si è in grado di sopportarli, indipendentemente dalla loro effettiva manifestazione monetaria. Naturalmente tale anticipazione non può essere minimamente arbitraria ma deve sempre avere come punto di riferimento l'integrità presente e futura del capitale aziendale.!! c)Il reddito almeno normale.! Legato al reddito di esercizio è il concetto di reddito almeno normale, in quanto esso rappresenta la grandezza economica da raggiungere periodicamente affinché sia assicurata la duratura esistenza dell'azienda. Esso rappresenta, in altri termini, la misura assegnata al tronco concluso di gestione che permette di rigenerare il capitale impiegato nell'attività, senza comprometterne l'integrità futura.! Per reddito almeno normale si intende un reddito idoneo a remunerare il capitale di proprietà impiegato nell'attività attraverso un saggio di interesse normale ed una quota di rischio normale cui esso è esposto nel succedersi della vita dell'azienda nonché ad assicurare un profitto normale al soggetto aziendale che ha speso la sua opera di governo nella direzione e organizzazione dell'attività stessa.! Il saggio di interesse, da considerare per la remunerazione del capitale proprio deve assicurare la sola remunerazione dei servizi offerti dal capitale in assenza di rischi generali o speciali, da riternersi assimilabile al tasso dei prestiti a più lunga scadenza.! Per quanto concerne il fattore rischio, è noto come le sue caratteristiche siano insite nella natura stessa dell'azienda .! E' di tutta evidenza che a seconda del momento, del tipo di attività e degli investimenti compiuti muta la misura del rischio normale, per cui necessita caso per caso valutarne le dimensioni e l'entità.! Infine, il profitto normale è il compenso che spetta al soggetto economico per il rischio assunto nel governo d'azienda di fronte alle continue e mutevoli configurazioni che la realtà operativa richiede.!! d)Il reddito economico. ! Il concetto di reddito economico è strettamente connesso a quello di capitale economico. Quest'ultimo, almeno in prima approssimazione, rappresenta il valore reale attribuito al complesso aziendale avente date capacità reddituali future.! Il valore economico del reddito viene presso in considerazione in specifici momenti della vita dell'impresa, quali il trasferimento ad altri soggetti, le fasi di ristrutturazione legate a processi di fusione o di scissione.! Le difficoltà di valutare con chiarezza e correttezza il reddito economico dipendono essenzialmente dal fatto che viene presa in esame l'azienda quale complesso funzionante, atto a produrre flussi di reddito nel suo futuro divenire.!! 3.La struttura del reddito riferito ad un esercizio intermedio della vita dell'impresa.! Il reddito di esercizio è la differenza fra i ricavi o, più precisamente, componenti positivi, e i costi o, meglio, componenti negativi assegnati ad un periodo amministrativo concluso di gestione, in osservanza dei principi della competenza economica e della prudenza estimativa.!! La categoria dei componenti negativi di reddito risulta composta:! a)Dai costi sostenuti finanziariamente in anni precedenti che partecipano alla realizzazione delle vendite del periodo o degli anni futuri (Cep).! b)Dai costi sostenuti finanziariamente nell'anno in corso per l'acquisizione dei fattori produttivi che partecipano alla realizzazione delle vendite del periodo o degli anni futuri (Cec).! c)Dai costi che verranno sostenuti finanziariamente nei futuri esercizi ma che partecipano alla formazione dei ricavi di periodo (Cp).!! La categoria dei componenti positivi di reddito è, invece, composta:! a)Dai ricavi finanziariamente realizzati in anni precedenti, i cui correlati costi si sostengono nel periodo considerato o si sosterranno in quelli futuri (Rep).! b)Dai ricavi finanziariamente manifestati nell'anno in corso,i cui correlati costi si sostengono nel periodo considerato o si sosterranno in quelli futuri (Rec).! Mediante la costruzione dell'equazione si vuole verificare, da una parte, l'entità degli investimenti da intraprendere, associandoli alla loro capacità di rinnovarsi e quindi alla loro velocità di ritorno in forma monetaria e, dall'altra, il complessivo ammontare dei finanziamenti da attingere sul mercato dei prestiti e in quello del capitale di rischio.! E' di tutta evidenza l'importanza che assume la velocità di monetizzazione degli investimenti, poiché tanto più elevata è la velocità e tanto minore sarà l'entità di finanziamenti da ricercare.! Naturalmente, mediante la suddetta analisi si perviene ad una previsione dell'ammontare dei finanziamenti necessari per l'avvio e lo svolgimento dell'attività economica, mentre spetterà poi alla capacità del soggetto economico stabilire il giusto equilibrio fra il capitale di rischio ed il capitale di credito, avvertendo che è in concreto impossibile individuare un rapporto ottimale stabile fra le due principali forme di finanziamento aziendale.!! L'equazione finanziaria di breve periodo! Ai + Ac = Cp + Cc! Per verificare lo stato di equilibrio necessita che vi sia una corrispondenza temporale fra gli impieghi e le fonti, ovvero che gli investimenti di lungo periodo siano coperti con finanziamenti di eguale durata e, conseguentemente, quelli di breve siano coperti con fonti di breve.! Dalla precedente equazione, pertanto, è possibile ricavare il capitale circolante netto, dato dalla differenza fra l'attivo circolante e le esigibilità, il quale deve assumere valori positivi.! Ac - E > 0! Da cui, essendo l'attivo circolante composto dalle disponibilità e dalle liquidità, si ha:! (D + L) - E > 0! L'attivo circolante, rappresentato dagli investimenti monetizzabili nel breve periodo, superiori alle esigibilità dimostra in prima analisi la capacità dell'azienda a fronteggiare le richieste di rimborso di breve periodo senza la necessità di attuare disinvestimenti.!!! Capitolo 7! La rilevazione quantitativa delle operazioni aziendali nei differenti sistemi contabili! ! 1.La rilevazione aziendale.! Essa può essere intesa come la determinazione qualitativa e quantitativa, la classificazione, l'elaborazione, la rappresentazione e l'interpretazione dei dati relativi all'andamento finanziario ed economico delle operazioni di gestione e alla situazione patrimoniale dell'azienda.! In relazione ai tempi di effettuazione si distinguono rilevazioni:! a)Cronologiche, redatte in ordine di data nel pieno rispetto della successione temporale.! b)Sistematiche, nelle quali i diversi atti e fatti vengono classificati secondo speciali relazioni di omogeneità che essi hanno o possono avere fra di loro o nei loro effetti. Mediante tali scritture si giunge alla graduale costituzione di un insieme di valori da assumere come diretta espressione dei fatti aziendali.!! In considerazione del grado di elaborazione si parla di rilevazioni:! a)Elementari, ossia semplici annotazioni di fatti senza una precisa metodologia. Tuttavia non devono essere sminuiti il ruolo e l'importanza di tali scritture, in quanto consentono di venire a conoscenza dei particolari delle singole operazioni.! b)Complesse, ottenute mediante l'utilizzo di dettagliate e articolate regole di registrazione, che conducono ad una vera e propria elaborazione e classificazione delle informazioni contabili, con lo scopo di legare insieme i dati relativi ad un oggetto complesso.!!!!! In base al verificarsi dell'evento si distinguono in:! a)Antecedenti.! b)Concomitanti.! c)Susseguenti.!! A seconda del profilo giuridico di hanno:! a)Obbligatorie.! b)Facoltative.!! 2.Il conto come strumento di misurazione e di interpretazione degli accadimenti di gestione.! Il conto è lo strumento o il supporto per l'annotazione dei dati relativi ad un determinato oggetto, ha lo scopo di osservare e misurare le sue variazioni, in un dato periodo di tempo.! E' un insieme di scritture connesse e coordinate da un comune criterio di classificazione.! L'oggetto di investigazione deve essere variabile e misurabile, ossia esprimibile mediante quantità monetarie e lo scopo è lo studio interpretativo delle variazioni del predetto oggetto di osservazione.!! 3.Il metodo di registrazione della partita doppia.! Per metodo contabile si intende l'insieme di regole dettate per la sistemazione coordinata dell'annotazione dei dati rilevati.! Con il metodo della partita doppia, definito bilanciante, si intende fornire lo strumento per analizzare la gestione di impresa, rilevandone i due aspetti fondamentali.! a)Il primo, originario, volto a rappresentare il momento monetario-finanziario di ciascun accadimento aziendale.! b)Il secondo, derivato, diretto a studiare la causa del verificarsi del primo.!! 4.I sistemi contabili nelle loro configurazioni.! Il sistema si concretizza in un complesso di scritture coordinate ed interdipendenti, riflettendo la materia di investigazione; il metodo è, invece, l'insieme organico di regole per la corretta tenuta delle scritture stesse.!! a)Il sistema patrimoniale.! L'oggetto di studio è il patrimonio, o meglio la rilevazione del suo valore in un certo istante e le sue successive variazioni per effetto delle operazioni di gestione.! Tale grandezza viene osservata dotto due aspetti:! a)Concreto, scomposto nei suoi elementi costituenti.! b)Astratto, come differenza fra i valori attribuiti agli elementi attivi e passivi.! Ogni variazione di valore che avviene negli singoli elementi del patrimonio (aumento o diminuzione) genera una variazione del capitale netto.! Ne consegue che, ai fini della rilevazione dei fatti di gestione, necessita avvalersi di due serie di conti:! 1)La serie di conti originari o elementari, riferiti ai singoli elementi o componenti del capitale aziendale. Ogni conto si apre con il sorgere dell'elemento attivo o passivo, che ne rappresenta l'oggetto, e rimane aperto fino a quando l'elemento permane nell'economia dell'azienda.! 2)La serie dei conti derivati o al netto, riguardanti le variazioni del fondo patrimoniale netto. Si tratta di conti che non concernono elementi reali o oggetti esistenti, ma rappresentano una parte ideale del valore dell'intero patrimonio.! Le regole di registrazione sono le seguenti:! a)Le mutazioni attive si rilevano nella sezione dare dei conti elementari.! b)Le mutazioni passive si rilevano nella sezione avere dei conti elementari.! Si noti, quali caratteristica della teorica patrimonialistica, che vengono sempre utilizzati conti bifase, funzionanti cioè in entrambe le sezioni.! La caratteristica del sistema patrimoniale,a differenza del sistema del reddito, è la possibilità di rilevare i risultati parziali della gestione, al limite i risultati lordi di ciascuna operazione aziendale.! Ogni conto del sistema patrimoniale tende ad essere bifase poiché in tal modo è possibile procedere a immediati confronti da cui ricavare i risultati parziali delle operazioni aziendali.! E'stato, pertanto, affermato che la funzionalità bilaterale del conto è la principale conseguenza della convinzione che la gestione sia una somma di fatti elementari ben identificabili, dei quali è possibile ricavarne il risultato parziale e misurare il singolo contributo apportato all'economia dell'azienda.! In questo si distingue la logica del sistema patrimoniale da quella del sistema del reddito, in cui si abbandona l'idea che si possano contrapporre singoli costi a singoli ricavi e ottenerne un risultato parziale, atteso che gli avvenimenti aziendali non sono isolati ma sono tra loro intimamente connessi ed interdipendenti. Da qui la conseguenza, nel sistema del reddito, del funzionamento unifase dei conti economici, che esprime il principio della unitarietà della gestione aziendale e dell'inframmentabilità del reddito.!! b)Il sistema del reddito.! Per lo Zappa, alla base di ogni registrazione nel conto vi è lo scambio, in quanto unico mezzo efficace di attendibile determinazione. Solo gli scambi monetari consentono la rilevazione delle variazioni numerarie che sono il presupposto e il fondamento di ogni determinazione sistematica dei risultati d'esercizio.! Il sistema del reddito ha come materia di investigazione e di rilevazione la creazione (o distruzione) della ricchezza per effetto della gestione d'impresa. In tal modo viene individuato e ben limitato il campo di osservazione sia da un punto di vista soggettivo, in quanto si riferisce soltanto al mondo delle imprese sia da un punto di vista oggettivo, poiché vengono presi in considerazione unicamente i fatti di scambio, gli unici ad incidere sulla formazione del reddito.! A tal fine occorre analizzare gli accadimenti aziendali da due punti di vista:! -Il primo, numerario, inerente alla misurazione delle entrate e delle uscite monetarie immediate e future legate alla conclusione degli scambi;! -Il secondo, economico, concernente la rilevazione dei costi e dei ricavi, che derivano dalle negoziazioni.! È proprio dalla contrapposizione dei costi e dei ricavi, assegnati ad un determinato periodo amministrativo, si arriva alla individuazione del reddito di esercizio.! Nel sistema del reddito, per ogni operazione di gestione, in definitiva, si distingue:! -Un aspetto originario (dimensione numeraria) rappresentato dalle variazioni intervenute al denaro o ai mezzi che temporaneamente lo sostituiscono (crediti e debiti di funzionamento).!
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