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riassunto esaustivo del libro, Sintesi del corso di Pedagogia

In Francia, nella prima metà del 900 si sviluppa un movimento chiamato istituzionalismo. Il primo nucleo di analisi delle teorie ed esperienze nasce in area medico, psichiatrica, psicoterapeutica e scolastico-formativa. L’istituzione è posta al centro di una nuova pedagogia, alla quale confluiscono saperi del campo psichiatrico, psicosociologico, filosofico e antropologico. nasce una comunità dove teoria e pratica quotidiana non sono mai disgiunte. Una delle difficoltà delle pedagogie istituzionali è proprio costituita dalla grande variabilità di approccio. Un tratto comune a tutta la pedagogia istituzionale è il suo definirsi come alternativa alla pedagogia tradizionale. Questa viene accusata di occuparsi solo del cosciente razionale, lasciando indietro la dimensione interna e nascosta della persona

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 14/09/2023

giosevi
giosevi 🇮🇹

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Scarica riassunto esaustivo del libro e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia solo su Docsity! Educazione e pedagogia autogestionaria. Una ricerca su Georges Lapassade di Carla Gueli Introduzione In Francia, nella prima metà del 900 si sviluppa un movimento chiamato istituzionalismo. Il primo nucleo di analisi delle teorie ed esperienze nasce in area medico, psichiatrica, psicoterapeutica e scolastico-formativa. L’istituzione è posta al centro di una nuova pedagogia, alla quale confluiscono saperi del campo psichiatrico, psicosociologico, filosofico e antropologico. nasce una comunità dove teoria e pratica quotidiana non sono mai disgiunte. Una delle difficoltà delle pedagogie istituzionali è proprio costituita dalla grande variabilità di approccio. Un tratto comune a tutta la pedagogia istituzionale è il suo definirsi come alternativa alla pedagogia tradizionale. Questa viene accusata di occuparsi solo del cosciente razionale, lasciando indietro la dimensione interna e nascosta della persona. L’intero movimento istituzionalista è interessato all’implicito: il movimento della psicoterapia istituzionale individuerà l'implicito nella dimensione inconsapevole dell'istituzione. Il gruppo di dissidenti dal movimento Freinet si interessa anche lui all' implicito. Una corrente di questa pedagogia si dedicherà all'attenzione dei meccanismi dell’inconscio nell'istituzione e nei gruppi (corrente di Oury). Un’altra a orientamento autogestionario si svilupperà prendendo coscienza dell’importanza di riflettere sulle istituzioni e sulle strutture educative nel loro complesso. Da questa corrente, grazie a Lapassade, si svilupperà la socioanalisi dagli anni ’60. L’interesse della socioanalisi è mettere in chiaro la verità sull’istituzione, ciò potrebbe essere fatto mediante l’intervento socioanalitico, ovvero la riflessione che il gruppo fa su sé stesso, senza censurare, cercando la trasparenza. In un quadro che si interessa alla formazione per tutta la vita, questa pedagogia si definisce istituzionale perché, interrogando le proprie pratiche si rende conto che intenzioni, strumenti, obiettivi, modalità di relazione sono una parte di ciò che determina i processi educativi colti in tutta la loro complessità. Riflettere su questa pedagogia potrà avere dei risvolti interessanti sulla pedagogia interculturale, per esempio nella politica che sarà: l’attività che mira alla trasformazione delle istituzioni della società per renderle conformi alla norma dell’autonomia della collettività, da permette all’autoistituzione e l’autogoverno, espliciti, riflessi e deliberati. Di questa politica dell’autonomia, l’educazione è centrale. Per autonomia non si intende indipendenza, ma dipendenza consapevole e responsabile che l’educazione mostra in modo evidente. La questione politica è quella del potere e della necessità di consentire ai soggetti di cogliere i meccanismi imprigionanti per immaginare un cambiamento e praticarlo. In quest’ottica della politica il movimento istituzionale ha messo al centro il nesso pedagogia-politica, assumendo una postura critica anche in senso radicale. Il movimento istituzionalista può essere considerato parte della pedagogia critica radicale che prende sviluppo negli anni ’60 a fianco delle pedagogie di descolarizzazione e della “contro-scuola” italiana. I concetti di riflessione metacritica e di superare le divisioni disciplinari tra saperi può essere in comune con la pedagogia contemporanea. Nella prima parte del lavoro si renderà conto dei movimenti francesi ed europei dal 1950 al 1980 e del movimento istituzionale dalla metà degli anni 60 con Lapassade, si vuole inoltre esplorare alcune nozioni e pratiche chiave emergenti dalle riflessioni istituzionaliste. La seconda parte è volta a render conto delle pratiche istituzionali francesi ed internazionali, delle esperienze. Il movimento istituzionalista francese La nascita del movimento istituzionalista Il quadro generale di sfondo degli anni 60 francesi è il seguente: dal primo dopoguerra fino al 1973 la Francia ha un florido periodo di sviluppo economico grazie a un piano economico statale di impiego, ha un notevole incremento demografico, alla migrazione postcoloniale, e un imponente sviluppo. Alla trasformazione della società e della cultura contribuiscono degli influssi europei e statunitensi qui troviamo il movimento di liberazione sessuale e il movimento delle donne si delineano allora nuove forme della morale privata e sessuale fino ad arrivare al momento di contestazione giovanile del 1968. Il movimento istituzionalista è una delle grandi conseguenze della rivoluzione epistemologica derivante da una parte dall'impronta marxista della nuova intellighenzia e dall'altra dalla nascita della psicologia sociale come disciplina autonoma. la psicologia sociale genera la rivoluzione psico sociologica frutto della critica attiva all'istituzione psichiatrica e ha una nuova attenzione rivolta al micro-sociale che più direttamente influenzerà la corrente istituzionalista lapassadiana. La nascita del movimento istituzionalista porterà al cambiamento delle istituzioni sociali, come quelle psichiatriche. una caratteristica dell'istituzionalismo e la matrice libertaria, esso pone al centro delle questioni il potere, la formazione dei soggetti, il nesso tra potere e formazione, l'educazione alla libertà. il movimento si sviluppa a partire dall'aria psicoterapeutica e pedagogica volta a superare i confini della scuola e delle istituzioni per penetrare nel lavoro sociale, nella formazione permanente, nella vita. Nei primi anni 60 la intellighenzia impegnata approccia in forma critica alla questione del gruppo delle scienze umane. Lapassade, con Morin, fa una riflessione politica sulle tecniche di formazione e intervento già approcciate dagli psicosociologi alla fine degli anni 50. Questa rilettura è fatta in Francia da un gruppo di militanti marxisti che riportano l’attenzione critica al microsociale. Si trova allora una nuova corrente istituzionalista dell’analisi istituzionale di orientamento psicosociologico e autogestioanle, con Fonvieille, Lapassade, Lobrot, Lourau. Nei riguardi dell’intervento psicosociologico ha una prospettiva epistemologica e politica. È più di tipo sociopedagogico che non psicopedagogica. Le linee evolutive del movimento istituzionalista Le origini della psicoterapia istituzionale I movimenti nascono intorno ad un gruppo di educatori e psichiatri attivi in Francia a partire dagli anni 30-40. Uno dei rapporti chiave tra le attività degli istituzionalisti è tra i fratelli Fernand e Jean Oury: uno insegnante, l’altro psichiatra. Uno fondatore della pedagogia istituzionale l’altro padre della psicoterapia istituzionale. La psicoterapia istituzionale è un movimento che va dal ’36 al ’45 in Francia con l’esperienza dell’ospedale psichiatrico di Saint Alban, sviluppò attraverso l’esperienza l’incontro tra psichiatria pubblica e psicoanalisi una riflessione e pratica intorno ai sistemi di cura. Le questioni critiche trovate saranno il patrimonio teorico della pedagogia istituzionale, un movimento di educatori fondato da Fernand, dopo la scissione del gruppo di Freinet, con il quale ci sarà un interscambio. Il primo incontro tra psichiatria e psicoanalisi era avvenuto nel 1925 con la nascita della rivista “l’evolution psychiatrique”, le teorie della rivista non sono messe in pratica fino al 1945-47 con le “giornate nazionali” (volute dai sindacati) dove ci si interroga sul processo di modernizzazione, sulla creazione di strutture extra- ospedaliere, sulla riorganizzazione del personale medico e sanitario. La lotta sindacale volge a creare strutture che pensino all’accoglienza, alla risocializzazione e al trattamento sanitario in luoghi vicini alla vita quotidiana del paziente. Il progetto scuola caserma e pensa che le classi omogenee non sono che un sogno politico perché ciascun alunno è eterogeneo. si avvicina al movimento Freinet e ne prende parte. Freinet ha un forte interesse per la centralità delle attività di gruppo e la ricerca di elementi di interesse della quotidianità finalizzati a stimolare la dimensione creativa dei suoi alunni. Il motivo ispiratore della sua ricerca e l'attenzione a metodi naturali di apprendimento. ri net parlerà di lavoro scolastico rifiutando l'idea di compito, il lavoro sarà sempre un'attività libera orientata a uno scopo reso noto. si sviluppa un gruppo di insegnanti A Parigi che seguono le tecniche di Freinet. Ma all'interno del gruppo nascono delle divergenze inconciliabili, la prima difficoltà di tipo metodologico: come fare pedagogia attiva in città invece che nelle zone rurali? le forti tensioni esplose relativamente all'ipotesi di un'apertura al territorio cittadino possibile grazie alle potenzialità della distribuzione della rivista creata dal gruppo “educatori del ile de France”. secondo i principi di Freinet le modalità di pubblicazione dovevano essere solo interne ai membri mentre i responsabili preferivano aprirla al dibattito e alle collaborazioni esterne. Per questo Freinet escluderà Fonvieille e Oury dal movimento. La scissione ufficiale avverrà al congresso di Saint Etienne sulle tecniche freinetiane. La prima assemblea della nuova corrente Fonvieille-Oury-Denis si sarebbe tenuta poche settimane dopo. La frattura è stata conseguente al rifiuto da parte del movimento Freinet di accettare l'ingresso dei medici psichiatrici nel mondo della scuola. Dopo la rottura seguirà una fase tumultuosa originata dalla difficoltà di confronto con un movimento che ha già le spalle 35 anni di esperienza. Il gruppo non si rivolgerà più solo all'ambiente degli insegnanti ma entra in collaborazione con Jean Oury con l'intenzione di compiere una svolta di tipo psicoterapeutico. Il gruppo prende il nome di GTE (group techniques Educatives) e fondò la rivista “educazione e tecniche”. Il gruppo propone alcune innovazioni al modello Freinet. I primi collaboratori del movimento saranno Jean Oury e Guattari, dai quali si attendono nuove chiavi interpretative di ciò che avviene nelle classi urbane e una sollecitazione per l'elaborazione di nuovi strumenti e tecniche, come per esempio il Consiglio di classe. nel 1962 si svolge il convegno di Montry per fare il punto della situazione, ne deriverà un documento, Fonvieille lamenterà l'eccessiva pressione esercitata da Oury in direzione della psicoterapia istituzionale. Nello stesso anno Lapassade elabora una teoria dell'analisi istituzionale e della pedagogia istituzionale auto gestionaria ci saranno discusse in occasione dello stage UNEF del 1962 di Royaumont e del convegno di Royaumont. Remi Hess fa risalire a questa data l’invenzione dell’analisi istituzionale nella versione psicosociologica e sociologica. Lapassade presenta a Fonvieille e Oury e Oury ritiene opportuno uno stage. Nell’anno successivo 1962-63 Fonvieille lavora con una classe pioniera in autogestione, e renderà conto dell’esperienza nel libro “l’autogestione pedagogica”. Dal 63-64 è fatto risalite la nascita e lo sviluppo della prima pedagogia istituzionale di stampo autogestionaria che è in connessione con la psicosociologia e quella tendenza terapeutica che rifiuta sia la psico sociologia che le posizioni degli psicoterapeuti istituzionalisti (Oury e Vesquez). Il 1963 è l’anno di pubblicazione del “mito dell’adulto” di Lapassade. Nel 1963 si tiene un secondo convegno a Montry del gruppo GTE sul tema dell’architettura scolastica, qui Lapassade incontra Tosquelles e Oury, in qualità di responsabile delle relazioni esterne del GTE per pensare al tema di una conferenza. nel 1964 Lapassade parla con Oury sull’organizzazione della conferenza e propone di analizzare il gruppo e l’isittuzione nel corso dello stage stesso e uno stage di autoformazione in gestione. Egli vuole denunciare ed esaminare i comportamenti dei dirigenti analizzando i detti e i non detti, le operazioni di potere e le manipolazioni nascoste. Nel 1964 viene anche pubblicato il libro “L’analisi istituzionale”. Oury preferisce sostenere l’intervento meno rischioso di Vasquez sui sociogrammi ed esperienze connesse. La scelta di rifiutare la proposta Lassania porta ad una nuova scissione tra Oury e Fonvieille. Il gruppo di Oury si connette a Jean Oury e Guattari rinforzando l’orientamento alla dimensione psicoanalitica dell’istituzione e sarà definito “pedagogia istituzionale”. Il gruppo che ha come capofila Fonvieille è d’ispirazione psicosociologica e autogestionaria. I membri sono Lapassade, Lourat, Lobrot e iniziano subito un’attività didattica con alunni svantaggiati. L'interesse principale e per le modalità di lavoro con alunni con gravi difficoltà d'adattamento. si tratta di uscire dal contesto dell'analisi delle istituzioni interna della classe e integrarlo con l'analisi della dimensione istituzionale globale del processo di scolarizzazione, riposizionando la classe nel contesto socio politico. da questa uscita prende corpo l'interesse per le esperienze di autogestione, l'autogestione è individuata come dispositivo analizzatore delle istituzioni tema centrale del testo successivo “l'autogestione pedagogica”. Movimento istituzionalista e scuola La pedagogia psicoanalitica istituzionale di Oury Tra i nomi dei primi sperimentatori istituzionalisti in ambiente scolastico si trova quello di Fernand Oury. egli fece esperienze sul campo decisive: nel 1949 con una colonia di adolescenti nel 1952 con una colonia materna e nel 1953, inventa il consiglio e le cinture di comportamento, tecnica ispirata al judo. esiste una dimensione disciplinare molto forte nella sua pedagogia virgola che fa leva sul principio della conquista delle cinture. gli obiettivi pedagogici principali sono la costruzione di un patrimonio culturale comune, l'interesse per l'autonomia, il lavoro è al centro come una condizione emancipatrice che consente la costruzione delle regole e la responsabilizzazione degli studenti. Si muove dalla discussione tenendo conto delle gradualità dell'acquisizione delle competenze, le quali conferiscono uno status e autorizzano il tutorato istituzionale. nei 10 anni successivi sarà impegnato nel praticare le tecniche freinettiane in una classe di città, in ambiente urbano già in quegli anni è molto vicino a quella che nel 1952 era definita psicoterapia istituzionale: la psicoanalisi, il posizionamento del soggetto, la dinamica dei gruppi e la psicologia sociale. i suoi riferimenti teorici sono Freud, Lewin, Freinet e Marx. Vasquez diventerà essenziale per la diffusione e conoscenza della pedagogia istituzionale, in particolare: il consiglio di cooperativa, il libero testo, la corrispondenza, i lavori “entrano in analisi” ovvero sono produzioni da decifrare e rielaborare non meno della relazione tra insegnante e alunno. Sulle “monografie” scritte dai bambini interviene la psicoanalisi, analizzando il caso dell’insegnante e delle sue relazioni di contro-transfert. La classe la scuola sono attori decisivi nella strutturazione della personalità del bambino e la pedagogia istituzionale ispira gli ambienti educativi, i lavoratori sociali, animazione urbana appunto il gruppo si fa promotore di una pedagogia della resistenza virgola di una democrazia dell'apprendimento e di prevenzione della violenza appunto nell'evoluzione della pedagogia di Oury lo scopo diventa una scuola che curi le relazioni umane che tenga alla democrazia degli apprendimenti che insegni nel rispetto delle eterogeneità. Sviluppi del movimento istituzionalista Nel 1960 nasce il movimento antipsichiatrico. Quando Basaglia diventa direttore dell’ospedale psichiatrico di Gorizia (1961) si avvia la stagione dell’antipsichiatria italiana. Nonostante la sollecitazione di importante istituzionali sti come Guattari e Lourau, la legge di chiusura dei manicomi non fu attuata. l'ipotesi di Lapassade e che il pensiero radicale di chiusura del movimento antipsichiatrico italiano non era compatibile con le istante riformiste della psicoterapia istituzionale francese che cercava di trasformare i manicomi e non di chiuderli, cambiare l'istituzione senza rinunciarci. nell'altra corrente istituzionalista le amicizie personali con Basaglia di Lapassade, di Guattare e Lourat porta a un rapporto di collaborazione che individua nella proposta antistituzionale uno stimolo verso posizioni più radicali. Lapassade afferma che in Francia non esistono forme contro istituzionali forti quanto quelle sviluppatesi in Italia. Le opere di Oury, Vasquez, Ardoino, Lobrot sono diffuse in ambito scolastico ed educativo ma questa diffusione di idee non corrispondeva ha una istituzionalizzazione ovvero un processo di fissazione istituzionale delle teorie, manca infatti un riconoscimento ufficiale della psicoterapia istituzionale della pedagogia istituzionale. la pedagogia istituzionale è comunque un riferimento per la formazione interna ad alcuni organismi di formazione. In Italia il gruppo di riferimento delle tecniche Freinet e il movimento di cooperazione educativa (MCE). che viene arricchito da istanze politiche molto forti dal 1968. Lapassade lo definisce con una base ancora più ideologico e tecnologica di quella di Freinet in Francia. L'interesse per le tecniche didattiche di Freinet scema a partire dagli anni 70. sembra comunque che nei primi anni del 2000 si mantenga con valore il tuo eurocentrismo, perdendo forse di vista il potenziale della critica analitica delle gerarchie istituzionali che caratterizzava la prima definizione della pedagogia istituzionalista. Il lavoro di Oury ha offerto spunti per la Pedagogia Speciale Italiana, per le teorizzazioni sull’eterogeneità dei singoli che ha influenzato l’individualizzazione dell’insegnamento soprattutto per la didattica speciale. Sviluppi della corrente lapassadiana La corrente autogestionaria si sviluppa in modo diverso. Lapassade insegnerà per tutta la vita all'università. l'università stanzierà riferimenti economici importanti che darà la possibilità di sviluppare un discorso centrato sull'educazione e lungo tutta la vita in chiave autogestionaria. il gruppo istituzionalista apre diverse riviste che sono fondamentali e che sono al momento ancora attive e riconosciute a livello nazionale internazionale c'è anche un'attività editoriale istituzionalista in rete a partire dal 1997. L'impianto di Lapassade, Lobrot e Fonvieille aspetti nella diffusione della comunicazione perché non si è mai dato un'organizzazione specifica. in questo senso c'è un cambiamento grazie a Debeauvais fondatore del dipartimento di Scienze dell'educazione di Vincennes, che chiede ha diversi istituzionalisti di lavorare nell'università come insegnanti. Opere e pratiche istituzionaliste Negli anni 80 la pedagogia istituzionalista si è adombrata dalla scena pubblica perché è stata etichettata come rivoluzionaria. l’interesse rinnovato da parte della Germania sull’istituzionalismo sembra dimostrare il fallimento delle politiche educative attuate che hanno perso di vista la centralità dell’alunno. Il primo recupero riguarda l’autogestione, e il primo terreno su cui è avvita il rinnovamento è stata la scuola. Con l’attuazione di diverse esperienze che nell’arco di 50 anni hanno segnato la strada del movimento istituzionalista. Lapassade è la figura che più ci interessa, sarà indicato come fondatore dell’analisi istituzionale con Lourau e Remi Hess, il suo nome è associato a all’autogestione pedagogica. Lapassade ha sviluppato un pensiero complesso e a volte contraddittorio sempre legato alla pratica pedagogica quotidiana. La neotenia e l’elogio dell’incompiutezza Seguendo un ordine cronologico analizziamo la tesi di Lapassade “il mito dell’adulto” del 1963, qui introdurrà il concetto dell’educazione permanente. Il primo punto di analisi è il significato di “adulto”, la concezione di adulto è connessa alla riflessione sull’identità: è adulto chi ha un’identità stabile, ma per questo è un mito. La proposta
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