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Riassunto Ferroni Storia della letteratura italiana 800/900, Sintesi del corso di Letteratura Italiana

Riassunto integrato con gli appunti del manuale Ferroni

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019
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Caricato il 07/02/2019

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Scarica Riassunto Ferroni Storia della letteratura italiana 800/900 e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! La Scapigliatura Movimento letterario non organizzato ma frutto di spontanei contatti e scambi tra giovani scrittotisviluppatosi a Milano e Torino (le 2 città piu’ avanzate dal punto di vista economico nel periodo delle avanguardie europee dopo l’Unita) all’inizio degli anni 60 e nato per esprimere la protesta dei giovani, derivante dalla lezione di Baudelaire. Il nome deriva da Cletto Arrighi che pubblica un romanzo (La Scapigliatura e il 6 febbraio. Un dramma di famiglia) dedicato ad una rivolta mazziniana avvenuta a Milano. Il termine è l’equivalente francese di ‘boheme’ (zingaro) e indica la vita sregolata e anticonformista dei giovani artisti poveri. Sono i primi ad avvertire il disagio della perdita dell’aureola (perdita di sacralità della figura dell’artista a seguito della caduta dei tradizionali privilegi che lo elevavano al di sopra della folla) e la nuova condizione di emarginazione e mercificazione della letteratura. Non si riconoscono nell’Italia uscita dal processo risorgimentale, dominata da banchieri e commercianti, non accettano il manzonismo dominante (uso del fiorentino non solo nelle scuole o negli ambiti ufficiali ma anche dagli scrittori) rifiutandone sia le soluzioni linguistiche che gli atteggiamenti paternalistici e pedagogici, scegliendo invece uno stile sperimentale, espressionistico, grottesco, aperto al dialetto e una tematica bizzarra; oscillano tra il senso del mistero e dell’ignoto e il realismo (corruzione della vita moderna, mancanza di ideali, folla cittadina, lavoro dei campi) ripreso dal Verismo. Caratteristiche principali: • Ribellismo giovanile, stile di vita sregolato e maledetto che può portare alla droga e al suicidio • Protesta antiborghese e anticonformistica, vicina a posizioni politiche di tipo democratico • Identificazione del lettore come un nemico (Praga) e del mercato come una minaccia per l’arte • Rifiuto della tradizione rapp. da Manzoni a favore della mescolanza di registri linguistici diversi • Uso della novella in prosa e romanzo lontano dalla narrazione onnisciente, respingendo il modello manzoniano per rifarsi a esempi stranieri (Sterne, Poe) • La rivista rappresenta lo strumento di battaglia contro la società: Figaro (Praga e Boito), Cronaca grigia (satirica, Arrighi), Gazzettino rosa (S. democratica) • Tendenza a coniugare fra loro arti diverse, letteratura, musica, pittura Narratori piu’ importanti: • Tarchetti (milanese), opera Fosca: il tema romantico dell’amore-morte assume tratti esasperati e morbosi, trama: l’innamoramento di una donna brutta da parte del protagonista, causa la morte della donna e la malattia di lui • Praga (m), intreccia la tradizione italiana con la moderna poesia europea, in una continua svalutazione della poesia e del poeta (povero e banale), mira a dire il vero che rappresenta in effetti pittorici (raccolta poetica Tavolozza), con l’uso della figura del cimitero, opera: Memorie del presbiterio, testo interiore incentrato su elementi bio di tono lirico o meditativo • Boito (m), unisce il tema del macabro e dell’assurdo e dell’analisi ironica e umoristica dell’animo umano, mostrano ogni sfaccettatura dell’essere come un giocoliere, opera Senso (da cui il regista Visconti ne trae un film), trama: rievocazione di una tragica passione d’amore della protagonista per un tenente vile e dissoluto • Dossi (m), il piu’ originale ed eccentrico degli S., propone strutture narrative fondate sulla digressione e sulla frammentazione, sulla ricchezza di termini aulici, dialettali, neologismi che provocano straniamento. I temi preferiti sono l’infanzia come paradiso perduto, l’immagine femminile angelica o demoniaca, l’aggressività verso l’egoismo e la meschinità, opera: Ritratti umani, dal calamaio di un medico dove manifesta il suo malumore per la razza umana, verso i suoi irrazionali comportamenti • Camerana (t), ricerca di una musicalità leggera, immagini di una natura sfumata con riferimenti religiosi e funebri • Di Lantosca (t), democratico e anticlericale a cui interessa la poesia satirica • Sacchetti (t), opera Cesare Mariani, storia dell’insuccesso e del fallimento di 2 artisti scapigliati • Faldella (t), deputato e senatore passato da posizioni di sinistra a conservatrici, contraddistinto da un’irregolarità stilistica, frantumando la realtà. Carducci Rappresenta l’anomalia del caso italiano: mentre nell’Europa prevalgono tendenze alla poesia simbolista che fondano il linguaggio poetico moderno, in Italia domina la tradizione classicista e antiromantica, rispettosa del linguaggio accademico di cui C. ne è il maggior esponente. castigarsi, di comprimere. Il suo pentirsi deve diventare qualcosa di esemplare, le sue vicende devono essere il punto di partenza per la realizzazione di una missione divina: rifiutando il materialismo borghese, auspica alla nascita di una nuova civiltà religiosa fondata su un profondo legame solidale tra individuo/ popolo cristiano. Nella lotta risorgimentale oscilla tra tendenze moderate e un repubblicanesimo cattolico: egli intende diventare profeta dei tempi moderni in un mondo fatto da individui frantumati e separati. OPERE: numerosi scritti in cui definisce la sua ideologia politico-religiosa in cui s’intrecciano l’ansia religiosa e la ricerca della libertà; uso del romanzo storico con scene di vita storica (Fede e bellezza: narrazione biografica, dramma spirituale con i protagonisti combattuti tra dissipazione/passione religiosa); nel Diario intimo che si propone di scandagliare la sua esperienza (percezioni, amori, piaceri); invece attraverso la poesia mostra la sua dualità tra angelico/ demoniaco, bene/male. Nievo BIO: Nato a Padova, partecipa come maggiore all’impresa dei Mille guidata da Garibaldi, impegnandosi in una vigorosa attività amministrativa e difendendo i volontari garibaldini dalle calunnie del governo piemontese. POETICA: ricerca di un modello positivo di comportamento morale e politico e rifiuto del Romanticismo, tendenza a nascondere un malessere sotterraneo, un difficile rapporto con la realtà. Crede in una società borghese operosa e fiduciosa nel progresso, in una storia regolata dalla Provvidenza che giustifica la sofferenza verso un destino positivo. (idealismo comune a molti scrittori laici del Risorgimento). OPERE: letteratura campagnola che abbina in modo ironico l’analisi sociale ad un mondo contadino idealizzato; scritti politici che evidenziano il problema del rapporto tra la costruzione della nuova Italia e le masse contadine che devono essere guidate dagli intellettuali borghesi; Confessioni di un italiano, 1° grande romanzo di formazione della lett.italiana (percorso di formazione del carattere e dell’identità del protagonista che riconosce se stesso attraverso il rapporto col mondo, elaborando spirito critico verso la realtà sociale e culturale) è un’autobiografia immaginaria in 1^persona con una mescolanza di registri (dall’aulico al colloquiale/dialettale) di un 80enne veneziano le cui vicende personali s’intrecciano con gli eventi politici dalla caduta della Rep. Di Venezia alla dominazione francese, alla Restaurazione, alle cospirazioni e battaglie del Risorgimento. La vicenda descrive la vita del passivo (non prende mai decisioni, si fa trascinare dagli eventi) protagonista (Carlino, emblema della conquista di un comportamento civile) nel mondo friulano, tra i diversi rapporti del mondo contadino con quello della famiglia feudale e in particolare nel rapporto con l’irraggiungibile e sfuggente cugina da cui si sviluppa un amore instabile fin dalla tenera età. Solo nel momento in cui ella muore mentre lo assiste durante la malattia, egli si riconosce e matura. Verga BIO: Assieme a Manzoni (vissuto in età romantica, introduce il romanzo in Italia) costituisce uno dei piu’ grandi narratori italiani dell’800: vissuto negli anni della delusione successiva all’unita d’Italia, introduce in Italia il romanzo moderno ma a differenza di M. (ricorre al narratore onnisciente che conosce passato/preaente/futuro dei personaggi) rinuncia alla prospettiva onnisciente, il punto di vista narrativo viene dal basso (rivoluzione stilistica), dal popolo che non viene piu’ giudicato ma diventa protagonista del racconto, caratterizzando i testi con particolari umili e concreti, quotidiani. Nato a Catania da una famiglia di proprietari terrieri che lo educa ai valori romantico-risorgimentali, a Milano (capitale economica e letteraria), studiando il comportamento della gente e i meccanismi economici, nella consapevolezza di quanto sia diventata inutile l’arte nella società, aderisce al Naturalismo e al Verismo. Sul piano politico, inizialmente si schiera dalla parte della Destra storica che propone un’alternativa agraria al predominio degli industriali del Nord a favore di quelli del Sud; poi si allontana da qualsiasi prospettiva politica, assumendo atteggiamenti conservatori di tipo nazionalista e antisocialista. Viene nominato senatore e assiste a Catania alle celebrazioni per i suoi 80 anni in cui Pirandello tiene un famoso discorso in cui lo contrappone a D’Annunzio. POETICA: le scelte narrative veriste derivano da una crisi storica: è uno degli ultimi rappresentanti della generazione romantico-risorgimentale e ne vive drammaticamente le contraddizioni; il protagonismo culturale e ideologico romantico risulta impossibile da praticare nella nuova Italia dominata dall’interesse economico e dal potere delle banche e delle imprese industriali. Occorre rinunciarvi, limitarsi ad una documentazione scientifica: verismo e impersonalità (non devono emergere sentimenti o ideologia dell’autore che deve comportarsi come uno scienziato che documenta la realtà. La storia deve raccontarsi da sola, perciò la forma deve cambiare di continuo). Se in un 1° momento cerca valori alternativi nella società arcaico-rurale siciliana, poi approda in un pessimismo materialistico dove trionfa la ‘roba’. OPERE: - Storia di una capinera, romanzo epistolare che denuncia un’ingiustizia sociale (la monacazione forzata delle ragazze povere) e rappresenta la storia interiore ed esistenziale di una monaca che prima di prendere il velo, s’innamora arrivando alla follia e alla morte. • Eva, romanzo in cui emerge l’adesione al vero e l’assimilazione della lezione della Scapigliatura milanese, di protesta e denuncia. E’ lo scontro dell’ideale romantico dell’amore eterno del mondo arcaico-rurale siciliano (il giocane artista siciliano) contro i bisogni materiali della civiltà moderna (ballerina consapevole dei compromessi della società): dopo la rottura della relazione, lui raggiunge il successo ma muore. • Tigre reale, dove la fig.femminile è contrapposta alla realtà della famiglia e della campagna siciliana e in cui sono presenti i toni esasperati e violenti della Scapigliatura; le protagoniste rappresentano dell’ideale romantico dell’amore assoluto/valore famigliare. • Eros, ultimo romanzo prima della svolta verista, ambientato nella nobiltà e nell’alta società e con un narratore estraneo al narrato con un protagonista che decide di suicidarsi dopo aver capito d’aver condotto uno stile di vita che ha causato dolore alla moglie, costantemente tradita. • Nedda, novella di ambiente rusticano e siciliano volta a documentare le condizioni del popolo siciliano e a sottolineare il primato dell’economia su ogni altro aspetto: protagonista della vicenda è una povera raccoglitrice di olive che viene condannata e criticata per aver partorito un figlio illegittimo (muore di stenti) che non vuole portare in convento. • Ciclo dei vinti: 1. I Malavoglia, vita dei pescatori e dei contadini, 1° romanzo verista. Derivante da un bozzetto marinaresco intitolato Padron ‘Ntoni, diventa un romanzo il cui titolo è un’ingiuria proveniente dal linguaggio popolare siciliano; non ha successo. La ricostruzione della realtà siciliana con le sue gerarchie e le sue stratificazioni sociali di Trezza non è copiata dalla realtà ma sulla base di documenti sociologici ed etnologici (folclore). La vicenda racconta una famiglia di pescatori siciliani, i Toscano (chiamati dal paese Malavoglia) e sulle conseguenze che in essa provoca il progresso: c’è il nonno, padron ‘Ntoni che possiede una barca, il figlio, la nuora e i nipoti che in una serie di eventi (‘Ntoni s’indebita con l’usuraio del paese, è affascinato dall’idea del progresso, si da al contrabbando, disonorando la famiglia) cadono in disgrazie e si disgregano. Padron ‘Ntoni e l’usuraio rappresentano 2 ideologie opposte: il 1° impersona la morale patriarcale, gli ideali del lavoro, la fedeltà alla religione della famiglia, la tradizione, i valori del passato; il 2° incarna le leggi dell’utile, dell’egoismo, i disvalori del mondo moderno (interesse, furbizia, desiderio di ricchezza. L’opposizione penetra anche nella famiglia, dividendo i nipoti. L’esclusione dell’intera famiglia, perseguitata e umiliata per il suo declassamento sociale e per la vergogna del carcere, rappresenta la tendenza dell’autore ad identificarsi nei vinti: vi si riflette il senso di frustrazione POETICA: fiducia nel progresso, aspirazione ad un equilibrio tra passato e presente: mira a combinare forme letteraria diverse, traducendo in un linguaggio moderno l’eredità della tradizione. E’ il poeta del consenso, per la sua capacità di rendere la sua letteratura voce del gusto e dei modelli dominanti. OPERE: 1. Poesia che rappresenta neoclassicismo papale: amalgamando diversi aspetti della tradizione italiana, mescola il linguaggio 700esco con quello arcadico e quello classico di Dante, creando una poesia: - ufficiale e celebrativa che prende spunto da occasioni di attualità per esaltare il suo legame con quella antica: l’ode Prosopopea di Pericle, ispirata al ritrovamento di un busto di Pericle, celebra papa Pio 6° - che da un’immagine spettacolare della religione e della natura: canto La bellezza dell’universo, un inno alla natura - di un amore malinconico - drammatica: a differenza di Alfieri, cerca un teatro quotidiano e contemporaneo, piu’ pacato e meno tragico, dramma Galeotto Manfredi, ambientato in una corte romagnola del 400 - neoclassica: Musogonia, poemetto sulla nascita delle Muse - Bassvilliana, poemetto che prende spunto dall’assassinio del repubblicano francese Bassville a Roma durante una missione politica, per opera della plebe aizzata dagli antirivoluzionari 2. Poesia che rappresenta il classicismo borghese (inni e cantare rivoluzionarie): - Caio Gracco (eroe caro ai rivoluzionari francesi), tragedia che collega un tema classico all’attualità: il modello di virtu’ civile e di razionalità politica viene sconfitto dalla reazione antipopolare e dei rivoluzionari - Mascheroniana, attraverso il colloquio nell’oltretomba con il poeta Mascheroni, denuncia le difficili condizioni dell’Italia, dando fiducia alla politica di Napo - traduzione dell’Iliade, il mondo eroico è rappresentato con effetti trionfali La polemica classico-romantica: di Breme, Borsieri, Berchet, Pellico, Visconti Di Romanticismo si comincia a parlare in Italia solo con la polemica suscitata dalla pubblicazione sulla Biblioteca italiana dell’articolo della Stael: Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni, un invito ai letterati a cercare una letteratura filosofica attraverso un confronto con la nuova sensibilità europea; rifiutando forme, schemi e regole della tradizione classicista e ponendo attenzione alla realtà contemporanea, si afferma nel corso degli anni 20, distinguendosi per la sua cautela e moderazione. Si avverte l’esigenza di una letteratura moderna che risponda alle esigenze del presente e ponga attenzione a momenti storici trascurati dalla tradizione classicista come il Medioevo, origine della moderna civiltà italiana. Il linguaggio non deve essere rivolto solo ai dotti ma al popolo identificato nella borghesia. L’articolo della Stael suscita reazioni negativi tra i letterati classicisti che offesi nell’onore, si pongono in difesa dei classici e dell’uso della mitologia: la polemica classico-romantica, 1° grande dibattito culturale pubblico, si svolge nel gioco di botta e risposta tra gli articoli sulle riviste letterarie. La Biblioteca italiana, seppur organo culturale ufficiale del governo austriaco, è autonoma e libera e nonostante abbia pubblicato l’articolo della Stael, accoglie le posizioni dei classicisti, in ottica conservatrice tesa a difendere l’onore italiano. I romantici lombardi, invece, si esprimono nel foglio liberale Il Conciliatore, sorto in opposizione alla linea ufficiale, che in seguito viene represso dal governo austriaco e viene reintrodotto con il nuovo nome di Antologia. Il Conciliatore (perché intende conciliare le forze intellettuali rivolte al progresso e alla modernità) è un periodico liberale, un foglio azzurro che raccoglie l’eredità del Caffè e accoglie 4 diverse materie: letteratura e critica; arti, scienze, economia; varietà. La sua nascita vede la collaborazione di: • Borsieri, crea il programma del C: il suo piu’ celebre scritto Le avventure letterarie di un giorno esprime le posizioni romantiche attraverso ironia e distacco • L’aristocratico piemontese Di Breme: elabora una nozione molto aperta del R. che si basa sulla storicità dell’arte, su un’esigenza di modernità (vita civile razionale), su una attenzione al patetico e una letteratura che si affaccia all’infinito (analogie) • Berchet: il suo intervento alla polemica è rappresentato dalla Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo dove, attraverso la spiegazione del padre del significato della poesia romantica al figlio, emerge la caratteristica essenziale della poesia: la popolarità, il suo rapporto con quel pubblico medio (popolo) che riesce a concepire la poesia, a differenza dei ‘parigini’ troppo raffinati e degli ‘ottentotti’, la plebe ignorante. Il suo intento è trasformare il linguaggio del melodramma in una nuova poesia civile e nazionale, attraverso la descrizione di figure eroiche dolorose e disperate. La sua poesia popolare è caratterizzata da I profughi di Parga, prende spunto dal tradimento dell’Inghilterra ai danni della città greca Parga, lasciata in balia del turco Alì Pascià. • Pellico: si attira piu’ degli altri il sospetto austriaco svolgendo la parte organizzativa del C. dove pubblica una parte di un romanzo incompiuto, Breve soggiorno in Milano di Battistino Barometro, pieno di aggressività e umorismo. L’esperienza in carcere, a seguito della sua azione nella Carboneria, lo porta a un cattolicesimo chiuso in una piena rassegnazione di fronte al male nel mondo e lo porta alla scrittura del libro di memorie Le mie prigioni, libro piu’ letto in Europa; concepito come libro religioso di riscatto spirituale, all’opinione pubblica risulta una testimonianza della durezza e dell’ingiustizia della repressione austriaca. La prigionia è rappresentata come un’esperienza formativa in cui entra in contatto e si ritrova a soffrire assieme a chi vive ai margini della società: carcerati e carcerieri. La linea classicista viene sconfitta e s’impone una versione moderata e semplificata delle posizioni romantiche. La polemica ruota attorno a questi problemi: • Uso della mitologia classica, a cui i r. oppongono la storia, la modernità o l’immaginazione popolare • Rapporto con la lett.straniera, osteggiato dai classicisti • Rispetto delle regole aristoteliche, a cui i r. oppongono la libertà dell’ispirazione e del movimento • Obiettivo dell’Utile, inteso come prestigio culturale italiano che deve essere universale Manzoni BIO: Le radici si legano attorno ad una aristocrazia terriera legata agli ambienti dell’Illuminismo lombardo: è nipote di Beccaria da parte materna, e secondo le voci che vedono il matrimonio frutto di convenienza economica, dei Verri; di fatti la madre, spesso in contrasto col marito, lo lascia per legarsi a Carlo Imbonati (gli dedica il carme In morte di Carlo Imbonati, che provoca l’avvicinamento tra madre/figlio per tutta la vita), precettore del Parini. Attraverso la madre, entra in contatto con gli ‘ideologues’ di Parigi che condividono una rielaborazione critica dell’illuminismo, liberale e distante rispetto al sistema napoleonico del tempo: trovando sostegno nella sua insoddisfazione per le prospettive illuministiche e per gli svolgimenti della rivoluzione francese e nella sua esigenza di aderire a valori universali, inizia la strutturarsi la sua conversione religiosa e letteraria. Il suo definitivo approdo alla fede cattolica avviene nel momento in cui, durante la festa parigina per il matrimonio di Napoleone e M.Luigia d’Austria, perde di vista tra la folla la giovane e svizzera moglie Enrichetta, donna dolce e angelica. Quell’evento è l’inizio di una lunga serie di crisi d’angoscia, sviluppate in forme nevrotiche e collegate con una forte agorafobia, che lo accompagnano per tutta la vita, vissuta in modo appartato e seguendo un ritmo quotidiano metodico e ossessivo, dedito alla fede. Religione e famiglia rappresentano il suo porto sicuro dalle sua inquietudine. esalta la virtu’ in imprese eroiche ma costretto ad adattarsi alle decisioni paterne: la morte rappresenta è il ritrovamento dell’essenza profonda dell’uomo e in un mondo governato da violenza e potere, rappresenta il segno della giustizia divina. • Il 5 Maggio, sottoposta al vaglio della censura che ne proibisce la pubblicazione, è composta alla notizia della morte di Napoleone a Sant’Elena il 5 maggio 1821, letta sulla Gazzetta di Milano: presenta l’immagine di una figura eroica volta alla ricerca del potere e della gloria che trova nella morte un senso di pace e liberazione dalle passioni terrene. • I Promessi Sposi, romanzo storico in prosa, nato dall’esigenza di una struttura che possa permettergli la descrizione dell’intera società e possa raggiungere un vasto pubblico, ambientato nella Milano del 600 la cui fonte è l’Historia Patria di Ripamonti; attraverso l’uso di coloro i quali nella storia sono sempre state vittime passive, esprime gli elementi del Romanticismo italiano contraddistinto dalla ricerca dell’utile morale, di valori pubblici e collettivi. Caratteristiche: • Titolo: frutto di diverse riscritture e ristrutturazioni, il titolo della 1^ redazione è Fermo e Lucia collegato ad una Appendice storica su la colonna infame, documento dei processi agli untori durante la peste del 1630. E’ un romanzo saggistico suddiviso in 4 tomi compatti densi di digressioni, moralismo esplicito (sottopone i personaggi ad un’analisi morale, descrivendo le forme e le strutture della malvagità umana, spingendosi con i dettagli scabrosi e inquietanti, agli schemi di un romanzo nero; viene analizzato anche il comportamento illogico e contraddittorio dei personaggi positivi), radicale separazione tra bene/male che divide gli umili e i potenti. Il linguaggio è una mescolanza di elementi toscani, lombardi, francesi, latini, strutturati in diversi stili. Il titolo finale è I Promessi Sposi col sottotitolo Storia milanese scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni. • Linguaggio: spinto dal proposito di comunicare con un pubblico nazionale, effettua un viaggio a Firenze per ‘risciacquare i panni in Arno’, immergendosi nel fiorentino parlato dalla borghesia contemporanea. Egli intende far diventare il fiorentino la lingua nazionale del Regno, attraverso la lettera Sulla lingua italiana e a un saggio sul vocabolario di Firenze: viene nominato presidente della commissione per l’unificazione della lingua e seppur le sue teorie diventano norme scolastiche, si rivelano astratte e limitate poiché pretendono di imporre nella nuova scuola italiana la lingua della borghesia fiorentina, estranea alle differenze regionali. • Trama: la scelta di una determinata ambientazione e di un determinato secolo è mirata a raggiungere determinati obiettivi: l’ambientazione nella campagna lombarda e a Milano durante carestie e pestilenze dopo la guerra dei 30 anni, è voluta dall’esigenza di rappresentare un mondo che ben conosce, amato dal pubblico; la scelta del 17° secolo, tra il 1628 e il 1630, rappresenta l’esigenza di descrivere un contesto realistico (basato su una documentazione storica) simile a quello presente (la situazione della Lombardia del 600 sottoposta alla dominazione spagnola è simile a quella della Lombardia contemporanea sottoposta alla dominazione austriaca). • Espedienti stilistici : il bisogno di verità storica con cui poter mescolare passato e presente, da cui alterna distacco e partecipazione, è rappresentato dall’uso del manoscritto ritrovato (finge d’aver ritrovato un manoscritto del 17°sec che narra la storia milanese in un linguaggio ampolloso e retorico, improponibile nel presente) e dalle citazioni delle gride (bandi pubblici) contro i bravi nel cap 1, i fitti materiali sulla storia della peste, l’appendice del romanzo intitolata Storia della colonna infame. • Struttura: schema romanzesco tradizionale basato sulla felicità di 2 innamorati, ostacolata da forze nemiche, che alla fine si conclude in un matrimonio. Tale schema è privato di elementi avventurosi, erotici e fantastici per lasciar spazio a quelli morali e religiosi, in una realtà sociale piena di elementi negativi. La vicenda di una realtà marginale come quella contadina, si intreccia con tutte le classi sociali della società (il mondo feudale, cittadino, del clero). • Personaggi: stereotipi sociali, alcuni di essi appartengono al mondo laico, altri al mondo ecclesiastico: • Renzo e Lucia, rappresentano la forza positiva del lavoro e della religione. Se la figura femminile deve preoccuparsi di difendersi in spazi interni (è la donna-angelo, sottomessa, le vicende di Renzo si svolgono sempre in spazi aperti: egli rappresenta il modello di un’ascesa sociale della classe popolare, un miglioramento economico che lo trasforma da ribelle e ingenuo a piccolo imprenditore, grazie all’adesione dei valori morali e sociali della fede • Don Rodrigo, figura del libertino che innesca l’azione del romanzo col suo capriccio per Lucia • Don Abbondio, il piu’ umile dei protagonisti, timoroso delle minacce di don Rodrigo, è un personaggio che preferisce non partecipare, non essere coinvolto, non schierarsi • Padre Cristoforo, figura suprema del bene che, dopo un’eroica conversione alla giustizia e alla verità da una vita di peccato, risolve i conflitti prima di morire di peste • Monaca di monza Gertrude, appartenente alla piu’ alta nobiltà, ostacola i protagonisti, rappresenta la contraddizione tra il sistema ecclesiastico e la prepotenza sociale: è travagliata da paure, desideri soffocati, colpe, pressioni • Cardinale Borromeo, volto positivo dell’alta gerarchia ecclesiastica, colui che aiuta gli umili e sostiene l’Innominato nella sua conversione: rappresenta la Chiesa come portatrice di giustizia • Innominato, figura suprema e tragica del male e della violenza che fa rapire Lucia ma con la sua conversione, si trasforma in un aiutante del bene • Funzione della peste: riequilibra le vicende creando caos nell’ordine sociale, permette a Renzo, attraverso un viaggio di formazione (discesa degli Inferi) che lo porta a visitare il suo villaggio distrutto e a Milano dove circola la peste, dove dopo essersi salvato e aver ritrovato Lucia, accetta la Provvidenza divina e perdona il nemico. • Narratore onnisciente: conosce dall’esterno i personaggi • Uso dell’ironia: un’ironia, spesso aggressiva, verso la condotta dei personaggi, le possibili reazioni del lettore Foscolo BIO: Nato a Zante (all’epoca appartiene ancora alla Rep.di Venezia), il suo essere scontroso e aggressivo, selvativo e sdegnoso, gli conferisce un particolare fascino che attira la curiosità di chi gli sta intorno: entra nei salotti dell’aristocrazia dove conosce Pindemonte. Dopo aver studiato i classici greci e latini (pubblica la sua 1^ ode La croce) e testi illuministici, dopo la discesa dei Francesi in Italia, inizia ad impegnarsi nell’attività politica: pubblica la tragedia Tieste (modello Alfieri) si arruola nel corpo dei cacciatori a cavallo, pubblica l’ode Bonaparte liberatore e gli viene affidato l’incarico di segretario della municipalità. Il trattato di Campoformio con cui Napoleone cede Venezia all’Austria gli procura una profonda delusione nei confronti dei francesi, lascia Venezia per spostarsi a Milano dove collabora alla redazione del Monitore italiano dove pubblica diversi articoli in difesa di una visione patriottica e italiana della rivoluzione; dopo essersi arruola nella Guardia Nazionale di Bologna, combattendo insieme ai francesi, partecipa col grado di capitano alla spedizione di Napo contro l’Inghilterra. Nonostante le delusioni e la diffidenza verso la classe dirigente del regno, resta sempre fedele ad un ideale d’indipendenza nazionale e a lungo andare, per il suo carattere orgoglioso e tendente si all’ira, si aliena anche nel contesto londinese dove vive l’ultima fase della sua vita. discorreva del «mirabile» e del «passionato», come necessari alla poesia lirica; per mirabile s’intende il bello ideale e sublime che suscita nell'uomo sensazioni e immagini che consolano dal dolore dell'esistenza, per passionato, l’aspirazione dell’uomo a perseguire grandi ideali attraverso l’eloquenza della poesia). Rappresenta non dolo uno sfoggio di erudizione ma il modo per prendersi gioco dei grammatici, attraverso richiami, finte citazioni e riferimenti a testi inesistenti. • Traduzione del 1° libro dell’Iliade, considerando Omero un poeta carico di valore storico e nazionale, porta a termine fino ad un certo punto il lavoro di traduzione, cercando di far emergere nella lingua moderna i valori della lingua originaria • Dei Sepolcri, carme in endecasillabi sciolti indirizzato in forma di epistola a Pindemonte, caratterizzato da una sintesi tra classico e moderno, elementi autobiografici e pubblici, mito e sociale: nasce dal ricordo delle conversazioni (derivate dall’editto napoleonico di Saint- Cloud che impone la sepoltura fuori dalle mura cittadine) avvenute sul tema dei sepolcri con Albrizzi e Pindemonte che stava scrivendo un poemetto sull’argomento. Tratto saliente è l’uso delle ‘trascrizioni’, passaggi da un motivo all’altro che si riallacciano alla lirica greca (Odi di Pindaro) e confondono e rendono poco comprensibile il testo. E’ distinguibile in 4 parti: nella 1^ descrive come le tombe siano utili a coloro che sono in vita perché simbolo d’affetto di coloro che sono morti; nella 2^ ci sono varie immagini legate al culto dei morti, fino a risalire alle prime istituzioni della civiltà; nella 3^ si celebra il valore illustre delle tombe dei grandi, con il riferimento agli illustri italiani sepolti a Santa Croce a Firenze e ai greci caduti a Maratona; la 4^ canta il valore della poesia che conserva e celebra la memoria degli eroi, risarcendoli delle ingiustizie nella vita terrena. Tema centrale è l’opposizione tra una visione pessimistica della condizione umana e una ricerca di consolazione che si risolve in un’accettazione eroica di questa: nonostante il mondo sia un organismo distruttivo da cui è esclusa ogni sopravvivenza ultraterrena, l’uomo può con il culto delle tombe, affermare una ‘corrispondenza di amorosi sensi’, a far sopravvivere il ricordo di chi è stato virtuoso e chi indegno. Il culto del sepolcro è quindi base della civiltà e ha una funzione educativa: collegamento tra presente e passato; il poeta è vate della nazione (s’identifica nella figura di Omero, cantore degli eroi) poiché usa la poesia per consolare in ugual misura vincitori e vinti. • Notizia intorno a Didimo Chierico, testo introduttivo alla sua traduzione del libro di Sterne Viaggio sentimentale attraverso la Francia e l’Italia, viaggio dell’ecclesiastico Yorick che attraversa la Francia. Didimo rappresenta, attraverso le armi del riso, dell’autoironia, della polemica, una figura della rinuncia: egli è un intellettuale che recita la parte dell’erudito esprimendosi con linguaggi antichi che dopo aver conosciuto la vanità della società letteraria e la durezza della vita militare, si rifugia in uno scetticismo che corrode ogni valore, perfino quello della poesia (decide di smettere di leggere, scrivere, non voler lasciar traccia di sé). • Ajace, tragedia che ottiene sia un insuccesso sia la proibizione, circa la contesa tra i greci, durante l’assedio di Troia, per l’eredità delle armi di Achille: Ajace, eroe valoroso e immagine esemplare della virtu’ contrapposta all’arroganza dei potenti, cede agli intrighi di Ulisse e si sottrae alle sue calunnie uccidendosi; la figura di Agamennone è ricollegata a quella di Napo • Le Grazie, poema allegorico e didattico che attraverso immagini filosofiche, morali e civili, ispira virtu’ come compassione, pudore, amore per la tradizione classica e per i valori patriottici. Rappresenta sia una sintesi dell’intero cammino della civiltà umana, sia un’esaltazione del fascino femminile velato ma seducente Il carattere frammentario (così come sono frammentari i testi lirici greci) e provvisorio rispecchia i conflitti e le scissioni del poeta su 3 inni dedicati a: • Venere, ricollegandosi alla statua che Canova ha installato a Firenze nella Galleria degli Uffizi, rappresenta l’apparizione nel mare greco di Venere e delle Grazie, simbolo della funzione civilizzatrice della bellezza capace d’allontanare gli uomini dalla loro originaria crudeltà; • Vesta, custode del fuoco eterno, viene descritto il passaggio delle Grazie dalla Grecia all’Italia: il poeta invita a un rito in onore delle Grazie, 3 donne italiane che rappresentano 3 diversi aspetti di bellezza; una fiorentina suonatrice d’arpa, una bolognese che porta il miele di Vesta, una milanese danzatrice; • Pallade, dea delle arti consolatrici e maestra d’ingegno, descrive come dopo la fuga delle Grazie dalla civiltà corrotta e incapace di bellezza, esse vengano rispedite tra gli uomini, coperte di un velo che protegge dagli sguardi indegni. Leopardi BIO: Nato a Recanati da una famiglia appartenente alla nobiltà dello Stato pontificio, dimostra di essere un ragazzo intelligente, appassionato di cultura classica, esibendo i suoi elaborati nel palazzo familiare, a ecclesiastici e nobili di provincia: educato da precettori ecclesiastici, trascorre l’adolescenza in uno studio matto e disperatissimo, permettendogli di acquisire una padronanza assoluta nel campo della filologia ed erudizione classica; nello scrivere passa giorni e notti al tavolino, talvolta anche inginocchiandosi al lume di candela, tanto da rovinarsi il fisico, già fragile e deforme. Si ritrova quindi molto basso, con una doppia gobba, con numerose difficoltà fisiche e da una serie di malattie. Dal desiderio di affermarsi e dall’autorità della famiglia bigotta, inizia a covare insofferenza e infelicità: inizia una corrispondenza con Pietro Giordani che non solo gli apre piu’ vasti orizzonti culturali ma contribuisce al distacco dall’ideologia reazionaria del padre (il padre conservatore è in opposizione nei confronti della dominazione francese e napoleonica) verso un patriottismo laico e liberale. L’incontro con la cugina in visita a Recanati gli suscita la 1^ esperienza amorosa, tutta interiore. Cosciente della propria condizione basata su desideri che non può mettere in pratica, sviluppa un atteggiamento combattivo verso il padre e la società, sentita come corruttrice e nemica dei valori autentici della natura, pessimismo storico: lo sviluppo di una malattia agli occhi, rappresenta uno dei motivi del tentativo di fuga da Recanati, sventata dal padre e conclusa in un’amara disperazione. Si distacca dalla religione per aderire ad una filosofia sensistica e materialistica: conversione filosofica. Riesce ad uscire dalla città solo attraverso un viaggio a Roma assieme agli zii, rappresenta una delusione: scarso entusiasmo alla vista di monumenti e rovine, vita romana meschina, ambiente letterario mediocre, volgari gli esponenti della cultura pontificia; il confronto con la realtà contemporanea aumenta il suo sentirsi diverso e la consapevolezza di non poter evadere dalla sua condizione. Aumenta il suo pessimismo, rifiuta l’impegno e la partecipazione politica, vede la natura con caratteristiche negative: pessimismo cosmico. Grazie al incarichi lavorativi ha modo di fuggire da Recanati dove ha modo di constatare della distanza tra la sua condizione filosofica e quella moderata e progressista della cultura italiana. L’esperienza amorosa con Fanny Tozzetti è fonte di delusione poiché dopo un breve periodo lo respinge. Va a convivere con l’amico Ranieri e la sorella a Napoli dove si accende un barlume di attaccamento alla vita e alla voglia di vivere:compie soggioni, compone La ginestra. POETICA: di formazione arcadica, nella polemica classico-romantica si schiera dalla parte dei classicisti, difendendo i classici come piu’ vicini alla natura e quindi piu’ autentici. Concezione della poesia: Imitando la natura, che stimola l’immaginazione e produce illusioni che rendono grande la vita, il mondo antico si esprime in una poesia che sa illudere. La poesia quindi, deve ispirarsi al mondo antico e non a quello contemporaneo che è ha spento la facoltà dell’immaginazione, trovando espressione nella filosofia e nella scienza. serie di fantasmi, una ricerca ostacolata dall’arrivo sulla terra della Verità a cui resiste solo il fantasma sublime dell’More celeste • Dialogo della Natura e di un Islandese, emblema del suo pessimismo, mostra il dialogo tra un islandese che ha sempre cercato di vivere appartato dalla stolta società ma è ugualmente perseguitato dai mali creati dalla natura e la figura inquietante della Natura, indifferenze alla sofferenze umane • Il Parini, ovvero della gloria, presenta sottoforma d’insegnamenti di Parini ad un suo discepolo, alcune considerazioni sulla gloria letteraria, diventata vana e illusoria nella realtà moderna: è un’analisi sul ruolo della letteratura nella civiltà di massa • Cantico del gallo silvestre, espressione del pessimismo cosmico, trascrizione de canto mitico di un antico animale sospeso tra cielo e terra che al sorgere del sole ricorda all’umanità l’infelicità del vivere • Grandi idilli (canti recanatesi), nel contesto dell’ultimo soggiorno a Recanati, segnato da infelicità e solitudine, si propongono come canti derivanti dalle sensazioni immediate del poeta • Le ricordanze, fluire ininterrotto della memoria che consegna sempre immagini di dolore e rimpianto • La quiete dopo la tempesta e Il sabato del villaggio, espressioni della teoria del piacere, assumono un valore esemplare nel rappresentare il piacere di un dolore passato (la quiete) e l’attesa di una felicità futura (Il sabato) • Ciclo di Aspasia, dal nome con cui la donna è designata nell’ultima di esse, liriche incentrate sull’esperienza amorosa vissuta solo interiormente, intendendo l’amore come esperienza di sé • Testi satirici, il riso è quella particolare forza vitale capace di opporsi alle menzogne che mascherano la realtà, è uno strumento aggressivo e critico cui opera piu’ importante è rappresentata dal poema eroicomico Paralipomeni della Batracomiomachia: il titolo allude a un’integrazione di un poemetto omerico (la Batracomiomachia) e l’argomento del racconto riguarda lo scontro tra i topi e i granchi invasori. Dietro la trama fiabesca si nasconde un intento sarcastico e polemico: nelle vicende sono rappresentati gli avvenimenti storici tra il 1815 e i ’21; nei granchi è palese riconoscere gli austriaci, nei topi i liberali italiani. Esprime tutta la sua insofferenza per la condizione dell’Italia della Restaurazione, svolgendo una critica in anticipo sui compromessi e gli equilibri ideologici entro i quali si svolgerà il processo d’indipendenza e unificazione • La ginestra, o il fiore del deserto rappresenta lo specchio della polemica contro le ideologie spiritualistiche e progressiste, nelle immagini del Vesuvio e nella violenza della natura (Pompei). Composta a Torre del Greco, consegna una sorta di suo testamento ideale nonché un testo di una complessità tale quanto i Sepolcri foscoliani. La ginestra, fiore odoroso, rappresenta la resistenza di fronte alla distruttiva natura, di un esistere consapevole della propria infelice condizione. Il paesaggio desolato del Vesuvio è il luogo-simbolo della condizione umana smentisce le illusioni spiritualistiche, la presunzione degli uomini che hanno pensato a un Dio sceso sulla terra, la tenebra dell’ignoranza in cui essi sono immersi in opposizione alla luce dell’Illuminismo del 700, capace di guardare in faccia la realtà senza veli. Il motivo della luce domina tutto il canto e rappresenta una lotta contro la natura matrigna, lotta fatta da un’umanità svincolata dalle ideologie e dalle illusioni, fondata sulla conoscenza del vero e sulla solidarietà. • Il tramonto della luna, un paesaggio notturno suscita il ricordo della giovinezza perduta, il tramonto di essa corrisponde al tramonto della giovinezza che a differenza della luna che risorge sempre, abbandona per sempre gli individui, facendoli precipitare nel buio, nella vecchiaia che termina con la morte.
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