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Riassunto Frankenstein, Schemi e mappe concettuali di Letteratura Inglese

Riassunto libro Frankenstein, libro richiesto al corso

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2018/2019

Caricato il 07/03/2023

mariagiuliaminazzoli99
mariagiuliaminazzoli99 🇮🇹

5

(1)

8 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto Frankenstein e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! RIASSUNTO FRANKENSTEIN PRIMO LIBRO CAPITOLO 1 Eventi narrati in prima persona. Protagonista Victor che narra il racconto è di origine ginevrine. Dà delle indicazioni sulla sua famiglia: Racconta come si è sposato suo padre Alphonse Frankenstein → un suo caro amico era da tempo scomparso, Beaufort, fino a quando non venne ritrovato dopo varie ricerche malato e povero. Era stato accudito dalla figlia Caroline fino alla sua morte. Dopo la morte dell'amico il padre decide di accudire la ragazza, portandola a Ginevra e affidandola alle cure di un parente. Dopo due anni il padre sposò la ragazza da cui ebbe un figlio, appunto il narratore (primogenito). Narrato fatto accaduto quando aveva 4 anni → il padre aveva una sorella che si era sposata molto giovane e si era trasferita in Italia con il marito. La donna morì molto presto lasciando il marito e sua figlia Elisabetta. Quando il narratore aveva circa quattro anni giunse una lettera a suo padre da parte del vedovo: egli chiedeva al padre del narratore di occuparsi della bambina come se fosse sua figlia, in quanto egli stava per risposarsi. Il padre accettò la proposta. Il narratore e Elisabetta crescono dunque insieme stringendo un forte legame. Citato anche un amico di infanzia: Henri Clerval. Si rammarica dei giorni felici della sua fanciullezza, quando ancora “la maledizione non gli aveva infettato la mente”. Durante una gita in famiglia, Victor si imbatte in un volume delle Opere di Cornelio Agrippa → medico e poligrafo tedesco della fine del 1500: da questo libro nasce la curiosità di Victor. Il protagonista inizia quindi a dedicarsi a una serie di studi correlati alla materia scientifica proposta da Agrippa; tra gli autori eletti viene citato Alberto magno e Paracelso. Inizia a formarsi l'idea di Victor quella di poter rendere immune l'uomo da tutti i rischi. Tizia dunque a fare degli esperimenti → nonostante essi risultassero sempre inefficaci non venivano catalogati come causa di una scarsa competenza da parte dei maestri a cui si affidava ma piuttosto come errore personale. I suoi studi se rientravano anche verso i fenomeni naturali. Una sera, durante un soggiorno nella loro casa di Bellerive, assistono a un temporale violento → studiò il temporale e assistette a una piccola fiamma scaturire improvvisamente da una quercia. L’albero prende fuoco in poco tempo. Quindi spiegazione a suo padre di ciò che sia accaduto ed egli spiega che si tratta dell'elettricità; gli descrive così gli effetti di quell’energia. Il padre costruisce un piccolo dispositivo elettrico per dimostrare gli effetti dell’elettricità. Al tempo si concentra anche sul studi della matematica e delle scienze esatte. Si occupa anche di istruire i fratelli minori. CAPITOLO 2 17 anni → va a studiare all’università di Ingolstadt, città bavarese. Prima della sua partenza, Elisabetta contrare la scarlattina. Lei guarisce ma la attacca alla madre di Victor che muore. Inizia le lezioni nell’università. Ha due docenti di scienze naturali: Monsieur Krempe (non gli piace) e Monsieur Waldman (gli piace) → lo aiuta ad eliminare ogni pregiudizio nei confronti dei chimici contemporanei. Dopo un incontro personale con questo professore capisce il suo amore per le scienze e su cosa si concentrerà nel suo futuro. CAPITOLO 3 Racconta di come in lui sia cresciuta una grande passione per la chimica e di come abbia passato due anni senza mai fare ritorno a Ginevra. Trascorsi due anni, mentre sta per far ritorno a casa, accade un incidente: Durante i suoi studi, uno dei fenomeni che era stato indotto a considerare con speciale attenzione era la struttura del corpo umano. Egli si chiedeva in particolare laddove scaturisse la vita. Per tale motivo si dedicò a studi di fisiologia e di anatomia. Avviene poi una sua grande scoperta: comprende come dare vita alla materia inerte → dopo questa scoperta inizialmente è titubante, non sa come utilizzare la sua conoscenza. Si chiede se debba realizzare un essere vivente complicato come l'uomo o un essere più semplice → sceglie l’uomo. Inizia la creazione di un essere umano. Siccome le ridotte dimensioni degli organi potevano rallentare e complicare il suo lavoro, decise di realizzare un essere umano gigantesco alto circa 2,5 m; inizio la ricerca delle materie prime per poi mettersi all’opera. All’inizio era fiducioso della sua idea: “Vita e morte mi si presentavano agli occhi della fantasia come i confini che io per primo avrei sbarcato, rovesciando in tal modo un torrente di luce sul nostro mondo tenebroso. Una nuova specie avrebbe salutato in me l'autore e l'origine della propria esistenza, di cui schiere di creature beate e perfette mi sarebbero state debitrici. Nessun padre poteva vantare il diritto di esigere da parte della prole una gratitudine così incondizionata come quella che da esse avrei potuto rivendicare io stesso.”. Inizia una serie lunghissima di tentativi; si dedica al suo lavoro giorno e notte. Si dedica solo a questo, non ho più altri interessi / ambizioni. Cerca ossa negli ossari. Allestisce il suo laboratorio in una stanza solitaria, posta in cima alla sua abitazione. Recupera molti materiali dalla sala anatomica e dal macello. Mette da parte tutti gli affetti per terminare l’opera → abbandona le sue corrispondenze con i parenti lontani. CAPITOLO 4 ↳ capitolo che assume assoluta centralità nella struttura narrativa del testo. E’ da considerarsi da un punto di vista materiale il vero inizio del romanzo. In forma di novella veniva già letto a villa Diodati. Inizio “fu in una tetra notte novembrina che potrei vedere il compimento delle mie fatiche. (…) era già luna del mattino; la pioggia tamburellava assillante contro le impennate (…) vidi la creatura s'chiudere gli occhi, smorti e giallognoli; poi inspirò faticosamente, è uno spasmo convulso le percorse le membra”. Afferma che il corpo era ben proporzionato e che aveva scelto per lui delle belle fattezze. Ma una volta che osserva l’insieme si rende conto in realtà di quanto tutto ciò sia mostruoso a partire dagli occhi. Dopo aver sognato per due anni di raggiungere il suo obiettivo, nel momento in cui realizza ciò che è appena accaduto, il dottore si rende conto dell'essere che in realtà aveva creato → il suo cuore si riempie di orrore. “incapace di tollerare la vista dell'essere che avevo creato, mi precipitai fuori dalla stanza e, chiusa in camera da letto, continuai a lungo a camminare su e giù, senza riuscire ad allentare le la mia tensione mentale quel tanto che bastasse a poter prender sonno.” Dopo di che il dottore riesce ad addormentarsi ma è investito dagli incubi. Sogna di incontrare Elisabetta e di baciarla ma mentre lei e tra le sue braccia assume le sembianze di sua madre morta. Il dottore si risveglia bagnato dal sudore. In quel movimento si rende conto che il mostro (“aborto, mostro”) è lì davanti a lui e lo sta osservando. Si precipita nel cortile dove passa la notte camminando. Il mattino esce dal cortile e si muove per le vie della città → non vuole incontrare il mostro. Anche la descrizione della città rispecchia l'animo dell'uomo “…infradiciato dalla pioggia che continuava a riversarsi sulla città di un cielo nero e opprimente”. Termini usati per indicare la creatura: - aborto - mostro - obbrobrio Citata poi un pezzo de Il vecchio marinaio di Coleridge. Mentre gira per la città si ferma davanti a una locanda e vede in lontananza una carrozza.dalla carrozza scende Henri Clerval. Questo incontro lo calma e lo rasserena. I due si dirigono verso la casa del dottor Frankenstein e dopo che egli ha controllato che il mostro non fosse in casa si accomodano entrambi in camera. Il dottore ha un comportamento strano: l'insieme delle emozioni che ha provato (il mostro e l'arrivo dell'amico) lo hanno scombussolato. concedeva né speranza né consolazione” … “ angoscia e disperazione mi avevano trafitto fin nel profondo del cuore; recavo in me un inferno di fuoco che nulla poteva estinguere”. Elisabetta poi saluta l’amica augurandole la misericordia celeste e la fine delle sue torture. I due tornano a casa e Elisabetta confida a Victor la sua felicità per aver scoperto l’innocenza dell’amica; non sarebbe più stata capace di fidarsi di nessuno. Victor pensa: “amabile cugina! Tali erano i tuoi pensieri, miti e gentili come i tuoi cari occhi stessi, come la tua stessa voce amata. Ma io, io ero un abominio, e nessuno si rese mai conto del tormento che allora pativo”. FINE PRIMO LIBRO SECONDO LIBRO CAPITOLO 1 Ripresa narrazione dopo la morte di Justine. Victor è affrontato. Spiega i suo logoramento interiore causato dai sensi di colpa. Non riesce a seguire i consigli del padre. Non riesce a essere forte e smettere di pensare alla morte cercando di essere vicino ai suoi cari perché lui in primo sa di essere consapevole di queste due morti. Si spostano alla casa di Bellerive. Non è più limitato a seguire le ore della chiusura delle porte di Ginevra alla sera. Passa molte sue notti in barca sul lago. Più volte a pensato di morire nel lago. Non lo fa pensando a Elisabetta. Non vuole abbandonare suoi cari. Teme che il mostro possa compiere qualche altro atto estremo. Vorrebbe vendicarsi di lui. Discorso di Elisabeth che si dispera: odio per l’omicida ancora in giro e preoccupazione per la disperazione ce vede nel volto di Victor. Il padre, per alleviare gli animi, propone un’escursione fino alla valle di Chamonix. Partono alla metà di agosto. Descrizione del viaggio: carrozza e poi muli. Descrizione della valle. Alla seconda sera giungono a Chamonix. CAPITOLO 2 Giorno piovoso. La malinconia raggiunge Victor dopo qualche giorno di felicità. Nonostante il brutto tempo decide di dirigersi da solo al Montanvert. Descrizione del sentiero che deve fare per giungere in cima. E’ molto tortuoso. Giunge al ghiacciaio. Vede da lontano un uomo che si muove a una velocità sovraumana. Riesci con balzi a superare i crepacci. Più alto di un essere umano. Victor inizia a urlare contro il mostro. “Satana” lo chiama e gli chiede come osi presentarsi li vicino a lui. Parla poi il mostro. “perfino tu, creatore mio, spregi e distesi me, tua creatura, cui tu sei legato da vincoli che solo l’annientamento di uno di noi due potrebbe sciogliere! Ti prefiggi di uccidermi. … Se accetterai le mie condizioni …” Inizia così a prefissare le sue condizioni. Se Victor non le rispetterà travolgerà il suo mondo con la morte. Victor si arrabbia ulteriormente con il mostro: “ Schifoso mostro! Demonio che non sei altro! … Diavolo abominevole!…” prova ad attaccarlo ma inutilmente. Il mostro gli ricorda dunque che lui stesso lo ha fatto più forte di ogni altro uomo ed è pronto a difendere la propria vita. Il mostro si lamenta dunque per la sua condizione. Per essere stato abbandonato dal suo creatore. Victor gli dice di andarsene. Il mostro gli chiede come possa commuoverlo, come possa ottenere bontà dal suo creatore. Il mostro dice di esser nato con un anima buona ma la solitudine e l’abbandono del suo creatore l’hanno trasformato. Tutte le persone lo hanno denigrato. I ghiaccia sono il suo unico asilo. Il mostro lo implora ancora di ascoltarlo e lo invita a raggiungere una baracca li vicino. CAPITOLO 3 Il mostro inizia a parlare. Parla dei suoi primi giorni di vita. Racconta di come una volta uscito dall'alloggio di Victor, all'esterno non sopportasse il caldo.ha dunque cercato riparo all'ombra nella foresta di Ingolstadt. A mangiato bacche e bevuto acqua. Venuta la sera si è coricato ma non riusciva a sopportare il freddo. Capì di essere solo un abominio e scoppiò piangere. Trascorre alcuni giorni nella foresta andando ad apprendere nuove sensazioni. Scopre un falò ce riesce a tenere vivo per alcuni giorni. E’ costretto ad abbandonato per spostarsi alla ricerca di cibo. Viaggia per tre giorni. Nevica. Ha freddo. Giunge nella casa di un pastore che appena lo vedo scappa. L’aspetto del pastore lo hp incuriosito parecchio come anche la casa in cui era entrato. Mangia e si addormenta. Al mattino si rimette in viaggio. Giunge vicino ad un villaggio. Prova ad entrare in una casa ma subito le persone si spaventano, gli abitanti si risvegliano e lo inseguono cacciandolo dal villaggio. Il mostro scappa e trova rifugio in un capanno vicino a una casa nella campagna in cui però non tenta di entrare. Il giorno seguente scopre che nella casa vivono un giovane, una ragazza e un vecchio. Scorge il vecchio suonare uno strumento con grande dolcezza e vede la commozione della ragazzina. Tutto ciò crea forti emozioni all'interno del mostro che a sua volta è preso da profonda dolcezza. Li vede cenare. Scopre l’utilizzo delle candele alla sera per prolungare la luce. Va a dormire. CAPITOLO 4 Inizia ad insediarsi nel mostro il desiderio di unirsi alla famiglia. Ma ricordo dei villani lo porta a rimanere ancora nascosto e ad osservare la famiglia. Osserva che ogni tanto i due giovani sono infelici e piangono e si chiede il perché. Dopo averli osservati per parecchio tempo si rende conto che la prima causa della loro infelicità è la povertà. Decide quindi in segreto di aiutarli: inizia a tagliare la legna che usano per scaldarsi e smette di prendere il loro cibo, ritornando a nutrirsi di bacche. Tempo trascorso ad osservarli inizia anche ad apprendere alcune parole. Prende coscienza del suo brutto aspetto paragonandolo a quello della famiglia. Si rende conto di quanto egli sia mostruoso dopo essersi specchiato in una pozza d’acqua. Rimane nascosto tutto l’invero. Arriva la primavera. CAPITOLO 5 Arriva nella casa un ospite: una ragazza araba, Safie. Il suo arrivo crea grande entusiasmo i tutti i coprenti della famiglia. La donna non conosce la stessa lingua e perciò le vengono impartite lezioni su come parlare e leggere. Di tali lezioni si giova anche il mostro che riesce così a imparare nuove parole e i grandi contenuti del mondo (la storia, difetti e pregi degli uomini, legami famigliari). Tutte queste conoscenze lo portano a chiedersi però se lui avesse una famiglia, se ci fosse qualcun altro come lui o se fosse solo, diverso da tutti gli altri. CAPITOLO 6 racconto della storia di Safie, dell’imprigionamento del padre turco e dell’amore tra Safie e Felix. CAPITOLO 7 Mese di agosto → per caso ritrova nel bosco un baule al cui interno vi sono dei libri. Inizia dunque a dilettarsi nella lettura. Per lui questi libri sono “ una sorgente inesausta di riflessione e di stupore”. - I dolori del giovane Werther → sorgente inesausta di riflessione e di stupore e da cui scaturiscono per il mostro domande come: “chi ero? Che cos’ero? Da dove venino? Quale la mia meta?”. - Vite parallele di Plutarco → stimola ammirazione e amore per gli eroi del passato - Paradiso Perduto → emozioni più profonde Succede poi che ritrova nella giacca che aveva trovato nel laboratorio il giorno della sua creazione delle carte scritte da Victor stesso e in cui il dottore descriveva con minuzia i particolari sulla creazione del mostro. Passa l’autunno. Decide di presentarsi alla famiglia. Decide di presentarsi per primo solo al vecchio in quanto cieco. Un giorno gli altri membri della famiglia si allontanano per una assaggiato e lui si presenta al vecchio che lo accoglie con gentilezza. Quando arrivano gli altri componenti però si spaventarono tutti e Felix inizia a picchiarlo. il mostro scappa e si rifugia di nuovo nel capanno. CAPITOLO 8 La notte lascia il suo rifugio e cerca di sfogare tutta la sua rabbia con ululati e distruggendo tutto ciò che gli impedisce il cammino, fino ad addormentarsi nel bosco. Vorrebbe vendicarsi di tutti ma in un momento di razionalità capisce che forse deve ritentare l’approccio con la famiglia, per un po di tempo solo con il vecchio. Purtroppo il giorno seguente la famiglia decide di abbandonare il capanno. Preso da ira per essere stato abbandonato, di notte lo brucia. decide poi di partire alla volta di Ginevra. Si muove solo di notte senza mai trovare un riparo. Giunto a Ginevra si nasconde. Passa di li un bambino. Penso che un piccolo bimbo non si ancora contaminato dal pregiudizio e lo afferma. Il bambino invece urla e vorrebbe scappare. Nomina il nome del padre “Monsieur Frankenstein”. Il mostro capisce che è legato alla famiglia del suo creatore. Lo uccide e ruba la sua spilla. Attacca la spilla su una ragazza che vede passare. Passa dalla stessa zone per alcuni giorni sperando di incontrare i suo creatore. Poi decide di dirigersi sui monti. Racconto terminato. Richiesta del mostro a Victor: vuole che realizzi una compagna per lui, fatta brutta come lui e con cui egli possa condividere le sue anomalie. CAPITOLO 9 Il mostro chiede a Victor di creare per lui una femmina. Se accetterà la sua proposta lui e la us accompagna se ne andranno per sempre dall’Europa, nel Sud America lontani da altri esseri umani. Dopo varie negazioni di Victor, egli capisce che questa richiesta è giusta sia per il mostro che per la protezione de suoi famigliari. Decide quindi di accettarla. Il mostro gli dice quindi che ora lo sorveglierà per vedere come saranno i suoi progressi. Ormai è quasi sera. Dalla montagna inizia a incamminarsi verso casa. La mattina dopo giunge a Chamonix. Il giorno seguente tutta la famiglia fa ritorno a Ginevra. FINE SECONDO LIBRO INIZIO TERZO LIBRO CAPITOLO 1 Victor è tornato a Ginevra. Continua a rimandare l’inizio della sua impresa. Un giorno il padre gli domanda se per caso tutta questa afflizione non fosse dovuta a una donna. Il padre gli confessa che avrebbe sempre voluto vederlo sposare sua cugina ma magari lui si era innamorato di un0altra donna. Victor gli confida che non ha mai avuto desiderio verso un’altra donna che non fosse la cugina e che vorrebbe sposarla ma prima vorrebbe compare un viaggio in Inghilterra. Viene così organizzato l’itinerario. Parte a fine agosto insieme all’amico Clerval e giunge a Londra agli inizi di dicembre → descrizione dei paesaggi. Spera che, come preannunciato dal mostro, egli lo stia inseguendo, così da allontanarlo dai suoi affetti famigliari. CAPITOLO 2 Arrivato a londra invia lettere ai più eminenti naturalisti. Giunse poi una lettera dalla scozia da un uomo che un po’ di tempo fa avevano ospitato a Ginevra e che li invita a fargli visita. Iniziano il loro viaggio verso la Scozia. Dura alcuni mesi perché fanno tappa nelle varie città e visitano. Spera che il mostro lo insegua così da non toccare i suoi familiari. Allo stesso tempo teme però per la vita di Clervarl.
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