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Riforma, Controriforma e Pluralismo Religioso: Storia dell'Età Moderna, Dispense di Storia Moderna

Una panoramica della nascita degli stati moderni, del capitalismo e della popolazione dell'età moderna, con un particolare focus sulla dimensione religiosa, l'economia preindustriale, l'apparato militare e il potere politico in antico regime. Il documento illustra la nascita degli stati moderni, la rivoluzione industriale e la caduta dell'antico regime, la popolazione dell'età moderna attraverso le fonti prodotte dalla chiesa, la gerarchizzazione sociale di antico regime, la nobiltà, il potere politico in antico regime, il sistema fiscale, la giustizia, gli apparati diplomatici, gli eserciti, l'economia in età preindustriale e la dimensione religiosa. Utile per studiare la storia dell'età moderna, la storia economica, la storia politica, la storia religiosa e la storia sociale.

Tipologia: Dispense

2023/2024

Caricato il 21/03/2024

dgnga
dgnga 🇮🇹

7 documenti

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Scarica Riforma, Controriforma e Pluralismo Religioso: Storia dell'Età Moderna e più Dispense in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! RIASSUNTONE LIBRO TEMATICO GENESI E PERIODIZZAZIONE DELL’ETA MODERNA La parola “storia” ha molti significati in italiano: o realtà oggettiva – evento (il susseguirsi degli eventi nel corso del tempo); o prodotto soggettivo - narrazione (la storia interpretata dagli uomini); o un racconto (di realtà o fantasia). Nella famosa definizione di Marc Bloch la storia è una scienza che studia l’uomo nel tempo. Esistono due approcci storiografici, come indagine (storia sociale multidimensionale) e come narrazione di eventi (storia evenemenziale). La parola storia deriva dal latino “historia” che deriva dal greco (ἱστορία), che sta per ispezione, ricerca, indagine. La parola moderna: per noi vuol dire «al passo coi tempi»; l’etimologia ci riporta al concetto “or ora” (dall’avverbio latino modo=recentemente) e pensato in correlazione ad antico. La prima volta che venne usato in chiave storiografica, fu quando venne elaborato il concetto di Medioevo (“età di mezzo” negativo), e di fatti nasce il concetto di moderno (“epoca nuova) positivo) e di antichità, mentre è con gli Illuministi che nasce il concetto di futuro e solo in secondo momento viene introdotto il concetto di postmoderno, un idea di futuro più incerto. Secondo gli Umanisti bisognava copiare gli antichi mentre gli Illuministi consideravano meglio la modernità all’antico. I sei grandi cambiamenti verso la modernità sono: • Le grandi esplorazioni geografiche (1492-1524): economia mondo • La rottura del mondo cristiano (1517-1555): Riforma-Controriforma-pluralismo religioso • La nascita degli Stati moderni: confini-eserciti-sistema fiscale-sovrani forti • La nascita del capitalismo: economia di mercato • L’invenzione della stampa: comunicazioni-sapere • La rivoluzione militare: polvere da sparo-artiglieria-crisi cavalleria Il concetto di “età moderna” è europeo, infatti, in Cina le periodizzazioni avvengono in base alle dinastie fino alla repubblica, nel mondo islamico il nostro medioevo e la loro epoca di grandezza mentre in America la loro età moderna inizia con Colombo. Il concetto di periodizzazione indica una suddivisione del processo storico in fasi per individuare le caratteristiche. • Ipotesi inizio - 1453, (eurocentrica ed occidentocentrica) caduta di Costantinopoli e fine dell’Impero Romano d'Oriente; - 1492, (universale), la scoperta del Nuovo Mondo americano, mondo “globalizzato. - 1517, (Germania) affissione tesi Riforma Luterana; • Ipotesi fine - 1789, lo scoppio della Rivoluzione francese; - 1815, secondo trattato di Parigi e sconfitta di Napoleone a Waterloo; - 1848, rivoluzioni liberali; - 1861, proclamazione del Regno d'Italia; - 1914, I Guerra Mondiale. L’Età Moderna quindi, si colloca fra la seconda metà del Settecento e metà Ottocento, con l’avvio della rivoluzione industriale e caduta dell’antico regime (1600-1800) POPOLAZIONE DI ETA’ MODERNA L’interesse per la storia della popolazione inizia grazie all’economista Thomas Malthus del 1798, con l’utilizzo di indagini demografiche applicate alla società di massa d’inglese. Le grandi disgrazie provvedevano a rallentare l’aumento della popolazione, i freni repressivi: 1) carestie 2) epidemie 3) guerre In realtà la soluzione migliore sarebbe stata quella di applicare i freni preventivi: 1) limitazione matrimoni (celibato/nubilato e vita religiosa) 2) ritardo età al matrimonio 3) castità matrimoniale Il problema è che la sproporzione tra risorse/popolazione produceva un peggioramento del problema della povertà. L’anagrafe civile nasce dopo la Rivoluzione francese mentre in Italia dopo l’unità; infatti, la nostra conoscenza sulla popolazione dell’età moderna è grazie alle fonti prodotte dalla Chiesa (stato delle anime) da cui gli storici ottenevano la scheda di famiglia: si parte da un matrimonio celebrato in una parrocchia, tenendo conto di tutti gli eventi demografici connessi alla coppia. La fonte usata è quella delle registrazioni parrocchiali di battesimo, matrimonio, morte. o Definizione di un modello demografico di epoca preindustriale: crebbe poco perché il tasso di natalità era solo di poco superiore al tasso di mortalità: • mortalità elevata, soprattutto infantile; • mortalità eccezionale, i flagelli della guerra, della carestia, delle epidemie; • letalità, numero di morti legato alla quantità di ammalati. Le carestie erano dovute alla scarsa capacità dell’uomo di produrre eccedenze alimentari e dipendenza dai cereali e gli scambi commerciali tra aree lontane erano difficili e possono limitare gli effetti delle carestie solo in parte (differenza tra città/porti ed entroterra). Quando manca il pane, spettro della fame portava a una mortalità diretta (inedia) e mortalità indiretta (tifo) nonostante esistessero uffici che tenevano scorte per la popolazione (annona). Le epidemie sono il principale agente di mortalità in epoca preindustriale, ed erano favorite contatti con animali e scarsa igiene, ad esempio la peste, nellala peggiore delle epidemie tra XIV e XVIII secolo, è trasmessa dalla pulce del topo. Ricomparsa della peste in Europa dopo l’antichità: Peste Nera del 1347-1348, muore 1/3 della popolazione del continente, in Italia 1575-77 (peste di San Carlo), 1630-33 (peste manzoniana), 1656-57 (Genova, Roma, Napoli). Aumentano le morti in guerra con l’invenzione della polvere da sparo e per danni indiretti alla popolazione civile:9 1) malattie portate dalle truppe in movimento 2) distruzione di raccolti e del bestiame 3) assedi e saccheggi. LA SOCIETA’ La società di antico regime è una società corporativa dove non esiste il concetto di individuo poiché è suddivisa in corpi/ordini/ceti (no classi sociali). Ciò che distingue i ceti non sono i diritti (che tendenzialmente sono inclusivi), bensì privilegi di tipo fiscale, politico, o giudiziario e l’appartenenza a un ceto è stabilita fin dalla nascita, e non è messa in discussione perché riconducibile alla volontà divina (no mobilità sociale). L’età moderna eredita dal Medioevo la tripartizione sociale composta da: 1) oratores (clero) 2) bellatores (nobiltà) 3) laboratores (terzo stato) Un sistema organizzativo che viene spezzato dall’egualitarismo dalla Rivoluzione francese. 1) Parlando di clero bisogna distinguere fra: o clero secolare, legato alla cura delle anime (parroci); o clero regolare, legato agli Ordini e alla vita conventuale (frati e monaci). Fra il Cinquecento e il Seicento l’intellettuale per eccellenza è l’ecclesiastico e la rottura del fronte cristiano (riforma protestante) si stabilisce una netta differenza tra chiesa cattolica e chiese riformate: queste ultime rifiutano il concetto di clero come ceto separato. Detiene una quota importante della proprietà fondiaria (legata a parrocchie o a conventi), immune da tassazione e inalienabile, in tutto il 10-15% e nella parte cattolica dell’Europa la popolazione è tenuta a pagare la decima ecclesiastica oltre a donazioni e legati. 2) Le nobiltà sono i ceti privilegiati che detengono l’egemonia politica e sociale nelle società di antico regime e che ne costituiscono le élite che aderisce a un sistema di valori e di comportamenti sociali (il cosiddetto “more nobilium” essere, più che avere). Il concetto di nobiltà eredita il ruolo dell’aristocrazia (mondo greco), patriziato (mondo romano) e nasce nel tardo Medioevo includendo uomini d’arme che ottengono titoli giuridici e terra (feudi) in cambio del servizio prestato a sovrani e introducendo l’ereditarietà di rango. Esistono quattro tipi di nobili: o La nobiltà “terriera” (feudale), “di sangue” (ereditaria) “di spada” (militare); o I patriziati urbani, privilegi dall’esercizio delle cariche amministrative cittadine; o La nobiltà “di toga”, acquisita per diritto per l’esercizio di alte cariche di giustizia o “di servizio”, in seguito a servizi resi al sovrano; o La nobiltà “di fatto”, nobiltà riconosciuta “per consuetudine”. 3) Il terzo stato è un settore decisamente eterogeneo diviso in: o quelli che praticano professioni (i collegi); o quelli che lavorano manualmente (corporazioni); o quelli che lavorano la terra (contadini). Maggioranza di lavoratori sono manuali equilibri composti da gerarchie interne (es. dentro la bottega o nei campi) e grande importanza al ceto mercantile, perché è quello che effettua la maggior parte degli investimenti, ed è quello in cui può esprimersi mobilità sociale. Il pauperismo, è il fenomeno legato all’aumento demografico e all’aumento dei prezzi e il contestuale aumento dei poveri che si dividono in: I poveri strutturali sono i poveri impossibilitati ad uscire dalla loro condizione di povertà perché non in grado di lavorare, ossia le categorie più deboli come vecchi, vedove, malati. I poveri congiunturali sono tutte quelle persone, come lavoratori a giornata, operai senza lavoro, servitori licenziati, piccoli commercianti ed artigiani rovinati dai debiti, spinti alla povertà dalla crisi (divisi in bisognosi o oziosi). Cambia l’immagine del povero: da immagine di Cristo a persona che va controllata e la povertà è un problema di ordine pubblico che richiede interventi politici come la carità, l’attestato di povertà, la licenza di mendicità, enti benefici ecc. IL POTERE POLITICO IN ANTICO REGIME Lo Stato era il potere politico più potente ma non l’unico (chiesa, corporazioni, comunità, feudi, rappresentanze cetuali), infatti, si parla di potere diffuso, anche perché si basa spesso sul concetto di monarchia composita e solo dal XIX secolo nasce uno Stato moderno che ha piena sovranità su territori e individui, ed è uno stato diritto, uno stato nazionale. Nel Medioevo le forme di organizzazione statuale erano fortemente contrastate, da centri di potere concorrenti: 1) centri di potere sovranazionali (Impero, Papato); 2) feudatari (con poteri giurisdizionali sul loro feudi); 3) centri minori refrattari al potere del re o della signoria. Gli strumenti che hanno reso più forte la sovranità sono: 1) Burocrazia, conserva elementi di arcaicità (venalità), ma stimola la creazione di un’élite fedele al sovrano che lo aiuta nella gestione del governo; I burocrati ricevono un salario; sono servitori dello Stato e sono amovibili da parte del sovrano ma possono restare in carica alla sua morte (cancellieri, presidenti o membri di tribunali, esattori delle imposte, giusdicenti periferici, personale di polizia) 2) Consigli privati a corte o dicasteri: i primi sono formati da persone fidate; i dicasteri hanno carattere consultivo e non deliberativo, il processo decisionale è lento; 3) Fiscalità: si afferma un sistema stringente e regolare di applicare le tasse alla popolazione, legate alla guerra ma spese anche per la corte, per la burocrazia; Ci sono entrate legate a vendita cariche, titoli nobiliari ecc. ma si ricorre anche a: • prestiti (con ricadute sul debito pubblico e sulla tassazione indiretta) • fiscalità diretta sui sudditi “non privilegiati” (per testa, per fuoco, sulle proprietà, con coinvolgimento delle comunità ecc.) Nasce una branca dell’amministrazione che si occupa del fisco, che comunque rimane un sistema imperfetto e non uniforme, né sulle persone né sui luoghi 4) Giustizia: Il tentativo di affermare una legislazione unitaria su tutto il territorio dello Stato, attraverso il progressivo passaggio dal diritto comune (consuetudinario) ai codici scritti; in antico regime esistevano tribunali cetuali, ed era molto diffusa pratica di giustizia “infragiudiziaria”, ossia di giudizi o arbitraggi emessi fuori dai tribunali, ma ritenuti validi a tutti gli effetti dalle comunità (giustizia “privata”). Differenza di modelli: • Francese con i Parlamenti erano costituiti, da due presidenti nominati dal re e da un numero variabile di consiglieri, con la facoltà di emettere sentenze regolamentari interpretando la legge e usando la pratica degli arbitrati; • Inglese: giudici eletti localmente: gli sceriffi di contea, funzionari di vigilanza, e i giudici di pace, applicando il Common Law, cioè del diritto comune inglese, consuetudinario e non codificato. 5) Apparati diplomatici: diventano permanenti con l’inizio dell’età moderna, per regolare rapporti tra i nuovi stati rafforzati, e i compiti del diplomatici: erano di rappresentanza; negoziazione; raccolta di informazioni 6) Eserciti: La progressiva affermazione del monopolio statale della forza attraverso la costituzione di eserciti professionali e permanenti strumento che i sovrani di antico regime usano tantissimo nei secoli dell’antico regime, con funzioni offensive o difensive (fino all’80-90% della spesa pubblica) APPARATI MILITARI IN ANTICO REGIME Si possono individuare sette fattori chiave di trasformazione nella “rivoluzione militare”: 1) una trasformazione organica segnata dal passaggio dagli eserciti temporanei agli eserciti permanenti; 2) una trasformazione tattica che vede prevalere la fanteria sulla cavalleria, dopo l’introduzione delle armi da fuoco; 3) un mutamento strategico derivante dalla necessità di retribuire, alimentare e spostare sul territorio masse crescenti di uomini in armi e dai legami sempre più stretti fra guerra, politica e diplomazia; 4) l’accresciuta importanza del militare in seno alla società, soprattutto in rapporto allo stato e alla finanza; 5) il ruolo della tecnologia applicata alla guerra; 6) la funzione dell’architettura militare, in grado di ridisegnare le città fortificate; 7) il nuovo ruolo della marina militare. La polvere da sparo era utilizzata in Cina per le feste, ed esordisce con successo con l’artiglieria da campo nella guerra dei Cent’anni (1337-1453) o in un altro episodio molto celebre assedio di Costantinopoli, nel 1453. Si passò dalle bombarde ai cannoni, ai falconetti (cannoni di piccolo calibro usati anche sulle navi), alle colubrine (cannone portatile) mentre l’artiglieri portatile viene introdotta nelle Guerre d’Italia (1494) che passa dall’archibugio al moschetto e infine al fucile a fine Ottocento e implica la fine della cavalleria aveva rappresentato il nerbo degli eserciti medievali e il valore militare inteso come capacità di mettere a repentaglio la propria vita in scontri e duelli corpo a corpo. Il soldato dell’età moderna si può addestrare più facilmente e più rapidamente: ciò permette reclutamenti più massicci e la formazione di eserciti permanenti. LA DIMENSIONE RELIGIOSA Grande importanza della dimensione religiosa e centralità del clero (nell’Europa cattolica), la parrocchia è il punto di riferimento spaziale delle persone: si celebra la messa e si vivono i momenti più importante dell’esistenza (battesimo, matrimonio e sepoltura). Tempi della giornata segnati dal rintocco delle campane, le ore della notte si cominciavano a contare a partire dall’Avemaria della sera (vespri), spesso non conoscevano il calendario né sapevano distinguere i mesi e i giorni, ma conoscevano il calendario liturgico. A tutti i livelli sociali è presente il senso della precarietà dell’esistenza e la paura della morte e delle pene dell’inferno, domina la vita dei credenti, consapevoli della loro natura di peccatori, forte Credenza nel Purgatorio che spiega enorme fortuna delle indulgenze. La gerarchia celeste prevedeva che ci si rivolgesse, con un’offerta in primo luogo al santo locale e al suo santuario, e il culto mariano, negato da Lutero e dai protestanti era molto diffuso nell’Europa cattolica, particolarmente fra le donne. Grosse differenze tra la dottrina ufficiale della religione e la religione esercitata, grande credenza nel potere soprannaturale di persone, reliquie, immagini dei santi, esorcismi. Streghe e stregoni sono ritenuti capaci di moltissime azioni e la Chiesa risponde con l’Inquisizione (c’era di mezzo il diavolo): trattatistica e caccia alle streghe. Le missioni sono promosse dagli ordini religiosi (gesuiti): giorni di prediche, confessioni, processioni penitenziali, roghi di carte e libri per piegare le persone al corretto esercizio della religione per poi accettare certi aspetti non proprio ortodossi per non perdere fedeli. Il parroco è una figura importante in seno alla comunità, che ricopre funzioni di natura civile e religiosa e mediatore in seno alla comunità, maestro di scuola ecc. Nel 500’ arriva il disciplinamento del clero (oltre che della società): imposizione di un nuovo modello di sacerdote; i preti devono essere preparati e avere una condotta morale attraverso la creazione di seminari, utilizzazione di strumenti nuovi: • catechismo: domande e risposte sulla dottrina • messale: libro del parroco per fare la messa • breviario: orario delle preghiere; • manuale per confessori: che cos’è il peccato e come ottenere il perdono La nuova ondata di antisemitismo medievale portò i re Cattolici ad istituire l’Inquisizione spagnola (1478) e a decretare l’espulsione degli ebrei dalla Spagna nel 1492, ben accolti nell’impero ottomano dove gli ebrei godono di libertà di culto, possono esercitare qualsiasi mestiere e possono acquistare proprietà e l’unico obbligo al quale sono tenuti è il pagamento di forti tasse a garanzia della protezione, e di portare un segno distintivo. In Italia vengono accolti nei ducati di Mantova e Ferrara, nello Stato della Chiesa, nel Granducato di Toscana, nella Repubblica di Venezia che inaugura la politica del “ghetto” (1516); che con la bolla di Paolo IV (1555) obbliga alla segregazione in quartieri separati, dai quali non possono uscire di notte e durante le feste cristiane. Anche quella islamica è una minoranza, i Moriscos restano in Spagna anche dopo il 1492, ma poi verranno fatti oggetto di nuove persecuzioni Sulle sponde opposte del Mediterraneo, si sviluppa una intensa guerra di corsa, venata di motivazioni religiose, ma anche economiche i prigionieri vanno schiavitù, che in terra cristiana produce la nascita di confraternite e associazioni deputate ai «riscatti» CULTURA E ISTRUZIONE Le accademie nascono fra 1400-1500 (come luogo autonomo della ricerca, per iniziativa di piccoli gruppi di letterati, filosofi e scienziati, e si affermarono nel Seicento come spazio privilegiato della sperimentazione scientifica, sono organizzate secondo una precisa gerarchia, dotate di statuiti e distinte da un motto e da un’impresa (stemma) Nasce la figura del dottore, importante per la nuova società dove certe cariche possono essere ricoperte solo da laureati. La lettura intensiva (scuola medioevale) favoriva l’approfondimento mnemonico ed ogni studente universitario ricordava a memoria intere pagine della Bibbia e nel Settecento con la diffusione della stampa, incomincia ad affermarsi un diverso tipo di lettura di tipo estensivo, ossia basato sulla capacità di scorrere, sfogliare, consultare più testi di cui si trattiene l’essenziale. L’importanza dell’invenzione della stampa a metà 1400 rappresentò davvero una “rivoluzione inavvertita” che inizia nel 1455 con la Bibbia di Gutenberg. Nei primi decenni dopo l’invenzione della stampa i libri prodotti erano: • testi in latino di autori antichi o testi religiosi; • dei libri in volgare, destinati però ad un pubblico colto e raffinato; • produzione massiccia di libri popolari, destinati anche ad un pubblico di semi alfabetizzati fino al 700’ con giornali letterati. Nasce la censura che prevedeva il divieto di stampare, di diffondere e di possederei libri non autorizzati, Papa Paolo IV fece pubblicare a Roma il primo Indice dei libri proibiti. Le società di antico regime erano dominate dall’analfabetismo, dove la capacità di leggere e capacità di scrivere non sempre erano associate l’oralità dominava sulla scrittura a tutti i livelli e grosse differenze tra città e campagna. Le persone di informavano con il passa parola e tramite le figure di predicatori, saltimbanchi che usavano spesso le canzoni, satiriche verso il potere istituito. Nasce il concetto di scuola come luogo dove gli individui partecipano al mondo dei segni e della scrittura in un contesto di gruppo. Nel Medioevo la Chiesa è molto forte, oltre alle scuole annesse alle cattedrali e ai monasteri, gestivano una rete di scuole di parrocchia e il monopolio sull’istruzione continua in età moderna solo a partire dal XVIII secolo, e poi sempre più nel XIX secolo, sarà lo Stato a creare una rete di scuole primarie laiche sul territorio. Il ruolo dei precettori privati all’inizio dell’età moderna viene soppiantato dai collegi dei nuovi ordini religiosi: in particolare dai gesuiti che non erano chiuse ai soli nobili (c’erano appositi collegi per nobili) ma nei fatti erano frequentati da alta società. Gli studenti venivano allontanati dalla società, che era vista come un corpo pericoloso che poteva corrompere, e dove non valeva la pena diffondere il sapere (distraendoli dalla terra). Le Università sono istituzioni medievali che funzionano come dei gruppi corporativi: rilasciano titoli per esercitare determinate professioni o funzioni e fanno perno su tre facoltà (medicina, diritto, teologia); in più il magistero delle arti prepara all’insegnamento. Le prime università in Italia sono quelle di Bologna e di Padova; in Europa Parigi, Oxford, Salamanca e a inizio ‘600 un centinaio di centri universitari in tutta Europa. Il capo dell’Università era il rettore, e il momento conclusivo del percorso di studi era la dissertazione finale (che diventa la tesi di laurea), ossia la prova che consentiva di riconoscere la validità dell’apprendimento mentre gli studi e la ricerca si continuano a fare all’interno delle accademie.
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