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Riassunto Geografia umana e fisica Marengo, Appunti di Geografia

Riassunto con appunti di geografia Marengo

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 11/12/2021

studentemodello001
studentemodello001 🇮🇹

4.6

(33)

17 documenti

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Scarica Riassunto Geografia umana e fisica Marengo e più Appunti in PDF di Geografia solo su Docsity! INDICE: Capitolo 00, basi e concetti di geografia umana Capitolo 0, questioni culturali. Capitolo 1, storia della cartografia: origini-età romana Capitolo 2, storia della cartografia: Medioevo. Capitolo 3, storia della cartografia: età moderna Capitolo 4, storia della cartografia: 1800-1900 Italia Capitolo 5, le carte geografiche.... Capitolo 6, la carta d'Italia... Capitolo 7, cartografia immaginaria e mentale Capitolo 8, l'idrografia Capitolo 9, le coste..... Capitolo 10, il modellamento . Capitolo 11, il rilievo... Capitolo 12, informazioni base sulla popolazione Capitolo 13, elementi di base dell'evoluzione demografica della popolazione italiana . Capitolo 14, L'insediamento umano Capitolo 15, La città, sistemi urbani e strutture urbane Capitolo 16, le attività produttive Capitolo 16, il primari Capitolo 17, le attività uman \dustria e servizi Capitolo 00, basi e concetti di geografia umana Innanzitutto dobbiamo sancire una differenza fra spazio terrestre, che indica una distesa di terre e acque più o meno vasta, e territorio che invece indica una porzione di spazio appropriata da un gruppo umano o animale. La geografia umana si occupa del mondo come esso è e come potrebbe essere, il suo ambito specifico di interesse è quello degli esseri umani: dove si trovano, le loro caratteristiche, come interagiscono nello spazio e quali paesaggi antropici costruiscono. Nella geografia umana confluiscono tutti gli interessi e gli ambiti della geografia che non sono direttamente connessi con l'ambiente fisico. La geografia umana permette di integrare tutte le scienze sociali in quanto vi conferisce il necessario punto di vista spaziale. Per esempio la psicologia di rado considera l'interazione tra spazio e comportamento. Allo stesso tempo la geografia umana stessa attinge ad altre scienze sociali nei suoi sottosettori quali geografia politica, economica, culturale e sociale. Bisogna innanzitutto distinguere il diverso campo metodologico: geografia umana->universalista e geografia culturale—relativista. Per esempio un bastone del pastore possiede un uso strumentale perché lo aiuta a radunare gli animali ma anche un significato simbolico in quanto ferula del Papa. Tutti gli esseri umani sul pianeta si alimentano ma non tutti allo stesso modo e gli uomini creano ambienti antropici diversi l'uno dall'altro seppur utilizzando le stesse tecniche, vedi esempio terrazzamenti. La geografia umana è incentrata in una concezione universalista di cultura intesa in senso antropologico o cultura popolare. Ci sono caratteri comuni a tutta l'umanità che si ripetono 1 come norme e comportamenti ma anche differenze sostanziali. In questo caso risulta molto utile il principio di comparazione, infatti comparando tra loro popoli diversi si troveranno leggi universali che spiegano fenomeni comuni a tutta l'umanità. Invece, la geografia culturale ricerca proprio la diversità e non come fatto casuale ma in base al diverso sviluppo storico-economico-sociale. L'unico elemento universale è proprio il ripetersi di questa diversità culturale tanto che la cultura stessa può essere definita come l'espressione della diversità. Capitolo 0, ques ulturali Per uno studioso di scienze sociali la cultura rappresenta il complesso di modelli comportamentali, conoscenze, adattamenti e sistemi sociali nel quale sintetizza il modo di vivere acquisito da un gruppo di individui. Ci sono prove visibili come i diversi modelli di coltivazione e costruzione ma anche invisibili come la lingua e l'organizzazione politica. Tutto ciò rientra nella diversità spaziale. Le differenze culturali nello spazio comportano variazioni del paesaggio umano palesi come le differenze fra le aree rurali dello Zimbabwe e del Chianti o meno come la diversa area respirata a Parigi e Mosca. La geografia umana indaga proprio su queste differenze culturali. All'interno di una società la cultura si trasmette di generazione in generazione tramite imitazione o istruzione ma non biologicamente. La cultura è una serie di comportamenti e modi di pensare che si modificano nel tempo e non qualcosa di inalterabile. | più piccoli elementi distintivi di una cultura sono i tratti culturali che vengono considerati unità di comportamento acquisito e vanno dalla lingua, agli utensili, alle attività ricreative. Un tratto può essere un oggetto, come una tecnica, una credenza o un modo di pensare. | tratti sono definiti come l'espressione elementare della cultura. 1. Singoli tratti culturali correlati dal punto di vista funzionale formano una struttura culturale. Un esempio è l'allevamento di bovini dei masai del Kenya e della Tanzania, ma anche diverse strutture di tipo religioso, economico, sportivo. In Italia esiste una struttura culturale incentrata sull'automobile (film, riti di passaggio come l'esame della patente e fiocchi bianchi durante una cerimonia nuziale) 2. i tratti e le strutture possono essere proprietà condivisa di individui che presentano però anche tratti differenti. Quando sussistono sufficienti comunanze si parla di sistema culturale come una realtà spaziale più ampia e generalizzata. Per esempio le società multiculturali presentano differenze linguistiche alimentari ma ne condividono altrettante. | cittadini del melting pot statunitense si identificano come americani costituendo un sistema culturale (tipo di società che permette la mescolanza di individui di origini, religioni e culture diverse con il risultato di costruire un'identità condivisa). 3. Tratti, strutture e sistemi culturali hanno una propria estensione spaziale. A partire dalla teoria possibilista si fa riferimento al concetto di regione culturale come una porzione della superficie terrestre caratterizzata da alcuni elementi culturali distintivi. Esempi sono le organizzazioni politiche concepite dalla società, le religioni adottate, le forme di economia seguite, l'abbigliamento indossato, utensili usati e la tipologia di edifici abitati. 4. Regioni culturali che presentano strutture e paesaggi culturali correlati possono essere occupate per formare un complesso culturale regionale. Nel diciannovesimo secolo dominava il determinismo ambientale secondo il quale l'ambiente fisico da solo plasmava gli esseri umani, le loro azioni e il loro pensiero. Ovviamente però i soli fattori ambientali non possono giustificare le varianti culturali che si producono nel mondo. | livelli di tecnologia, i differenti sistemi organizzativi, i valori culturali ed etnici non hanno relazioni scontate con le circostanze ambientali. L'ambiente pone determinati limiti che però non sono assoluti bensì legati alle tecnologie disponibili al tempo, ai costi, alle differenti aspirazioni nazionali e ai legami con il resto del mondo. Secondo invece la teoria del possibilismo geografico che si afferma tra il 19 e il 20 secolo sono gli individui a rappresentare le forze dinamiche dello sviluppo culturale. La natura offre varie possibilità di occupazione e di utilizzazione. Nota: Paul Vidal de La Blache fondatore de “les anneles de geographie”. scientifiche emergono chiaramente dai paralleli curvi e i contorni più precisi del Mediterraneo e dell'Oriente. *_ Nel 17 secolo si diffuse la bussola che aiutò molto i marinai insieme alle nuove carte nautiche detta anche carte da navigare ideate da marinai italiani e costruite da vere scuole cartografiche come quella genovese e veneziana sfruttando anche la rosa dei venti. Un esempio è la carta nautica di Pietro Vesconte in cui appare una rete di linee di riferimento costituite dalle direzioni di 16 rose dei venti. * La carta di Angelino Dalorto/Dulcert il più importante documento della cartografia nautica medievale dove sono rappresentate le principali città marittime e delle maggiori riporta anche le insegne tra cui quella più antica della Repubblica marinara di Gaeta. * Invece la più antica carta nautica conosciuta è la cosiddetta Carta Pisana scoperta a Pisa da Raimondo Bacchiso Motzo e conservata a Parigi. La rappresentazione è precisa ma disorientata verso est e comprende Mar Nero e Mediterraneo fitto di toponimi lungo la costa in nero e rosso. L'autore forse era genovese. * Il più antico portolano conosciuto è il cosiddetto Compasso da navigare. Un portolano, il cui nome deriva dalla parola latina portus che significa porto, è un manuale per la navigazione costiera e portuale o aeronautica basata sull'esperienza e l'osservazione. Contiene informazioni relative ad una determinata regione e venne introdotto nel 13 secolo prima in Italia e poi in Spagna. | portolani hanno sempre accompagnato le carte nautiche ed aiutavano ad evitare ostacoli o pericoli nascosti. Il più antico giunto completo fino a noi è quello di Cristoforo Buondelmonti. * In seguito vennero costruiti mappamondi più precisi e più grandi come quello circolare di Fra Mauro eseguito a Venezia che mescolava sacro e profano e rappresentava la sintesi delle conoscenze geografiche di quel tempo. Fra Mauro pose il nord in basso. * Inoltre insieme alle carte nautiche si diffusero le carte continentali o di terraferma che rappresentavano le parti interne delle regioni e parti del mondo oltre che le coste come la Carta d'Italia del 300. * La carta nautica del Mediterraneo di Grazioso Benincasa basata su ricerche originali testimonia la scoperta dell'America. * L'atlante catalano è il portolano più importante del periodo medievale e appartiene alla scuola cartografica di Maiorca. Probabilmente fu prodotta da Abraham Cresques e da suo figlio. E ricca di dettagli oro e argento. | fogli sono divisi a metà per il lungo e incollati su 5 tavole di legno di cui le prime due parti sono incollate su una pergamena. e Ovviamente le mappe si diffusero anche dall'altra parte del mondo come in Corea e in Cina e Non dimentichiamoci della Vinland Map che include Europa, Asia e Africa e rappresenta anche Islanda e Groenlandia. La provenienza non è accertata. e La carta di Marco Polo rappresenta anche le coste dell'Alaska e fu disegnata con l'utilizzo di una bussola. Il mappamondo di Martin Behaim, un geografo tedesco, presenta al Polo Nord ad est della Siberia delle isole conosciute proprio grazie a Marco Polo che definisce belle d'estate, ricche di falconi e cacciatori di orsi polari. =L'Italia possiede dunque un netto primato in campo cartografico tra il 4 e il 5 secolo. Capitolo 3, storia della cartografia: età moderna All'inizio del 14 secolo riapparve in Italia la geografia di Tolomeo con la prima versione latina che fu fondamentale per la fondazione della cartografia moderna perché permise di conoscere sistemi geometrici e matematici dell'antichità. Così le carte geografiche tornarono a essere costruite attraverso la rete di meridiani e paralleli posti a uguale distanza= latitudine e longitudine. Molto importanti furono anche la scoperta della stampa e dell'incisione in legno e in rame che permisero la riproduzione e la diffusione delle carte geografiche. Riconosciuta però la loro inadeguatezza rispetto alle nuove conoscenze queste vennero rimodernate e integrate con le Tabule novae. Poi con l'ampliamento dell'orizzonte geografico dovuto alle nuove scoperte furono necessarie le proiezioni geografiche. La parola karte venne introdotta nel tedesco orale da Laurent Fries nell'età rinascimentale. La parola landcharte ha cominciato a essere utilizzato in Germania a partire dal diciassettesimo secolo. * Matteo Ricci, un gesuita marchigiano ispirato dalle esplorazioni di Marco Polo, raggiunse la Cina costruendo un ponte culturale tra Oriente e Occidente. * A questo periodo appartiene la rappresentazione del Dominio fiorentino ad opera di Giovanni Antonio Magini per il suo Atlante italiano del 600. | Paesi più attivi in campo cartografico nel 500 nel 600 furono: 1. Italia a. a partire da Giacomo Gastaldi un importante cartografo veneziano rappresentò anche Paesi extraeuropei come la penisola araba e l'Asia. Fu il capo scuola di molti incisori cartografi come Fabio Licinio che utilizzò la tecnica dell'acquaforte nelle sue carte. b. Giovanni Antonio Magini preparò l'Atlante d'Italia c. Vincenzo Maria Coronelli costruì centinaia di carte, uno dei più laboriosi 2. Olanda a. ebbe molto successo Abramo Ortelio che pubblicò nel 1570 una raccolta di carte di vari autori intitolata Theatrum orbis terrarum che viene considerata il primo atlante geografico dell'età moderna. Fu il fondatore della cartografia fiamminga. b. Gerardo Kremer detto Mercatore che inventò la proiezione che porta il suo nome e disegnò una serie di carte pubblicate con il titolo Atlante. La proiezione di Mercatore è uno sviluppo cilindrico modificato da un procedimento misto geometrico analitico e rende le carte isogoniche cioè con angoli uguali nella rotta. E la proiezione cartografica più usata dalle carte nautiche perché permette di rappresentare linee di costante angolo di rotta dette linee lossodromiche con segmenti rettilinei. Nel 1607 Jodocus Hondius pubblicò una versione tascabile dell'Atlas di Mercatore intitolato Atlas minor. c. Importanti furono Guglielmo e Giovanni Blaeu che pubblicarono l'Atlas novus o maior. Intanto nel resto d'Europa la cartografia olandese decadde a favore di quella francese per merito di Nicola Sanson che costruì carte e proiezioni nuove utilizzando anche sistemi di misura indiretti e procedimenti trigonometrici. Fu inaugurato così il rilevamento geodetico-topografico moderno. Grazie a questo Picard nel 1671 effettuò la prima misurazione del grado del meridiano e in matematici e topografici della famiglia Cassini rappresentarono in una grande carta di 182 fogli la Francia: fu la prima carta topografica moderna. Guglielmo Delisle introdusse grandi innovazioni eliminando definitivamente gli ultimi resti della tradizione tolemaica fra cui l'eccessiva lunghezza del Mediterraneo; scomparvero rappresentazioni figurate, allegorie e emblemi (esempio orso di Berna); i contorni incerti e le regioni inesplorate furono lasciate in bianco: una vera riforma cartografica. Poi venne successivamente perfezionata da Bourguignon d'Anville nominato geografo del Re. Queste ultime riforme chiusero l'era della cartografia empirica praticata fino al 700 e dettero inizio alla cartografia scientifica la cui base è geodetica cioè costituita dalle determinazioni astronomiche della posizione dei punti fondamentali, 6 triangolazione, sviluppo in piano della superficie sferica terrestre mediante precisi procedimenti volti a ridurre al minimo le alterazioni e proiezioni geografiche. Capitolo 4, storia della cartografia: 1800-1900 Italia Carta napoleonica del territorio di Italia settentrionale dove si combatte la campagna del 1800; carta di Nizza ben disegnata, chiara e autore Simondi Neveu; stazioni militari in Italia con orografia (rilievi), tratteggio inciso su rame; stabilimenti politici, militari, civili e religiosi; Carta del Ducato di Genova con disegno ad acquerello nitido e accurato, sfumo a luce obliqua, acqua colorata in azzurro, abitanti rosso, confini di varie tinte, strade nero, con leggenda; incisioni su rame; disegni a penna e più colori di acquerello; carta stradale; carta idrografica; carta dimostrativa dell'ordinamento militare; capoluoghi di provincia; linee ferroviarie; Impero coloniale italiano. Capitolo 5, le carte geografiche La Terra ha forma sferoidale e quindi il modo esatto per rappresentarla è un globo sul quale sono riportate distanze e posizioni in maniera corretta. | globi però per essere maneggevoli devono avere piccole dimensioni e quindi non sono dettagliati, allora si ricorre alle carte geografiche che rappresentano la superficie terrestre o una sua parte riportandola su un piano. La carta geografica è un disegno composto di punti, linee e segni speciali convenzionali. Il rapporto di giacitura è simile a quello reale e per questo la cartografia si serve di linee di riferimento come meridiani e paralleli. La carta è una rappresentazione ridotta, approssimativa e simbolica della superficie terrestre: 1. È ridotta perché non è possibile né conveniente mantenere nella carta le distanze e le superfici reali ma bisogna ridurre mantenendo un rapporto tra le lunghezze sul disegno e le corrispondenti sul terreno: la scala 2. È approssimata perché non è possibile riportare la superficie di una sfera su un piano in maniera perfetta, è necessariamente più o meno deformata. | metodi usati per riportare in piano la superficie terrestre sono detti proiezioni geografiche. 3. Infine è simbolica perché vengono utilizzati i simboli cartografici La scala corrisponde al rapporto tra una lunghezza misurata sulla carta e la lunghezza ad essa corrispondente sul terreno. * La scala numerica corrisponde al rapporto tra le lunghezze sulla carta e quelle reali e ciò viene indicato attraverso una frazione che ha per numeratore l'unità e per denominatore il numero di volte di cui le distanze sono state rimpicciolite. Poiché si tratta di rapporti si conclude che quanto più piccolo è il denominatore tanto più grande sarà la rappresentazione. Per questo si parla di carte a grande scala con denominatore minore di 150.000 e a piccola scala con denominatore oltre 150.000. * La scala grafica si ottiene tracciando un segmento diviso in parti corrispondenti a determinate lunghezze sul terreno che costituiscono le cosiddette unità grafiche. A seconda della diversa scala si avrà un diverso grado di dettaglio, per esempio una scala 1:25:000 è meno precisa di una 1:250:000. La scala di una carta si riferisce sempre ed esclusivamente alle lunghezze e non alle aree, che invece aumentano in proporzione al quadrato delle lunghezze. Per questo una scala doppia di un'altra ha superficie quadrupla di quest'ultima. La Terra non è sviluppabile su un piano senza deformazioni perciò punti, distanze, forme e aree non corrispondono in parte alla realtà. Il reticolato dei meridiani dei paralleli della sfera costituisce una proiezione geografica. Le proiezioni mirano a stabilire una corrispondenza tra i punti della superficie sferica e i punti del piano, pertanto sarebbe meglio adoperare il termine rappresentazioni cartografiche ma si continua ad utilizzare proiezioni perché è divenuto un termine di uso comune. Le proiezioni geografiche servono soltanto ad attenuare alcune alterazioni piuttosto di altre e bisogna tener conto che per mantenere la fedeltà occorrono tre condizioni di cui massimo due su tre vengono 7 Vengono utilizzati dei segni convenzionali o simboli cartografici che entrarono in uso solo nell'800 e in particolare all'inizio della cartografia moderna geometrica a grande scala. In precedenza la rappresentazione cartografica si riduceva a delineare coste, corsi d'acqua, andamento generale dei rilievi, centri abitati. | simboli topografici possono essere raggruppati in tre categorie: * Planimetria: o relativi all' idrografia come coste, laghi, lagune, stagni, saline, fiumi, torrente, canali, letti asciutti, acquedotti, impianti idroelettrici (idrografia con azzurro e nel caso del bianco e nero simboli) vie di comunicazione come strade, mulattiere, ferrovie, teleferiche e elementi relativi alla viabilità come corsi d'acqua, ponti, viadotti, guadi, cascate, abbeveratoi, ferrovie, tramvie, skilift, strade, sentieri Fabbricati come case, chiese, cimiteri, fontane, mulini, opifici Tipi di vegetazione come boschi, macchie, campi, piantagioni, risaie, prati, giardini, vigneti, oliveti, vegetazione, indicazioni su limiti attraverso siepi, campi regolari, culture, campi seminati a rotazione (esistono tre essenze cioè simboli e se ci sono tutti e tre allora la vegetazione è densa). Confini politici, amministrativi o di proprietà con muri, recinti, limiti di colture di boschi, confini di Stato/provincia/comune * Altimetria: la rappresentazione del rilievo sulle carte cominciò nell'800. o Nel 18 secolo le montagne si indicavano con disegni di gobbe allineate dette mucchi di talpa che non davano neppure l'idea della loro effettiva distribuzione. o Nel rilievo a bruco o millepiedi le catene montuose venivano indicate da due serie opposte e parallele di trattini a spina di pesce in modo da lasciare una striscia centrale bianca rappresentante la cresta. In questo modo si poteva dare l'idea solo della direzione delle catene montuose. Lo usano i Cassini. ancora oggi si usa in particolare negli atlanti scolastici un sistema simile chiamato tratto forte in cui le catene montuose sono indicate con grosse linee ed alcune quote significative. Si usano colori chiari per scrivere sopra altre informazioni. Un primo importante perfezionamento venne introdotto a fine 700 con l'introduzione del tratteggio: una serie di piccoli tratti allineati secondo le linee di massima inclinazione e tanto più fitti quanto più ripida la pendenza. In questo modo si creava l'impressione di ombre prodotte dal rilievo che poteva essere illuminato dall'alto (lumeggiamento zenitale) o dal lato (lumeggiamento obliquo). In quest'ultimo caso si suppone che la sorgente luminosa si trovi a nord est e che le zone in ombra siano quelle localizzate a sud est. La difficoltà di questo metodo è quella di graduare la direzione, la lunghezza e la forza del tratteggio. o Talvolta si trova un lumeggiamento misto come nella Carta d'Italia al 100.000 che unisce lumeggiamento zenitale per i pendii e obliquo per le creste. Questo metodo però non permette di ricavare l'altitudine dei singoli punti. Le stesse caratteristiche si trovano nel sistema a sfumo il quale rappresenta le ombreggiature derivanti dalla luce obliqua con sfumature più o meno intense di uno stesso colore. o Geometricamente è preciso solo il sistema delle curve di livello o isoipse (isos=eguale e ipsos=altezza) le quali sono linee che congiungono i punti a eguale altitudine sul livello del mare. Le isoipse sono tanto più vicine fra loro quanto maggiore è l'inclinazione del pendio e sono sempre perpendicolari alla linea dimassima pendenza. Quando il rilievo è verticali non si può rappresentare con isoipse perché queste si sovrapporrebbero quindi si usano tratteggio e sfumo. Le isoipse sono disegnate ad eguale distanza verticale perché tra l'una e l'altra c'è una differenza di livello costante detta equidistanza. Questa varia col variare della scala ed è indicata nella legenda alla base della carta. Ad esempio nelle carte al 25.000 l'equidistanza è di 25m mentre in quelle da 50.000 a 100.000 è di 50 m. Alcune isoipse in generale di 5 in 5 o 100 in 100 nel 25.000 sono più marcate delle altre e si chiamano direttrici. Tra le isoipse normali a volta sono inserite alcune tratteggiate 10 dette ausiliarie o dimostrative che servono a mettere in evidenza alcuni particolari aspetti del terreno. o Nelle carte geografiche per non confondere il disegno si usano solo poche curve di livello e per mettere in evidenza le differenze di livello e dare maggiore risalto si usano diversi colori o tratti nelle diverse zone altimetriche. Per esempio la zona tra 0 e 200m è verde, quella 200-500 giallo chiaro, 500-1.000 avana fino arrivare al marrone, al rosso e al nero per le zone più elevate. Le variazioni cromatiche variano a seconda degli autori e si possono sostituire con nero, grigio, tratteggi e punteggiati. Anche per la rappresentazione del fondo del mare e dei laghi si usano insieme alle isobate le tinte isometriche con gradazioni di azzurro tanto più intenso quanto maggiore è la profondità. o il terreno carsico è bucherellato con conche dette doline. * Scritture: consentono di associare a una nomenclatura specifica diverse raffigurazioni ma non hanno soltanto una funzione toponomastica bensì svolgono pure il ruolo di veri e propri simboli e contribuiscono a dare un'ulteriore caratterizzazione qualitativa e quantitativa. o la forma del carattere consente di distinguere diverse categorie di oggetti geografici o il colore della scrittura può essere azzurro o nero o le scritture relative all'idrografia si riconoscono perché sono inclinate verso sinistra mentre per il rilievo si utilizzano caratteri dritti e di solito maiuscoli; o In altri casi si usano sottolineature o stili diversificati come il corsivo, grassetto, maiuscoletto. o Altrettanto importanti sono le dimensioni delle lettere che forniscono un'ulteriore classificazione degli oggetti geografici in relazione alla loro importanza o anche lo spessore o l'intensità del tratto contribuiscono a definire la rilevanza di un fenomeno Nel complesso la scelta del formato dei caratteri avviene in modo oggettivo in base a precisi riscontri statistici e non può derivare dal condizionato del bagaglio culturale di chi ha redatto la carta. Capitolo 7, cartografia immaginaria e mentale L'isola di Pasqua è situata sulla dorsale pacifica dalla quale prende il nome. La costa si inabissa fino a profondità che possono raggiungere i 3000 m e a causa delle sue origini vulcaniche si è formata su una base basaltica tipica per le dorsali oceaniche e non vanta molte spiagge ma ripide scogliere. Nell'isola di Pasqua sono presenti delle statue dette moai, sono per la maggior parte monolitiche cioè ricavata da un unico blocco di tufo vulcanico. Sono state trovate anche raffigurazioni scolpite all'interno delle grotte simili ai geroglifici e a scritture Rongorongo. Molto interessanti sono anche i petroglifi cioè immagini scolpite sulla roccia rappresentanti l'uovo della fertilità e l'uomo uccello. La scrittura Rongorongo, il culto dell'uomo uccello, le cerimonie funebri e i ritrovamenti del muro preincaico sono tratti comuni con la civiltà egizia, celtica, araba e mediorientale. Le carte mentali e cognitive sono le tecniche di espressione più usate in geografia umana e possono riguardare manifestazioni scientifiche, pittoriche e musicali. Possono basarsi su conoscenze empiriche o concettuali. Per ottenere una carta topografica o geografica spontanea si chiede al soggetto di disegnare a memoria senza punti di riferimento: il risultato è una carta cognitiva solitamente chiamata mappa mentale dalla traduzione dall'inglese mental map. Si tratta dell'esempio più diffuso di tecniche proiettive usato in geografia e la mappa o carta cognitiva è più specificatamente la fase grafica cioè proiettiva del processo mentale. La carta cognitiva è la rappresentazione grafica della mappa mentale e con essa il soggetto decodifica gli schemi mentali formatasi attraverso un processo cognitivo. Spazi e luoghi in cui si vuole verificare la rappresentazione possono variare. 11 Un altro tipo di carta cognitiva è quella costruita da una serie di informazioni e indicazioni come ad esempio sulle preferenze abitative risultante in un cartogramma ed è utile nella ricerca perché permette di avvicinarsi al mondo come è visto dagli altri. E molto importante nel campo delle ricerche sullo spazio sociale ma bisogna essere cauti a non trarre conclusioni affrettate. Il suo impiego si è rivelato utile ai fini di diagnosi e cura di turbe psichiche o alienazione spaziale. Esempio scuola cancello chiuso, diversi concetti di confine (dogana, reale, oceano diviso, montagne, cancello, muro, cimitero, staccionata), l'Europa dell'alta velocità previsioni del 2015. Le mappe di comunità ovvero Parish Maps nascono in Inghilterra dal frutto dell'associazione Common Ground che voleva valorizzare il patrimonio locale. Non si vogliono evidenziare i confini ‘amministrativi ma piuttosto come “venga privilegiata la più piccola arena in cui la vita è vissuta" e si parla di luoghi dei quali tutti noi abbiamo personale conoscenza. Inoltre si possono creare mappe fantastiche relative a paesaggi immaginari come quelli della letteratura. Sono mappe dinamiche e difficili da rappresentare con strumenti tradizionali infatti spesso si tratta di territori utopici e eterotopici che significa che il toponimo e il suo suono rimandano a qualcosa. E il caso di Paul Celan con rappresentazione di una terra distrutta dalle guerre ma ci sono anche carte raffiguranti tenzioni, processi di indipendenza, conflitti, percentuale di bianchi, differenze linguistiche, radicamento mafioso in Italia, flussi migratori... Alcune volte i nomi sono inventati e scherzosi, ricchi di luoghi comuni. Anche la scelta di un colore piuttosto che un altro ha il suo peso ma l'immagine da sola non basta e dovrebbe essere inserito un testo per aiutarci a capire. Capitolo 8, l’idrografia Il bacino idrografico di un corso d'acqua (no fiumi) può essere totale cioè delimitato dallo spartiacque principale o parziale cioè delimitato dagli spartiacque secondari e con diverso ordine gerarchico delle aste fluviali: le aste di primo ordine non hanno affluenti, quelle di secondo hanno per affluenti quelle di primo, quelle di terzo hanno per affluenti quello di secondo e così via. Lo spartiacque è una linea cresta e le acque scorrono ai lati, un'informazione utile da conoscere per creare canali e bacini. | corsi d'acqua interni e i laghi rappresentano la fase terrestre del ciclo dell'acqua infatti si originano dalle precipitazioni e non partecipano ai processi di evaporazione, infiltrazione nel suolo o assorbimento da piante. Le acque di deflusso in seguito scorrono lungo le linee di maggior pendenza e si raccolgono nelle valli procedendo verso il mare e formando un reticolo idrografico. Il reticolo idrografico presenta diversi stadi evolutivi: la crosta terrestre viene erosa dall'acqua— stadio della giovinetta con gole, ulteriore consumazione— stadio della maturità con valli, erosioni+ stadio di senescenza con penepiano. Il primo caso è caratterizzato da gole, cascate, rottura di pendenza; Il secondo da questi ma più ampi, il terzo da aree pianeggianti formatesi in seguito all'accumulo di detriti o penepiano con poca pendenza. La cattura fluviale è un fenomeno geomorfologico che si produce quando un corso d'acqua viene deviato dal proprio alveo originario per scorrere in quello più vicino. Ciò può capitare per: 1. movimenti tettonici che modificano la pendenza dei versanti deviando il corso dell'acqua 2. creazione di dighe naturali a causa di frane _ 3. erosione E il caso del fiume Arno in cui la direzione delle acque si è capovolta orientandosi verso nord. L'inversione ha modificato anche l'assetto dei suoi affluenti perché quelli di sinistra prima erano di destra e viceversa ma risultano ancora disposti come se scorresse verso sud. Anche il fiume Tanaro subì una cattura presso la città di Bra. AI tempo accoglieva le acque di un piccolo fiume il Po appena nato e ancora oggi si può notare in quanto il Po ricorda la direzione del vecchio Tanaro. 12 coste alte o a ripa: l'erosione marina è detta abrasione ed è evidente nella ripa e nella piattaforma di abrasione. Avviene soprattutto nelle coste alte dove c'è un pendio ripido. La forza delle onde che sbattono contro il pendio e scagliano dei detriti produce fessure che si allargano provocando il distacco e la caduta di massi. Il pendio originale privo di piede diventa ancora più ripido e se le rocce sono resistenti addirittura verticale. Si forma così una balza chiamata ripa marina o falesia. o acanalio valloni: i valloni dalmati sono grandi valli tra due zone levate occupate dal mare in un'area ricca di catene parallele ai monti in mezzo ai quali si è insinuato il mare. Le isole lungo la costa hanno una forma allungata e la formazione di questi valloni è di ingressione marina cioè il livello del mare si è innalzato. Esempi in Slovenia e Croazia o a rias: prendono il nome dalle coste della Galizia spagnola e si formano per sommersione di antiche valli fluviali a seguito di un innalzamento del livello del mare. Esempi in Galizia e Sardegna. o a fiordi: un fiordo è un braccio di mare che si insinua nella costa inondando un'antica valle glaciale. Avviene per ingressione marina, sono valli poco abitate un tempo a V poi scavate dalla lingua del ghiacciaio e divenute a U. coste basse o a laguna: nelle coste basse e sabbiose sono frequenti i lidi in cui verso terra si sviluppano laghi o lagune in luoghi in cui vi era già un'insenatura spesso delimitata da speroni rocciosi. o a tomboli o cordoni litoranei: le correnti marine e il moto ondoso formano ammassi che emergono fino a creare i cordoni litoranei. Un esempio è la laguna di Orbetello che è divisa in laguna di Levante e di Ponente dalla lingua sabbiosa sulla quale sorge l'omonima cittadina. Il Monte Argentario un tempo era un'isola e ha determinato la diffrazione del moto ondoso quindi ha fatto depositare materiali provenienti dal fiume Albenga dando origine a questa lingua di terra firma. La lingua ha favorito la formazione dei due cordoni litoranei o tomboli laterali che a loro volta hanno impedito il completo sviluppo di quello mediano. o a delta: Se i detriti vengono abbandonati alla foce. Si trovano sempre nei mari chiusi. Esempio del delta lobato del Po che continua a crescere o A estuario: si formano quando ampie maree e forti correnti spostano i detriti dalla costa. Sono navigabili ma bisogna controllare l'ampiezza delle maree. coste miste: sono il risultato del processo di regolarizzazione delle coste. Il litorale non formato dalla parte terminale di una pianura, il rilievo è più frammentario ed il mare penetrato dando ori o a falcature: tipiche dell'Italia. | promontori sono molto distanti fra loro e la spiaggia si © o ine a golfi che si sono colmati gradualmente di sedimenti. estende dritta o leggermente arcuata. Vento, moto ondoso, correnti marine o corsi d'acqua possono invertire il processo di riempimento così che la spiaggia venga erosa solo per un certo periodo. Questa alterazione di erosione e deposito può anche essere provocata dall'uomo stesso. Particolare è il caso di Mont Saint Michel: prima c'era una diga che portava lì ma venne abbattuta per costruire un ponte e permettere alle acque marine di portar via la parte dei detriti perché altrimenti si sarebbe interrato rapidamente. In seguito in base ai rapporti tra costa alta e bassa, curvatura della spiaggia, grado di abrasione delle ripe o insabbiamento delle cale si potrà comprendere lo stadio evolutivo della costa. Pianure costiere si hanno quando il rilievo è debole e ci sono relitti di vecchie dune quindi bisogna creare canali di scolo tra gli avvallamenti. Sono pianure per accumulo di detriti. Un esempio è l'Arno che ha avuto difficoltà nel trovare una linea di massima pendenza così si sono formati meandri e tomboli nell'area pianeggiante. Le pianure costiere artificiali cioè i polder si trovano nelle coste oceaniche dove per strappare terra al mare si sono utilizzate delle dighe e canali di scolo, anche utili per l'irrigazione. 15 Le saline hanno forma quadrata o rettangolare a seconda della tradizione locale e si fanno solo con l'acqua di mare. Ci sono valloni in Dalmazia; lagune in Italia; fiordi in Scandinavia, Islanda e Groenlandia; polder nel Mar Caspio e nei Paesi Bassi; falesie in Normandia, Islanda e sud dell'Inghilterra. Capitolo 10, il modellamento Può avvenire un'erosione fluviale come nella cattura fluviale e nella formazione dei meandri morti. Alcuni fiumi scorrendo possono scavare il terreno dando luogo a valli dette a meandri cioè con curvature molto marcate. Altri casi sono quelli della formazione del cordone litoraneo e quindi di un lago costiero, lago di sbarramento Dalle erosioni dipende anche la tipologia di alveo fluviale: inciso quando le rocce sono molto erodibili, pensile sopra il livello della pianura e inciso arginato se creato dagli uomini per proteggere. La golena è una zona particolare utilizzata per contenere l'acqua in eccesso Fasi alterne di deposito e erosione portano alla formazione di terrazzamenti finché ai lati della valle non rimangono che due ripiani a testimonianza delle precedenti alluvioni. Sono zone che non si inondano facilmente e con molto sole quindi adatte all'agricoltura. Forme di erosione in valli glaciali: profilo a U, fianchi ripidi e testa della valle a circo dovuti all'erosione di un ghiacciaio ormai ritirato e presente solo alle quote più elevate. Oggi questa azione è svolta anche dai torrenti che determinano il profilo della valle a V. Alcuni centri nelle valli glaciali sorgono sui conoidi di deiezione cioè un'area leggermente in pendenza con detriti trasportati. Le valli glaciali possono anche essere sospese e i ghiacciai possono trasportare i massi erratici cioè rocce strappate e poi abbandonate. Alcune rocce montonate sono però dure e resistono all'abrasione del ghiacciaio per questo oggi sono striate e solcate. Per esempio i fiordi: prima delle ultime glaciazioni il rilievo aveva valli con un profilo a V, poi le glaciazioni esercitarono sui fianchi e sul fondo delle valli un'azione di demolizione e modellamento sia col peso del ghiacciaio che con l'erosione dovuta ai materiali morenici trasportati. Così si formò un profilo a U e infine con il ritirarsi dei ghiacciai la parte inferiore delle valli venne occupata dal mare e il fiordo ottenne fianchi scoscesi e pareti verticali vertiginose. Passando alle cappe glaciali, si formano dove ci sono poche vallate e le erodono rendendo il territorio morbido. Un esempio è la baia di Hudson in Canada dove il mare interno è stato modellato da cappe glaciali. Lo scorrimento delle acque è difficoltoso, inoltre il terreno è sterile però ci sono molti giacimenti minerari e acqua che permettono la produzione di alluminio Alcuni esempi di erosione normale: — Dolomiti: dove la roccia dolomia si è disgregata granularmente in diversi blocchi o è stata frantumata da vento, umidità, fessure o acqua — piramidi di terra cioè massi erratici sparsi e la roccia friabile è protetta finché la piramide di terra non cede — Le frane che possono essere di + scoscendimento cioè una porzione del versante se ne va; + crollo come quando c'è della costa a ripa o falesia; + scivolamento quando scivola la parte superficiale della roccia; + smottamento che è il meno importante; + calamento quando il terreno cola verso il fondovalle La parte di distacco è detta nicchia. Molto nota è la frana di Whitby e quella in Norvegia sottomarina causata da uno tsunami che provocò onde altissime 16 Le forme terrestri possono essere: 1. Di primo ordine: continenti e oceani 2. Di secondo: catene montuose e cordigliere 3. Di terzo: valli, laghi, coste, depressioni e pianure Erosione può essere marina provocata da vento che porta detriti, sabbia e sale oltre che l'acqua ma anche eolica come per esempio nell'hammada che è un tipo di deserto con terreni aridi, brulli, altopiani rocciosi e aguzzi, forte vento e escursione termica che rendono le rocce deboli. Inoltre nel deserto grazie al vento si formano le dune che ritroviamo anche su Marte. I calanchi sono un fenomeno di erosione del terreno che avviene quando ci sono rocce argillose degradate, scarsa copertura vegetale e quindi nessuna protezione dal ruscellamento. Il Carso classico è un vasto altopiano in rocce carbonatiche che si estende fra l'Italia nord orientale e la Slovenia. Se l'inghiottitoio viene tappato si forma un lago carsico nella dolina. Un esempio è l'altopiano del Gargano che è costituito da superfici piane a differenti quote e quelle più alte sono dette altopiano sommitale e sono solcate da doline piccole o medie. Anche l'altopiano di Montello è un rilievo carsico ed è uno dei più giovani ma conta già 2000 doline. Nel Fucino si sviluppa il carsismo favorito dalla presenza di fratture e faglie normali ed anzi è probabile che il carsismo abbia iniziato a svilupparsi già durante i movimenti tettonici che hanno portato alla formazione della depressione (il Fucino era un lago ora prosciugato artificialmente) Le doline sono cavità circolari e ovali più o meno ampie, di profondità variabile e comuni nelle regioni carsiche perché formatasi direttamente per la dissoluzione della roccia calcarea per via di acque superficiali o per il crollo di masse rocciose. Possono essere a piatto, scodella, ciotola, imbuto, calice e pozzo. Un esempio di dolina di crollo si è verificato nel 2013 in Bosnia quando una voragine è apparsa al posto di uno stagno. Le valli carsiche possono essere: * Valle composta o uvala: fusione di doline a imbuto, no corsi d'acqua * Valle di crollo: originata da grotte crollate, ampliata dall'erosione * Valle coperta: dolina profonda e stretta nascosta dalla vegetazione * Valli cieche o asciutte: quando l'acqua scorre in profondità * Polje: valle di crollo molto grande di antica origine, è soggetta a allagamenti, il nome significa area pianeggiante | conoidi di deiezione o coni alluvionali sono forme convesse che si aprono a ventaglio allo sbocco dei corsi d'acqua nella pianura o nel fondovalle. Si tratta di deposizione fluviale caratterizzata da dimensioni e pendenze molto varie in relazione con la dimensione e la natura delle rocce del bacino geografico che li sottende. Hanno la forma a cono o a ventaglio e si trovano nel punto in cui una valle stretta e incisa si immette in una valle più ampia o in pianura. In corrispondenza di questo paesaggio le acque di un torrente perdono velocità a causa dell'improvvisa diminuzione di pendenza. Capitolo 11, levo La teoria della deriva dei continenti di Alfred Wegener afferma che i continenti un tempo fossero tutti uniti nella Pangea, a sua volta circondata da un immenso oceano chiamato Panthalassa. La teoria della tettonica delle placche o zolle prevede che delle placche si muovano e si scontrino modificando l'aspetto della superfice terrestre. | margini delle zolle possono essere: 1. Divergenti: quando i margini di placche si allontanano l'uno dall'altra. Alcune a cielo aperto. 17 + i Monti Huangshan in Cina orientale con erosione carsica a causa del clima + le Montagne Rocciose in America con un insieme di catene e vallate difficili da attraversare (per questo la conquista dell'ovest ha richiesto molto tempo), laghi glaciali e a sud il Grand Canyon + la Cordigliera delle Ande con diversi ordini di catene parallele. Ne fa parte la Puna andina argentina, un territorio messo in vendita importante a livello turistico e soprattutto minerario per la presenza di borace, litio, oro e rame in quanto, in teoria, per quanto il suolo sia di proprietà privata il sottosuolo è dello Stato. Capitolo 12, informazioni base sulla popolazione * Popolazione residente: chi ho dimora abituale, dove è stato censito. * Densità di popolazione: numero di persone che abitano in un'area esempio 200 ab/km2 * Saldo naturale: detto anche movimento naturale e la differenza in un anno fra nascite e decessi * L'indice di natalità: numero medio di nascite in un anno ogni 1000 abitanti (se generico non tiene conto di età e sesso) * indice di mortalità: numero medio di morti in un anno ogni 1000 abitanti * tasso di fecondità: capacità riproduttiva di una donna in età feconda a seconda dell'età * indice di vecchiaia: grado di invecchiamento della popolazione si ottiene dal rapporto percentuale fra gli over 65 e i minori di 14 anni (La Liguria è la più vecchia d'Europa) * indice di dipendenza strutturale: carico sociale-economico della popolazione non attiva, cioè compresa dagli zero ai 14 anni e over 65, su quella attiva cioè dai 15 ai 64 anni. * indice di ricambio della popolazione attiva: rapporto percentuale tra chi sta per andare in pensione 60/64 anni e chi sta per entrare nel mondo del lavoro 15/19 anni. La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. | trasferimenti di residenza possono essere iscritti quando arrivano i migranti o cancellati quando italiani e stranieri se ne vanno via, la cosiddetta fuga di cervelli. | cittadini stranieri sono i non aventi cittadinanza italiana ma con dimora abituale in Italia punto la comunità straniera più numerosa in Italia proviene dalla Romania (lingua romanza), poi Albania (ex colonia), e dal Marocco (tradizione commercio ambulante di cuoio e pelle). Il termine bacino migratorio indica un luogo in cui si registrano o sono state registrate un gran numero di immigrazioni. I push and pull factors possono essere fame, povertà, guerre, lavoro, condizioni di vita, sovraffollamento, opportunità... Le leggi delle migrazioni di Ravenstein affermano che: * > percorre brevi distanze * I giovani sono maschi * Ciascun flusso produce un * lunghe solo per arrivare a grandi città controflusso (Controubanizzazione: da >da campagna a città città a campagna * >adulti * passo per passo Capitolo 13, elementi di base dell'evoluzione demografica della popolazione italiana In Italia i sentimenti vengono fatti ogni 10 anni ma non sempre stato così infatti non è stato fatto nel 1891 per mancanza di finanziamenti e ci furono molte migrazioni transoceaniche, nel 1941 a causa della seconda guerra mondiale mentre nel 1936 ce ne fu un'ulteriore perché nel fascismo veniva fatto un censimento ogni 5 anni. Nel 1861 l'Italia poteva fondare su 22 milioni di abitanti. La crescita fu lenta soprattutto nel diciannovesimo secolo a causa delle ondate immigratorie mentre nel ventesimo secolo ci fu una crescita costante che terminò negli anni 70 a causa dello shock petrolifero. Tra il 1981 e il 2001 la popolazione italiana non vide variazioni= crescita zero mentre nel 2001 si registra un piccolo aumento grazie all'immigrazione. 20 Nel gennaio 2011 l'Italia poteva contare su oltre 60 milioni di abitanti ed era il quarto Paese più popoloso d'Europa dopo Germania, Francia e Regno Unito. Per quanto riguarda le aree geografiche: * per nord si intendono Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Emilia Romagna, Friuli, Trentino Alto Adige, Veneto * centro: Lazio, Marche, Toscana e Umbria * sud: Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Abruzzo in quanto storicamente facente parte del Regno delle due Sicilie Il nord è il più popoloso, segue il sud e infine il centro. A partire dagli anni 90 la natalità inizia ad aumentare soprattutto grazie alle donne immigrate. Nel 2011 la fecondità è stata di 1,42 figli per donna, sempre meglio di 1,18 del 1995. La città più popolosa d'Italia è Roma seguita da Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania. La piramide delle età è una rappresentazione grafica usata nella statistica demografica per descrivere la distribuzione per età di una popolazione. Possiamo notare che la fascia d'età più come numerosa sia quella corrispondente al baby boom demografico del secondo dopoguerra. La forma di piramide si riscontra soprattutto nei nuovi Paesi che dopo lo sviluppo attireranno adulti cambiando in forma a cipolla. L'analisi delle componenti fra le tre grandi fasce d'età, giovani adulti anziani, è utile per erogare nuove riforme nell'ambito del lavoro, scuola, sanità, servizi sociali e pensioni. In Italia cisono più vedove che vedovi. Lombardia, Liguria e Toscana sono le regioni più vecchie mentre la Sicilia e la Puglia sono quelle più equilibrate. Capitolo 14, l'insediamento umano Nel corso del neolitico, dopo la rivoluzione agricola, gli uomini si rendono conto che possono allevare gli animali senza inseguirli creando zone di pascolo e vivendo in luoghi favorevoli alla coltivazione. * Uno dei primi esempi di insegnamento umano è il villaggio rotondo tradizionale: al centro vi erano capanne e colture intensive mentre intorno alle palizzate i campi a rotazione triennale comunitaria. AI centro di solito vi erano fontane o abbeveratoi per gli animali soprattutto usati nel momento di pericolo. Anche gli indiani adottavano il villaggio rotondo per difendersi e al centro posizionavano animali e fuoco. È tipico della Romania (sotto l'impero asburgico) e caratterizzato dalla forte geometria e simmetria del tempo. Altro esempio è quella della capanna di tronchi importata dai coloni nel Nord America dalla costa orientale. Consisteva in una casa di legno ricoperta di zolle. Il villaggio di strada è tipico della Germania orientale e consiste in case allineate sui due lati di un tratto di strada a vento alle spalle i relativi orti e siepi. E tipico di un popolo più tranquillo con intensi scambi commerciali. Il villaggio agglomerato è costituito da case dotate di un piccolo orto disposte senza ordine con tutto intorno la campagna a rotazione triennale. Il villaggio medievale, tipico dell'anno Mille, conteneva al suo interno abitazioni, piccole coltivazioni, chiesa, cimitero e all'esterno delle mura il campo coltivato dal popolo che dipendeva dal signore del castello. C'erano ponti levatoi, fortificazioni e poi aperture. | campi aperti sono anche detti open field e sono a gestione comunitaria. Ogni casa, oltre al piccolo orto, aveva a disposizione nella campagna della terra a rotazione triennale comunitaria e ogni famiglia possedeva un appezzamento in ciascuno dei tre settori. Il terreno era poco fertile quindi era necessario che fosse concimato con letame. La zona è caratterizzata da strisce allungate e gli 21 anziani del villaggio sceglievano cosa coltivare. Particolare è il caso della Prussia che in seguito alla riforma agraria ottocentista vide i villaggi abbandonarsi perché i contadini andarono a vivere direttamente nel terreno che coltivavano, inoltre il bosco diminuisce. | campi chiusi sono detti Bocage e sono campi recintati di proprietà privata. sono presenti siepi muretti alberi punto il terreno è diviso in grossi quadrilateri e viene coltivato liberamente. Rappresenta un importante corridoio per il movimento di insetti, piccoli mammiferi, impollinazione e drenaggio dell'acqua grazie ai fossi; inoltre il terreno è fertile quindi non c'è bisogno della concimazione animale. La centuriatio romana consisteva nella divisione del territorio in un reticolato, le linee orizzontali erano i decumani e quelle verticali i cardini. Ogni quadrato veniva poi diviso in altri quadrati assegnati alle varie famiglie. Si cercava di seguire l'orientamento della Via Emilia. A Verona la via direttrice e la via Claudia Augusta Padana. Importante fu anche la bonifica pontina e per mese di ottenere nuovo territorio vivibile e coltivabile dove andarono soprattutto molti veneti. Le strade sono fiancheggiate da canali che permettono il drenaggio dell'acqua e le case si affacciano a coppie sulla strada con alle spalle il podere. Le partecipazioni agrarie sono le ultime forme di proprietà collettiva e di serenità origini medievali d'Italia, ne esistono 8 tutt'oggi. Un esempio è la partecipazione agraria di Cento dove ogni vent'anni ai primogeniti delle antiche famiglie viene riconcesso il territorio. La colonizzazione in Nord America distingue due tipi di territori. | rang sono tipici della colonizzazione Franco canadese e sono caratterizzati da dei rettangoli allungati a partire dalla via di comunicazione. Il portico si trova nel retro, questo perché non si volevano avere molte relazioni, ma davanti c'era la tipica rocking chair. La township inglese ,invece, è caratterizzata da delle maglie quadrate divise poi in quattro lotti ciascuno con una propria fattoria ai crocicchi. Il Kolchoz sovietico consisteva in un insieme di abitazioni con un piccolo terreno privato per ogni casa e intorno una campagna a gestione collettiva. Il Moshav è una colonia agricola in Israele a struttura circolare con scopo difensivo. All'interno vi erano le abitazioni e i servizi sociali. Altro caso è quello della casa a corte della Pianura Padana, detta anche boaria perché incentrata nell'allevamento bovino. Generalmente erano corti monoaziendale a conduzione capitalistica, rientravano in un grosso quadrilatero con specifiche funzioni. Paesaggi rurali: * Nel Polinese le abitazioni si trovavano molto vicino ai lati dei corsi d'acqua e per questo onde evitare problemi vennero messe in una posizione rialzata. Erano abitazioni rustiche di piccoli proprietari o affittuari con una policoltura autosufficiente. * Nella pianura bolognese sono tipiche le piantate cioè l'allineamento di filari di viti maritate ad alberi di sostegno. A terra vi sono vasche per la canapa detti maceri e sono terreni tipici della mezzadria. Un pro è il drenaggio dell'acqua, contro il non poter meccanizzare il raccolto. * In Toscana di solito nel palazzaccio abitava il proprietario o fattore e avevano sede magazzini e le cantine dell'azienda suddivisa poi i poderi forniti di casa colonica per il mezzadro. Leopoldo di Toscana definì il modello di casa leopoldina, * Lungo le pendici del Vesuvio famiglie numerose vivono in spazi limitati senza animali con un'orticoltura intensiva. * In Valle d'Aosta case con base di pietra e legno a 2/3 piani con sottotetto * a Domodossola tetti di paglia resistenti per più di 20 anni grazie a tecniche particolari * nell'appennino mattoni intonaci pietre o tegole 22 + Palmanova è una città con pianta a stella che si sviluppa sui multipli del 3, permette in senso difensivo di essere più resistente ai cannoni e dal punto di vista offensivo di avere un angolo di tiro più ampio + Latina littoria (all'inizio con molti archetti) insieme a Sabaudia e Pontina hanno origini fasciste. Sabaudia oggi è anche un luogo turistico per la costa + Bari si divide in vari vecchia con delle strette e tortuose e la Bari nuova con vie più ariose e regolari a scacchiera + Tunisi si divide nella vecchia Medina (città) e nella moderna città europea che è più regolare rispetto alle antiche vie strette e tortuose. Una forma urbana simile a quella del Medina è riscontrabile anche in aree fuori dal Mediterraneo; in Italia per esempio a Palermo, Bari, Genova. + Ghardaia-Algeria con sviluppo disordinato e scopo difensivo + Mashhad Iran metropoli anonima rispetto al passato + Manhattan ha una moderna scacchiera, divisa dalle street e avenue. La penisola è tagliata obliquamente da Broadway e ci sono molte banchine portuali lungo il fiume Hudson. Vi ha sede Wall Street il termometro finanziario del mondo occidentale + Brasilia è una città pianificata del potere politico. Fino al 1970 la capitale del Brasile era a Rio de Janeiro che si trovava a sud del Paese così si spostò la capitale in una posizione più centrale e neutrale anche perché così diceva la Costituzione. Ciò avvenne per il volere del presidente Kubitschek e grazie all'aiuto dell'architetto Oscar Niemeyer. Ha la forma di un aeroplano: nell'asse centrale hanno sede tutti gli edifici pubblici, lungo le ali le ambasciate e nella fusoliera i ministeri, gli edifici governativi, il Senato e la Camera dei Deputati e la cattedrale. Le ali sono dette alla nord e sud e sono collegate da un viale ad alta velocità detto Eixao. E presente anche un lago artificiale. Ci vogliono 41 mesi. Le città sono uno dei più antichi segni della civiltà e si diffusero a partire da focolai quando l'uomo divenne stanziale. Che siano antiche o moderne hanno tutte dei tratti regolari e comuni. Ogni civiltà svolge determinate funzioni e ha una base economica da cui ricava un reddito necessario per sostenere sé stessa e i suoi abitanti. Nessuna città esiste nel vuoto ma appartiene a una società e a un sistema economico con i quali ha legami reciproci essenziali. Ogni città rappresenta un'unità all'interno di un sistema di città nonché un centro di attrazione per un'area circostante non urbana. Un esempio è Pisa (cultura e Sanità), Pontedera (Industrie) e Livorno (porto). Ogni unità urbana presenta una disposizione interna specifica per quanto riguarda gli usi del territorio, gruppi sociali e funzioni economiche richieste dalla società che le ha create. Nonostante ciò come le dimensioni degli insediamenti possono aumentare come anche diminuire, per esempio quando finiscono le risorse minerarie o diminuisce la domanda dei beni e servizi; così nascono le cosiddette Ghost Town o i quartieri abbandonati come quelli di Detroit. Il pericolo è quello di incentrarsi su una mono-industria come fece Torino con la Fiat o le città marittime con i redditi stagionali o Prato sul tessile. Etienne Dalmasso rappresentò la specializzazione funzionale dei quartieri milanesi e l'uso del suolo urbano. Come sempre al centro c'era un centro storico e poi rappresentava l'abitato denso e meno, le aree industriali... questo è anche utile per organizzare i trasporti e le attività commerciali e quindi funzioni organizzative e di tipo sociale. Lo stesso lavoro effettuato in Francia a Roane mostra come questa città stia un centro di attrazione a partire dall'istruzione. Alcune città sono fondamentali a livello internazionale e sono: New York, Londra, Tokyo e Hong Kong. Gli insediamenti urbani vengono divisi in centri di trasporto, città con funzioni speciali e località centrali. Ogni categoria ha una diversa disposizione spaziale e insieme contribuiscono a spiegare la gerarchia dimensionale e funzionale all'interno del sistema di città. 25 1. CENTRI DI TRASPORTO: il modello spaziale è quello dell'allineamento lungo coste, fiumi, canali o ferrovie. Per esempio prendiamo un territorio diviso da un fiume a metà: con una prima colonizzazione gli insediamenti si formano separati lungo la costa, poi da una parte nascono un porto e una ferrovia e dopo anche dall'altra, si formano così due Paesi e due città primate verso le quali gli insediamenti vicini sono attirati perché ci sono prospettive di successo maggiori e più servizi. 2. CITTÀ CON FUNZIONI SPECIALI: sono quelle legate alla presenza di materie prime, attività minerarie e produttive come la Ruhr in Germania e tutte quelle concentrazioni metropolitane riconosciute negli Stati Uniti dal Metropolitan Statistical Areas e nel Canada dal Consus Metropolitan Areas come Tokyo, Mosca, Parigi, Londra, Milano, Buenos Aires e Barcellona. Quando la gerarchia viene integrata con la dimensione spaziale appare chiaro che esiste un sistema di centri metropolitani, grande città, piccole città e cittadine. Ovviamente le piccole città servono zone più limitate mentre le aree metropolitane intere regioni. Al vertice stanno le città mondiali che controllano e le attività internazionali di marketing produzione finanza. Questi centri di controllo e comando dell'economia globale sono Londra, New York e Tokyo. 3. LOCALITÀ CENTRALI: sono centri per la distribuzione di beni e servizi economici alla popolazione non urbana circostante ed hanno dimensioni e distanze simili. La distribuzione regolare del territorio può essere spiegata attraverso il modello di Christaller che prevedeva il principio del mercato, il principio del trasporto e il principio amministrativo. Lui prese come esempio la Germania meridionale che è pianeggiante e quindi è più facile spiegare la regolarità. Considerò le seguenti condizioni: che la cittadina si trovasse su una pianura uniforme priva di barriere, direzioni privilegiate del traffico o variazione della produttività agricola; la popolazione agricola era distribuita uniformemente nel territorio; le persone i consumatori acquistano presso la struttura più vicina; ci deve essere un numero minimo di consumatori necessario per sostenere l'offerta. Arrivò quindi alla conclusione che città di eguali dimensioni hanno anche eguale distanza e di conseguenza i centri di ordine superiore sono più distanziati rispetto a quelli piccoli e che esistono molte più città piccole che grandi. La GERARCHIA può essere spiegata attraverso la legge rango dimensionale secondo la quale una città occupa un posto n per grandezza all'interno di un sistema nazionale di città e avrà quindi dimensioni pari a 1/n rispetto alla città più grande: la città al decimo posto avrà dimensioni di 1/10 rispetto a quella il primo. In realtà poche città soddisfano esattamente questi criteri se non quelle della Russia e degli Stati Uniti. La legge è meno applicabile ai Paesi con economie poco sviluppate o con città primate dato che in questo caso ci sarà una forte differenza fra la città al primo posto e quella al secondo come “Parigi e il deserto francese”. Molte città primate sono ex capitali di Paesi con un passato coloniale dove si tendeva a concentrare tutti i servizi e i poteri in unico posto come Nairobi in Kenya oppure sono città che per la loro stessa dimensione stimolano lo sviluppo come Città del Messico o il Cairo. Corrispondono anche alle vecchie corti dei regnanti che concentravano il potere economico e politico in un unico luogo. Al di là della posizione all'interno della gerarchia urbana ogni insediamento urbano esercita un'influenza nell'area circostante e maggiore è la distanza minore è l'influenza nella campagna circostante. Per esempio in Sicilia tutto gravita attorno a Palermo e Catania e poi altri centri svolgono funzioni locali. La città diffusa presenta negli stessi spazi elementi comuni al paesaggio urbano e rurale. Si parla di dispersione urbana in quanto gli spazi propri dell'agricoltura vengono occupati da impianti produttivi. | centri abitati sono separati da aree industriali, centri commerciali o zone agricole. Il problema è quello del poco territorio a disposizione, il Veneto, per esempio in soli tre anni ha consumato 1400 ettari di terreno e il suolo impermeabilizzato è cresciuto dello 0,6%. Toscana, Emilia Romagna e 26 Veneto sono le prime tre regioni individuate come terza Italia seguite poi da Marche e Abruzzo con un modello distrettuale. Negli ultimi anni si è diffuso un nuovo modello spaziale urbano: le STRUTTURE URBANE RETICOLARI. Nascono a seguito di trasformazioni economiche di Paesi di antica industrializzazione a partire dagli anni 60. Accade quando due o più città in precedenza indipendenti aventi funzioni complementari vengono collegate da mezzi di trasporto ad alta velocità come è accaduto con Hong Kong e Guangzhou. Un altro esempio lo troviamo nei Paesi Bassi con Amsterdam, Rotterdam e l'Aia che formano una regione chiamata Randstad e sono collegate da ferrovie ad alta velocità e hanno un aeroporto. Sono sede di importanti aziende internazionali e svolgono funzioni particolari che non sono reperibili nelle altre quindi sono complementari e non in concorrenza. LA COMPETIZIONE PER L'USO DEL SUOLO URBANO avviene in quanto il terreno accessibile è una risorsa scarsa e ad alto valore di mercato, sfruttato poi in maniera intensiva e ad alta intensità. Proprio per questo le città industriali del diciannovesimo e ventesimo secolo erano compatte, con alta densità residenziale e con una netta contrapposizione fra spazi urbani e non urbani nelle aree periferiche. Grazie ai mezzi di trasporto pubblico tutto era collegato alle grandi città. Per esempio Boston in quel periodo era una città centrale poi si diffusero le automobili che permisero di allontanarsi. Molti grattacieli per sfruttare lo spazio in verticale— via via che la distanza dall'area occupata da condomini a più piani aumenta, la densità di popolazione diminuisce. Negli anni 20 e 30 vennero ideati diversi modelli relativi alla crescita e all'uso del territorio urbano che descrivono la struttura della città. In realtà la maggior parte di questi modelli è applicabile solo alle città statunitensi ma comunque importante per comprendere i diversi processi evolutivi. La scuola di Chicago di ecologia urbana studiò alcuni problemi sociali di Chicago come alcolismo, suicidi e psicosi scomponendo l'area urbana in diversi settori e evidenziando i fattori di esclusione sociale. Nel modello di Bourges a struttura concentrica sono presenti quattro cerchi e si individua una zona di transizione dominata dal degrado, vecchie abitazioni e popolazione a basso reddito con diversi gruppi etnici; una zona residenziale con i lavoratori, probabilmente cittadini americani di seconda generazione e abitazioni decorose ma sempre vecchie; abitazioni migliori con case unifamiliari, popolazione ricca che si può permettere di fare un tragitto per arrivare al lavoro; una zona in cui si concentrano i pendolari, a bassa densità abitativa. Il modello a settori applicato a Calgary evidenzia usi del territorio simili e un Central Business District al centro di molti settori. Il modello può essere applicato anche a Milano ma non alla lettera. LE DISUGUAGLIANZE SOCIO SPAZIALI e la segregazione etno-residenziale sono un fenomeno studiato inizialmente negli Stati Uniti ma che oggi è ampiamente diffuso. Per esempio nelle città miste israelo-palestinesi, nelle città europee di vecchia immigrazione extra continentale come le città olandesi e in città stato come Singapore con migranti internazionali. * Particolare è il caso del Boulevard Saint Lauren che divide il Québec nella parte anglofona e francofona. Venne inizialmente abitato dagli ebrei con il loro ghetto, poi dagli italiani e infine dai portoghesi. Analizzando è possibile notare una tendenza alla diaspora da questo punto di greci, portoghesi, haitiani e libanesi. Il CBD è in zona anglofona. E stato definito la frontiera tra due solitudini sul quale i migranti si insediavano all'arrivo a Montréal. La frontiera si è trasformata in spazio d'incontro ed è oggi sede di ristoranti e negozi etnici, nonché simbolo della diversità. Gli italiani hanno invaso l'area orientale. * Altro esempio è quello delle gated walled communities, comunità residenziali recintate e abitate da classi medio alte per proteggersi dai rischi della vita urbana e metropolitana. Sono fenomeni civici e addirittura di secessione amministrativa a Los Angeles ma oggi diffusi in tutto il Nord America e altri continenti. * Negli anni 80 la geografia sociale non si è interessata soltanto dei modelli ma anche dei processi di produzione dello spazio urbano, evidenziando un altro fenomeno che è quello della gentrification degli spazi urbani cioè un rinnovamento socio spaziali di alcuni luoghi che ne fa 27 manodopera sottopagata e i terreni sfruttati e impoveriti dalla produzione destinata alla vendita in Paesi sviluppati. e. Nell'agricoltura estensiva moderna si cerca di ottenere il massimo dalla produzione per unità di persona impiegata e anche se le rese per unità sono basse il terreno è talmente vasto che sufficiente. E particolarmente diffuso in America ed Europa. f. L'agricoltura estensiva tradizionale invece prevede uno scarso uso di macchinari e gli investimenti sono minimi. | suoli devono essere molto estesi e alcune parti vengono lasciate a riposo o a pascolo. È tipica del latifondo e quindi molto arretrata. Si trova in Europa mediterranea quindi Spagna, Portogallo e Italia ma anche in Europa centrale e orientale, in America Latina come nel Brasile. In America Latina però l'agricoltura di sussistenza è continuamente minacciata dalle colture estensive delle grandi multinazionali. g. Nell'agricoltura di mercato prevale il libero mercato. | coltivatori devono preventivare i prezzi, valutare i rischi connessi al clima e costi di produzione (combustibile, fertilizzante, macchinari, lavoro). Fa uso di moderni mezzi produttivi e c'è uno stretto legame con l'industria alimentare. Negli ultimi decenni si è cercato di aumentare la produttività agricola non attraverso un'espansione ma attraverso un incremento delle rese dei terreni già coltivati. C'è comunque da tener conto che il rendimento delle colture varia in base alle condizioni climatiche, agli insetti e alle malattie. Questa variabilità unita all'aumento demografico si è tradotta in una bassa disponibilità media di cereali pro capite. Dalla metà degli anni 60 la produzione di cereali è aumentata grazie all'irriigazione, ai fertilizzanti, ai pesticidi, agli erbicidi, più la manodopera e l'abbandono dei terreni a riposo. Lo scopo della rivoluzione verde era proprio quello di creare un insieme di tecniche agricole per aumentare la produttività del suolo soprattutto nei Paesi poveri. Questa agricoltura intensiva ha permesso di aumentare la produzione in Asia del 40%. Con la ricerca sono nati anche gli OGM ovvero gli organismi geneticamente modificati attraverso la biologia che utilizza organismi viventi e i loro componenti. —> miglioramento genetico del riso e del frumento resi nani, resistenti a dosi massicce di fertilizzanti, a malattie e a stagioni vegetali più brevi. Come detto l'irrigazione è stata un fattore fondamentale ma le aree povere che non potevano permettersi i sistemi di irrigazione ma solo acqua piovana hanno tratto scarso beneficio da queste nuove varietà di piante. Inoltre questo vasto uso delle irrigazioni ha provocato un impoverimento delle falde acquifere, timori per la scarsità futura di risorse idriche e quindi di guerra per l'approvvigionamento e che eccessiva salinità del suolo. Inoltre si temono gravi conseguenze genetiche per l'abbandono dell'agricoltura tradizionale di sussistenza come la sicurezza alimentare garantita dalle varietà botaniche indigene diversificate localmente e anche per l'abbandono della policoltura intensiva e quindi di un equilibrio nutrizionale. In più la presenza di molte colture permetteva di fronteggiare malattie, infestazioni o problemi climatici. Agli inizi del 19 secolo Johann Heinrich von Thùnen osservò che i suoli dotati delle medesime caratteristiche fisiche venivano utilizzati con diversi scopi agricoli. Identificò una serie concentrica di anelli di terreno ciascuno usato per differenti prodotti: l'anello più vicino al mercato si specializzava in prodotti basici, costosi da trasportare e molto richiesti che per i prezzi elevati riusciva ad aggiudicarsi un terreno vicino al mercato; mentre negli anelli più lontani venivano coltivati prodotti il cui trasporto costava poco, la domanda era minore e i prezzi di mercato inferiori. Di solito venivano prima l'orticoltura e poi i cereali in quanto prodotti come frutta e ortaggi avevano alti costi di trasporto. 3. Un miliardo di persone dipende dal pesce come fonte principale di proteine, soprattutto nei Paesi a basso reddito. Comunque anche nei Paesi avanzati il pesce è molto importante e il 25% del prodotto ittico viene impiegato anche in alimenti per bestiame o come fertilizzante. Si distinguono: * la pesca nelle acque interne come stagni, laghi e fiumi * l'allevamento ittico in cui pesci crescono in un ambiente controllato e ristretto 30 * la pesca marittima nelle acque costiere o in mare aperto 4. Prima del ritiro dei ghiacciai continentali 12.000 anni fa e dello sviluppo dell'agricoltura le foreste e i terreni boscosi coprivano probabilmente il 45% della superficie terrestre, esclusa l'Antartide. La selva era un ambiente protetto e ricco di frutta, bacche, noci, radici e fibre. Oggi il manto forestale copre il 30% della superficie del pianeta malgrado i disboscamenti provocati dall'agricoltura, dall'allevamento, dal commercio di legname, dalla costruzione e dalla combustione. In realtà sono una fonte di materie prime industriali ristretta. Una foresta si estende quasi interrotta nelle latitudini medie settentrionali dell'emisfero nord mentre l'altra nelle zone equatoriali dell'America meridionale centrale, nell’ Africa centrale e nell'Asia sudorientale. Queste fasce differiscono per tipo di alberi e utilizzo. La foresta del nord è ricca di conifere ovvero di legno dolce che viene utilizzato per la produzione di cellulosa. Si trova soprattutto nella penisola scandinava attraverso la Siberia fino al Nord America verso l'Atlantico. | legni duri invece come quercia, acero, faggio, noce americano, betulla e pioppo vengono utilizzati per produrre combustibile diretto e carbonella, nonché per le esportazioni di legname. | Paesi poveri tropicali incidono per il 90% sulle esportazioni mondiali di tronchi di legno duro per questo le foreste equatoriali sono in pericolo. Circa il 47% del raccolto annuale di legname avviene per consumo industriale. Metà di tutta la produzione industriale di legno proviene dagli Stati Uniti, dal Canada e dalla Federazione Russa. | Paesi poveri data soprattutto la distanza dai principali mercati industriali di legno incidono per meno di 1/4 sulla produzione industriale seguendo così la teoria di von Thinen. L'altra metà, cioè il 53% della produzione di legname, è destinata all'uso come combustibile diretto o alla produzione di carbonella. La legna da ardere proviene per il 90% delle foreste dell'Africa, Asia, Oceania e America Latina. L'aumento demografico nei Paesi poveri ha provocato un forte depauperamento delle riserve forestali dei tropici. Capitolo 17, le attività umane: industria e ser La localizzazione delle attività primarie dipende dalla distribuzione delle materie prime ma per quanto riguarda gli altri settori è abbastanza differente. Gli stadi successivi infatti sono svincolati dalle caratteristiche dell'ambiente fisico e dipendono più da influenze culturali ed economiche. Produttori e venditori mirano alla massimizzazione dei profitti e per questo devono tenere conto dei costi di produzione, il ricavato dal mercato, condizionamenti dalla politica, dalla concorrenza e altri fattori come i capricci del singolo. Spesso i meccanismi del mercato vengono analizzati fuori dal contesto territoriale e domanda, offerta e prezzo vengono considerati come se avvenissero in un unico posto. Esiste invece una geografia dell'offerta, della domanda e del costo. Certamente la domanda influisce e quindi si tiene conto della distribuzione della popolazione e della sua capacità d'acquisto. (il terziario è fisso come primario). Influisce anche l'offerta e quindi bisogna tener conto del costo delle materie prime, della distanza dai mercati, il costo della manodopera, le spese per il combustibile, la disponibilità e i costi del capitale. Le attività secondarie prevedono la trasformazione di materie prime in prodotti finiti con un valore aggiunto. Certamente domina la produzione manifatturiera intesa come fusione di ferro, acciaio allo stampaggio di giocattoli di plastica, componenti di computer e abiti. Nelle industrie è comune l'impiego di energia e di lavoro specializzato. Nel caso delle manifatture il problema della localizzazione è consistente in quanto bisogna tener conto che assemblaggio, lavorazione e vendita avvengono in luoghi diversi. Innanzitutto esistono dei costi fissi che sono invariati e quindi irrilevanti ma anche dei costi variabili che presentano sostanziali differenze e che influenzeranno la scelta della localizzazione. 1. Bisogna per esempio tener conto delle spese di trasporto sia per far arrivare un materiale che per distribuire il prodotto finito. Di solito per brevi distanze si utilizzano i camion, per medie le ferrovie e per lunghe distanze il trasporto via acqua (a volte anche per le corte quando la velocità di consegna non conta perché i beni non sono deperibili). 31 2. Inoltre il collegamento fra aziende spinge a localizzare le manifatture in area di agglomerazione come per esempio i distretti industriali del centro-nord simbolo del made in Italy. Sono imprese medie e piccole poste in zone particolari dove si unisce abilità artigianale e tecnologie avanzate. | distretti industriali specializzati sono attualmente più di 100 e la loro crescita ha contribuito al riequilibrio economico e territoriale. La localizzazione accanto alla sede dello stadio successivo di produzione è un ovvio vantaggio e questo è il caso di Torino con la Fiat, Stoccarda con Mercedes e Porsche ma anche Prato con il tessile e Arezzo con l'oreficeria. Molti distretti industriali sono in Europa; in Italia maggiormente al nord est, poi al centro e pochi al sud. Certamente dal 2001 al 2011 sono aumentati. Un altro esempio è quello del distretto delle potteries dello Staffordshire in Nord America specializzato nella ceramica (in Inghilterra prime localizzazioni industriali della prima industrializzazione alla fine del 700). In Nord America la maggior parte delle industrie si trova in Canada e negli Stati Uniti ma l'attività manifatturiera messicana è in rapida crescita soprattutto in Città del Messico, al confine settentrionale con gli Stati Uniti e nell'Altopiano centrale messicano. 3. Ovviamente è più economico trasportare sui mercati un prodotto raffinato che un prodotto che un prodotto pieno di materiali destinati allo scarto. Per esempio la fusione del rame e l'arricchimento dei minerali di ferro sono esempi industrie che riducono il peso attraverso la riduzione delle impurità e vengono situate presso i giacimenti minerali proprio per questo, come anche le industrie di lavorazione di legno, cartiere e segherie si trovano vicino a boschi. Altro esempio sono i conservifici di frutta e verdura nella California, industria alimentare emiliana, di olio in Andalusia e di industria casearia In Olanda e Danimarca. In realtà la varietà di materie prime impiegate può imporre un'ubicazione intermedia degli impianti come avviene per esempio per le industrie di Genova, Piombino e Napoli collocate vicino a dove i metalli importati venivano scaricati per evitare altri costi di trasporto. Il trasporto su vie navigabili è molto più economico e il miglioramento delle vie d'acqua in Europa segnò la prima fase della rivoluzione industriale e il primo stadio di sviluppo dei trasporti moderni degli Stati Uniti. 4. Può essere determinante anche la vicinanza a risorse energetiche rinnovabili e quindi località ricche di energia idrica per le industrie tessili oppure la presenza di combustibili come carbone e legna per acciaierie, industrie siderurgiche e metallurgiche come nel distretto della Ruhr in Germania. 5. Altro fattore è la presenza di manodopera specializzata, il suo prezzo e la sua quantità. La Svezia è specializzata negli utensili meccanici, il Giappone in prodotti elettronici e ottici e la Svizzera in strumenti di precisione. Molte attività manifatturiere sono attirate dalle maggiori metropoli e per questo è difficile distinguere città come mercato o come bacino di manodopera. Il Nord America per esempio è sede di fabbriche automobilistiche asiatiche ed europee. 6. Nonostante questo alcuni produttori sono inseparabili dai mercati limitrofi che servono: nascono le industrie ubiquitarie. Ne sono esempio panifici, caseifici e editori di quotidiani che producono merci deperibili destinate al consumo immediato. Per esempio imbottigliatori di bevande analcoliche aggiungono grande quantità di acqua a piccole quantità di sciroppo concentrato ottenendo un prodotto più voluminoso ma trasportandone inizialmente meno. Le fabbriche di imbottigliamento appartengono al genere di industrie ubiquitarie. Alfred Weber è autore della cosiddetta teoria del minor costo. L'analisi weberiana spiega la localizzazione ottimale di uno stabilimento manifatturiero in termini di minimizzazione di spese di trasporto, manodopera e costi di agglomerazione attraverso una tavoletta di pretoriana che impiega 32
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