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Riassunto Guida alla Recherche di Alberto Beretta Anguissola, Appunti di Letteratura Francese

Riassunto del libro di Alberto Beretta Anguissola "Guida alla Recherche", preparato per l'esame di Letteratura Francese su Proust.

Tipologia: Appunti

2019/2020
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Scarica Riassunto Guida alla Recherche di Alberto Beretta Anguissola e più Appunti in PDF di Letteratura Francese solo su Docsity! Guida alla Recherche (Alberto Beretta Anguissola) Marcel Proust Vita e opere L’io-che-vive 10 luglio 1871 Auteuil, sobborgo di Parigi ovest, pressi del Bois de Boulogne. Durante gravidanza Mme Proust: sconfitta di Sedan (1870) esercito prussiano occupa Parigi e quando si ritira scoppia la rivolta della Comune con conseguente guerra civile. Padre Adrien carriera medica, professore Igiene all’Università, medico dell’élite parigina. Madre di Proust Jeanne Weil, appartenente a famiglia ebrea ricca e con relazioni importanti. Tutte le dimore parigine dei coniugi Proust furono sulla rive droite. Dopo la morte dei genitori Proust si trasferirà in altre zone di Parigi. Proust frequenta Lycée Condorcet, scuola rinomata per la media e alta borghesia, dove insegnò anche Mallarmé. Marcel diventa parte integrante di un gruppo di studenti ebrei formato da: Halévy, Bizet, Dreyfus. A 17 anni inizia l’amore per i ragazzi, Dreyfus conserva delle lettere di Proust indirizzate a Halévy e Bizet. Proust fa da volontario nel servizio militare, tornato a Parigi si iscrive a Legge e poi seguirà corsi per una “Licence” in Filosofia alla Sorbonne. Primi articoli pubblicati su riviste fondate e dirette dal gruppetto del Condorcet “Le Banquet” e “La Revue blanche”. Fin da piccolo Proust soffre di asma, insonnia e ansie varie. Per questi motivi, per mancanza di interesse nelle professioni e per l’agio che ha avuto fin da piccolo Proust non ha mai lavorato. 1896 – pubblica Les Plaisirs et les jours, raccolta delle cose migliori scritte fino a quel momento. Comincia un romanzo di formazione il cui protagonista è chiamato Jean Santeuil, ma non lo termina. 1893-4 conosce il conte Robert de Montesquiou-Fezensac, dandy bizzarro, raffinato e snob. Avrà un rapporto come discepolo, da lui trarrà nuovi stimoli e cultura musicale/artistica vasta. Conosce anche musicista Reynaldo Hahn, un enfant prodige, compositore, pianista. Con lui ha una storia passionale, punteggiata da contrasti e gelosie, che lascia posto poi ad un’amicizia profonda che dura tutta la vita. Reynaldo sarà l’unico a poter entrare nella camera di Proust negli ultimi mesi e fu il primo a cui verrà annunciata la morte. Con il tempo le amicizie di Proust, amorose e non, iniziano con giovani dell’aristocrazia. Il più amato fu Bertrand de Salignac-Fénelon (modello di Saint Loup), che non ricambiò per Proust. Proust viaggia in Belgio, Olanda, ancora prima va a Saint-Moritz, a Venezia, Firenze, Pisa, Siena, Roma. Seconda metà degli anni Novanta turbata dall’“Affaire Dreyfus” (1894-1906). Caso giudiziario importante che ha importanti conseguenze politiche, determinando una svolta a sinistra dell’asse politico francese. Proust fu sostenitore del capitano ebreo, si interessa molto anche al processo contro Zola (1898) per il suo articolo J’accuse. Con il nuovo secolo comincia l’interesse per Ruskin, scrive articoli sullo scrittore e due traduzioni (Bible d’Amiens e Sésame et les lys). Nel 1903 muore il padre e poi nel 1905 la madre. Secondo alcuni studiosi il 1906 fu l’anno in cui Proust maturò velocemente e iniziò a concepire l’idea di un grande romanzo in cui componente autobiografica sarebbe stata incompatibile con una lettura della madre. 1907 – Proust si reca in villeggiatura in Normandia. Qui conosce l’autista Alfred Agostinelli. Si instaura un amore intenso, generatore di gelosia, che pervade e nutre le vicende tra il Narratore e Albertine. 1913 – Proust assume Agostinelli come suo segretario e lo ospita insieme alla presunta moglie Anna. Ma 1 Agostinelli lo abbandona fuggendo per diventare pilota di aerei in Costa Azzurra. A maggio Agostinelli precipita in mare e muore. Dicembre 1913 – prima parte della Recherche viene rifiutata da vari editori, viene pubblicata a spese dell’autore Grasset. Poi arriva la guerra, bombardamenti su Parigi, morte degli amici, tra cui Fénelon, in questi anni in cui case editrici erano chiuse Proust inventa nuovi personaggi e nuovi episodi. Valore e importanza del romanzo vengono riscoperti, anche dagli editori e intellettuali. La casa editrice più importante, la Nouvelle Revue française, di Gaston Gallimard, apre le porte a Proust. Dopo la guerra verranno pubblicati tutti i tomi della Recherche. La situazione di salute di Proust peggiora, assume ritmi innaturali, dorme di giorno e sta sveglio la notte a scrivere e incontrare gli amici. 1922 – Proust trascura una polmonite che diventa pericolosa. Rifiuta aiuto del fratello e medicine e muore 18 novembre a 51 anni. Le edizioni della Recherche e altri scritti di Proust Negli ultimi tre decenni molti studi si sono concentrati a ricostruire la storia della Recherche: dal primo progetto di romanzo-saggio contro il metodo critico di Sainte-Beuve, al progetto di romanzo in due soli volumi, Temps perdu e Temps retrouvé, poi tre volumi (Du coté de chez Swann, Le Coté de Guermantes e Le Temps retrouvé) e infine la versione definitiva in 7 volumi: 1. Du côté de chez Swann 2. À l’ombre de jeunes filles en fleur 3. Le Côté de Guermantes 4. Sodome et Gomorrhe 5. La Prisonnière 6. Albertine disparue 7. Le Temps retrouvé Problema filologico spinoso per il penultimo libro: Albertine disparue. Alla morte della nipote eredi di Proust trovarono in un cassetto una versione del romanzo con correzioni, cancellazione di 250 pagine. Si formano in Francia due partiti: uno favorevole allo status quo e l’altro che voleva applicare quelle modifiche, seppur distruggendo la coerenza della trama (= la Recherche sarebbe diventata un romanzo incompiuto). Alcuni studioso credono che questa versione fosse destinata ad un “romanzo di Albertine” che Proust voleva pubblicare nel periodico Les Oeuvres libres. A favore di questa ipotesi – lettera a Jacques Boulenger (datata luglio 1921) dove lo scrittore ipotizza di inviare varie puntate del romanzo con Albertine fino alla morte di costei, cioè fino alle vicende narrate in Albertine disparue. Altro punto rimasto privo di soluzione è il momento in cui Proust abbia cominciato a scrivere o progettare la Recherche. Due opinioni: 1. Non ha iniziato prima del 1908, anno del Carnet 1. 2. Inizio nel 1906, durante soggiorno di sei mesi presso albergo di lusso a Versailles. Jean Santeuil: romanzo di formazione che Proust inizia a scrivere dopo pubblicazione Plaisirs nel 1896. Les Plaisirs: raccolta eterogenea di scritti vari (sei racconti brevi, due serie di brevi frammenti che si rifanno alla tradizione dei moralisti seicenteschi e atri ai Petits poèmes en prose di Baudelaaire, piccoli brani di prosa d’arte, altri due testi in chiave comico-satirica che sono due pastiches in cui P imita lo stile di Flaubert, poi otto poesie che sembrano ispirate ai Phares di Baudelaire. 2 Malattia del protagonista molteplice: attacchi d’ansia per riempire dei vuoti. Incapacità di aspettare, prima mancanza bacio materno, poi mancanza di stima di Swann, poi della fedeltà di Gilberte, mancanza madre, nonna, fiducia in Albertine, mancanza della vocazione di scrittore e del Libro. Accecato dall’ansia Narratore non vede e non capisce quello che gli succede intorno, non vede problemi degli altri, vero problema: nonostante che gli altri sembrino apprezzarlo, egli non ha stima di sé. Cerca conferme del proprio valore da parte gli altri, ma questi altri hanno sempre altro da fare. In Jeunes filles en fleurs Narratore contrappone a tutto il resto del mondo la ormai estinta “razza di Combray” caratterizzata da una certa integrità – che è forse un’illusione del Narratore (dato che nonna è alquanto squilibrata e la madre soffre del complesso materno positivo (Jung), esagerato accudimento, gelosia verso la madre, identificazione con la madre). Malattia del padre è l’assenza, si interessa poco al figlio. La malattia reale di Swann è probabilmente un tumore, mentre quella più velata è una debolezza patologica, trascinato dalle passioni senza la capacità di opporre ad esse un freno. Debolezza che consiste anche nel timore di soffrire. Personalità contraddittoria perché è un dandy raffinato, con cultura e gusto, ma con anche volgarità e mancanza di sensibilità. È sempre succube di figure femminili dominatrici, a causa della personalità fragile. È un eroe negativo. Françoise, cameriera, rappresenta il “popolo” e le sue contraddizioni. Da un lato è solida, sicura di sé, devota verso i padroni, dall’altro è crudele, gelosa, rancorosa. Oriane la duchessa, è snob dispettosa, Charlus oltre ad essere omosessuale soffre di personalità multiple come anche Saint-Loup e Albertine.  La morte Fenomeni di memoria in Proust rientrano nel campo dei fenomeni di resurrezione. Non è il presente che si sposta verso il passato, è il passato che irrompe nel presente. (Anguissola) Il modello archetipo della memoria involontaria di Proust = la resurrezione di Lazzaro. Insieme alla petite madeleine risorge tutta Combray e i suoi personaggi, molti sono morti da tempo come la zia Léonie. La resurrezione può esercitare grande impatto emotivo solo se preceduta da discesa nel regno dei morti, solo se ciò che risorge è morto davvero, solo ciò che è davvero perduto può essere ritrovato. La morte è al centro del romanzo – dedicato molto spazio a ciò che è morto, alla memoria delle cose morte. Due tipi di morti: - Morti per malattie – nonna nel terzo volume, Swann la cui malattia e morte sono accennate nel lungo arco dai Guermantes fino alla Prisonnière). Scomparsa di Vinteuil - Morti improvvise – infarto/ictus di Bergotte mentre visita esposizione quadri olandesi, caduta a cavallo di Albertin, Saint-Loup che muore in guerra La morte si estende anche alle cose. Il Narratore è indifferente alla distruzione di Combray, luogo di infanzia, ma per il lettore anche questi loghi distrutti provocano dolore. La memoria quindi fa risorgere non solo le persone, ma anche i luoghi – persone e luoghi sono legati insieme. → Lastre del selciato di palazzo Guermantes – fanno risorgere pavimento avvallato di battistero di San Marco – visitato con la madre = quindi risorgono Venezia e la madre insieme. → La petite madeleine – fa risorgere la Zia Léonie – fa risorgere anche tutte le cose materiali che le stavano intorno. (Anguissola) Quesito che pone Proust è quello che posero i Sadducei a Gesù – se una donna ha avuto tanti mariti quando risorgerà quale sarà suo marito – risposta: in Paradiso non ci sono mogli e mariti, quindi neanche amici, padri, madri. Quindi che senso ha risorgere se insieme a noi non risorgono le cose che abbiamo amato? Omosessualità 5 Non si sa quale sia la principale interpretazione proustiana dell’omosessualità – ce ne sono svariate. In Sodome et Gomorrhe Proust ci dice che gli omosessuali formano una “razza maledetta” per almeno tre motivi: 1. Sono disprezzati 2. Devono nascondersi e vivere nella menzogna 3. Innamorandosi di giovani eterosessuali il loro amore non può essere ricambiato Contraddizione: questa spiegazione è fornita dopo la descrizione di un rapporto omosessuale ricambiato di una coppia solida e che durerà tutta la vita (Jupien e Charlus) – forse eccezione che conferma la regola. Anche Charlus è una contraddizione: eroe tragico e personaggio comico. Eroe – per la forte personalità, personaggio tragico – per natura che lo condanna a soffrire, maschera comica – perché i lati del suo carattere tendono ad evolvere nel ridicolo. Gli approcci amorosi tra Charlus e Jupien avvengono in concomitanza con fenomeno descritto da Darwin - sul balcone c’è una pianta di orchidea che viene fecondata da un insetto intermediario che ha preso fiori maschili da un’altra pianta. A casa dei Guermantes c’era sta conversazione su un tipo di orchidea – la vaniglia, che ha sia l’organo maschile che femminile, si può autofecondare. Quindi il messaggio mettendo in relazione rapporto omosessuale e fecondazione orchidea: ognuno di noi c’è un quid maschile e uno femminile che devono congiungersi – l’atto sia omosessuale che eterosessuale è un atto di autoerotismo = “le donne sono strumenti intercambiabili di un piacere sempre identico”. Con la scoperta che il Narratore fa a Tansonville, ospite di Gilberte, ovvero che il Coté de Méséglise e il Côté de Guermantes non sono due poli opposti, ma sono contigui – si mette in moto un meccanismo di convergenza degli opposti che si estende a tutti i livelli. Quindi in questa chiave la frase di Vigny posta in exergo a Sodome et Gomorrhe (I due sessi moriranno ciascuno dalla sua parte E l’uomo avrà Sodoma; la donna avrà Gomorra) deve essere letta secondo Proust in maniera antifrasistica, Vigny si è sbagliato = non c’è differenza tra omosessuali ed eterosessuali, tutto si è unito e mescolato, e prima o poi i due côtés convergeranno.  Le intermittenze del cuore Uno dei titoli che Proust aveva previsto prima di optare per Alla ricerca del tempo perduto. Titolo utilizzato poi per la parte di Sodome et Gomorrhe in cui il Narratore a causa di una memoria involontaria “scopre” la morte della nonna. Intermittenze del cuore, mente e della memoria, memoria affettiva. (Poulet) Proust concepisce l’io come un insieme di soggetti separati l’uno dall’altro nella diacronia e sincronia. Fa propri i dubbi di David Hume sull’identità personale (Trattato sulla natura umana). Il Narratore segue per un tempo con angoscia la malattia della nonna, ma dopo la morte il romanzo ricomincia quando lui apparentemente se n’è dimenticato/non gli importa. = I sentimenti si intensificano e si spengono non secondo tracciati lineari e coerenti: procedono con salti bruschi e improvvise rotture. Enunciazione del principio delle intermittenze non è nel romanzo, ma in una lettera a Reynaldo Hahn, scritta qualche mese dopo la morte di Alfred Agostinelli (1914). Proust era tornato a visitare Cabourg, dove aveva conosciuto Agostinelli. Tornato aveva scritto questa lettera, una delle più belle. “Ho sofferto meno di quanto mi potessi aspettare, perché nei sentimenti c’è una parte di involontarietà e una parte di dovere”. Il dovere di ricordare Agostinelli nel lutto non c’era perché si era comportato male con Proust. Scrive anche che se un giorno avesse voluto esprimere queste cose (riguardo Agostinelli e come il dolore diminuisce perché moriamo noi stessi) lo avrebbe fatto con lo pseudonimo di Swann. Nel romanzo per la morte di Albertine il Narratore prima prova gelosia (dai racconti di Andrée sulle scappatelle omosessuali della ragazza), poi prova sensi di colpa e poi il dolore diminuisce. Nel secondo capitolo infatti il Narratore ricomincia a vivere, ad avere altre preoccupazioni, altre emozioni. Oblio ha compiuto il suo lavoro. 6 In un passo su Albertine ci sono frasi molto simili alla lettera che Proust aveva scritto ad Hahn – aveva capito che avrebbe potuto ricavare una pagina molto forte del romanzo. L’episodio di Alfred/Albertine spiegano le intermittences du coeur – il dolore pian piano si affievolisce, ma non è detto che non possa risorgere all’improvviso con una memoria involontaria.  Antagonismi e persecuzioni L’arte, di cui le memorie involontarie sono le anticipatrici, profetesse, offre agli uomini una possibilità di “salvezza”. Perché la funzione salvifica dell’arte possa essere presa sul serio dal Narratore è necessario che gli uomini senza l’arte, siano spacciati, che la condizione umana sia disastrosa. Catastrofismo apocalittico di Proust: L’amore è una malattia, amiamo solo chi ci sfugge e quindi amiamo solo chi ci fa soffrire. L’amicizia è una menzogna che non produce nessun arricchimento reciproco, ma solo uno scambio di banalità superficiali. Le élite sociali sono affascinanti solo viste da lontano e per chi ne è escluso. La Recherche è anche ricca di capri espiatori (la nonna è tormentata dalla prozia, Françoise tortura le sguattere, dai Verdurin viene preso di mira Saniette etc.). René Girard sostiene che tutto dipende dal desiderio mimetico, dal nostro imitare un modello fino al punto di far propri i suoi stessi desideri = desideriamo l’oggetto desiderato dal nostro modello. Ma siamo diventati rivali del nostro modello e ciò provoca una tensione social che scaturisce, non nel tutti contro tutti, ma nel tutti contro uno. La persecuzione. L’immolazione di una vita per il bene dell’intera società. Ma per Proust lo stesso risultato può essere conseguito grazie all’arte – che denuncia la violenza contro il capro espiatorio Dimensione “sacra” del sacrificio di una vittima può essere garantita dall’arte. La sacralità del lavoro dell’artista, che comporta il passaggio attraverso la sofferenza, può sostituire la sacralità della violenza di gruppo.  Stupidità Scoperta di Flaubert: carattere poetico della stupidità umana. Sia in Madame Bovary che in Education sentimentale – scarsità di materia grigia dei personaggi crea un’atmosfera nebbiosa e opaca. Vi è qualcosa di fatale e sublime nella stupidità quando assume dimensioni collettive. Proust ha imparato questo da Flaubert – alterna quindi due registri quello comico e quello malinconico- tragico. Nelle pagine della Recherche si possono trovare molti esempi di “stupidaggini”, sia individuali che altre divenute patrimonio comune delle masse. Le prime nel romanzo sono le informazioni storiche ed etimologiche che il parroco racconta alla zia Léonie. Poi quando Swann è tormentato dalla gelosia per Odette e viene invitato dalla marchesa Saint-Euverte, qui viene bloccato dall’esecuzione di un brano musicale – Sonata per violino e pianoforte di Vinteuil, che lui associa ai momenti felici con Odette, quindi questi tornano alla memoria con tutta la potenza dell’immediatezza. Nella concretezza delle emozioni e dei sentimenti può confrontare la felicità perduta e la desolazione presente. Con terribile contrasto qualche ospite esprime giudizi sciocchi sulla sonata. In Proust forse c’è della misoginia – maggior parte dei commenti sciocchi sono detti da personaggi femminili.  Ex: Mme de Varambon (dama d’onore della principessa di Parma) – dice “Non può nevicare, hanno preso le misure necessarie: hanno gettato il sale per le strade”. Dietro questo personaggio sembra ci fosse la figura di Mme de Galbois, dama di compagnia della principessa Mathilde. Sulla nuova principessa di Guermantes (Mme Verdurin) Proust si esprim con “Una buona signora che diceva cose di una stupidità inaudita”. 7 tipico degli anni Sessanta o Settanta del XIX secolo, infatti ne Le Côté de Guermantes si affaccia un “nuovo scrittore” che spodesta Bergotte provvisoriamente. Bergotte non poteva essere insuperato o il Narratore non avrebbe una missione da compiere, andare oltre Berggotte. Anche Elstir subisce invecchiando regressione al Settecento somigliando a Renoir, Novecento deve andare oltre a Elstir. Vinteuil è il più grande di tutti 1. Schopenhauer aveva stabilito che la musica fosse regina delle arti 2. La sua vita è più tragica degli altri, più dolore corrisponde a discesa maggiore dell’arte nel profondo. Ma anche il suo valore verrà ridimensionato e sostituito. Ad esempio, dopo vari cambiamenti, la sonata che il Narratore ascolterà alla fine in concomitanza con la sua realizzazione finale doveva essere di Vinteuil, ma verrà sostituita con quella di un altro compositore neanche citato. Quello che è importante è che la presenza di questi tre artisti dimostra che le varie arti non sono separabili tra loro, sono unità organica. Anche in questa unità delle arti si realizza la nuova unità di uomo non più scisso. Cliché critica proustiana sostenere che: Swann non riuscirà mai a comprendere vera natura e funzione della musica perché mescola in modo egocentrico la “petite phrase” della Sonata di Vinteuil con le frasi dell’amore per Odette – non capisce che le arti sono fini a se stesse, non in funzione dei nostri sentimenti, non esaltano nostri momenti di felicità e non ci consolano. → Infatti lo stadio finale della filosofia della Recherche supera le divisioni, anche tra arte e vita. Swann fa bene a mescolare Sonata con i suoi sentimenti Non solo arti sono parte integrante di noi stessi, ma i vari capolavori sono talmente avvinghiati alla nostra vita che nelle nostre sofferenze, gioie e morte ci seguiranno per sempre.  Il criptotesto A Combray predominano parenti della famiglia paterna, quindi la nonna materna è una specie di intrusa. Ha avuto un’educazione migliore, più colta, famiglia più ricca (probabilmente), quindi suscita invidia. Una prozia si diverte infatti a tormentarla – questa microcrudeltà turba il Narratore. Filologa Clodine Quémar pubblica un avant-text di Proust in cui il nome Bathilde era messo in relazione con l’antica leggenda degli “énervés de Jumièges”. XII secolo due figli re Clodoveo II si ribellano alla madre (Bathilde) a cui il re aveva affidato il governo prima di partire per Gerusalemme. Una volta tornato Bathilde convince re a non uccidere figli, ma imporgli una punizione esemplare: gli furono tagliati e bruciati i legamenti delle gambe, poi abbandonati su zattera sulla Senna, salvati da gruppo di monaci radunati dove sarebbe sorta abbazia di Jumièges. → Riferimento che serve a insinuare idea che la buona nonna fosse una castratrice nefasta. Infatti poco più avanti quando François chiederà alla madre cosa ha il bambino lei risponderà “Il est énervé” – nome che insieme al nome della nonna è ciò che doveva dare al racconto un significato ulteriore. Durante le passeggiate verso Méséglise o Guermantes la famiglia incontrava qualche altro parigino in vacanza, uno di questi era un ingegnere/poeta decadente Legrandin. Questo invita a cena il Narratore, scrivendogli “Venite con il sedum che è il fiore prediletto di Balzac” – allusione ad un fiore utilizzato da un personaggio di Illusioni perdute in un bouquet, chiederà aiuto ad un prete che gli risponderà di sì se acconsentirà ad un rapporto omosessuale. → Così anche Legrandin è omosessuale e avrebbe stabilito una relazione con il Narratore. Aspetto interessante di questa pagina è la stratificazione di significati – su tre strati. Questi sono primi due esempi di criptotesto. Testo nascosto che è come un fiume carsico che scorre sottoterra e affiora solo di tanto in tanto per segnalare a chi è più distratto che ci sono “significati ulteriori” disponibili. Due principali funzioni: 1. Proporre una specie di controcanto / “controtesto” che integra la narrazione di base o “fenotesto”. Dove il fenotesto ci mostra scene gioiose e serene di vita familiare il criptotesto ci offre mediannte alcuni riferimenti atroci vicende di conflitti in famiglia: figli che uccidono padri, cruente lotte fratricide, perversioni e crudeltà. 10 2. Funzione strutturale . I riferimenti sorreggono e tengono insieme vari elementi del racconto tra cui mancherebbe un filo logico. Esempio: nella storia di Albertine è importante ultima passeggiata che fanno i due giovani nel parco di Versailles, prima che la giovane fugga. Il Narratore non voleva portarla a vedere una mostra di Elstir, poiché tra i quadri c’era uno dove venivano raffigurate delle fanciulle nude che giocano e scherzano in riva al fiume. Il Narratore immagina Albertine raffigurata in questo quadro e si immagina le fanciulle “immerse nell’acqua come bassorilievi nautici”. Il criptotesto in questo caso riguarda il fatto che il quadro di Elstir è l’equivalente delle Baigneuses di Renoir, che per dipingerle ha imitato un bassorilievo dello scultore settecentesco Girardon che raffigura il bagno delle ninfe – che si trova in una fontana di Versailles. Quindi facendo evitare la mostra il Narratore porta Albertine nel posto in cui si trova il modello imitato da Renoir/Elstir. Proust utilizza il criptotesto in abbondanza, (Anguissola) conseguenza della sua visione del mondo schopenhaueriana di stratificazione del reale: in superficie il mondo come rappresentazione, in profondità il mondo come volontà (o dolore). = Omogeneità tra visione del mondo e tecniche di scrittura. (Anguissola) Criptotesto più importante. Tre fondamentali memorie involontarie del romanzo rinviano tutte e tre a un criptotesto cristianeggiante: 1. La memoria involontaria decisiva finale “C’était Venise”. Nel Tempo ritrovato il Narratore soffre di disturbi psicologici, deve soggiornare in case di cura, è pieno di dubbi sul valore della letteratura e si chiede se valga la pena sacrificare ad essa i pochi anni di vita. Ma mette un piede in un avvallamento e perde equilibrio – perdita di equilibrio gli ricorda il soggiorno a Venezia in cui indietreggia nella basilica di San Marco per ammirare un mosaico che raffigura il battesimo di Cristo. 2. In Sodome et Gomorrhe lo sconvolgimento che prende il Narratore perché la nonna ormai è morta ed ora torna a Balbec da solo – memoria involontari scaturita dal gesto di chinarsi per sciogliersi le scarpe – rinvia alla frase di Giovanni Battista “Dopo di me verrà uno più forte di me al quale io non sono neppure degno di sciogliere i legacci dei sandali; egli vi battezzerà in Spirito etc.” – Proust ha voluto dare un segno e questo segno in qualche modo rinvia al sacramento che cancella il peccato. = Perché il Narratore possa superare la nevrosi che gli impedisce di realizzare qualcosa di valido deve liberarsi dal senso di colpa. 3. Episodio della petite madeleine potrebbe avere una valenza religiosa. 1. Forma di conchiglia legata al culto dell’apostolo Giacomo Maggiore e pellegrinaggi a Compostela. 2. Gesto che compiono madre e zia Léonie di intingere il biscotto e offrirlo al ragazzo somiglia al momento della comunione.  « La vérité est au-delà » In una lettera ad un filologo poco prima di morire Proust scrive “non bisogna aver paura di spingersi troppo lontano (nella letteratura come nella scienza) perché la verità è al di là”. L’aldilà proustiano è la parte sconosciuta dell’anima con i suoi lati belli e oscuri, oscilla tra fallimento e salvezza, non può fare a meno di battesimi perché uomo proustiano è immerso nel senso di colpa, nevrosi. Spinta verso la trascendenza nella Recherche – il fatto che la morte sia vincitrice dal momento che insieme a noi dovrebbero morire le sublimi frasi musicali di Vinteuil, Beethoven o Wagner, il bisogno proustiano di utilizzare simboli del cristianesimo per esprimere anelito verso la bellezza. Anche se era una moda di fin de siècle mettere in letteratura, pittura, musica metafore e allegorie estratte dalla religione cristiana, più che esprimere una vera ricerca spirituale si trattava di un omaggio un po’ 11 conformista a una moda. Il caso di Proust è diverso per due motivi: 1. Quando in Proust troviamo questi rimasugli di estetismo da fin de siècle (vestaglia di Fortuny regalata ad Albertine dove sono raffigurati due pavoni che bevono da un calice, raffigurati molto nelle chiese bizantine) ormai non era più la moda, era quindi un anticonformismo. 2. Questi simboli cristianeggianti corrispondono ad una tematica profonda – dolore, sofferenza, desiderio di espiazione, bisogno di perdono e salvezza, gioia trascendentale al di là dell’angoscia.  I maestri di Proust La lenta e graduale conversione del Narratore dall’oggettivismo idolatra dell’infanzia al soggettivismo radicale non rispecchia però il percorso mentale compiuto da Marcel Proust = il Narratore diventa sempre più soggettivista, antintellettuale, “decadente”, ma il momento di massima adesione al pensiero e mode decadenti di Proust è stato il 1896, anno dei Plaisirs. Poi per Proust è cominciato, come per molti giovani intellettuali, la ricerca di un “ritorno all’ordine”. Influenza di Schopenhauer che ha dato solide radici teoriche e dignità filosofica al cosiddetto “pessimismo” che prima di lui poteva essere considerato uno stato d’animo effimero e superficiale, come un qualunque disagio mentale o una semplice patologia depressiva. Anne Henry in Marcel Proust: théories pour une esthétique fa ampio spazio all’influsso su Proust della filosofia di Schelling – da cui Proust potrebbe aver assorbito la fondamentale idea del primato dell’Arte. Per impostare correttamente questione di quali siano stati i pensatori e scrittori che hanno influito su Prost bisogna chiedersi chi ci sia dietro Bergotte. (Per Vinteuil ed Elstir non ci sono problemi di identificazione del modello reale). Bergotte in alcune pagine è Ruskin, in altre Flaubert, in altre la poetica è vicina a quella di Proust dei Plaisirs ?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????? Alcune interpretazioni  Curtius (1886-1956) Saggio intitolato “Marcel Proust” pubblicato nel 1925, tre anni dopo la sua morte e due prima della pubblicazione del Temps retrouvé. Interessante come Curtius abbia indovinato alcuni aspetti dell’estetica proustiana esposti nell’Adoration perpétuelle dell’ultimo volume. Curtius non sottovaluta la pulsione metafisica nel romanzo, soprattutto nel passaggio sulla morte di Bergotte. Dovere estetico di cercare la verità “al di là” è per Curtius una forma novecentesca di platonismo (come se realtà tangibile che ci circonda fosse ombra della realtà vera). Ma in Proust è vero anche il contrario, Proust non disdegna di descrivere la realtà in tutta la sua complessità e materialità. Curtius riconosce l’attenzione di Proust per il mondo sensibile: odori, sapori, sensazioni tattili. Regno vegetale, cose materiali, persone nella loro carnalità on sono meno importanti delle idee e sentimenti analizzati con l’intelligenza intuitiva e deduttiva. Curtius riconosce anche che per Proust l’arte è una forma di conoscenza, non procedimenti per produrre cose “belle”. Proust è lontano dall’art pour l’art ed estetismo.  Spitzer (1887-1960) Nel libro Stilstudien (1918) Spitzer introduce un saggio sullo stile di Proust. Concorda con la lettura di Curtius e ne approfondisce gli aspetti stilistici. Non è un’interpretazione “globale” perché si limita all’analisi dello stile e non ne tira le fila sul piano di una più generale visione del mondo. Punto di partenza – ritmo della frase ed elementi ritardanti, attenzione particolare all’uso della parentesi. Spitzer illustra oscillazione tra due poli: il caos e l’infinità complessità del reale vs “una grande pace e senso di eternità”. 12
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