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Riassunto di "Iconologia e Iconografia" (Panofsky), Appunti di Storia dell'Arte Moderna

Riassunto del libro "Iconologia e iconografia di Panofsky, diviso in capitoli

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 12/02/2024

linda-pessi
linda-pessi 🇮🇹

28 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto di "Iconologia e Iconografia" (Panofsky) e più Appunti in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! ICONOGRAFIA E ICONOLOGIA: PANOFSKY -spiega molti contenuti dell’arte rinascimentale  studioso della concretezza e razionalità -iconologia e iconografia sono diverse -il metodo di Panofsky è rischioso e complesso, perché non ha un fondamento scientifico -tutto parte dalla tradizione classica e passa per il medioevo, responsabile di tutte le letture delle opere d’arte -scoperta e l’interpretazione dei valori simbolici che generalmente sono ignorati dall’artista stesso, pescati dal substrato culturale in cui si inserisce  si indagano le ragioni più profonde dell’atto creativo dell’artista -passaggio rapido del significato dell’opera da inconscio a occulto -L’interpretazione di un’opera arriva a cogliere il suo senso vero e proprio quando riuscirà a cogliere e rilevare la totalità dei momenti della sua creazione -approccio scientifico all’opera -tedesco con origini ebree in Germania durante il nazismo I. Iconologia e iconografia -iconografia: quando qualcuno si toglie il cappello  mutamento formale di una configurazione visiva -iconologia: il mutamento crea in noi una reazione  dal modo in cui la persona si toglie il cappello cogliamo tante informazioni  dimensione interpretativa in base alla nostra esperienza, cultura e periodo storico  dall’apparenza al contenuto -le forme e i motivi sono delle configurazioni formali: identificazione di un soggetto primario naturale, che viene articolato in un soggetto fattuale o espressivo (Mantegna: i gesti delle donne e l’atmosfera casalinga sono il soggetto fattuale) -soggetto secondario o convenzionale: una serie di cose (le frecce ecc) ci fanno capire che siamo di fronte a un San Sebastiano -significato intrinseco o contenuto: riconoscendo principi che evidenziano l’atteggiamento fondamentale di una comunità, di un’epoca o di una classe sociale espressi in quell’opera, riguardo un tema  all’interno di un immagine si condensano una serie di mentalità tipiche di un contesto storico  P invita a andare al di là della forma dell’opera per trattare l’opera d’arte come un sintomo di qualcos’altro, legati al contesto storico, sociale e culturale -l’interpretazione dei valori simbolici porta a definire una sorta di storia dello stile  storia di modelli formali: in condizioni diverse troviamo diverse soluzioni formali -storia dei simboli: il modo in cui in condizioni storiche variabili temi e concetti esprimono dei lati essenziali dello spirito umano  antropologia culturale -la storia di Giovanni Battista e Giuditta e Oloferne si incociano nel dipinto di Maffei  solitamente la testa di Oloferne va in un sacco, non in un piatto  la nuova iconografi che viene a crearsi è il risultato di una compenetrazione di due figure bibliche a) Paragrafo I -per cogliere il significato espressivo serve empatia e sensibilità, che si ottiene per esperienza pratica -tre strati di soggetto o significato: 1) soggetto primario: lo si coglie identificando le forme, costituendo una descrizione preiconografica dell’opera d’arte. Si divide in fattuale ed espressivo 2) Soggetto secondario: si coglie collegando motivi artistici e combinazioni/composizioni di motivi artistici con temi o concetti (es: delle persone sedute intorno a un tavolo rappresentano l’ultima cena). Storie e allegorie. 3) Significato intrinseco o contenuto: lo si coglie accertando i principi interni che evidenziano l’atteggiamento fondamentale di una nazione, epoca, classe, religione. OGGETTO DELL’INTERPRETAZIONE ATTO INTERPRETATIVO 1) soggetto primario o naturale a) fattuale b) espressivo Descrizione preiconografica 2) soggetto secondario o convenzionale Analisi iconografica nel senso ristretto 3) significato intrinseco o contenuto Interpretazione iconografica in senso profondo -i valori simbolici sono spesso sconosciuti all’artista -iconografia in senso più profondo: metodo di interpretazione che sorge come sintesi più come analisi -analisi preiconografica e analisi iconografica in senso più ristretto con lo scopo ultimo di attingere il significato intrinseco o contenuto -quadro di Maffei: rappresenta Giuditta e non Salomè. Benché non sia la rappresentazione standard né di Giuditta né di Salomè, sappiamo che è Giuditta perché ci sono delle altre rappresentazioni simili in Germania nello stesso periodo -forma: storia dello stile BAGAGLIO NECESSARIO ALL' INTERPRETAZIONE PRINCIPIO REGOLATORE DELL' INTERPRETAZIONE Esperienza pratica (familiarità con oggetti ed eventi) Storia dello stile (comprensione profonda del modo in cui, in condizioni storiche variabibi, oggetti ed eventi sono stati espressi mediante forme) Conoscenza delle fonti letterarie (familiarità con specifici temi e concetti) Storia dei tipi (comprensione profonda del modo in cui temi o concetti specifici sono stati espressi mediante oggetti ed eventi) Intuizione sintetica (familiarità con le tendenze essenziali dello spirito umano), condizionata dalla psicologia Storia dei sintomi culturali o «simboli» in generale (comprensione profonda del modo in cui le tendenze essenziali dello spirito umano sono state espresse da temi e concetti specifici) b) Paragrafo II -Rinascimento: la rinascenza dell’antichità classica -Il medioevo non fu affatto cieco ai valori visuali dell’arte classica, e si interessò profondamente ai valori intellettuali e poetici della letteratura classica -cupido cieco: prodotto di una riflessone rinascimentale mediata dal Medioevo. In nessuno scritto antico Cupido è cieco, anzi ci vede benissimo. Il medioevo dà luogo alla rappresentazione di Cupido cieco: diventa cieco perché fa parte del lato oscuro dell’universo umano cristiano/umano. La sua cecità impedisce all’occhio e alla mente di vedere in maniera lucida  valore negativo (spesso affiancato a figure tetre e negative), egoistico -Cupido non era cieco nell’arte antica, viene reso cieco nella letteratura trecentesca e da lì derivano le sue rappresentazioni artistiche -Properzio offre e una spiegazione allegorica dei suoi aspetti caratteristici: l’aspetto infantile simboleggia il comportamento «illogico» degli amanti; le ali indicano l’instabilità volubile delle emozioni amorose; e le frecce le ferite incurabili che l’amore infligge all’anima umana -Cupido è nudo e cieco perché «priva gli uomini degli abiti, dei possedimenti, del buon senso e della saggezza». È cieco «perché non gli importa ove si volga, in quanto l’amore discende sul povero come sul ricco, sul brutto come sul bello. È detto pure cieco perché la gente è da lui accecata, poiché nessuno è più cieco di un uomo influenzato dall’amore per una persona o una cosa». Oppure: «I pittori gli coprono gli occhi con una benda per sottolineare che le persone innamorate non sanno dove si vadano, essendo prive di giudizio e discriminazione, e guidate dalla pura passione» (Medioevo) -Omero viene reso cieco per aver diffamato la figura di Elena di Troia -quella della giustizia bendata è una rappresentazione rinascimentale. Nell’antichità classica la giustizia è rappresentata con degli occhi penetranti. A volte la giustizia è bicefala: una bendata e una vedente -Cupido torna ad essere un puttino alato e bendato -nel 1300 Cupido è bendato e ha le zampe da animale (Assisi)  risente di una lettura medievale dell’antico  ricorda l’espulsione dall’Eden  nel medioevo è una creatura mostruosa -la figura di Cupido viene via via umanizzata, fino ad arrivare ad un bambino nudo alato con arco e frecce -Cupido diventa simbolo di sensualità  simbolo negativo -Anteros simbolo dell’amore razionale, derivante dalla tradizione classica  Eros e Anteros: lotta tra amore razionale e irrazionale -Neoplatonismo fiorentino, XIV-XV secolo: Tentativo di fusione tra teologia cristiana e filosofia pagana. Esistenza di un universo infinito (Dio) mosso da una mente unica e da un’anima cosmica (detto Macrocosmo), che attraverso i pianeti esercitano sfere di influenza sul regno umano e naturale (detto Microcosmo). Rielaborazione degli scritti di Platone, applicati nella società rinascimentale  ogni cosa è regolata e influenzata dai corpi celesti  incontro tra cristianesimo e paganesimo  l’amore è l’elemento di comunicazione tra divino e terreno -bassorilievo di Tiziano: amore bestiale -solo l’amore permette di avvicinarsi a Dio -Venere che benda amore (1565): Venere deve trovare un equilibrio tra Eros e Anteros  Passione maritale + castità + amore razionale = giusto matrimonio. Non sappiamo se Venere sta bendando o togliendo la benda ad Amore. Venere tende l’orecchio a Anteros: Tiziano riprende l’iconologia greco-romana. Venere diversa, che rappresenta un amore sensuale ma casto ed equilibrato (Venere Verticordia, ripresa dai preraffaelliti) -immagini di un Cupido demoniaco: trasformato nel diavolo cui Federico dell’Amba l’aveva assimilato nel suo sonetto -artigli che Barberino spiega come «zampe di falcone», a simboleggiare la salda presa dell’«Amor Divino»: ma originariamente erano state senza dubbio zampe di grifone secondo l’immagine del «Cupido mitografico» descritta da Boccaccio, ed avevano denotato un tipo di «possesso» di carattere più diabolico che angelico -il motivo della benda spesso cessò di esser portatore di un significato specifico V. Neoplatonismo -Luca Cranach: Cupido che si «sbenda» in forza degli insegnamenti neoplatonici  popolarità delle teorie neoplatoniche -compito di Ficino: 1) rendere accessibili mediante traduzioni latine i documenti originali del platonismo; 2) coordinare quest’enorme massa di informazione in un sistema coerente e vivente, capace di iniettare un significato nuovo nell’intera eredità culturale dell’epoca; 3) armonizzare tale sistema con la religione cristiana -l’anima è divisa in anima secunda e anima prima -la bellezza è diffusa in tutto l’universo; ma esiste principalmente in due forme che sono simboleggiate dalle «Due Veneri». Venus Coelestis: è figlia di Urano e non ha madre, il che significa che appartiene ad una sfera immateriale, in quanto la parola mater (madre) veniva associata alla parola materia. Venus Vulgaris, è figlia di Giove e Giunone. Sua dimora è l’Anima Cosmica; la bellezza da lei simboleggiata costituisce pertanto un’immagine non più divorziata dal mondo corporeo, ma in esso realizzata  ogni Venus è accompagnata da un Eros: ogni forma di bellezza comporta una corrispondente forma d’amore -nella Bibbia e nella letteratura romana la nudità indicava povertà, o svergognatezza. In senso figurativo, però, era quasi sempre identificata con la semplicità, la sincerità e l’essenza autentica di una cosa -La teologia morale medievale distingueva quattro significati simbolici della nudità: la nuditas naturalis, condizione naturale dell’uomo che induce all’umiltà; la nuditas temporalis, povertà di beni terreni, che può essere volontaria o imposta dalla miseria; la nuditas virtualis, simbolo dell’innocenza; e la nuditas criminalis, segno di vanità e dell’assenza di ogni virtù -le tre grazie nel rinascimento neoplatonico incarnano il triplice aspetto di Venere, vale a dire la suprema Bellezza VI. Tombe di Giuliano e Lorenzo de Medici (1520-1534) -i neoplatonici consideravano il regno della materia come un mondo inferiore, per certi versi sotterraneo che in questo senso bloccava l’esistenza umana in una sfera di prigionia del corpo all’interno di un concetto semi infero, l’anima umana doveva dischiudersi e liberarsi dal corpo e dalla materia per procedere a una salita progressiva  è in questo senso che organizza lo spazio, protendendo verso una concezione dimensionale tra uomo e spazio dove le forme monumentali devono schiacciare l’uomo e annichilirlo, concetto che passa per la pesantezza delle nervature delle forme architettoniche, quindi materia, forma e motivi decorativi dovevano essere pesanti già nella struttura architettonica  Michelangelo cerca di rimpicciolire l’osservatore e di annichilirlo di fronte alle forze in modo da farlo sentire infinitamente piccolo -Statue di Giuliano e Lorenzo che guardano il gruppo mariano infondo, attorniati da dei personaggi che sono mediati tra la sfera terrena e quella divina. -Sotto le due tombe Michelangelo piazza delle statue dei fiumi infernali: secondo Platone e Dante rappresentavano quattro fasi che l’anima deve affrontare nella condizione espiatoria dopo la morte. Le rappresentazioni fluviali dovevano esprime entità ultraterrena ma con fattezze umane, in questo caso Michelangelo usa materiali diversi da quelli della tradizione ma deperibili, ad oggi infatti si hanno solo delle porzioni. -Sopra i fiumi ci sono le ore del giorno, che rappresentano la natura (mondo terrestre, microcosmo): aurora, giorno, crepuscolo, notte. Notte e giorno (Giuliano): tempo che consuma tutto (Michelangelo voleva aggiungere un piccolo personaggio, un piccolo topo, figura che rode e consuma come il tempo che rosica e rode l’esistenza umana). La notte si mostra con occhi non del tutto chiusi, in una figura che non trova riposo e il giorno che invece viene convulso da una furia immotivata. -Crepuscolo e aurora (Lorenzo)  Il trascorrere delle ore descrive la condizione di sofferenza concreta e perenne della vita terrena. Il crepuscolo appare come una figura completamente esausta e a destra l’aurora si risveglia. -In alto: le statue dei duchi Giuliano e Lorenzo, che esprimono tra loro un contrasto: Giuliano è attivo (gioviano), Lorenzo è contemplativo (saturnino)  Michelangelo presenta i due atteggiamenti come due parti complementari della vita umana -si ha giuliano posto sopra a giorno e notte, figure sveglie in piene attività  i figli di Giove sono destinati a una vita attiva -Lorenzo invece viene posto sopra aurora e crepuscolo, figure assopite e passive  i figli di Saturno sono destinati a una vita di contemplazione intellettuale -La figura serpentinata dei manieristi trasmette l’impressione di una situazione insicura ed instabile -Michelangelo adottò il neoplatonismo nella sua totalità  la sua opera riflette questo atteggiamento non soltanto nella forma e nei motivi, ma anche nell’iconografia e nel contenuto -ore del giorno: quadruplice aspetto della vita terrena come condizione di sofferenza concreta -dei fluviali: quadruplice aspetto della materia come fonte di male potenziale  ogni fiume è uno dei quattro elementi, e ogni elemento è collegato a uno dei 4 umori che costituiscono il corpo umano  questi si associano alle stagioni e alle ore del giorno Elemento Temperamento Stagione Ora Aria Sanguigno Primavera Mattino Fuoco Collerico Estate Mezzogiorno Terra Malinconico Autunno Tramonto Acqua Flemmatico Inverno Notte
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