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Riassunto Il cervello pragmatico, Sintesi del corso di Filosofia del Linguaggio

Riassunto completo del testo, con maggiore focus sugli argomenti più salienti

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 09/10/2021

Simona_96__
Simona_96__ 🇮🇹

4.6

(62)

29 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto Il cervello pragmatico e più Sintesi del corso in PDF di Filosofia del Linguaggio solo su Docsity! IL CERVELLO PRAGMATICO Rapporto fra pragmatica e cervello: qual è l'infrastruttura neurocognitiva che supporta la capacità umana di adattare le parole al contesto d'uso e comunicare efficacemente? 1. LA PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE UMANA Cervello pragmatico = cervello che sa usare il linguaggio per comunicare Abilità pragmatiche = conoscenza delle regole di adattamento ottimale di una lingua al contesto linguistico ed extralinguistico (in cui ha luogo la comunicazione) Competenza pragmatica = permette di comprendere il messaggio comunicato dai partecipanti alla comunicazione, al di là del significato letterale che le parole hanno convenzionalmente 3 cogliere aspetti impliciti e non letterali nel discorso e nella conversazione > Ci muoviamo fra neurolinguistica e neuropragmatica 11 Il modello inferenziale * “Modello del codice” + la condivisione di uno stesso codice permette la corrispondenza fra messaggi interni al soggetto (pensieri o rappresentazioni mentali) e segnali esterni al soggetto (es: frasi di una lingua): il parlante codifica i suoi pensieri nelle frasi di una lingua e l'ascoltatore decodifica le frasi, arrivando a una rappresentazione dei pensieri del parlante > Questo modello però non rende conto del fatto che la comunicazione umana può trasmettere messaggi in cui il contenuto non è nel codice, ma è IMPLICITO, INDIRETTO, NON LETTERALE Dalla critica del modello del codice nascono proprio le riflessioni sui meccanismi pragmatici della comunicazione + bisogna differenziare fra: - Ciò che è detto = significato letterale / convenzionale dell’enunciato - Ciò che è comunicato = significato del parlante: il messaggio che il parlante vuole comunicare > Nella comunicazione umana il significato convenzionale, che consiste nell’esito del processo di decodifica, non coincide con il messaggio che il parlante vuole trasmettere >>> il significato convenzionale è un indizio del vero messaggio Come comprendere ciò che è comunicato? > bisogna integrare il materiale linguistico con il CONTESTO = insieme di coordinate spazio-temporali, cognitive, socioculturali in cui avviene lo scambio comunicativo + materiale linguistico > Perciò il significato del parlante si ricava da enunciato (=indizio) + contesto = ® MODELLO INFERENZIALE ENUNCIATO (>decodificato) + CONTESTO = COMPRENSIONE DI CIO’ CHE E° COMUNICATO (> processi inferenziali) Processi inferenziali > si compiono INFERENZE PRAGMATICHE su ciò che viene comunicato a partire dal contesto e dall’enunciato >>> il risultato dell’inferenza pragmatica è il significato del parlante, o meglio, un’ipotesi sul significato del parlante: non vi è garanzia assoluta che si converga sul medesimo significato (si possono creare fraintendimenti) 12. Massime, pertinenza, costi e benefici ® MODELLO INFERENZIALE della comunicazione Come si compiono le inferenze per ricavare il significato del parlante a partire dall’enunciato e dal contesto? Grice > teorizza il PRINCIPIO DI COOPERAZIONE + MASSIME DI GRICE: > PRINCIPIO DI COOPERAZIONE = la conversazione è un comportamento cooperativo e guidato da scopi condivisi tra i parlanti, pertanto i parlanti, nella conversazione, aderiscono a un Principio di cooperazione fornendo un contributo adeguato agli scopi comuni. Il principio si articola in 4 MASSIME: 1. MASSIME DI QUANTITA’ = fornire un contributo dotato di una giusta quantità di informazione (né troppa né insufficiente) 2. DI QUALITA’ = contributo che sia vero: non affermare ciò che credi essere falso; non affermare ciò per cui non hai prove adeguate 3. DI RELAZIONE = contributo pertinente 4. DI MODO = contributo chiaro, non ambiguo, non disordinato > Queste “regole” rispecchiano le ASPETTITIVE CHE UN INDIVIDUO PUO’ AVERE SUL COMPORTAMENTO COMUNICATIVO DELL’INTERLOCUTORE. In condizioni normali ci aspettiamo che l’interlocutori rispetti le masse > se viene percepita una VIOLAZIONE, ci aspetteremo che questa violazione sia aperta e manifesta per ottenere EFFETTI PARTICOLARI: riconduciamo questo comportamento a un comportamento collaborativo, ipotizzando che il parlante voglia comunicare più di quanto le sue parole dicono: IMPLICITO / “IMPLICATURA” = NON DETTO = NON FA PARTE DEL SIGNIFICATO LETTERARE > ricavato dalla violazione delle massime di Grice Come selezioniamo gli elementi appropriati al contesto? Tramite la TEORIA DELLA PERTINENZA (Relevance Theory) = la cognizione umana è predisposta per trattare efficacemente l'informazione, cercando di massimizzare la pertinenza (Principio cognitivo di pertinenza) accettabili e il ricevente è coinvolto nell’esplorazione di almeno alcune di esse>+ sono più costose, ma producono benefici in termini di esperienza estetica *Linguistica cognitiva (Lakoff, Johnson) = altro approccio alla metafora: - Metafora = operazione concettuale, la cui manifestazione linguistica è un aspetto opzionale - Metafora = corrispondenza (mapping) tra 2 concetti, stabilita sulla base di un rapporto di familiarità tra di essi nell'esperienza degli esseri umani > il mapping si instaura tra 2 concetti di differente complessità, l’uno più concreto e familiare, che rappresenta un dominio sorgente, l’altro più astratto, che rappresenta il dominio target. L'amore è un viaggio + le diverse proprietà dell'amore sono messe in corrispondenza con quelle concetto di viaggio, per cui gli amanti sono viaggiatori, le difficoltà sono gli ostacoli... > su questa base, la lingua costruisce espressioni metaforiche che riflettono la metafora cognitiva sottostante; es: Abbiamo fatto molta strada insieme; La nostra relazione è arrivata al capolinea > La linguistica cognitiva ha avuto il merito di portare alla luce l’esistenza di metafore concettuali sottostanti alle espressioni linguistiche ®. ESPRESSIONI IDIOMATICHE: - ESPRESSIONI FIGURATE CONVENZIONALI, il cui significato non può essere ricavato in base alla conoscenza del significato delle singole parole che le compongono - TRASPARENTI = il cui significato idiomatico può essere ricavato sulla base dell'immagine evocata (prendere il toro per le corna) / OPACHE = non permettono di risalire al significato figurate e la cui origine si è persa nella percezione dei parlanti (farsene un baffo) - CONGELATE = non possono essere trasformate sintatticamente (tenere banco) / MOFICATE (abbonare la nave) - Alcune sono AMBIGUE = hanno anche un significato letterale e non solo figurato (vedere le stelle) / NON AMBIGUE (far venire il latte alle ginocchia) Tradizionalmente, le espressioni idiomatiche sono legate a meccanismi di recupero lessicale- semantico più che pragmatico + alcune riflessioni pragmatiche hanno messo in evidenza che anche il recupero di un significato idiomatico dipende dal contesto e può dunque allargarsi a meccanismi pragmatici >>> espressioni idiomatiche ambigue: necessitano del contesto per essere comprese e per distinguere il significato letterale da quello figurato ® IRONIA: - USO NONLETTERALE in cui il parlante COMUNICA L'OPPOSTO DI CIO’ CHE LE SUE PAROLE ESPRIMONO - Altricasi definiti ironici in cui il messaggio del parlante non è antifrastico rispetto al contenuto espresso Ti è piaciuto il film? Ammetto che mi è capitato di vedere film migliori 3 Teoria della menzione ecoica: oggetto dell’ironia è un pensiero o enunciato altrui, che viene evocato ecoicamente (come se si stesse citando qualcosa che qualcuno potrebbe aver detto o pensato) e rispetto al quale il parlante esprime un atteggiamento critico. Nella comprensione dell'ironia perciò la codifica del materiale linguistico si accompagna al contesto, che comportano l’attribuzione al parlante di un atteggiamento di dissociazione rispetto a un contenuto che a sua volta il parlante attribuisce agli altri ® ATTI LINGUISTICI INDIRETTI: - LA FORMA DELL’ENUNCIATO SUGGERISCE UN CERTO ATTO (domanda, asserzione, richiesta...) MA IL SIGNIFICATO E' COMUNQUE DIFFERENTE Fa caldo in questa stanza + = puoi aprire la finestra? *Rappresentazione grafica di John Searle: -Enunciato letterale > Sè P_=Sè P -Enunciato metaforico è Sè P=SèR -Enunciato ironico antifrastico > si intende l'opposto di ciò che si dice -Enunciato idiomatico + il significato letterale è scavalcato e l’enunciato acquisisce un significato convenzionale nuovo (che un tempo era metaforico) -Atto linguistico indiretto + il significato include il significato letterale ma si estende: intende anche qualcosa di più 14. Discorso e conversazione ® DISCORSO = VARI EVENTI LINGUISTICI che si estendono oltre la singola frase, con un’UNITA’ TEMATICA e collocati in UN CONTESTO COMUNICATIVO SOCIALE Per pianificare e comprendere discorsi > Competenze linguistiche + Competenze pragmatiche: chi ascolta deve costruire una rappresentazione del contesto del discorso (“modello del discorso”) e compiere operazioni su di esso Caratteristiche: - COESIONE = grado di connessione degli elementi narrativi individuali mediante strumenti linguistici = modo in cui le componenti di superficie del discorso sono collegate fra lorod attraverso espressioni che stabiliscono relazioni fra le parti del testo (grammaticali e lessicali) COERENZA = modo in cui i concetti e le relazioni nel discorso sono reciprocamente accessibili e rilevanti, formando un’unità tematica = continuità generale e organizzazione della narrazione in un tutto unitario e integrato La costruzione della coerenza dipende soprattutto da PROCESSI PRAGMATICI DI TIPO INFERENZIALE, basati su combinazioni di elementi linguistici e di conoscenze di sfondo INFERENZA PONTE (bridging inference) = permette di LEGARE UN’ESPRESSIONE A UN ANTECEDENTE CHE NON E’ ESPLICITAMENTE MENZIONATO MA E’ IDENTIFICABILE INFERENZIALMENTE SULLA BASE DELLE CONOSCENZE: Antonio è uscito in bicicletta. È tornato a casa coperto di lividi > inferenza = Antonio è caduto 15. CONVERSAZIONE = DISCORSO CHE INCLUDE PIU’ PARTECIPANTI REGOLE DI INFORMATIVITA' (riconducibili alle massime di Grice) + es: non troppa né poca informazione PRESA e GESTIONE DEI TURNI DI PAROLA + continua NEGOZIAZIONE che segue REGOLE PRAGMATICHE basate sulle aspettative riguardo l'interlocutore. -Regole di funzionamento degli scambi conversazionali > es: a un saluto segue un altro saluto; a domanda segue risposta... -Regole di cortesia > es: richieste indirette *atti linguistici indiretti > richiedono maggiore sforzo inferenziale, ma spesso più cortesia. Più saranno convenzionali le forme indirette, meno sarà lo sforzo inferenziale e il grado di cortesia La conversazione implica un continuo monitoraggio e controllo del contesto nei suoi aspetti linguistici, cognitivi e sociali Dalla pragmatica alla neuropragmatica Varie linee di ricerca che hanno portato verso la definizione del rapporto fra pragmatica e cervello: “Pragmatica sperimentale” + scopo: unire le “teorie da poltrona” sulla pragmatica con la ricerca empirica nell’ambito della psicolinguistica, con l’idea che quest’ultima possa offrire un supporto per provare e rifinire le ipotesi teoriche > GIUNZIONE TEMPOROPARIETALE + ricava il significato dal parlante; nodo cruciale deputato ai processi di INTEGRAZIONE e di INFERENZA a partire dai diversi elementi, linguistici e contestuali che compongono il messaggio dell’interlocutore. "> Una rete di regioni cerebrali serve a comprendere gli aspetti pragmatici del linguaggio. 2.1. Modelli neurobiologici del linguaggio. Neurologia + dà il via allo studio del rapporto linguaggio-cervello, mediante l’associazione fra deficit linguistici, afasie, e lesioni celebrali. Ricerca afasiologica: Broca + Wernicke > elaborazione di un modello di linguaggio fondato sui seguenti punti: - Il linguaggio è localizzato nell'emisfero sinistro del cervello - Le regioni fondamentali per il linguaggio sono le aree di Broca e Wernicke, connesse da un fascio di fibre detto fascicolo arcuato - Nell’area di Broca si sviluppa la produzione, in quella di Wernicke la comprensione e il fascicolo arcuato supporta la ripetizione. Anni ’90 del 900 + lo studio del rapporto cervello-linguaggio si è evoluto grazie alle nuove tecniche di indagine a disposizione permettendo di osservare la distribuzione dell’attività nell'interno del cervello, vivo e a lavoro >>> Risonanza Magnetica Funzionale: grazie ad Angelo Mosso si è scoperto che l’attività mentale è associata a un aumento del flusso sanguigno: quando il cervello svolge un compito cresce l’attività in specifiche regioni del cervello procurando una maggiore necessità di glucosio e ossigeno > Neuroimmagine > radicale revisione del modello classico. Così sappiamo che l’area di Broca è fondamentale per tutte le funzioni linguistiche ma in particolare custodisce le regole grammaticali; mentre l’area di Wernicke è responsabile della rappresentazione verbale dei concetti e delle parole a essi associate. Queste regioni non agiscono come centri isolati ma avanzamenti della tecnologia ci permettono di individuare le regioni della corteccia coinvolte nei compiti cognitivi ma anche di tratteggiare le connessioni di fibre attraverso cui i neuroni scambiano informazioni Il linguaggio passa su due fasci di fibre che connettono le aree di Broca e Wernicke: 1) la prima le connette passando per il dorso del cervello ed è coinvolta nei processi sintattici complessi, l’analisi delle parole come sono disposte le parole in base ad un sistema grammaticale; 2) la seconda via passa per il ventre, lungo il lobo temporale fino alla regione di Broca ed analizza i suoni del linguaggio e ne estrae il significato. 2.2. L'ipotesi emisferica destra. Secondo gli studi del Kandel (testo di riferimento di neuroscienze) del 2000: - Aspetti del linguaggio che dipendono dal contesto > emisfero dx - Aspetti formali del linguaggio + emisfero sx Nella Il edizione del libro L'emisfero destro è importante per la pragmatica e la prosodia (10 anni dopo) il sostrato neurale delle abilità pragmatiche non è localizzato esclusivamente nell'emisfero destro, quindi gli autori del volume hanno ritenuto che ci fossero prove sufficienti per abbandonare la teoria dell'emisfero destro. Il Gazzaniga ha introdotto per la prima volta un capitolo relativo alla neuropragmatica > le abilità pragmatiche come distribuite su entrambi gli emisferi. Da dove nasce l’ipotesi emisferica destra? La pragmatica non nasce insieme alla ricerca sugli altri aspetti del linguaggio (1800); solo in tempi recenti è stata definita la pragmatica: anni 70 del secolo scorso + Inizialmente senza menzionare la pragmatica, gli studi si concentrano su casi di pazienti con lesione celebrale destra e contribuiscono alla formazione dell'ipotesi emisferica destra come locus della abilità pragmatiche. - Winner e Gardner (1977) > confrontano l'abilità di comprendere metafore di pazienti con lesione destra, non afasici, e con lesione sinistra, afasici, somministrando un compito di associazione frase-figura. Conclusioni studio: >» EMISFERO DX = fondamentale per apprezzare gli aspetti estetici del linguaggio > luogo cruciale per il LINGUAGGIO NON LETTERALE AFASIA PRAGMATICA / APRAGMATISMO = deficit manifestato dai pazienti con LESIONI ALL’EMISFERO DESTRO Ipotesi> il sistema di elaborazione del linguaggio è diverso per i due emisferi: - DX opera secondo una modalità semantica grossolana e attiva, seleziona e integra gli elementi semantici in modo distribuito, associando parole e concetti distanti tra loro; - SX> molto più fine, connette elementi semanticamente vicini. Tuttavia: ATTIVITA’ BILATERALE (di entrambi gli emisferi) > LA PRAGMATICA SI SVILUPPA ANCHE NELL’EMISFERO SINISTRO: il deficit pragmatico può manifestarsi anche quando il danno celebrale non è localizzato nell'emisfero destro: DEFICIT PRAGMATICO anche in pazienti con LESIONI A SINISTRA o con un DANNO BILATERIALE o in pazienti privi di lesioni focali, ma affetti da patologie come la SCHIZOFRENIA 2.3. Manipolare il contesto: paradigmi sperimentali Pragmatica = abilità di usare il linguaggio nel contesto comunicativo, abilità di elaborare il contesto d’uso e di integrarlo con le informazioni linguistiche. LINGUAGGIO FIGURATO + rende necessario il CONTESTO per integrare il significato letterale e raggiungere il significato comunicato > può quindi essere usato come CONDIZIONE SPERIMENTALE per costruire un ESPERIMENTO SULLA PRAGMATICA avendo come condizione di controllo il significato letterale. Per risolvere una metafora l’ascoltatore deve integrare il significato letterale con informazioni contestuali. Per manipolare l'elaborazione pragmatica, variare il grado di dipendenza contestuale degli stimoli è una scelta ideale. La comprensione del testo e degli aspetti dipendenti dal contesto coinvolge una serie di REGIONI CEREBRALI che si estende OLTRE LE AREE DEL LINGUAGGIO. 24. Geografia neurale di una metafora. Definizione della neuroimmagine > metafora = analisi combinata di informazioni quantitative ottenute da studi dipendenti su uno stesso fenomeno di interesse, utili per riassumere le conoscenze accumulate in letteratura e per individuare i risultati robusti, comuni a diversi studi. - Paradigma sperimentale> sebbene gli studi siano stati apportati su diverse lingue, è simile e si basa sul confronto di coppie di stimoli, uno metaforico e uno letterale, somministrati in modalità visiva e con un compito di controllo. Gli stimoli vengono costruiti a partire da un unico insieme di parole target (squalo) dove per ciascuno è identificato un significato letterale (pesce) ed uno metaforico (avvocato) e le parole sono state inserite all’interno di contesti di uguale struttura sintattica, dando luogo a una serie di stimoli letterali e metaforici appaiati (coppia di stimoli: Sai che cos'è quel pesce? Uno squalo? vs Sai cos'è quell’avvocato? Uno squalo). Dopo la presentazione di ciascun simbolo comparivano sullo schermo due aggettivi (feroce e geografico) e ai partecipanti ignari dello scopo era richiesto di scegliere l’aggettivo che meglio si adattasse semanticamente allo stimolo precedente. Il compito aveva il duplice scopo di garantire il mantenimento dell'attenzione da parte dei partecipanti e simulare una comprensione naturalistica della metafora. La comprensione delle frasi metaforiche rispetto a quelle letterali produce attivazioni maggiori in varie regioni celebrali distribuite su entrambi gli emisferi: »_ Il giro frontale inferiore di sinistra, AREA DI BROCA legata al linguaggio, si attiva insieme alla controparte di DESTRA nello svolgimento di COMPITI LINGUISTICI DI ALTO LIVELLO. dove occorre costruire un modello del discorso INTEGRANDO INFORMAZIONI DELLE CONOSCENZE DI SFONDO + INFORMAZIONI DEL CONTESTO LINGUISTICO: Le regioni che corrispondono per un contesto neutro sono collocate al livello del giro frontale inferiore soprattutto a destra, impegnato nell’unificare le conoscenze del mondo e le informazioni del discorso. "> Nella COMPRENSIONE DELLA METAFORA queste attivazioni sono responsabili per l'integrazione delle conoscenze di fondo e delle informazioni linguistiche in una rappresentazione unitaria del discorso. Vi sono poi attivazioni a livello della corteccia, il giro frontale medio di destra che sono spesso riportate in compiti che coinvolgono l’attenzione e le funzioni esecutive come il test di Stroop. Nella metafora il funzionamento è simile perché sono richiesti processi esecutivi simili, è necessario filtrare il contesto trattenendo solo le informazioni rilevanti. Sono state attivate le attivazioni bilaterali posteriori e parietali in regioni adiacenti alla parte posteriore del solco temporale superiore di destra. Aree legate ai compiti della teoria della mente, gli stati mentali degli altri. > La comprensione pragmatica sembra dunque poggiare su una stretta cooperazione tra le regioni della teoria della mente e quelle linguistiche. >» UMORISMO produce un enunciato con l’effetto di far ridere, per arrivare alla risata il destinatario deve capire l'umorismo e questo processo di comprensione passa attraverso 2 FASI: 1. Riconoscimento di un’incongruenza 2. Soluzione attraverso una reinterpretazione + per risolvere l’incongruenza è necessario una serie di PASSAGGI INFERENZIALI che combinano INFORMAZIONE LINGUISTICA e CONTESTO e possono reinterpretare l’enunciato derivandone un senso ed è necessario riconoscere il suo intento umoristico. 2.7. Comeilcervello segue il discorso. COMPRENSIONE DEL DISCORSO+> Per capire i correlati neurali nella comprensione del discorso bisogna prima confrontare l'elaborazione di un testo con una frase. Lo studio è stato condotto mostrando le favole di Esopo prima sotto forma di narrazione continua e poi di frase isolata e sconnesse fra loro e infine solo parole e solo stringhe di consonanti. Man mano che si estendeva il materiale linguistico da esaminare le attivazioni si estendevano verso una superficie mediale del cervello e diventavano BILATERALI. Una volta capito come il cervello supporta il salto di elaborazione dalla frase al testo, sono stato studiati i processi specifici che consentono di organizzare il discorso, tra cui coerenza e coesione. La comprensione di un testo si basa anche su aspetti quali la dimensione spazio-temporale e le azioni e intenzioni dei personaggi. La giunzione temporo-parietale simula il punto di vista dei personaggi e le loro intenzioni. 2.8. Ilnodo temporo-parietale e il modello SCALED GIUNZIONE TEMPORO-PARIETALE + occupa la PARTE INFERIORE del LOBO PARIETALE INFERIORE e rappresenta la continuazione dei giri temporali medi e superiori nel lobo parietale. È composta dal GIRO ANGOLARE e dal GIRO SOPRAMARGINALE. -Luria 3 vede nella giunzione temporo-parietale di sinistra un sistema in grado di costruire una rappresentazione unitaria di diversi stimoli. -Geschwind> riteneva che si trattasse di una regione con la capacità di integrare informazioni di tipo diverso, provenienti da diversi canali sensoriali. > GIRO ANGOLARE: | soggetti bilingui mostrano una maggiore densità a livello di sostanza grigia nel giro angolare soprattutto di sinistra e tale densità correla con la competenza nella seconda lingua. Il ruolo del giro angolare nel supportare il linguaggio non è limitato alla scrittura e al letteralismo. È stato dunque proposto che si tratti di una regione che svolge un’elaborazione semantica di alto livello capace di INTEGRARE LA PAROLA CON IL CONTESTO D'USO> perciò è attivata in vari compiti pragmatici. GIUNZIONE TEMPORO-PARIETALE> è coinvolta in compiti che prevedono operazioni cognitive di livello superiore come la cognizione spaziale, il ragionamento, il recupero della memoria e la cognizione sociale Cognizione sociale = ragionamento sugli stati mentali altrui = Teoria della mente + questa regione risponde se si tratta di elaborare pensieri e credenze dell’altro, ma non se si tratta di riconoscerne caratteristiche fisiche o soggettive (es: avere fame). - Bara > nei suoi ultimi studi sulla pragmatica cognitiva: distingue il SITTEMA PER LA COMPRENSIONE DELLE INTENZIONI ALTRUI tra: * Intenzioni individuali> coinvolgono la giunzione temporo-parietale di destra e il precuneo * Intenzioni sociali prospettiche coinvolgono la giunzione temporo-parietale destra, il precuneo e il paracingolo anteriore e Intenzioni comunicative + tutte le regioni menzionate più la giunzione temporo parietale di destra. > Bilateralmente coinvolta quando si tratta di riconoscere l’intenzionalità comunicativa - Viene definita un HUB = NODO su cui convergono attenzione, memoria, linguaggio ed elaborazione degli aspetti sociali: È al centro di una RICCA CONNETTIVITA’ ANATOMICA > in contatto con regioni frontali, temporali e mediali >>> legame fra la regione temporo-parietale e il network perisilviano del linguaggio. - Fascicolo arcuato (la sua anatomia è descritta grazie alle tecniche del DTI): Area di Broca Area di Wernicke > collegate da: > Una connessione diretta: fascicolo arcuato classico > Una connessione indiretta: tramite 2 segmenti del fascicolo arcuato, uno posteriore e uno anteriore, che passano per il lobo parietale > SEGMENTO POSTERIORE = collega le regioni temporali posteriori con il lobo parietale inferiore, METTE IN COMUNICAZIONE IL SISTEMA LINGUISTICO CON LA GIUNZIONE. - Unaterza via del linguaggio a complemento delle connessioni ventrali e dorsali (supportano i processi lessicali-semantici e sintattici) > quella del SISTEMA TEMPORO- PARIETALE che supporta i PROCESSI INTEGRATIVI necessari PER ELABORARE GLI ASPETTI SOCIALI E PRAGMATICI DEL LINGUAGGIO. Le competenze pragmatiche non sono mature fino all'adolescenza perché questa regione continua a crescere, la capacità di comprensione della metafora non è completa fino all’età di 11 o 13 anni. ® Modello SCALED = Social comunication and language evolution and developement > modello dello sviluppo del linguaggio che vede le connessioni temporo-parietali come l’ultimo livello di competenza linguistica. Il modello pone la: 1. Pragmatica > supportata dalle connessioni temporo-parietali del fascicolo arcuato, al livello più alto dello sviluppo ontogenetico e filogenetico del linguaggio LIVELLO 5 2. Livello sintattico > supportato dalla via dorsale LIVELLO 4 3. Livello semantico > supportato dalla via ventrale LIVELLO 3 4. Aspetti più basici dell’intenzionalità comunicativa (es: riconoscimento di azioni) 3 connessione fronto-parietale e una connessione che riguarda la corteccia frontale dorsomediale LIVELLO 2e 1 3. NEUROCRONOMETRIA DEI PROCESSI PRAGMATICI 3.1. | tempi di reazione e significati non letterali 2 Scuole di pensiero sul decorso temporale della comprensione del linguaggio: 1. GRICE+ MODELLO INDIRETTO/STANDARD > basato sulla VIOLAZIONE DELLE MASSIME CONVERSAZIONALI: L’uso del LINGUAGGIO NON LETTERALE basato sullo SFRUTTAMENTO DELLE MASSIME: - Metafora = violazione della massima di qualità: per comprenderla è necessario riconoscere questa violazione e riscattarla. Nell'ottica di Grice, si è pensato che LA COMPRENSIONE DEL SIG.TO FIGURATO RICHIEDA PIU’ TEMPO rispetto a quella del significato letterale (> non passa per la violazione delle massime) 2. Nata come REAZIONE AL MODELLO GRICEANO + MODELLO DELL’ACCESSO DIRETTO - Gibbs Se l’anomali riguarda L’INTERPRETAZIONE SEMANTICA GLOBALE DELLA FRASE (integrazione del significato complessivo) SI MANIFESTA LA P600 *N400 / P600 = tipi di potenziali evento-correlati 3.3. Il contesto in tempo reale: la N400 e le aspettative N400 + legata all’INTEGRAZIONE DI UNA PAROLA NEL CONTESTO *Contesto pragmatico > frase + elementi del discorso + conoscenze dei parlanti + intenzioni dei parlanti... - Anni ’90> filone di ricerca che si è focalizzato sugli studi con ERP SUL CONTESTO DEL DISCORSO. Dati esaminati mostrano che le ASPETTATIVA costruite dai parlanti durante il processo di comprensione linguistica scavalcano i confini della frase e riguardano la DIMENSIONE DEL DISCORSO NEL SUO COMPLESSO La componente N400 = sensibile alle aspettative nel contesto del discorso, ma queste aspettative sono così forti da poter sovvertire quelle a livello di frase singola + risponde anche alla MODULAZIONE DEL CONTESTO EXTRALINGUISTICO (es: caratteristiche del nostro interlocutore, nostre conoscenze sul mondo...) "> La N400 è sensibile alle ASPETTATIVE SULLE PAROLE generate dal contesto NEI SUOI DIVERSI ASPETTI LINGUISTICI ED EXTRALINGUISTICI > si caratterizza come un MARKER DELL’ELABORAZIONE PRAGMATICA, dal momento che gli aspetti pragmatici del linguaggio dipendono dal contesto Queste considerazioni valgono per la comprensione del linguaggio in generale, ma rimane da capire cosa accade quando il significato non è letterale? 3.4. Dinamiche temporali di metafore e metonimie Studi che hanno misurato gli ERP IN RISPOSTA A USI METAFORICI + quando si compara l'elaborazione di una frase metaforica e di una letterale la risposta può variare in 2 FINESTRE TEMPORALI: N400 e P600 Quali sono i meccanismi in atto durante le due finestre temporali? E come essi contribuiscono alla comprensione del linguaggio non letterale della metafora? - Studio condotto dalla Bambini: >» Soprattutto nella finestra temporale N400 > aspetti di INTEGRAZIONE DEL CONTESTO, in quanto l'arricchimento contestuale è in grado di ridurre l'ampiezza di questa componente La N400 della metafora sembra dunque legata all’ACCESSO LESSICALE + RAPPRESENTAZIONE DELLA PAROLA NEL CONTESTO > La P600 della metafora sembra riflettere il MOMENTO DELL’INTERPRETAZIONE e DELLA RAPPRESENTAZIONE DEL SIGNIFICATO FIGURATO Studi sulla METONIMIA > risultati simili a quelli della metafora, perché si tratta in entrambi i casi di un uso non letterale del linguaggio (metonimia = ci si riferisce a un concetto usando una sua proprietà o un altro concetto ad esso associato) - Esperimenti sulla metonimia hanno evidenziato una divisione dei compiti fra le due componenti: > N400 risponde agli sforzi di INTEGRAZIONE DI UNA PAROLA NEL SUO CONTESTO + è particolarmente sollecitata quando la parole è usata in modo figurato; la risposta N400 si reduce quando il contest agevola il recupero della parola > P600 riflette il RAGGIUNGIMENTO DELL’INTERPRETAZIONE, rimane a riflettere lo scarto tra il significato letterale e quello comunicato - Studio del 2014+ combina: REGISTRAZIONE DEGLI ERP + PRIMING MASCHERATO >>> per verificare l’accesso diretto o indiretto al significato figurato PRIMING MASCHERATO = tecnica della ricerca psicolinguistica sull’ACCESSO LESSICALE> uno stimolo target (gatto) è preceduto da uno stimolo prime più o meno correlato (cane o sole), per verificare l’effetto del secondo sul primo. Alla base di questa tecnica vi è l'assunzione che la precedente esposizione ad uno stimolo linguistico influenzi il successivo comportamento verbale di un partecipante. Manipolando il prime è possibile interferire sul recupero di una parola per indagare i meccanismi coinvolti. Nel priming mascherato, il prime viene presentato per un periodo di tempo molto breve, preceduto da una maschera percettiva come una sequenza di # >>> i soggetti non sono consapevoli del prime che, tuttavia, influenza il comportamento sul target. Risultati: PRIME > riduce la N400, osservata per il veicolo della metafora, la cui AMPIEZZA DIVENTA SIMILE A QUELLA RIPORTATA PER LE FRASI LETTERALI > Pertanto: LACOMPRENSIONE DELLA METAFORA PASSA PER UNA FASE IN CUI GLI ASPETTI LETTERALI DI SIGNIFICATO DELLE PAROLE HANNO UN PESO E UN RUOLO NEL PROCESSO DI ELABORAZIONE > Questo risultato favorisce il MODELLO STANDARD piuttosto che quello diretto 3.5 La P600 come firma dell’interpretazione pragmatica > N400 frutto di accesso lessicale in relazione al contesto > P600+ sembra rappresentare la vera INTERPRETAZIONE PRAGMATICA; pertanto le ipotesi saranno: si presenta in assenza della N400 quando il costo delle aspettative contestuali non è differente rispetto alle controparti letterali, ossia in casi in cui un significato pragmaticamente arricchito e uno letterale siano egualmente attesi nel contesto (esperimenti sulle figure idiomatiche) + casi in cui il processo pragmatico non si basa strettamente su operazioni locali di accesso lessicale, ma coinvolge primariamente i meccanismi inferenziali di riconoscimento del significato del parlante (esperimenti sull’ironia) Gli ERP+ ci consentono di seguire i processi pragmatici nel loro snodarsi nel tempo PILL: III... Sintesi: 2. FASI legate all’ELABORAZIONE DEGLI ASPETTI PRAGMATICI del linguaggio: 1) Fase che si manifesta nella componente N400: ® Riflettei processi di ACCESSO AL LESSICO + INTEGRAZIONE DELLE PAROLE AL CONTESTO, basati su meccanismi predittivi: maggiore la prevedibilità della parola nel contesto, minore lo sforzo. ® Si manifesta nella COMPRENSIONE DEGLI ASPETTI PRAGMATICI + quando il CONTESTO E’ POVERO: i meccanismi predittivi sono “sfidati” e sono richiesti sforzi per costruire un modello del discorso ed integrare al suo interno una parola (es: metafore e metonimie in contesto minimo) * NONSsi manifesta + quando il significato figurato è in un CONTESTO RICCO e quando la comprensione del significato del parlante NON PASSA PER IL RECUPERO LESSICALE (es: ironia) 2) Fase che si manifesta nella componente P600: * Riflettei processi di RIPARAZIONE GRAMMATICALE e, più in generale, di REVISIONE GLOBALE DELLA FRASE IN CERCA DI UN’INTERPRETAZIONE ® Simanifesta (sebbene con distribuzione e latenza variabile) > anche quando il CONTESTO E’ RICCO, se C'E UNA DISCREPANZA FRA CIO’ CHE E’ DETTO E CIO’ CHE E° COMUNICATO > Pertanto la P600 sembra essere la FIRMA NEURALE PIU’ CARATTERISTICA DELL’ELABORAZIONE PRAGMATICA = IL MOMENTO IN CUI SI RAGGIUNGE IL MESSAGGIO CHE IL PARLANTE VUOLE COMUNICARCI Quindi, la neuropsicometria della pragmatica si snoda in almeno 2 FASI: Valutazione dell’abilità di comprensione di un discorso narrativo 4. Linguaggio figurato 1 + 15 stimoli: 5 espressioni idiomatiche familiari; 5 metafore nuove; 5 proverbi comuni >>> stimoli con un diverso grado di convenzionalità. Ogni stimolo è presentato in un breve contesto. Per ciascuno vengono fornite 3 interpretazioni Valutazione dell’abilità di inferire significati non letterali mediante un compito con domande a scelta multipla 5. Umorismo + 7 stimoli, ciascuno con una breve storia. Per ciascuna storia vengono forniti 3 possibili finali: 1 corretto (comico) + 2 scorretti (uno coerente e uno non coerente). AI paziente viene richiesto di scegliere il finale comico Valutazione dell’abilità di comprensione di umorismo verbale mediante scelta multipla 6. Linguaggio figurato 2 + 15 stimoli: 5 espressioni idiomatiche familiari; 5 metafore nuove; 5 proverbi comuni >>> stimoli con un diverso grado di convenzionalità. Ogni stimolo è presentato in un breve contesto. Viene chiesto al paziente di spiegare il significato di ciascuna espressione. Valutazione dell’abilità di inferire significati non letterali mediante la spiegazione verbale Per ogni prova APACS si ricava un punteggio > dai punteggi delle 6 prove si calcolano 3 punteggi globali: a) Produzione pragmatica (Intervista + Descrizione) b) Comprensione pragmatica (le altre 4 prove) c) APACS totale = media dei due precedenti punteggi globali 4.2 Come comunicano i pazienti con schizofrenia SCHIZOFRENIA = PATOLOGIA PSICHIATRICA + età di esordio media: donne 30 anni; uomini tra 20 e 25 anni - Sintomi macroscopici e positivi (=perché non presenti normalmente in soggetti sani): deliri + allucinazioni + comportamento grossolanamente disorganizzato - Sintomi negativi (=assenza o riduzione di comportamenti e funzioni usualmente presenti): appiattimento emotivo (povertà gestuale, di mimica facciale...) + anedonia (incapacità di provare piacere nelle esperienze somatosensoriali e nelle relazioni sociali) + abulia e abulia (mancanza di volontà e iniziativa...) - DEFICIT COGNITIVO+ MEMORIA DI LAVORO + ATTENZIONE + FUNZIONI ESECUTIVE - DEFICIT NEL DOMINIO DELLA COGNIZIONE SOCIALE: incapacità di comprendere gli stati mentali altrui = LINGUAGGIO: ELOQUIO DISORGANIZZATO = DERAGLIAMENTO (cambio di topic) + TANGENZIALITA’ (RISPOSTE SOLO OBLIQUAMENTE PERTINENTI o NON PERTINENTI rispetto alla domanda) + “INSALATA DI PAROLE” (nei casi più gravi: disorganizzazione tale da generare un discorso incomprensibile) + NEOLOGISMI (spesso di significato incomprensibile) RIDOTTO REPERTORIO CONCETTUALE + RIDUZIONE / ASSENZA DI CAPACITA’ DI OPERARE ASTRAZIONI E GENERALIZZAZIONI > CONCRETISMO: Quando il gatto non c’è i topi ballano >>> paziente: non riesce ad astrasse l’idea di autorità del gatto Nella prospettiva della psicopatologia, tali sintomi sono visti come un DISTURBO FORMALE DEL PENSIERO = DISORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI MENTALI, dedotta mediante l'osservazione e l’analisi della comunicazione # Alterazioni di contenuto (deliri) > Visione secondo la quale la dimensione del pensiero è riflessa in quella del linguaggio: si accede al pensiero mediante il linguaggio » Inanni più recenti> diversa prospettiva sulle alterazioni della comunicazione nella schizofrenia: STUDIO DEL LINGUAGGIO COME FACOLTA’ COGNITIVA SPECIFICA e introduzione della descrizione dei problemi comunicativi nei termini della linguistica e della neurolinguistica *1 deficit linguistici si manifestano soprattutto in associazione alla disorganizzazione dei contenuti mentali, però possono riguarda anche pazienti senza disturbo formale del pensiero *Le alterazioni del linguaggio sono anche collegate al deficit delle funzioni cognitive non linguistiche e alle funzioni sociocognitive > In questa nuova prospettiva è possibile CARATTERIZZARE IL COMPORTAMENTO LINGUISTICO DEGLI SCHIZOFRENICI A SPECIFICI LIVELLI DI RAPPRESENTAZIONE DEL LINGUAGGIO: es: sebbene i pazienti affetti da schizofrenia non siano afasici, la loro produzione verbale presenta una sintassi impoverita + ridotta capacità di individuare errori sintattici che infrangono le regole della GU > In questa prospettiva linguistica, la DIMENSIONE PRAGMATICA (=USO CONTESTUALMENTE APPROPRIATO DELLE PAROLE) risulta quella MAGGIORMENTE COMPROMESSA negli schizofrenici L'aspetto pragmatico, infatti, riguarda il deragliamento, la tangenzialità e il concretismo 4.2.1 Profilo pragmatico dei pazienti con schizofrenia Test APACS applicato a 47 pazienti con schizofrenia + gruppo di controllo di 35 soggetti sani Pazienti schizofrenici> DEFICIT PRAGMATICO DIFFUSO, sia in PRODUZIONE che in COMPRENSIONE, risultati significativamente peggiori rispetto al gruppo di controllo "> COMPROMISSIONE DELLE ABILITA’ PRAGMATICHE = ASPETTO CENTRALE DELLA PATOLOGIA e non semplicemente il risultato dei sintomi o del trattamento Intervista + alterazione nell’informatività (la paziente è sovrainformativa, aggiunge dettagli non pertinenti) + discorso poco coeso e poco coerente + parafasie fonemiche + usi lessicali idiosincratici + deragliamento + tangenzialità + neologismi Linguaggio figurato 2 (descrizione di un’espressione idiomatica, una metafora e un proverbio) > interpretazione letterale >>> concretismo >» Non è emerso un forte legame fra la pragmatica e la sintomatologia nel suo complesso > perciò sebbene le difficoltà comunicative siano più gravi nei pazienti con sintomi positivi - e in particolare con disturbo del pensiero - globalmente i sintomi non sembrano predittivi del deficit pragmatico >» Viceversa, è emerso un profondo legame fra pragmatica e aspetti cognitivi: I PROBLEMI comunicativi IN COMPRENSIONE sono associati sia al DEFICIT COGNITIVO sia al DEFICIT NELLA TEORIA DELLA MENTE > quando si tratta di comprendere espressioni dipendenti dal contesto entrano in gioco la Teoria della mente + abilità cognitive generali I PROBLEMI comunicativi IN PRODUZIONE sono invece associati alle ABILITA’ COGNITIVE (es: inibizione, memoria di lavoro), ma non a quelle sociocognitive > Quando si tratta di produrre una conversazione adeguata è fondamentale l’aspetto cognitivo per mantenere coerenza del discorso, fornire la quantità di informazione e costruire un flusso informativo coerente > Profondo legame fra PRAGMATICA e COGNIZIONE 4.2.2 Quando il significato resta concreto Altri studi si sono incentrati su SPECIFICI USI PRAGMATICI: > ESPRESSIONI IDIOMATICHE: ® Attivazione del GIRO FRONTALE INFERIORE DI SX + CORTECCIA TEMPORALE DX > per le FRASI METAFORICHE rispetto a quelle letterali > Quest'attivazione risulta ALTERATA NEI PAZIENTI SCHIZOFRENICI: si attivano solo alcune regioni del giro frontale inferiore di sx e non si attiva la corteccia temporale dx - Decorso temporale dei processi di elaborazione pragmatica (mediante gli ERP) nella comprensione del discorso + alterazione: >» Casi “normali”: N400+ maggiore quando bisogna compiere un’inferenza di frasi relate, dove elementi lessicali facilitano l'integrazione della parola nel contesto ® Pazientischizofrenici> questo effetto N400 è assente >>> difficoltà nell’utilizzare le informazioni lessico-semantiche: scarsa sensibilità agli elementi lessicali ® DIFFICOLTA’ AD USARE IL CONTESTO PER SUPPORTARE LA COMPREMNSIONE DELLE PAROLE NEL LORO SUSSEGUIRSI NEL DISCORSO 4.3 Il deficit pragmatico nei pazienti neurologici Si riscontrano LESIONI DELL’EMISFERO DX > anche in seguito ad un ICTUS o TUMORE CEREBRALE. Circa il 50% dei pazienti con tale lesione presentano un DEFICIT COMUNICATIVO di tipo PRAGMATICO LESIONI DIFFUSE (entrambi gli emisferi) + in seguito a un TRAUMA CRANICO. Anche qui il 60- 70% dei pazienti esibiscono il DEFICIT PRAGMATICO > Difficoltà nella gestione del discorso e della conversazione: NO COESIONE, NO COERENZA: cambio di topic, ripetizioni e socialmente inadeguato > Difficoltà anche nella COMPRENSIONE DI SIGNIFICATI NON LETTERALI PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE > SLA e DEMENZA DI ALZHEIMER + PROBLEMI NEL DOMINIO PRAGMATICO *AFASIE > PROBLEMI A LIVELLO PRAGMATICO però secondari: conseguenza della compromissione degli altri livelli di strutturazione del linguaggio 4.3.1 Profilo pragmatico dei pazienti con SLA SLA = malattia del sistema nervoso centrale con degenerazione dei neuroni motori e si manifesta con progressiva debolezza e atrofia muscolare DEFICIT nelle FUNZIONI ESECUTIVE, nel LINGUAGGIO e nella DIMENSIONE SEMANTICA > COMPROMISSIONE DELLE ABILITA” PRAGMATICHE: - Disartria = difficoltà di articolazione (anche se non c'entra con la pragmatica) - No spiegazione di espressioni figurate - Spiegazione di espressioni figurate rimanendo sul piano letterale > danno un’interpretazione sbagliato o fedelmente letterale # Schizofrenia: interpretazioni concrete "> LEGAME FRA PRAGMATICA e COGNIZIONE (=sopra: schizofrenia) >>> deficit nelle funzioni esecutive (nella produzione) + abilità sociocognitive (nella comprensione) 4.4 Alterazioni nello sviluppo della pragmatica DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO + il DEFICIT PRAGMATICO SI MANIFESTA NELLO SVILUPPO Sintomi > riconducibili a 3 domini principali: 1- Compromissione dell’interazione sociale 2- Presenza di comportamenti e interessi ripetitivi e stereotipati 3- Problemi della comunicazione + in particolar modo la pragmatica, piuttosto che la capacità di articolare i suoni del linguaggio e le competenze grammaticali. Anche in bambini le cui abilità fonologiche, lessicali e grammaticali sembrano relativamente intatte (es: autismo ad alto funzionamento; sindrome di Asperger), le abilità pragmatiche rimangono deficitarie "> NON RIESCONO AD USARE IL LINGUAGGIO NELLE SITUAZIONI SOCIALI (es: problema di avvicendamento dei turni; confusione provocata dal linguaggio non letterale): Vengono COLPITE SOPRATTUTTO LE MASSIME DI QUANTITA”, DI MODO, DI RELAZIONE + DIFFICOLTA’ NEL RICONOSCERE GLI SFRUTTAMENTI DELLA MASSIMA DI QUALITA’ come nel caso di metafore o battute ironiche >» Ipotesi molto diffusa> | soggetti con spettro autistico hanno DIFFICOLTA’ A SVILUPPARE LA TEORIA DELLA MENTE per comprendere e predire le intenzioni degli altri >>> non si attribuiscono stati mentali agli altri » Studio sulla comprensione di metafore e ironia - Happé + suddivisione dei soggetti in: Compito di metafore: - Autistici senza Teoria della mente + non hanno problemi nel compito sui sinonimi e similitudini, però falliscono nel compito delle metafore - Autistici con Teoria della mente di | ordine + non falliscono con le metafore - Autistici con Teoria della mente sia di | che di Il ordine + non falliscono con le metafore Compito di ironia: - Autistici senza Teoria della mente + con Teoria della mente di | ordine + fallimento nel compito di ironia Conclusione: ABILITA’ PRAGMATICHE LEGATE ALLA TEORIA DELLA MENTE, alle abilità di lettura della mente altrui, ma con differenze: * Perla COMPRENSIONE DELLA METAFORA è necessario solo POSSEDERE UNA TEROIA DELLA MENTE DI | ORDINE: perché basta attribuire agli altri stati mentali su fatti del mondo * Perla COMPRENSIONE DELL'IRONIA > è necessaria anche una TEORIA DELLA MENTE DI I ORDINE: perché bisogna saper attribuire agli altri stati mentali su pensieri altrui (riconoscere l'atteggiamento critico del parlante riguardo a un pensiero a sua volta attribuito a un ipotetico altro soggetto
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