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Riassunto "Il cervello pragmatico", Sintesi del corso di Psicobiologia

Riassunto del libro "Il cervello pragmatico", con tutti i capitoli trattati e la suddivisione schematica degli argomenti.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 11/11/2021

alessio-maccotta
alessio-maccotta 🇮🇹

3.7

(3)

14 documenti

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Scarica Riassunto "Il cervello pragmatico" e più Sintesi del corso in PDF di Psicobiologia solo su Docsity! Il cervello pragmatico La pragmatica della comunicazione umana Il rapporto pragmatica e cervello riguarda l’infrastruttura cognitiva che supporta la capacità di adattare le parole al contesto d'uso e comunicare efficacemente. La neuro pragmatica è l’area della neurolinguistica più recente. Un cervello pragmatico è in grado di utilizzare le parole per comunicare, la pragmatica è l’uso del linguaggio nella comunicazione. Quindi, possiamo definire la competenza pragmatica, come l'abilità di integrare informazione linguistica e informazione contestuale per comprendere La comunicazione, in generale, si caratterizza dalla presenza di almeno due dispositivi di trattamento dell’informazione, che condividono un codice, ovvero un sistema di segni e significati, che veicola le informazioni oggetto dei messaggi comunicazionali. Questo modo di vedere la comunicazione è definito “Modello del codice”, tuttavia non tiene conto degli aspetti della comunicazione verbale che acquisiscono valore informazionale tramite lo sfondo, o_ contesto, che permette di integrare la dinamica comunicazionale con le informazioni pregresse condivise dagli interlocutori. Ciò dà importanza a quegli aspetti della comunicazione verbale che esulano dal significato letterale (come il contenuto implicito, indiretto, non letterale) e che riguardano intrinsecamente la pragmatica. Il modello utilizzato per processare questo tipo di informazione è il modello inferenziale. A guidare queste inferenze vi è in particolare, secondo gli studiosi della pragmatica, il Principio di cooperazione di Grice e le Massime della comunicazione. Alla fine di tutto, l’obiettivo, come dimostrerà Grice, è la reciproca comprensione (Principio di Cooperazione) Vi sono delle Massime, che Grice, sostiene si debbano seguire affinché si concretizzi tale Principio. * Perla quantità, "Non essere reticente o ridondante": il contributo alla conversazione sarà informativo quanto richiesto; non ci si aspetta che un parlante dia un'informazione sovrabbondante o che dica troppo poco; piuttosto, egli fornirà l'informazione necessaria - né più né meno; * Perla qualità, "Sii sincero, e fornisci informazione veritiera secondo quanto sai": il parlante non dirà ciò che ritiene falso o ciò di cui non ha prove sufficienti - il contributo alla conversazione sarà vero; * Perlarelazione, "Sii pertinente": il parlante cercherà di essere pertinente al tema della conversazione; * Perilmodo, "Evita l'ambiguità": il parlante adotterà parole che gli permettano di non risultare ambiguo o oscuro. Se un parlante viola una o più massime, non significa necessariamente che egli stia rifiutando la cooperazione; conscio di ciò, l'interlocutore tenterà di armonizzare l'apparente inconciliabilità fra la violazione e il desiderio di cooperare, non rinunciando dunque a presumerlo nel parlante. Oltre le teorie di Grice, agisce sul processo inferenziale, anche la Teoria della Pertinenza, secondo cui la cogni predisposta per trattare efficacemente le informazioni, cercando di massimizzare la pertinenza. Tale pertinenza consiste nel selezionare le informazioni che acquisiscono maggiore pertinenza in base ai nostri scopi. Nel senso della comunicazione verbale, la teoria della pertinenza agisce, nei confronti dei discorsi non letterali impliciti e indiretti, permettendo l'arricchimento informazionale a dispetto degli sforzi cognitivi richiesti. Per linguaggio non letterale (o figurato) si intendono quei casi in cui il significato del parlante devia fortemente dal significato convenzionale delle parole. Secondo Grice, i casi di linguaggio non letterale violano la Massima della Qualità, nonostante questo, la pragmatica moderna li rivaluta soprattutto dal punto di vista dei processi elaborativi. La metafora consiste in un uso figurato del linguaggio dove si fornisce la descrizione di un'entità nei termini di un'altra entità in base alle conoscenze condivise di sfondo tra i due interlocutori. Il termine che produce la metafora è il veicolo, la parola della frase a cui fa riferimento è il tenore. La caratteristica principale della metafora è che si fa riferimento ad un carattere specifico del veicolo, che viene definito dallo sfondo. In questo modo il veicolo acquisisce un significato “veicolato” da quello specifico carattere, acquisendo lo stato di un nuovo concetto detto “ad hoc”. Dal concetto ad hoc, il destinatario deriverà l'implicatura. La metafora viene analizzata anche attraverso l'approccio della Le espressioni idiomatiche sono espressioni figurate convenzionali, il cui senso non può essere ricavato in base alla conoscenza del significato delle singole parole che le compongono. Le espressioni idiomatiche sono molto eterogenee, vi sono quelle trasparenti il cui significato è ricavato sulla base dell’immagine evocata; le espressioni congelate che non si possono trasformare sintatticamente e quelle che invece sono modificabili. Per quanto riguardo i meccanismi di processazione delle espressioni idiomatiche, inizialmente si sosteneva un meccanismo di elaborazione di tipo lessicale-semantico, basandosi sul fatto che la loro comprensione può verificarsi anche senza informazioni contestuali. Nuovi studi di pragmatica, hanno però dimostrato il ruolo predominante di meccanismi pragmatici, legati al contesto, in particolar modo nel caso delle espressioni ambigue. Il cervello pragmatico è definita come un uso non letterale, attraverso cui il parlante intende comunicare l'opposto di quello che le sue parole esprimono. Nella spiegazione dell'ironia, si sono cimentati sia Grice che Sperber. Secondo Grice l’ironio è l’espressione di un atteggiamento di dissociazione rispetto al contenuto enunciato dall’interlocutore. Sperber riprende quanto detto da Grice, nella sua Teoria della menzione ecoica, secondo cui l'oggetto dell’ironia è un pensiero altrui, che viene evocato ecoicamente e rispetto al quale il soggetto esprime un atteggiamento critico. Oltre alle espressioni figurate, vi sono gli atti linguistici indiretti, in cui la forma dell’enunciato suggerisce un certo atto, ma il significato comunicato è differente. La relazione tra enunciato e il significato che veicola, viene spiegato dalla rappresentazione grafica di Searle: * Enunciato letterale> Significato letterale e significato del parlante coincidono. * Enunciato metaforico Il significato letterale è un mezzo per arrivare al significato che intende il parlante, che non coincide con quello letterale. * Enunciatoironico antifrastico> Il parlante intende l'opposto di ciò che dice. * Atto linguistico indiretto > Significato del parlante include il significato letterale, ma si estende oltre. Negli anni 2000 si è affermata la pragmatica sperimentale cui scopo è quello di combinare le teorie da poltrona sulla pragmatica con la ricerca empirica nell’ambito della psicolinguistica, con l’idea che quest’ultima possa offrire un supporto per provare e rifinire le ipotesi teoriche quali: come computiamo le implica ture, a che età si acquisiscono le abilità pragmatiche? Si rafforza poi la ricerca sul deficit pragmatico nella patologia, la pragmatica clinica. Recentemente sono nati studi di neuro immagine su classici temi pragmatici come la comprensione della metafora, dell'ironia e del discorso narrativo. La ricerca sul rapporto tra linguaggio e cervello include diversi metodi d'indagine: neuro immagine, elettrofisiologia e studi sui pazienti. Scopo ultimo della neuro pragmatica è quello di descrivere l'architettura neuro funzionale della pragmatica come sistema che supporta il comportamento comunicativo adeguato nei contesti d'uso naturali. Per questo motivo deve tener conto di altre funzioni mentali oltre al linguaggio come comunicare con efficienza significa condurre un comportamento complesso e finalizzato che coinvolge la dimensione sociale dell'individuo. La Teoria della mente si riferisce all'abilità di attribuire stati mentali agli altri e di ragionare su quelli propri, intendendo per stati mentali intenzioni, sentimenti, credenze, emozioni. Si intende anche saper utilizzare tali stati mentali per predire, spiegare e manipolare il comportamento altrui. Nella prospettiva della pragmatica, la comunicazione coinvolge l’espressione e il riconoscimento di intenzioni. Il significato del parlante è la sua intenzione comunicativa. In questo senso, la teoria della mente, risulta fondamentale per poter comprendere, attraverso inferenze, le intenzioni dell’altro, e poter giungere al principio di cooperazione. Inoltre, la relazione tra Teoria della mente e pragmatica, si rivede da un punto di vista strutturale, infatti le regioni cerebrali deputate alla Teoria della mente, sono anche coinvolte in compiti di pragmatica. In questo senso, alcuni sostengono che la pragmatica sia un sottocomponente della Teoria della mente, evolutasi per gli scopi specifici della comunicazione. Cooperano con le abilità pragmatiche, le funzioni esecutive supportano la pianificazione, l'esecuzione e la regolazione del comportamento diretto a uno scopo. Ne fanno parte: ® la flessibilità cognitiva, il passare da un pensiero all’altro, * il controllo attentivo, capacità di prestare attenzione a specifici stimoli selettivamente e di mantenerla, * Il controllo inibitorio, abilità di sopprimere una risposta dominante e automatica quando necessario, * La memoria di lavoro, monitorare l'informazione di entrata per il compito e di compiere operazioni cognitive su di essa. | test per misurare le funzioni esecutive in laboratorio sono molti, per quanto riguarda la componente di inibizione una misura classica è il test di Stroop, mostrare la parola di un colore colorata con un colore diverso, blu scritto in rosso. Il risultato è un rallentamento dei tempi di risposta. Per Grice la conversazione è un comportamento cooperativo finalizzato ad uno scopo. Il cervello pragmatico Neurocronometria dei processi pragmatici Esistono due scuole di pensiero sul decorso temporale della comprensione del linguaggio non letterale, ovvero di come si verifica lungo una linea temporale. > Si affida alle Massime di Grice. Secondo questo ragionamento, Gli psicolinguisti, spiegano che questo processo di comprensione del linguaggio figurato, appunto perché richiede un'analisi ulteriore, si verifica con più tempo, rispetto alla comprensione di una frase con significato letterale Diversi esperimenti sulle metafore hanno confermato che, appunto, la comprensione di una frase metaforica richiede maggior tempo e maggiori costi. Modello dell’accesso diretto (Gibbs) + Diversi studi degli anni '80 e '90 hanno confutato quanto espresso dal modello indiretto, in quanto, . Il processo alla base di questo modello, si basa sul bypassare l'elaborazione del significato letterale, giungendo direttamente al significato non letterale corretto. Successivamente fu avanzata una terza ipotesi Ipotesi della salienza graduale > Esistono due meccanismi di elaborazione che funzionano in parallelo: l'uno agisce dal basso verso l’alto, recuperando il significato degli elementi lessicali in ordine di salienza (ovvero prima i significati letterali e prototipici), l’altro agisce dall'alto verso il basso, valutando l'appropriatezza al contesto. Quando l’esito dei due meccanismi si incontra, può esserci compatibilità tra lessico e contesto. Quando, invece, c’è incompatibilità, il processo continua procurando un allungamento dei tempi di reazione. Ad esempio, se una metafora è altamente familiare, allora il suo significato sarà disponibile e, se appropriato al contesto, il processo di elaborazione sarà rapido. Metafore nuove richiederanno, invece tempi più lunghi. Una tecnica che ha permesso di comprendere meglio il processo neurale alla base della comprensione del significato non letterale è la Registrazione dei Potenziali Evento-Correlati (ERP). Gli ERP sono risposte cerebrali temporalmente associate a specifici eventi, in grado di fornire indicazioni precise sui processi cognitivi nel loro svolgimento nel tempo. È un metodo di ricerca utilizzato dai neuroscienziati cognitivi e basato i. Questo | tracciati EEG ottenuti in una serie di prove sono mediati tra loro sincronizzando le registrazioni rispetto a un evento esterno. La sincronizzazione fa sì che le variazioni dell'attività elettrica cerebrale non correlate con gli eventi che interessano vengano eliminate. Le risposte evocate, ovvero gli ERP sono segnali molto piccoli, innescati dallo stimolo. Calcolando la media delle tracce EEG si è in grado di estrarre tali segnali. ia con lo studio da parte di Questo studio fu fondamentale perché permise di scoprire che ), causa una deflessione negativa (un picco negativo) dopo 400ms dalla presentazione dello stimolo. Questo segnale viene individuato dagli elettrodi centro-parietali, e tale latenza temporale cresce gradualmente in base all’imprevedibilità della parola che non c'entra un cazzo col contesto, fino ad arrivare ad un massimo di 400ms. Questo segnale viene chiamato La N400 non è sensibile solo all’anomalia semantica, ma più in generale all’adattamento di una parola al contesto. Negli anni '90 si è scoperta un'altra risposta elettrofisiologica distinta alla N400, la P600, che è una flessione positiva che si manifesta 600ms dopo la presentazione dello stimolo, anch'essa distribuita su elettrodi centro-parietali. La P600 si individua quando si verificano violazioni grammaticali, come del tempo verbale. La cosa interessante è che la P600 si verifica anche in quelle frasi in cui vi sono verbi grammaticalmente corretti, ma posti in un ordine semanticamente errato. In questo caso, si verifica una momentanea illusione di adeguatezza semantica che non fa attivare la N400. Questo fenomeno è definito Illusione semantica. Da questo studio si è potuto constatare che la N400 si attiva solo per l'anomalia semantica che riguarda un solo elemento della frase. La P600 si attiva, per le violazioni grammaticali, ma soprattutto, anche per anomalie semantiche globali della frase. Tutti gli esperimenti attuati sulla N400 riguardano il contesto frasale, e non tengono conto del contesto pragmatico, che include anche gli elementi di sfondo contestuali. Per capire se la N400 sia sensibile anche al contesto pragmatico si è formato un filone di ricerche portato avanti da Hoffman e Van Berkum che ha mostrato come la N400 sia sensibile alle aspettative costruite dai parlanti, sulle frasi prodotte dagli interlocutori. In un certo senso, ciò sta ad indicare che gli interlocutori, durante il processo di comprensione linguistica scavalcano Il cervello pragmatico i confini della frase e si rifanno alla dimensione generale del discorso. Infatti, l'esperimento di Van Burkem ha dimostrato come la N400 si attivi maggiormente, non solo quando una parola è semanticamente errata all’interno di un discorso, ma anche quando si utilizza una frase che è semanticamente corretta, ma che non c'entra un cazzo col discorso. Altri esperimenti hanno constatato che la N400 è sensibile anche al contesto extralinguistico (caratteristiche dell’interlocutore e conoscenze del mondo), come espresso dall’esperimento di Van Berkum su frasi come “Sono andato dal ginecologo” detta da una voce maschile. E inoltre, agisce su violazioni della propria conoscenza culturale, come espresso dall’esperimento sui treni olandesi. Si può quindi concludere che la N400 sia un marker dell’elaborazione pragmatica, e che agisce tramite un meccanismo predittivo e Quando il meccanismo si danneggi it pragmatico Quando il meccanismo neurofisiologico che supporta l'elaborazione pragmatica si danneggia, l'individuo non è in grado di comunicare efficacemente, pur mantenendo relativamente intatte le competenze grammaticali e lessicali. Il comportamento comunicativo si manifesta con uno scollegamento tra linguaggio e contesto. Esso si può verificare in diverse condizioni psichiatriche come la schizofrenia, e in casi neurologici come il trauma cranico. Nello studio del deficit pragmatico, i ricercatori si affidano all'utilizzo di strumenti volti a valutare le abilità pragmatiche attraverso compiti comportamentali e prestazionali. In genere il tipo di studio sperimentale che si conduce consiste in un disegno sperimentale tra soggetti. Tali studi si soffermano su due aspetti: * Il dominio dellinguaggio non letterale in cui si considerano le abilità di comprensione, * Il dominio deldiscorso in cui si prendono in considerazione le abilità di produzione. Esperimento sul linguaggio figurato > associazione frase con significato non letterale -figura o richiesta di una spiegazione verbale di espressioni figurate misurandone l'accuratezza su una scala 0-1-2, rispettivamente risposta errata- parziale- corretta, o un compito di scelta multipla dove viene chiesto di scegliere tra opzioni di interpretazione. Raramente viene chiesta la produzione di linguaggio non figurato. Esperimento sul discorso + Viene chiesto di descrivere una figura o una serie di vignette in modo da stimolare un discorso narrativo, o viene condotta un'intervista su fatti della vita del paziente per instaurare una conversazione. Alcuni studi si concentrano sull'analisi degli elementi coesivi o le espressioni referenziali, altri tengono conto della produttività in termini di numero delle parole e lunghezza di enunciati. Negli ultimi anni l'interesse verso il deficit pragmatico ha portato alla formazione di test standardizzati per la valutazione delle abilità comunicative. Questi forniscono una stima del posizionamento della prestazione del paziente rispetto alla popolazione generale. In questo modo è possibile confrontate il risultato del test con quelli ottenuti da persone sane con caratteristiche demografiche simili. I test standardizzati possono essere somministrati in diversi momenti temporali per valutare possibili cambiamenti nel compito cognitivo. Tra i vari test sviluppati per la lingua italiana ritroviamo il BLED, l’ABaCO, la versione italiana del MEC e, quello sviluppato da Bambini, ovvero l’APACS. Tutti questi test hanno in comune l’utilizzo di prove che valutano la capacità di comprendere aspetti del significato dipendenti dal contesto, in primis il linguaggio non letterale. Il test APACS include sei prove e dura circa 35-40 minuti. È in grado di fornire un profilo pragmatico globale, che tiene conto sia dell’appropriatezza del discorso, sia della comprensione dei significati non letterali e impliciti. 1. Intervista> Valuta le abilità di produzione del paziente, rispetto ai parametri del discorso e di efficacia comunicativa. Intervista su temi autobiografici. Alla fine viene valutata sulla base di una lista che riporta varie difficoltà comunicative tra cui la violazione delle massime di quantità, violazione di coesione e coerenza. 2. Descrizione*> Mira a valutare l'abilità di produrre descrizioni informative tramite la presentazione di 10 foto che rappresentano scene di tutti i giorni. Viene chiesto di descriverle rispetto i principali elementi che la caratterizzano. 3. Brani> Mira a valutare le abilità di comprensione di un discorso narrativo, nei suoi aspetti globali e specifici. AI paziente vengono letti 6 brani ispirati a notizie radiotelevisive, di lunghezza crescente e con un livello di difficoltà medio per un parlante con 8 anni di istruzione scolastica. Ogni brano è strutturato in modo da informare immediatamente sul tema globale, per poi fornire informazioni più dettagliate. Per ciascun brano è prevista una comprensione del testo con domani su aspetti espliciti e impliciti. Il cervello pragmatico 4. Linguaggio figurato 1> Valuta le abilità di inferire significati non letterali attraverso un compito con domande a scelta multipla. Prova composta da 15 stimoli di cui 5 espressioni idiomatiche familiari, 5 metafore nuove e 5 proverbi di uso comune. Ogni stimolo è presentato con un breve contesto e per ciascuno stimolo vengono fornite 3 possibili interazioni. 5. Umorismo Mira a valutare le abilità di comprensione dell'umorismo verbale attraverso domande a scelta multipla. La prova include 7 stimoli, ciascuno contenente una breve storia. Per ciascuna storia vengono fornite 3 possibili finali, di cui uno comico, uno coerente ma non comico, uno non coerente. AI paziente viene chiesto di scegliere il finale comico. 6. Linguaggio figurato 2> Mira a valutare l’abilità di inferire significati non letterali attraverso un compito di spiegazione verbale. 15 stimoli con grado diverso di convenzionalità inseriti in un contesto minimo e il paziente deve spiegare il significato di ciascuna espressione e le risposte sono valutate in base alla correttezza. Per ogni prova APACS si ricava un punteggio e dai punti delle 6 prove si calcolano 3 punteggi globali: produzione pragmatica (intervista e descrizione), comprensione pragmatica (dalle altre 4) e APACS totale che è la media dei due punteggi globali. La Schizofrenia è una grave patologia psichiatrica che colpisce lo 0,5% della popolazione, maschi e femmine in ugual misura. Non vi sono differenze significative di incidenza correlate al genere, ma comunque gli studi hanno evidenziato due fasce di età diverse in base al sesso (25-35 anni per le femmine) (14-25 anni per i maschi). Dal punto di vista demografico, la schizofrenia è stata riscontrata maggiormente nelle classi sociali meno agiate. L'età di esordio si attesta frequentemente tra i 15 e i 45 anni. Quadro clinico: La patologia schizofrenica è caratterizzata da un decorso attraversante più fasi. Esordisce più frequentemente in epoca giovane-adulta. * Fase prodromica: Riduzione dei contatti interpersonali, peggioramento della performance lavorativa o scolastica, sentimenti di diversità e insicurezza nei contatti sociali. Si evidenziano inoltre contenuto dell’eloquio vago, impoverito, concreto e difficoltà a svolgere compiti finalizzati. L'esordio della schizofrenia (deliri e allucinazioni) può essere acuto (nell'arco di giorni o settimane) oppure lento e insidioso (diversi anni). * Faseattiva: Si caratterizza per eventi psicopatologici rilevanti che si suddividono in positivi (deliri e allucinazioni) e negativi (deficit). Tra i sintomi positivi troviamo: © Disturbo della percezione, caratterizzato da ogni tipo di allucinazione © Disturbo del contenuto del pensiero, presenta diversi tipi di deliri, tutti auto-riferiti. © Disturbo formale del pensiero, incapacità di esprimere logicamente un periodo. © Alterazioni comportamentali, dovute ad agitazione, rallentamento. Dovute a disturbi più complessi come la catatonia. Effetti collaterali della terapia neurolettica. | sintomi negativi si suddividono in primari e secondari. | primi sono propri della malattia schizofrenica, sono presenti in modo continuato per lungo tempo. | secondi sono dipendenti da fattori estrinseci alle forme psicopatologiche della malattia. | sintomi primari sono: © Appiattimento affettivo, Manifestazioni emotive inadeguate o sproporzionate rispetto al contesto. © Abulia, vi è mancanza di interesse nelle attività e aumento di attività afinalistiche. © Alogia, il paziente parla poco e fornisce risposte succinte alle domande, il che crea l'impressione di vacuità interiore. * Faseresiduale: Si evidenziano maggiormente i pattern di sintomatologia negativa e in particolare l’appiattimento affettivo e il ritiro sociale. Il disturbo continua a presentarsi con due o più sintomi in forma attenuata. Tra i criteri diagnostici per assodare la presenza della schizofrenia, si tiene in considerazione il cosiddetto eloquio disorganizzato, che rappresenta un'alterazione del linguaggio verbale. In particolar modo l’eloquio disorganizzato si caratterizza per: * Deragliamento ® Tangenzialità ® Insalata di parole * Concretismo Tutti questi sintomi, sono disturbi della forma dell’ideazione. Dal punto di vista della pragmatica, Bambini e colleghi hanno cercato di definire un profilo pragmatico dei pazienti con schizofrenia, utilizzando il test APACS su un campione di 47 pazienti. | pazienti hanno mostrato una prestazione peggiore del gruppo di controllo in tutte le 6 prove e nei 3 punteggi globali. Ciò evidenzia un deficit pragmatico diffuso, che riguarda sia la produzione che la comprensione. L'alta frequenza del deficit suggerisce che la compromissione delle abilità pragmatiche rappresenti un aspetto centrale della patologia.
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