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Riassunto "il lettore infinito", Sintesi del corso di Letteratura

sintesi libro "il lettore infinito" di A. Chambers

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 05/06/2020

Chiarazam
Chiarazam 🇮🇹

4.2

(5)

5 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto "il lettore infinito" e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura solo su Docsity! dl IL LETTORE INFINITO Aidan Chambers 29 IL READING CIRCLE: IL PROCESSO DELLA LETTURA Quando leggiamo affrontiamo una serie di attività complesse e sequenziali. Il processo che effettuiamo è circolare, in quanto la sequenza ritorna sempre al punto di partenza. Qualsiasi lettura ha come punto di partenza una selezione. Ogni volta che leggiamo:  Operiamo una scelta tra i materiali a disposizione ( libri, riviste, giornali, testi elettronici, …)  Selezioniamo quello che ci interessa Quando scegliamo un libro siamo influenzati:  da quali e quanti libri abbiamo a disposizione, così la disponibilità dei testi è un presupposto fondamentale per iniziare a leggere;  Se i testi sono oppure no accessibili (ovvero se i bambini hanno oppure no la possibilità di accedere ai libri ogni giorno, se la lettura è promossa oppure ostacolata a scuola  ad es. perché i libri possono rovinarsi)  Modalità di presentazione: può incoraggiare o scoraggiare i lettori e dipende ad esempio da come i testi vengono disposti sugli scaffali.  i lettori esperti sanno comunque scegliere ciò che vogliono, sono i novizi che devono essere accompagnati a scegliere in modo consapevole in prima persona e autonomamente. Altra fase molto importante è la lettura, che non consiste solo nel far scorrere gli occhi sulle parole per decifrarle, ma comprende un vasto numero di attività complesse. Già solo quando il bambino prende in mano un testo prestandogli la propria attenzione sta crescendo come lettore. È nostra responsabilità aiutare gli apprendisti lettori, riconoscendo e gratificando i loro successi mentre si muovono all’interno del Reading Circle. La lettura richiede tempo ma anche (a volte) molta attenzione e concentrazione. Il piacere della lettura deriva dalla scoperta dell’intreccio di eventi, caratteri, idee e linguaggi MA i libri per bambini sono concepiti in modo di consentire tutto questo in poco tempo (causa: difficoltà di mantenere a lungo la concentrazione). Gli adulti possono aiutarli a concentrarsi su testi di valore. È importante che gli educatori mettano a disposizione dei bambini tempo per leggere, aiutando i piccoli a dedicarsi a buoni libri per periodi sempre più lunghi.  importanza del contesto in cui si legge per garantire la giusta concentrazione. Qualsiasi lettura produce in chi legge un qualche tipo di risposta, ci sono due possibili reazioni fondamentali: 1. Desiderio di sperimentare di nuovo lo stesso piacere che si concretizza o nella rilettura dello stesso libro, di altri libri dello stesso autore o dello stesso genere. 2. Desiderio di parlare con gli altri della propria esperienza di lettura (condividere)  Conversazione informale (chiacchierata tra amici)  Conversazione formale (discussione in classe) Differenza tra libro e spettacolo teatrale/film/programma televisivo: tra l’autore e il pubblico si frappongono numerosi intermediari (esempio: nella produzione di un film produttori, tecnici, costumisti, … danno la propria interpretazione dello scritto dell’autore). Stessa cosa accade anche quando si legge un testo ad alta voce: chi legge interpreta per chi ascolta. Solo quando leggiamo tra noi e l’autore non si pone nessun altro e abbiamo la completa libertà di interpretazione. Ciò che differenzia il testo cartaceo da quello in forma elettronica è l’integrità, il testo elettronico può essere modificato, le pagine non coincidono con le pagine del libro. In questo caso tutto può essere modificato dal destinatario e non è considerato sbagliato farlo. Sullo schermo non si ha nemmeno consapevolezza della lunghezza di ciò che si sta leggendo al contrario di quando abbiamo tra le mani un libro. Differenza tra testi su computer e ebook: gli ebook non possono essere modificati in nessun modo, però anche in questo caso non abbiamo la percezione della lunghezza del libro. LA “LETTURA” IL SET E IL SETTING SET: attitudini mentali e atteggiamenti personali che influenzano ciò che facciamo (aspettative, esperienze, conoscenze, stato d’animo, relazione con gli altri). SETTING: ambiente fisico e la sua adeguatezza o inadeguatezza rispetto all’attività proposta. Sembra che il set influenzi maggiormente l’attività rispetto al Setting. Allo stesso modo l’atteggiamento dell’insegnante e dell’alunno esercita un’influenza determinante sul risultato delle loro letture, è importante tenere da conto che ogni dettaglio dell’ambiente può influenzare l’atteggiamento e quindi favorire o sfavorire la buona riuscita dell’attività. I LUOGHI DELLA LETTURA Sembra che la nostra mente si conformi al luogo in cui ci troviamo, non appena riconosciamo il contesto, e ciò accade anche quando leggiamo. Leggere è un’attività che richiede comportamenti appropriati, infatti dobbiamo innanzitutto porci nella giusta predisposizione mentale per concentrarci sul libro e lasciarci trasportare dalla storia. Gli “angoli della lettura” facilitano questo processo in quanto vissuti come un luogo confortevole e accogliente. Questi luoghi non devono essere progettati esclusivamente per l’esposizione dei libri, deve esserci assoluta tranquillità, assenza di distrazioni, libertà di parlare, scrivere, muoversi tra gli scaffali, … deve esserci un riconoscimento del valore di questi luoghi. IL TEMPO PER LA LETTURA Essere un lettore significa leggere autonomamente, ogni lettura richiede tempo e per questo gli adulti che si occupano dei piccoli devono assicurarsi che abbiano del tempo per leggere da soli. Werner dice che:  Alcuni libri per la loro complessità richiedono una lettura prolungata e concentrata nel tempo  È fondamentale proporre numerosi libri e di generi diversi  Alcuni testi non possono essere proposti per una lettura spontanea perché i bambini non dispongono dei mezzi necessari  Il ruolo dell’insegnante non dovrebbe mai essere troppo invasivo  Non incoraggiare la sola lettura guidata perché la classe si rispecchierà solo nel gusto dell’insegnante e non ne svilupperà uno proprio  Proporre precocemente letture diversificate e casuali  I bambini devono imparare a scegliere da soli  Importanza di leggere frequentemente e con regolarità se vogliamo avere la possibilità di crescere come lettori critici e impegnati. LA LETTURA INDIVIDUALE E AUTONOMA Fino a sedici anni gli alunni dovrebbero avere a disposizione quotidianamente un tempo di lettura libero e indipendente dall’orario scolastico che sia della stessa durata per cui lo studente riesce a mantenere l’interesse e la concentrazione. I bambini devono essere preparati con cura e avviati gradualmente a queste attività di lettura in classe, ad esempio la lettura ad alta voce all’inizio di ogni incontro può essere utile perché socializza alla lettura e sintonizza le menti di chi ascolta sulla storia (poi i bambini leggono per il resto del tempo individualmente per un tempo che andrà ad ampliarsi sempre più). LA LETTURA ININTERROTTA, PROLUNGATA E SILENZIOSA Il tempo dedicato alla lettura è senza interruzioni. Anche l’insegnante dovrebbe leggere insieme ai bambini in questo momento. Una lettura prolungata darà i migliori risultati se siamo certi che non saremo interrotti. La questione del silenzio è però relativa alla maturità dei lettori a cui ci riferiamo, infatti i più piccoli parlano in continuazione durante le loro letture, confrontandosi sulla storia, ripetendo, ridendo, improvvisando. In questo caso è importante non insistere sul silenzio perché potremmo distoglierli dalla lettura. Dagli otto anni in poi i bambini sono più maturi e comprendono da sé la necessità di non interrompere i compagni durante la lettura. Il tempo della lettura è uno dei presupposti irrinunciabili per consentire ai giovani di diventare lettori, insieme a una buona scelta di libri, alla lettura ad alta voce e alla conversazione, guidata dall’insegnante, sulle proprie letture. LA STORIA DELLE NOSTRE STORIE: IL DIARIO DI LETTURA Dimenticare è parte integrante del leggere, ricordare quello che abbiamo dimenticato uno dei suoi piaceri. Proprio per questo motivo rileggiamo ciò che più abbiamo amato, recuperando ciò che già avevamo apprezzato e scoprendo dettagli che non avevamo colto e che ci consentono una più profonda comprensione del testo. Non è mai troppo tardi per iniziare a tenere un diario di lettura, la storia delle nostre letture è molto più che una semplice lista di libri perché ci permette di comprendere come siamo arrivati a pensare in un certo modo. Se la lettura influenza la nostra vita emotivamente, intellettualmente, eticamente, … è allora importante scegliere con grande cura le nostre letture e ricordare il contenuto delle storie che abbiamo letto. È importante che i bambini e i ragazzi tengano i loro diari in modo tale che loro stessi, i loro genitori e i loro insegnanti possano avere traccia del loro percorso. Dovremmo aiutare i bambini fin da piccoli a comprendere quanto siano preziosi i loro diari e quanto sia importante continuare a tenerli, indipendentemente dagli insegnanti che avranno in futuro. Consigli pratici:  Utilizzare quaderni rilegati robusti per far sì che possano accompagnare i bambini nel percorso scolastico  Quando i bambini sono ancora piccoli è importante che il maestro compili i diari insieme a loro e che quando imparano a scrivere li controlli regolarmente scambiando riflessioni sulle letture annotate  Attenzione a non fare diventare la compilazione del diario un compito! È semplicemente una registrazione bibliografica  Evitare di usare i diari come strumenti di valutazione  Non alimentare la competizione tra gli alunni (ognuno ha i suoi tempi e legge ciò che vuole)  Utilizzare noi stesse un diario di lettura per invogliare i nostri alunni RACCONTARE STORIE Ognuno di noi arriva alla letteratura attraverso il racconto di storie ad alta voce. Le parole e i suoni ci forniscono immagini con cui pensare, sentire e percepire, attraverso essi immagazziniamo le storie che ci aiutano a riconoscere la struttura delle differenti forme narrative e a costruirci storie. Il nostro approccio alla lettura di letteratura è profondamente radicato nell’esperienza del racconto orale. La trasmissione di filastrocche, racconti, storie di tradizione popolare, fiabe, miti, favole ci aiuta a formarci come lettori. Il racconto di storie è indispensabile per consentirci di diventare lettori di letteratura, indipendentemente dall’età. IL RACCONTO DI STORIE INIZIA DA NOI La condivisione delle storie che abbiamo amato nella nostra infanzia con i nostri alunni ci consente di stabilire una buona relazione con loro e i bambini desidereranno raccontare qualcosa anche loro. Confermeremo così ai bambini che le loro storie sono altrettanto importanti, interessanti e preziose quanto quelle degli autori, persone invisibili professionisti della scrittura. Cimentandosi come autori i bambini attingono alla loro personale esperienza per risolvere il problema di come raccontare le storie che scrivono. Accrescerà così la loro attenzione alla tecnica narrativa nella lettura, leggeranno con maggior consapevolezza della forma e del contenuto. Comprenderanno che i lettori non sono destinatari passivi, ma partecipano alla costruzione del significato del testo, colmando i gap narrativi (indeterminatezze e vuoti lasciati dall’autore). Solo quando colmiamo i gap riusciamo a comprendere a fondo il significato del testo e a trarre piacere e soddisfazione dalla lettura. La facilità di lettura e i progressi di un bambino dipendono in gran misura dalla ricchezza delle sue esperienze di ascolto e di racconto delle storie. COME COSTRUIRSI UN PROPRIO REPERTORIO DI STORIE Due principali tipi di storie:  Testi sui quali si può improvvisare (Cenerentola)  Testi che si devono raccontare esattamente come sono scritti (Peter Coniglio, Storie proprio così  se non vogliamo leggerle dobbiamo necessariamente impararle a memoria) Quando una storia viene raccontata, la personalità dell’interprete produce un impatto diretto sul pubblico molto più forte di quando una storia è letta ad alta voce. Il racconto di una storia è un’attività focalizzata sull’interprete e sul pubblico; la lettura ad alta voce invece sul testo. SCEGLIERE LA STORIA GIUSTA  Non tutte le storie sono adatte a qualsiasi narratore: non tutti sono adatti a raccontare certi generi di storie e proprio per questo per i bambini può risultare noioso ascoltare sempre lo stesso narratore. Sarebbe utile alternare gli insegnanti sulle classi e nei gruppi durante gli incontri dedicati alla lettura ad alta voce e al racconto.  Non tutte le storie sono adatte a qualsiasi pubblico: è importante informarsi su quali siano le storie preferite dal gruppo in cui andremo a tenere questi incontri di lettura, sia perché se una delle storie è anche nel nostro repertorio, potremo cominciare con qualcosa di famigliare che ci possa far sentire a nostro agio; sia perché possiamo scegliere storie simili, famigliari ma originali per rinnovare l’interesse  Creare sempre la giusta atmosfera prima di cominciare. PREPARARSI CON CURA
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