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Riassunto IL LETTORE INFINITO, Appunti di Letteratura

Riassunto del libro a scelta per didattica della letteratura, 4 anno SFP in Bicocca.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 12/11/2020

Chiara.R.97
Chiara.R.97 🇮🇹

4.5

(13)

16 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto IL LETTORE INFINITO e più Appunti in PDF di Letteratura solo su Docsity! IL LETTORE INFINITO IL READING CIRCLE: IL PROCESSO DELLA LETTURA Leggere ci porta ad attività complesse e sequenziali. Il processo è circolare, l’inizio è la fine e la fine è l’inizio. LA SELEZIONE Il punto di partenza è la selezione. Prima di leggere operiamo una scelta tra i materiali a disposizione. Abbiamo una moltitudine di possibilità, anche se solitamente, selezioniamo ciò che ci interessa. La nostra scelta è influenzata da molti fattori, compreso i libri che abbiamo a disposizione. La disponibilità​ dei libri è un presupposto fondamentale per iniziare a leggere, e deve comprendere anche le storie che amiamo. Oltre ad essere disponibili devono essere ​accessibili​. La ​presentazione ​ha un’influenza significativa perché può incoraggiare o scoraggiare la scelta. I lettori esperti sanno muoversi in autonomia, ottenendo informazioni e orientandosi nella scelta consapevole. Imparare a scegliere ci pone in prima persona e in autonomia, affiancati però da un lettore consapevole e affidabile che ci seguirà per aiutarci in questo percorso di crescita. LA LETTURA La lettura non si esaurisce solo nell'azione di far scorrere gli occhi sulle parole per decifrarle, ma è composta da attvità diversificate e complesse. Un bambino cresce come lettore dal momento in cui prende tra le mani un testo prestandogli attenzione. Gli adulti devono aiutare gli apprendisti lettori, riconoscendo e gratificando tutti i loro successi mentre percorrono il reading circle. Il ​tempo per leggere​ → la lettura richiede tempo, attenzione e concentrazione. I libri per i più piccoli sono concepiti per far consentire loro la scoperta della trama in pochi minuti, tramite accostamento di immagini e parole. Provando ripetutamente questa esperienza gratificante, apprenderanno a dedicare tempo e impegno alla lettura, per rinnovare quel piacere. Costruire un’esperienza di lettura positiva e di progressiva capacità di concentrazione dipende da una regolare dedizione a quei libri che ripagano gli sforzi compiuti. 1 Dedicare il giusto tempo alla lettura andando verso periodi sempre più lunghi è fondamentale. Il ​luogo per leggere​ deve facilitare la concentrazione. Bisogna favorire e predisporre un ambiente per la lettura per garantire il tempo e la giusta concentrazione. LA RISPOSTA DEL LETTORE Le neuroscienze affermano che la lettura produce in chi legge una risposta. La letteratura può provocare piacere, noia, emozione, interesse, divertimento e godimento. Le reazioni fondamentali: - apprezzamento del libro con conseguente desiderio di sperimentare nuovamente questo piacere - desiderio di parlare della propria esperienza. La conversazione può essere informale o formale. Ciò ci porta a ripercorrere il cerchio o a trasformarlo in una spirale La lettura deve essere uno strumento di riflessione. Lewis ci dice che “la letteratura ci fornisce immagini con cui pensare” e “diventiamo mille persone diverse pur rimanendo noi stessi”. Hoggart riconosce valore alla letteratura “per il modo peculiare in cui essa esplora, ricrea e ricerca i significati dell’esperienza umana; perchè esplora la diversità, la complessità e la singolarità di questa esperienza” e “guardiamo alla vita con tutta la vulnerabilità, l'onestà e la profondità che ci è concesso”. Dobbiamo leggere però con la dovuta attenzione. Come diventare lettori critici e consapevoli e diventare assidui lettori di letteratura? Molto dipende dal tipo di conversazione che facciamo sulle nostre letture. Alcune avranno l’effetto di renderci più consapevoli di ciò che ci succede e quindi ci porterà ad una selezione maggiore nelle nostre scelte. Questa constatazione ci porta alla scoperta che il mondo della letteratura non è piatto ma multiforme, con molti e interessanti contenuti da scoprire. Per procedere liberamente, anche nel reading circle, dovremo contare sull'aiuto di persone esperte e capaci di guidarci in questa esplorazione. L’EDUCARE ALLA LETTURA Tutti gli ostacoli possono essere superati con l’aiuto e l’esempio di un lettore adulto esperto e fidato. Dobbiamo tenere conto però che tutti i lettori si aiutano vicendevolmente, quindi anche gli adulti che aiutano imparano da chi stanno aiutando. Gli apprendisti lettori dipendono da adulti competenti e consapevoli del loro ruolo, perché alcuni aspetti di qualsiasi arte e abilità, che si imparano solo dall’esperienza e che possono essere trasmessi solo da coloro che li hanno appresi attraverso l’esperienza. 1. LA SELEZIONE LA SCELTA DEL TESTO Il punto di partenza di ogni lettura è la selezione. Prima di poter parlare di un libro, dobbiamo leggerlo e prima di poterlo leggere dobbiamo sceglierlo. La scelta quindi ha un enorme potere. Ciò che leggiamo ha una ricaduta su di noi, ma non è detto che produca necessariamente l’effetto desiderato dall’autore, dall’insegnante o dal genitore. I libri da far leggere ai nostri alunni solitamente hanno tre modalità di scelta: - dei giovani lettori, con l’approvazione dell’insegnante - dell’insegnante, che agisce in modo del tutto indipendente dagli allievi - della dirigenza scolastica (o dei programmi scolastici e ministeriali), che l’impone dall’altro sia ai lettori che agli insegnanti LA SCELTA DEI LETTORI La predisposizione mentale è tanto più positiva e favorevole quanto più potranno contare sul rispetto delle loro passioni e delle loro preferenze di lettura. L’insegnante deve quindi essere disponibile a considerare la scelta autonoma dei giovani lettori come parte irrinunciabile dell’attività di selezione. 2 Quando leggiamo un libro digitale stiamo leggendo la stessa opera di un libro tradizionale? La risposta dipende da cosa pensiamo sia un libro. PErciò abbiamo bisogno di una definizione: ​un libro è una sequenza di pagine sulle quali compaiono segni comunicanti significato collegati tra di loro in un ordine prestabilito dall’autore. CHE COS'È UN LIBRO? La caratteristica fondamentale di un libro tradizionale è la sua forma: più pagine collegate l’una all’altra in una sequenza prestabilita che dà vita all insieme → ​un libro è una sequenza di pagine I libri comunicano delle cose e le pagine non necessariamente sono di carta. I libri non sono solamente quelli stampati in modo tradizionale o scritti a mano. Quindi abbiamo una sequenza di pagine →​ sulle quali compaiono segni comunicanti significato I segni possono essere apposti sulle pagine in modi diversi, e possono comunicare significati molteplici. Questi segni comunicanti significato sono → ​collegati tra di loro I libri hanno tante pagine rilegate insieme allo scopo non solo di evitare la perdita dei fogli, ma anche una loro ordinazione errata. Quindi pagine e segni sono collegati tra loro →​ in un ordine prestabilito dall’autore. Questo è il nocciolo della questione.Il libro è una comunicazione creata e definita dall’autore del testo. In sostanza un libro è un libro perché è stato scritto da un autore. DUE TIPI DI AUTORITÀ Le autorità coinvolte in un libro: - autore → decide l’organizzazione e esprime l’intenzionalità collegando il tutto in un unico insieme. Il lettore è posto di fronte a precise responsabilità, fra cui il rispetto dell’integrità della composizione - utente-lettore → può fare ciò che vuole con il libro. Un lettore responsabile però onorerà ciò che l’autore ha creato ponendosi dinanzi al testo nel suo insieme e rispettando l’ordine e la sequenza stabilita dall’autore I lettori hanno responsabilità nei confronti degli autori e gli autori hanno responsabilità nei confronti dei lettori. Viene esplicitata mettendo il meglio di sé nel proprio lavoro. Il rispetto reciproco e questa autorità condivisa risiedono nel libro. Il libro è il focus e il centro del rispetto e dell’attenzione, conferisce autorità sia ai lettori che agli autori. Entrambi attribuiscono maggior valore a quei libri che trascendono la loro abilità personale nell'uso della lingua, nella formulazione di idee, nell’esplorazione del comportamento umano. I libri che contano di più sono quelli che parlano loro e parlano per loro, che esprimono meglio di come potrebbero fare loro stessi ciò che già conoscono e ciò che sono felici di apprendere. IL LIBRO E GLI ALTRI MEDIA Una differenza chiave è che tra l’autore e il pubblico ci sono numerosi intermediari. Essi hanno una propria visione ed interpretazione del testo e normalmente prevale un solo punto di vista. Anche con i testi letti ad alta voce siamo soggetti ad interpretazione. Quando leggiamo un libro per noi stessi, siamo da soli e i depositi ultimi dell'interpretazione e della creazione di senso di un testo. Leggere un libro è la forma di comunicazione più difficile e più impegnativa. Mai sottovalutare l’abilità e l’esperienza che richiede. Ogni libro è un oggetto a sé ma sono tutti accomunati dalla stessa natura e hanno un’integrità che non deve essere violata. I TESTI DIGITALI I testi in formato elettronico mancano di integrità perché possono essere facilmente modificati non essendo come le pagine statiche di un libro. Possono essere definite tali solo nel senso che c’è un limite alla quantità di testo che può essere visualizzato sullo schermo. Quindi qualsiasi cosa stabilita dall’autore può essere modificata dal destinatario, e nessuno pensa che sia sbagliato farlo. 5 I lettore di un ebook non ha nemmeno la consapevolezza della lunghezza dell’opera che sta leggendo. Dobbiamo fare una distinzione fra un ebook e un testo a computer, i primi non possono essere alterati né nei contenuti né nella sequenza di pagine. La tecnologia porta alla somiglianza degli ereader ai libri tradizionali. Quando nulla del testo può essere cambiato o eliminato, l’integrità fondamentale dell’opera viene rispettata. Se l’autore ha definito con precisione il contenuto di ogni pagina, il formato elettronico risulta corretto nella misura in cui rispetta l’intenzionalità dell’autore. In caso contrario non possiamo parlare di libro. 2. LA LETTURA IL SET E IL SETTING L’esito di qualsiasi attività umana è influenzato da due condizioni: - il ​set​ → Attitudini mentali e di atteggiamenti personali che influenzano ciò che facciamo - il ​setting​ → l'ambiente fisico e la sua adeguatezza o inadeguatezza rispetto all'attività proposta Il set, cioè l'atteggiamento mentale, sembra avere una maggiore influenza del setting, cioè del contesto esterno. È importante tenere presente che l'atteggiamento sia dell'insegnante sia dell'alunno eserciterà un'influenza determinante sul risultato delle loro letture. E dato che il contesto può incidere sull'atteggiamento mentale, facendolo oscillare a favore OA sfavore di una determinata attività, è importante considerare come ogni dettaglio dell'ambiente di lettura possa influire sullo stato d'animo dei potenziali lettori. I LUOGHI DELLA LETTURA Gli esseri umani sono animali territoriali e legati ai rituali. Ci piace sapere che cosa può essere fatto, dove, quando, come e da chi. Fin da piccoli ci viene insegnato quale comportamento è appropriato nei differenti contesti. la nostra mente si conforma al luogo in cui ci troviamo, non appena riconosciamo il contesto. Leggere è un'attività che richiede comportamenti appropriati. Bisogna avere giusta predisposizione mentale per concentrarsi sul libro, prestargli la dovuta attenzione e lasciarsi trasportare dalla storia. I bambini sono facilitati in tutte queste attività grazie all'allestimento di spazi appositamente dedicate alla lettura: i luoghi della lettura. Solitamente a scuola è spesso ricavato in un angolo della classe e risulta confortevole accogliente (angolo morbido). Altre volte si hanno specifici locali con sezioni per l'esposizione dei libri e sale per la consultazione la lettura, che possono essere usati per occasioni speciali. Le regole da seguire sono semplici: si può leggere in assoluta tranquillità, senza distrazione attorno a sé, ma anche per parlare, scrivere muoversi, liberamente tra i libri, curiosare tra gli scaffali, prendere in prestito le storie che interessano o andare alla ricerca di informazioni. Dedicare luoghi alla lettura implica un riconoscimento di valore. Definire il suo funzionamento in base a poche regole semplici e intelligenti comunica agli alunni un messaggio molto importante: la lettura è considerata un'attività fondamentale di grande valore. IL TEMPO PER LA LETTURA Essere un lettore significa leggere autonomamente. Gli adulti che si prendono cura dei bambini come lettori devono assicurarsi che essi abbiano tempo per leggere da soli. Werner definisce le caratteristiche più importanti del tempo per la lettura: - Opportunità di leggere, nel rispetto dei propri tempi delle proprie competenze di lettura - Nessun insegnante è in grado di valutare quale libro possa soddisfare i bisogni intellettuali ed emotivi dei propri alunni. Quindi è fondamentale proporre numerosi libri di generi diversi 6 - Alcuni testi non possono essere proposti per una lettura spontanea, in quanto molti bambini e ragazzi provengono da contesti familiari e culturali poco stimolanti e poco attenti alle loro letture - Il ruolo dell'insegnante non dovrebbe mai essere troppo invasivo - Un insegnante non è in grado di aggiornarsi su tutte le novità proposte dell'editoria per bambini e ragazzi, e di conseguenza nemmeno di scegliere tra queste le letture da consegnare ai suoi alunni. La classe rispecchierà i gusti dell'insegnante piuttosto che svilupparne uno proprio - Se si leggono libri di qualità scadente, è necessario tenerne conto e affrontarne il problema nei momenti opportuni - La maggior parte degli autori più significativi si sono nutriti precocemente con letture diversificate e spesso casuali - I bambini devono imparare a scegliere da soli Abbiamo bisogno di leggere frequentemente e con regolarità durante la nostra infanzia e adolescenza se vogliamo avere la possibilità di crescere come lettori critici e impegnati. LA LETTURA INDIVIDUALE E AUTONOMA Fino a 16 anni ogni ragazzo deve avere a disposizione quotidianamente un tempo di lettura libero e indipendente durante l'orario scolastico. Il tempo da dedicare alla lettura autonoma è il tempo necessario per il quale un lettore riesce a mantenere l'interesse la concentrazione. la concentrazione è influenzata anche da altre variabili. I bambini devono essere preparati con cura e avviati gradualmente a questa attività. Dopo aver spiegato cosa sta succedendo e perché, leggere ad alta voce all'inizio di ogni incontro, aiuta a socializzare la lettura e sintonizza le menti di chi ascolta sulla storia. Poi i bambini leggeranno i propri libri autonomamente, per un tempo che si andrà progressivamente ampliando. Quando saranno abituati alla lettura autonoma, potremmo sospendere la lettura iniziale ad alta voce, per riservare un momento dedicato. LA LETTURA ININTERROTTA, PROLUNGATA E SILENZIOSA Il tempo dedicato alla lettura e senza interruzioni. Nel mentre anche l'insegnante dovrebbe leggere per sé stesso insieme ai suoi alunni. La lettura prolungata darà i risultati migliori se siamo certi che non saremo interrotti. Alcune volte sarà necessario l'incoraggiamento, un bravo insegnante deve essere in grado di sostenere l'impegno di un bambino nel momento in cui viene meno. Ciò è facilitato quando prevediamo un tempo dedicato alla lettura, che diventa un rituale che condiziona Il nostro atteggiamento mentale. I bambini molto piccoli spesso parlano in continuazione durante le loro letture. quindi non è necessario insistere sul silenzio. All'età di 8 anni i bambini che sono diventati buoni lettori comprendono pienamente che non dovrebbero interrompere i compagni durante il tempo della lettura, e che questo è un tempo protetto, un tempo di tranquillità. Il ​tempo per la lettura​ è uno dei presupposti irrinunciabili per consentire ai giovani di diventare lettori, insieme a una ​buona scelta di libr​i, ​alla lettura ad alta voc​e e, infine, alla ​conversazione​, guidata dall'insegnante, sulle proprie letture. LA STORIA DELLE NOSTRE STORIE: IL DIARIO DI LETTURA Dimenticare parte integrante del leggere. Quando rileggiamo recuperiamo parti che già avevamo apprezzato, e scopriamo dettagli che non avevamo colto e che ci consentono una più profonda comprensione del testo, o che ci mostrano la storia in una prospettiva diversa. Anche molti lettori del passato hanno tenuto il loro diario. La storia delle nostre letture è molto più di una semplice lista di libri. Essa è intrecciata con la storia di come siamo arrivati a pensare in un certo modo, e come siamo diventati quello che siamo, e di come desideriamo diventare. 7 L'insegnante, per aiutare i bambini a diventare dei lettori esperti, deve avere un'importante attività formativa. Bruner parla di frazionare il lavoro dei bambini in segmenti e metterlo alla loro portata, in modo tale da far conoscere la soluzione in autonomia. Sfrutta la zona di sviluppo prossimale. Leggere ad alta voce i bambini è fondamentale per aiutarli a diventare lettori ed è necessario farlo per tutto il percorso scolastico Gli studi nel campo delle neuroscienze ci consentono di intravedere quello che accade nel cervello mentre stiamo leggendo. IMPARARE COME FUNZIONA IL TESTO Quando ascoltiamo una storia o una poesia acquisiamo esperienza su come quel tipo di testo funziona, quindi come è costruito e cosa ci possiamo aspettare. l'ascolto di un testo letto ad alta voce ci prepara quello che possiamo trovare e a quello che dovremmo cercare nel momento in cui eserciteremo alla difficile arte della lettura autonoma. Ci abituiamo all'esperienza della storia, o della poesia, così come la sperimentiamo dentro di noi punto quando affronteremo il testo autonomamente saremo Preparati a cosa ci potrà comunicare. Bruner parlava di questo processo di apprendimento che può aver luogo soltanto tramite la lettura ad alta voce SCOPRIRE IL PATHOS DELLA PAGINA SCRITTA Le parole sono uno strumento capace di generare una sorta di magia. Per avvicinare un non lettore a questo mistero bisogna che coloro che ne conoscono i segreti glieli sveglino. Il processo con cui si riporta in vita la pagina avviene nella mente del lettore, per rivivere questa magia possiamo leggere ad alta voce, così gli ascoltatori percepiranno tutte le emozioni che lettori sperimentano attraverso la lettura. quindi faremo rivivere un testo attraverso la lettura ad alta voce. Ogni lettore è un interprete. Quindi la rilettura può essere utile e divertente, specialmente con i testi poetici. Per cogliere il pieno significato di un testo è necessaria più di una lettura. L'interpretazione è preziosa negli albi illustrati, i disegni aggiungono significato e interpretazione visiva del testo. Teatro dell'immaginazione sotto forma di libro, che mostra come funzionano le menti dei lettori mentre leggono. SUPERARE LE DIFFICOLTÀ A qualsiasi età era in grado di ascoltare di comprendere, traendone del piacere. Lo sviluppo delle competenze di lettura, è consapevole quando tendiamo verso qualcosa che non è immediatamente alla nostra portata. Un insegnante può rendere accessibile l'esperienza di ciò che è troppo difficile. Quindi la lettura ad alta voce è una pratica fondamentale. FARE UNA SCELTA STIMOLANTE per incoraggiare I bambini li possono proporre le letture, parziale o integrate, ad alta voce. - scegliere una storia che possa essere letta integralmente in un solo incontro. Il risultato potrebbe essere: non avere nulla da dire, desiderare di parlarne, avere un incoraggiamento, bisogno di confronto oppure l'effetto opposto. L'essenziale è che la storia possa essere ascoltata e apprezzata - avere un breve programma di letture con annesso un breve intervallo, o un commento di collegamento - leggere un brano di un romanzo, o di un racconto o di un qualsiasi altro testo, per aumentare la curiosità. Il brano dovrebbe avere una propria autonomia. - la lettura integrale di una storia in pochi giorni - brevi poesie lettere in pausa. Anche se dovrebbero avere un tempo dedicato - utilizzare le letture drammatizzate. Preparare un testo da recitare a più voci con un tocco teatrale e prevedere un narratore e la divisione dei dialoghi STARE INSIEME 10 Leggere ad alta voce porta la condivisione di un'esperienza. Chi legge insieme appartiene a una specie di comunità e sento una vicinanza fisica. In questo modo si plasma l'identità culturale di un gruppo. RACCONTARE E LEGGERE AD ALTA VOCE: ALCUNE DIFFERENZE Racconto → È una relazione tra il narratore l'ascoltatore, simile a una conversazione e ha caratteristiche personali. Si ha drammatizzazione emotiva e piacere di un intrattenimento divertente. Solitamente si tende al gruppo esclusivo è ristretto. Viene data conferma sul piano culturale. Lettura ad alta voce → L'esperienza è oggettiva, il lettore l'ascoltatore sono a fianco a fianco e guardano insieme il libro. La comunicazione avviene con parole e immagini create da quella persona invisibile è sconosciuta che è l'autore. I destinatari ricevono il dono. Si ha contemplazione meditativa e il piacere del riconoscimento di sé. Il gruppo è inclusivo e si offre apertura a livello intellettuale. NELLA PRATICA Tempo per ascoltare → Il racconto esige di più dal narratore, la lettura ad alta voce di più dalla ascoltatore. La lettura ad alta voce ha meno competenze nell'arte della conversazione della comunicazione. Il significato è normalmente più denso e pregnante che nel parlato. La comprensione dipende dall'abilità del lettore. Nel racconto, il narratore spiega, ripete, taglia e modifica. nella lettura ad alta voce il testo è scritto e la lettura deve essere più lenta del racconto. Tempo per guardare → nella lettura ad alta voce, gli apprendisti lettori devono avere nelle loro mani il libro. Quando apprezzano una storia vogliono leggerla da soli o risentirla. Bisogna far fronte a queste richieste. Tempo per prepararsi → Se non si conosce la trama si potrebbe andare incontro a brani imbarazzanti o inadeguati. Poche persone sono abili nella lettura per permettersi di improvvisare. Dobbiamo leggere ad alta voce a noi stessi prima di leggere ad altre persone e bisogna scegliere i testi adatti al nostro pubblico. Sayersr dice che la lettura richiede un grande investimento di tempo ed è un mezzo molto potente per consentire di sperimentare la vitalità della letteratura. LETTURA, CERVELLO E NEUROSCIENZE I neuroscienziati riescono a comprendere importanti aspetti sul funzionamento del nostro cervello nei processi di lettura. Possiamo capire quali azioni dovremmo intraprendere per favorire la crescita di lettori competenti. - non siamo più logicamente programmati per essere dei lettori perché la lettura è la scrittura sono invenzioni umane - Il cervello ha capacità infinitamente maggiori di quello che immaginiamo. Può insegnare a se stesso e si trasforma in continuazione - la lettura è un processo molto complesso - la lettura silenziosa coinvolge tre parti del cervello: quella che elabora i suoni associate alle parole alle immagini; quella che controlla le informazioni visive; quella che analizza il significato delle parole. quando affrontiamo un nuovo testo, Il nostro cervello compie una ricerca d'archivio per trovare qualcosa che coincida con gli elementi che stiamo esaminando Wren ( psicologo cognitivista) Scrivere un articolo dell'attività neurologica durante la lettura. Abbiamo due certezze: - la lettura ad alta voce è essenziale per lo sviluppo della capacità di lettura anche quando il lettore è già in grado di leggere autonomamente silenziosamente - ogni lettura si basa su quello che il lettore ha già letto in precedenza. Maggiore è la quantità di riferimenti immagazzinati nel proprio archivio mentale, maggiore sarà la competenza del lettore e, di conseguenza, migliore sarà la sua capacità di lettura Wolf, esperta in dislessia, afferma che i bambini devono devono darsi molto da fare. Inoltre c'è una stretta relazione tra deprivazione linguistica e ambienti depauperati. Quindi bisogna focalizzarsi sulla disponibilità di libri. abbiamo diversi fattori che influenzano l'apprendimento linguistico e lo sviluppo del cervello durante il processo di lettura: 11 - Ascolto di ampia gamma di linguaggi e di usi del linguaggio - disponibilità di libri e testi di tipologie diverse - occasioni di dialogo nelle quali il bambino viene direttamente attivamente coinvolto L’INCONTRO CON L’AUTORE Incontri con gli autori illustratori colmano la distanza tra i bambini e i libri come nessun'altra esperienza. Hanno un ruolo fondamentale nel motivare i bambini e ragazzi alla lettura. I benefici sono bidirezionali. Si possono invitare anche altri ospiti speciali. LA SCELTA DELL’OSPITE Bisogna chiamare qualcuno che abbiamo già avuto l'occasione di conoscere personalmente. Bisogna verificare la capacità di relazionarsi con un pubblico di giovani. COME AVVIARE I CONTATTI tramite recapito diretto dell'ospite o attraverso l'ufficio stampa del suo editore. tutto va fatto per iscritto, inserendo dei dettagli: - il nome della scuola - le ragioni dell'invito e le aspettative - la tipologia di evento - la tipologia degli spettatori - la disponibilità di libri - le date - il compenso è il rimborso spese - l'ospitalità Inoltre: - numero durata degli incontri - tipologia di incontri - richieste speciali - momento firma libri - attrezzatura necessaria - collaboratori - i libri necessari - indicazioni per raggiungere la sede Il tutto con almeno 3 mesi di anticipo. Il giorno dell'incontro: - accogliere salutare l'ospite - attrezzatura necessarie persone competenti - introduzione formale e ringraziamenti - informare tutta la scuola - vedere le necessità dell'ospite COME VALORIZZARE IL RISULTATO DELL’ESPERIENZA L'incontro deve rappresentare il culmine di un lungo percorso di preparazione e dovrebbe ripercuotersi in modo positivo. I bambini dovrebbero essere coinvolti nei preparativi. Alla fine bisogna procedere a una sua valutazione e discussione, con aspetti positivi e negativi. Bisognerà esaudire le richieste di libri fatte dai bambini. potranno fare foto e video e riproporre il percorso ad altre classi o ai genitori, ti potranno fare approfondimenti sulla scrittura, sull'illustrazione, sulle storie dell'ospite invitato. Non dimenticare di mandare delle lettere di ringraziamento, il compenso, eventuale organizzazione di altri eventi. DA LETTORE A LETTORE L’american booksellers association ha condotto una ricerca dove viene dimostrato che la scelta di un libro da parte dei ragazzi viene fortemente condizionata dal passaparola, cioè dal giudizio dei propri amici dei propri coetanei. 12 Quando parliamo di storie difficilmente parleremo del significato del testo. La maggior parte dei lettori si concentrerà sul racconto della trama, soffermandosi su ciò che è piaciuto o meno, sia che si tratti della natura della storia, dei protagonisti, dell'ambientazione, della forma o dello stile. Nelle conversazioni spontanee, rinvieremo le discussioni sul significato, sull'interpretazione o sul senso fino al momento in cui non conosceremo l'opinione degli interlocutori. Il significato di una storia emerge dalla conversazione, non è il punto d'inizio (come accade invece nei dibattiti formali degli accademici). Vengono condivise due tipi di sensazioni: - le preferenze - le avversioni I lettori si esprimono in modo appassionato e la conversazione risulterà meno interessante e molto più breve se le valutazioni saranno concordi. CONDIVIDERE I DUBBI E LE INTERPRETAZIONI Il lettore esprime disappunto per elementi della storia che lo hanno sorpreso o lo hanno messo in difficoltà nella comprensione. Alcuni interlocutori cercheranno di dare una risposta alle domande. Verranno negoziati il significato e l'interpretazione della storia. Con il confronto emergerà la comprensione del significato del testo per quel determinato gruppo di lettori, in quel particolare contesto. Le interpretazioni di qualsiasi testo variano Infatti A seconda del contesto di vita del lettore e delle situazioni contingenti. Kermode dice “non è possibile credere all'illusione di un'unica corretta interpretazione”. Quindi bisogna prendere in considerazione la possibilità di una molteplicità di significati. Tramite la condivisione e l'interpretazione possiamo scoprire il significato che quel testo assume per ognuno di noi. CONDIVIDERE LE CONNESSIONI E SCOPRIRE MODELLI Possiamo risolvere i dubbi e affrontare le difficoltà poste da un testo trovando collegamenti significativi tra i diversi elementi che lo caratterizzano. Siamo costantemente alla ricerca di collegamenti, di modelli relazionali tra le cose per arrivare alla comprensione del loro significato. Costruiamo schemi organizzando il materiale di cui disponiamo. Imparare a leggere non significa semplicemente imparare a riconoscere questi modelli verbali; significa anche imparare a riconoscere i modelli formali e narrativi delle storie stesse. Molto spesso i bambini hanno difficoltà a capire cosa intendiamo con il termine modelli, per farglielo capire potremmo lavorare su dei modelli a loro familiari. Capiranno subito quello che intendiamo, amplieranno la gamma dei modelli attingendo alla propria esperienza personale. Esistono anche modelli extratestuali che possono venire in aiuto del lettore è che sono importanti nella costruzione del significato delle storie: - dal mondo al testo → I lettori portano il loro mondo nel mondo del testo e attraverso questo confronto scoprono significati in uno, nell'altro o in entrambi - a confronto un testo con un altro → si raggiungerà una più profonda comprensione di entrambe attraverso il raffronto delle caratteristiche comuni e delle differenze - memoria → delle nostre vite e di altri testi che abbiamo già letto, è un processo essenziale nell'esperienza di lettura e influenza in modo significativo la percezione che abbiamo di un testo Nella conversazione spontanea niente accade secondo un ordine predefinito, tutto affiora casualmente e liberamente, senza alcuna organizzazione consapevole. Viene guidata dai bisogni immediati. L'approccio dimmi non segue strutture lineari. Parlare di letteratura è una forma di contemplazione condivisa. Viene data forma ai pensieri alle emozioni suscitate da una storia e significati che vengono costruiti insieme. I MODI DELLA CONVERSAZIONE Parlare di libri si tratta di un'attività complessa e condivisa, con diverse motivazioni e finalità. 15 Wells osserva “per risultare efficace bisogna avere situazione diretta dello scambio e parlare di esperienze attività. Avendo un'attività condivisa avremo gli stessi obiettivi e la situazione verrà interpretata in modo similare, quindi si avrà un'interpretazione condivisa”. L'approccio Dimmi viene costruito da questa modalità comunicativa di base, può ampliarsi il numero dei partecipanti e arrivare a un adulto educatore con una comunità di lettori. la conversazione quindi può essere un'attività individuale e cooperativa. Per avere un risultato soddisfacente ogni partecipante deve ascoltare quello che gli altri hanno da dire e deve tener conto di ciò che ognuno di loro pensa. Ogni volta che parliamo, diciamo qualcosa per noi stessi e questo è un atto linguistico privato. Parliamo però perché vogliamo comunicare qualcosa, questo è un atto linguistico pubblico. Parlare. quindi, è un'attività sia privata sia pubblica. PARLARE PER SE STESSI La motivazione personale del parlare per se stessi è dettata dalla necessità di ascoltare, mentre lo pronunciava ad alta voce, ciò che fino a quel momento abbiamo solo pensato, perché non conosciamo quello che pensiamo fino a quando non lo diciamo. Le parole sono parte del processo di pensiero e parlare ad alta voce ci può aiutare a comprendere meglio i nostri pensieri. gli ascoltatori modificano quello che diciamo, ci inducono a pensare più in profondità le nostre parole, ci aiutano a capire meglio il significato di quello che stiamo pensando. PARLARE PER GLI ALTRI L'espressione di un pensiero implica che l'ascoltatore debba interpretare ciò che è stato detto. L’ascoltatore riflette, e tramite un processo di rispecchiamento, rimanda le parole a chi le ha pronunciate. La comunicazione si basa sulla speranza che l'ascoltatore interpreti quello che abbiamo detto e ci aiuta a comprenderlo meglio. La condivisione amplifica la nostra capacità di pensiero. Ciò sta alla base del lavoro di qualsiasi gruppo di riflessione, come dice l'insegnante Bicknell. PARLARE CON GLI ALTRI La motivazione sta nella consapevolezza di voler trovare assieme ad altre persone la soluzione a un problema che consideriamo troppo difficile e complesso per poterlo risolvere in autonomia. La condivisione ci consente di avvicinarci alla lettura, alla conoscenza, alla comprensione, all'apprezzamento di un testo di gran lunga più complesso di quello che che potremmo fare individualmente. La discussione condivisa ha lo scopo di scoprire caratteristiche del testo molto più di quanto riusciremmo a comprendere da soli. PARLARE DEL NUOVO La motivazione personale consiste nel desiderio di impegnarci in conversazione sui libri perché abbiamo imparato non solo che il parlare assieme ad altri porta un'interpretazione più complessa, ma anche che il parlare in se stesso genera nuove intuizioni e nuovi pensieri. La condivisione delle nostre personali interpretazioni ci consente di accedere a una ricchezza di significati difficilmente raggiungibile attraverso una lettura individuale. Paul testimonia “il piacere intellettuale” nel ritornare ripetutamente sull'interpretazione di un testo per scoprire i segreti in esso nascosti. L'esperienza ci consente di acquisire consapevolezza sull'importanza sociale della lettura di letteratura.it scopre in prima persona come la lettura rashen dall'intrattenimento, l'intimità serale, o il quotidiano Valore funzionale, per offrirci immagini con cui pensare strumenti per creare e ricreare il vero significato delle nostre vite individuali e sociali. Bruner (la mente a più dimensioni) esprime la speranza che possa svilupparsi un nuovo ramo della teoria dello sviluppo cognitivo, con preoccupazione centrale di “portare il giovane da apprezzare il fatto che i mondi possibili sono molti, che significato e realtà sono creati e non scoperti, che la negoziazione è l'arte di costruire significati nuovi mediante i quali gli individui possano regolare i loro rapporti reciproci”. Afferma anche che la lettura è la conversazione sono al centro di questo 16 sviluppo.Ci apre ai dilemmi, alle ipotesi, alla vasta gamma di mondi possibili a cui un testo può fare riferimento. La lettura mette al congiuntivo. Essa è la conversazione definita col termine di critica letteraria, quindi dobbiamo chiederci se i bambini siano dotati di queste capacità critiche. LE CAPACITÀ CRITICHE DEI GIOVANI LETTORI I bambini hanno un innato senso critico: fanno domande istintivamente, raccontano, mettono a confronto, giudicano. Formulano le loro opinioni ed esprimono i loro sentimenti in modo semplice, e sono interessati ai pensieri dei loro amici. Amano condividere con entusiasmo e sono altrettanto accorti di un intenditore adulto. Solitamente si ha una percezione distorta del concetto di critica letteraria. Cuddon (dictionary of literary terms) scrive “L'arte, o Scienza, della critica letteraria si dedica al confronto e all'analisi, all'interpretazione e alla valutazione delle opere di letteratura”. In generale la critica a che fare con la costruzione del significato di un testo, con la sua ricerca e la sua discussione e anche con l'interpretazione di un testo è l'interazione tra il testo lettore. Alla base delle interpretazioni critiche c'è la persona l'esperienza del testo da parte di un lettore. Culler (sulla decostruzione) parlare del significato di un'opera significa raccontare una storia di lettura. Secondo Auden (leggere), la funzione dei critici consiste: - avvicinarmi a opera o scrittori a me ignoti fino a quel momento - convincermi che ho sottovalutato un autore o un'opera perché non li ho letti con la dovuta attenzione - mostrarmi le relazioni esistenti tra opere di epoche e culture diverse - darmi di un'opera una lettura che ne accresca la mia comprensione - illuminare il processo della creazione artistica - illuminare i rapporti tra arte e vita, arte e scienza … I BAMBINI COME CRITICI I bambini si esprimono con battute rapide, e l'insegnante, impegnata a mantenere l'ordine e nel contempo a svolgere la lezione ad ascoltare gli alunni, talvolta non coglie i pensieri in nuce disseminati nella conversazione. Molte delle cose più interessanti vengono dette in privato e quindi è importante riuscire a cogliere anche le riflessioni che emergono casualmente. Con l'approccio Dimmi si può scoprire che nulla di quello che lettori dicono durante le conversazioni sui libri che hanno letto può essere sottovalutato, tanto meno le battute, che spesso ci portano al cuore del problema in modo rapido è sorprendente. Molto spesso i bambini desiderano comprendere con maggiore chiarezza le proprie intuizioni critiche. Dall'insegnante si aspettano un aiuto in questo percorso di esplorazione, per svelare il significato del testo e riuscire ad esprimerlo con le proprie parole, senza che sia l'insegnante lo faccia al posto loro. Molti bambini traducono con grande finezza in linguaggio visivo e codici narrativi (libro di Keeping). Viene confermato che ognuno di noi dispone di un innata facoltà critica. Quindi è compito degli educatori insegnare ai bambini e ai ragazzi ad esercitare tale facoltà con la giusta attenzione e consapevolezza. Ogni opera letteraria ha un proprio contenuto, un evento linguistico, una costruzione metaforica, un prodotto artistico che crea, secondo Langer, “l'illusione di una vita sotto forma di un passato virtuale”. Meek ricorda “ciò che i testi insegnano è un processo di scoperta per i lettori, non un programma di istruzioni per gli insegnanti” e ciò che ha luogo nella narrativa, è da un punto di vista referenziale letteralmente nulla; ciò che accade è semplicemente la lingua, ininterrotta celebrazione del suo manifestarsi. Quello che desideriamo per i nostri alunni è questa appassionante avventura con la lingua. Dobbiamo aiutarli ad esplorare la letteratura e la sua storia, e la storia della letteratura è scoperta attraverso la nostra lettura e quella degli altri lettori. La letteratura viene definita una sorta di magia che succede 17 conoscenze derivanti dal nostro senso comune possono talvolta essere modificate da quello che leggiamo. Questa discordanza porta alla riflessione. L'insegnante deve assicurarsi che lettori continuino a tornare al testo e alla loro esperienza di lettura del testo, allo scopo di far loro scoprire la fonte delle loro conoscenze. GLI ARGOMENTI DELLA CONVERSAZIONE Solitamente è l'insegnante decidere gli argomenti. Non c'è nulla di sbagliato in questo approccio e ha un suo significato nella pratica didattica. Tiene però in scarsa considerazione gli interessi le opinioni dei lettori, potrebbe indurre a seguire il percorso è l'interpretazione dell'insegnante. Booth conia il termine Coduction (co-insieme e ducere-tirare fuori). Tutti noi contribuiamo insieme a far emergere l'interpretazione del testo tramite una conversazione cooperativa. Essa è alla base dell'approccio Dimmi. Prima di entrare nel vivo della discussione, dobbiamo scegliere gli argomenti quali focalizzare l'attenzione. FAR EMERGERE GLI ARGOMENTI DELLA CONVERSAZIONE 1. Quattro domande di base: - Ditemi: cosa mi è piaciuto e cosa no, parti difficili, i sono dei motivi ricorrenti le domande vengono Poste a turno e le risposte Vengono riportate organizzate in elenchi 2. Gli elenchi delle risposte: devono essere scritti in modo che possano essere consultati liberamente. Dovranno individuare gli argomenti inclusi in più di un elenco e unirli. La risposta con più connessioni verrà usata come primo argomento della discussione. Tramite il processo di condivisione delle riflessioni si farà emergere il tema di maggiore interesse all'interno del gruppo. Si avrà l'impressione di una scelta negoziata senza che nessuno abbia esercitato un ruolo dominante sugli altri. I bambini saranno meglio disposti ad accettare il tema così individuato e avranno un atteggiamento mentale di autentica cooperazione. FAR PROCEDERE LA CONVERSAZIONE L'insegnante chiederà ad ogni lettore che ha fornito una risposta collegata al tema principale di approfondire la sua riflessione. La scoperta di modelli porta un'interpretazione del testo o di un suo particolare aspetto. Con la discussione abbiamo lo stesso processo interpretativo e lo mostriamo in azione. Questo è un atto educativo: in questo modo insegniamo ai bambini a costruire il significato di un testo, mostrando loro nello stesso tempo come si fa. Emergeranno nuove interpretazioni, mentre alcune osservazioni considerate utili si riveleranno invece false piste o vicoli ciechi. Bisogna avere pazienza e aspettare, come dice Iser con la ricreazione. Nel corso della conversazione l'insegnante dovrà fare quattro cose: - riportare in continuazione il lettore al testo ponendo la domanda come lo sai - porre domande generiche - porre domande specifiche e neutre che si soffermeranno su caratteristiche del testo. L’insegnante prende parte attiva la conversazione e guida alla scelta dei temi da affrontare - fare periodicamente il punto, di quello che hanno detto in modo che si abbia la possibilità di ricordare, di procedere in modo coerente nella conversazione e di arrivare ad un'interpretazione del testo. Booth “la conversazione tende verso qualcosa, non si riduce a una semplice condivisione di opinioni soggettive, ma consente di imparare reciprocamente l'uno dall'altro” QUALI DOMANDE? LE DOMANDE DI BASE Quando i bambini si abituano al nostro approccio, tendono a non preoccuparsi troppo delle domande su ciò che è piaciuto o non è piaciuto, per concentrarsi piuttosto sugli aspetti più ambigui e complessi e sui motivi ricorrenti nel testo. Questo perché hanno maggiore soddisfazione. 20 LE DOMANDE GENERALI Portano una più approfondita comprensione della lingua e dei riferimenti testuali, permettono di fare confronti e facilitano la conversazione facendo emergere idee, informazioni, opinioni fondamentali per l'interpretazione del testo. Alcune domande sono sempre appropriate. Mettere a confronto un nuovo testo con altri che sembrano avere caratteristiche simili o contrastanti è di grande aiuto ai fini dell'interpretazione. Di possono variare le domande incoraggiando approcci diversi al testo. Alcune domande aiutano a trarre conclusioni e a tirare le fila del discorso., mentre altre porteranno a far capire che i testi significativi offrono diversi piani di lettura e diversi livelli di significato. Barthes “Leggere o ascoltare una storia non significa semplicemente spostarsi da una parola alla successiva, ma anche da un livello al successivo.” Così leggono i lettori esperti; ed è anche il modo in cui dovremmo aiutare i bambini a leggere. La condizione è quella di poter contare sull'aiuto di un insegnante che metta a loro disposizione libri sufficientemente complessi, tempo per leggere leggerli e per parlarne insieme. L'insegnante dovrà anche essere in grado di guidare la conversazione, ponendo al momento giusto quelle domande, generali o specifiche, capaci di far emergere le riflessioni latenti o di aiutare i bambini ad esprimere pensieri ancora indistinti. L'importante è che non siano poste in modo arbitrario. Paul “Una delle cose che rende questo tipo di conversazione infinitamente interessante è il modo particolare in cui ogni gruppo sviluppa il proprio percorso”. LE DOMANDE SPECIFICHE Ogni libro ha le proprie peculiarità di lingua, di forma, di contenuto, il cui insieme definisce la sua particolare identità. I lettori devono scoprire da soli queste caratteristiche e potrebbero soffermarsi su significative caratteristiche di una storia che l'adulto non ha colto. Quindi i bambini insegnano all'insegnante. A volte il gruppo ha bisogno di aiuto. L'insegnante dovrà essere in grado di porre domande specifiche capaci di guidare la conversazione: - secondo voi In quanto tempo si svolge la storia → i bambini usano in modo complesso la dimensione del tempo e possono svelare il significato implicito del testo - di quali personaggi ci racconta la storia di questo libro→ si riflette in modo diverso sulle relazioni sociali nascoste nel cuore della narrazione - quale personaggio vi ha interessato di più → emergono punti di vista diversi sui personaggi sui loro comportamenti e si mischia alla storia personale del lettore - dove si svolge la storia → ha un significato simbolico metaforico Le domande specifiche si adattano tutte le tipologie di testo, l'insegnante deve preparare attentamente e individuare in anticipo le domande che sono rilevanti per il testo di cui si sta parlando. LO SCHEMA DELLE DOMANDE (pg 165) L'approccio dimmi Non è un rigido programma da manuale. e domande dovrebbero essere riformulate a partire dalla situazione e da lettori coinvolti. - le domande di base→ che cosa vi è piaciuto di questo libro? che cosa non vi è piaciuto? c'è qualcosa in questo libro che non avete capito o o che vi è sembrato strano o insolito? avete notato dei collegamenti o dei motivi ricorrenti? - le domande generali → quando avete visto il libro che tipo di storia e vi aspettavate? avete letto altri libri simili a questo? avevate già letto questo libro e si vi è sembrato diverso quando lo avete riletto? mentre leggevate avete trovato parole frasi o scelte linguistiche che vi sono o non vi sono piaciute? se l'autore vi chiedesse come come potrebbe migliorare la sua storia che cosa gli suggerireste? avete trovato in questa storia qualcosa che è successo anche a voi? Mentre stavate leggendo siete riusciti a vedere la storia nella vostra mente? Quante storie diverse potete trovare in questo libro? come l'avete letto? è un libro che consiglieresti ai vostri amici? che cosa direste loro di questa storia? Abbiamo ascoltato le Riflessioni e le osservazioni di tutti su questo libro. c'è qualcosa tra quello che hanno detto i vostri compagni 21 che vi ha sorpreso o colpito in modo particolare? ripensando al libro dopo tutto quello che abbiamo detto qual è la cosa più importante per voi? sapete qualcosa su questo scrittore o su come è nata questa storia? o Dov'è nata o quando è nata? vi piacerebbe saperne di più? - le domande specifiche → In quanto tempo si svolge la storia? Ci sono parti della storia che si svolgono su tempi lunghi ma sono raccontate In poche parole e ci c'è ne sono altre della situazione opposta? dove si svolge la storia? Quale personaggio vi è interessato di più? ci sono personaggi non citati senza i quali Tuttavia la storia non avrebbe mai potuto accadere? chi è la voce narrante della storia? la conosciamo e come facciamo a conoscerla? La storia è narrata in prima persona o in terza ?da un personaggio della storia o da qualcun altro? immaginate di essere degli spettatori come vedete la storia? attraverso gli occhi di un unico personaggio o attraverso gli occhi di personaggi diversi? Secondo voi riusciamo sempre a sapere quello che stanno pensando i diversi personaggi? ci vengono sempre svelati i loro sentimenti? oppure la storia è narrata da un punto di vista esterno guardando semplicemente a quello che personaggi vivono e dicono senza mai conoscere quello che pensano provano? Questo schema viene velocemente assimilato dalla nostra mente è l'applicazione diventa spontanea naturale. Bisogna ascoltare con grande attenzione le domande spontanee dei bambini e utilizzarle come punto di partenza della conversazione. Maxwell “Questo approccio rende molto più aperta e interlocutoria tutta la discussione sui libri e facilità in modo significativo lo sviluppo è l'espressione dei pensieri e dei sentimenti dei bambini”. Collins “Lo schema da un grande senso di sicurezza, anche se non l'ho mai applicata alla lettera. la forma i miei pensieri e mi aiuta a focalizzare l'attenzione su quello che sto ascoltando”. Bicknell “ man mano che la discussione sui libri procedeva mi sono accorto di far sempre meno riferimento allo schema. Non avevo nemmeno bisogno di appunti. Mi sono reso conto che con certe domande non erano necessarie, in quanto i bambini riuscivano ad avviare autonomamente la discussione, parlando di solito di ciò che era piaciuto e di ciò che non era piaciuto o che aveva annoiato”. LA LETTURA IN AZIONE Attività: I LETTORI PRESENTANO I LORO LIBRI La classe viene divisa in piccoli gruppi e leggeranno tutti libro diverso. Si porranno le domande di base generali e specifiche e l'insegnante girerà tra i diversi gruppi per monitorare il lavoro e prestare l'aiuto necessario. Individueranno la cosa più importante che vorrebbero raccontare ai compagni. Ogni lettore condividerà le proprie impressioni e tutti si aiuteranno vicendevolmente ad esprimere al meglio il proprio pensiero. Ogni gruppo deciderà in quale ordine presentare le proprie riflessioni alla classe e saranno scritte a caldo. La classe ora lavora insieme, ogni gruppo posto di fronte alla classe comunicherà Il titolo è l'autore del libro letto, leggerà il testo scritto e il resto della classe potrà intervistare il gruppo sul loro libro. Alla fine chiederà se qualcuno desidera leggere il libro prestato. I lettori imparano presto ad individuare le domande che sono in grado di far procedere la conversazione e che la lettura di un brano ad alta voce può essere di grande aiuto nella presentazione di un libro. Il valore educativo sta nel fatto che il libro deve essere letto con sufficiente attenzione per poterne parlare, i bambini sono impegnati in una conversazione comune, le frasi quindi saranno attentamente discusse e condivise, l'esposizione dei propri pensieri e delle proprie critiche e sensazioni e delle loro spiegazioni e argomentazioni consentono di acquisire un'esperienza preziosa. Tutto questo può stimolare ulteriori letture. IL RUOLO DEI NON LETTORI Bisogna valorizzare la loro presenza. Avranno il compito di porre domande e di chiedere chiarimenti. Dovranno sintetizzare quello che pensano sia stato detto e quindi gli altri compagni del gruppo saranno posti a riflettere sul loro intervento per esprimersi con maggiore cura e proprietà. Essi 22
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