Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Riassunto Il romanticismo, Puppo, Sintesi del corso di Letteratura Italiana

riassunto di 18 pagine del volume di puppo (196 pagine totali) Completo ed integrativo, con aggiunta di appunti personali, utile per uno studio pre-esame, per una semplice comprensione della corrente romantica ed un'immersione nelle tematiche fondamentali del periodo. prezzo originale: 10€, riassunto al 40% del prezzo originale.

Tipologia: Sintesi del corso

2014/2015

In vendita dal 14/04/2015

jekstain91
jekstain91 🇮🇹

4.4

(59)

47 documenti

1 / 19

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto Il romanticismo, Puppo e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Il romanticismo rIASSUNIO Il romanticismo (Mario Puppo) I. Nascita del romanticismo Definizione del romanticismo Dei grandi movimenti spirituali e culturali che agitano il corso della storia non si può certo precisare il momento della nascita, come per ogni individuo. Inoltre, ogni atteggiamento spirituale ed ogni fenomeno culturale sono sempre una sintesi nuova; sicché è difficile tracciarne i confini e definirne la natura. Tuttavia proveremo a fissare i limiti di tempo approssimativi in cui si svolge l'esperienza romantica. C'è chi la considera un movimento prevalentemente letterario, chi ne interpreta la natura essenzialmente filosofica; chi ancora lo vede sotto il profilo nazionalistico, infine chi lo considera una categoria eterna dello spirito umano. Gli scrittori stessi che si proclamarono romantici ebbero idee tutt'altro che univoche sull'essenza del movimento e centinaia sono le definizioni che essi ne diedero; diverse tra loro e all'apparenza contraddittorie. Questo dipende dal punto di vista da cui si parte a considerare il romanticismo, se un fenomeno solo tedesco o più ampio e variegato tra le diverse nazioni europee. Sebbene gli altri romanticismi appaiano come una serie di movimenti di riflesso rispetto a quello tedesco, possiamo considerarli tutti parte di un unico movimento comune e tracciare alcune coordinate fondamentali comuni; trovando tre significati di romanticismo: a) letterario, designa un mutamento del gusto b) storico-culturale, delinea uno stato d'animo che sorge per le condizioni dell'epoca c) ideale, diventando l'espressione di un'esigenza eterna ed insita nell'animo umano L'illuminismo Alle origini dello stato d'animo romantico sta la crisi di tutti i valori tradizionali, provocata dall'illuminismo. Il romanticismo quindi, se da un lato sembra porsi come antitesi all'illuminismo, dall'altro ne prosegue la direzione o ne soffre le conseguenze. Tutto il passato venne vagliato in quegli anni al crivello della ragione, e tutto ciò che la ragione non poté comprendere fu condannato come superstizione o falsità. Nessuna epoca condusse una critica tanto appassionata contro il proprio passato, nell'ingenua fiducia di liberare l'uomo e la società da tutto il falso ed il superfluo; alla ricerca di un'età dell'oro. Questa epoca, in cui la vita scorre senza fatica e senza dolore con tutti quanti innocenti e felici, gli illuministi hanno sempre sperato di realizzarla. Ma per arrivarci cominciarono a distruggere, e prima di tutti distrussero la religione; la quale parlava sì di un'età felice per l'uomo ma insegnava che a questa età si può ambire solo in un'altra vita. Tutte le realtà soprannaturali e misteriose per l'illuminismo non esistevano più: la ragione poteva dissolvere ogni mistero, ed i misteri irrisolvibili venivano bollati come superstizione. Tutta questa smania verso la ragione si [ JekStain © ] 1 II. Esperienza spirituale del romanticismo Critica dell'illuminismo Il romanticismo è un movimento culturale nato in Germania, e che solo in Germania ha sviluppato temi di pensiero che hanno nutrito poi la cultura degli altri paesi. È perció necessario tenere ben presente il romanticismo tedesco, per capire l'anima del movimento e capire la nuova intuizione della realtà. La critica all'illuminismo inizia giá con Kant, che prospetta la possibilità di un'armonia tra mondo intelligente e mondo morale, e prosegue con Fichte, primo vero maestro dei romantici, fino a Hegel, che riassume e supera tutta l'esperienza romantica. Il pensiero di Kant viene ripreso da Schiller, che fornisce una delle suggestioni più presenti tra i romantici: la conciliazione tra intelligenza e morale può avvenire solo attraverso l'arte, sintesi di entrambe in un "gioco" liberatorio. Ricerca dell'armonia Il mito dell'armonia primitiva che bisognava ritrovare domina tutto il romanticismo tedesco; in un'età che si confondesse con le origini dell'umanità, l'uomo potrebbe vivere in armonia con la natura. Per colpa sua o per una ragione indipendente da lui, l'uomo ha perduto questo paradiso e ora si sente un esiliato, con la speranza di tornare. Lo sforzo dell'uomo romantico è superare questa infelicità: egli sa che non è possibile un ritorno allo stato iniziale, ma è convinto che l'uomo possa ritrovare la gioia oltre il dolore. Anche Fichte e Kant postulano una frattura iniziale: quella tra la cosa in sé e lo spirito, che tende all'infinito. Perciò la perfezione e l'armonia, che inizialmente venivano cercate nel passato, vengono proiettate nel futuro come una meta ideale a cui rivolgersi. L'infinito si tramuta così nell'indefinito o nell'indeterminato, all'assoluto subentra la serie senza limite dei relativi. È in questo stato di tensione tra due poli opposti che si consuma il dramma dell'anima romantica: perennemente insoddisfatta, cerca uno stato di assoluta pienezza e armonia ma resta sempre delusa. Sentimento La prima soluzione per colmare questa insoddisfazione è cercata nel mondo del sentimento, qualcosa di illimitato ed indipendente dalla realtà; è vita pura del nostro spirito, ma qui ci sono differenze tra romanticismo latino e tedesco. Se quello latino è preda delle turbinose passioni sentimentali, il corrispettivo tedesco sente di voler conquistare l'infinito ma vuole farlo con l'intelletto. L'infinito dei latini corrisponde di solito all'immaginazione ed alla superficiale sentimentalità, l'infinito dei tedeschi è invece una realtà metafisica infinita. Su una cosa si accomunano entrambi i romanticismi: l'esaltazione del sentimento come qualcosa di infinito, quindi la fuga dal tempo e dallo spazio. Amore Accanto alla fuga dalla realtà verso il mondo del sogno, un'altra fuga viene fatta verso l'estasi amorosa. La passione umana diventa infatti una cosa divina, ed i suoi atti cominciano a far parte di una nuova e profana liturgia. Il misticismo romantico innalza al cielo la donna così com'essa è, con tutto il peso della sua natura sensibile, e come un idolo l'adora: si cerca di contemplare l'infinito nel piacere. [ JekStain © ] 4 Natura Al mito del sentimento si collega quello della natura: così come si può evadere dalla realtà tramite un contatto puro col sentimento, così si può fare anche con la natura, nella quale palpita una natura divina. La natura degli illuministi è un meccanismo retto da leggi immutabili, estraneo alla vita dell'uomo; su un piano più sentimentale, questo ha portato la natura ad essere vista come un essere freddo e crudele. A questo sentimento di avversione si appoggia l'atteggiamento titanico caratteristico di tanta parte del romanticismo, specialmente occidentale: la natura è il primo responsabile del dolore umano, contro la quale bisogna lottare per liberarsi dall'infelicità. Ma accanto a questa concezione tragica della natura, si viene formando una concezione di natura amica, confidente e confortatrice; quest'ultima si può considerare la concezione veramente caratteristica del romanticismo. Anche la natura ha un'anima e una storia, essa non è muta ma parla a chi sappia comprende il suo linguaggio. I romantici arrivano alle estreme conseguenze di questo processo di trasfigurazione antropomorfica della natura e interpretano tutti i fenomeni come fossero un'esperienza psicologica. Il tema centrale della natura, anche nel romanticismo tedesco, resta quello della fusione dell'Io con il tutto della natura. Una forma di religiosità panteistica sta innegabilmente al fondo di tutte le complesse esperienze romantiche. Ora, se si approfondisce questo atteggiamento religioso, ci si accorge che sia il Dio-natura di Rousseau che il Dio-spirito dei romantici sono soltanto proiezioni dell'Io umano. Non si adora Dio ma il proprio sentimento di slancio soggettivo. Arte Né la vita del sentimento né la religione della natura potevano appagare la sete d'infinito dei romantici; finché credettero di aver trovato la soluzione ed il mezzo infallibile di conquista dell'assoluto: l'arte. Nel mondo dell'arte l'uomo è libero da ogni limite, in essa tutto ciò che anche appare contraddittorio si ricompone in totale e felice armonia. L'arte rappresenta perciò il culmine e la misura di tutte le esperienze romantiche. Ma anche l'arte riesce veramente ad offrire l'evasione totale oltre il mondo dei limiti? In quanto esperienza umana, anch'essa non puo donare che una semplice illusione d'infinito. Il regno degli uomini è infatti il regno del relativo e l'audace errore dei romantici è quello di aver confuso lo stato d'amore dell'artista, che inventa ma resta sempre attaccato alle cose, con quello del mistico, che riceve una rivelazione soprannaturale senza possibilità di provocarla volontariamente. Quindi anche il tentativo di uscire dal finito per via dell'arte si risolve in una sconfitta; ed è il dolore metafisico mondiale weltschmerz ad avvolgere l'anima romantica, come un lenzuolo funebre. [ JekStain © ] 5 III. Aspetti della cultura romantica Storicismo L’esperienza romantica è accompagnata da un movimento culturale che ne é come il riflesso e l’articolazione intellettuale. Partendo dal presupposto che si può dire dell’illuminismo che si sia disinteressato alla storia, perché considera il passato come un tessuto di errori ma comunque lo considera, nel romanticismo la storiografia viene guardata da un altro punto di vista. Anche alla storia si danno delle caratteristiche dell’individuale, perché anch’essa è un organismo che si sviluppa secondo una legge intima tale per cui ogni momento è connesso al precedente e reca in sé i germi del futuro. Le epoche primitive ed oscure, dominate dalle forze passionali, venivano considerate come gradi necessari dello sviluppo ulteriore; i romantici invece rivalutano queste età primitive, cosa già successa con Vico nel ‘700. Il medioevo diventa l’oggetto dello studio e dell’ammirazione universali, in cui si uniscono la nostalgia del passato e l’interesse storico per una tappa essenziale della civiltà. Lo stesso si può dire del culto per la Grecia classica, che la storiografia romantica ha avuto il grande merito di distinguere da Roma. L’arte e la cultura romana appaiono come dei riflessi di altrettante discipline greche, oppure delle semplici imitazioni. Certo é però che i tedeschi avevano un’insofferenza verso le forme del classicismo latino, perché sostenevano di essere loro i veri eredi spirituali degli antichi e non i popoli latini. Grecia, Roma e il medioevo: all’occhio dell’indagatore, il paesaggio del passato si presenta popolato da una pluralità di organismi spirituali, ognuno con le sue leggi. La ricerca degli aspetti individuali della realtà conduce a considerare anche le nazioni come degli individui; così dal seno della storiografia nasce il nuovo concetto di nazione, che è il principio ispiratore e dottrina sociale-politica del romanticismo. Nazionalismo Il pensiero politico illuministico oscillava tra due estremi: individuo e umanità. Nella sua reazione alle istituzioni tradizionali, esso aveva misconosciuto tutte le formazioni intermedie. La ragione è uguale in tutti gli uomini, perció l’uomo della ragione non riconosce il valore dei vincoli che lo legano: si sente cittadino del mondo. Ma il romanticismo scopriva proprio il valore del particolare e dell’individuale, e inoltre l’importanza degli elementi istintivi e passionali nella storia e nella vita dell’uomo. La mediazione fu trovata appunto nel concetto di nazione: ogni individuo nasce cittadino di una patria, da cui riceve un’impronta particolare attraverso la lingua, le istituzioni, la tradizione e la religione. Egli vive in comunanza di ricordi ed aspirazioni con altri uomini, che formano lui un popolo come fosse un unico organismo spirituale, che conserverà un’eredità dei trapassati e la tramanderà ai membri futuri. Lingua, religione, sangue, tradizioni, sentimenti e aspirazioni comuni: ecco gli elemento che formano la nazione. Il nazionalismo è così strettamente connesso al romanticismo che in molte nazioni, l’Italia per esempio, nazionalismo o liberalismo e romanticismo diventano sinonimi. Al cosmopolitismo linguistico dell’illuminismo, si contrappone nel romanticismo l’ideale del nazionalismo linguistico. All’interno di questa fitta trama di valori, il loro punto d’incontro è la personalità, la quale perció acquista una ricchezza sconosciuta all’individuo della filosofia illuministica. La letteratura stessa documenta questa direzione, passando in quasi tutti i paesi europei dall’esaltazione dell’individuo in lotta con la società al riconoscimento delle [ JekStain © ] 6 IV. La poetica del romanticismo Romanticismo tedesco e Romanticismo latino Soltanto nel romanticismo tedesco c’è una perfetta coerenza fra intuizione della vita e poetica. Altrettanto non si può dire invece del romanticismo latino, dove i concetti estetici attinti ai tedeschi si innestano su esigenze di rinnovamento spirituale: ne consegue la singolare fisionomia del movimento romantico, pieno di incoerenze ed impulsi contraddittori. Non è raro tra i latini il caso di chi si proclama letterariamente anti-romantico mentre poi rivela nella sua personalità tratti tipicamente romantici, talvolta molto più profondi di chi si dichiara espressamente romantico. O, inversamente, di chi si considera un teorico ufficiale del movimento romantico ma si rivela estraneo ad alcune delle tendenze più tipiche del romanticismo. Fatta questa premessa, si può tuttavia osservare che alcune tendenze sono comuni, e che pertanto sulla base di esse si può ricostruire una comune poetica romantica. Poetica classica Caratteri essenziali della cultura romantica sono, abbiamo detto, il senso dell’individuale e del concreto, di libertà, di spontaneità e la visione organica delle cose. Giá nella seconda metà del ‘700 si andavano manifestando in tutta Europa i segni di insofferenza nei riguardi della poetica classica, i cui principi sono l’imitazione dei modelli antichi e l’obbedienza alle regole dei singoli generi letterari. I generi però sono forme chiuse ed incomunicabili tanto che di ciascuno sono propri anche uno stile ed una lingua particolari; il valore di un’opera viene stabilito in base alla sua maggiore o minore osservanza delle regole di un genere a cui appartiene ed alla sua maggiore o minore approssimazione al modello riconosciuto. Preromanticismo Una nuova concezione dell'arte ed un nuovo gusto vennero inaugurati già nel '700 d Gian Battista Vico. Per lui la poesia è opera non della ragione ma della fantasia, e non si può fare maggior elogio ad un poeta che dichiararlo fornito di una robusta fantasia ed insieme sprovvisto di raziocinio. La poesia si nutre di vigorose passioni ed impeti sublimi, è un prodotto non di imitazione ma di spontaneità creatrice. Per il vico al sommo della scala dei valori poetici stanno i geni primitivi ed impetuosi, che hanno qualcosa di "primitivo" nel senso di "originale" e "spontaneo". Anche la lingua poetica, con le sue metafore e le sue immagini, non è un prodotto di riflessione e studio ma della fantasia eccitata. È proprio dei fanciulli dare senso e passione anche alle cose inanimate; lo stesso fa l'uomo primitivo, che anzi usa la lingua come creazione spontanea della fantasia e quindi la identifica con la poesia. Concetti analoghi venivano enunciati quasi contemporaneamente da Hamann ed Herder. Attraverso la conoscenza degli scrittori stranieri, si andava poi elaborando una nuova nozione della vera poesia. Si fa strada infatti il concetto che, pur restando indiscussa la grandezza degli antichi, ci possono essere opere altrettanto belle ma che dipendono da diverse condizioni nelle nazioni in cui sono prodotte. Si afferma così la legittimità dell'esistenza di gusti diversi accanto al canone greco-latino. La posizione dei classicisti viene così rovesciata: non è l'uniformità che compiace il critico, bensì la varietà di gusti. L'universalità è raggiunta non riducendo tutte le manifestazioni artistiche ad un modello unico, ma accogliendo le innumerevoli varietà. È naturale che, infranti in questo modo i [ JekStain © ] 9 principi dell'imitazione e delle regole, si formasse un nuovo concetto dell'attività produttrice dell'artista. Infatti si viene affermando il concetto del "genio" come attività pienamente originale e spontanea, che non dipende dai legami con la tradizione ma opera come la natura; non ha bisogno di modelli per creare, né di riflessioni o calcoli. Questa concezione è particolarmente caratteristica del movimento Sturm un Drang. Il sentimento viene considerato ormai l'anima della poesia, e non più un sentimentalismo facile, grazioso e superficiale: ormai è qualcosa di sublime e profondo, che scaturisce dalla meditazione sui grandi temi del destino umano (rapporto tra uomo e Dio, uomo e tempo, uomo e forze della natura). Col mutare della sensibilità e delle idee estetiche cambia anche l'immagine che ci si fa del critico letterario: non è piu concepito come un grammatico o un erudito, ma come un uomo sensibile a tutte le forme del bello e dotato di un'anima che vibra all'unisono con quella degli autori. Così, sul piano della sensibilità e del gusto come su quello delle idee, il terreno era ormai preparato per la rivoluzione romantica. Poetica romantica Degli spunti di reazione alla poetica classica apparsi già nel tardo '700, quello che si sviluppò prima di tutti fu la concezione della letteratura come relativa ai paesi ed ai tempi in cui sorge: «la letteratura è l'espressione della società» (cit. Madame de Staël). Questa formula può essere intesa in due sensi: come criterio di interpretazione storica delle opere già prodotte, oppure come norma per le opere da produrre. Partendo da questo principio fondamentale, i romantici tedeschi affermano la fondamentale distinzione fra letterature antiche e letterature moderne o romantiche, datando l'inizio del movimento letterario romantico. La poesia classica di fatto rifletteva la mentalità e la civiltà degli antichi, quella romantica riflette invece i popoli moderni: gli antichi erano più semplici ed in armonia con la natura, i moderni invece hanno appreso dal cristianesimo come sganciarsi dalla terra ed aspirare al cielo. Al criterio dell'interpretazione storica si collega logicamente anche quello della valutazione in base all'originalità. La concezione rinascimentale e classicistica viene capovolta: il pregio di un'opera non sta più nella fedele imitazione degli antichi ma nella novità della sua ispirazione e della sua forma. Il romanticismo riprende e sviluppa il concetto di genio giá abbozzato nel '700, come forza che non conosce regole né modelli ma agisce in assoluta spontaneità, e lo integrano: per i romantici il genio non è solo istinto violento e travolgente, ma anche cultura. Questo concetto di genio influirà anche sulla cultura e sulla critica più sistematica, basti pensare a Schlegel, che critica fortemente le tre unità aristoteliche e la cui concezione di opera come "organismo individuale con leggi proprie" domineranno l'estetica e la critica fino a De Santis. Il genio crea organismi, retti da un principio vitale, esattamente come fa la natura. Il principio unitario animatore dell'organismo poetico sarà per i romantici un concetto, poiché l'arte è la traduzione sensibile di un'idea. Estetica romantica Sintetizzare la concezione estetica del romantici è impresa molto ardua; il movimento nel suo complesso offre un quadro di tendenze diverse ed anche contrastanti (tedeschi vs latini). Un fatto comunque è certo: rispetto alle tendenze innovatrici del '700, le dottrine dei romantici tedeschi hanno un aspetto molto più intellettualistico e rivelano una coscienza molto più chiara della poesia, nonché un maggior rispetto per le esigenze della storia e della [ JekStain © ] 10 tradizione. Per i romantici tedeschi il poeta non è un invasato in preda al furore o una vittima della passione che trabocca sulle sue pagine, come lo immaginavano gli Sturmer, ma uno spirito calmo e lucido, dominatore dei suoi impulsi. L'immagine del poeta entusiasta e passionale si diffonde invece tra i romantici latini, dove la poesia spesso viene considerata come la traduzione immediata e scomposta della passione. Ciò non vuol dire che i romantici latini siano superiori a quelli tedeschi e che i tedeschi siano ritornati ad una concezione classicistica, tutt'altro. Infatti il posto più importante nelle loro dottrine sulla poesia non è certo dato alla scienza, bensì alla fantasia liberamente creatrice. Per quanto anche nel romanticismo latino le celebrazioni della fantasia non manchino, il motivo dominante è quello del Vero: compito dell'arte è rappresentare il vero, e la rivolta alla tradizione si fonda proprio su questo principio. Nulla o quasi di questo "verismo" si ritrova invece nel romanticismo tedesco. Una prima conferma di ciò può essere data dal diverso atteggiamento nei confronti della mitologia: per i romantici latini è una bestia, che rappresenta le falsità, mentre i romantici tedeschi analizzano l'antica mitologia alla ricerca dell'Assoluto, che può arrivare anche dalle "impressioni" mitologiche e non solo dalla verità reale. La musica è per i romantici la regina delle arti perché dà l'impressione dell'infinito, facendo immergere un'ascoltatore in un flusso senza fine né contorni. Questa esaltazione del fascino della musica risponde a una delle più intime tendenze della poetica romantica: quella che chiede all'arte di essere eco dell'infinito. Il poeta romantico Il poeta è un mago e un incantatore, che con la sua parola non descrive il mondo visibile ma ci rivela quello ignoto: egli sa suscitare in noi quelle forze segrete e ci fa scoprire con le parole un meraviglioso che prima ci era ignoto. Questa concezione del poeta mago e incantatore, mediatore fra il mondo del relativo e quello dell'assoluto è scarsamente familiare al romanticismo latino, dove invece è dominante quella del poeta come profeta di verità, che guida l'umanità sulla via dell'infinito perfezionamento. Un'altra immagine assai viva tra i latini è quella del poeta come custode di memorie, evocatore di grandezze passate ed incitatore a grandezze future. Il poeta ha quindi una funzione religiosa, oltre che sociale e nazionale. In taluni paesi poi avrà diverse sfaccettature a seconda delle contingenze storiche; in Italia, ad esempio, prevale una missione patriottica del poeta. Costui è un oratore, legato a determinati compiti pratici e politici piuttosto che al raggiungimento della pura bellezza; utilizzava quindi la poesia per scopi pratici. Le opere verranno quindi giudicate anche in base alla rispondenza che avranno alle esigenze della loro nazione e società. I romantici tedeschi invece accentueranno il valore metafisico della poesia. Queste due concezioni di poesia, attiva e contemplativa, ed insieme quelle del poeta, s'intrecceranno attraverso tutto il romanticismo. Stile romantico Comunque venga considerata la natura o la fruizione della poesia e qualunque idea ci si faccia del poeta, si ritrova in tutto il romanticismo una tendenza comune: mettere in rilievo piuttosto la vita personale e soggettiva in un'opera , piuttosto che la perfezione oggettiva dell'opera stessa. Piu che in sé le opere valgono come manifestazioni di una personalità, ed infatti la critica romantica generalmente cerca la personalità dell'autore e si interessa di cogliere sulla pagina la presenza dell'individuo nella sua singolarità. Solo quello che è stato [ JekStain © ] 11 nessuno come loro ha assaporato il gusto della rievocazione del passato. Del resto il dolore finisce col diventare per i romantici un elemento della felicità, come il brutto ed il malato diventano elementi del bello: i romantici hanno scoperto l'attrattiva della bellezza malata e corrotta, della mescolanza della grazia col terrore. Lo stesso Shelley dice che «i nostri canti più dolci sono quelli che narrano tristi pensieri». Il sublime L'ideale della bellezza non è più la regolarità della simmetria o la serena perfezione, ma il contrasto e la tensione drammatica dell'irregolarità: meglio una grandezza con difetti che una mediocrità senza errori. L'impressione del sublime nasce da una tensione eccezionale del sentimento e della fantasia, dalla coscienza di un violento e grandioso contrasto tra le forze cosmiche: spirituali e naturali. Generano il sublime quegli spettacoli naturali grandiosi, selvaggi e terribili, che fanno sentire all'uomo la sua piccolezza ed impotenza ma allo stesso tempo gli danno coscienza della sua grandezza e superiorità morale. Accanto agli spettacoli naturali o artistici, una delle fonti principali di sublime romantico è data dall'idea della morte: può essere eroica, come affermazione di libertà spirituale contro forze avverse, o anche cristiana, come passaggio da una vita effimera ad una vita eterna. Interiorità La spiritualità romantica, e di riflesso anche l'arte, hanno una direzione che porta verso l'interno: qui spiritualismo ed individualismo convergono. L'arte diventa lo specchio della personalità individuale, ma ciò che di questa personalità si riflette nell'arte è la vita più intima. L'autobiografia romantica ha però una fisionomia particolare: non è come quella etica e religiosa descritta da Sant'Agostino né quella severamente intellettuale del Vico, il modello furono soprattutto le Confessioni di Rousseau. Il diario e l'autobiografia acquistarono il carattere di una testimonianza, perché tutti gli eventi esterni e psicologici venivano coordinati per desumerne un significato complessivo, una rivelazione del disegno divino. L'oggetto dell'indagine non è più l'uomo in generale, come nel '600 e '700, ma quel determinato individuo, con quelle passioni ed in quelle circostanze, ritratto in tutte le sfaccettature della sua psicologia. L'indagine psicologica viene rappresentata al meglio con opere autobiografiche, ma anche non autobiografiche; vennero utilizzati anche romanzi o tragedie o poemi con caratteri autobiografici. Realismo Il romanticismo ha esaltato contemporaneamente il potere magico della fantasia, tendenza tipica dei tedeschi, e l'aderenza al vero, tipica invece dei latini ed in particolare degli italiani. Diventa quindi difficile inquadrare e giustificare storicamente il romanticismo, anche per questa contraddizione. Se la tendenza tedesca appare evidente conseguenza del fondamentale stato d'animo romantico, quella latina è altrettanto implicita nelle tendenze essenziali del romanticismo ma è meno evidente. Il principio della libertà e della sincerità dell'arte conducono ad allargare il campo di osservazione dello scrittore molto al di là dei limiti fissati dalla poetica classicistica; così la sincerità e la libertà possono significare nello stesso tempo abbandono senza limiti ai propri sogni e attenzione scrupolosa alla realtà obiettiva. L'anima romantica desidera abbracciare tutto e trovarsi in ogni esperienza, quindi anche nel contatto diretto con la realtà. Nel romanticismo latino prevale la direzione [ JekStain © ] 14 realistica, grandemente diffusa in Italia, e questo sia per un diverso temperamento rispetto ai paesi nordici, che per una diversa concezione della morale. Nel romanticismo tedesco infatti al centro c'è sempre l'Io, la libera manifestazione ed il libero sviluppo di una individuale personalità: questo comprende anche i sogni e le fantasie piu eccezionali dell'individuo. Per i romantici latini invece la poesia deve porsi come oggetto il vero, come unica sorgente di un diletto nobile e durevole; citando Manzoni, «il falso può trastullar la mente, ma non arricchirla né elevarla». Estremamente diffidente verso le invenzioni di romanzieri e poeti, l'inventato per Manzoni coincide col falso e, per assicurare all'arte la maggior garanzia possibile di verità, è necessario che essa abbia a fondamento fatti storici e che si preoccupi di rappresentare questi fatti col massimo della precisione. Per "verità" non si intende soltanto precisa riproduzione dei fatti avvenuti, ma anche rappresentazione dell'uomo e delle cose per come esse realmente sono, senza deformazioni e nella loro concretezza. Lingua e stile La ricerca del dettaglio caratteristico e del particolare colorito è comune a quasi tutto il romanticismo, in contrasto con la tendenza classicistica verso l'impersonalità e l'astrattezza di stile e lingua utilizzati. Lo stile classico, soprattutto per come si era organizzato e definito negli scrittori eredi del Rinascimento latino, era composto da un dato numero di procedimenti convenzionali e da un repertorio di frasi e figure retoriche. I romantici ovviamente sentivano questo modo di creare come intollerabilmente falso e povero; il rinnovamento dei contenuti portava naturalmente con sé quello della forma. Da qui iniziarono un rinnovamento linguistico ed uno stilistico: • Il rinnovamento linguistico si è attuato in due direzioni principali, la cui radice è comune. L'individualismo romantico esige che l'opera rifletta la personalità del suo autore; perciò, mentre i classici aspirano ad una forma tendenzialmente impersonale, lo scrittore romantico cerca di imprimere la sua personalità e desidera distinguersi anche per l'audacia del suo lessico. I romantici andarono in cerca di una corrispondenza della letteratura alle condizioni della società contemporanea, che fosse una ricostruzione storicamente fedele e che si esprimesse con "color locale" secondo il linguaggio di allora; se si cerca l'espressione concreta e viva, è più facile ritrovarla sulla bocca del popolo. • Il rinnovamento stilistico del romanticismo nasce come risposta alla catalogazione dei generi, che era praticata durante il classicismo.Uno degli aspetti più appariscenti e scandalizzanti della rivoluzione romantica fu la mescolanza di generi e stili, che voleva rompere con la netta distinzione dei generi degli anni precedenti. Nella loro brama di abbracciare la realtà in tutti i suoi aspetti, i romantici mescolano insieme il comico e il tragico ed anche il poetico col prosaico. Il fatto forse più notevole è la nascita di un nuovo genere letterario, che sarà assai coltivato nell'800, la cosiddetta "prosa poetica": rispondendo insieme all'esigenza della sincerità e alla necessità di procurarsi una forma ampia da accogliere la produzione artistica di tutti gli aspetti della realtà interna ed esterna. Mentre per i classici la prosa era nettamente distinta dalla poesia, col romanticismo la poesia invade la prosa; certe opere di Chateaubriand, vero creatore della "prosa poetica", sono costruite proprio in questa maniera (es I Martiri). [ JekStain © ] 15 VI. L'eredità del romanticismo L'intuizione del divenire Chi guarda in prospettiva la cultura e la letteratura dell’800 ne intravede uno sviluppo di temi nati nel romanticismo. Anche nei movimenti che si sono presentati come una dichiarata reazione ad esso, talune forme e mentalità della cultura romantica sono penetrate così tanto nello spirito europeo, da connaturarsi in esso. In campo estetico, ad esempio, chi oggi potrebbe convincersi che l’artista deve imitare e non cercare di essere originale? Questo è solo un esempio per mostrate come il romanticismo abbia iniziato un modo nuovo di intendere la realtà e concepire la vita. Attraverso l’800 le posizioni romantiche si sono spesso sviluppate fino alle estreme conseguenze, dimostrando la fecondità e la vitalità di certi principi ed i pericoli a loro connessi. L’intuizione centrale del romanticismo è quella della vita come movimento e divenire; ad essa dobbiamo la conquista di un senso nuovo della storia, cui conseguente è una straordinaria fioritura di studi storici e soprattutto la formazione di metodi interpretativi assai più raffinati di quelli usati nelle epoche precedenti. L’intuizione del divenire ha favorito il formarsi di un rapporto fra il presente ed il passato e fra l’individuo e la tradizione, estremamente più nobile e vivo di prima. Il passato e la tradizione non sono più qualcosa al di fuori di noi, che per questo acquistano una sorta di obiettività come per gli umanisti, né sono un limite da distruggere, come per gli illuministi: essi rivivono in una parte di noi, nella nostra vita spirituale, la alimentano e allo stesso tempo la superano. Individualismo e irrazionalismo L’intuizione del divenire appare congiunta ad un altro tipico atteggiamento romantico: l’individualismo. È merito del romanticismo se oggi avvertiamo con tanta intensità che non conta l’adesione passiva alle norme esterne, ma che occorre attivamente riviverli e quasi ricrearli. La storia spirituale dell’800 è in gran parte la storia di questa avventura dell’Io individuale e posto al centro dell’universo. Il lato pericoloso dell’individualismo romantico consiste nel fatto che il soggetto esaltato, troppo spesso è un soggetto senza distinzioni né gerarchie ma accettato in blocco nella sua essenza naturale. Nella smania di arrivare a ciò che distingue che distingue inconfondibilmente un essere da un altro si è scesi verso le zone più oscure della personalità: dalla ragione al sentimento e da questo all’istinto. I romantici avevano cercato di saziare la loro sete d’infinito immergendosi nel sentimento e nel sogno, una via verso l’irrazionalismo che si allargherà nel decadentismo, spinto verso il puro istinto. Nazionalismo e totalitarismo Individualismo e irrazionalismo non dominano solo la vita del singolo, ma si trasferiscono anche nella vita della società e della nazione. Si è già parlato delle origini e del carattere del nazionalismo romantico: in quanto riconoscimento della personalità delle nazioni, esso rappresenta un’innegabile conquista. Tuttavia, in esso era insita la possibilità di una degenerazione: il riconoscimento del valore di una personalità individuale che però è corrotto in una forma di individualismo sfrenato. I primi germi del nazionalismo e del totalitarismo moderni sono nel romanticismo, specialmente tedesco. L’altra fondamentale intuizione romantica, quella della realtà come movimento dinamico, si è trasformata nella [ JekStain © ] 16
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved