Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

RIASSUNTO IMPERATORI DI BISANZIO, Ravegnani G. (da pag.103 a pag.150), Appunti di Archeologia

Gli imperatori di Bisanzio, dal libro di G. Ravegnani

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 19/06/2023

giuliav777
giuliav777 🇮🇹

5

(1)

3 documenti

1 / 5

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica RIASSUNTO IMPERATORI DI BISANZIO, Ravegnani G. (da pag.103 a pag.150) e più Appunti in PDF di Archeologia solo su Docsity! RIASSUNTO IMPERATORI DI BISANZIO, Ravegnani G. (da pag.103 a pag.150) 1. IL PALAZZO Il Palazzo di Costantinopoli, conosciuto come il Gran Palazzo o Palazzo Sacro, fu una maestosa residenza dei sovrani di Costantinopoli per molti secoli. Situato tra il Foro Augusteo, la principale piazza della città, e il Mar di Marmara, il complesso era circondato da mura e si estendeva su un'ampia superficie, includendo vari edifici, cortili, terrazze e giardini. Il nucleo originale del palazzo fu costruito da Costantino I, e nel corso dei secoli furono aggiunte numerose altre strutture destinate sia alla vita pubblica sia a quella privata dei sovrani. Tuttavia, verso la fine dell'XI secolo, il Gran Palazzo iniziò a perdere la sua importanza quando i basilei lo abbandonarono gradualmente per trasferirsi al Palazzo delle Blacherne, situato lungo le mura terrestri. Qui, Alessio e Manuele Comneno edificarono splendide dimore che si aggiunsero alle strutture esistenti. Nonostante il declino, il Gran Palazzo rimase la residenza ufficiale dei sovrani, sebbene il suo stato di degrado continuasse a peggiorare. Quando i Turchi conquistarono Costantinopoli nel 1453, il palazzo era in rovina da tempo e i materiali venivano riciclati per altre costruzioni o sottratti dai privati. Nel corso dei secoli, il palazzo fu gradualmente cancellato, lasciando poche tracce visibili. Tuttavia, grazie alle testimonianze scritte, in particolare alla letteratura sul cerimoniale, è stato possibile ricostruire abbastanza precisamente la topografia del complesso e la struttura dei principali edifici. L'accesso al Palazzo avveniva attraverso l'Augusteon, un'ampia piazza con portici che prendeva il nome da una statua dell'augusta Elena, madre di Costantino I, eretta su una colonna di porfido. Da qui si accedeva a un edificio chiamato Chalké, che fungeva da vestibolo e prendeva il nome dalla sua grande porta di bronzo o dalle tegole di bronzo dorato che lo ricoprivano. Questo edificio subì una ricostruzione sontuosa da parte di Giustiniano dopo la distruzione del palazzo durante la rivolta di Nika nel 532. Al suo interno, le pareti erano decorate con marmi policromi e il soffitto era adornato da mosaici raffiguranti i trionfi di Giustiniano. Oltre alla Chalké, vi erano numerosi altri edifici all'interno del complesso del Palazzo, come il Triclinio dei XIX letti, la chiesa del Signore, il Concistoro, la Sakelle (l'archivio e il deposito del tesoro) e l'Oaton (con una cupola a forma di uovo), che ospitò il concilio Quinisesto o Trullano nel 691-692. Vi erano anche altre costruzioni importanti, come il palazzo di Dafne, che comprendeva l'Augusteus, un'enorme sala circolare che si diceva potesse ospitare fino a 3.000 persone. All'interno di questo edificio si trovava anche la chiesa di Santo Stefano, con splendidi mosaici dorati e pavimenti di marmo. Un altro edificio degno di nota era l'Octagonon, un padiglione a forma ottagonale che era il centro delle cerimonie imperiali. Qui si trovava il trono dell'imperatore, circondato da mosaici e decorazioni sontuose. Il Chrysotriklinos, o Sala d'Oro, era una sala di rappresentanza riservata agli eventi più importanti, come le udienze ufficiali e le feste di corte. Si diceva che il trono dell'imperatore in questa sala fosse così luccicante da sembrare interamente d'oro. La Magnaura era un'altra sala di rappresentanza di grande importanza. Qui si trovava un trono simile a quello di Salomone, riservato all'imperatore durante le occasioni solenni. La sala era decorata con marmi preziosi e sculture di pregio. Adiacente al Palazzo si estendeva l'ippodromo, una delle principali arene pubbliche di Costantinopoli. Con una lunghezza di circa 400 metri, poteva ospitare fino a 30.000 spettatori. Al centro dell'ippodromo si trovava il Kathisma, una piattaforma rialzata da cui l'imperatore e la sua corte assistevano agli spettacoli delle corse dei carri e delle altre manifestazioni. In conclusione, il Palazzo di Costantinopoli, con la sua maestosità e la sua vastità, era il cuore politico e culturale dell'Impero Bizantino. Sebbene gran parte delle sue strutture sia andata perduta nel corso dei secoli, le descrizioni e le testimonianze ci permettono di immaginare l'antica grandezza di questo complesso e la sua importanza nella storia dell'Impero. Durante l'Impero Bizantino, il Palazzo di Costantinopoli ospitava un gran numero di dipendenti, tra cui gli eunuchi. Essi svolgevano diverse mansioni e godevano di fiducia e privilegi, nonostante le leggi che vietavano la loro castrazione. La loro presenza era considerata importante nel servizio palatino e nel cerimoniale, e si diffusero anche in altri settori della vita pubblica, come la chiesa e l'esercito. Il loro status era elevato, e i capi degli eunuchi erano equiparati agli alti funzionari pubblici. 2. Abiti e insegne Nel corso dei secoli, lo stile degli abiti imperiali è variato, ma alcune insegne sono rimaste costanti. La corona e i calzari di porpora sono considerati segni distintivi della regalità. La corona può essere una banda di stoffa con pietre preziose e perle annodata sulla nuca o una forma rigida a calotta. La porpora, un colore associato alla sovranità, era prodotta nelle fabbriche di stato e riservata all'imperatore e alla sua famiglia. I calzari purpurei erano indossati solo dagli imperatori e erano considerati un segno irrinunciabile della dignità imperiale. Essi erano morbidi al tatto e avevano un colore intenso simile alle rose sanguigne. Solo gli augusti, coloro sotto i cui piedi scorreva sangue reale, potevano indossarli. Gli abiti ufficiali degli imperatori di Costantinopoli includevano l'abito militare, l'abito consolare e l'abito civile. L'abito militare era composto da una corazza, un mantello di porpora, una lancia, uno scudo, calzari militari e un elmetto con una diadema o una corona rigida con penne di pavone. L'abito consolare era simile a quello indossato dai consoli, con uno scettro d'avorio, una mappa e una trabea triumphalis, un manto decorato con rosette su sfondo porpora. L'abito civile era costituito da una tunica bianca con una banda d'oro, una cintura d'oro tempestata di gemme, una clamide di porpora, calzari di porpora e una corona. Nella tarda antichità, gli imperatori di Costantinopoli indossavano anche altri indumenti secondo un protocollo preciso. Alcuni esempi includono lo skaramángion, una lunga tunica, il thorákion, uno scudo ellittico pendente dalla cintura, lo tzit-zákion, una sopravveste ricamata, il sagion, un mantello più corto della clamide, e il loros, una sciarpa. Questi abiti erano indossati durante diverse festività e cerimonie. In particolare, durante la cerimonia di Pasqua, gli imperatori indossavano uno skaramangion di colore rosso scuro sovrapposto a un sagion ricamato. Successivamente, indossavano il thorakion e lo tzitzakion. Durante la cerimonia del bacio della pace, indossavano una sciarpa d'oro e la corona bianca o rossa a loro scelta. Nella mano sinistra reggevano uno scettro crucigero d'oro con pietre preziose e perle, mentre nella mano destra portavano l'anexikakia. In sintesi, il testo descrive gli abiti e le insegne indossati dall'imperatore durante l'incoronazione e altre cerimonie, evidenziando l'importanza della porpora, della corona e dei calzari di porpora come simboli della dignità imperiale. In questa epoca, l'abbigliamento imperiale a Bisanzio era estremamente lussuoso, caratterizzato da materiali preziosi, colori vari e ricami elaborati. Gli abiti avevano un ruolo centrale nel cerimoniale di corte e servivano a enfatizzare il potere sovrumano dell'imperatore. I vestiti venivano conservati con cura da un personale dedicato. Anche i dignitari avevano uniformi che indicavano il loro rango. I mosaici di San Vitale a Ravenna mostrano l'imperatore Giustiniano e l'imperatrice Teodora con i loro abiti cerimoniali. Giustiniano indossava una tunica bianca con una banda d'oro, una clamide di porpora con ricami dorati, sandali purpurei e una corona decorata con perle. Anastasio I e Giustino
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved