Scarica Riassunto in italiano de la vida del Buscón di Quevedo - il Pitocco, l'imbroglione e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! Cap.1
In cui si racconta chi è e da dove viene Pablo.
Nato a Segovia, il padre si chiama Clemente e faceva il
barbiere ma era stato accusato di rubare ai suoi clienti.
Il fratellino piccolo di Pablo fu giustiziato in quanto
collaborava nel rubare insieme al padre.
La madre si chiamava Aldonza de San Pedro, era una
cristiana convertita e praticava la stregoneria.
| genitori volevano che lui seguisse le loro orme e imparasse
la stregoneria o a diventare un abile ladro.
Pablo però voleva diventare un cavaliere virtuoso e per
questo chiedeva di poter andare a scuola e imparare la
grammatica.
| genitori lo assecondarono e lo mandarono a scuola.
Cap.2
Come andò a scuola e quello che mi successe.
A scuola Pablo guadagnò la simpatia del maestro e per
questo l'invidia di alcuni compagni che lo prendevano in giro
utilizzando come pretesto i mestieri dei suoi genitori, ma
conobbe anche Don Diego il figlio di un signore con la quale
strinse una forte amicizia.
Un giorno un ragazzo lo prese in giro insinuando che sua
madre lo avesse concepito con un altro uomo, questo gli
provocò una furia enorme e scaraventò una pietra sulla testa
del ragazzo e fuggi a casa dove confessò alla madre
l'accaduto e lei non negando quelle affermazioni provocò in
Pablo un senso di vergogna tale che quasi sarebbe scappato
di casa.
Pablo passava le giornate giocando con Don Diego figlio di
Don Alonso de Zufiga, lo divertiva tanto che i genitori del
signorino gli chiedevano di passare intere giornate a casa
loro.
Un giorno per farlo divertire sotto sua richiesta urlo "Ponzio
Pilato' contro un malavitoso che si chiamava Poncio de
Aguirre ma questo iniziò ad inseguirlo con un coltello e Pablo
riusci a trovare riparo al casa del maestro che lo difese ma
poi lo punî con le frustate perché non lo facesse mai più.
Il giorno di Carnevale il maestro organizzò il gioco del "re dei
galli" e quando scelsero a sorte chi dovesse essere il re,
capitò proprio a Pablo.
Quando arrivò il giorno si fece prestare un cavallo dai genitori
ma era debole e malnutrito e passando per la piazza mangiò
un cavolo, questo aizzò la furia delle fruttivendole del
mercato che scatenarono una rissa con lancio di ortaggi
contro gli studenti e mentre Pablo cercava di contrattaccare
il suo cavallo cadde e lui anche, finendo in una latrina.
Quando venne la polizia che sequestro le armi e arrestò le
persone della rissa, cercò di portar via anche Pablo ma era
talmente sporco e puzzolente che non riuscirono a prenderlo.
Pablo torné a casa e racconto tutto ai genitori che vedendolo
così putrido si arrabbiarono così Pablo scappò di casa e
andò a casa di Don Diego.
Don Diego era malconcio a causa della rissa e Pablo venne a
sapere che il suo cavallo era anche morto dopo la caduta,
così visto tutto il disastro che aveva combinato, decise di
abbandonare la scuola e i genitori e andare a vivere con Don
Diego in qualità di suo servitore.
Cap 4
La convalescenza e la partenza ad Alcalà de Henares per
motivi di studio.
Tornati a casa di Don Alonso i due ci misero 40 giorni per
riacquistare le forze perse a causa della fame.
Don Alonso allora decise di mandare il figlio Diego a studiare
ad Alcalà, accompagnato da Pablo e un maggiordomo che si
sarebbe occupato delle faccende.
Messosi in viaggio | due amici si fermarono in un'osteria
nella quale erano presenti vari tipi di personaggi popolari;
ruffiani, studenti, donne facili, un parroco, un mercante etc...
che da subito si mostrano interessati al signorino Diego,
pronti a servirlo in tutti i modi, gli studenti dissero addirittura
di aver conosciuto personalmente Don Diego.
I due videro anche ad uno scherzo fatto ad un vecchio che
era benestante ma che non condivideva mai nulla e
risparmiava su tutto.
Alla fine le tante adulazioni di quei personaggi nei confronti
di Don Diego erano solo per costringerlo ad offrire la cena a
tutti nell'osteria e quindi alla fine della permanenza Diego
pagò un conto salatissimo.
Quando salirono sul carro per andar via si resero conto di
essere stati truffati e la notte in albergo la passarono
pensando al conto salato pagato all'osteria.
Cap. 5
L'ingresso ad Alcalà e le burle che mi fecero in quanto
matricola.
Arrivati ad Alcalà i due alloggiarono in una casa per studenti
di proprietà di un morisco, un arabo convertito cristiano.
La prima notte passò e la mattina | due furono svegliati da
un gruppo di altri studenti che chiedevano di consegnare "la
patente delle matricole" che però loro non avevano e per
questo dovettero pagare dei soldi per essere accettati dagli
altri studenti.
Quando arrivò il momento di andare a lezione i due si
divisero.
Pablo solo e spaventato camminava per il corridoio quando
un gruppo di ragazzi gli si avvicinò prendendolo in giro,
dicendo che puzzava, Pablo allora cercò di assecondazrli e di
ridere con loro ma ad un certo punto i ragazzi iniziarono a
sputargli addosso fino a ricoprirlo di saliva ovunque.
Tornò allora in camera per ripulirsi e si rimise a letto ma
quando Tornò Don Diego senza saper nulla, vedendolo
dormire si arrabbiò ma una volta appreso l'avvenimento e
vedendo Pablo piangere lo consolò e lo lasciò andar a
riposare.
La sera tutto andò bene e Pablo si sentiva meglio e andò a
dormire nella stanza dove vi erano gli altri servi a cui si senti
di raccontare l'avvenimento di quella mattina, tutti lo
consolarono e lui si fidò della buona amicizia, ma durante la
notte Pablo fu svegliato dalle urla dei compagni e seguirono
frustate su di lui che andò a nascondersi sotto al letto, nel
frattempo uno dei briganti gli fece cacca nelle lenzuola così
che quando poi Pablo tornò nel letto a dormire, la mattina
successiva si risveglio ricoperto di cacca, putrido e
puzzolente, allora Pablo usando come scusa il dolore per le
frustate, non si alzò dal letto e i compagni di camera gli si
avvicinarono per chiedergli come stesse, in quel momento
entrò anche Diego a svegliarlo e vendendolo ancora a letto lo
sgridò ma gli altri compagni gli spiegarono l'accaduto
cercando di far alzare Pablo per far vedere i segni delle
frustate, ma Pablo per non alzarsi e mostrare la cacca, finse
di sentirsi male, ma Don Diego cercò di alzarlo per un dito e
per sbaglio glielo dislocé e alla fine tutti videro la cacca sotto
le lenzuola di Pablo e lo presero in giro pizzicandolo, allora
umiliato finse d'essersi ripreso è i compagni lo lavarono e lo
misero a letto.
A mezzogiorno si alzò e ripuli tutto, poi Don Diego tornò e gli
chiese come stava e insieme pranzarono, poi la sera mentre
erano tutti a chiaccherare i compagni rivelarono di essere
stati loro stessi artefici della burla a Pablo.
Da qui si rese conto di non potersi fidare di nessuno e di
dover stare sempre allerta, si fece degli amici e nessuno gli
diede più fastidio.
Cap.7
Sulla partenza di Don Diego e la notizia della morte di mio
padre e di mia madre e le decisioni che presi da quel giorno
in poi.
A Pablo arrivò una lettera da un suo zio Alonso, che come
mestiere faceva il boia al servizio del re, che gli annunciava
che suo padre era stato condannato all'impiccagione, che lui
stesso aveva avuto il compito di giustiziarlo, e che sua
madre era imprigionata dall'inquisizione per stregoneria e
che dunque lui voleva incontrare Pablo per lasciargli l'eredità
dei genitori e insegnargli il mestiere del boia.
Nel frattempo anche a Don Diego era arrivata una lettera dal
padre che gli avvisava di avergli trovato un nuovo servitore
perché Pablo era diventata una cattiva influenza con tutte le
sue malefatte.
Pablo allora accettò la decisione di Don Diego di andare via
senza di lui in quanto adesso aveva aspirazioni più alte per il
suo futuro e quindi decise di andare dallo zio a Segovia per
riscuotere l'eredità e andar via.
Cap.1 pt.2
Del viaggio fino a Segovia e di quello che mi accadde fino a
Rejas dove dormi quella notte.
Pablo prima di partire raccimolé dei soldi vendendo quel
poco che possedeva e facendo delle truffe qui e lì per il
cammino, lasciò il paese montando su un mulo, nella
tristezza dei suoi amici e ammiratori e nella felicità di tutti
coloro a cui aveva dato fastidio.
Arrivato a Torote incontrò un uomo su di un asino da traino,
conversando con lui Pablo intese che era un fanatico di
politica che gli confesso di avere un'idea geniale per fermare
l'avanzata dei turchi e che l'avrebbe porposta al re.
Pablo gli pregò di raccontargliela così l'uomo mostrandogli
un disegno delle fortezze, quella nemica e quella del re gli
spiegò che il problema era il pezzo di mare che le divideva e
che la sua idea era quindi prosciugarlo tutto con delle
spugne, allora Pablo ridendo gli fece presente che l'acqua
sarebbe comunque tornata e lui rispose che aveva un'idea
per far si che l'acqua s'abbassasse, inoltre aveva altre idee
realizzabili attraverso degli incantesimi che però non avrebbe
eseguito finché il re non gli avesse dato un incarico ufficiale
degno della sua nobilità.
L'uomo strambo rimase a Torrejon per andare a trovare una
sua parente e Pablo prosegui ridendo e ripensando a quella
conversazione finché non vide una mula e un uomo che
camminavano a piedi, l'uomo guardava un libro e tracciava
dei raggi con un compasso mentre saltava da un lato
all'altro. Pablo spaventato si trattenne dal passare pensando
fosse un mago, quando finalmente si decise a passare
l'uomo gli fece domande strane riguardo forme e
circonferenze e quando Pablo gli chiese che lavoro facesse
lui rispose che era spadaccino professionista e che
applicava la matematica alla sua abilità per rendere i suoi
attacchi invincibili, e anzi non solo la matematica ma anche
la teologia, la filosofia, la musica e la medicina.
Gli mostrò un libro da lui scritto chiamato "grandezze della
spada" che contenava tutte le sue teorie e che avrebbe reso
invincibile qualsiasi spadaccino lo leggesse.
Mentre parlavano del libro arrivarono a Rejas e allogiarono in
un ostello, arrivati li l'uomo chiese a Pablo di posizionarsi in
varie angolazioni specifiche e chiese al proprietario dell'oste
di prestargli dei pali da spiedo così da poter formare degli
angoli, l'oste allora si beffeggiò di lui dicendo che quei pali
sarebbero serviti più a sua moglie per cuocere del pollo,
allora l'uomo offeso prese i pali da spiedo e iniziò ad usarli
come spade da scherma e saltando qui e lì iniziò a dare
dimostrazione delle sue teorie pur non colpendo nulla di
fatto. Infine cominciò ad inisinuare che la sua era vera abilità
e non quella dei campioni di scherma che non sanno far altro
che ubriacarsi. Proprio in quel momento un grande uomo
mulatto dall'aspetto minaccioso e rude sentendolo parlare gli
disse che lui era uno di quelli con la patente della scherma e
lo sfidò a duello, Pablo provò a difendere l'uomo ma lui
cacciò il libro e il compasso iniziando ad urlare elementi
geometrici, ai quali il mulatto rispose attaccandolo con la
daga, l'uomo spaventato allora iniziò a scappare saltellando
per la stanza urlando che non avrebbe potuto attaccarlo così
perché lui aveva già vinto grazie ai suoi calcoli delle
angolazioni.
Allora Pablo gli chiese di star zitto altrimenti i ragazzini li
avrebbero inseguiti a causa di una nuova legge che accusava
alcuni poeti di esser pazzi, il chierico sconcertato chiese a
Pablo di poter leggere questa legge, allora Pablo gli promise
di leggergliela una volta arrivati ad un ostello.
Alloggiarono in un ostello cui era solito stare il chierico ed
una volta arrivati trovarono su una porta più di dodici ciechi
che riconobbero il poeta dall'odore e dalla voce, tutti
iniziarono a chiedere di essere recitati orazioni e canzoni in
cambio di soldi.
Pablo capi che quel poeta pazzo riusciva a guadagnarsi da
mangiare grazie a gente ancora più pazza di lui
Cap. 3 pt.2
Su ciò che feci a Madrid e ciò che successe durante il
cammino per Cercedilla dove passai la notte.
Dopo cena il chierico poeta chiese a Pablo di leggergli la
nuova legge e apprese che si trattava di una legge contro i
poeti vuoti, frivoli e futili quindi si senti sollevato in quanto
secondo la sua opinione lui non ne faceva parte.
Pablo continuò a leggere la carta contro i poeti che
adoravano tutti i tipi d'oggetti etc... e il chierico arrabbiato
disse che sarebbe andato direttamente dal papà a provare
che le sue poesie di chierico non rientravano tra quelle frivole
e senza valore, ma Pablo gli rivelò che quella legge non
aveva effettivamente alcun valore e che quindi poteva star
tranquillo.
Pablo continuona leggere la parte dove si invitava questi
poeti a diventare stallieri o eremiti piuttosto che dedicarsi
alla poesia, questo fece arrabbiare il chierico ma Pablo lo
consolò ripetendogli che si trattava di una burla e nulla più
La carta proseguiva ironizzando sul fatto che questi poeti
non si l'avessero e portassero vecchie vesti, cosa che nel
caso del chierico era vera. Infine la carta ammetteva che
questi poeti erano anche utili per alcune categorie come i
comici, i ciechi e i sacrestani e che quindi gli si concedeva di
continuare il mestiere ma solo previo aver conseguito una
licenza, per i comici smettessero di far finire le scene con
bastonate o apparzioni del diavolo o matrimoni improbabili,
che alcune parole come cristiano, amata, onore e fratellanza
siano escluse dal loro vocabolario e per i sacrestani che la
smettano di comporre villancicos con i soliti nomi di santi
che con giochi di parole riscono a trasformare un santo
nell'altro. Inoltre si chiedeva di limitare che le storie dei ciechi
avvenissero sempre a Tetuàn.
Infine si vietava ai poeti di utilizzare i nomi delle grandi
divinità classiche con la pena di esser giudicati da loro dopo
la morte.
Tutti quello che ascoltarono la lettura della carta la
considerarono sensata tranne per il chierico che notando il
riferimento ai ciechi a Tetuàn lo ritenne un attacco personale
nei confronti della sua poesia e prosegui dicendo che lui ne
sapeva più di tutti perché aveva incontrato i più grandi poeti e
che addirittura indossava le braghe di uno di loro e prosegui
mostrandole a tutti cosa che scatenò un enorme risata degli
ospiti in tutta la stanza.
Alle due del pomeriggio Pablo salutò il chierico e uscì da
Madrid e incamminandosi per il porto incontrò un soldato
che saputo che Pablo veniva dalla capitale gli disse che lì ci
viveva gente senza valore infatti lui vi era andato per
richiedere un innalzamento di grado a seguito del suo
valoroso servizio al re ma che non gli era stato concesso.
Iniziò allora a mostrare le sue ferite di guerra che però erano
meno gravi di quello che lui faceva credere, aveva però delle
grosse cicatrici al volto.
Allora iniziò a raccontare delle sue imprese a Pablo che lo
lodava e il soldato sempre più acceso d'orgoglio disse che
era molto meglio lui che tutti gli eroi cavallereschi della storia
e che per saperne di più sulle sue gesta Pablo non avrebbe
dovuto far altro che chiedere dello "Scheggiato", speigé che
lo chiamavano così a causa di un dente che gli era stato
spezzato.
Mentre conversavano incontrarono un eremita dalla lunga
barba e le vesti grigie che dopo averli salutati iniziò a narrare
delle azioni di Cristo, a questo il soldato rispose che lui
durante le sue gesta si era visto ben più minacciato di Cristo,
l'eremita lo rimproverò e Pablo capi che probabilmente
l'uomo non era un vero soldato ma qualche Picaro burlone.
Pablo prosegui il cammino al porto dovendosi subire il
continuo rosario infinito dell'eremita da una parte e le bugie
del falso soldato dall'altra, questo fino a Cercedilla dove
allogiarono in un albergo.
L'eremita propose di giocare a carte e il soldato propose di
giocare sconmmettendo soldi, i tre accettarono.
L'eremita disse di non saper giocare e che dovevano
spiegargli il gioco ma dopo due giocate iniziò a voncere tutti i
soldi mentre gli altri due bestemmiavano e si mangiavano le
unghie dalla rabbia.
Finito il gioco | due chiesero la rivincita ma l'eremita rifiutò
Cap.4 pt.2
Sull'ospitalità di mio zio, le visite, la riscossione della mia
eredità e il ritorno alla capitale.
Lo zio di Pablo aveva una camera vicino al mattatoio,
perfetta per praticare il suo mestiere di boia, si accedeva alla
stanza salendo una scala, il tetto era basso e si doveva
camminare ingobbiti, nella stanza vi erano degli appendini
dove lo zio riponeva | suoi strumenti da lavoro; fruste, corde
etc...
Pablo già si sentiva a disagio ma lo zio lo rassicurò
dicendogli che avrebbe cenato bene la sera in quanto
sarebbero anche venuti degli ospiti.
Entrò il primo ospite che era un mendicante che pregava per
le anime che si vantava di aver guadagnato con l'elemosina
quanto lo zio facendo il boia.
Successivamente entrò Clemente un porchero che andava in
giro suonando un corno e dietro di lui entrò un mulatto tutto
sfregiato in volto.
Gli amici iniziarono a conversare sulla paga e su dei lavori
dei boia e lo zio si vantò di essere bravissimo nel suo
mestiere e di svolgerlo con diligenza.
Pablo nel frattempo era a disagio e notandolo il mulatto gli
chiese se fosse stato suo padre quello che l'altro giorno fu
condannato alle cinghiate sul didietro.
Pablo sinoffese e lo zio per difenderlo disse agli amici che lui
era un ragazzo di gran valore e che era professore ad Alcalà
e tutti si scusarono e Pablo pensava solo a quando dopo
aver riscosso l'eredità sarebbe scappato via.
Apparecchiarono la tavola e presero il cibo da una taverna
vicino alla casa, tirandolo su con una corda attaccata ad un
cappello.
Mangiarono tutte pietanze salate e questo portava gli uomini
a bere sempre più vino, arrivé anche un pesticcio di carne di
dubbia provenienza che Pablo rifiutò di mangiare.
Arrivarono poi delle salsicce tanto nere che sembravano le
dita di un nero e gli uomini le riempirono di sale così da poter
bere sempre più.
Quando arrivò il brodo il mendicante se lo rovescia addosso
e quando ubriaco com'era provò ad alzarsi e appoggiarsi al
tavolo già trabballante che si ribaltò e finî per macchiare
anche gli altri, accusò il porchero di averlo spinto e i deu
cominciarono a prendersi a botte e il porchero a causa di
tutto quel agitarsi vomitò sulla barba del mendicante.
Pablo cercò di frenare la rissa e di mettere a letto gli amici
dello zio e lo zio stesso che seppur non ubriaco quanto loro
era comunque messo male.
Una volta che tutti dormivano Pablo uscì di casa e passeggiò
per il suo vecchio paese, e passando per la casa di Cabra
venne a sapere che era morto.
Tornò a casa di notte, trovò uno degli uomini svegli ancora
ubriaco e delirante e gli altri dormirono fino alle 11 di di sera.
Si risvegliarono tutti intontiti e pensavano di aver dormito la
siesta del pomeriggio e difatti quando videro che alla finestra
era notte e c'erano le stelle credettero ci fosse un eclissi e
iniziarono a fare il segno della croce e a pregare.
Vendendoli così umiliati Pablo provò vergogna e la sua voglia
di scappare e avere a che fare solo con gente nobile
aumentò.
Si congedò dagli uomini e insieme a suo zio andarono a
dormire, la mattina seguente Pablo cercò di parlare allo zio
della sua eredità ma lo zio era ancora abbastanza intontito,
alla fine lo zio gli diede parte dell'eredità lasciatogli dal padre
che lo zio si era premurato di non utilizzare e anzi disse di
voler mettere a disposizione le sue di ricchezze perché
voleva che Pablo si laureasse e diventasse cardinale, cosa
secondo lui possibilissima anche grazie al buon esempio
che lui stesso aveva mostrato a Pablo.
Passarono la giornata a chiacchierare e invitarono gli amici
dello zio che giocarono a carte mentre bevevano vino a
dismisura.
Quando gli amici andarono via Pablo e lo zio andarono a
letto e quando venne mattina Pablo si assicurò di lasciare la
casa prima che lo zio si svegliasse, chiuse la porta da fuori e
passò la chiave dentro per la gattatoia e si diresse ad un
ostello dove restò prima di partire per la capitale Madrid.
Lasciò una lettera allo zio dove spiegava le ragioni della sua
fuga e che non avrebbe dovuto cercarlo perché non sarebbe
tornato e tantomeno aveva intenzione di rivederlo.
Cap.6 pt.2
Sul viaggio insieme al cavaliere e ciò che mi promise avrebbe
raccontato della sua vita e le sue abitudini.
Il cavaliere allora iniziò a raccontare le sue strategie, disse
che innanzitutto nella capitale c'era ogni tipo di persona, dal
più sciocco al più furbo, dal più ricco al più povero etc... ma
soprattutto c'era gente della quale non si sa nulla neanche il
nome, come nel caso di Pablo e che quindi é molto facile
fingersi cié che non si é, in questa realtà é importante
possedere ingegno per rubare agli altri ed ingannarli.
Spiega che il trucco é fingere d'esser benestanti, di
apparecchiare grandi banchetti durante il giorno che in realtà
sono frutto delle mercanzie rubate durante la notte.
Gli spiega anche un trucco per mangiare a casa d'altri anche
senza esser invitati; basta farsi un amico, scoprire dove abita
e la sera ad ora di cena presentarsi a casa sua usando la
scusa di voler passare del tempo con lui, e quando di sua
volontà chiede se abbiamo già cenato basterà rispondere di
no e quando ci inviterà a restare a cena bisogna accettare
immediatamente senza esitare. inoltre se dovessimo arrivare
e la cena è già a tavola, al momento dell'invito a cenare
accetteremo ma per avere il controllo delle porzioni diremo
umilmente che ci farebbe più piacere fare da cameriere che
mangiare, ma al momento del taglio delle porzioni, diremo
che l'odore è talmente squisito che sarebbe un offesa alla
cuoca non assaggiare qualcosa e così si potrà procedere a
mangiare un pezzo abbondante di tutto.
Il cavaliere dice comunque che se questa strategia non
dovesse funzionare si ha comunque l'opportunità di ottenere
una zuppa calda da qualche convento di frati.
Racconta che per quanto riguarda i vestiti, loro rattoppano e
aggiustano la roba vecchia in continuazione e evitano di
stare troppo al sole ma preferiscono l'ombra, così da non far
vedere buchi o rattoppi, e siccome la stoffa che si consuma
di più é quella tra le gambe, la rattoppano utilizzando pezzi
della parte posteriore, ma devono stare attenti alle giornate
ventose o quando fanno inchini, salgono scale o vanno a
cavallo perché si rischia di mostrare tutti i buchi.
Racconta che qualsiasi indumento si trasforma col tempo
diventando un altro e poi un altro ancora finché non diventa
completamente inutilizzabile.
Racconta inoltre di come la notte si nascondano dalle luci
così da non mostrare i cappotti spelacchiati e di come non
avendo soldi per il barbiere si aspetti che un altro fratello
abbia la barba cresciuta così da potersela radere a vicenda.
Per mostrarsi benestanti e far bella figura, bisogna
almenomuna volta all'anno, farsi vedere a cavallo (va bene
anche un asino) o in carrozza, salutando tutti, anche
fingendo di salutare parenti che non ci riconoscono e girano
la faccia.
Il cavaliere racconta di avere delle tattiche anche per quando
si sente il bisogno di grattarsi senza farsi vedere; per
esempio se ci sono delle donne e si ha prurito tra le coscie si
può fingere di aver visto un soldato colpito e indicare col la
mano la zona ma invece di indicarla la si gratta. Oppure se ci
si trova in chiesa e si ha prurito al petto si finge di fare il
segno della croce e ci si gratta etc...
Inoltre il cavaliere spiega che per quanto riguarda le bugie
loro sono bravissimi, fingono di conoscere grandi signori, di
esser loro amico o di averli per parenti, poi però specificano
che sono morti oppure che vivono in terre lontane.
Racconta poi del rapporto con le donne, dice che gli uomini
come lui non possono innamorarsi di donne oziose anche se
bellissime e che devono scegliere donne utili piuttosto, come
proprietarie di osterie o alberghi oppure stiratrici.
Dunque conclude dicendo che l'importante è mantenere gli
indumenti principali come gli stivali e il colletto in ottime
condizioni e il resto delle cose tenerle nascoste.
Conclde dicendo che fingersi malato spesso può aiutare e
che alla fine l'abilità più utile é quella del sapersi arrangiare
con le poche risorse a disposizione.
Pablo rimase tanto divertito da quei racconti che arrivé a
piedi fino a Rozas senza accorgersene neanche, e lî
passarono la notte. Cenarono e Pablo pagò la cena al
cavaliere che non aveva un soldo e gli confessò che | suoi
racconti lo avevano convinto a dedicarsi alla truffa, sentito
questo il cavaliere ne fu tanto felice che gli offri di
accoglierlo e presentarlo al resto dei suoi amici imbroglioni a
Madrid.
Pablo comunque non gli disse di tutti i soldi che aveva
ereditato, ma che ne aveva giusto abbastanza per pagare
quella giornata, gli comprò anche delle cinghie nuove peri
pantaloni, questo bastò a diventargli amico. | due andarono a
dormire e la mattina successiva si misero in cammino per
Madrid dove arrivarono sani e salvi.
Cap.2 pt.3
La mattina si svegliarono tutti e Pablo sentiva un forte senso
di fratellanza nei confronti di quelle persone.
Vide gente indossare camice rattoppate innumerevoli volte,
la difficoltà dell'indossare pantaloni pieni di buchi senza
riuscir a trovare il buco giusto per le gambe, tutti appena
indossati i vestiti iniziarono con ago e filo a rattopparsi
ovunque, assumendo le posizioni più contorte, i materiali li
distribuiva la vecchia ma fu il soldato a portarli.
Ina volta finito di aggiustarsi, si consultavano tra loro sul
lavoro fatto, nel caso ci fosse qualcosa si cucito male.
Pablo chiese di poter ricevere un vestito da indossare, che
avrebbe pagato con i suoi soldi, ma loro dissero che il denaro
sarwbbe stato depositato nella cassa comune e che gli
aveebbero dato loro un vestito, inoltre gli assegnarono anche
la zona della città dove sarebbe andato a "lavorare".
Ecco allora che trasformarono la sottana e il mantello di
Pablo in una camicia, scambiarono gli avanzi delle toppe con
un cappello, al posto del pantalone gli diedero dei calzoni
attillati strappati nei fianchi, le delle calze dovevano essere di
quelle a media altezza ma in realtà non arrivavano neanche
alle ginocchia, il colletto era rotto dietro e lateralmente e per
non farlo notare gli amici consigliarono a Pablo di girarsi
sempre nella direzione della persona con cui parlava, come
un girasole e nel caso dovessero guardarlo di spalle, di
tenere il cappello sulla nuca e se mai qualcuno gli avesse
chiesto come mai lo tenesse così, di rispondere
semplicemente che lui non aveva bisogno di coprirsi la
faccia.
Gli consegnarono una scatola con dentro l'occorrente per
cucire le toppe, insieme ad altri oggetti come un coltello, uno
sperone per cavalli, un acciarino e un'esca e gli dissero che
quella scatola gli avrebbe permesso di viaggiare il mondo
senza essere dipendente da nessuno.
Gli assegnarono un quartiere di "lavoro" e fu accompagnato
dallo stesso amico che lo indirizzò a quello stile di vita.
Uscirono di casa camminando lentamente e con il rosario
alla mano, salutavano uomini, donne e frati, come perfetti
gentiluomini. Camminavano passando da un lato all'altro del
marciapiede per evitare le persone che s'avvicinavano
all'amico di Pablo chiedendo di vari debiti che lui aveva con
loro, a tutti rispondeva ingegnosamente rimandando il
pagamento, Pablo capî che nulla di ciò che possedeva
l'amico era veramente di sua proprietà, ma tutto in affitto.
Ad un certo punto l'amico vide da lontano un uomo con il
quale aveva un grosso debito insanabile, che aveva
minacciato di cavargli un occhio, allora per non farsi
riconoscere si sciolse i capelli, indosso un certotto ad un
occhio e finse di parlare italiano mentre faceva segni della
croce per non essere scoperto. Spiegò a Pablo che questi
erano solo alcuni dei trucchetti che usava per evitare di
pagare i debiti.
Girato l'angolo della strada | due incontrarono una donnina
amica dell'amico di Pablo che gli offri del pane con
marmellata, ma verso mezzogiorno Pablo aveva ancora
fame e nonostante le rassicurazioni dell'amico, ancora non vi
era traccia di ottenere un buon pasto.
L'amico accortosi dell'impazienza di Pablo, gli offri di andare
a mangiare gli avanzi da un convento di frati, ma Pablo
rifiutandosi di mangiare gli avanzi di altri decise di andar via
a cercarsi da solo il pranzo e i due si divisero.
Pablo camminò per le strade con le sue monetine alla mano
cercando qualcosa da magiare, anche se non avrebbe voluto
spenderle. Arrivò dinanzi ad un fornaio che vendeva un
pasticcio, l'odore attirò immediatamente Pablo che rimase
immobile ad osservarlo, riflettendo sulla possibilità si rubarlo
oppure comprarlo. Mentre rifletteva si fece l'una e Pablo
disperato decise d'infilarsi in una taverna in cerca di
qualcuno da cui scroccare, caso volle che incontrò il dottor
Flechilla che aveva un aspetto alquanto malandato aveva
verruche sul viso ed era tutto sporco di fango, riconobbe
subuto Pablo e lo abbracciò, chiedendogli sue notizie.
| due iniziarono a chiaccherare e Pablo scopri che il dottore
si trovava li per il matrimonio della sorella e che non aveva
ancora pranzato, allora Pablo si offri di accompagnarlo a
casa per dare gli auguri alla sorella e nel tragitto disse che si
ricordava di una donna che il dottore aveva amato e che
sapendo dove ella abitava, avrebbe potuto farli incontrare,
catturando immediatamente l'attenzione del dottore.
Arrivati a casa Pablo diede gli auguri agli sposi che per
evitare lui rimanesse lì dissero d'aver cucinato poca cosa e
che se avessero saputo d'avere ospiti avrebbero cucinato di
meglio, ma Pablo furbamente li discolpò dicendo che era
amico di famiglia e che non c'era bisogno di trattarlo come
ospite. Dunque si sedettero a tavola e Pablo con loro, non
essendo stato in alcun modo invitato Pablo si assicurò di
tenere a bada l'amico dottore parlandogli di tanto in tanto
della donnina che piaceva al dottore.
Così man mano che arrivavano le portate Pablo con foga le
era un ipocrita che infrangeva tutti icomandamenti.
Arrivò poi un altro Polanco, con una grande veste nera, yna
lunga barba, una grande croce al collo e una campanella alla
mano, andava in giro di sera suonando la campanella e
chiedendo l'elemosina e quando vedeva una casa aperta
senza che ci fossero dentro i proprietari, vi si intrufolava e
rubava il possibile e se mai lo beccavano, ricominciava con
la campanella e le parole di pietà da mendicante.
Dunque Pablo raccontò di come aveva rubato il rosario d'oro
e la vecchia governante che si occupava di gestire la casa e
vendere gli oggetti, lo prese. Capitò però che un giorno
mentre la vecchia andava a vendere degli oggetti, fu vista da
qualcuno che riconobbe un suo oggetto rubato e andò dalla
polizia che interrogò la vecchia che confessando i suoi
crimini, rivelò anche l'esistenza della casa dei ladruncoli che
furono tutti arrestati, Pablo compreso.
Cap.4 pt.3
Su ciò che successe in prigione, di come la vecchia venne
frustata, i compagni finirono alla gogna e di come io ne uscii
illeso.
Arrivati alla prigione, misero a tutti le catene ai piedi e li
calarono in una prigione sotterranea, ma Pablo corrompendo
la guardia con i denari che aveva, riusci a non andarci.
Pablo racconta di come mentre li portavano in prigione,
legati e in fila uno dietro l'altro, la gente rideva di loro, perché
a causa delle corde e degli spintoni delle guardie, gli si
strappavano i vestiti di toppe che avevano indosso, dunque i
poliziotti cercavano di afferrarli dalla ciccia che in realtà
neanche avevano dato che pativano sempre la fame.
Pablo alla fine passò la notte nella prigione riservata ai
signori, ma proprio al suo fianco era posto il gabinetto e
Pablo sentiva tutti i rumori e le puzze da li provenienti, così
chiese che si spostasse il vaso e iniziò a discutere con gli
altri compagni, iniziarono a prendersi a botte e uno di loro
fece cadere il vasino che fece scappare tutti tanta era la
puzza che emanava.
Dal baccano si svegliò il direttore del carcere, pensando che i
prigionieri stessero evadendo e quando andò a chiedere
cosa fosse successo tutti diedero la colpa a Pablo che si
giutificò dicendo d'esser stato disturbato tutta la notte dalla
gente che andava al bagno. La guardia corrotta pensando di
poter ricevere altri denari gli intimé di portarlo nel
sotterraneo, ma Pablo che non voleva spendere altri soldi
acconsentì e scese dove venne accolto con felicità dagli altri.
Alla mattina si svegliarono e le guardie gli imposero di
pagare per la pulizia, Pablo pagò ma i suoi anici non avevano
soldi.
Vide un ragazzo giovane pieno di frustate sulla schiena e
ricoperto di catene e catenacci, si scoprì che era stato
imprigionato per sodomia (prostituzione, omosessualità) e
gli altri prigionieri si guardavan bene dal proteggersi da lui
nel timore di esser molestati.
L'amico chiamato Robedo era conciato malissimo e diceva
di esser stato improgionato per la trobba liberalità... infatti
rubava qualsiasi cosa gli si presentasse davanti.
Inoltre c'erano altri quattro uomini condannati ad essere
rematori ne erano allegrissimim dicevano che cosi avrebbero
potuto servire il re.
Tutti questi uomini indispettiti dal fatto che gli amici di Pablo
nln avessero pagato per le pulizie, decisero di prganizzare un
agguato durante la notte, dapprima spaventandoli fischiando
e battendo con delle funi su di una tavola di legno, questo
soaventò gli amici che si rifuggiarono tutti insieme in una
sola brandina, allora gli uomini non soddisfatti iniziarono a
lanciare mattoni, uno di questi colpi don Toribio alla nuca,
che iniziò a gridare aiuto, ma gli uomini ne corpirono le grida
cantando e facendo rumore con le catene.
Don Toribio cercò di trovare riparo dagli amici ma era ormai
sotto una pioggia di mattoni, ridotto malissimo e quindi
decise di arrendersi e promise di pagare vendendo | suoi
vestiti se lo avessero lasciato vivere, gli uomini
acconsentirono. Gli altri amici fecero lo stesso e la mattina
seguente furono costretti a denudarsi e a lasciare gli abiti
agli uomini, cercarono dunque di coprirsi con una coperta
ma era piena di pidocchi e furono costretti a togliersela.
Pablo uscì di nuovo dal sotterraneo e andrò a parlare con la
guardia e corrompendola gli chiese di chiamare il notaio
incaricato del suo processo. Quando il notaio fu arrivato
Pablo gli disse di avere del denaro e gli chiese di
conservarglielo e possibilmente di favorirlo nel processo in
quanto lui era un gentiluomo finito in prigione per inganno.
Il notaio corrotto gli promise di poter liberarlo senza alcun
problema, ma fece intendere a Pablo che per star tranquillo
diveva pagare qualcosa anche alla guardia e al relatore,
giacché auesta gente ninnfaceva favori se non per interesse,
dunque pagl altri denari e la guardia gli tolse le catene e lo
lasciò entrare nel suo alloggio.
Pablo conobbe la moglie del carceriere, una donna grassa, e
amor cortese.
Ancora una volta per sembrare un uomo importante Pablo
noleggiò un asino e si mascherò e andando all'albergo
chiese alle due donne di un uomo chiamato don Ramiro
Guzman signore di Valcerrado e Vellorete, disse di essere
suo maggiordomo passato per consegnare le riscossioni e
fare i suoi saluti, successivamente andò via e fece ritorno a
casa poco dopo, trovando le due donne ad accoglierlo
felicemente, riferendosi la visita e rimproveraandogli di
avergli nascosto d'esser signore di due città.
La giovane elettrizzata dall'idea d'aver un marito ricchissimo
propose a Pablo di vedersi quella stessa notte in camera sua.
Per arrivare alla camera Pablo doveva passare attraverso un
corridoio che sbucava sul tetto e attraversandolo avrebbe
potuto accedere alla finestra della camera della giovane, ma
nel buio della notte Pablo scivolò e cadde sul tetto del vicino,
un notaio corrotto, spaccando tutte le tegole, si svegliarono
tutti dal grand rumore pensando si trattasse di ladri, Pablo
tentò di nascondersi dietro un camino ma lo scoprirono, lo
presero a legnate e lo legarono, tutto davanti agli occhi della
giovane donna che però era divertita perchè essendo che
Pablo le aveva detto d'esser mago, pensava stesse facendo
qualche incantesimo dei suoi.
Il notaio allora iniziò ad interrogare Pablo e sentendo che
aveva delle chiavi in tasca appurò fossero chiavi per
scassinare e non ci fu modo per fargli cambiare idea, provò a
dirgli d'essere don Ramiro de Guzman, provò a pregarlo in
ginocchio, ma non servì a nulla, lo legarono e lo fecero
scendere dal tetto.
Cap.6 pt.3
Di come continua il medesimo racconto, insieme e ad altri
vari avvenimenti.
Pablo passò la notte legato, senza riuscire a chiudere occhio,
si ricordò delle tante pagine d'accusa che aveva scritto il
notaio solamente a causa delle chiavi che aveva in tasca,
fatte passare per chiavi da scassino.
Quando Pablo provava a liberarsi dai nodi il notaio lo sentiva
subito e usciva a stringerglieli, probabilmente neanche lui
dormiva, pensando a come avrebbe potuto manipolare oltre
quella menzogna.
Il notaio si alzò di buon mattino e approfittò per frustarlo di
nuovo ripetendogli che era peccato rubare. Nel frattempo,
mentre Pablo subiva le angherie del notaio e pensava
corromperlo con denaro per farlo smettere, entrarono il
portoghese e il catalano, chiamati dall'amata di Pablo una
volta resasi conto che non si trattava di un incantesimo ma
di una malfatta. Il giudice, vedendo che gli uomini
conoscevano Pablo, estrasse la penna intento a farli apparire
come complici nel processo.
Il portoghese offeso disse d'essere un gentiluomo, cavaliere
di Palazzo e che Pablo lo era altrettanto e avvicinandosi
all'amico iniziò a slegarlo ma il notaio urlò chiamando l'aiuto
dei suoi servi che però non intervennero, allora gli amici lo
slegarono e il notaio vedendosi indifeso cercò di giustificarsi
e Pablo che capendo le sue parole gli diede dei danari per far
finire una volta per tutte la questione e andò via con gli amici,
ringraziandoli per il gesto.
Tornarono a casa e il catalano e il portoghese pensavano di
Pablo che fosse un uomo duro e ribelle oltre che ricco,
questo faceva sentire Pablo come in trappola e quindi pensò
di scappare dalla casa e per farlo di nascosto ed evitare di
pagare, Pablo si rivolse al dottor Brangadalas e a dei suoi
amici che sarebbero duvuti passare a prenderlo una sera.
Quando arrivarono dissero alla governante che erano stati
mandati in segreto dal santo uffizio, tutti tremarono
credendo che Pablo fosse negromante. Allora gli uomini
portarono via Pablo e non ci fu obiezione ma quando
portarono via il suo bagaglio allora ecco che obiettarono, ma
gli uomini risposero che era sequestrato dall'inquisizione.
Gli uomini speogarono anche che Pablo era in relazione col
demonio e che tutti gli uomini che venivano a cercarlo in
realtà erano demoni e che il denaro che avevano sentito
contare in realtà non era denaro etc... e con questo li
convinsero e Pablo poté prendere le sue cose e andar via.
Pablo allora discusse con gli uomini sulla possibilità
d'indossare vestiti eleganti e illustri e d'andare in giro con dei
giovani servi così da poter dar l'impressione d'esser ricco e
sposare una donna altrettanto ricca, gli uomini furono
d'accorso e si offrirono anche per aiutarlo a conoscere
qualcuna.
Pablo allora determinato partecipò a delle aste pubbliche per
comprare l'erredo di matrimonio, rubé un cavallo ma non
riusci a trovare un giovane servo.
Pablo allora si diresse sulla strada principale e si avvicinò ad
un negozio di bardature per cavalli, fingendo di star
Cap.7 pt.3
Su come prosegui la stessa questione insieme ad altri
accadimenti e sciagure.
La mattina seguente pensarono al piano per ottenere servi,
argenteria e cibo e pagarono un cuoco che insieme a tre
servi si sarebbe occupato di tutto.
Dunque Pablo andò ad affittare il cavallo e si diresse alla
casa del Campo. Dai suoi indumenti sporgevano lettere e
documenti vari e quando arrivò si scusò per il ritardo dovuto
ai suoi impegni con il re, le donne e i cavalieri lo accolsero
con amorevolezza, chiamandolo con il nome di Don Felipe
Tristan, che lui stesso aveva inventato.
Arrivé quindi il cuoco con tutto l'occorrente e Pablo gli ordinò
di andare ad apparecchiare, tutti lo guardavano in silenzio,
con ammirazione. Le vecchie andarono a complimentarsi
con Pablo che nel frattempo godeva della vista delle giovani
donne tra cui colei che avrebbe voluto sposare, una giovane
bellissima, minuta, dalla pelle bianca, gli occhi verdi e i
capelli biondi.
Prima di pranzare andarono a guardare le vasche dove vi
erano i pesci e conversando Pablo capi che la sua futura
sposa era alquanto sciocca ma poi si consolò già che lui
voleva una donna con cui andare a letto e non come
consigliera.
Mentre camminavano il colletto di Pablo si incastrò in un
cespuglio e un ramo lo squarciò, così la giovane prese uno
spillo e glielo sistemò, la madre allora disse che se fosse
passato a casa sua il giorno dopo, la giovane Anna glielo
avrebbe ricucito.
La cena fu spelendida e ricca di portate e nel momento in cui
si stava sparecchiando entrò un giovane cavaliere dal
giardino, Pablo riconobbe essere il suo vecchio amico Don
Diego Coronel che si rivolgeva con fare familiare alle donne.
Diego giardò Pablo che era vestito con abiti eleganti e
mentre parlava con le donne non faceva che osservarlo e
successivamente chiese il nome di quell'uomo e tutte
risposero che si trattava dell'onorevole cavaliere Don Felipe
de Tristan.
Sentito questo Don Diego fu scioccato e rivolgendosi a Pablo
chiese perdono per averlo scambiato per un servo che ebbe
a Segovia, di nome Pablo, figlio di un barbiere.
Tutti iniziarono a ridere e Pablo si sforzo di non impallidire e
chiese che gli si fosse presentato tale uomo che infatti molti
gli avevano detto ci assomigliasse.
Continuò allora Don Diego a scusarsi e aggiunse che quel
tale servo era figlio di una strega e di un ladro, che suo zio
era boia e lui un uomo spregevole e criminale.
Pablo fece finta di nulla ma soffriva al sentire quelle parole,
andarono via tutti e Don Diego sali sulla carrozza con le
donne è chiese come mai di quella merenda con il cavaliere
e loro risposero che si trattava del primogenito erede di
grandi ricchezza e che dunque volevano ammogliarlo con la
giovane Anica e quindi incontrandolo volevano capire se
fosse un uomo onorevole.
Intanto Pablo andò a casa con i cavalieri che gli chiesero di
restare a giocare a carte, perse la prima giocata ma poi vinse
dei danari e tornò a casa.
Incontrò | supi amici il dottor Brandalagas e Pero Lopez che
stavano pianificando delle truffe, vedendolo però subito si
precipitarono curiosi di come fosse andata la cena ma Pablo
triste e di malumore gli raccontò solo di essersi trovato in
una brutta situazione a causa dell'incontro con Don Diego,
allora gli amici gli consigliarono di fingere e di non lasciare
andare per nulla al mondo il matrimonio.
Vennero a sapere che quella sera il vicino di casa
organizzava una serata di gioco e entrando in casa | due
amici per primi, chiesero il permesso d'invitare a giocare un
frate, che aveva parecchi denari e che non era molto forte nel
gioco ma voleva passae euna serata in compagnia, il
padrone di casa acconsentì.
I due amici allora uscirono a chiamare Pablo che sentita la
conversazione si era già travestito da frate e umilmente
entrò nella casa e iniziò a giocare, Pablo che ne sapeva bene
di quel gioco li lasciò vincere per un pé ma
successovamente vinse tutti i soldi e andò via.
Tornarono a casa e divisero la vincita.
La mattina successiva Pablo uscì per affottare il cavallo ma
non ce n'era neanche uno già che di falsi cavalieri come lui
ce n'erano molti, allora andò a San Felipe dove vode un servo
che sorvegliava il cavallo di un letterato che stava seguendo
la messa, cosi dandogli una mancia chiese al servo di
lasciargli prendere il cavallo giusto il tempo d'andare a fare
un giro per la strada di Arenal che era dove viveva la sua
amata.
Il servo glielo lasciò e andé col cavallo a fare dei giri per
della sua amata, ma questa volta trové due uomini, gli
incaricati di Don Diego, che gli dettero una legnata alle
gambe facendolo cadere a terra e successivamente gli
tagliarono la faccia da orecchio a orecchio, cosi gli rubarono
il mantello e lo lasciarono a terra chiamandolo furfante,
bugiardo e brigante.
Pablo pensò a chi avesse potuto fargli una cosa del genere,
avendo avuto molti nemici, ma mai pensò potesse esser
stato Don Diego.
Pablo allora urlé al ladro e arrivé la polizia che lo porté da un
medico e siccessivamente a casa.
Pablo si mise nel letto, confuso e dolorante, con la faccia
divisa a metà, senza poter sentire le gambe, impossibilitato
nel perseguire gli amici che gli avevano rubato i soldi, nello
sposarsi e tantomeno nel vivere nella corte o in periferia.
Era stato derubato di tutto.
Cap.8 pt.3
Sulla mia guarigione e altri avvenimenti particolari.
Pablo si svegliò e si trovò dinanzi la padrone di casa, una
vecchia rugosa chiamata Guia, maestra nell'arte dell'inganno
e della parola, insegnava alla giovani donne come ottenere
ciò che volevano con il fascino e la parola.
La vecchia infatti parlava sempre attraverso proverbi
popolari e quella mattina dopo tanti giri di parole Pablo capi
che era venuta a riscuotere i soldi dell'alloggio.
Non era solita venire, solo una volta era ansata da Pablo
raccontando di aver sentito delle voci su una certa
stregoneria e che volevano arrestarla ed era andato ad
avvertirlo che non si trattava di lei ma di un'a.tra con lo
stesso nome.
Pablo allora le consegnò | soldi ma proprio in quel momento
vennero ad arrestarla per concubinaggio e trovando Pablo
nel letto con lei dinanzi pensarono fosse l'amante e lì presero
entrambi, ma un altro ospite, un fruttivendolo che era nella
stanza più interna, senti le urla e scappò, la polizia venne a
sapere grazie ad un altro ospite che Pablo non era l'amante è
cosi lo lasciarono stare e inseguirono l'altro.
Pablo fi lasciato stare se pur malmenato e se la rideva delle
prese in giro degli altri furfanti alla vecchia. Arrestarono
l'uomo scappato e la vecchia e si scusarono con Pablo,
lasciandolo in pace.
Pablo si senti sollevato dell'arresto della vecchia così adesso
non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla, anche se una
giovane serva gli disse di non fidarsi della sua incarcerazione
in quanto lei sapeva volare.
Pablo restò a curarsi una settimana, dovette mettere i punti e
portare le grucce, inoltre spese tutti i denari tra cure, cibo e
alloggio, quindi si decise ad uscire e andare a vendere i suoi
vestiti per comprarne altri molto più umili e poveri,
successivamente si fece istruire da un mendicante riguardo
le frasi pietose che avrebbe dovuto dire un povero per
ricevere denari.
Iniziò così a lavorare come mendicante per le strade, anche
cercando di far pena con le sue cruccie e guadagnava molto
bene così facendo, avrebbe guadagnato di più se non fosse
stato per un giovane senza braccia e senza una gamba, che
dentro una carriola, chiedeva l'elemosina nella stessa zona.
Allora Pablo modificò un pò le frasi che doveva e cosi riusci
a guadagnare di più.
Pablo portava entrambe le gambe in una borsa di cuoio e
usava le crucce, dormiva sotto un portico assieme ad un
altro mendicante, che era come un maestro, era il più bravo a
fingere le più svariate malattie e guadagnava più di tutti;
aveva una massa enorme che sporgeva e si legava con una
corda il braccio in modo che sembrasse tagliato. Si metteva
steso e con la massa di fuori a mendicare; alle donne faceva
complimenti tanto che molte passavano di li solo per se
tirseli fare e lasciare una moneta, e cosî faceva con i soldati,
i cavalieri, i clerici etc... il suo segreto era che faceva
complimenti e adulava tutti.
Pablo e l'uomo divennero amici e lui gli rivelò un segreto,
infatti lui gestiva dei ragazzetti mendicanti e ladruncoli che
gli consegnavano parte di ciò che rubavano e inoltre aveva
anche dei chierichetti che gli dividevano la metà delle
raccolte dalle casse dell'elemosina. Indirizzò cosipi Pablo
sulla stessa via e in meno di un mese Pablo guadagnò
moltissimo.
Alla fine con la promessa si far affari insieme l'uomo rivelò a
Pablo il più grande dei trucchi, i due rapivano dei ragazzi e
quando il banditore ne annunciava la notizia di scomparsa,
facevano finta di averli salvati da un qualche incidente e
averli portati a casa, cosî ottenevano la mancia per il
ritrovamento. Cosi Pablo diventò ricco e le sue gambe
iniziavano anche a guarire.
Decise poi di lasciare la capitale e andare a Toledo dove
nessuno lo conosceva, comprò un abito scuro, un colletto e
una spada e salutato l'amico mendicante Valcazar parti.
cambiare compagnia teatrale, s'atteggiava a critico teatrale,
criticava i commediograio più famosi, gli venivano chiesti
consigli sugli addobbi teatrali ed era lui che giudicava la
lettura di nuove commedie.
Il grande successo spinse Pablo a scrivere anche un breve
romanzo e un intermezzo, allora provò a scrivere anche una
commedia divina sulla Madonna del Rosario, con tanto di
apparizioni sonore di diavoli e anime del purgatorio e fu
molto apprezzata dal pubblico la presenza del demonio, la
commedia ebbe successo.
Pablo però non riusciva a dedicarsi al lavoro perché c'erano
sempre degli innamorati che andavano a chiedergli poemi
d'amore, chi per le mani, chi per i capelli, chi per gli occhi
etc... anche se era pieno di botteghe che componevano testi
cosi, le persone sceglievano Pablo perché aveva i prezzi più
convenienti.
Compose villancicos per sacrestani, suore e ciechi.
Successe anche che un cieco per cui scrisse una poesia la
pubblicò poi sotto suo nome etc...diventò ricco e propspero,
aspirava ad essere un grande autore e direttore di una
compagnia, aveva comprato una casa molto bella.
Pablo era solito rintanarsi nella sua soffitta per scrivere le
sue opere, e li una serva gli portava del cibo. Pablo era solito
scrivere le sue commedie recitandole con enfasi come se si
trovasse sul palco in quel momento, dunque capitò un giorno
che nel momento in cui la serva saliva le scale per portargli il
cibo, lui stava scrivendo un verso riguardante una battuta di
caccia e un orso, allora la serva pensando che le urla fossero
vere scappò di corsa per le scale, rovesciando tutti i piatti e
urlando che un orso stava uccidendo un uomo e attirando
l'attenzione di tutto il vicinato.
Successe però che il direttore fu arrestato per dei debiti e si
sciolse la compagnia, gli amici provarono a indirizzare Pablo
verso altre compagnie ma adesso che era ricco non voleva
più lavorare ma solo divertirsi e così salutò tutti e andò via.
Pablo si dedicé ad essere amante, più specificamente
l'amante di una monaca, l'aveva conosciuta durante una
messa in scena e lo trattava con tanto amore ma le
dispiaceva che fosse finito a fare | commediante già che
Pablo le aveva detto essere il figlio di un grande gentiluomo,
allora Pablo le scrisse una lettera dove diceva di aver
lasciato la compagnia per amor suo più che per una sua
scelta e che non avrebbe voluto altra compagnia se non
quella della donna e che sarebbe stato felice di incontrarla al
prossimo parlatorio.
La monaca fu felicissima di quella notizia e replicò alla
lettera dicendo che ne era felice, che magari in parlatorio non
si sarebbe potuto, ma che si sarebbero visti all'ora dei vespri
(un momento della messa) e che riguardo le visite avrebbe
potuto ingannare la badessa per favorirle.
Allora Pablo dopo mangiato si vesti elegante e andò in
chiesa e dopo aver pregato cominciò a scrutare attraverso le
grate, cercando la sua amata, ad un certo punto udì un colpo
di tosse che era il segnale e a sua volta tossi, ma al posto
della giovane spuntò una vecchia monaca, tanto che era
abituale utilizzare quel tipo di segnale nei conventi.
Restò nella chiesa fino a che non iniziarono i vespri e ne
senti il doppio, a furia di stirare il collo per sporgersi a
vederla gli si allungò.
Pablo stando sempre li diventé molto amico con il
sacrestano e i chierichetti
Andò allora alle grate esterne dove c'era sempre tantissima
gente "devota" tanto che bisognava andar prima a prender
posto. Pablo osservava tutti gli atteggiamenti diversi degli
amanti, chi osservava scrupolosamente, chi le contemplava
a bocca aperta dal basso, chi sventolava delle lettere, chi
cercava di far ingelosire l'amata passando con altre donne
etc...e mentre succedeva questo sulla strada, nel frattempo
sopra la torre c'erano le monache che attraverso i buchi delle
grate cercavano di raggiungere i loro amati, allungando un
braccio, un piede o un bacio, distribuivano rosari, fazzoletti,
guanti e nastri per capelli oppure tossivano o facevano
segno scuotendo i capelli...
| loro amanti erano sempre lî in strada, in estate, in inverno o
con la pioggia, tutto per vedere una donna attraverso delle
sbarre o una vetrata, era come amare un uccellino in gabbia
o un dipinto. | piaceri non erano altro che tocchi sfiorati delle
dita, mettendo la testa tra le sbarre e dandosi appuntamento
alle finestre, amavano di nascosto e parlavano piano,
dovevano sopportare le vecchie monache. E la cosa più
eclatante era la gelosia delle monache nei confronti delle
donne fuori, dicevano che il loro amore era l'unico vero e
degno.
Ormai Pablo era familiare ai sacrestani, alla badessa e al
vicario, ma rifletteva sulla difficoltà di amare una simile
donna, sul far peccato col solo sfiorarsi.
Quando andava al parlatorio, per non farsi sentire da
nessuno, parlava basso come un confessore e avvicinava
cosî tanto la faccia alle grate che portava i segni del peccato
in viso fino al giorno dopo, in aggiunta le monache alla ruota