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Storia dell'infanzia e della famiglia, Appunti di Storia Della Pedagogia

Un percorso decennale di studi e ricerche sulla storia dell'infanzia e della famiglia, sviluppando nuovi itinerari conoscitivi al cui interno pare imprescindibile il legame tra realtà istituzionali socialmente codificate e quelle “pedagogie narrate” che hanno influenzato i comportamenti e le mentalità dei singoli e dei gruppi. Si parte dall'ipotesi di Philippe Aries, che ha inaugurato una nuova stagione della storia dell’età bambina, sulla base di nuove ipotesi interpretative e grazie a nuove fonti come le rappresentazioni pittoriche, l'alimentazione, abbigliamento.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 30/01/2024

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beatrice-farfalla 🇮🇹

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Scarica Storia dell'infanzia e della famiglia e più Appunti in PDF di Storia Della Pedagogia solo su Docsity! INFANZIE - Prefazione Negli ultimi decenni la ricerca storico-educativa è caratterizzata da profonde e significative trasformazioni che ne hanno modificato gli aspetti metodologici e gli approcci interpretativi. Nel 900 = serie di innovazioni che portano l'infanzia ad avere una posizione centrale storiografica e conoscitiva. Si cerca di rintracciare le tante identità dell'infanzia, sulla base sia del genere sia della classe di appartenenza. È un lungo cammino che si fa risalire all'avventura conoscitiva di Philippe Aries, che ha inaugurato una nuova stagione della storia dell’età bambina, sulla base di nuove ipotesi interpretative e grazie a nuove fonti come le rappresentazioni pittoriche, l'alimentazione, abbigliamento. Profondo legame tra modelli culturali dominanti e il dipanarsi delle storie di vita reali narrate soprattutto in fonti letterarie, biografiche, … Esempio significativo: trasf vita familiare tra 800 e 900 come riflesso dell'egemonia degli stili di vita del ceto borghese. Esperienza di Gustave Flaubert: def dalla propria famiglia come un bambino con deficit intellettivi, “l'idiota della famiglia”, divenuto poi un genio della letteratura mondiale. Nella storia dell'infanzia è difficile da intercettare il campo relativo alla storia e realtà dell’infanzia delle classi popolari che spesso non hanno lasciato alcuna testimonianza scritta (Borruso attinge al patrimonio culturale delle tradizioni folkloriche siciliane). Il volume è la sintesi di un percorso decennale di studi e ricerche relativo alla storia della famiglia, educazione sentimentale, di genere e dell'infanzia, sviluppa nuovi itinerari conoscitivi al cui interno pare imprescindibile il legame tra realtà istituzionali socialmente codificate e quelle “pedagogie narrate” che hanno influenzato i comportamenti e le mentalità dei singoli e dei gruppi. - Introduzione Storia dell'infanzia è un ambito di studi sempre più adatto da illustri studiosi che hanno fondato, ampliato e rielaborato nuovi ambiti di indagine, nuova idea di “passato” con una molteplicità di fonti storiche, nuove e sempre più interdisciplinari metodologie interpretative. Emergono nuove fenomenologie storico-sociali caratterizzate da contraddizioni, differenze, discontinuità. Nuove sensibilità culturali, nuove fonti, danno corpo ad una storiografia sull'infanzia, declinata più come storia sociale e articolata in due prospettive: storia dell’infanzia e storia dei bambini e delle bambine reali. Prospettive di indagine si sono aperte a nuove frontiere della ricerca storico-educativa, volte a ricostruire la vita privata, i processi educativi reali, le differenze di genere, passioni, emozioni e affetti, tutto quel sottosuolo culturale significante, inscritto nei dispositivi informali della vita umana. A partire dall'ipotesi di Philippe Aries, 1960 “Padri e figli nell'Europa medievale e moderna”, si sono sviluppate molte ricerche sulla storia dell'infanzia. In questo contesto la nostra ricerca si muove all’interno di alcuni assunti interpretativi che costituiscono il tessuto connettivo delle nostre ipotesi interpretative. Ipotesi di Aries: - In primo luogo: secondo lui una delle più grandi rivoluzioni dell’età moderna sarebbe collegata al riconoscimento della condizione infantile intesa come valore in Occidente, da lui identificato come sentimento dell'infanzia. Sentimento infanzia evoluto con il sentimento della famiglia, sempre più luogo primario della vita affettiva e educativa. Valorizzazione nuova infanzia rispetto al passato, consapevolezza della specificità della vita infantile, colta nella sua diversità dalla vita adulta. A questa trasformazione è collegato il sorgere di una inedita sfera della vita privata, in contrapposizione alla sfera pubblica, diventa luogo di rifugio, di affettività, in cui si stabiliscono rapporti di sentimento tra coppia e figli, luogo di attenzione per l'infanzia. Altro avvenimento storico-educativo = espandersi dei processi di alfabetizzazione che si affermano in Europa e separano sempre di più l'infanzia dal mondo adulto, con differenziazioni di classe e di genere. > alfabetizzazione diffonde e trasforma la lettura bambina che assume i connotati di un'esperienza infantile inscritta all’interno della vita privata familiare e che sembra coinvolgere la relazione madre-figlio. Interconnessione tra le emozioni coinvolge tutti i campi della vita umana. Modelli educativi dominanti presuppongono educazioni differenti in base alla classe sociale/genere = organizzazione gerarchica, discriminazione di genere e sociale. Vita e affetti familiari nelle metamorfosi della famiglia borghese. Infanzia di Gustave Flaubert 1. Metamorfosi famiglia borghese tra Sette e Ottocento Trasformazione fam occidentale e relazioni al suo interno = ampio dibattito storiografico. Da seconda metà 800 famiglia coniugale intima = luogo di vita privata e affetti. È una trasf che coinvolge le relazioni al suo interno = crisi fam patriarcale e leggi che regolamentavano i rapp familiari. La fam si trasforma con manifestazioni diverse nei diversi contesti sociali. Coppia genitoriale = ruolo di cura e accudimento verso una prole che diventa patrimonio affettivo da custodire. Nuova mentalità centrata sull'individualismo affettivo, sulla scoperta del sentimento dell'infanzia come stagione della vita diversa da quella adulta e da preservare e curare. Idea di matrimoni solidali, non più x interessa socio-economici ma sulla base di un coinvolgimento emotivo. Qst trasf sentimentale coinvolgerá anche le pratiche educative riservate all'infanzia. nell'apprendimento della lettura, passività caratteriale, ebetudine prolungata. Anche sua vita adulta = malessere esistenziale profondo, dopo la morte di padre e sorella si rifugia con la madre e la nipote in provincia, in isolamento, eccetto qualche viaggio con l'amico Maxime da Camp, dove muore nel 1880. Sartre nella veste di biografo di Gustave parte dall'idea che ciascun individuo sia condeterminato dal proprio ambiente e dal contesto relazionale e affettivo in cui è immerso riferendosi ad un proc di interiorizzazione continua e alle cond materiali, sociali ed economiche nelle quali l'individuo si trova e che contribuiscono a costituire la sua struttura identitaria “suo malgrado”. Libertà individuo non appare trascendentale all’esperienza individuale. Sartre analizza biografia umana e intellettuale di Flaubert, partendo dalla sua fam di origine per comprendere in che modo sia riuscito a sfuggire dal suo destino familiare rendendo unica la sua esistenza e liberandosi dello stigma ricevuto. Proc di liberazione attrav la quale prendono forma i percorsi identitari degli individui e la capacità di ri-progettarsi in autonomia rispetto ai contesti di vita in cui si è immersi. “Preoccupazione di famiglia” interpretata alla luce dei modelli educativi dominanti del tempo, rivelando le diverse idee di infanzia e le prassi educative in uso. Le ragioni della sofferenza di Gustave derivano dalle intrecciate relazioni familiari, influenzate da ciò che in primis i suoi genitori hanno vissuto prima di lui. Fonti = corrispondenza di Flaubert e sua prod letteraria quasi del tutto autobiografica (lo è la > parte della sua prod adulta). Esempi: ● Educazione sentimentale (1869) racconta amore irrealizzabile x Elisa Schlésinger ● Madame Bovary (1856) identificazione con la protagonista nel momento in cui l'autore è in sede di processo per immoralità, x difendersi dalle accuse di oscenità del romanzo scrive “Madame Bovary c'est moi”. Seguendo l’analisi di Sartre: 1. Il “destino” del nome Cognome Flaubert ha un peso significativo in quanto il cognome è un qualcosa di immutabile e necessario, una volta nati non si può evitare ne si può scegliere. È un marchio d'origine, un vincolo familiare, un codice che può aprire o chiudere possibilità. La famiglia Flaubert è una famiglia borghese in ascesa che però si situa culturalmente a metà tra struttura di fam patriarcale e semi-feudale (pater familias) e cultura borghese utilitaristica che vede fam come un'impresa che si proponeva di accedere a tappe alle più alte sfere della società di Rouen, attrav meriti e arricchimento e con un'iniziale valorizzazione dell'individualismo affettivo. Padre di Gustave: brillante chirurgo primario dell'ospedale di Rouen, anticlericale, figlio di un veterinario di campagna, realizza un salto di classe. Ha interessi sociali che non coincidono con quelli di una classe in ascesa ma anche con interessa dei proprietari terrieri. Sposa figlia di un medico, aristocratica da parte di madre, eredita un feudo. Achille è la contraddizione vivente tra città e campagna, possidente vecchio stampo e medico innovativo. Queste contraddizioni lo rendono un perfetto personaggio di transizione sospeso tra vecchio e nuovo mondo. Genitore autoritario che si preoccupa di assicurare la continuità del suo nome. Madre di Gustave: resta orfana di madre appena nata e dopo 10 anni anche orfana di padre. Cresce in un collegio e a 16 anni viene inviata da un cugino notaio in casa del dottor Laumonier, contesto in cui conosce il futuro marito che sposa dopo qualche anno. È una donna religiosa, rigida, dedita alla famiglia e soprattutto al marito, lo stesso Gustave dice di sua madre che ha amato il padre non solo all’inizio ma in tutti i 35 anni di unione, come nessuna donna ha mai potuto amare un uomo. I due si sposano nel 1812 e hanno 6 bambini, 3 morti in tenera età, rimangono il primogenito, Gustave e Caroline, ultima e unica figlia femmina. Relazione padre-figli è di sottomissione/subalternità ma anche di ammirazione verso il rilievo sociale di cui gode nella comunità di Rouen. Nonostante la Restaurazione del 1815 riguardo eredità e ruolo della donna, nella famiglia Flaubert il primogenito continua a rivestire un significato simbolico e sociale. Il permanere di qst mentalità non è legato solo ad un ritardo culturale ma anche all'ascesa di classe che il padre è impegnato a realizzare. Progetto di scalata sociale richiede coesione della famiglia e impegno di tutti nel lavoro. Primogenito = nome paterno, erede x eccellenza, successore del pater familias, deve seguire la carriera del padre (medico-chirurgo). In qst casa relazione con il padre di privilegio x qnt riguarda le attenzioni e la cura del genitore, ma non vengono prese in considerazioni le doti individuali del ragazzo. Per la madre invece rapp privilegiato con figlia femmina, a fondamento di questa tesi non ci sono solo le testimonianze familiari ma anche la scelta di metterle il nome della madre. È come se Caroline (madre e orfana) in questo modo volesse resuscitare la sua stessa madre con la propria maternità, identificando sua cond di figlia nella figlia Caroline. Infanzia mancata è un qualcosa che ricomincia da un altro bambino. Rapp madre con figlio maggiore sono difficile, interrotto definitivamente con morte del padre, evento che lo stesso Gustave documenta. Infanzia di Gustave intrappolata tra i due fratelli prediletti ed amati per ragioni diverse. Lui non è il prediletto di nessuno, nasce dopo due lutti, delusione x la figlia mancata, testimoniata dall'incapacitá materna di provare tenerezza x il figlio. Qnd infanzia di G = iper-protezione materna ma fredda e senza un reale coinvolgimento emotivo. Ciò genera in lui sentimenti di solitudine, rancore per i fratelli; questa sofferenza lo plasma, fino a 8 anni non riesce ad entrare nel mondo dei simboli linguistici. Anche sua nipote (figlia della sorella Caroline) scrive che non riusciva ad imparare nonostante gli insegnamenti della madre, e che x questo piangeva. Queste lacrime connesse alla difficoltà di apprendimento potrebbero essere indizio dello stigma che la famiglia gli ha inflitto: “non è uguale agli altri bambini”. 2. Come fare del proprio male il mezzo di un’impresa Per G sorella C = unica compagna di giochi negli anni d'infanzia. C cresce sicura di sé, giocando con il fratello e recitando in questo piccolo teatro di famiglia nella sala di biliardo della casa di Rouen. G si deduca a ciò con passione e costanza, dal 1830 al 32 scrive circa 30 commedie che possono essere rappresentate in qualunque momento. Idea di diventare attore x Sartre va interpretato come sofferenza interiore e desiderio di approvazione, gloria e affermazione sociale. All'esperienza di scrittura si associano i primi tentativi di scrittura di G. Ritardo nell'apprendimento compensato a 9 anni al punto da renderlo già uno scrittore. Passione x il teatro viene accantonata, considerata inadatta al suo ceto sociale, x il padre può essere un gioco infantile ma nulla di più, inoltre attori a quell'epoca = no considerazione sociale. Nel 1832 viene chiuso nel collegio di Rouen ma dice che non pubblicherá mai nulla, il suo destino però cambia e si può forse affermare che la risposta al suo male si concretizza nel renderlo un mezzo di grande impresa, diventando un grande scrittore e stilista accanito “tutto deve essere perfetto, compatto, impassibile”. Cosi scarto di libertà individuale su cui S si interroga all'inizio potrebbe risiedere in questo mutamento connesso alla vocazione letteraria. Nella scrittura G crea il mondo dell'Arte che sostituisce il mondo reale. Letture bambine. Modelli educativi, sguardo materno e differenze di genere nella letteratura del secondo 800 1. Breve premessa della storia della lettura Scoperta della stampa XV secolo porta a trasf società occidentale che fino a quel momento è segnata da un diffuso analfabetismo. Con stampa = nuove forme di istruzione elementare, anche nelle classi più umili, circolano idee e nuove conoscenze. Tra 1520 e 40 la produzione del libro è già seriale: > officine tipografico, grandi editori creano reti di diffusione del libro al di là della propria citta, le biblioteche si espandono. Sono processi lenti e complessi attraversati da difformità che coinvolgono differenze geografiche, di genere e ceto. È in qst momento che si delinea la “rivoluzione della lettura”, si leggono testi sempre nuovi e diversi, a scopo di informazione e intrattenimento privato. Anche qst è una rivoluzione lenta e graduale. Parola “stampa” svolge un ruolo in primo piano, attraverso essa la borghesia diffonde i suoi valori e le sue idee, la sua nuova visione politica ed economica. A partire dalla fine del 700 la funzione del libro inizia a mutare, diventa strumento di promozione del mutamento sociale, però per coinvolgere le masse presuppone la diffusione dei processi di alfabetizzazione che successivamente si sviluppano. Alcune ricerche fanno attenzione all'uso che veniva fatto del libro e scoprono che anche i ceti popolari riuscivano ad accedervi anche se in misura minore. Rapporto lettura-infanzia: analisi storica della madre. Condizione che rievoca famoso invito di Virginia Woolf alle donne: dotarsi di una stanza tutta x sé come condizioni di emancipazione. Molto importante x S la scoperta del romanzo “Piccole donne” in cui dice di riconoscere se stessa e il suo destino (si identifica nel personaggio di Jo). Altro esempio di impegno educativo materno: caso di Natalia Ginzburg. Una delle più importanti scrittrici del 900, la madre le insegna a leggere, scrivere e contare attrav caramelle/sassolini allineato sul tavolo del soggiorno ma N non vede l'ora di liberarsene, non riesce a memorizzare la tavola pitagorica. Janet Frame: figura materna assume ruolo emancipativo e liberatorio nella scelta dei percorsi esistenziali della vita adulta che la porteranno ad affrancarsi dalla malattia mentale. Autobiografia “Un angelo alla mia tavola” racconta anni di infanzia, form giovanile e reclusione in manicomio. Passione x la poesia/lettura trasmessa dalla madre. X J amore per il linguaggio evidenzia il ruolo materno come fonte direttivo: la madre è desiderio folle, “il continente nero x eccellenza”. Madre che nonostante peso di miseria e lutti ama la poesia come risorsa di vita. Esperienza della lettura = specificità esistenziale, diversa da altre forme di cultura, attività solitaria che richiede isolamento e marginalità in un certo senso, il lettore si trasporta in un'altra dimensione in cui i contenuti della lettura entrano in contatto con l'interioritá individuale aumentando la capacità di comprensione. Qst potenza evocativa della lettura è più evidente in età infantile. Possibilità che alcune letture infantili destino impresse più di altre; è ciò che racconta Silvia Vegetti Finzi nella sua autobiografia, ricostruisce il fluire della dimensione intra psichica dei suoi anni infantili vissuti durante le persecuzioni antisemite. Libro “Basta capricci”, una bambina viene raffigurata diversamente da tutte le altre, con fattezze adulte, nella sua memoria continuerà a persistere la domanda “chi sono io? Gli altri mi vedono diversa?”, solo più tardi si rende conto che il suo disegno non era altro che la consapevolezza del suo destino. 3. Letture educative edificanti per le fanciulle del secondo 800 Tra 7 e 800 nuova sensibilità sociale x edu della donna con riferimento a ruolo di madre educatrice. Necessità di istruzione x le donne in linea con trasf sociali e culturali che coinvolgono famiglia e scuola. Qst istruzione dovrebbe servire non per mettere in crisi, bensì per rafforzare l'ordine simbolico e l'assetto di potere della fam borghese, fondato su divisione dei ruoli: cura casa e famiglia alla donna ed esercizio vita sociale e potere all'uomo. Ultimi anni 700 in Italia la borghesia risorgimentale e la classe politica del tempo, chiamati a risolvere fragilità e lacerazioni di società ed istituzioni, affidano all'elaborazione di ideologia e morale educativa il compito di rianimare la crescita civile del paese. Alla letteratura/letteratura x infanzia = compito di formare nuove generazioni (letteratura – uso sociale). Borghesia elabora una sua letteratura di stampo pedagogico-educativo ispirata a valori della borghesia liberale (eredità romantica, sentimentalismo). A ciò è da aggiungere che in Italia le interferenze religiose sono rilevanti e assecondate da una politica preoccupata dalla nascita del socialismo e fenomeni migratori (politica decide di riunirsi ad un etica cattolica istituzionale x stemperare anticlericalismo risorgimentale). Per qst motivo istruzione non va più limitata ma negoziata in tutte le classi sociali poiché impegno di tutti gli Stati nazionali x combattere analfabetismo in Italia diventa un' emergenza sociale. La letteratura x bambine si differenzia da quella riservata ai bambini, poiché ha una specificità tematica: una morale vittoriana ed è condizionata da ideologia religiosa. Non a caso molte trame dei racconti si svolgono tra le mura domestiche in quanto: ● Erano spazio riservato al mondo femminile ● Erano luogo dell'intimitá domestica in cui memoria familiare prendeva corpo e spessore Immaginario educativo confina la donna nel privato con ideale dell'amore materno e virtù di obbedienza ad autorità familiari e fedeltà. Istruzione donne superiore a quella consentita poco tempo prima ma comunque non deve compromettere il ruolo della donna di padrona di casa. Istruzione deve eccedere in sapienza e vastità ma sempre essendo funzionale alla missione della donna nelle mura domestiche. Separazione ruoli uomini e donne sancisce la stabilità sociale e consente alla donna di svolgere ruolo di educatrice e all'uomo il ruolo pubblico. Italia secondo 800 sono poche le donne che si dedicano alla letteratura didattico-morale (Treves, Gentile e Cattermole). Sono tre scrittrici che rappresentano una cultura prossima alla tradizione, anti-emancipazionista per le donne. Treves è attenta all'educazione femminile, rilascia numerose riviste tra cui “Giornale dei fanciulli” che svolse una funzione educativa ispirata ai valori della borghesia liberale progressista. Dedica molte opere all'infanzia tra cui fiabe e novelle come “Nel regno delle fate”. “Romanzo dei piccoli eroi” è la storia di 5 fratelli orfani di madre accuditi da Maria, sorella maggiore che aveva preso le redini di casa e famiglia. Il romanzo ha un tono pedagogico-educativo e ha il fine di fornire esempi, modelli, norme ad una middle class precaria che va protetta da urti di un'economia poco salda e minacciata da tensioni sociali. La famiglia vive a Milano con scarsi mezzi economici, il padre è un modesto impiegato delle ferrovie. Romanzo con ideologia conservatrice sul piano sociale, anti-emancipazionista per la cond femminile. Maria rinuncia ad aspirazioni personali e si occupa dei fratelli. I principali difetti che hanno verranno presto superati perché comprenderanno quali sono i loro doveri e ciò che sono chiamati a fare. Piccolo eroe borghese = figura che deve interiorizzare fedeltà alla patria, alla religione e alla famiglia, insieme ad un'etica capitalista del lavoro fatta di sacrificio e rettitudine. Devono ubbidire all’autorità, studiare e lavorare onestamente, non desiderare nulla che non sia loro consentito ed essere soddisfatti della propria appartenenza di classe. Sentimento di mobilità sociali delle classi subalterno è temuto dal capitalismo. In questo secolo continua ad avere fortuna in letteratura il galateo per signorine che indica nelle donne le virtù di moderazione, equilibrio, compostezza. Gentile esordisce nel 1868 con “Letture giovanili per fanciulle”,ma scrive novelle, romanzi, racconti, … Il suo intento moralistico e pedagogico è evidente nei suoi scritti, viene ignorata della critica del tempo nonostante il successo tra il pubblico femminile. Svolge anche attività di pubblicista e collab con varie testate giornalistiche tra cui “La Donna”. Grande successo x galatei riservati a fanciulle con titoli evocativi della prefigurazione dei destini femminili: “L'arte di farsi amare dal marito. Consigli alle giovani spose” x esempio. Le opere di G in linea con ideali del tempo sono richieste in collegi o saliti borghesi ma la critica letteraria del tempo evidenzia la pesantezza di una retorica moralistica convenzionale ed eccessivamente sentimentale. Anni 50 Santucci nel manuale “Storia dell’infanzia” menziona l'autrice dicendo che le buone intenzioni e la vocazione infantile naufragano in un convenzionalismo tutto ottocentesco e sentimentale. Nelle opere più tarde: moderato clericalismo, in “Come devo comportarmi” immagina la prep di una giovane ad un appuntamento di una visita a corte e di una udienza in Vaticano. Mito famiglia: luogo di riproduzione sociale e in cui si creano relazioni affettive. Mito che troviamo nel racconto della Cattermole “Una famiglia di topi”: Nello e Rita figli della contessa Sernici adottano coppia di topolini indiani (Cavolata e Ragù) che avranno numerosa prole. Storia dei topini intrecciata a storia della famiglia ma x entrambi c’è lieto fine: conti dei Sernici dopo un rovescio di fortuna tornano come prima e la fam di topini ritrova la sua armonia. La narrazione dell'amore degli umani per la loro famiglia di topi, l'umanizzazione delle bestiole, rendono poetico il racconto. Il tentativo dell'autrice è quello di dar voce agli umili, emarginati. Famiglia Sernici è una fam modello che ha un'atmosfera affettuosa in chi i bambini sono ubbidienti e i genitori autorevoli. Gli insegnamenti dell'autrice sono quelli della borghesia del tempo “chi vuole essere sano deve essere pulito”. Ciò che colpisce è l’intreccio di vecchi stili e nuove aspirazioni. Mito del nido come luogo di protezione e rassicurazione accompagnato dal desiderio di una società più giusta e umani, capace di avere misericordia x gli indifesi. Nuova sensibilità = cultura in trasformazione. Società che mira a costruire una pax sociale che faccia accettare a ciascuno il proprio status. Dialogo tra topi: “Non esistono razze inferiori, davanti a Dio non ci sono né inferiori né superiori, le nostre azioni ci innalzano o ci abbassano”. Con T e G aspetto cultura borghese che elabora codice morale su differenze di genere, rispetto norme etico-sociali, valorizzazione dovere e autodisciplina. Con C può parlarsi di emergere di una nuova sensibilità sociale nei confronti dell'infanzia. Altro aspetto interessante delle tradizioni popolari: varietà dei saperi femminili coinvolti nella vita quotidiana (es: allevamento e cura dei bambini, abilità nei lavori domestici, …). Gli eventi simbolici coinvolgevano il singolo e la comunità ed erano accompagnati da una serie di saperi e pratiche magico-ritualistiche con funzione di rassicurazione emotiva x le persone coinvolte. Testi di Pitré sono documentate alcune di qst pratiche in cui semplici azioni femminili potevano assumere funzione divinatoria in particolari situazioni o momenti dell’anno. > num di divinazioni riguardavano matrimonio, gravidanza e parto e il sesso del nascituro (es: ventre prominente = femmina, ventre arrotondato = maschio). Donne = funzione preponderante nella gestione di alcuni riti di passaggio significativi x la comunità, quasi ruolo di “mediazione tra uomo e lo scorrere del tempo”. Sembra che qst capacità divinatoria della donna possa essere collegata al ruolo a lei assegnato e alla funzione che ha svolto nello spazio privato, unico luogo a lei concesso. 4. Le attese genitoriali e la prefigurazione di destini Se alla donna attribuita vicinanza con dim magico-religiosa, in modo analogo prima infanzia = stadio di transizione della vita umana, congiunzione tra terra e regno dei cieli. Nelle neine figli = angeli donati dal cielo di cui i santi si interessano spontaneamente. Figlio = specchio anima materna. Attese genitoriali diverse a seconda che si tratti di maschi o femmine. Figlia femmina: di solito se ne rappresentano le eccezionali fattezze. Qst bellezza può provocare timore nella madre che si sente “emarginata”, come se fosse nato qlcn di bellezza superiore alla sua. Teme che la figlia possa metterla in secondo piano o destare eccessivo interesse negli uomini. Pitrè nota che si è soliti ungere con il sale l’ombelico, sale = auspicio di buona fortuna, mette in luce come destino della piccola sia legato alla bellezza. Figli maschi: anche qui bellezza è un’attesa fond ma è + importante l’idea che saranno portatori di ricchezza e forza. Ruolo = sostegno economico della famiglia. Nelle neine non mancano riferimenti alla figura paterna che solitamente è sempre attesa perché lontana da casa, portatore di doni e denaro. Attese dei genitori sembrano decisive nel prefigurare i destini dei figli. Campo di indagine si misura con i canti popolari che traggono origine più o meno nella Grecia classica (V secolo a.C). Dalla lettura delle neine è possibile evidenziare stili e modelli di comportamento interni ed esterni alla famiglia. In primo luogo distinzione tra privato e pubblico. Pater familias = autorià sulla famiglia e posizione di subalternità x la donna e x i figli. Nonostante le differenze culturali e di saperi tra la Grecia classica e le età posteriori c’è un punto di riferimento che è l’autorità del pater familias, un potere che persiste e si riproduce sul piano socio-politico. Organizzazione patriarcale maschile coinvolge una infinità di piani (economia familiare, eredità, …). Sempre in primo piano = distinzione maschi e femmine in termini di potere interno/esterno alla famiglia e la primogenitura. Tale distinzione collegata a pratiche e credenze della Grecia (credenze sulla fecondazione = chiave di volta x datare e interpretare il materiale esaminato. Grecia con colonie fin dai tempi antichi riesce a diffondere la sua cultura e il suo linguaggio. Grecia classica = import comunicazione sociale della nascita del bambino (diversa in base al sesso = maschio – acqua utilizzata x primo bagno gettata fuori casa, femmina – all'interno/sotto il letto, usanza di origine greca che rimane fino all’800 in Sicilia). Figlio maschio = destino di avere la baronia – stato di superiorità oltre all’acquisizione di beni ereditari; figlia femmina = monaca. Tale discriminazione genera scompensi affettivi. Figlio maschio = a lui andranno beni e potere, alla femmina = destinazione monacale e sottomissione. Madre veicola dispositivo pedagogico dominante della discriminazione e dell’imposizione del destino (vittima della medesima discriminazione è costretta a ripetere il suo destino). Nelle ninne nanne si parla ovunque di figlie femmine da fare monache e figli maschi che dovrebbero farsi monaci ma non vogliono seguire tale destino. Primogenitura maschile va distinta dalle altre geniture. Feudalesimo: legge Salica – al primogenito vanno tutti i beni della famiglia, gli altri figli maschi o si trovano un lavoro o dipendono x sempre da lui, figlie femmine convento o matrimonio. Nascita della prole operata dal maschio che porta avanti la casata (cognome). Nuova storia rileva che i pregiudizi sono duri a morire nonostante i tempi siano cambiati in quanto le mentalità collettive arcaiche finiscono x colmare i vuoti e le insicurezze del presente. Infanzia e violenza fra storie di vita e narrazioni letterarie 1. Uno sguardo all’attualità Storia di violenza bambini/e è una storia di lunga durata, anche nelle società contemporanee più evolute dispositivi sociali ribadiscono la persistenza di qst tipo di violenza. La violenza si coniuga sempre con la fenomenologia del potere in ogni sua forma. Prassi educativa orientata al superamento di qst violenza diventa uno dei punti principali x contrastare qst fenomeno. Entra in gioco il ruolo della cultura. Resoconti internazionali sul tema della violenza danno dati sconfortanti. Italia dati Cismai (coordinamento italiano servizi maltrattamento all’infanzia) 2017: ancora oggi un bambino su 5 è vittima di svariate forme di violenza fisica/psicologica, violenza che può essere macroviolenza o microviolenza, ma cmq quasi sempre consumate all’interno della famiglia. Chesnais scrive “la famiglia è il luogo del paradosso”. > parte degli abusi sessuali infantili nelle famiglie in cui ci sono forme di comunicazione disfunzionali. Associazione Terre des homme denuncia nel 2017 in Italia 5788 minori vittime di violenza (aumento 8% rispetto al 2016). Ad oggi abusi e violenze colpiscono in maniera + significativa bambine e ragazze che rappresentano 60% delle vittime. Ai fenomeni noti dobbiamo aggiungere quelli emersi negli ultimi anni nei paesi “fragili”, segnati dalla povertà, conflitti interni. Fenomeno bambine/i soldato (Memorie di un soldato bambino) o spose bambine. Matrimoni forzati = conseguenze drammatiche x la salute e complicazioni sanitarie provocate da gravidanze e parti precoci. Unicef e Unfpa stimano che fenomeno spose bambine continuerà ad aumentare fino ad arrivare a 950 milioni nel 2030 (soprattutto in paesi dell’Africa sub-sahariana). Altro tema: esclusione bambine dall’istruzione, educate a non istruirsi, solo educate a ruolo di mogli e madri. 2. Su alcune interpretazioni storiografiche della violenza all'infanzia Complessa fenomenologia quella della violenza sui bambini, di difficile definizione e comprensione. Prima testimonianza letteraria: narrazioni fiabiche mutate dalla trad folklorica e popolare che vengono trasmesse oralmente attrav le generazioni. Bambini e adulti rabbrividiscono ripercorrendo violenza e ferocia di qst narrazioni del passato (abbandoni di bambini ad opera dei genitori, morti premature e violente, maltrattamenti, … ). Fiaba = uno dei documenti + antichi che possediamo sulla violenza ai bambini/e in tutte le culture e epoche storiche. Allo stesso modo nei racconti mitologici = fatti di violenza tra i sessi, padri e figli e tra fratelli. Seconda metà 900 significative alcune interpretazioni storiografiche che hanno tentato di ricostruire le come di vita e la considerazione che in una det epoca storica si aveva dell'infanzia. Itinerari storiografici si sono misurati con la storia dell'infanzia e con la storia dei bambini (storie di vita reale). Lloyd DeMause analisi psico-storica, si misura con fonti molteplici come storie di vita e storia delle pratiche educative. L'autore indaga la trasf degli stili relazionali che sono cambiati e si sono succeduti nel tempo. Si passa da metodi di allevamento dei bambini caratterizzati da pratiche di violenza e di rifiuto tipiche dei secoli passati, a forme di cura, aiuto e valorizzazione dell'infanzia. Processo lento e complesso. < proc di proiezione adulto sul bambino = < violenza sui bambini. Evoluzione della relazione = fase della socializzazione, < presenza figura paterna ma educazione infantile coercitiva, finalizzata a proc di integrazione al contesto e alle regole sociali. Si passa poi (seconda metà 900) alla fase di aiuto che riconosce autonomia bambino che coinvolge entrambi i genitori in una rel empatica fra loro e con il figlio x rispondere alle sue richieste vitali in continua espansione. Rel di aiuto e comprensione delle sue difficoltà e conflitti emozionali. L'interpretazione dell'autore è condivisibile sotto molti aspetti e anche preziosa x le varie fonti utilizzate connesse alla vita privata, ma contestabile nell'eccessiva periodizzazione storica. Anche Aries fa considerazioni sul tema della violenza all'infanzia. Consapevolezza della vita infantile e del suo valore che si declina in nuove e più sofisticate forme di controllo sempre più pervasive e coercitive. X Aries dal 1700 soprattutto nelle classi medie sorge il concetto di “vita privata”, causa della perdita di un'antica dim sociale della comunità che mischiava mondo adulto e infanzia. Bambini = posti al centro della vita familiare e idealizzati x alcuni aspetti della loro natura, diventando cosi oggetti di cura e protezione, separati però dal mondo adulto molto presto e divengono destinatari di cure assillanti e coercitive, perdendo la libertà di cui avrebbero goduto in età medievale. Aries sostiene che bambini medievali facessero parte della società adulta già dai 7 anni, addomesticamento. Idea di inf come stagione della vita caratterizzata da difetti o implicitamente cattiva e maligna e perciò va disciplinata e corretta. Concezione negativa dell’inf che giustifica il perdurare di una pedagogia nera. Persecuzione e manipolazione del bambino che non fa altro che replicare da adulto qst modello educativo. Già dal 700 alcune voci contrarie a violenza infantile ma in generale sono + quelli che pensano che favorisca l’obbedienza. Cultura borghese tra 800 e 900: fam, scuola e chiesa sono strutture di coercizione, il bambino è sorvegliato e portato ad interiorizzare la “buone maniere”, edu svolta in casa come se fosse un collegio. In alcuni casi si fa addirittura un “piano di famiglia”, caso di Leopardi che racconta della sua infanzia ed educazione controllata dal padre e dalla madre, estremamente severa. Conte Monaldo x ciascun figlio stila un piano di studi complesso. Una delle trasf + evidenti nella conc dell’inf è il passaggio tra violenza fisica a sottile punizione psicologica (umiliazione, colpevolizzazione). Discorso a parte sulla violenza di genere a liv educativo e culturale, bambine = edu alla casa, vita domestica e cura della famiglia, limitata socialità e divieto di istruirsi e leggere liberamente. Mentalità di inferiorità sul piano fisico e intellettuale. Emblematico dibattito nel corso dei secoli sull’istruzione femminile, correnti filosofiche, pedagogiche, ecc ribadivano esclusione donne dal mondo della cultura. Controllo sulle letture femminili (caso di Piccole Donne). Elena Gianini Belotti in Dalla parte delle bambine documenta presenza diffusa in Italia anni 70 di comp educativi discriminatori tra i generi e in tutte le classi sociali. Valore diverso x nascita figlio maschio, contenimento manifestazioni fisiche delle bambine, addestramento all’obbedienza, ecc... Ritratti d’infanzia nell’immaginario cinematografico 1. Il cinema come fonte della storia dell’infanzia Ipotesi narrazione cinematografica sia fonte preziosa x comprendere l’immaginario sull’infanzia presente in una det comunità e in det tempo storico. Cinema = chiave di ingresso x individuare i fenomeni storico-sociali presenti in una det realtà sociale, contribuisce anche a creare un immaginario collettivo, miti e ritualità condivise. Corso del XX secolo cinema svolge ruolo di industria culturale, fonte e veicolo di un immaginario di massa. Suggestione individui grazie a pervasività dei suoi messaggi e alla carica suggestiva del suo specifico linguaggio. Cinema può svolgere ruolo formativo. Narrazione cinematografica può essere utile fonte storiografica x delineare alcuni aspetti della condizione infantile nella società contemporanea. 2. Infanzia e società Tema infanzia negata è uno dei temi dominanti del cinema contemporaneo. Tematica trasversale presente anche in testi filmici non esplicitamente centrati sul tema. Ruolo import cinema neorealista italiano, origine nel dopoguerra, protagonisti classi subalterne che affrontano tematiche tipiche del dopoguerra: povertà, sfruttamento, solitudine sociale ma anche desiderio di riscatto. I grandi autori esponenti di questa corrente culturale usano attori non professionisti e non solo x parti secondarie. Emblematico film di Vittorio De Sica “Sciuscià” (Roma sconvolta dalla guerra, storia di 2 lustrascarpe che desiderano acquistare un cavallo bianco ma vengono coinvolti in un furto e arrestati). Cond infantile è caratterizzata da una profonda povertà materiale e morale causata dalla guerra. Istituzione carceraria minorile fondata sull’inganno dell’adulto al bambino. Alla durezza della vita e della povertà si aggiunge la violenza di una logica adulta. 3. Infanzia e famiglia Film di Ingmar Bergman “Fanny e Alexander” è un testamento spirituale, opera monumentale e complessa. Nel film il set cinematografico della casa paterna dei due protagonisti riproduce la casa di Uppsala dove Bergman trascorse la sua infanzia: figura del patrigno cattivo riferita alla figura del padre di Ingmar, un pastore luterano che faceva uso di punizioni corporali e psicologiche sui suoi figli. Nel film la ricostruzione quasi fiabica della cond infantile viene scossa dalla morte del padre durante le prove teatrali dell’opera Amleto. La madre dei bambini si risposa con un vescovo severo ma la scelta si rivela un disastro x i bambini che si trovano a vivere in un contesto ostile. Film ha tante implicazioni pedagogico-educative, valenze simboliche, riferimenti psicoanalitici. Evidente denuncia di un sistema educativo violento che castra la fantasia e la creatività del bambino. Presenza di due padri: uno salvifico e un pastore cattivo e violento che non concede nulla alla fantasia. “Padre e padrone” film sulla violenza educativa all’interno della famiglia. Racconto del difficile percorso emancipativo del protagonista che riesce ad evitare il destino imposto dal padre-padrone. “Il ritorno” tratta tema della rel padre-figli e della crisi dell’autorità. Trasf della relazione con l’autorità e crisi della figura paterna. 4. Interpretare la relazione di cura Tema della separazione coniugale e affidamento dei figli spesso contesi tra i genitori (“Kramer e Kramer”). Ambiente di New York, apparente serenità familiare viene scossa da Joanna che decide di abbandonare la famiglia a causa di una crisi coniugale e necessità di trovare una dim esistenziale e identitaria propria. Padre e figlio devono ricostruire la propria esistenza e riescono a dare vita ad un nuovo mènage familiare, collaborativo e profondamente affettivo. “Mignon è partita”, in qst film possiamo riflettere sulla difficile condizione dell’adolescenza, spesso abbandonata ad affrontare le complesse tappe della crescita individuale da una fam disfunzionale e disattenta. Crisi fam e dialogo complesso tra genitori e figli. Idoli di bontà - Capitolo 2: educate, discole e ribelli 1. Premessa Nella storia dell’edu x affrontare tema di rapporto fra genere e identità si rivela indispensabile il superamento dell’approccio della “questione femminile”. Affrontare presenza della bambina nella storia rappresenta una sorta di enigma della sua realtà sociale. Egle Becchi osserva che si tratta di un soggetto sottoposto a rappresentazioni incongruenti, opposte che sembrano inconciliabili, o che si equilibrano a fatica in modo paradossale. Nell'800 nascere bambine era un evento segnato da destini ineluttabili. Allo stesso tempo emergevano figure nuove in base alle trasf della modernità e all’industrializzazione. Vecchio e nuovo si sovrappongono in un gioco di contrasti che investe anche la sfera del privato. Per ricostruire alcuni dei mutamenti che hanno caratterizzato la storia dei modelli educativi destinati nell’800 alla form morale e culturale delle bambine è necessario tenere conto delle sollecitazioni della storia delle donne. Significativa precisazione di Cunningham sulle necessità di distinguere storia inf e storia dei bambini. Storia infanzia: rappr adulte della realtà infantile. Storia dei bambini: tentativo di ricostruire vita reale dei bambini sulla base di tracce e testimonianze. Letteratura, pittura, pedagogia = documentazione x ricostruire idee sull’inf di det ceti sociali in un det mom storico. Analizzare vite reali dei bambini è + complesso. Diari, lettere x C rivelano l’immaginario, desideri e aspettative degli adulti, piuttosto che sentimenti e pensieri infantili autentici. Journal des demoiselles nel 900 fa una ricerca e Philippe Lejeune conclude che diario, consentito a bambine nella vita domestica, ha due funzioni: esame di coscienza e compito di stile. Deve evidenziare capacità della bambina di comportarsi bene e di scrivere bene, sotto controllo di madre o istitutrice che sorvegliano regolarità e ortografia, dando suggerimenti sul contenuto. Lavorare sulla scrittura infantile è una delle ricerche + difficili x uno storico causa poca conservazione fonti scritte. Difficoltà di catturare autenticità infantile. 2. Bambine immaginarie A partire dal 1700numerose rappresentazioni di bambina ideale destinata a svolgere un preciso ruolo normativo (es: Sophie di Rousseau). Discorso narrativo che traccia destino femminile moderato e sommesso, negli stessi anni esaltato ruolo materno nella fam, salvifica rispetto agli aspetti perversi della modernità. Obiettivo di plasmare bambina come futura madre e silenziosa custode della moralità collettiva; debolezza naturale. Cultura patriarcale ha tenuto donna al riparo dall’etica della responsabilità, negandole la disponibilità della propria mente e del proprio corpo e ponendo qnd la fam al riparo dal dispositivo del desiderio. Difesa dei valori religiosi della fam è alla base di un rinnovato impegno della Chiesa cattolica nei confronti dell’edu delle donne e delle giovinette. Già nel pensiero di Rousseau era presente idea che regolasse rapp familiari e sociali. In “Emilio o dell’educazione” (1762) rivalutazione fig materna come nutrice amorevole si ricollega alle idee su
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