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Riassunto Italia post-unitaria e governo Giolitti, Sintesi del corso di Storia

Sintesi degli interventi della destra e sinistra storica, appunto sulla questione meridionale e panoramica del governo Giolitti

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021
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Caricato il 07/01/2021

Sabrina405
Sabrina405 🇮🇹

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Scarica Riassunto Italia post-unitaria e governo Giolitti e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! ITALIA POST-UNITARIA Destra e sinistra storica Come sappiamo l'Italia si è formata dall'unione di stati preesistenti. Di conseguenza la sua unità fece emergere un certo numero di problemi che dovevano essere risolti per rendere lo stato unito. • Lingua e alfabetizzazione Non era presente una lingua nazionale. L'italiano era parlato solo in Toscana, nel resto della penisola venivano parlati i dialetti tipici delle varie zone. Inoltre, 3/4 della popolazione italiana era analfabeta (con un tasso di alfabetizzazione del 90% al meridione). • Economia e trasporti L'Italia era un paese prevalentemente agricolo, il 70% della popolazione era contadina. Al sud l'agricoltura era ancora molto arretrata in quanto era ancora in uso il sistema del latifondo. Quindi i signori non si preoccupavano di migliorare la qualità del lavoro e delle vite dei braccianti. Se si considerano i trasporti la situazione non era migliore. Anzi, è proprio grazie alle condizioni di questi che è facile notare come il paese fosse diviso. La rete ferroviaria italiana era composta da 1800 km di ferrovie di cui la metà erano in Piemonte. Numeri estremamente piccoli se comparati con i 10.000km francesi o i 15.000km inglesi. Proprio per questa mancanza di trasporti le merci venivano ancora trasportate con carri trainati da bestiame su strade mal ridotte o via mare. C'era un urgente bisogno di migliorare la rete di trasporti. • Amministrazione Un'altra necessità stava nella unificazione del sistema amministrativo (sistema elettorale, fiscale, giudiziario, forze armate). C'è da menzionare anche il problema del debito pubblico che doveva essere saldato al più presto per permettere all'Italia di ripartire. Il diritto di voto era concesso solo a cittadini maschi che sapessero leggere e scrivere e con un reddito minimo prestabilito. Di conseguenza gli unici con diritto di voto erano quasi solo: nobili, proprietari terrieri, imprenditori, liberi professionisti, ufficiali e funzionari per un numero totale di 400 000/22 000 000 di abitanti (2%) DESTRA STORICA (1861 -1876) Era formata da liberali moderati (quindi seguivano la stessa linea di pensiero di Cavour). Erano contrari al suffragio universale. Nel primo parlamento aveva circa l'80% dei deputati. Optarono per uno stato centralista, ovvero dotato di un forte potere centrale con l'idea di accelerare l'unificazione reale dello stato dopo l'unificazione politica ottenuta nel 1861. L'idea di uno stato federale lanciata da Carlo Cattaneo era stata respinta in quanto avrebbe necessitato di tempi troppo lunghi e avrebbe potuto provocare uno sfaldamento del paese. I provvedimenti presi dalla destra sono: • Estensione dello statuto albertino CONCESSO • Unificazione del codice civile e penale • Introduzione della lira italiana come moneta nazionale unica • Abolizione dei dazi doganali • Leva militare obbligatoria per tutti i cittadini maschi • Introduzione di nuove tasse per sanare il debito pubblico La costruzione di un unico mercato interno aveva messo in crisi l'economia meridionale, più debole di quella del nord e il libero scambio con le nazioni più avanzate aveva esposto la giovane industria italiana ai rischi della concorrenza straniera con esiti negativi. È proprio a causa di questi provvedimenti che nasce la questione meridionale. QUESTIONE MERIDIONALE "Non c'erano che due possibilità: essere brigante o essere emigrante" Cit. Francesco Saverio Nitti Erano due i punti principali della protesta: • La leva militare obbligatoria Sotto i Borboni il servizio militare era facoltativo. Inoltre se i giovani erano impegnati nell'esercito la forza lavoro necessaria per la lavorazione delle terre diminuiva. • La tassa sul macinato Il malcontento esplode nel brigantaggio (1861-1865). Briganti, ex soldati borbonici, piccoli proprietari terrieri, contadini senza terra e giovani renitenti alla leva si univano in bande per poi compiere atti di violenza nei confronti dei signorotti locali. Lo stato reagì con l'esercito e dichiarò lo stato d'assedio. Le vittime di questi pochi anni furono maggiori di tutte le vittime del risorgimento. SINISTRA STORICA (1876-1896)
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