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Riassunto "l'invenzione delle notizie" di Pettegree, Sintesi del corso di Storia Dei Media

Riassunto sintetico del libro "l'invenzione delle notizie" di Pettegree.

Tipologia: Sintesi del corso

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Scarica Riassunto "l'invenzione delle notizie" di Pettegree e più Sintesi del corso in PDF di Storia Dei Media solo su Docsity! L'INVENZIONE DELLE NOTIZIE PARTE 1: POTERE E IMMAGINAZIONE L'imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano I, nonostante i suoi problemi di dominio sulle vaste terre dell'impero, era riuscito a sfruttare la forza della nuova invenzione della stampa. Prima di succedere padre Federico III, aveva potere su Austria, Alta Germania, Paesi Bassi ecc. Aveva bisogno di aggiornare i servizi di informazione politica, quindi nel 1490 convocò a Innsbruck gente informata sul tema e organizzò stazioni di posta con personale permanente. I corrieri viaggiavano con una velocità costante, a cavalo o in vettura. La rete postale copriva i domini di Massimiliano. Nonostante tutto, mantenere il servizio era molto costoso. Dei ritrovamenti di 2000 tavolette di legno a Vindolandia, Britannia, ci dimostrano che le notizie giravano anche durante l'impero romano. Il servizio postale romano morì con l'impero per poi risorgere quindi nel XVI secolo con gli imperatori tedeschi. Chiesa, Stato e ceto mercantile promuovevano la diffusione delle notizie, secondo il loro interesse. In periodi di contrasti tra potere secolare e potere religioso, di presenza di individui eccentrici, scandali (es. monaco Bernardo) ecc, le notizie avevano un'importanza non da poco. La chiesa e i suoi uomini furono da sempre i primi conservatori della cultura, e i monaci furono i primi veri storici della cristianità occidentale. Con il passare del tempo però nascono cronisti neutrali, quindi non influenzati dalla chiesa ecc., che ci portano notizie anche contrastanti da loro, non rappresentando così un pensiero. Durante le crociate del XI e XII secolo, i pellegrini e i crociati verso la terra santa avevano bisogno di conoscere i particolari di una terra sì sacra, ma lontana. Quindi giravano storie, notizie anche in occidente provenienti da lì. Nascono anche i primi pregiudizi sui saraceni, basati sulle “Chansons de geste”, piuttosto che da testimoni oculari della cultura islamica. I Pellegrinaggi, poi, diventano un fatto comune, e in molte località, Santiago de Compostela in Galizia, e soprattutto Roma in Italia. Ciò portò alla necessità di diffusione di cartoline con punti di sosta e tappe, per guidare i pellegrini. Inoltre i pellegrini a Roma erano una specie di “primi ambasciatori”, anche se non intenzionalmente. La rete postale della Chiesa era limitata dall'avidità dei papi, che non volevano spendere. NELLE UNIVERSITA' Negli atenei di tutta europa, gli studenti (considerati figli di Dio ma esenti dalla vita monastica) cercavano modi per contattare la famiglia (per fare buona impressione nell'arte epistolare, e chiedere soldi), quindi crearono una sofisticata rete postale. DIFFUSIONE Nel regno d'Inghilterra, ma anche in altri, cominciò il desiderio da parte dei moanrchi di informare i sudditi dei propri desideri, dal 1100. I documenti venivano diffusi da messaggeri a cavallo. Era più difficile negli stati più grandi. In Italia, coi comuni, comunicare coi cittadini era più semplice (qui il prblema erano i vicini ostili). Le corti diventarono fucine di notizie. Tutto ciò che potevano essere una notizia girava in corte. Dopo la guerra dei Cent'anni, Francia e Inghilterra si adoperano per trovare maniere per manipolare le notizie. Organizzarono così sofisiticati sistemi con lavoratori, cronisti, messaggeri e corrieri stipendiati. Tornando a Massimiliano, possiamo dire la rete postale e notiziaria degli asburgici era la migliore. Coi Tassis, la rete si estende anche ai privati, non come in France e England, dove le notizie erano rimaste legate alla corona. Tra il 1200 e il 1500, ci fu una forte crescita economica, e oltre ciò pure la concorrenza aumentò, quindi per essere di successo in questo mondo bisognava essere informati. Informati sulle merci che arrivavano dall'oriente per esempio, e sulla cultura di questi pubblicazione risale al 1509. Erano brevi e venivano letti subito, poi abbandonati. Il mercato delle notizie era sviluppato a Norimberga, Augusta, Strasburgo e Colonia. Gli opuscoli della NZ parlano di alta politica, affari esteri, terremoti, guerre ecc. Anche in Francia gli opuscoli informatici si diffondono durante campagne di Carlo VIII in Italia. In generale, ogni campagna o guerra, o incoronazione, di ogni paese veniva trascritta per informare la gente. TASSE e altro Il persistente stato di guerra del XVI secolo causò cambiamenti nella politica, negli eserciti e nell'economia. Quindi gli stati avevano più bisogno di soldi, e spronavano il popolo a pagare tasse. Per spronare il popolo, avevano bisogno di motivazioni convincenti: in Francia venivano diffuse tramite mezzi tradizionali, come lettere manoscritte. In Inghilterra, con la Regina Maria I, tutto ciò che dev'essere pubblicato deve prima passare sotto la sua supervisione. Si diffonde il broadsheet, migliore metodo per rappresentare la cronaca nera e esecuzioni (temi forti). Risultavano utili, perchè convincevano la gente a non commettere crimini, per paura di finire come quelli nei broadsheet. Alle didascalie infatti venivano spesso aggiunti storie con una morale. Inoltre, è anche il periodo della caccia alle streghe, che i religiosi portavano avanti e di cui diffondevano le notizie. La riforma protestante aiutò in questo, con una forte dialettica tra Dio e Satana, che incuteva ansia e paura nelle persone per le streghe. Si diffondevano vere e proprie “guide alla caccia alle streghe”. AMBASCIATORI Per due secoli, i loro fogli di notizie, o avvisi, sarebbero stati il simbolo dell’affidabilità per tutti coloro che avevano la necessità di mantenersi aggiornati sui fatti. Erano tenuti a controllare e giudicare lo stato in cui agivano e mandare informazioni e notizie alla madrepatria. Venezia creò una folta rete di ambasciatori per esempio, cona archivi che partono dal '500 in poi. Anche il potente Ferdinando d'Aragona creò una sofisticata rete di ambasciatori esperti, per perseguire i suoi ambiziosi obiettivi. Si mandavano spesso persone a Roma, dove la burocrazia papale li faceva rimanere per molto tempo sul territorio romano, rendendoli ambasciatori a tutti gli effetti. Mentre Carlo V e Filippo II ricorrevano a abili nobili spagnoli come ambasciatori, gli inglesi ricorrevano a cittadini italiani. Nonostante il dominio spagnolo sull'Italia, Roma rimase difficile da entrare per gli ambasciatori. SPIONAGGIO Il lavoro di un ambasciatore poteva diventare difficile, come successe nel XVI secolo, nel momento in cui dovevano mandare le info alla madrepatria e non farsi influenzare da facili racconti. Dunque gli ambasciatori organizzano una rete di spie e informatori. La agenzie di informazioni divennero anch'esse un modo per fare soldi. Le informazione che mandavano venivano chiamati “avvisi”. A Roma preso vennero vietati, poiché considerati dai papi una specie di presa in giro. Nacque così la figura del novellante, ossia chi racconta le notizie, organizzate dalle agenzie di informazioni, che trasmettevano le notizie in maniera breve e incisiva. I novellanti non erano visti bene da tutti: ovviamente la chiesa era contro. MERCATO DELLE NOTIZIE A NORD Presto il mercato delle notize si sarebbe spostato da Roma e Venezia alle città germaniche e del nord Europa. Anversa, Augusta, Colonia, Vienna e Bruxelles i principali poli. La famiglia Fugger si adoperà nell'archiviare e collezionare molti manoscritti e notizie. MERCATI E TAVERNE I cittadini avevano una forte curiosità e per saziarla andavano in mercati e taverne (luoghi di aggregazione). Infatti le notizie giravano a voce, poiché i bollettini di informazioni manoscritti erano accessibili solo alle classi privilegiate. Inoltre gli stati dovevano trovare anche un modo di giustificare le decisione politiche e belliche. MERCATO: luogo di scambio di informazioni, routine delle persone di bassa condizione sociale. Qui quindi girano pettegolezzi, malcontenti e lamentele. NOTIZIE IN MUSICA: inoltre, il mercato era un centro importante per il lavoro degli ambulanti, chiamati “cantori di notizie”. Essi cantavano per vendere i propri libri. Da qui nascono anche cantatorie ambulanti, che vendono e cantano le proprie canzoni, fatte per intrattenere ma anche per informare (x es. tema politica, amore, diffamazione o religione). Anche Martin Lutero ne compose alcune. Il cantastorie doveva essere robusto, carismatico, e avere una voce potente. TAVERNA: in competizione con la chiesa, è insieme a questa il luogo principale di ritrovo per la prima società moderna. Diventarono poli frequentati di commercio e affari. Però erano soprattutto luoghi dove la gente si sfogava, divertiva e si dimenticava degli affanni della vita. PULPITO: rappresentava un importante canale di notizie. Qui i predicatori si riferivano alle persone normali, parlando non solo di religione ma di temi di ogni tipo. TRIONFI E TRAGEDIE Si parla della Battaglia di Lepanto nel 1571, il massacro di San Bartolomeo e la sconfitta dell'Armada Spagnola. LEPANTO: dialettica tra il mondo occidentale cristiano e quello orientale ottomano musulmano. Impero ottomano era un impero potente che controllava il commercio nel mediterraneo (come Venezia) e minacciava di assediare l'Austria. La caduta di Costantinopoli nel 1453 non fu documentata con la stampa, ma sucessivi eventi come la caduta di Negroponte, l'assedio di Rodi, la presa di Tunisi, l'assedio di Vienna ecc. sì. Ci fu un episodio di una tentata presa di Malta da parte degli ottomani, fallito, che fu stampa: il primo giornale in inglese compare ad Amsterdam. Poi ovviamente si diffonderà inesorabilmente anche in Inghilterra. Butter e Bourne ottennero il monopolio del giornalismo inglese (durante la guerra dei 30 anni, la quale dovevano documentare ovviamente). In Francia, Richelieu colse l'occasione di controllare i giornali nascenti, come la Gazette di Renaudot (1631). Con Mazarino, la Gazette venne sostituita da Le Courier Francais. Nonostante ciò, Renaudot riesce a tornare e pubblicare di nuovo la Gazette. In Italia, a Roma e Venezia tardavano ad arrivare i giornali, mentre a Genova, Napoli, Bologna e Firenze negli anni '40 del XVII secolo cominciavano già a comparire i primi giornali. Nonostante ciò il pettegolezzo, quindi la notizia non adatta alla stampa, rimase la base dell'informazione in Italia. GUERRE E RIBELLIONI La defenestrazione di Praga del 1618 (dopo i discontenti tra i protestanti dopo la salita al trono del militante cattolico Ferdinando d'Asburgo), e la successiva Guerra dei 30 anni ebbe effetti distruttivi in Germania e Europa. Questo fu anche il primo conflitto combattuto sotto i riflettori dei nuovi mezzi di informazione. All'inizio le notizie erano anche imparziali, ma dal 1620 la situazione si fece sempre più sanguinosa ed era impossibile continuare ad esserlo. Si diffondono anche libelli denigratori, e le città di lingue tedesche si dividono a seconda dello schieramento. I Broadsheets, usati fino a quel momento perlopiù da protestanti per deridere il Papa e per temi non politici, vennero usati come strumento di propaganda politica. I giornali vicini ai due opposti schieramenti confessionali trattavano le notizie da angolazioni contrastanti. All'arrivo del re svedese Gustavo Adolfo l'andazzo della guerra cambiò. Col successo derivato dall'aiuto del re scandinavo, la stampa e le notizie agirono (sotto il controllo degli svedesi), e gli eventi vennero rappresentati in xilografie. Nel 1632, Gustavo Adolfo era arrivato in Baviera. Però poi viene ucciso, e i giornali protestanti erano rriluttanti ad accettare la morte del loro paladino. Dopo la ritirata svedese, i broadsheets politici calarono. Nel 1648, dopo anni di negoziati, si ha la Pace di Westfalia, che mette finalmente d'accordo protestanti e cattolici, anche se il processo di pacificazione sarà lento. In Inghilterra, le politiche del Re, e le varie guerre civili, avevano tardato l'utilizzo della stampa. Però con Bourne e Butter, la nascita dei diurnals, riepiloghi settimanali degli eventi in parlamento (1641), e la nascita di un settimanale legato alla monarchia, il Mercurius Aulicus, si ha un forte cambiamento. In riposta a quest'ultimo, il parlamento fonda nel 1643 il Mercurius Britanicus (cosa che non andava a genio al re, che fece arrestare stampatori e censori di questo giornale, ma nonostante ciò poco dopo la pubblicazione riprese). Dopo l'esecuzione di Carlo I, Nedham viene arrestato, e dopo l'arrivo dei repubblicani di Cromwell si converte al repubblicanesimo, uscendo di prigione e fondando il Mercurius Politicus. Finito il periodo di Cromwell, nel 1660, torna il re Carlo II influenzando la stampa, scagliandosi contro i regicidi e i repubblicani. Intanto la Repubblica delle province Unite (Paesi Bassi), dopo la ritirata del re spagnolo Filippo IV da queste terre nel 1648, era lo stato più prospero d'Europa, libero e ricco anche nelle pubblicazioni e nella stampa. Presto però dovranno fare i conti con le ambizioni della Francia. UNA TEMPESTA IN UNA TAZZINA DI CAFFE' Secolo 17-18, periodo nel quale vive Daniel Defoe (Robinson Crusoe) scrittore e giornalista. Nascono anche decine di caffetterie, luoghi importanti per farsi vedere, conversare, spettegolare e scambiarsi notizie. Dopo la Fronda, in Francia ritorna l'ordine con Mazarino, che riottiene il controllo sui media. Con il Re Sole ritorna quindi la Gazette di Renaudot. Ovviamente la stampa e le notizie dovevano tornare utili al re Luigi XIV per alimentare e divinizzare la sua figura e il suo concetto di nazione. La Gazette era pubblicata ogni sabato, in trenta località diverse (come nessuno in Europa). Però, quando le sconfitte del re si fanno tante e viene fuori il suo carattere fin troppi eccentrico, nascono giornali anche esteri che vanno contro la figura del Re Sole, giornali che ovviamente i ministri francesi tenteranno di bloccare. Il suo obiettivo primario era mantenere l'onore della famiglia reale. Carlo II era un ammiratore del Re Sole. Sulla sua scia fece approvare il Licensing Act, una legge che obbligava gli editori a ricevere un'autorizzazione preventiva per tutti i libri stampati. Dopo l'uscita di scena dell'incompetente l'Estrange, Williamson fonda il giornale “London Gazette” (notizie dall'estero, quelle nazionali preferivano non diffonderle perchè erano affari della monarchia). Questa scia fu continuata dal successore Giacomo II. Poi ritorna l'Estrange, e si ridiffondono gli opuscoli venduti a 1 penny, a fianco dei libelli. La Gloriosa Rivoluzione del 1688, dove Guglielmo III d'Orange riesce a deporre Giacomo II e subentrare al trono, non fu seguita dai giornali. Con Guglielmo III, che eliminò il Licensing Act, si ha una liberalizzazione delle notizie, che ora potevano provenire da giornali differenti dalla LG, quindi si diffondono anche notizie sulla provincia, non solo sull'estero e Londra. Le notizie potevano essere stampate solo su carta timbrata e comprata dall'Erario di Londra, e se si voleva diventare portavoce del regime, bisognava acquistare direttamente la testata (senza monopoli). il suo “Course of the Exchange”, Lloyd con il suo “Lloyd's List”). Questi erano giornali specializzati, separati dalla stampa generale. Londra rapprentava un mercato finanziario oltremodo insolito, poiché concentrava sia il potere politico che quello finanziario tutta in sé stessa. Spesso però i bollettini non stavano al passo coi cambiamenti, e la situazione si fa sempre più frenetica. L'attività economica inglese, tra crisi e riprese, facorì la nascita della borghesia. Il mondo del commercio ebbe il suo maggior impatto sui giornali tramite la Pubblicità a pagamento. Pubblicità su libri, medicinali, ecc., e occupavano qualche colonna di qualche pagine di giornale. La pubblicità divenne quindi la prima finanziatrice dei giornali. Il giornale quindi cambiò totalmente dopo l'introduzione delle pubblicità, si umanizzò di più (più vicino ai bisogni dei cittadini normali). DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ma chi è il giornalista? All'inizio il giornalista era colui che possedeva i servizi di informazione, quindi non un professionista indipendente che scrive le sue notizie. Il termine fu usato per la prima volta nel 1712 da Addison sullo “Spectator”. I primi veri professionisti della notizia erano stati i fornitori di servizi d'informazione manoscritti, poi a seguire tutti gli altri professionisti che collaboravano, maestri di posta e anche i venditori ambulanti (che erano anche donne). I capi dei giornali erano persone molto occupate, e spesso sono gli unici che se ne occupano, fino al XVIII secolo, e spesso mettevano in risalto alcune notizie ricevute, e coprivano gli spazi bianchi con pubblicità (le notizie dall'estero continuavano ad occupare sempre la prima pagina). Però, scrivere per i giornali non era considerata un'occupazione rispettabile, ma era disprezzata anzi. Invece le riviste e gli opuscoli avevano buona fama. NeL XVIII, l'abitudine antica di scrivere lettere era ritornata molto in voga, anche oltre le classi elitarie. La nuova moda della corrispondenza aiutava a far girare molte notizie in tutto il mondo. Anche la letterattura fu rappresentata da libri scritti unendo lettere e epistole. Anche il linguaggio comune cambiò nel '700, da formale ad informale, avvicinando le donne a questo mondo. Infine, si può dire che nel '700 la diffusione delle notizie si basava ancora su un vivido collage di testimonianze oculari, lettere e conversazioni personali affiancate alla Stampa. Le torture, le condanne, ecc., erano diventate un mezzo di intrattenimento (come la ghigliottina nella rivoluzione francese). VIVA LA LIBERTA' Nei decenni centrali del XVIII secolo la stampa si consolida. Tutto ciò che riguarda la stampa e i giornali aumenta e si evolve. John Wilkes e il suo giornale The North Briton, rivoluzionarono i giornali: trovò una causa per cui lottare, ossia la libertà di stampa. Per tutelare la libertà usa termini provocatori e offensivi. Lui non può essere arrestato, poiché membro del parlamento, ma i suoi stampatori, correttori ecc si, per diffamazione. Con la sua lotta Wilkes riuscì a combattere questi avvenimenti e a tutelare la libertà di stampa. Negli ultimi decenni del XVIII secolo, in Inghilterra i quotidiani sostituiscono altri periodici, prova dell'aumento della libertà di stampa. Il tema politico fu principale e rinnovato in questo periodo, anche grazie alla crisi legata alle colonie americane. La nuova identità americana stimolò in Inghilterra un nuovo dibattito sul legame di consanguineità che avevano coi coloni. Nel 1704 era stato fondato il “Boston News-Letter”, per informare di notizie da Londra e Europa. Durante la rivoluzione, i giornali assumono un tono patriottico, quindi slegandoli dal recente passato di informatori dalla madrepatria. Importante in questo contesto fu il “Virginia Gazette”, che tra il 1763 e il 1773 raddoppiò il numero dei giornali pubblicati. Nel 1790 c'erano 99 testate giornalistiche in 62 città in tutte le colonie. La stampa americana, ovviamente, proponeva posizioni federaliste. Quando James Madison fu incaricato nel 1790 di preparare il Bill of Rights, il primo di essi garantiva che il Congresso non avrebbe promulgato leggi che limitassero la libertà di parola o di stampa. Intanto in Francia ci fu la Presa della Bastiglia (14 luglio 1789). I rivoltosi volevano impadronirsi delle armi e liberare i pochi prigionieri dentro l'armeria (su 7 prigionieri che c'erano, 4 erano semplici falsari, mentre 2 matti pronti per il manicomio). La Stampa celebro la presa della bastiglia come simbolo della liberazione di un popolo oppresso. Tutto ciò che succede nella grande rivoluzione francese viene celebrato in opuscoli, riviste, broadsheets, e pure canzoni. I giornali parigini della rivoluzione erano totalmente dedicati ad appassionati di politica. I giornalisti rivoluzionari dovevano essere rapidi (nuovi tempi). La richiesta di notizie era altissima! Il giornale era arma del processo rivoluzionario. Nonostante la parentesi di Robespierre, il giornale si afferma come principale merce di stampa, superando le controparti aristocratica, il libro, e di discussione politica, l'opuscolo. COME LEGGEVA IL GIORNALE SAMUEL SEWALL e altri Il diario del giudice americano Samuel Sewall è una fonte di studio della metamorfosi delle notizie del tempo. Anche quelli dell'inglese Wallington. Questi raccoglievano tutto ciò che potevano, tra fonti, fatti e notizie. Registravano senza scetticismo anche fenomeni naturai e apparizioni celesti (erano entrambi religiosi). Jan De Boer era un cronista olandese (Paesi Bassi perso il lustro precedente, ma rimane comunque una potenza europea), che preferiva concentrarsi su fatti di cronaca (il suo diario infatti contiene poco materiale). Era meticoloso nello scrivere le sue notizie con cura. Gli olandesi erano interessati al dibattito politico, quindi di conseguenza i giornali parlano di quello. Ogni città poteva avere solo una testata giornalistica, che pagava la tassa del monopolio.
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