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Riassunto "La Celestina", Sintesi del corso di Letteratura Spagnola

Riassunto dettagliato dell'opera La Celestina di Rojas

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020
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Caricato il 24/05/2020

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itsmem 🇮🇹

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Scarica Riassunto "La Celestina" e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! La Celestina Fernando de Rojas nacque a Montalbán Nel 1470. Studiò legge a Salamanca e, probabilmente, aveva poco più di vent’anni quando scrisse la prima versione del libro. Dopodiché si trasferì a Talavera, città per la quale divenne sindaco. Rojas è un converso, ovvero un giudeo convertito al cristianesimo, tuttavia l’autore fu spesso accusato di nicodemismo ma non ci sono elementi per affermare che fosse un finto cristiano. La sua unica opera conosciuta è la Celestina, uno dei libri più importanti della fine del medioevo. Oggi, i critici sono d’accordo sul fatto che Rojas sia l’autore degli atti dal II al XVI, anche se non si sa quale sia la fonte del primo atto e non è ancora sicuro che sia stato Rojas a scrivere gli altri atti. Nel 1499, Fernando de Rojas pubblica l’opera intitolata ‘’Calisto y Melibea’’, composta da 16 atti. La seconda versione del 1502, intitolata ‘’La Celestina’’ è composta da 21 atti e definita tragicomedia. La prima edizione si presenta senza prologo e in forma anonima. Le modifiche apportate da Rojas nella seconda edizione sono state volute dai lettori, questi pensavano che la storia tra Calisto e Melibea fosse durata troppo poco. È impossibile rappresentare l’opera a teatro perché manca delle tre unità aristoteliche: tempo, spazio e azione. L’opera è una commedia perché comprende personaggi di basso rango ed è piena di dialoghi, caratteristici della commedia; ma è anche una tragedia perché comprende personaggi di altro rango e, alla fine, muoiono tutti. Le tematiche sono il destino degli uomini e la catarsi. L’opera ha uno sfondo realista ma il realismo di questa viene contraddetto dai personaggi, perché personaggi di basso rango come Celestina o Sempronio citano auctoritates. La descrizione del luogo in cui si svolge la vicenda riconduce a Salamanca ma ci sono delle cose che non coincidono (atto XX: Melibea vede le navi dal balcone ma Salamanca non ha un porto perché non ha il mare). Tra l’inizio e la fine della tragicomedia c’è un enorme cambiamento di registro: la sofferenza di Calisto (atto I) è comica, la sofferenza di Pleberio (atto XXI) è una tragedia, non c’è nulla di cui ridere. Gli atti IX e X sono fondamentali: Melibea corrisponde Calisto grazie all’azione della cintura, anche se ne è inconsapevole. La tragicommedia fu talmente famosa che, tra il 1499 e il 1634, si calcolano cento edizioni in spagnolo, ventiquattro edizioni in francese, diciannove edizioni in italiano, due edizioni in tedesco, una in latino classico e una in ebraico. L’influenza della Celestina fu tale che ora, nel vocabolario spagnolo, il termine <<celestina>> indica un sinonimo di mezzana. Atto I In questo atto vengono presentati tutti i personaggi, tranne Areúsa. Calisto rincorre un falcone che gli è scappato ed entra nel giardino di Melibea, alla vista di questa, Calisto si ammala di amore. Sempronio, servo di Calisto, porta il suo padrone a casa ma questo si lamenta e minaccia di uccidersi a causa della non corrispondenza di Melibea. Il suo servo lo aiuta soltanto per trarne profitto, non per amore verso il suo padrone. Sempronio suggerisce a Calisto di rivolgersi a Celestina, vecchia strega che più volte è stata impeciata e impiumata. Insieme a Celestina, vive Elicia, prostituta che finge di amare Sempronio. All’arrivo di Sempronio e Celestina a casa di Calisto, Pármeno (altro servo di Calisto) prova a mettere in guardia il suo padrone; ma Celestina, grazie alla sua formidabile retorica, prova a convincere anche Pármeno a collaborare con loro, promettendogli una parte del profitto ed Areúsa. Celestina e la madre di Pármeno si occupavano di stregoneria insieme, prima che la seconda venisse condannata a morte dall’Inquisizione. Atto II Celestina si congeda e promette a Calisto che presto Melibea sarà sua, prima però Calisto ricompensa la vecchia con cento monete d’oro. Calisto è impaziente e decide di mandare Sempronio a mettere fretta a Celestina. Durante l’assenza di Sempronio, Pármeno prova a convincere il suo padrone a non fidarsi di Celestina, ma Calisto lo tratta male. Atto III Sempronio e Celestina discutono su come far cadere Melibea nella trappola. In questo atto, Celestina fa un discorso sul denaro e sui profitti, singolare per un’opera del ‘500. Dopodiché, la vecchia, recita una preghiera per Lucifero, scongiurandolo di aiutarla in questa sua impresa, unge un filo con una pozione e sarà proprio quel filo a far innamorare Melibea di Calisto. Atto IV Mentre Celestina si reca a casa di Pleberio, si interroga sulla pericolosità dell’azione che sta per compiere ma decide di non fermarsi. La vecchia strega arriva a casa di Pleberio ed Alisa, ma questa è costretta a lasciare sola Melibea con Celestina. Lucrecia, serva di Melibea, mette in guardia la sua padrona ma le sue parole saranno inutili di fronte alla potenza dell’incantesimo di Celestina. Celestina vende il filo stregato a Melibea e le chiede di porgerle un suo oggetto per salvare un uomo che soffre di mal di denti. Melibea si arrabbia quando viene a sapere che l’uomo in questione è Calisto, ma Celestina riesce a calmarla ed ottiene il cordone che Melibea usa come cintura. Atto V Celestina fa ritorno a casa, dove ad aspettarla c’è Sempronio, i due si recano a casa di Calisto. Calisto ordina a Pármeno di aprire la porta ma il servo è riluttante perché ancora non si è convinto del tutto ad essere complice di Celestina. turbata dal discorso dei suoi genitori, chiede a Lucrecia di intervenire. La serva li ferma con un espediente. Atto XVII Gli affari di Elicia non vanno bene, nessuno si reca da lei a chiederle aiuto o a portarle del cibo, la donna decide di spogliarsi del lutto e di agire contro Calisto e Melibea. Elicia si reca a casa di Areúsa e le due prostitute inventano un piano per estorcere informazioni a Sosia. Infatti, Sosia era stato invitato da Areúsa. L’astuzia della donna le permette di ricavare tutte le informazioni di cui ha bisogno, proprio quella notte Calisto si recherà da Melibea. Atto XVIII Areúsa ed Elicia decidono di chiedere aiuto a Centurione. Questi dovrà andare fuori casa di Melibea ed uccidere Calisto, l’uomo fa credere alle due cugine di essere d’accordo con loro ma si tira indietro e chiede a Trasone lo sciancato ed i suoi compagni di andare sul posto e fare un po' di rumore per mettere in fuga Calisto. Atto XIX Durante il tragitto verso il giardino di Melibea, Sosia parla a Tristán del suo incontro con Areúsa ma, prontamente viene messo in guardia dall’amico. Intanto, Melibea aspetta Calisto e, quando questo arriva, non riesce a trattenersi e spoglia subito Melibea. Mentre i due sono nel bel mezzo dell’atto sessuale, arrivano Trasone lo sciancato ed i suoi compagni. Calisto, udendo il trambusto, decide di andare ad aiutare i suoi servi, ma mette un piede in fallo e cade. Sosia e Tristán raccolgono il corpo morto del loro padrone e lo portano a casa. Melibea non ha più ragioni per vivere ora che il suo amato è morto. Atto XX Lucrecia corre a svegliare Pleberio, dicendogli di fare immediatamente visita a sua figlia. Melibea chiede a Pleberio di prenderle uno strumento per alleviare le sue pene con la musica, poi chiede a Lucrecia di portarla sul balcone più alto della loro abitazione e di dire a Pleberio di aspettarla giù. In realtà Melibea vuole rivelare il motivo delle sue pene a suo padre e poi vuole suicidarsi. Morta suicida, Melibea non potrà raggiungere il Paradiso ed è proprio questo il suo scopo: Calisto è morto senza confessione, i due così potranno riunirsi. Atto XXI Pleberio è sconvolto e racconta tutto ad Alisa. Il discorso di Pleberio è un vero e proprio planctus, ma l’uomo non piange soltanto la morte della figlia, piange soprattutto perché non ha più eredi a cui lasciare le sue ricchezze. Pleberio pensa che la colpa della morte di Melibea sia soltanto sua: non ha fatto sposare la figlia. Dopo il planctus, Pleberio inizia una filippica contro l’amore, amore che dovrebbe essere una gioia per i suoi seguaci ma che puntualmente li fa soffrire (Vittime dell’amore: Macías, Paride, Elena, Ipermnestra, Egisto, Saffo, Arianna, Leandro, Davide, Salomone e Sansone). I personaggi Celestina Celestina è il personaggio centrale dell’opera. Ogni personaggio della tragicommedia la ama e la disprezza; per loro è madre, saggia, vecchia barbuta, astuta, puttana, mezzana. I differenti personaggi sono affascinati dalla sua capacità di ingannare le persone, ma hanno anche paura di lei. Celestina è conosciuta da tutti, la sua fama la precede. Ironicamente, Celestina viene uccisa da una persona che considerava come un figlio. Calisto Calisto è un giovane di 23 anni che si è innamorato perdutamente di Melibea. Il suo amore gli ha fatto perdere il senno, i suoi servi e Celestina approfitteranno di questa situazione per guadagnare denaro. Calisto mostra i segni tipici della malattia dell’innamoramento. Il suo carattere oscilla tra gli alti ideali dell’amore cortese e le debolezze umane che, alla fine, lo portano alla morte. Sembra che l’autore non volesse creare un eroe, ma un antieroe. Melibea Melibea è una giovane bella e ricca che proviene da una famiglia rispettata. Anche se Melibea finisce per innamorarsi perdutamente di Calisto, il suo carattere contrasta con quello dell’uomo. Calisto è pessimista e passivo, mentre Melibea è sicura di se stessa ed agisce quando vuole davvero farlo. La sua indipendenza, contrasta con la dipendenza di Calisto da Celestina o dai suoi servi. I servi Pármeno e Sempronio sono i servi di Calisto. Questi personaggi sono esplicitamente tentati dal desiderio sessuale. Sempronio è un egoista codardo, che, abbandona il suo padrone per un profitto. Pármeno, inizialmente è un servo leale, ma, Celestina riesce a convincerlo promettendogli in cambio una notte con Areúsa. Le relazioni amorose dei servi con Elicia e Areúsa sono il ritratto parodico dell’amore cortese e uno specchio realista della relazione tra Calisto e Melibea. Sempronio ed Elicia riflettono i vizi di Celestina. Pármeno, in cambio all’inizio sembra avere una morale e, infatti mette in guardia il suo padrone, ma poi cade nella trappola di Celestina. Dall’altro lato, la serva di me li bea, Lucrezia è un personaggio neutrale che, anche se conosce la fama di Celestina e capisce che la sua signora è in pericolo, mantiene la sua lealtà e il suo silenzio. Sosia e Tristán , altri servi di Calisto, sembrano essere leali al loro padrone. Anche se i loro ruoli sono minori, Sosia risulta essere necessario ad Elicia e ad Areúsa, alla quale spiega la logistica degli incontri amorosi di Calisto e Melibea. Le prostitute Elicia e Areúsa sono prostitute, protette da Celestina. Inizialmente, le due sembrano avere lo stesso carattere, ma tra loro c’è una grande differenza: mentre Elicia è sempre stata dipendente da Celestina e disprezza il suo lavoro da prostituta, Areúsa è indipendente sia nel comportamento che nel pensiero. Inoltre, Areúsa, riesce ad influenzare le persone: la notte con Pármeno trasforma il carattere di questo, i suoi complimenti a Sosia fanno sì che questo le riveli la logistica degli incontri amorosi tra Calisto e Melibea, la sua relazione Centurione stabilisce il metodo ideale per vendicare la morte di Celestina, Sempronio e Pármeno. I genitori di Melibea Alisia e Pleberio, genitori di Melibea, appartengono all’aristocrazia, appaiono poco nell’opera, e il loro ruolo è enigmatico. Alisia, anche se si mostra riluttante nei confronti di Celestina, lascia sua figlia da sola con la vecchia mezzana e resta totalmente indifferente quando scopre che sua figlia è malata. Pleberio, appare soltanto negli ultimi due atti. Si presenta come un padre affettuoso, la morte di sua figlia lo lascia devastato e dà luogo a un soliloquio finale che chiude l’opera con riflessioni sulla fortuna, la giovinezza, l’amore e la morte. Il genere dell’opera Carlos Aribau, nel 1800, classificò la Celestina come un <<romanzo dialogato>>, principalmente per la sua estensione e la sua impossibilità di essere rappresentata. Marcelino Menéndez Pelayo, alla fine dell’Ottocento, trovò delle similitudini tra la Celestina e la commedia umanistica latina, María Rosa Lida de Malkiel, nel 1900, investigò sulla relazione tra l’opera spagnola con il genere latino. La Celestina, ha grandi similitudini con la commedia umanistica per il suo carattere non rappresentabile e per la coincidenza dei personaggi di classe sociale bassa, per l’uso continuo di ricorsi tecnici come l’aparte e il monologo. Gli scenari dell’opera Gli scenari in cui si sviluppa l’opera sono pochi: la casa di Calisto, la casa di Melibea, le case delle prostitute ed il giardino in cui si incontrano gli amanti. L’unica che sembra muoversi liberamente in tutti questi luoghi è Celestina. L’ironia L’ironia è essenziale per il carattere tragicomico dell’opera. Ci sono diversi tipi di ironia nella Celestina:  premonitrice, specialmente nei dialoghi dei personaggi che alludono figurativamente alla loro morte senza sapere che questa arriverà alla fine dell’opera;  drammatica, soprattutto nell’alleanza di Pármeno con Celestina o nell’innamoramento di Melibea.  verbale, in situazioni nelle quali personaggi esprimono la loro opinione, però si comportano diversamente, con Celestina, per esempio, la madre di Melibea, che,
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