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Riassunto “La Celestina”, Schemi e mappe concettuali di Letteratura Spagnola

Riassunto e appunti di “La Celestina”, opera spagnola

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018

Caricato il 24/08/2021

carola-di-paolo
carola-di-paolo 🇮🇹

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Scarica Riassunto “La Celestina” e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! FERNANDO DE ROJAS — LA CELESTINA L’opera di De Rojas si colloca cronologicamente nel Medioevo ma è un’opera di modernità assoluta grazie alla sua tecnica. E’ però piena di misteri e incertezze. Pervengono due versioni: 1) LA COMEDIA DE CALISTO Y MELIBEA, del 1499, conosciuta — ancora oggi — come LA CELESTINA, il personaggio principale rispetto ai protagonisti. In questa versione mancano le prime pagine andate perse, la copertina del libro e il componimento finale con i versi acrostici dove si raccontava dell'autore, (queste informazioni mancanti vengono fuori nella versione del 1500: in questa versione Rojas dedica una lettera ad un suo amico, costituendo così il prologo dell’opera stessa, e alla fine del libro compare un’ottava di un umanista colto che corregge il lavoro sul testo, elogiandolo); 2) LA TRAGICOMEDIA DE CALISTO Y MELIBEA, del 1502, quella che noi leggiamo tutt'ora. Tra le due versioni però se ne collocano altre due, una del 1500 e una del 1501, entrambe sostituite dal grande successo della tragicomedia. Il passaggio dalla commedia alla tragicommedia si ha poiché i personaggi rappresentati appartengono alla classe sociale medio alta e quella molto bassa e l'argomento ha un finale negativo, senza escludere la risata che però non gioca un ruolo fondamentale come nella commedia, che tratta invece di argomenti poco importanti; probabilmente un errore dell’editore che non conosceva la differenza tra i due generi. Il cambio del titolo è spiegato dallo scrittore nel prologo, in maniera scherzosa. In questa edizione è importantissimo il ruolo che giocano i lettori: essi chiesero allo stesso autore di prolungare e/ deleite de los amantes. Proprio per questo, Rojas aggiunge cinque capitoli in più a partire dal quattordicesimo fino al ventesimo, attraverso una serie di addizioni di frammenti e parole, ma anche soppressioni. *scrivere libri in quel periodo era molto costoso. Rojas non andò mai a perderci grazie alle varie edizioni che godevano dell'interesse dei lettori. Numerose furono le edizioni pubblicate dopo il 1502 (in Italia nel 1506, nel 1570 viene realizzata una versione critica da un professore dell’università di Salamanca, consacrando così l’opera come classico della letteratura spagnola; si contano 109 edizioni fino alla fine del secolo d’oro nel 1634 solo in Spagna). MISTERO DELL'AUTORE: il primo capitolo della Celestina è completamente diverso dai capitoli successivi. Rojas infatti lo aveva letto durante le vacanze pasquali a Salamanca, durante il periodo universitario. Ne rimase talmente affascinato che sviluppò l’opera che noi leggiamo in seguito al primo capitolo che però non è suo. Il capitolo | infatti è scritto in uno spagnolo molto arcaico, molto lontano da quello di Rojas, denso di traduzioni latine petrarchesche; i capitoli di Rojas invece sono ricchi di proverbi, tipici del ceto culturale basso. Non si sa chi sia l’autore del primo capitolo ma si ipotizzano Rodrigo de Cota e Juan de Mena, spesso citati nell’opera ma che comunque non sembrano all'altezza della bravura di Rojas. PROBLEMA DE LOS CONVERSOS DI ROJAS: Rojas nasce a Toledo da una famiglia di origine converso di seconda generazione (il nonno era ebreo). Essendo segnato per sempre come impuro dalla società, l’opera è fortemente pessimista. Rojas non si vanterà mai del suo successo perché: 1) essendo converso ed essendo l’opera moltro rivoluzionaria e trasgressiva, ci si allontana per non avere problemi con la giustizia o 2) scrive la Celestina da giovane e quindi da adulto se ne vergogna perché è un’opera troppo trasgressiva. MISTERO DEL GENERE DELL’OPERA: un’opera innovativa quella della Celestina, è presentata come un dialogo in prosa senza narratore. Si inizia a parlare dell’opera come protoromanzo (ricordiamo che è Cervantes a consacrare il genere del romanzo). Oggi potrebbe essere qualsiasi cosa: romanzo dialogato, romanzo drammatico, opera teatrale. L’autore si ispira a due modelli letterari per la sua opera: 1) la comedia latina (classica romana): Rojas vi riprende diversi aspetti. | suoi personaggi si danno del “tu”, senza rispettare la distinzione del comportamento tra ceti sociali, molto rigido; vi è un collegamento tra opera-finzione con la realtà stessa (tutto può essere reale, anche ciò che veniva raccontato tra le righe dei suoi dialoghi); i personaggi vengono presentati in coppia secondo la loro professione; è presente una realtà interna ed esterna per ogni personaggio che vive la propria condizione in maniera ossessiva, angosciante; Rojas non rispetta la gerarchia sociale poiché i personaggi altolocati in realtà sono dei cafoni arricchiti e rozzi, non essendo all’altezza dei soldi che hanno; 2) comedia humanistica italiana (comedia latina aggiornata agli umanisti italiani): Rojas la imita nell'argomento dell’amor cortese — parodia - in prosa (romanzo, novella) drammatizzandolo come un’opera teatrale romantica senza però curarsi della futura messa in scena (rappresentare infatti la Celestina è molto impegnativo, date le dimensioni delle battute dei personaggi), nella contemporaneità dell’opera (l’opera deve essere reale) e nella satira anticlericale (si presenta in maniera molto acida e folcloristica il comportamento del clero che pratica il concubinaggio). ARGOMENTO: AMORE (per Rojas è trasversale: i personaggi altolocati possono combinarsi con quelli del ceto sociale molto basso) 1) tre storie d'amore: - Calisto e Melibea ( due nobili, parodia dell'amore cortese) - Parmeno e Areusa (due servi) - Sempronio e Elicia (due servi) 2) amore come follia (amor loco) e amore come malattia: Calisto, poiché lussurioso, impazzisce per Melibea dopo averla vista di ritorno a casa. La pazzia in quel periodo era considerata una malattia a tutti gli effetti: il lussurioso infatti perdeva la ragione poiché gli si seccava il cervello, diventando così matto. Questa teoria scagiona Calisto dalla responsabilità delle sue gesta, non assumendogli così la colpa. Rojas in questo modo critica chi si abbandona alle passioni che causano la morte (perdere la razionalità equivale a perdere la vita). 3) amore come magia (philocaptio): Melibea, da parte sua, in un primo momento respinge brutalmente il nobile Calisto ma a partire dai capitoli VII-VIII diventa anch'ella lussuriosa nei confronti dell'amato a causa di un incantesimo
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