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Riassunto "La Cenerentola d'Europa", di A. Varsori. Corso Storia dei Trattati, Sintesi del corso di Storia Dei Trattati E Politica Internazionale

Riassunti dettagliati del libro "La Cenerentola d'Europa", per il corso di Massimo De Leonardis di Storia dei Trattati e Politica Internazionale

Tipologia: Sintesi del corso

2023/2024

In vendita dal 02/07/2024

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Scarica Riassunto "La Cenerentola d'Europa", di A. Varsori. Corso Storia dei Trattati e più Sintesi del corso in PDF di Storia Dei Trattati E Politica Internazionale solo su Docsity! lOMoAR cPSD|4355339 La cenerentola d'Europa - Riassunto del libro di A. Varsori Storia dei Trattati e Politica Internazionale (Università Cattolica del Sacro Cuore) lOMoAR cPSD|4355339 3 Conferenza a Roma 1948 in cui nasce un Comitato sulle migrazioni in Europa (EMICO), ma GB e Francia erano restii ad aprire i loro mercati (pochi risultati concreti). Nel 1949 EMICO si sciolse per lasciare posto all'OECE, nonostante il perpetuarsi delle diffidenze -› scopo di favorire la liberalizzazione degli scambi e la risoluzione dei problemi di carattere monetario (però in realtà riguardava più i rapporti tra USA e singoli paesi dell'ERP, quindi si ha una "americanizzazione" della parte occidentale europea). Alla ricerca di un partner privilegiato in Europa: l'unione doganale italo-francese La ricostruzione del ruolo di media potenza doveva essere riconosciuta e realizzata dall'Italia in due ambiti: Europa e Mediterraneo e doveva confrontarsi con le posizioni e gli interessi di: 1.GB: contrasti perché voleva punire e ridimensionare la posizione internazionale italiana, soprattutto per ciò che riguardava il Mediterraneo e l'Africa (es. futuro delle ex colonie italiane prefasciste Libia/Eritrea/Somalia: GB aveva ambizioni egemoniche e Italia voleva recuperarne il controllo seppur nell'ambito dell'amministrazione fiduciaria dell’ONU). 2.Francia: favorevole alla restituzione all'Italia delle ex colonie. Anche la Francia aveva visto ridimensionato il suo ruolo internazionale, rispetto alla GB che si poneva come potenza guida, quindi l'Italia poteva essere un utile junior partner. Inoltre avevano problemi interni simili: partito comunista + ruolo dei partiti cattolici (DC//Movimento Repubblicano Popolare in Francia con leader Bidault). Dal 1947 Bidault lancia la proposta di una collaborazione con l’Italia. 1947 - Conferenza di Parigi sul Piano Marshall, Sforza propose un'unione doganale fra i due stati, venne accettata da Bidault e fu creata una commissione mista italo-francese. Vantaggi: entrambi avrebbero rafforzato la propria posizione nei confronti dell'amministrazione Truman e i rispettivi ruoli internazionali. Problemi: dubbi sull'aspetto economico, visto che le due economie non erano complementari ma concorrenziali in molti settori + forte protezionismo. Inoltre, l’Italia ripropose l'apertura del mercato del lavoro francese all'emigrazione dall'Italia, ma si scontrò con la resistenza dei sindacati francesi che temevano conseguenze negative sulle condizioni dei lavoratori francesi perché i francesi stavano godendo di benefici sociali e salariali più alti che gli altri paesi, e non volevano rischiare di rovinare la situazione. Pur riconoscendo i problemi economici e impegnandosi quindi a risolverli con la creazione di una seconda commissione mista, a fine dicembre la commissione italo-francese concluse i lavori: Sforza e Bidault firmarono l'intesa sull'unione doganale -› le autorità di entrambi i paesi accelerarono i tempi per esibire un successo diplomatico all'opinione pubblica e per sottolineare il loro impegno a favore dell'integrazione europea di fronte agli USA. I lavori della seconda commissione però trovarono difficoltà, e due mesi dopo la firma del nuovo trattato bilaterale, esso venne bocciato in Francia. 1950 - Francia rilanciò l'idea di un negoziato a 5 allargando l'unione doganale anche al Belgio, al Lussemburgo e ai Paesi Bassi (FRITALUX poi chiamato FINEBEL), idea supportata anche da Truman. L’Italia temeva che coinvolgere il Benelux portasse a un'unione più liberista, ma accettò, concentrando l'attenzione sulla libera circolazione dei lavoratori, ma ricevendo reazioni negative. FINEBEL si arenò a causa di vari ostacoli, tra cui il fatto che la Francia ostacolava la proposta olandese di allargare l'unione alla RFT. Fu però siglato un nuovo accordo bilaterale a marzo che creava un comitato italo-francese per l'unione doganale, incaricato di preparare le misure tali da permettere l'integrazione economica dei due paesi. lOMoAR cPSD|4355339 4 L'Italia e la difesa dell'Europa Occidentale: dal Patto di Bruxelles al Patto Atlantico La dura reazione dell'URSS ( creando il COMINFORM, facendo una campagna contro progetti americani e con il colpo di stato in Cecoslovacchia - per GB e Usa era una minaccia politica mentre per Francia e Italia una minaccia militare) di fronte al Piano Marshall fece temere che il progetto non potesse proteggere l'Europa occidentale dalle mire sovietiche in più, la rottura fra Est e Ovest circa la sorte della Germania concretizzava la possibilità di uno scontro politico e militare. Gennaio 1948 - Bevin (segretario di Stato inglese) propose un'unione occidentale, ovvero una serie di alleanze bilaterali tra la GB, la Francia e il Benelux. L’Italia era pronta a farsi coinvolgere, ma il clima delle prime elezioni politiche era teso. Nel 1948, dal progetto britannico, nasce il PATTO DI BRUXELLES (alleanza politico-militare considerata debole per la mancanza degli Usa e alla cui guida si pose la GB). Nel clima teso delle elezioni politiche nella penisola i partiti di sx etichettarono il progetto dei 5 paesi europei occidentali come un'iniziativa bellicista contro l'URSS e quindi come una minaccia alla pace (leader socialista Pietro Nenni lo definì "patto anti-comintern"). Sforza accantonò il coinvolgimento italiano, perché: - come alleanza militare appariva troppo debole (data l'assenza degli USA) - troppo rilevante il ruolo della GB Le altre potenze non si preoccuparono di tale scelta, dato che l'Italia era considerata più un onere che un vantaggio per quanto riguarda la difesa e arretrata e disomogenea per quanto riguarda la politica. Per la GB, però, a questo punto, l'obiettivo prioritario era costituire un'alleanza militare occidentale con la partecipazione degli USA, in modo tale da essere il punto di raccordo tra USA ed Europa e rafforzare la special relationship. ITALIA - prime elezioni politiche vinte dalla DC -> nascita della formula centrista sotto De Gasperi -> considerato uno dei primi test per la politica del containment, quindi la diplomazia italiana si illuse di essere diventata un elemento fondamentale della politica estera americana, mentre invece la vittoria della DC per gli USA significava solo che a quel punto avrebbero potuto concentrarsi sul problema tedesco. De Gasperi e Sforza comprendevano che il paese rischiasse una marginalizzazione rispetto al sistema occidentale pensarono ad una "neutralità armata": l'Italia avrebbe potuto aggirare le clausole limitative del trattato di pace grazie ad un riarmo ad opera degli USA. Questo progetto fu abbandonato per mancanza di interesse da parte di USA e perché avrebbe reso l'Italia un elemento periferico: infatti, nel frattempo, si aprivano a Washington le trattative sulla creazione di un'Alleanza atlantica (Usa, Canada e 5 paesi del Patto di Bruxelles) e l'Italia rimaneva cauta: DC, PCI e PSI non favorevoli al coinvolgimento italiano in un'alleanza militare. Ottobre 1948 - dopo aver ricevuto una risposta dalla Francia, Sforza rinnovò la sua iniziativa indirizzandola ai responsabili di tutti i paesi parte dell'Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea ma nello stesso periodo la Francia era impegnata nella creazione del Consiglio d'Europa, esaminato dai responsabili del Patto di Bruxelles; quindi, Italia era emarginata anche dal processo di costruzione politica dell'Europa. Sforza voleva capire da Schuman quale fosse l'atteggiamento americano di fronte ad un'ipotetica candidatura italiana al Patto Atlantico e quest'ultimo lo spronò. Anche la Francia era favorevole, dato che temeva che il PA potesse essere dominato da una coalizione anglosassone e che gli interessi potessero avere un carattere troppo atlantico trascurando la sicurezza del Mediterraneo: inserimento dell'Italia avrebbe riequilibrato l'alleanza verso Sud. Gennaio 1949 - Italia chiede di partecipare al Patto Atlantico. La GB (+ Canada) è ostile perché temeva che Italia riproponesse la questione delle ex colonie, quindi pose due condizioni: -Italia non avrebbe preso parte alla fase conclusiva del negoziato, limitandosi ad accettare il testo del trattato. -Italia non avrebbe tratto vantaggio da questo successo diplomatico per riaprire il contenzioso sulle ex colonie. lOMoAR cPSD|4355339 5 Italia accettò ed entrò a far parte del PA come membro fondatore -› Sforza esercitò pressioni per un riesame del futuro della Libia/Eritrea/Somalia attraverso un negoziato diretto con GB. L'adesione al Consiglio d'Europa: le contraddizioni dell'europeismo italiano Due tendenze prevalenti: -Sostenitori di una federazione europea, con diretta partecipazione dei popoli europei (Francia, Italia, Germania, Benelux). -Sostenitori di una confederazione fondata su forme di stretta cooperazione intergovernativa, senza cessione di sovranità e gestito in prevalenza dai governi e dalle diplomazie (GB, Europa settentrionale). In Italia si diffuse l’idea del progetto federale, come ovvia reazione degli eccessi nazionalistici del periodo fascista e come conseguenza di un'identità nazionale debole. Inoltre vi era una rinascita della destra monarchica e neofascista. Il PCI aveva un carattere internazionalista e patriottico che mirava alla difesa degli interessi nazionali quindi l'obiettivo della costruzione europea univa cattolici e laici moderati, non essendo in contraddizione con obiettivi nazionali. 1948 - venne creato un gruppo parlamentare a favore dell'unione europea: ogni anno il Parlamento approvava risoluzioni a favore della costruzione europea su basi federali. Nel 1947 l’Italia si impegna molto ma non riesce ad ottenere un ruolo centrale nelle iniziative Eu. Tra federalisti e confederalisti si trovò un accordo sull'obiettivo della creazione di un'assemblea europea, composta da rappresentanti di parlamenti nazionali, i cui obiettivi restavano vaghi (Congresso dell’EU dell'Ala fu un successo a cui parteciparono diverse persone importanti come Churchill (conservatore), con lo scopo di creare un programma come punto di riferimento in un contesto di nascente guerra fredda. Non erano presenti le massime personalità politiche italiane perché occupate nella formazione del governo dopo le prime elezioni politiche. Francia era insoddisfatta del ruolo secondario svolto sia nel Patto di Bruxelles sia nel rapporto con gli USA. Bidault avanzò l'ipotesi che l'alleanza a 5 prendesse in considerazione il progetto per un'assemblea parlamentare europea; la reazione di Bevimi fu negativa ma il progetto fu ripreso poi da Schuman, che voleva coinvolgere anche la Germania occidentale. GB voleva che fosse federale, ma si piegò al volere dei governi del Patto di Bxl per non far irritare Truman, lanciando però nel frattempo una controproposta: ovvero il Consiglio dei ministri europeo dei 5 paesi del Patto di Bxl a cui potessero poi associarsi altre nazioni, tra cui l’Italia (anche se in posizione meno rilevante). L’Italia restò esclusa dal negoziato che i 5 intrapresero per costituire il Comitato di studio per l'unione europea. La GB, di fronte alle pressioni francesi, accettò il coinvolgimento dell'Italia nel futuro Consiglio d'Europa. Ciò si intrecciò con la candidatura italiana al Patto Atlantico: GB ribadì che il CE sarebbe stato sufficiente a placare le aspirazioni italiane. Il 5 maggio venne firmato il trattato di Londra istitutivo del Consiglio d'Europa, che però mostrò i suoi limiti ed ebbe un ruolo marginale. L’attenzione italiana si concentrò sulla possibilità di legare le attività dell'OECE a quelle del Consiglio d'Europa, essendo sempre più interessata all'aspetto economico del processo di integrazione. Nel 1949 l’Italia entra nel Patto Atlantico e partecipa alla fase conclusiva del trattato per istituire il Consiglio d'Europa. Sforza si mostra a favore delle idee francesi di far entrare Grecia e Turchia (esempio di nuovo tipo di politica estera italiana). Importanti sostenitori dell'integrazione europea erano La Malfa e Campilli. Anche MFE (movimento federalista Eu) guidato da Spinelli si era rafforzato. Cap. 2 lOMoAR cPSD|4355339 8 Pleven e Schuman convinsero Truman della validità del Piano Pleven, del contributo che la Francia stava dando alla lotta contro il comunismo (sforzo in Indocina contro il movimento Viet Minh). Nel 1951 fu operata la revisione della politica estera USA: fautori del progetto di esercito europeo, che nel frattempo era diventato Comunità Europea di Difesa (CED) -› ciò preoccupò l'Italia, perché la CED avrebbe: - portato a un rafforzamento del fronte centrale a scapito del Mediterraneo - espropriato l'Italia della sovranità in materia di scelte di politica economica con un trasferimento di risorse dalla ricostruzione alla politica di riarmo Allo stesso tempo, Italia non poteva venir meno all'impegno preso dilemma. L' "illusione" della comunità politica europea La proposta di De Gasperi (divenuto nel frattempo responsabile degli affari esteri, dopo le dimissioni di Sforza) per risolvere il problema legato alla nascita della CED fu creare una Comunità Politica Europea (CPE) alla base del Piano Pleven, considerato un passo in avanti verso l'attuazione di una federazione europea, ma vi furono interpretazioni diverse: - chi la considerò un escamotage per evitare le conseguenze negative della CED - chi la considerò una scelta federalista (movimento federalista sempre più influente, dato che Spinelli aveva un ruolo centrale nell'Unione Europea dei Federalisti) Anche Altiero Spinelli sosteneva la contraddittorietà della creazione di un esercito integrato europeo senza la costituzione di un governo europeo, responsabile anche della difesa. Truman però era determinato a sostenere il progetto della CED. Grazie a Schuman e Adenauer, consci del sostegno USA al progetto, fu accettato il piano italiano circa la costruzione della CPE -› nel maggio 1952 fu siglato a Parigi il trattato istitutivo della CED, al cui art.38 si afferma che “l'assemblea di questa organizzazione avrebbe avuto il compito di avviare lo studio per la realizzazione della CPE”. La crisi dell'europeismo degasperiano e l'ultima fiammata del nazionalismo italiano L'attuazione di questo accordo non sarebbe stata però facile: le opinioni pubbliche nei paesi firmatari erano divise intorno alla questione della CED: • Francia: dibattito sulla nascita dell'esercito europeo, perché i vertici militari erano insofferenti ad un accordo che avrebbe posto fine all'Armée -› difficile trovare una maggioranza parlamentare disposta a ratificare il trattato. • RFT : opposizione al riarmo, perché avrebbe vanificato l'accordo con le 3 potenze occidentali in base a cui RFT avrebbe recuperato la piena sovranità. Adenauer si era impegnato assiduamente per la CED ma c'erano più sentimenti pacifisti. • Benelux: difficoltà a ratificarlo. • Italia: si aggiunsero le difficoltà provenienti dall'approssimarsi della scadenza elettorale, in cui De Gasperi avrebbe puntato sull'approvazione di una legge elettorale maggioritaria ("legge truffa" che avrebbe consentito alla coalizione di partiti vittoriosa un premio di maggioranza in sede parlamentare). In tale clima politico non era facile per il PdC presentare in Parlamento la ratifica della CED. Su iniziativa di Spinelli e Spaak si creò un Comitato di Studi sulla Costituente Europea (CECE) e De Gasperi ottenne che lo studio del progetto di CPE iniziasse senza la previa ratifica del trattato sulla CED. Una serie di eventi internazionali condizionarono negativamente la sorte della CED: Le elezioni americane del novembre 1952 furono vinte dal repubblicano Eisenhower -› diversa politica estera: New Look, basata sul roll-back e sulla massive retaliation, che puntava ad un atteggiamento più lOMoAR cPSD|4355339 9 duro nei confronti dell'URSS + Eisenhower voleva richiamare gli alleati europei ad assumere maggiori responsabilità. Per lui erano fondamentali l'approvazione della CED e il riarmo della RFT. Nel 1953 Stalin morì -› nuova direzione più aperta verso l'occidente -› forte impatto sulle opinioni pubbliche europee occidentali -› Churchill (PM inglese) convinto di dover aprire un dialogo con URSS. Francia speranzosa che vi fosse minore necessità di procedere al riarmo della RFT e si accorse che la CED rispondeva più agli interessi USA che a quelli francesi. Bidault, nel frattempo, cambiò posizione: ora si ritrovava scettico circa l'integrazione di carattere sovranazionale (es CPE). Benelux avanzò il PIANO BEYEN: progetto di un'unione doganale fra i 6 riguardante i prodotti industriali (si aggiungeva al "pool verde": precedente ipotesi dell'OECE di costituire un mercato comune nel settore agricolo) -› questo affollarsi di progetti divergenti sfavoriva l'attenzione che De Gasperi cercava di concentrare sulla CPE -› Italia prudente sul piano Beyen e sul pool verde (Fanfani sottolineò che Italia non era contraria, a condizione che fosse un'integrazione orizzontale e non verticale), ma in realtà i progetti ebbero un ruolo secondario. Nuove elezioni italiane vinte da Pella (democristiano) -› rottura nella politica europea perché voleva: - rafforzare la posizione del suo governo - concentrare attenzione su Trieste - dura presa di posizione su Jugoslavia di Tito -› Italia fece manovre militari lungo il confine orientale; quindi, GB e USA si ritirarono dalla Zona A e restituirono la sovranità sulla città all'Italia -› scarsa attenzione alle CED e alla CPE. Nel 1954 vi sono le dimissioni di Pella che viene sostituito dal democristiano Scelba (con Piccioni agli Esteri), fedele alle politiche di De Gasperi, fra cui il sostegno alla CPE -› avviò in Parlamento la ratifica della CED, attraverso una procedura lenta che avrebbe lasciato all'esecutivo l'opportunità di aspettare e valutare l'evoluzione degli eventi negli altri paesi. In Francia la questione della CED si stava legando a problemi interni e internazionali: -debolezza dei governi -guerra in Indocina -speranze di dialogo con URSS -difficili rapporti con USA 1953 - governo guidato da Laniel in Francia-› si manifestò una tendenza a modificare alcuni aspetti della CED in modo più favorevole alla Francia. Eisenhower accettò che si tenesse a Berlino una conferenza dei 4 ministri degli Esteri sul futuro della Germania, ma essa si chiuse con un nulla di fatto -› USA accettarono quindi che ci fosse una conferenza a Ginevra sui problemi dell'Indocina, in cambio della ratifica francese della CED. A questo punto gli USA minacciarono una agonising reappraisal, ovvero un parziale disimpegno USA nei confronti della difesa dell’Europa. Lo scacco militare in Indocina provocò la caduta del governo Laniel e la nomina di Mendès, non a favore della CED: Guerra in Indocina: egli a Ginevra negoziò un disimpegno della Francia. Alla conferenza a Bxl con i ministri degli Esteri dei 6, la Francia, convinta che non vi fosse una maggioranza parlamentare disposta ad approvare il trattato, giunse con delle modifiche (non accettate da De Gasperi) che avrebbero eliminato gli aspetti sovranazionali, ciò rallentò la procedura di ratifica della CED aspettando una chiara presa di posizione francese. Italia preoccupata che, in caso di fallimento della CED, gli USA si disimpegnassero nei confronti dell'Europa occidentale. Morte di De Gasperi. Mendes decise di non ratificare e alla fine il Parlamento francese respinse il trattato sulla CED. lOMoAR cPSD|4355339 10 Cap.3 L'ITALIA E IL RILANCIO DELL'EUROPA (1955-57) LA VIA ITALIANA ALLO SVILUPPO Il fallimento della CED e le incertezze italiane sul futuro della costruzione europea Italia preoccupata della reazione USA: sia delle critiche che avrebbero potuto rivolgere all'Italia per la mancata ratifica del trattato sulla CED, che avrebbe causato un indebolimento del ruolo italiano nel sistema occidentale; sia della minaccia di un ripensamento circa la presenza americana in Europa. Si temeva che una scelta neoisolazionista di USA potesse minare gli equilibri interni, in base a cui la DC si manteneva al potere. Reazione USA fu dura e ipotizzarono di diminuire l'impegno in Europa, anche se l'irritazione si indirizzava contro la Francia e non contro l'Italia. Queste vicende permisero alla GB di rientrare nel gioco diplomatico europeo. Eden (Segretario di Stato GB) elaborò un progetto basato su: -Riarmo su base nazionale della RFT + inserimento nel Patto Atlantico -› rispondeva all'esigenza di rafforzare il sistema difensivo occidentale -Riforma del Patto di Bruxelles con il suo allargamento alla RFT. Offriva alla Francia la garanzia di un'alleanza europea (senza la presenza di USA) in cui la Francia avrebbe avuto la piena sovranità delle forze armate (Eden aveva capito che la priorità francese era mantenere sovranità in ambito di difesa) -› si prospettava un nuovo equilibrio in cui una nuova entente cordiale francobritannica avrebbe bilanciato il rapporto USA-RFT. Il progetto di Eden ebbe molto su ccess o , cominciò missioni in tutte le capitali Eu e alla fine anche in: oItalia -› reazioni negative all’inizio circa l'imporsi di un rapporto privilegiato franco-britannico -› GB le fece presente che avrebbe potuto affiancare la RFT in una versione riformata del Patto di Bxl -> Tarchiani suggerì di procedere ugualmente alla ratifica del trattato sulla CED, per dimostrare a USA la propria buona volontà. Alla fine, ritenne di non potersi sottrarre al progetto, perché: avrebbe contribuito a preservare l'unità della NATO + presenza USA in Europa, Eden era impegnato a trovare una soluzione definitiva per Trieste (venne infatti raggiunto l'accordo "memorandum d'intesa" grazie a cui TLT fu spartita tra Roma e Belgrado e Trieste fu restituita alla piena sovranità italiana - opinione pubblica soddisfatta). o Francia accettò il progetto e la prospettiva della Conferenza di Londra, in cui avrebbero partecipato l'Europa dei 6, USA, GB, Canada -› atteggiamento prudente dell'Italia (guidata ora dal liberale Martino), che non entrò in polemica con Francia. Ci furono 3 conferenze: 1. Alla prima parteciparono i membri NATO + RFT sancì adesione di RFT/Bonn al Patto Atlantico. 2. Alla seconda parteciparono i membri del Patto di Bxl + RFT + Italia condusse alla creazione dell'UEO (Unione dell'Europa Occidentale) 3. Alla terza parteciparono le 3 potenze vincitrici II WW portò alla restituzione alla RFT della piena sovranità (tranne che su Berlino Ovest). Unione Sovietica crea il Patto di Varsavia (alleanza militare in risposta alla NATO) ma propone anche offensiva di pace (firma trattato per neutralizzazione Austria). lOMoAR cPSD|4355339 13 costruzione di un deterrente nucleare nazionale. Nel 1956 il Parlamento francese approvò una risoluzione che accettava l'EURATOM, sottolineando però che con ciò non avrebbe rinunciato alla possibilità di dotarsi di armi atomiche. L’Italia si inserì in maniera costruttiva nel negoziato per l'EURATOM, avendo alle spalle esperienze sul piano scientifico. Fine 1956 - trattative per la Comunità Europea per l'Energia Atomica (CEEA): costituito un comitato di "tre saggi" a Washington per definire i termini della cooperazione fra USA (favorevoli alla CEEA) e l'EURATOM. Marzo 1957 - firma italiana ai trattati di Roma (a questo punto accettate quasi tutte le richieste italiane). Spinelli & i federalisti erano critici verso la CEE e l'EURATOM, considerati esempi di cooperazione intergovernativa, privi di sovra nazionalità, un "gigantesco imbroglio" -› nonostante ciò, il Parlamento ratificò i trattati tranquillamente. Anche PSI, staccatosi dall'atteggiamento negativo dei comunisti, espresse un voto positivo sull'EURATOM e si astenne sulla CEE. La scelta europea dell'Italia all'indomani della firma dei trattati di Roma Legame sempre più stretto tra Bonn e Usa: Rep. Federale Tedesca inserita nel patto atlantico molto velocemente. Rinnovata intesa franco-britannica con la comune aspirazione ad essere potenze imperiali e importanti nella gestione del rapporto est-ovest. La collaborazione anglo-francese si deteriorò in fretta: Francia: confermò interesse nei confronti della costruzione europea, GB: scettica, soprattutto circa l'EURATOM dato che già possedeva un deterrente nucleare -› arrivò però alla conclusione che anche la CEE si sarebbe potuta trasformare in un pericoloso concorrente economico. Autunno 1955 GB esce dai negoziati sul rilancio dell'Europa nel 1956 però cominciò a considerare l'ipotesi di realizzare un'ampia area di libero scambio, che comprendesse tutta l'Europa occidentale e che nascesse da un negoziato dell'OECE, in cui GB contava. Rimane comunque la collaborazione tra i due paesi per le colonie in Mediterraneo e Medio Oriente. Francia costretta a concedere indipendenza a Marocco e Tunisia. Inizia sanguinosa guerra di Algeria e l'anno dopo si stipula il trattato anglo-egiziano che fa evacuare le truppe inglesi dal canale di Suez. Nasser era il presidente egiziano e voleva far evacuare le truppe da tutto il Medio Oriente. La crisi di Suez spinge le truppe anglo-francesi ad elaborare un'azione militare, ma Eisenhower assume una posizione negativa e favorisce intervento ONU facendo ritirare le truppe anglofrancesi. La GB cede subito per salvare la relazione con gli Usa, abbandonando quindi la Francia, la quale vive il tutto come un tradimento da parte di GB e di Usa. Questo porta Mollet ad accelerare processo per l'approvazione dei trattati di Roma. Viene poi sostituito da due governi deboli finché arriva il generale De Gaulle. In Italia vi furono vari cambiamenti politici dovuti al logoramento della politica centrista: governo Scelba sostituito da un gabinetto di DC, PSDI e PLI guidato dal democristiano Segni con agli Esteri Martino. Poi gabinetto Zoli con Pella agli esteri, elezioni politiche nelle quali vincono DC e PSDI (maggior dialogo tra i due) presieduto da Fanfani. Riguardo al Medio oriente, si proponevano aiuti economici. Si crearono degli accordi segreti attorno all'EURATOM (che prevedeva obiettivi solo civili): - RFT nonostante la dichiarazione sulla rinuncia alla costruzione di armi atomiche, desiderava poterle ottenere. lOMoAR cPSD|4355339 14 - Italia per tornare ad avere un ruolo internazionale pari ai suoi partner, sarebbe dovuta diventare una potenza nucleare. - Francia preoccupata per il lancio dello Sputnik da parte URSS e per la prospettiva di un divario fra USA e alleati europei. Novembre 1957 accordo segreto F-I-G (Fra, Ita, Ger) per la realizzazione di un deterrente nucleare (avrebbero poi avvertito USA, ma anche in caso di ostilità avrebbero proseguito) -› all'arrivo di De Gaulle questo progetto venne però accantonato in favore della costruzione di un deterrente nucleare nazionale francese; mentre l'Italia avrebbe poi provato a costruire un sottomarino e una nave a propulsione nucleare in collaborazione con USA. Tra 1958-9 fallimento del negoziato per una zona di libero scambio a causa della decisione di De Gaulle di puntare sulla CEE (che intanto prende avvio) per far crescere l'economia francese. Cap. 4 L'EUROPEISMO DEL CENTRO-SINISTRA (1958-68) LE AMBIZIONI DELL'ITALIA Il ritorno al potere di De Gaulle, il Grand Design francese e la politica europea di Fanfani De Gaulle decise di non opporsi all'attuazione del trattato di Roma sulla CEE, perché: - avrebbe potuto contribuire alla ripresa economica francese, - contava sulla possibilità di inserire nel quadro comunitario una politica agricola europea che favorisse gli interessi francesi, - si interessò anche all'EURATOM perché mirava alla costruzione di un deterrente nucleare indipendente. Lo scopo non era solo uscire da questa crisi, ma sollevare la posizione francese. Compie diverse azioni: 1. Punta a una riforma delle istituzioni (costituzione semipresidenziale e nascita V repubblica); 2. Questione Algerina; 3. Riforma NATO De Gaulle inviò a USA e GB un messaggio in cui auspicava una riforma della NATO che facesse elaborare al Patto Atlantico una strategia occidentale globale -› richiedeva la formazione all'interno dell'alleanza di un direttorio a 3 di cui avrebbero dovuto far parte USA, GB e Francia. Circa la GB, De Gaulle aveva respinto la proposta di inserire la Comunità Europea in un'area di libero scambio che avrebbe avuto come punto di riferimento i paesi dell'OECE, perché avrebbe impedito il consolidamento della CEE -› GB volle procedere nel 1959 alla creazione di una Free Trade Area (EFTA) a cui aderirono Austria, Svizzera, Portogallo, Danimarca, Norvegia e Svezia (EUROPA DEI 7 , in contrapposizione con quella dei sei). Italia, nonostante le difficoltà interne, fu in grado di essere più incisiva che in passato: Fanfani raggiunse l'accordo con USA per stazionare in Italia vettori con testata nucleare sulla base del principio della "doppia chiave" -› debolezza di GB e problemi della Francia offrivano all'Italia l'occasione per sviluppare la strategia del "neoatlantismo": - Rafforzamento di rapporti di amicizia con vari paesi del mondo arabo, - Ente Nazionale Idrocarburi (ENI) guidato da Mattei -› riuscì a concludere accordi che lo reseroun serio concorrente delle grandi compagnie petrolifere (le "sette sorelle"), - Qui la CEE giocò un ruolo secondario, perché si fece minore attenzione alla messa in opera di istituzioni comunitarie. lOMoAR cPSD|4355339 15 L'attuazione dei trattati di Roma implicò anche la nascita di istituzioni e l'individuazione di sedi per tali organismi Italia cercò di sostenere la candidatura di proprie città, ma si accontentò di ospitare il centro di ricerche dell’EURATOM. Italia non gradì la proposta francese di creare un direttorio a tre all'interno della NATO, anche se era favorevole ad una riforma delle strutture atlantiche per fronteggiare ciò, conscia di un possibile avvicinamento fra de Gaulle e Adenauer, cercò un dialogo con l'EFTA (GB) -› 1959 incontro bilaterale: Italia ribadì l'intenzione di favorire una liberalizzazione degli scambi che coinvolgesse i paesi dell'OECE (infatti stava traendo vantaggi dall'apertura delle frontiere). 1960 - Segni si dimette, lo sostituì Tambroni e poi tornò Fanfani facendo nascere la formula di centrosinistra. 1962 torna Fanfani. De Gaulle, fallita la proposta del direttorio a tre, propose PIANO FOUCHET: un'Unione Europea che favorisse la cooperazione fra i membri della CEE in vari ambiti: - Adenauer disponibile, - Altri Stati della CEE accettarono il negoziato a sei, - Benelux temeva le intenzioni francesi, - Italia temeva che de Gaulle mirasse a instaurare una leadership francese o franco-tedesca nella Comunità + temeva che il progetto potesse contrapporsi alla NATO però allo stesso tempo era importante non opporsi ai piani francesi -› posizione mediana. Fanfani incontrò il PM francese Debré: Fanfani sembrò concordare con obiettivi di fondo del progetto, perché avrebbe permesso un rafforzamento indiretto della posizione internazionale dell'Italia. Francia e RFT vedevano la possibilità di sviluppare forme di cooperazione militare che li rendesse autonomi dalla garanzia nucleare americana. 1961- i 6 raggiunsero un accordo: - da un lato ribadiva il rapporto di alleanza con USA, - dall'altro auspicava la nascita di un'unione politica e un ulteriore sviluppo delle Comunità europee -› 1962 era pronto un progetto in base a cui i 6 avrebbero posto le basi di un'unione europea di carattere intergovernativo: - politica estera comune, - cooperazione nel settore della difesa, - assemblea parlamentare, - le tre Comunità esistenti sarebbero state riformate e razionalizzate. 1961 GB presenta richiesta ufficiale di entrare nella CEE, ma questo è un elemento di disturbo per la politica francese. Il piano Fouchet prosegue, ma De Gaulle cambiò 3 punti fondamentali del piano: - eliminò ogni riferimento all'Alleanza atlantica, - inserì fra le competenze dell'UE gli affari di carattere economico, - rese ancora più labili le funzioni delle Comunità europee. Ciò risultò inaccettabile per i partner della Francia (Benelux e Italia), ma nessuno voleva giungere ad una rottura. 1962 - incontro tra delegazione italiana e francese. Parziale successo: Italia ottenne alcune concessioni. Subito dopo però durante l'incontro dei ministri degli Esteri dei sei a Lussemburgo, si giunse ad una rottura dovuta all'intransigenza della delegazione olandese -› progetto di unione politica si sarebbe arenato sia a causa del disinteresse francese, sia per le ulteriori difficoltà nella CRR dopo il fallimento del tentativo della GB di aderire alla Comunità Europea. lOMoAR cPSD|4355339 18 De Gaulle trasformò il contrasto con i 5 sul finanziamento della PAC in uno scontro di principio con la Commissione intorno al ruolo che essa aveva nella CEE -› altri leader volevano aprire un dialogo con lui per evitare che questa crisi portasse al fallimento della Comunità Europea. A ottobre ci fu una riunione dei ministri degli Esteri dei 5 a Bxl per esaminare il memorandum della Commissione sulla riforma della politica agricola comune. Fanfani non fu reperibile a causa di un incidente e fu sostituito da Colombo che, insieme a Moro, raggiunse un compromesso e accettò la proposta di tenere un incontro tra i 5 + Francia senza la Commissione. Fanfani fu insoddisfatto dei risultati, mentre Moro e Colombo erano soddisfatti di aver posto le basi per un dialogo tra i 5 + Francia per poter superare la crisi. Tutti volevano giungere a un accordo, e si ritiene che anche De Gaulle avrebbe fatto delle concessioni visto che si era indebolito, anche se avesse vinto, dopo le elezioni presidenziali. Ma fu proprio a causa dell'atteggiamento italiano che la soluzione alla sedia vuota viene bloccata, e Fanfani venne paragonato a De Gaulle e quindi si dimise. Fanfani dovette dimettersi. Incontro dei ministri degli esteri dei 6 a Lussemburgo: - Francia parve volersi conciliare con l’Italia offrendo qualche concessione, - Scontro fra Francia, RFT e Olanda (Italia mediatrice). I 6 si sarebbero dovuti incontrare nuovamente; Moro (a causa di crisi di governo interna) chiese il rinvio della conferenza e confermò Colombo alla guida della delegazione italiana. Compromesso del Lussemburgo: un accordo sul disaccordo, diritto di veto per ogni stato in caso in cui fosse stato messo in gioco un interesse vitale -› Commissione uscì sconfitta dalla crisi della sedia vuota e Hallstein uscì di scena. Italia – soddisfatta perché obiettivo primario era mantenere in vita la CEE, anche a costo di accantonare alcune concessioni sulla PAC. La ragione di ciò derivava dalla necessità di preservare i meccanismi della Comunità che stavano portando all'istituzione di una quasi completa unione doganale per i prodotti industriali. Dalla "scommessa tecnologica" al fallimento della seconda richiesta inglese di adesione alle CEE 1966-1968 terzo governo Moro fondato sul centro sx e Fanfani torna agli esteri. Nel 1967 una Commissione inglese guidata da Rey riprova ad entrare in Eu ma il tentativo è nuovamente vanificato dalla Francia. Fanfani si era reso conto che, dopo il compromesso di Lussemburgo, gli spazi di manovra si erano ristretti -› nonostante ciò, tentò di sviluppare in ambito europeo forme di cooperazione nel settore tecnologico -› Fanfani presentò alla Farnesina un documento in cui suggeriva che nella NATO si sarebbe dovuto sviluppare un programma basato sulla stretta collaborazione fra USA e Europa Occidentale se essa non avesse dato risultati sul piano multilaterale, sarebbe stato possibile per l'Italia concludere qualche accordo bilaterale -› questo progetto non entusiasmò la GB. Nel 1964 tornano i laburisti al potere con Wilson, rispetto a prima sono più propensi ad entrare nella CEE, anche se la vedono come una scelta obbligata. Di nuovo questione dell'adesione inglese alla CEE: - PM Wilson più favorevole, ma era comunque una scelta obbligata - Amministrazione USA favorevole - Leader socialdemocratico Brandt (a capo di un governo di grande coalizione) e la sua Ostpolitik era favorevole -Italia favorevole lOMoAR cPSD|4355339 19 1967 de Gaulle pose il secondo veto alla candidatura A questo punto la strategia italiana era attendere (infatti il progetto belga di usare la UEO come strumento per rafforzare i legami tra GB e i 5 e favorire il graduale avvicinamento alla CEE fallì). L'Italia a Bruxelles 1963 - Del Bo al vertice dell'Alta Autorità -› esperienza alla guida della CECA valutata positivamente. 1960 - Sandri alla Commissione per 9 anni con la responsabilità degli affari sociali: -si impegnò affinché la CEE desse preciso contenuto agli articoli su questo tema, -si impegnò per l'attuazione di norme riguardanti la mobilità della mano d'opera: -si assicurò che i lavori migranti beneficiassero degli stessi diritti goduti dai lavoratori cittadini dei Paesi d'accoglienza in ambiti come: previdenza / salari / protezione dei familiari -operò affinché i datori di lavoro privilegiassero i cittadini comunitari Le iniziative della Commissione si scontrarono però con le resistenze degli altri Stati membri, che consideravano le politiche migratorie come un ambito di competenza delle autorità nazionali. 1968 - approvata una serie di direttive sulla mobilità di mano d'opera vantaggio per l'Italia perché avrebbe diminuito la disoccupazione (Germania Ovest era la meta più ambita). Resistenza da parte degli altri stati membri, soprattutto della Germania in cui il flusso di italiani aumenta moltissimo (picco massimo nel 1961dl), creando per ita riduzione disoccupazione e utile flusso di capitali. Un altro importante ambito che viene sviluppato è quello della Formazione professionale, prevista come strumento per favorire il progresso economico. 1965 - 1° piano destinato a rafforzare il ruolo della Comunità su questo tema -› Sandri si fece promotore dell'iniziativa per l'istituzione di stage da svolgere all'estero per i giovani lavoratori duplice vantaggio per l'Italia: -avrebbe creato personale qualificato da inserire nello sviluppo produttivo determinato dal boom economico -avrebbe offerto a disoccupati e sottoccupati (soprattutto dal Mezzogiorno) migliori opportunità di lavoro negli Stati membri della Comunità Italia venne però messa in minoranza perché gli altri paesi non volevano dedicare risorse a finanziare una politica che sarebbe andata a vantaggio di un solo paese. Italia aveva mostrato interesse per l'istituzione di un Fondo Sociale Europeo FSE per ammortizzare le eventuali conseguenze negative derivanti dalla realizzazione del mercato comune sarebbe intervenuto nei casi in cui i lavoratori che avessero perso l'impiego fossero riusciti a trovare un altro lavoro nell'arco di sei mesi (condizione di difficile realizzazione: Italia cercò invano di allargare questo intervallo di tempo, c’era flessibilità). La Commissione cominciò a rilevare le contraddizioni presenti nell'attuazione del FSE, che sembrava favorire una nazione ricca come la RFT rispetto all'Italia. 1967 - fu istituita un'autonoma Direzione Generale per la Politica regionale, caratterizzata dall'influenza esercitata da funzionari provenienti dalla CECA. Altiero Spinelli, compresa l'importanza delle istituzioni della Comunità, si candidò come commissario al posto di Caron aveva cambiato opinione e si era convinto che la Comunità potesse essere lo strumento per far progredire l'integrazione - dagli anni '60 si era avvicinato al PSI nella convinzione che i socialisti potessero farsi interpreti dei suoi progetti candidatura non accettata venne scelto Colonna di Paliano, a cui fu affidata la competenza per il mercato interno e per la politica industriale scrisse un documento in cui sottolineava la necessità di azioni comunitarie finalizzate a favorire politiche industriali comuni e a rafforzare le posizioni dell'Europa dei 6 in settori chiave come l'industria nucleare, elettronica e aerospaziale. lOMoAR cPSD|4355339 20 Viene nominato Martino, esponente dc, come terzo commissario con la responsabilità delle relazioni esterne (carica breve ma con molte funzioni, come gestire l'atteggiamento della Comunità nel riguardi dell'entrata della Grecia dopo il colpo di stato). Il ruolo italiano nella Commissione Eu negli anni 60 si fa più decisivo. Italia prudente di fronte ai negoziati che avrebbero condotto all'associazione della Grecia e della Turchia alla CEE temeva la concorrenza che i prodotti agricoli di questi due paesi avrebbero potuto esercitare nei riguardi della produzione agricola del Mezzogiorno. Problema dell'atteggiamento che la comunità avrebbe dovuto assumere nei riguardi della Grecia, dopo il colpo di Stato dei colonnelli 1967 Italia intransigente, via della fermezza. Nell'Assemblea parlamentare (trasformatasi nel 1962 in Parlamento europeo) emerse il pensiero federalista, però in questi anni si limitò a funzione di foro di discussione. Cap. 5 DAL VERTICE DELL'AIA ALLA CRISI PETROLIFERA (1969-73) L'ITALIA E LA NASCITA DI UNA NUOVA COSTRUZIONE EUROPEA Una nuova costruzione europea Alla fine degli anni 60 la costruzione Eu si avvia verso una serie di trasformazioni. La costruzione europea si era caratterizzata per: essere limitata alla piccola Europa • essersi sviluppata nella dimensione economica • essere guidata da leadership politiche moderate • stretto inserimento in un sistema atlantico in cui USA erano il punto di riferimento Tra il 1968-9 ci furono una serie di eventi interni all'Europa che provocarono cambiamenti - Stati membri della CEE: spostamento a sinistra degli equilibri politici (crescita del ruolo della SPD in Germania Ovest / avanzata del PCI in Italia) - Rallentamento della crescita economica: difficoltà economiche dopo lo shock energetico del 1973- 4 - Alti tassi di disoccupazione che colpivano categorie deboli delle società europee - Progressiva uscita dalla scena politica della generazione di leader formatasi prima della WWII (Adenauer, de Gaulle), che non era in grado di comprendere queste trasformazioni - Progressivo allentamento del legame con USA, che persero l'immagine di modello a cui ispirarsi (guerra in Vietnam - conflitto razziale - economia in difficoltà - leadership inadeguata - scandalo Watergate in Nixon e Kissinger). Economia USA entrò in crisi negli anni '60: dollaro da strumento affidabile del sistema monetario internazionale divenne elemento perturbatore che rendeva più difficile gestire le politiche economiche e monetarie europee. - Processo di decolonizzazione era destinato a trasformarsi in un diverso rapporto tra Nord e Sud -› crescente presenza fisica del Terzo Mondo in Europa per via di imponenti processi migratori. Le leadership politiche europee avvertirono i cambiamenti e capirono che i problemi non potevano essere risolti in un quadro nazionale: la costruzione europea li avrebbe forse risolti. Vertice dell'Aia nel 1969 cominciò a imprimere una svolta, anche perché fu voluto da Pompidou e Brandt, che rappresentavano una rottura rispetto alle esperienze politiche precedenti leader della Comunità individuarono 3 obiettivi: 1.ALLARGAMENTO: era caduto il veto di de Gaulle nei confronti della GB e si accettava la prospettiva di un ampliamento della Comunità. lOMoAR cPSD|4355339 23 successo, perché RFT pur non essendo entusiasta delle proposte francesi, vedeva la questione nel quadro del rapporto bilaterale con la Francia, molto importante per RFT (soprattutto per Ostpolitik) -› Italia dovette accettare la posizione dei 5 circa il completamento: • stabilizzazione della PAC • nuova forma di prelievo fiscale IVA ciò preoccupava Italia, dubbiosa sulla capacità della pubblica amministrazione di realizzare una riforma radicale del sistema fiscale nei tempi auspicati dai 5 + temeva reazioni degli ambienti economici. Altro obiettivo del vertice Aja fu l'avvio di una politica monetaria europea. 1969 - Monnet e Carli (governatore Banca d'Italia) -› Carli accettò di condurre uno studio sulla prospettiva dell'allargamento della CEE e sulle implicazioni monetarie dubbiosi che la CEE fosse in grado di muoversi autonomamente dagli USA e dal dollaro. Nel frattempo l'economia italiana si indebolìle autorità ritennero che i progetti di integrazione monetaria avrebbero creato ulteriori problemi al paese, se non vi fosse stato un preliminare rafforzamento dell'integrazione politica attraverso la creazione di organismi comunitari che gestissero anche aspetti di politica economica (oltre che monetaria) -› compromesso: creare l'Unione Economica e Monetaria (UEM) + comitato di esperti guidato dal lussemburghese Werner, in cui c'erano varie tesi: - Monetaristi (Francia, Belgio, Lussemburgo): puntavano su un'unione monetaria, su una politica di cambi fissi - Economisti (RFT, Olanda): solo l'armonizzazione delle politiche economiche degli Stati membri può rappresentare le fondamenta di un'efficace politica monetaria - Pragmatica (Italia): diverse posizioni - ministero del Tesoro vicino alle posizioni francesi, mentre la Banca d'Italia riteneva necessaria una più forte integrazione economica prima di accettare tassi di cambio fissi. Utilizza il sostegno economico USA. 1971- compromesso frutto di un accordo diretto tra RFT e Francia, approvato. Progetto subito messo alla prova dalla decisione presa dall'amministrazione Nixon di: • interrompere la convertibilità del dollaro e l'oro • imporre misure restrittive alle importazioni -› dopo difficili trattative con USA, i 9 andarono a Washington e raggiunsero l'accordo "Smithsonian Agreements" per cui USA avrebbero fatto cadere le barriere protezionistiche ma avrebbero mantenuto l'inconvertibilità del dollaro. 1972 - nasce il "serpente monetario" europeo, che mirava al mantenimento della parità di cambio tra le monete europee -› la lira aderì, ma nel frattempo Italia affrontava varie crisi di governo, elezioni anticipate ed episodi terroristici -› ci si può chiedere se il coinvolgimento nei progetti europei nascesse da meditate valutazioni o se fosse sentito come "impegno" vista la tradizione europeista. 1973 - nuova crisi della valuta americana fece fallire gli Smithsonian Agreements. Italia optò per: - uscita della lira dal serpente monetario (anche perché gli altri membri della CEE non avevano accettato il progetto di costruire un Fondo di Cooperazione Comunitaria) -› scelta percepita come il simbolo dell'inaffidabilità italiana. - libera fluttuazione sul mercato dei cambi - provvedimenti restrittivi alla circolazione dei capitali La lira subì una svalutazione del tasso di cambio nell'ordine del 20% politica di "svalutazioni competitive" per favorire le esportazioni italiane -› ciò faceva registrare tassi di crescita positivi. lOMoAR cPSD|4355339 24 L'approfondimento: successi e insuccessi dell'azione italiana In un documento del Consiglio dei ministri del 1966 si riconosceva l'esistenza di difficoltà dell'attuazione della politica sociale europea, che aveva deluso e dato solo esigui vantaggi questa situazione veniva però spiegata con vedute diverse fra la Commissione e gli stati membri. 1967 - rappresentanti tedeschi ipotizzarono di risolvere la situazione inviando la Commissione a raccogliere dati e a presentare una relazione circa i nessi tra la politica sociale e altre politiche comunitarie, nella prospettiva di un "coordinamento delle azioni". 1968 – approvata Fase di transizione per la comunità fino al 1969 quando Pompidou esce di Scena e in Germania vincono i socialdemocratici ed entra Brandt come cancelliere. Prime difficoltà economiche per la comunità e riforma FSE In modo che potesse Intervenire elaborando iniziative autonome. Conseguenza di questa nuova tendenza della Commissione fu il processo per riformare il FSE: Commissione ribadì che non doveva limitarsi a un intervento ex post, ma doveva intervenire con iniziative autonome. Dopo il vertice dell'Aja, Italia era preoccupata delle conseguenze economiche, ma pensava di poter salvaguardare i propri interessi -› tendenza a favorire un ruolo centrale dei sindacati nelle dinamiche politiche ed economiche a livello nazionale -› si estese anche a livello internazionale. 1970 - Lussemburgo, conferenza tripartita tra i rappresentanti dei governi dei 6 + partner sociali + Commissione. Tema: problema dell'impiego nei Paesi della CEE. Italia sostenne necessità di un'azione comunitaria a favore dell'occupazione, fondata sul dialogo sociale e sul coinvolgimento delle forze sindacali nel processo di integrazione. Consiglio dei ministri approvò il progetto per costituire un Comitato permanente sull'occupazione -› Commissione iniziò a crearlo. 1971- Italia presentò un importante memorandum, in cui: - denunciava l'assenza di un'efficace politica comunitaria che favorisse l'occupazione - sottolineava come il Paese della Comunità maggiormente affetto da problemi di disoccupazione restasse l'Italia - tema principale: situazione del Mezzogiorno esigenza di avviare una politica della CEE che affrontasse il tema degli squilibri regionali - solita richiesta di apertura degli sbocchi migratori comunitari Comitato permanente sull'occupazione: venne proposta l'istituzione di un centro di studi europeo sulla formazione professionale -› Italia creò l'Istituto per lo Studio della Formazione Professionale del Lavoratori (ISFOL) e fu favorevole alla nascita nel 1975 del Centro Europeo per lo Sviluppo della Formazione Professionale (CEDEFOP). Nel frattempo anche la Commissione cercò di assumere una posizione sul tema della politica sociale -› obiettivi prioritari: • miglioramento dell'occupazione • migliore giustizia sociale • più elevata qualità della vita Piano Werner per una serie di azioni prioritarie. Azioni prioritarie: - completamento accelerato del mercato comune dell'occupazione- assorbimento della sottoccupazione e della disoccupazione strutturale - miglioramento della condizione della donna lavoratrice promozione dell'inserimento dei portatori di handicap nella vita attiva istituzione di un bilancio sociale lOMoAR cPSD|4355339 25 - sviluppo della collaborazione delle parti sociali 1972 - vertice di Parigi + Consiglio dei ministri degli affari sociali viene riconosciuto il lavoro della Commissione in due anni: - riforma del FSE - creazione del Comitato permanente sull'occupazione - memorandum su una politica sociale europea coerente Italia -› crisi interna perché il governo di Andreotti non era più gradito ai sindacati. L'attuazione dei progetti elaborali dalla Commissione si scontrò però con le difficoltà derivanti dalla crisi economica del 1973-4 -› risultati del FSE riformato non furono all'altezza delle attese e le risorse a disposizione restarono limitate nel contesto di un bilancio comunitario che avrebbe continuato a privilegiare la PAC. Fine anni '60 era stata creata all'interno della Commissione una Direzione Generale per gli Affari Regionali (DG XVI), ma non ci fu una reale convergenza di interessi tra GB e Italia anche l'idea di creare un Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR o FEDER) si scontrarono con le difficoltà del periodo successivo allo shock petrolifero e alle resistenze della RFT. Se il ruolo dell'Italia nel rafforzamento della politica sociale europea e nell'avvio della politica regionale ebbe un certo rilievo, le conseguenze non compensarono i sacrifici e le ricadute negative delle decisioni che l'Italia dovette prendere in altri settori a causa del suo impegno europeo -› cercò di trovare altri contesti che potessero offrire concreti vantaggi al paese: 1. iniziativa per una politica europea a favore dei giovani, per cercare di dare una risposta costruttiva al disagio emerso con la rivolta giovanile del '68 Moro sperava che un'azione di Bruxelles contribuisse ad attenuare la radicalizzazione nelle posizioni politiche dei giovani lavoratori e degli studenti dopo l'autunno caldo. 1970 - Bxl finanziò un congresso dei rappresentanti delle associazioni giovanili dell'Europa comunitaria scarsi risultati, si finì col criticare la Comunità europea. Politiche eu a favore dei giovani, istruzione, 1970 conferenze per l'apertura della prima università a Firenze (che sarebbe stata in realtà un istituto universitario Eu con carattere intergovernativo), 2. Tentativo di spingere la CEE ad attuare una precisa azione nel contesto dell'educazione non ci furono esiti concreti a causa dell'ostilità di alcuni Stati membri (Francia e RFT). Unico successo fu proporre il progetto relativo alla costruzione di un'università europea a Firenze ovvero un Istituto europeo aperto solo a studenti di dottorato, a carattere intergovernativo - pur di ottenere consenso, Italia acconsentì a porre il francese e l'inglese, non l'italiano, come uniche lingue di lavoro. 1970 - Italia e Moro si impegnarono per progredire sulla via dell'integrazione politica, in tema di relazioni internazionali sostegno della RFT, Olanda e Belgio, ma la Francia si oppose perché preferiva una cooperazione intergovernativa sul modello del Piano Fouchet. A Bagnaia ci fu un incontro dei ministri degli esteri dei 6 duro scontro fra Moro e Schumann l'analisi passò al Comitato, formato dai direttori degli Affari Politici presso i ministeri degli Affari Esteri dei 6, che si limitò a elaborare un documento che prevedeva forme di cooperazione politica fra i ministeri degli Affari Esteri Italia riluttante ad accettare ciò, ma alla fine si adeguò. Moro e Schumann hanno idee divergenti riguardo la politica estera comune e viene creato II comitato Davignon il quale decide di creare la CPE (Cooperazione Politica Eu: documento che prevede la cooperazione politica). L'Italia a Bruxelles: la presidenza italiana della Commissione e la scelta di Altiero Spinelli La presidenza della Commissione fu affidata a Malfatti - momento molto significativo: subito dopo il vertice dell'Aja questioni delicate come: - negoziato per l'adesione di GB, Danimarca, Irlanda, Norvegia alla CEE - trasformazione del bilancio comunitario lOMoAR cPSD|4355339 28 monocolore DC, senza presenza diretta del PCI + piano di austerità (in accordo con le forze sindacali) -› concessione di un prestito all'Italia. Negli Stati Uniti il nuovo presidente Carter, contrario al PCI nel governo ma comunque più morbido. 1978 Moro viene rapito. La conversione del PCI all'Europa: un compromesso storico europeo PCI, all'inizio, criticava la costruzione europea perché la considerava una mera estensione della politica USA: -era contro il riarmo tedesco -diede voto contrario alla ratifica dei trattati di Roma -EURATOM considerato un mezzo per nascondere le ambizioni atomiche di Francia e RFT -CEE ritenuta a favore dei grandi gruppi monopolistici e dell'incremento della disoccupazione Però, fine '50 e inizi '60, PCI costretto ad ammettere che il mercato comune aveva giovato all'economia italiana -› iniziò ad interessarsi alla Comunità europea e volle avere un ruolo incisivo in essa per poter difendere gli interessi dei lavoratori. 1962 - CGIL cercò di creare un ponte con la francese CGT per istituire insieme una rappresentanza a Bxl diedero vita ad un Comitato permanente, i cui obiettivi erano: - riconoscimento del diritto a rappresentare i lavoratori italiani e francesi nelle istituzioni del Mercato Comune - promozione a livello dei Paesi delle Comunità di un fronte comune d'azione dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali - rafforzamento della cooperazione e dello scambio di esperienze fra le due confederazioni e le organizzazioni affiliate a tutti i livelli In questo periodo i rappresentanti dei sindacati di ispirazione comunista erano ancora esclusi dalle strutture comunitarie --> 1967 nasce a Bxl un segretariato comune CGIL - CGT. 1969 - come conseguenza dello spostamento a sx, i rappresentanti della CGIL e della CGT erano ammessi nelle strutture della Comunità ove era prevista la presenza dei rappresentanti delle associazioni dei lavoratori. La PAC viene fortemente criticata per essere costosa e portare sovrapproduzione. Era evidente però come il Pci da una parte avesse accettato gli ideali Eu puntando a superare determinati blocchi europei, dall'altra però volendosi staccare dagli Usa, Nato e alleanza atlantica creando un Europa neutralista, socialista e antiamericana. Temi internazionali che interessavano al PCI: - decolonizzazione - lotte antimperialiste - distensione - dialettica all'interno del movimento comunista internazionale Vertice dell'Aja non lasciò indifferente il PCI. 1971 - Peggio e Amendola parteciparono alla Conferenza dei partiti comunisti dell'Europa capitalista in GB, in cui analizzarono: ruolo crescente delle società multinazionali internazionalizzazione dell'economia capitalistica -› necessità di una più forte collaborazione fra le forze sindacali, per essere presenti in tutti i centri internazionali di decisione. Il Centro di Studi di Politica Economica (CESPE) dal 1971 suggerì all'ufficio politico del partito di avviare studi su vari temi connessi -› obiettivo era la Conferenza sui comunisti italiani e l'Europa, a Roma, concentrata su: - Movimento operaio di fronte all'integrazione europea - Europa e dialogo Est-Ovest lOMoAR cPSD|4355339 29 - Politica estera europea - USA e Terzo Mondo Ebbe molto successo -› i responsabili del PCI ribadirono l'opportunità di inserire la difesa dei lavoratori nel contesto comunitario -› non spiegavano però nei dettagli come volevano cambiare questa costruzione europea, perché in realtà l'interesse del PCI era affermare la distensione per poter uscire dall'isolamento e affermarsi come forza di governo si sottolineava come la classe operaia europea non fosse riuscita ad elaborare una risposta comune di fronte alle trasformazioni economiche e sociali in corso. Contemporaneamente a questa, ci fu una Conferenza a Mosca sui processi di integrazione nel sistema capitalistico contemporaneo --> Leonardi indicò gli obiettivi di una costruzione europea curante delle esigenze del movimento comunista: - democratizzazione del processo di integrazione - trasferimento di risorse dalle regioni ricche - autonomia della Comunità europea dagli USA - disgregazione dei blocchi militari - apertura delle Comunità ai Paesi socialisti e a quelli del terzo mondo per un nuovo tipo di sviluppo a livello mondiale 1973 - creata la Confederazione Europea dei Sindacati (CES), alla quale aderiva la CGIL -› Amendola si dichiarò in favore di scelte federaliste. Dopo la crisi economica del '73-'74 (che sembrava mettere in discussione il capitalismo occidentale) e dopo lo scandalo Watergate, gran parte dell'opinione progressista europea occidentale poteva convincersi di condividere con un PCI ormai democratico l'obiettivo della costruzione di un'Europa unita. Dopo l'arrivo alla guida del partito di Berlinguer, il PCI ritenne che la partecipazione al governo fosse ora realizzabile. Strategia di Berlinguer fu elaborare una posizione comune tra i partiti comunisti italiano, francese e spagnolo: "Eurocomunismo", che però non indicava un rafforzamento della scelta europea, anzi ne sottolineava le ambiguità -› PCI era a favore dell'Europa e accettava la Nato, ma su tutti gli altri temi le sue posizioni erano quelle del blocco comunista. 1976 - elezioni politiche: fu offerta ad Altiero Spinelli la candidatura come indipendente nelle liste del PCI + nomina all'Assemblea di Strasburgo -› accolta con critiche da vari esponenti europei. L'Italia e l'adesione allo SME: "vincolo esterno" europeo o scelta occidentale? L'elezione di Jimmy Carter alla presidenza USA non rassicurava i partner europei. 1978 - Schmidt propose di ritentare la strategia del serpente monetario (anche di fronte al continuo deterioramento del rapporto fra dollaro e marco tedesco) si rivolse al Presidente francese per elaborare una posizione congiunta -› progetto franco-tedesco per la costituzione di un Sistema Monetario Europeo, fondato su: - Nuovo tentativo di creare tassi di cambio fissi fra le varie monete europee, ma con bande di fluttuazione e la possibilità di gestire eventuali riallineamenti fra le divise europee - Istituzione di un fondo monetario europeo, che avrebbe trovato espressione attraverso un'Unità di Conto Europea (ECU) - Accordo fra i Paesi partecipanti a gestire insieme le possibili crisi monetarie abbandonare il dollaro come punto di riferimento monetario sviluppare politiche economiche miranti alla lotta all'inflazione e al contenimento della spesa pubblica Progetto discusso in due conferenze: 1. Vertice di Copenaghen 2. Vertice di Brema lOMoAR cPSD|4355339 30 1978 in Italia - Andreotti si rende conto del mancato sostegno di PCI, PSI e PRI crisi governativa accettò un "governo di programma" che godesse del pieno appoggio del PCI. A marzo le Brigate Rosse rapirono e uccisero Aldo Moro favorì la creazione di un governo di unità nazionale con il sostegno del PCI e il "fronte della fermezza" prevalse. Leone si dimise, sostituito da Pertini. Italia non prestò molta attenzione al progetto dello SME -› scarsa propensione ad accettare l'ipotesi di parità di cambio fisse -› economia italiana era parsa trarre vantaggio dalla forza del marco e dalla debolezza del dollaro favorendo un rilancio della produzione fondata sulle esportazioni. Giugno - i caratteri dello SME cominciarono a delinearsi e le reazioni di Andreotti non furono negative, anche perché Italia non poteva restare esclusa dal progetto lanciato -› prima del Consiglio europeo di Brema, un gruppo di esperti del governo scrisse un documento in cui auspicava che: - si tenesse conto del rapporto fra le valute europee e il dollarol'impegno italiano corrispondesse ad un fermo impegno della CEE (Germania) ad attuare un trasferimento di risorse verso il nostro paese per contribuire a risolvere i nodi strutturali dell'economia italiana - si rafforzasse la politica sociale e regionale PCI aveva dubbi circa l'adesione italiana: rifiuto = isolamento accettazione = imposizione di scelte di politica economica di austerità e di contenimento dei redditi che avrebbero svantaggiato i ceti più deboli + svalutazione della lira Pensava comunque che l'Italia avesse ancora margini di manovra e che potesse entrare nello SME in un secondo tempo. Banca d'Italia aveva dubbi sulla capacità del paese di aderire immediatamente allo SME preoccupata della prospettiva di una costruzione europea "a due velocità" e di venire emarginata. Italia pensava di trovare nel Benelux e nella GB degli interlocutori disponibili: governo laburista inglese aveva gli stessi dubbi però la posizione inglese con il PM Callaghan cambiò, lasciando l'Italia sola a difendere gli interessi delle nazioni più deboli (infatti i negoziati tecnici confermavano la scarsa disponibilità della RFT e della Francia a tenere conto delle esigenze italiane -› infatti non ottenne concessioni sulla PAC e sul FESR, ma poté accedere ad un prestito insieme all'Irlanda. DC si divideva in: - chi sottolineava la necessità di varare preventivamente misure di rigore economico - chi riteneva l'adesione immediata allo SME una condizione fondamentale per determinarecomportamenti coerenti con la manovra interna -› la mancata adesione sembrerebbe condizionata dal PCI e indebolirebbe la DC PdC avanzò la proposta per l'immediata adesione italiana allo SME. Lo stesso giorno ci fu una riunione del PCI, convinto che lo SME fosse un pretesto per mettere il PCI in una posizione antieuropeista -› decise di votare contro, ma venne comunque approvata grazie al voto della DC e dei partiti laici. Prima grave rottura della collaborazione fra i partiti che avevano dato avvio all'esperimento dell'unità nazionale. Come reazione, nel 1979 il PCI decise di uscire dal partito di maggioranza inizio di una nuova lunga fase di isolamento del PCI + perdita di consenso. Le forze politiche moderate, invece, confermano una scelta europea e atlantica che avrebbe favorito il pieno riallineamento dell'Italia ai maggiori alleati occidentali -› lo SME spingeva l'Italia a cambiare la propria politica economica, impegnandola ad una politica di austerità, di difesa della lira e di lotta all'inflazione (sacrificio necessario, quasi imposto) teoria del "vincolo esterno" = escamotage grazie a cui una leadership politica, spesso debole, avrebbe potuto convincere l'opinione pubblica ad accettare scelte economiche e sociali impopolari. Nella banca centrale si affermò una "tecnostruttura" di esperti, convinti della necessità di uno stretto legame tra Italia e CEE per risolvere i problemi economici. lOMoAR cPSD|4355339 33 L'anno dopo lo riproposero al Parlamento europeo, ma l'atto Genscher-Colombo divento una semplice dichiarazione solenne sull'UE, vaga, approvata durante il Consiglio europeo di Stoccarda nel 1983. L'attivismo italiano nel settore era dovuto alla presenza di Spinelli che, sapendo che il Parlamento europeo non aveva poteri concreti ma allo stesso tempo era favorevole a soluzioni federaliste, capi che quest'organo era lo strumento più adeguato a far ripartire il progetto federalista: - fu una di quelli che portarono l'assemblea a non approvare il bilancio comunitario – poté quindi spronare i partner ad un'azione più incisiva - 1980 riunì un nucleo di parlamentari creando un gruppo di pressione trasversale (chiamato "gruppo del coccodrillo") per lanciare una radicale riforma della Comunità in senso federale con ampio sostegno, favori la nascita di una commissione che avrebbe data origine al progetto di trattato sull'unione europea. La rinascita della coppia franco-tedesca e il consiglio europeo di Milano (giugno 1985) Tra 1983-4 si verificò un'evoluzione nella politica europea di Mitterrand per ragioni: Economiche: politica economica perseguita dai giovani socialisti (incremento della spesa pubblica, nazionalizzazione, rafforzamento dello Stato sociale) causa gravi difficolta all'economia francese + crescente debolezza del franco + frizioni con la RFT circa il futuro dello SME necessità di utilizzare di nuovo lo strumento della costruzione europea e il rapporto privilegiato con RFT Mitterrand e Kohl si avvicinarono. Politiche: 1984 - Mitterrand fece un discorso di fronte al Parlamento europeo sul suo impegno federalista: si dichiara in favore del progetto di trattato sull'unione europea di Spinelli. Consiglio europeo di Fontainebleau grazie ad un previo accordo franco-tedesco: * si avvio una riforma della PAC * si incrementarono le risorse del bilancio comunitario * si risolse la questione della richiesta GB di rivedere il suo contributo finanziario alla CEE * si sblocco il negoziato per l'adesione di Spagna e Portogallo alla CEE 1985 - nominato Delors alla guida della Commissione si presero in considerazione alcune istanze espresse dal progetto Spinelli 4 furono istituite due commissioni: - Comitato Dooge, con il compito di esaminare la riforma dei trattati di Roma - Comitato Adonnino, con il compito di individuare i modi grazie a cui rendere la Comunità più vicina ai cittadini degli Stati membri quindi la rapida conclusione del negoziato sull'adesione di Spagna e Portogallo alla CEE, dato che, superati i precedenti timori, Italia sperava che il loro ingresso potesse spostare verso Sud l'asse politico della CEE, per poi creare un polo europeo meridionale. Fin dall'inizio del suo mandato, la Commissione Delors aveva elaborato un Libro Bianco, con l'obiettivo di attuare un vero mercato unico europeo attraverso la mobilita di merci, persone, capitali e servizi in tutto ciò, né Francia né Germania consideravano Italia un partner prioritario vari contrasti fra Italia e Francia, tant'e che l'ambasciatore francese a Roma sottolineo la dipendenza italiana dalle scelte USA e denuncio gravi problemi di carattere interno rapporti bilaterali definiti "di lite continua". 1985 - Consiglio europeo di Bruxelles circa i due principali obiettivi: lOMoAR cPSD|4355339 34 - furono approvati i Programmi Integrati Mediterranei (PIM) a favore dei paesi dell'Europa meridionale - circa la riforma dei trattati di Roma, la questione era complessa perché Francia e Germania stavano cercando di elaborare una posizione comune Italia voleva arrivare ad una maggiore integrazione politica e pensava di trovare Francia e Germania favorevoli, in realtà non ci fu nessuna proposizione concreta. Prima del Consiglio europeo di Milano (che avrebbe concluso il semestre di presidenza italiano), Francia e Germania elaborarono un progetto comune che sottolineava lo sviluppo di una politica estera e di sicurezza europea, lasciando inalterato il carattere intergovernativo del processo decisionale comunitario: firma del trattato di Schengen sulla libera circolazione di persone fra Francia, Germania e i 3 paesi del Benelux 4 Italia si trova di fronte ad un'altra decisione francotedesca che la poneva in posizione di inferiorità. Circa la modifica dei trattati di Roma, mentre gli altri partner erano pronti a impegnarsi con riforme istituzionali, vi era una netta opposizione della GB (+ Grecia e Danimarca). Craxi decise di superare l'opposizione ponendo ai voti la convocazione di una Conferenza intergovernativa a Lussemburgo proposta approvata (risultato del vertice di Milano fu uno dei maggiori successi della politica europea dell'Italia. Da Milano alla vigilia di Maastricht: le contraddizioni e i limiti dell'impegno europeo dell'Italia Conferenza a Lussemburgo: Andreotti affermo che Italia avrebbe accettato solo una soluzione che avesse goduto del sostegno del Parlamento europeo. Alla fine, compromesso che soddisfaceva Francia e Germania, non ostacolato da GB né dal Parlamento europeo: - Attuazione del "grande mercato unico europeo" attraverso la libera circolazione di merci, capitali, persone e servizi - Rafforzamento del Consiglio Europeo - Auspicio per il lancio o il rafforzamento di una serie di politiche comunitarie - Minimo ampliamento dei poteri del Parlamento attraverso una procedura di "cooperazione"Decisioni criticate dai movimenti federalisti che vedevano una sorta di tradimento delle aspettative nate col progetto di Spinelli e con il vertice di Milano Andreotti, firmando L‘Atto Unico Europeo, confermò la sua insoddisfazione e interpretò il trattato in senso evolutivo. Italia sembrava non curarsi degli aspetti concreti dell'azione comunitaria, perché il governo andò incontro a van episodi di infrazione nei confronti della normativa CEE e fu incapace di trarre profitto dalle opportunità finanziarie offerte da Bruxelles; reagì a questi problemi della Comunità con molto ritardo, quasi paralizzata, anche a causa delle difficolta interne al pentapartito: - crescente rivalità tra PSI e DC, che condusse alla formazione e caduta di 3 governi tra 1987-9: Fanfani VI, Goria e De Mita - nascita nel 1989 del governo Andreotti (Carli al ministero del Tesoro, De Michelis agli Affari esteri) 1989 - Parlamento approvò il disegno di legge che istituiva una sessione europea annuale della Camera e del Senato per approvare una legge comunitaria che consentisse l'adeguamento dell'ordinamento interno a quello derivante dalle decisioni di Bruxelles. Nonostante i precedenti dubbi sull'immediata adesione allo SME, negli anni 80 la Banca d'Italia divenne sostenitrice del concetto di "vincolo esterno" europeo come strumento per imporre comportamenti economici virtuosi inoltre, dopo essersi divisa dal Tesoro acquisì piena indipendenza nella politica monetaria. lOMoAR cPSD|4355339 35 Per la Banca d'Italia ebbe un ruolo fondamentale Ciampi dagli anni '80 l'economia italiana vide diminuire il tasso d'inflazione e crescere il PIL. Portava ad un cambiamento nel quadro del bilancio comunitario: 1988 (in seguito alla politica della Commissione Delors) il pil divenne uno dei criteri per la determinazione delle risorse della Comunità do che preoccupava era il conseguente incremento della spesa pubblica e dell'indebitamento. Periodo in cui spuntano importanti personalità per la finanza italiana (tra cui Berlusconi) e ci sono segni positivi per l'economia. L'apparente rafforzamento economico nascondeva fattori di forte preoccupazione, come l'evasione. Commissione Delors stava puntando alla nascita di una vera e propria moneta europea, ma ciò richiedeva da parte dei Paesi la capacità di armonizzare le proprie economie e risolvere le contraddizioni di fondo del proprio sistema economico 4 per questo motivo, Italia decise di adeguarsi e perciò: - piena liberalizzazione del mercato di capitali - entrata della lira nella banda ristretta dello SME Con la fine della guerra fredda, la prospettiva della riunificazione della Germania preoccupava la leadership politica italiana, perché avrebbe cambiato gli equilibri tra le maggiori nazioni della Comunità, fondati anche sul riconoscimento della party tra GB, Francia, Germania ovest e Italia alla fine Italia si dichiara favorevole alla riunificazione) qualche umiliazione in realtà anche la Thatcher e Mitterrand temevano la riunificazione, ma poi compresero che l'integrazione avrebbe dato l'opportunità di risolvere i problemi nelle relazioni tra gli Stati europei cercando un nuovo equilibrio. Ciò si concretizzo nella realizzazione di un'Unione Economica e Monetaria (UEM) per cui si imponeva la convocazione di una Conferenza intergovernativa (CIG). Fu poi necessaria una 2° CIG per discutere gli sviluppi nel campo dell'integrazione politica 4 quasi tutti i paesi che a causa della guerra fredda erano rimasti esclusi dall'integrazione ora volevano entrare nella CEE (ex paesi neutrali + ex blocco sovietico). Governo Andreotti promosse la convocazione di una conferenza intergovernativa sull'integrazione politica ed economica (che dovevano andare di pari passo). 1990 - Italia alla presidenza della CEE: Andreotti e De Michelis furono in grado di condurre due Consigli europei a Roma 4 questi consentirono di dare inizio a due CIG: 1. sull'UEM 2. sull'integrazione politica Italia aveva l'obiettivo di veder rafforzati gli aspetti sovranazionali della comunità (Francia, Germania e Benelux disponibili). Francia e Germania erano molto determinate, perché la fine della guerra fredda lasciava più ampi margini di manovra sul piano internazionale 4 Italia temeva un direttorio franco-tedesco che avrebbe acquisito la guida della CEE e della futura UE 4 1991 Italia e GB presentarono un documento congiunto in cui si ribadiva il legame tra CEE e Alleanza atlantica (essendo convinti di avere un legame particolare con USA), sostenendo che la UEO dovesse essere inserita nel quadro di una NATO riformata non ebbe successo. In ogni caso, il risultato finale della CIG dove la Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) e la UEO, non sarebbe stato efficace e 1'Europa avrebbe trovato un ruolo autonomo rispetto a USA nel contesto strategico militare. CIG sull'Unione Economica e Monetaria 4 ruolo centrale svolto da Carli (Ministro del Tesoro) e Ciampi (Banca che capirono che attuare un mercato unico e la nascita di una moneta europea e di una banca centrale europea avrebbero rappresentato: opportunità , perché: - l'Italia avrebbe potuto inserirsi come attore di rilievo in un grande mercato europeo - avrebbe riproposto il "vincolo esterno" lOMoAR cPSD|4355339 38 - Ulivo strinse un accordo di desistenza con il PRC Partito di Rifondazione Comunista - Polo delle Liberty di Berlusconi e la Lega Nord si presentarono divisi e vinse l'Ulivo). Il governo Prodi, relativamente stabile fino al 2001 4 alcuni posti chiave attribuiti a personalità attente agli aspetti economici della costruzione europea: - Dini agli Esteri - Ciampi al Ministero del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica - Napolitano al Ministero dell'Interno Vi era la sensazione che UE avesse superato la fase pin difficile dell'adeguamento al trattato di Maastricht: 1) per quanto riguarda la realizzazione dell'UEM, fu confermato il passaggio alla moneta europea in occasione del Consiglio europeo di Cannes del giugno '95 allargamento dell'UE con l'adesione di Svezia, Austria e Finlandia. 2) si voleva convocare una Conferenza intergovernativa per razionalizzare il trattato attuazione del trattato di Schengen, che portava ad una piena libertà di circolazione tra Francia, Germania e i Paesi del Benelux; Italia, pur avendo firmato l'accordo, era incapace di far parte dell'area per problemi burocratici. Al momento del suo insediamento, il governo Prodi credeva che solo pochi paesi avrebbero raggiunto in tempo gli obiettivi del trattato, e che l'Italia avrebbe potuto rientrare nel novero delle nazioni che avrebbero adottato l’euro qualche anno dopo, pensando che anche la Spagna avrebbe fatto così, in realtà Spagna si stava impegnando per rientrare subito. Il governo puntò al pieno recupero di credibilità sul piano europeo e al rapido ingresso nella zona dell’euro: provvedimenti di natura fiscale, miranti a far rientrare l'economia italiana nei parametri di Maastricht (es. tassa per l'Europa) 4 accettati dall'opinione pubblica 1997-8 Italia riuscì a rientrare in 4 dei 5 parametri previsti: il 5° non era raggiunto ma si registro un miglioramento. Ciò che contava era il dato tendenziale e non il raggiungimento dell'obiettivo 1998 governo Prodi vide riconosciuto il conseguimento degli obiettivi del trattato insieme ad altri 10 paesi: Italia faceva parte del primo scaglione delle nazioni che avrebbero adottato la nuova moneta europea. In questi anni l'atteggiamento pro-europeo divenne un fenomeno più radicato e diffuso 4 scelta europea divenne uno dei caratteri fondanti dei maggiori partiti che formavano l'Ulivo. Evoluzione nel PDS: al posto delle illusioni dell'internazionalismo comunista, l’adesione alla costruzione europea era il maggiore punto di riferimento; era il terreno comune su cui laici progressisti, ex comunisti ed ex democristiani di sinistra potevano costruire una parte dell'identità dell'Ulivo per ciò che riguardava gli aspetti internazionali. Questa riscoperta dell'Europa da parte dell'Ulivo era dovuta anche al fatto che il trattato di M. e il successive trattato di Amsterdam 1997 sottolineavano concetti e politiche cari all'Ulivo (difesa dell'ambiente, lotta per le pari opportunità, politica sociale, difesa delle minoranze). Parlamento europeo aveva acquisito alcuni poteri concreti e un ruolo di qualche rilievo. Centro-destra non fu in grado di contrapporre una propria posizione assunse un atteggiamento scettico nei riguardi della moneta unica e considerava negativamente Bruxelles come espressione di un'Europa tecnocratica e centralista. La costruzione Eu era diventata uno dei principali riferimenti ideologici di una coalizione dove il pds era più importante. Il Polo delle libertà di Berlusconi finisce per accettare le scelte europee mentre la Lega è scettica nei confronti della moneta unica. Idea europea accettata dalla maggior parte dell'opinione pubblica, anche se con iniziali fatiche e sacrifici. Fine anni 80 la Commissione avvio un programma per gli studenti universitari (Erasmus) e per gli Insegnanti. 1998-2000 governo D'Alema che succede Prodi, sempre centro sx. 1998-2000 governo D'Alema 4 impegno nella battaglia per l'Euro 1999 nomina di Prodi alla presidenza della CEE + elezione di Ciampi alla PdR definitivo lancio dell'Euro lOMoAR cPSD|4355339 39 approvazione del trattato di Amsterdam accelerazione dei negoziati per l'adesione di nazioni come Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia, Estonia, Cipro all'UE aperte trattative con Slovacchia, Romania, Bulgaria, Lituania, Lettonia, Malta 2000 Conferenza intergovernativa conclusa con la firma del trattato di Nizza e con la sigla di una carta dei diritti fondamentali dell'UE 2001 importante negoziato per una riforma dei trattati esistenti 4 si comincio a parlare di creare una costituzione europea. L'Italia e l'Europa: da Berlusconi a Berlusconi 2001 governo D'Alema si dimette, sostituito da Amato Elezioni poi vinte da centro-destra 4 torna Berlusconi fine al 2006 con una coalizione (Forza Italia + AN + DC + Lega + UDC) dovette affrontare problemi sul piano internazionale: attentati alle Twin Towers e il Pentagono, che apri una fase di "guerra al terrore" e che posto l'amministrazione Bush Jr a sviluppare una politica estera aggressiva e unilaterale, imperniata sulla lotta al terrorismo e agli Stati canaglia (guerra contro Afghanistan, che inizio col sostegno dei partner europei e dell'ONU) 4 Berlusconi all'inizio sostenne USA, poi 2002-3 si scontro con la guerra preventiva in Iraq di Hussein, considerata ostile dall'opinione pubblica. Italia fini col farsi coinvolgere in una presenza militare in Iraq. UE (prima dell'11/9/2001): - prese decisioni miranti a rafforzare l'impianto comunitario in vista dell'entrata in vigore dell’euro e della prospettiva di un possibile ampliamento a Est dell'UE - volle porre rimedio al fallimento della PESC nel contesto della lunga crisi della ex Jugoslavia - 2001 siglato a Nizza un trattato che modificava i precedenti accordi - a Laeken, il Consiglio europeo approvava una dichiarazione che avviava un processo di riforma dell'UE - 2002 Convenzione destinata a redigere un trattato costituzionale - 11 paesi adottarono ufficialmente la nuova moneta unica Opinioni negative durante la campagna elettorale utilizzate dal centro-sx per sostenere che un esecutivo guidato da Berlusconi avrebbe allontanato Mafia dall'Europa -› per controbattere a ciò, il governo Berlusconi mise Ruggiero (esperto di questioni comunitarie) alla guida del ministero degli Esteri. 1994 - Forza Italia aveva costituito un suo raggruppamento al Parlamento europeo = Forza Europa vi erano stati contatti riservati con Berlusconi per far rientrare Forza Italia nel Partito Popolare Europeo (PPE) 3 1998 - nel PPE scontro tra sostenitori e avversari dell'ingresso di Forza Italia, ma ipotesi fu approvata. Prodi uscì dal PPE per protesta. Si comincio a considerare l'Italia come un "sorvegliato speciale", perché mentre l’Austria nel 1999 era andata incontra ad un ostracismo da parte dell'UE a causa dei risultati favorevoli del partito di destra, l'Italia (in quanto membro fondatore e parte rilevante per l'economia) non poteva subire lo stesso processo. Ruggiero usci di scena e Berlusconi lo sostituì 2002 Frattini valutazioni negative su Berlusconi si intensificavano 4 centro-sx aspirava a divenire l'unico interlocutore di Bruxelles. La situazione era negativa e fu aggravata dalla bocciatura di Buttiglione come candidate a rappresentare l'Italia nella nuova CEE guidata da Barroso 4 venne nominato quindi Frattini e agli Esteri arrivò Fini. lOMoAR cPSD|4355339 40 2004 - a Roma siglato il trattato costituzionale che avrebbe dovuto aprire una nuova fase della costruzione europea Berlusconi vanto un successo d'immagine data che la firma fu a Roma, ma la situazione economica si stava aggravando, a causa del debito pubblico e dell'emergere di uno scandalo che riguardava Fazio, governatore della Banca Italia (sempre stimata dai partner) Economist chiama l'Italia "the sick man". Si cominciò a diffondere scetticismo verso la costruzione europea: - adozione dell'euro, dopo entusiasmi iniziali, fu percepita come la causa di un forte incremento dei prezzi e del costo della vita - partecipazione italiana sembrava implicare sacrifici - immagine dell'UE si offuscava: burocrazia non e più sinonimo di efficienza ma di sprechi - ampliamento a Est percepito come un ulteriore elemento negativo, perché avrebbe sottratto risorse comunitarie a paesi come Italia e avrebbe amplificato il movimento migratorio 2006 - elezioni vinte dalla coalizione di centro-sx, debole perché - rappresentava l'espressione di forze disomogenee - assenza di una vera maggioranza al Senato Governo di Prodi: rinnovato impegno dell'Italia nell'UE -› ma buona volontà si scontro con nuova fase di incertezza nel processo di integrazione: - euroscetticismo in vari paesi - bocciatura del trattato costituzionale a opera degli elettorati di Francia e Olanda (fondatori) imponendo una pausa = volontà dei principali paesi UE di negoziare un nuovo accordo che potesse essere approvato da un'opinione pubblica europea e da Stati meno sensibili ai tradizionali ideali dell'integrazione. Esito: 2007 trattato di Lisbona, ma il gioco era condotto dai 3 grandi: Germania, Francia e GB. 2008 - caduta governo Prodi . Elezioni e leadership Veltroni, sfruttando l'impatto della contemporanea campagna presidenziale USA di Barack Obama. Elezioni vinte dal centro-dx; quindi, Berlusconi al potere. Riemergono ostilità dei partner europei, anche per le rivelazioni giornalistiche sulle vicende private del premier (2009). Costruzione europea sta vivendo una fase di incertezza: - crisi economica e finanziaria del 2008 - carenza di autorevoli leadership - contraddizione tra UE caratterizzata dal modello liberista, ma prodiga nella difesa di vari diritti sociali e civili - debolezza dell'impianto ideale della costruzione europea: incapacità di individuare i caratteri di un'identità europea che vadano oltre agli slogan accattivanti e generici come "uniti nella diversità"
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