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Riassunto la comunicazione narrativa, Sintesi del corso di Semiotica

Riassunto la comunicazione narrativa - semiotica 1^ anno cmp

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

In vendita dal 27/09/2019

giada-alessio
giada-alessio 🇮🇹

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Scarica Riassunto la comunicazione narrativa e più Sintesi del corso in PDF di Semiotica solo su Docsity! Semiotica : La comunicazione narrativa CAPITOLO 1 : Lo storytelling 1. Home narrans Le narrazioni iniziarono ad essere indagate fra gli anni 60 e 70 soprattutto grazie alla cosidetta scuola di Parigi , con intenti molto ambiziosi: identificare le unità minimali di qualsiasi narrazione, trovare una grammatica universale del racconto, classificare la posizione del narratore all'interno di una storia, valutare il rapporto tra il tempo della storia narrata e il tempo della storia narrata e il tempo del discorso che la narra. La narratologia di prima generazione ha finito per soccombere alle sue stesse ambizioni: ogni storia finiva per assomigliare alle altre. Solo a partire dagli anni 90, lo studio delle pratiche narrative ha imboccato una strada più fertile: il concetto di narratività è diventato cruciale per attività mentali. I cognitivisti si sono resi conto che la nostra mente, a partire dall'infanzia si fonda sulla connessione crono- causale di episodi. Le narrazioni diventano dunque palestre per addestrarci a interpretare il mondo secondo attese convenute o per permetterci di riadattare queste attese ai cambiamenti della realtà. Lo storytelling è un espressione inglese con cui indichiamo la capacità di elaborare una narrazione. La svolta narrativa avvenne negli anni 90. Nel mondo del marketing si è assistito al più incisivo processo di narrativizzazione, perchè le marche si sono smaterializzate e hanno acquisito un valore del tutto indipendente dai prodotti. Studio dello storytelling dello psicologo Bruner formulava una distinzione tra pensiero paradigmatico (di concetti astratti) e un pensiero narrativo di tipo sequenziale. Oggi la narrazione è un processo orientato di trasformazioni, progettualità e cambiamento che coinvolge uno o più attori in base al quale l'elemento proritario non è significato statico ma a direzione dinamica. La capacità di autoraccontarsi secondo life stories si sosterrebbe su 4 tipi di coerenza: temporale, biografia, causale e tematica. 2.L a nuova frontiera degli studi sulle pratiche narrative: schema e script A partire dagli anni 20 la teoria dello schema o frames si basava sulla convinzione che ogni nostra esperienza viene compresa sulla base un confronto con un modello stereotipo, derivato da esperienze simili registrato nella memoria. Solo attraverso una lenta comparazione cognitiva tra ciò che gli accade e la memoria di ciò che già è accaduto, quel bambino apprenderà a leggere correttamente ogni situazione. Uno schema è infatti solo un0etichetta che noi poniamo a porzioni dinamiche di esistenza: importante è la capacità di codificare quello che avviene entro questi schemata astratti, che i neuroscienziati chiamano script → uno schema dà il paradigma semantico di un accadimento, lo script ne costituisce larticolazione sintattica. Gli script possono essere di diverso tipi: 1. Situazionali → riguardano le situazioni quotidiane; 2. Personali → riguardano il ruolo di una prsona; 3. Strumentali → riguardanti le migrazioni necessari a prevenire allo scopo. Il nostro destino, le lifes stories, i romanzi, si costruiscono attraverso le schemate e gli script. I neuroscienziati hanno classificato in 7 componenti il nucleo essenziale di qualsiasi narrazione: 1. Il setting → l'ambientazione spazio contestuale; 2. Il fattore causale → che indice una trasformazione iniziale nel setting; 3. La risposta interna → la motivazione dell'attore nel reagire alla trasformazione del setting; 4. L'obiettivo → la direzione del desiderio; 5. Intenzione 6. Azione consequenziale; 7.Reazione. A partire dai 3 anni ogni bambino inizia a elaborare uno stile di storytelling, ovvero ad elaborare una narrazione secondo questo schema. Gli consente di classificare la rappresentazione mentale della stazione in cui si trova, colmare le lacune d'informazione attraverso la memoria semantica (che registra gli schemata) e poi di leggere gli eventi che accadono grazie la memoria episodica o sequenziale (che che registra gli script). • Emisfero sinistro → provvede alla lettura delle connessioni sintattiche : script • Emisfero destro → provvede alla decodifica delle catene paradigmatiche : schemata PRATICHE NARRATIVE INCENTRATE SUL CONTRASTO FRA SCHEMATA O SCRIPT DIFFERENTI: Es. n°1 → Il set è quello standard di una camera da letto coniugale: sullo sfondo il bianco battesimo delle lenzuola, la posizione dormiente dell'uomo della donna. La donna ha un post-it sulla fronte, le ricorda ironicamente, che dovrebbe essere schiava di unuomo forte in senso etico (antifrasi Jane e Tarzan, inserendo in questo contesto la pubblicità ricorrerebbe a una strategia sagacemente ironica) → l'uomo desidera che la donna veda in lui coraggioso protettore, se è lui il mittente del messaggio; la donna desidera che l'uomo la consideri una sua devota protesi, se è lei il mittente del messaggio. Agli occhi di un'utente giovane ci troviamo davanti ad un ragazzo una ragazza che si sono conosciuti la notte prima e lìuomo per non dimenticare il nome l'ha appuntato su un post-it. → la strategia retorica quindi non è più quella degli antifrasi ma bensì quella di una compresenza ludica di schemata e script incompatibili. Es. n°2 → Campagna pubblicitaria dove abbiamo: Prima schemata un classico della grande civiltà italiana, e un secondo schema che si riferisce ai volatili normalmente presenti nelle foreste tropicali: una frizione tra cultura e natura, il tutto mediato dalla presenza straniata dei giovani modelli sigillati in una immobilità che letteralmente azzera qualsiasi script possibile. Es. n°3 → Fuga dagli inseguitori: Un individuo cerca di sfuggire da un gruppo di uomini armati che tenta di catturarlo, lo schema iniziale sembra dunque portare alle ultime conseguenze di un avventuroso script ad esso coerente. Lo scenario muta: ci troviamo in una stanza da letto e il nostro eroe nudo dentro un guardaroba, un uomo stupido lo osserva e poco distante la moglie ancora seduta a letto. Lo schema più adeguato alla comprensione della storia è classificabile come infedeltà coniugale inventa la storia plausibile della fuga da inseguitori armati. 3. Forme primarie Fludernik afferma che l'uomo osserva il mondo in forma narrativa per poter riassegnare un ordine e un'esplicita abilità razionale: lo storytelling comunica ed è un'esperienza filtrata dalla coscienza individuale, qualcosa che non può fare a meno del lettore/ ascoltatore. White afferma che i processi di una narrativizzazione, quali esistono nel dare forma narrativa a resoconto aneddotico o storico, con lo scopo di facilitare la comprensione dei fenomeni rappresentati. Ogni resoconto storico è sempre una stratificazione. Ginzuberg afferma che questo allargamento del concetto di narrativizzazione indurrebbe a invalidare le testimonianze storiche e a ridurre drasticamente la forbice tra verità e finzione. Ryan afferma che la situazione narrativa ottimale sia quando la multifunzionalità si declina in una serie di stare virtuale, che tendono ad aprire biforcazioni nello storyworld, con i lettori pronti a formulare ipotesi che poi verranno smentite. Architesto → l'insieme delle categorie generali o trascendenti – tipi di discorso modi di enunciazione, generi letterari, cui appartiene il singolo testo di cui il genere è solo una categoria. L'architestualità ovvero la relazione del testo con il suo architesto, è solo una delle tante forme di transtestualità. Una prima forma di storytelling è il folklore, termine con cui ci si riferisce all'insieme delle tradizioni popolari trasmesse oralmente e relative alla determinata area geografica o popolazione. Jolles elabora una concezione dinamica in base alla quale tutto ciò che appartiene al folklore (miti, favole, fiabe, saghe, leggende, enigmi) e in un certo senso la trasformazione in immagine della realtà per cui la scienza folklorica può essere definita una scienza ausiliaria necessaria per il recupero delle fasi di crescita e di sviluppo delle capacità di rappresentazione dell'uomo. Una pratica narrativa folklore preesiste al suo occasionale emittente, è un fatto di langue ma l'emittente può introdurre modifiche, ovvero come modificare parole le quali entreranno a far parte del patrimonio folcloristico. Il secondo tipo di leggenda è quella della saga, termine con cui si indicano narrazioni in prosa nella lingua nazionale. Dal punto di vista contenutistico queste narrazioni si possono distinguere in 3 gruppi principali: le saghe islandesi, le saghe dei re, le saghe del tempo antico. La parabola, presenta un aneddoto che vuole essere inteso come metaforra di un aspetto della vita morale o spirituale. Le parabole tendono a focalizzarsi su personaggi azioni umane. La narrazione annalistica : nei contesti storiogracfici, il termine annali si riferisce alla registrazioni di eventi reali e degli di noto ordinati cronologicamente secondo l'anno solare. Nel medioevo i testi analisti erano liste pure e semplici prive di intreccio e di un soggetto centrale, senza spiegazione causale che collegassero gli eventi e mancanti di una conclusione. Nella modernità, invece, sono organizzati attorno a un argomento singolo e omogeneo e mirano ad essere esaustivi → vero scopo : mostrare le alternative agli intrecci ben strutturati del discorso storico, contribuendo così a mettere in evidenza l'aspetto finzionale e vitale del discorso. Narrazione odeporica : un'antica forma di narrazione è il resoconto di viaggio, che consiste nel dichiarare che il viaggio registrato si + verificato realmente e per questo viene presentato informa autobiografica dei viaggiatori stessi. Le narrazioni odeporche finzionali vanno distinte dal documentario o un reportage di viaggio non finzionale (travelogue). Quest'ultimo è una narrazione strutturata che ricostruisce un itinerario da una distanza temporale che può essere grande o estingue trasferendo così l'esperienza di viaggio in un plot vero proprio. Favola : una narrazione breve, in prosa o in versi, raccontata al fine di fornire un insegnamento morale o trasmettere un punto di vista etico che, almeno nella sua forma classica, può essere condensato in commenti iniziali o finali. Sepsso ne sono protagonisti gli animali, i cui comportamenti, vizi e virtà appaiono tipicamente umani bennchè essi mantengono caratteristiche ferine. Il genere della favola viene solitamente fatto risalire allo scrittore greco Esopo VI sec. a.C. CAPITOLO 2 : Il discorso 1. La voce L'analisi di un discorso narrativo può essere organizzato sulla base di 3 categorie: il tempo, il modo e la voce, dove quest'ultimo è da intendersi come l'insieme di attributi che caratterizza l'istanza narrativa, assumendo tutto cò che riguarda le relazioni tra narratore e la storia narrata. Le voci narrative nei termini della loro utilità vengono così classificate (scala triadica) : 1. Narrativa epistolare; 2.Narrativa diaristica : registrazione del parlato tra cui soliloquio. Registrazioni di pensiero come il monologo interiore, il flusso di coscienza. La voce narrante o, in termini meno antropomorfi, l'istanza armatoriale inscritta nel testo e immanente ad esso, racconta e trasmette gli esistenti, gli stati degli eventi è definibile narratore, e in ogni narrazione vi è almeno un narratorio, posto allo stesso livello del legatario al quale si rivolge. Genette chiama il livello della storia “diegetico” e il livello del discorso “extradiegetico”. Il narratore di primo grado è pertanto collocato sul livello extradiegetico, là dove i personaggi che vanno nel mondo funzionale sono collocati sul livello diegetico. Se all'interno della narrazione si colloca uno storytelling di secondo grado, come quando un personaggio racconta qualcosa ad un altro personaggio, questa viene sul livello chiamato intradiegetico. Mentre la storia incastonata si colloca sul livello diverso, definibile metadiegetico o ipodiegetico. La trasmissione della narrativa inizia con un autore reale, ovvero la persona storica in carne ossa che crea il suo alter ego, una maschera o immagine di se stesso coincidente con la tua implicito, il quale costruisce un narratore che si rivolge a un narratario. Un problema della narrativa è l'inattendibilità, ovvero un narratore inattendibile è colui che non parla e non agisce secondo le norme dell'opera. Ci si chiede quindi se sto problema sia in primis una questione di rappresentazione distorta degli eventi della storia forse invece deriva dal'insufficiente comprensione e dalle interpretazioni difettose della voce narrante. Alcuni studiosi hanno proposto un approccio reader-oriented alla narrazione inattendibile, che ricolloca l'inattendibilità nell'interazione tra testo e lettore. Nel loro tentativo di misurare il grado di attendibilità del narratore, i lettori ricorrono anche ad alcuni frame extra testuali di riferimento come norme, modelli culturali, conoscenza del mondo, teoria della personalità e standard di normalità. Il concetto di narratore è dunque assai problematico: alcuni lo concepiscono come un agente che esegue una narrazione verbale e di conseguenza essi non includono nei film nelle opere drammatiche del dominio della narrazione; altri invece, ritengono che anche nel dramma di film vi sia un narratore. Una delle prerogative più importanti di un narratore è la funzione di autenticazione cioè al suo potere di costruire un mondo. Si possono distinguere 2 tipi di autenticazione: 1. Autenticazione diadica : esse costituisce la struttura narrativa basilare, combinando il racconto in 3^ persona di un narratore anonimo e impersonale con discorsi diretti delle persone finzionali; mentre il discorso narrato legate in 3^ persona stabilisce il mondo finzionale e definisce ciò che è vero in esso; 2. Autenticazione graduata : si tratta di un modo narrativo più soggettivo, rientra la narrazione in prima persona, nella quale il narratore è personalizzato e le sue affermazioni perciò non possono avere una forza assoluta di autenticazione; 3. Uso improprio dell' autenticazione : l'invalidazione della forma autenticamente dipende dall'introduzione di contraddizioni nel mondo finzionale. Denarrazione = un narratore nega o smentisce descrizioni che fino a quel punto erano stati parte dello storyworld. Narratario = desgna il destinatario al qualeil narratore recconta la sua storia. Narrazione in prima persona / omodiegesi = chi narra è un personaggio degli eventi raccontati. La narrazione in 1^ persona è sua autodiegetica, ovvero che il narratore è il protagonista, sia omodiegetica, il narratore si incarna in un individuo e la sua visione viene considerata soggettiva; si può distignuere inoltre solitamente tra un io narratore (e io narrante) e io narrato (o io come personaggio). Narrazione in terza persona / eterodiegesi = chi narra non è un personaggio dei fatti raccontati. La voce narrante può non solo avere accesso alla mente dei personaggi, ma vagare liberamente nello spazio e nel tempo ed essere simultaneamente presente in posti differenti. Narrazione in 2^ persona = il narratario diventa una sorta di alter ego del narratore e dialoga con esso, questo tipo di narrazione può essere sia omodiegetica, sia eterodiegetica a seconda che il narratore si rivolga a se steso. Abbiamo anche le narrazioni in prima persona plurale. 2. Il modo Si riferisce ai differenti tipi di discorso o rappresentazione all'interno di un testo narrativo. Abbiamo : 1. Modo interno : il significato narrativo codificato in segni materiali; 2. Modo esterno : il significato narrativo è immagazzinato nella memoria e fatto agire nel teatro mentale del ricordo; 2. Modo autonomo : il testo trasmette una storia che è inedita per il ricevente; 3. Modo illustrativo : il testo racconta di nuovo e completa una storia; 4. Modo ricettivo il destinatario non gioca un ruolo attivo negli eventi presenti del testo; 5. Modo partecipativo : il plot non è completamente definito, per cui il destinatario diventa un personaggio della storia; 6. Modo determinato : il testo specifico numero di punti sulla traiettoria narrativo sufficiente a progettare uno script definito; 7. Modo indeterminato : solo 1 o 2 punti sono definiti; 8. Modo letterale : la narrazione letterale soddisfa pienamente la definizione di narratività; 9. Modo metaforico : usa solamente alcune di queste caratteristiche e consente di capire molte delle contemporanee estensione del termine narrazione. Strettamente connessa al modo è la categoria narrata logica di distanza, che insieme alla prospettiva costituisce uno dei 2 fattori principali di regolazione dell'informazione. Tra i modi narrativi si colloca anche il commento, il quale designa quegli atti di discorso formulati del narratore che vanno oltre il vero resoconto dei fatti e degli eventi del modo finzionale. 3. Il personaggio Per personaggio o home fictus si intende un partecipante allo storyworld. Abbiamo 2 tipi di personaggi: 1. Flat charachter : il lettore lo riconosce non appena entra in scena, e una volta terminata la lettura, se lo ricorda perchè largamente prevedibile; 2. Round charachter : sono più articolati e caratterizzati, proprio per la loro complessità risultano maggiormente credibili; essi possono ispirare un forte senso di compartecipazione, in quanto l'autentico personaggio a tutto tondo a in sé l'elemento incalcolabile della vita. 4.Il lettore / ascoltatore Il lettore è un individuo reale che interpreta il testo. Può accadere che si allei con il narratario oppure, quando il narratore si rivela inattendibile, prenda le distanze sia dall'uno che dall'altro. Colui che legge deve decodificare un testo: il codice (componente essenziale di ogni atto di comunicazione). Esistono 5 codici: 1. Proairetico -, per organizzare le azioni descritte; 2. Refernziale : per connettere lo storyworld; 3. Semico : per organizzare i suoi personaggi e i dettagli caratterizzanti; 4. Simbolico : per collegare il testo a più ampie strutture di significazione; 5. Ermeneutico : per seguire lo sviluppo testuale della suspense narrativa. Il metacodic : suggerisce quali codici siano appropriati per un testo dato. modo tale da naturalizzare quest'ultimi tramite il ricorso a schemata narrativi per allineare il nuovo con l conosciuto e il familiare. Narratario : il destinatario al quale il narratore racconta la sua storia, e in ogni racconto c'è almeno un narratario, posto allo stesso livello diegetico del narratore. il narratario può essere partecipe degli eventi a lui narrati o no esserlo, il narratario-personaggio è essenziale per il narratore. La categoria di distanza è stata riferita al narratario, con l'individuazione di 5 tipi di relazioni: 1. Narratore e narratario sono vicino l'uno all'altro ma lontani dai personaggi; 2. Il narratore è lontano mentre narratario e personaggi sono in contatto; 3. narratore e personaggi sono vicini tra loro e lontani dal naratario; 4. Tutti e 3 sono vicini e prevale la solidarietà; 5. Tutti e 3 sono lontani. Una certa distanza può variare: 1. Il narratario può conoscere più o meno bene il narratore e gli avvenimenti narrati; 2. Il narratario può cambiare nel corso del tempo, può rimanere colpito e influenzato dalla narrazione. 3. Il narratario può essere sostituito da un altro individuo; 4. I narratari diventano, a turno dei narratori. Orizzonte d'attesa : serie di aspettative e presupposizioni condivise dai lettori in base alla quali essi decodificano i testi. Secondo Jauss le opere letterarie talora si conformano all'orizzonte d'attesa del loro momento storico. Più grande è la distanza, più alta è la qualità estetica. Questo valore viene spesso riconosciuto in un momento storico successivo a quello della produzione dell'opera. Gli orizzonti d'attesa non sono così omogenei come presume Jauss. Le riflessioni relative agli effetti della letteratura sull'audience risalgono all'antichità classica. Le riflessioni trovano origine nella purificazione, nozione attraverso cui Aristotele descrive gli effetti della tragedia sullo spettatore : secondo la definizione aristotelica la tragedia è un'imitazione di un'azione seria, con una certa estensione. I drammi offrivano alla comunità in forme socialmente accettabili l'opportunità di dare sfogo a sentimenti che gli individui dovevano reprimere in quanto troppo pericolosi dal punto di vista sociale. Secondo Girard la violenza avrebbe natura mimetica, essa si sfoga su una sola vittima scelta, che diviene un bersaglio sostitutivo. Il sacrificio rituale riposta la pace, solo temporaneamente, fino alla successiva crisi mimetica. 5.Formattare ciò che si comunica Ryan ha tracciato una distinzione tra 3 partita avvenimenti, azioni, movimenti. Avvenimenti : capitano accidentalmente e presentano un paziente, ma sono privati di un agente animato; 3. Il tempo Muller distingue tempo del discorso, ossia tempo occorrente per la rappresentazione di situazioni ed evenit, e tempo della storia, ossia periodo di tempo coperto dagli accadimenti rappresentanti. Il tempo del discorso è misurato in parole e pagine di testo o nelle ore impiegate per la lettura. Il tempo della storia invece è un'astrazione e non può essere analizzarlo a prescindere dalla sua relazione rispetto al racconto, della relazione tra narratore e gli eventi raccontati (voce), dalla prospettiva e dal punto di vista che il narratore adotta raccontando la storia (modo). Anacronie = discordanza tra l'ordine della storia narrata e l'ordine del discorso che la narra. L'acronia può avere una funzione completiva, se si tratta di un segmento testuale finalizzato a colmare una lacuna anteriore o posteriore del racconto, oppure una funzione ripetitiva, se il racconto torno apertamente sui propri passi, entrando in ridondanza con se stesso. Abbiamo anche l'acronia omodiegetico, quando essa è fondata sulla medesima linea d'azione del racconto principale, oppure l'acronia eterodiegetica quando si basa su un contenuto narrativo diverso da quello del racconto primo. Le 2 forme di anacronia sono l'analessi e la prolessi: 1. Analessi / flashback : consiste nell'evocazione di uno o più fatti accaduti prima del momento presente; 2. Prolessi / flashforword : consiste nell'anticipazione di 1 o più fatti che accadranno dopo il momento presente. La prolessi di solito è finalizzata ad alimentare le cosiddette passioni d'attesa e e quindi anche la suspense. La durata indica quanto tempo e frasi e pagine l'autore impiega per raccontare un fatto, le variazioni di essa possono essere usate per mostrare quelli eventi narrativi siano più importanti rispetto ad altri. La velocità è definibile come insieme di relazione fra la durata del narrato, la quantità di tempo e la lunghezza del racconto. L'uguaglianza tra la durata di una situazione e la durata della sua rappresentazione viene indicata con il termine “isocronia”. L'anisocronia si definisce dunque come la variazione della velocità narrativa, ovvero come un'accelerazione o rallentamento sull'asse del tempo secondo 5 principali modalità: – L'ellissi (mancanza) costituisce una strategia retorica e comporta una forte dose di ambiguità, poiché il destinatario del messaggio si trova costretto a tenere di ricostruire il significato di un enunciato o ad attendere che esso sia chiarito dal seguito discorso; – Sommario (panorama o riassunto); – Scena, quando viene qualche equivalenza tra un segmento del racconto narrato che esso rappresenta; – Estensione, quando il tempo del racconto è più lungo de tempo della storia; – Pausa, quando una certa parte del tempo narrativo o un certo tempo del discorso corrisponde a un arresto del tempo della storia. Per frequenza invece di intende la relazione di ripetizione tra il numero di volte in cui si presume gli event siano accaduti nello storyworld e il numero di volte in cui essi sono narrati, con la possibilità di distinguere tra : – Racconto singolativo, ovvero raccontare una volta sola quanto è accaduto n volte; – Racconto ripetitivo, ossia raccontare n volte quanto è avvenuto una volta sola; – - Racconto iterativo, ovvero raccontare una volta sola quanto è avvenuto n volte. 4. Cronotopi Cronotopo : interazione dei rapporti spaziali e temporali. La cronotopicità delle immagini letterarie fu identificata da Lessing, il concetto risale alla concezione kantiana di tempo e spazio. Per Bachtin cronotopo significa “l'inscindibilità dello spazio e del tempo” cioè il oro condizionamento reciproco nelle opere letterarie. I cronotopi sono dotati di una relativa stabilità tipologica : si danno all'interno di una tradizione letteraria, sono modelli narrativi distinti, in grado di differenziare tra loro i generi letterari. La cronotopia è stata rimpiazzata con lo storyworld. Lo stoyworld è una classe di modelli mentali usati per comprendere un un discorso organizzato narrativamente. Gli stoyworlds sono ambienti progettati mentalmente ed emozionalmente nei quali i lettori sono chiamati a mettere in atto miscele complesse di risposte cognitive e immaginative. Configurazione sono operazioni narrative all'interno del linguaggio nella forma della costruzione dell'intreccio e dei personaggi. Rifigurazione è la trasformazione dell'esperienza viva del tempo mediante il racconto. Nel racconto il tempo viene organizzato è il lettore “rifigura” l'esperienza temporale. La narrazione consente di dare un significato, non solo alle life stories quotidiane, anche alla longue durée del tempo genealogico e ciclico. La ciclicità ricorre nel Medoevo. Emergono cicli iniettanto un ordine centripeto nel caos e immettono l'antico nel nuovo. Seconda metà dell'800 la genealogia diventa un tema importante con la nascita del romanzo ciclico. Nel 900 : romanzo genealogico, che avrebbe elaborato un autonomo codice di genere, basato su 4 caratteristiche : 1. Porzioni temporali piuttosto ampie, segnate dal susseguirsi delle generazioni; 2. Eclissarsi dell'ambiente esterno; 3. Declino e conflittualità all'interno della famiglia, l'individuo scompare a favore dei ruoli socio- familiari; 4. Equilibrio tra dimensioni diacronica e dimensione sincronica. 5. Lo spazio Lo spazio può essere definito come i luoghi nei quali sono ambientati gli eventi rappresentati di solito ha un ruolo importante nella narrazione. Vi sono 3 principali tipi di organizzazione spaziale all'interno dei modi narrativi: 1. I testi che contengono spazi contigui, dove i personaggi si muovono liberamente; 2. I testi con spazi discontinui che consentono una comunicazione solo in alcune circostanze; 3. Testi con spazi ontologicamente distinti che non consentono comunicazione. In un'analisi spaziale applicata al genere romanzesco è stato osservato che il romanzo dell'800 e della prima metà del 90 mette in scena vicende domestiche e avventure personali di cui lo spazio privato costituisce lo sfondo imprescindibile; è presente anche lo spazio pubblico ma esso appare sempre più irrigidito inoltre molti eventi si svolgono il realtà in nicchie ricavate nei luoghi pubblici. Lo spazio della storia si riferisce all'ambiente spaziale immediato che contiene un'azione, e più in generale al range di luoghi che si alternano nella storia, mentre lo spazio del discorso di riferisce a tutti quegli ambienti che inquadrano le attività del narratore. Tra lo spazio filmico e quello verbale ci sono delle differenze : 1. Nella narrativa verbale lo spazio è più stretto, viene visto nell'immaginazione e trasformato da parole in proiezioni mentali. Ognuno si crea una propria immagine mentale dello spazio, mentre nell'adattamento cinematografico esso è precostituito per tutti. La lettura richiede un modello mentale di relazioni sia temporali che spaziali. 2. Mentre le immagini spaziali evocate dalla narrativa verbale non sono contenute in un frame, al cinema, non si perde mai il senso che quello che stiamo vedendo è delimitato dai margini dello schermo. 3. Se leggendo vediamo con l'occhio della mente solo quello che viene nominato, al cinema si possono notare sia gli oggetti messi a fuoco sia gli oggetti periferici. 4. Mentre le narrazioni verbali possono essere prive di scene, i fim hanno più difficoltà nell'evocare questo tipo di non-luogo. 6. Descrivere gli spazi La descrizione è una figura di pensiero per addizione che in origine indica un procedimento descrittivo tipico soprattutto dell'epica. La descrizione richiede uno scaltrito sapere lessicale, dal punto di vista narrativo, la descrizione appare come una modalità di sospensione del racconto della storia principale per fare spazio alla digressione. Una narrazione può essere: demarcativa (se sottolinea le articolazioni della narrazione), dilatoria (se ritarda l'apparizione di una sequenza logicamente attesa), decorativa (se svolge una funzione di integrazione in un sistema estetico-retorico), indiziaria (se connota per via indiretta la psicologia o il destino dei personaggi), tassonomica (se assicura la concatenazione logica, la leggibilità e prevedibilità del racconto). CAPITOLO 4 : I generi della modernità 1. La narrazione breve La narrazione breve di afferma nella Francia del 12° secolo, questo tipo di racconto vuole rappresentare una realtà più vicina, in cui i protagonisti sono allo stesso livello degli ascoltatori elettori di estrazione borghese a cui si rivolge. In Italia si svipulla la novella il primo esempio realistico è i Decameron di Boccaccio. Questo termine indica una narrazione in prosa di estensione, incentrata solitamente sull'evento inusuale e straordinario. L'opera presenta una struttura complessa in cui la cornice, non serve solo a collegare tra loro i racconti ma a commentare le varie novelle orientando il processo di decodificazione del lettore, in una stretta correlazione tra macro e microtesto. La novella conosce una nuova strategia feconda a partire dalla fine del 700 in Germania, ma assume un aspetto negativo (era qualcosa di nuovo, insolito, scandaloso e ha portato a conflitti). A partire da Goethe, la novella tedesca si configura come forme della crisi, genere narrativo traumatico che minaccia dall'interno limitata organizzate si trasforma in un racconto di media lunghezza con una forte tendenza al tragico. Uno scrittore afferma che la forma narrativa breve deve suscitare un effetto costante sul lettore, dall'inizio alla fine, e pertanto di poterlo leggere in una sola seduta. In Inghilterra si può parlare di racconto solo a partire dall'ultimo ventennio dell'800 mentre in Francia e in Russia questo tipo di genere aveva da tempo un notevole prestigio. 2.Il romanzo Il termine romanzo è stato utilizzato per la prima volta nell' 11° secolo, ma solamente nel 12° è stato messo in relazione all'ambito linguistico. Era scritto in lingua volgare. Forester afferma che il romanzo si può definire un testo finzionale prosa narrativa fondato sulla rappresentazione di personaggi ed eventi che vanno a costruire un particolare storyworld, e caratterizzato di solito da un'estensione ampia o comunque maggiore rispetto alla novella il racconto. Tra il 700 e i primi vent'anni del 900 l'intreccio romanzesco attraversa 3 fasi di inglobamento: 1. All'inizio si assiste a una fase di equilibrio tra individuo e in contesto storico, in cui l'impulso di agire e ciò che di fatto accade derivano dal negoziato tra il primo e secondo. Il personaggio romanzesco all'inizio del testo è presentato come colui che si distacca dalla cieca rotazione delle cose, il nuovo personaggio scruta il mondo come osservatore. Il tema prescelto è sempre quello dell'amore. 2. La seconda fase del romanzo moderno evidenzia una drastica smentita dei desideri e della volontà dei personaggi, messi in ombra del rilievo assunto di volta in volta dagli automatismi genealogici e da pressioni sociali divenuti intollerabili. 3. Il romanzo entra in una terza fare in cui l'interiorità del personaggio sembra essere l'unico terreno dell'azione, un terreno talmente ampio e labirintico da inibire non solo le coercizioni del destino storico ma l'agire stesso del personaggio. Il personaggio tende all'introversione e assistiamo a un lento decostruirsi dell'intreccio. Oggetto del narratore ormai il nulla, ciò che di cui si narra non è mai accaduto oppure è solo in fantasma di un evento. All'altezza del 1980 il romanzo postmoderno pare orma aver esaurito il suo ruolo, si può pertanto parlare di romanzo contemporaneo o global novel, il quale presenta diverse caratteristiche: 1. Multi località : il personaggio non è più legato al concetto di nazionalità; 2. Detemporalizzazione : il passato deve essere inibito perchè non influenzi il futuro, mentre il futuro va anticipato a un presente che si dilata; 3. Individualismo : si valorizza la libertà del singolo; 4. Forte trazione aneddotica : la storia prende di nuovo il sopravvento sul discorso; 5. Prevalenza della focalizzazioe interna multipla ; il narratore osserva le cose dall'interno ma secondo prospettive differenziate; 6. Declino del format descrittivo e distribuzione della descrizione della arrazione. 3. Comunicare l'Io La prima manifestazione storia di una forma di storytelling incentrata sul singolo individuo è la biografia, che prende origine nel VII sec. a.C.; una biografia consiste in un testo scritto, rappresenta la via di una persona reale, tale rappresentazione si realizza nella modalità del discorso fattuali, cioè deve essere intesa come vera. L'autobiografia invece è definita come un'ampia e non finzione narrazione in prosa nella quale l'autore decodificare ciò che è indicato in modo indiretto. Citando le parole di un altro testo, l'autore evoca alla memoria del lettore colto la situazione a essere legata e lo invita ad apprezzare il rapporto tra i 2 testi. 3. Parodia : ricontesualizzazione di ipotesto da parte di ipertesto. Effetti parodici implicano dissonanza (stile alto usato per narrazioni banari). Parodia classica : risale ad Aristotele, incentrata su funzione satirico-burlesca, tono canzonatorio in confronti d'ipotesto, azione distruttiva. Parodia moderna : confronto dialettico tra testi coinvolti. Parodia usata er breve tempo perchè implica partecipazione attiva del lettore che poi si stanca; 4. Pastiche : Prima è la mescolanza di varie imitazioni poi imitazione specifica. Pastiche satirico : imitazione stilistica basata su ripetizione di caratteristiche formali di scrittura autoriale, intenti critici e dissacratori. Pastiche ludico : l'imitatore si appropria di stile e ricerca ipertesto secondo stile di altro, senza intenzione al solo scopo di esercizio letterario. Contratto di pastiche che specifica il rapporto imitatore-imitato. 5. Riscrittura postmoderna : convinzione che tutto sia già stato detto e che si possa riscrivere modificare e permutare. Riscrittura rielaborare testo passato e valori soggiacenti a quel testo: nel riscrivere, lo scrittore post-moderno ringiovanisce il passato e lo sfida, correggendo canone letterario ereditato. Si vuole costruire il modo finzionale alternativo e nuovo. Riscrittura può assumere forma di trasposizione (se conserva l'impianto e la storia principale di protomondo, collocandoli in diversa ambientazione temporale e spaziale = i 2 mondi sono paralleli), l'espansione (estende portata di protomondo, colmando lacune e costruendo pre/post storia così che i mondi sono complementari) e dislocazione (costruisce una versione diversa di protomondo, ridelineando la struttura e reinventando la storia); 6. Metafinionalità : capacità di storytelling di riflettere su se stesso. 7. Transfinzionalità : quando 2 o pi testi condividono elementi (personaggi, ambientazioni e mondi finzionali). Mondi possibili differenti intrattenimenti relazione stretta con la loro originale. 8. Narrazione controfattuale : modifica un evento del passato creando un nuovo scenario narrativo. Ragionamenti causali effetto farfalla, secondo cui piccole variazioni in condizioni iniziali producono grandi variazioni in comportamento a lungo termine di sistema. Intermedialità comporta l'attraversamento di confini tra singoli media, riguarda relazioni “etero-mediali” tra complessi semiotici diversi o tra parti diverse di complesso semiotico. Ogni volta che 2 o più media sono presenti in una certà entità semiotica, si creano ibridi mediali. Riferimento intermediale: opera che presentano ciò, appaiono omogenee dal punto di vista mediale e semiotico, plurimedialità qui si realizza in modo indiretto e nascosto. Riferimento intermediali presenti anche in letteratura. 3 varianti riferimenti impliciti ad altri media: 1. Citazione o riproduzione parziale : romanzo cita testo di canzone conosciuta, richiamando partitura musicale a memoria del lettore. 2. Evoluzione si imitano effetti di latro medium tramite mezzi monomediali senza implicare citazione. 3. Imitazione intermediale formale : tentativo di dare forma al materiale semiotico in modo da fargli acquisire somiglianza formale con strutture o morfologie tipiche di un altro medium. Remediation : media,specie digitali, rimodellano altri media, contenuto di medium è un altro medium e nuovi media rimodellano vecchi e allo stesso tempo vecchi media si ripropongono in forme nuove = no discontinuità. 3 modalità: 1. Immediatezza trasparente : obiettivo di medium è cancellare o eliminare segni di mediazione rendendo trasparente il dispositivo interfacciamento; 2. Ipermediazione : medium moltiplica e rende espliciti i segni di mediazione; 3. Immediatezza trasparente : ha predominato in arti visive realistiche . Repurposing : adattare la narrazione per target differenti (La bella e la bestia → film, librio, musical..) Tempo di narrazione per letteratura variabile (ogni lettore legge a ritmo differente), per cinema la lunghezza si aggira intorno a 2h, televisione ha limitazioni (blocchi temporali definiti, break commerciali regolari). Schrmata rielaboranti informazioni e le rendono riconoscibili e utenti attraverso essi rafforzano loro comprensione e ne acquisiscono di nuovi. Molti considerano audience televisiva come passiva, in reltà molti prodotti televisivi richiedono impegno attivo da parte degli spettatori. Gaudreault distingue mostrazione (momento teatrale) da narrazione (racconto letterario): racconto filmico è la rappresentazione continua di entrambi i livelli di mostrazione (inquadratura) e narrazione (montaggio). Chatman affronta analisi comparata di letteratura e cinema, riscontrando presenza di storia (concatenarsi di eventi insieme a esistenti=personaggi) e discorso (mezzi espressivi con cui è raccontata la storia). Cinema è influenzato da letteratur e viceversa, infatti molti romanzi hanno trasposizione filmica : adattamento più fedelmente possibile a opera di partenza, adattamento in relazione a scene chiave di testo letterario e adattamento velaborante, sceneggiatura originale a partire da alcuni elementi dal testo ispiratore. Voice Over : testo orale che accompagna il testo audiovisivo, provenendo da spazio-tempo diverso rispetto a quello di diegesi. Voice off = fuori campo. La voce narrante è in 1° o in 3° persona e può instaurare con immagini rapporto di: ridondanza (immagini e parole dicono le stesse cose), complementarietà (immagini e parole forniscono elementi che si completano a vicenda) e contrasto (immagini e parole foriscono dati contrastanti). Film in cassetta ha doppia linea di plot : ideal-romantica e altra orientata ad azione, violazioni d'ordine temporale residuali limitate a brevi flashback. Cinema d'autre ha narrazioni non-convenzionali, presentando risistemazione temporale e risulta a volte impossibile distinguere la fabula dall'intreccio: 1. Cinema diegetico (narrativo) = predomina l'impressione di realtà e narrazione, storia oggettiva si svolge da sé sotto gli occhi dello spettatore passivo. NO lavoro di comprensione e interpretazione, narrazione non problematica, visione di tempo lineare e convenzionale. 2. Cinema spettacolare (d'avanguardia) = narrazione riflessiva, destrutturazione di tempo e tessitura di racconto non più trasparente. Autonomia d'immagine rispetto al flusso narrativo, interruzione di schemi cognitivi. TV implica la capacità previsionali di spettatore felice perchè può indovinare ciò che accadrà, assaporando il ritorno d'identico mascherato e fasciato di novità superficiali. Serialità televisiva: costante ritorno dell'identico. SERIE TV: ipernarrazione (fiction presentano molte linee narrative) e iponarrazione (ci si attiene a semplicità in andamento narrativo di serie). TV americana : ipernarrazione. Molti registi di serial sono registi cinematografici. 4 modi della fiction : racconto vero e proprio, intrattenimento, informazione e cultura-educazione. Ultime stagioni televisive: riscossa di format di fiction rispetto a format di intrattenimento. Innesto : si prende una caratteristica di genere e la si innesta su programma riconoscibile ad un altro genere. Adattamento : programma viene riadattato a contenuto differente, spesso con intento satirico. Ibridazione : 2 generi concorrono in modo identico a costruirne uno nuovo, si differenzia in : – Docu-drama (dramma+documentario); – Docu-soap (tenta di inquadrare il quotidiano con espedimenti narrativi); – Docu-fiction (documentario+fiction); – Infotainment (informazione+intrattenimento). Serial esoforico : segmentazione di narrazione in puntate che sono fatte uscire in sequenza con un lasso di tempo intercorrete tra puntata e altro. Ogni puntata è parte di narrazione che continua, non si conclude fino alla fine della serie. Mantenere interesse d0'audience attraverso paure: dà priorità a enigma rispetto a soluzione fino alla puntata conclusiva. Complicazioni, colpi di scena, equivoci. Pause tra puntate rendono necessarie ripetizioni per ricordare ad audiece a che punto era rimasta o sequenza iniziale, prima dei titoli, che ripete gli ultimi eventi della storia, oppure (come in soap) i personaggi discutono riguardo accadimenti dell'ultimo episodio. Sopa opera (serial aperto,nord-america, mondo degli affari e alta borghesia, diffusa anche in italia) o telenovela (serial chiuso, Sudamericana, mondo coloniale). CARATTERISTICHE: 1. Temporalità : chiusa e vettoriale = tempo scorre in avanti accompagnando il tempo vissuto di spettatore, il tempo va avanti puntata dopo puntata e tende a un finale risolutivo. 2. Attore e personaggio : narrabile = si verifica un suo sviluppo e una sua trasformazione potenzialmente infiniti. 3. Elasticità : struttura narrativa pensata per proseguire nel tempo, alto grado di potenzialità narrative; 4. Riconoscibilità : prevedibilità che le rende necessarie al pubblico. Prevedibile è dato dalla mancanza di chiusura di storia e piacere consiste nel vedere in che modo essa non si chiude. 5. Dialettica verticale-orizzonatale : in cui prevale la 2° = si crea dinamismo interno a strutture narrative che determinano trasformazioni in personaggi episodio dopo episodio; 6. Passioni : passione dell'eroe è mutevole e più che passione univoca, si parla di predisposizione passionale che fungerà da punti di riferimento per tutte le evoluzioni successive. Oscillazioni patemiche. 7. Serall endoforico : differenti racconti aventi stessi personaggi, in italia si chiama telefilm. Blog : siti internet aggiornati e gestiti da persona/ente dove sono riversati pensieri e opinioni in ordine iverso rispetto al cronologico (dal più recente al più vecchio). Frequentemente i blog ospitano life-story di individuo (irripetbilità). In web i collegamenti non sono necessariamente reciproci. Fiction interattiva narrazione digitale in cui è l'utente a comandare il personaggio e a deliberare, forma per antonomasia è il videogioco (4 tipi): coin-up (giochi da sala), giochi per personal computer, per console domestica e per dispositivi portabili.
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