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Riassunto "La lunga attesa dell'angelo" di Melania G. Mazzucco, Sintesi del corso di Letteratura Italiana

Riassunto del romanzo, descrizione delle tematiche e dei personaggi.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019
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Caricato il 18/01/2019

zenacosini
zenacosini 🇮🇹

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Scarica Riassunto "La lunga attesa dell'angelo" di Melania G. Mazzucco e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! La lunga attesa dell’angelo Scritto da Melania Mazzucco, conosciuta per il libro “Un giorno perfetto”. L’autrice giustifica la mancanza di informazioni dicendo che c’è molta immaginazione ed è essa a completare quello che manca; Venezia fa da sfondo alle vicende del romanzo (descrizione delle vie durante il periodo della peste a pag. 165 – 166). Le pagine “brevi” del romanzo si trovano alla sua apertura ed alla sua chiusura, l’ ”exitus” (ossia la morte del protagonista) è ripresa all’inizio e alla fine del libro. Si tratta di un romanzo corale , ci sono molti personaggi; i figli maschi cominciano a lavorare nello studio del padre, ma poi se ne distaccheranno (tranne Dominico). Descrizione di peste, carestia, fame, incendio del Palazzo Ducale, un periodo negativo in cui riesce ad affermarsi come pittore di teleri; egli sacrifica tutto pur di riuscire a primeggiare nella pittura e, in particolare, su Tiziano. Tintoretto, difatti, si afferma nel periodo in cui Tiziano “troneggiava”. Tutto il romanzo si basa su un viaggio riguardante la memoria della lunga vita di Jacomo, un’esplorazione dell’animo umano: vi sono molte riflessioni sul divino e sulla vita, passato e presente sono sempre presenti. PERSONAGGI • Jacomo Tintoretto: protagonista del romanzo. Ama la figlia Marietta, la avvia alla pittura e alla musica, la inserisce in ambienti letterari e musicali. Le opere di quest’uomo sono spettacolari, scenografiche, sempre molto grandi: egli infatti va alla ricerca di effetti spettacolari, affolla molte persone nei suoi dipinti, notiamo in essi una tensione drammatica e delle prospettive spesso modificate. Fisicamente non è descritto nel dettaglio, ma sappiamo che era basso, figlio di un tintore, addirittura si definisce un malfattore nel periodo vicino alla sua morte. Viene presentato attraverso degli stereotipi adottati coscientemente: ▲ “È artista sin dall’infanzia”, frase che ci accompagna dall’inizio del romanzo in quanto egli vive nei colori, nei loro odori e sapori (pag. 52); ▲ La formazione non è avvenuta all’interno di una scuola, è quasi un autodidatta: da ragazzino decide di fare il pittore, perciò si rivolge a Tiziano, il quale lo respinge. Deciderà perciò di vagabondare da uno studio all’altro, è un uomo che si è fatto da solo (pag. 55); ▲ Capacità di trionfare nonostante gli ostacoli incontrati; • Faustina: moglie devota, sensibile e generosa anche nei confronti di una figlia non sua (Marietta). Personaggio molto positivo, rappresenta il perno dell’intera famiglia; • Marietta: co-protagonista del romanzo, figlia illegittima di Tintoretto – avuta da una prostituta, piuttosto sconosciuta. Questo è un personaggio molto amato dall’autrice; dipinge moltissimo ma non firma mai i suoi quadri, morirà appena trentenne; • Dominico: primo figlio avuto dal matrimonio tra Faustina e Jacomo, nelle prime pagine del romanzo (da pag. 16) viene definito come un figlio obbediente e devoto, caratteristiche che avrà per tutta la vita, il padre lo chiama affettuosamente “Menegheto”; comincia la propria carriera a soli 7 anni, ma si interessa anche alla filosofia ed alla poesia - pag. 285. La madre lo adora, aiuterà il padre nel periodo della sua malattia e, al contrario della Tintoretta, firmerà i suoi dipinti; • Zuane (Giovan Battista): figlio fantasioso, voleva andare a caccia dell’unicorno (sé stesso), è il più bello tra tutti i figli, purtroppo se ne andrà di casa senza far mai ritorno, il padre ricorderà di quando lo usava come modello (pag. 179). A pagina 193 – 194 notiamo il rammarico del padre per essere stato troppo duro, massimo della commozione a pag. 187 nel momento in cui vengono ritrovati i vecchi dipinti del fanciullo; • Marco: il più scapestrato, va e viene da altre case, non combina nulla di buono, nella prima notte di febbre (pag. 11) non si sa dove sia; rozzo, pornoladico, possiede i comportamenti dei luoghi che frequenta. Tratta con aggressività la sorella, non vuole sottostare agli ordini del padre; a pag. 249 cerca di bruciare la bottega del padre, il quale si chiede cosa abbia sbagliato con lui. Dopo essersene andato, torna proprio quando il padre muore (pag. 397); • Gerolima (suor Perina): monaca contro la sua volontà, nonostante ciò, in convento, mostra l’affetto per il padre ricamando le tele dello stesso. Più che fisicamente è descritta psicologicamente, molto dolce; • Ottavia (suor Lugrezia): diversa dalla sorella Perina, molto interessata alla scienza, proprio per questa ragione il padre le procurerà di nascosto dei libri scientifici. Pur di non andare in convento si ribella e fugge a Padova, dove avrebbe potuto frequentare l’università, ma nessuno la aiuta; • Marco Steiner Agusta: personaggio importante quasi come un figlio, è il marito di Marietta. Uomo tedesco, gioielliere di mestiere, gemmologo molto esperto. Egli accetterà di vivere accanto al suocero, a pag. 282 possiamo leggere un’importante riflessione di Marco, che altro non è che l’intrusione della Mazzucco. Ama davvero molto Marietta e se ne allontana solo nel momento in cui il loro primo figlio muore e lei gli chiede d’andarsene: il dubbio di Tintoretto è se ammirare quest’uomo per il gesto o se si tratta di indifferenza. • Altre due figlie: con quest’ultime il padre non si impone, non andranno in convento ma si sposeranno. NARRAZIONE La narrazione viene fatta in prima persona, difatti è Tintoretto che parla: quando si ricorda il passato si rivolge a Dio sperando di trovare delle risposte di tipo esistenziale e chiede perdono per i suoi peccati, riflette sul destino delle persone che non sanno quale esso possa essere. Se “eliminiamo” alcuni pezzi del romanzo, in alcuni casi, la narrazione potrebbe anche avere una vita propria. Spesso notiamo l’incursione dell’autrice, osservazioni che appartengono al nostro tempo e che “fa dire” a Tintoretto, ad esempio a pag. 238: egli si domanda se i figli siano simili alla cera da modellare o come l’argilla da plasmare (quindi farli a propria immagine e somiglianza), se siano simili all’acqua che assumono la forma del contenitore. Presenza del “tricolon”, ossia la ripetizione tripla della stessa parola (“devi accettarlo”, “devo sapere”). VITA DI TINTORETTO Nei suoi ultimi 14 giorni il tempo si dilata e si narra della sua vita a partire dalla nascita fino alla morte , lungo addio in cui spesso invoca il Signore e medita sul destino dell’uomo, sull’educazione dei figli e sull’ importanza che la pittura ha avuto nella sua vita. Da bambino il padre gli diceva che la pittura era fatica, insicurezza, tristezza ed altre cose negative, ma Jacomo voleva diventare pittore e non tintore come il padre. Inizialmente copia i dipinti di altri al tempo famosi, “rubando” ad ognuno dei dettagli: la fatica era compensata dalla convinzione che non sarebbe stato un artigiano anonimo. La sua prima casa è un’antica stamberga, ovvero un posto malsano, vive nella miseria. Inizialmente dipinge cassetti nuziali, cose che non hanno alcun valore e per le quali viene preso in giro. Nonostante ciò continua a dipingere sapendo che un giorno sarebbe diventato conosciuto; si sposta ad abitare in un posto più confortevole. A pag. 62 gli viene commissionato il suo primo quadro, qualcuno dunque si accorge che esiste: il quadro, in quel momento, non avrà successo ed anzi verrà denigrato poiché considerato troppo moderno, irrispettoso
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