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RIASSUNTO - LA PASSIONE DI PERPETUA E FELICITA, Sintesi del corso di Letteratura

Breve sintesi dell'opera, con analisi delle 4 visioni di Perpetua. (Letteratura cristiana antica)

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020
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Caricato il 29/04/2020

marta-de-rosa
marta-de-rosa 🇮🇹

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Scarica RIASSUNTO - LA PASSIONE DI PERPETUA E FELICITA e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura solo su Docsity! LA PASSIONE DI PERPETUA E FELICITA Cartagine, 203 d.C.: Perpetua è una giovane donna condannata a morte insieme ad altri quattro coetanei a causa del suo credo cristiano, intollerabile per le autorità imperiali. L'esecuzione ha luogo nell'anfiteatro della città: i martiri vengono dati in pasto agli animali feroci per poi venire finiti dalla spada dei gladiatori. Questi gli eventi narrati nella "Passio Perpetuae et Felicitatis", uno dei più antichi testi appartenenti alla raccolta chiamata successivamente "atti dei martiri". È la narrazione di un martirio che si sviluppa attraverso parole, visioni e sogni; un racconto del tutto privo di retorica che ci restituisce un personaggio al pari di Antigone e Lucrezia. Secondo la tradizione, la loro passio fu redatta da Perpetua e Felicita stesse e la sua compilazione definitiva fu opera di Tertulliano. Vibia Perpetua, una nobile matrona di Cartagine di 22 anni, madre di un bambino che ancora allattava, fu arrestata insieme ai suoi servi Revocato, Saturnino, Secondolo e Felicita, incinta e in procinto di partorire: erano tutti catecumeni ed erano stati convertiti al Cristianesimo da Saturo. Nel 202, un decreto dell'imperatore Settimio Severo (193-211) aveva proibito a tutti i cittadini dell'impero di diventare cristiani ed anche ebrei, e chiunque avesse disobbedito sarebbe stato condannato a pene severe. Perpetua e Saturo lasciarono dei fedeli e puntuali resoconti delle sofferenze e dei patimenti durante la prigionia, del tentativo del padre di Perpetua di indurla all'apostasia, delle loro visioni e di tutte le vicissitudini prima della loro esecuzione. Il buio e l'atmosfera oppressiva della prigione spaventarono molto Perpetua, che era anche molto in ansia per la vita del suo bambino. La madre e il fratello catecumeno fecero visita a Perpetua, che poté riabbracciare e nutrire il suo bambino, tenendolo in cella con sé. 3 nuclei tematici: scrittura – corpo – morte. Il diario contiene una “tensione”, cioè agli eventi narrati si oppone la descrizione delle visioni, elementi di psico-narrazione. La prima delle 4 visioni è nel capitolo IV: saliva su una scala stretta, sui cui lati erano fissati ogni genere di strumenti di ferro (spade, lance, arpioni, lunghi coltelli, spiedi), in modo tale che chi trascurava di guadare verso l'alto finisse dilaniato, impigliato nei ferri. Ai piedi della scala c’era un serpente (Satana) enorme, e Saturno, che salì per primo. Perpetua salì, calpestando la testa del serpente, fino a raggiungere un prato verde, in cui pascolava un gregge di pecore, con un pastore che le disse: “sei la benvenuta figlia”. Da questo capì di essere prossima al martirio. Il padre di Perpetua supplicò La figlia di rinnegare la sua fede, ma Perpetua restò salda. Portandole il figlio, tentò nuovamente di indurla all'apostasia e perfino il procuratore fece delle rimostranze verso di lei, ma invano. Perpetua rifiutò di fare sacrifici agli dei per la salute dell'imperatore. Suo padre, a causa della sua insistenza, fu allontanato con la forza dal procuratore e fustigato, e i sei catecumeni furono condannati a essere sbranati da belve feroci. La seconda e terza visione sono nel capitolo VII: vide il fratellino Dinocrate, morto all'età di 7 anni, triste e sofferente poiché incapace di abbeverarsi all'"acqua della salvezza" (in purgatorio) e, dopo aver pregato per lui offrendo a Dio la sua sofferenza, (3°) lo vide pieno di gioia nell'abbeverarsi all'"acqua divina". La quarta visione è nel capitolo X: il giorno prima dei giochi (martirio), vide il diacono Pamponio vestito di bianco che la chiamava, lo seguì fino a giungere al centro dell’arena, le disse: “non avere paura” e andò via. Vide se stessa impegnata in una lotta contro un egiziano: avrebbe ottenuto il ramo retto da un uomo da una statura impressionante, altrimenti sarebbe stata trafitta dall’egiziano. Perpetua vinse ed ottenne il ramo dal gladiatore che la baciò e disse: “figlia che la pace sia con te”. Le fu subito chiaro che non avrebbe lottato contro belve feroci, bensì contro il diavolo. Anche Saturo tramandò per iscritto le sue presunte visioni: in una di esse era trasportato insieme con Perpetua da quattro angeli in uno splendido giardino, dove incontrarono altri martiri cristiani. Felicita, due giorni prima dell'inizio dei giochi, miracolosamente diede alla luce, prima del nono mese, una bambina, che venne adottata da una donna cristiana. Il 7 marzo, i cinque catecumeni furono condotti nell'anfiteatro. Feriti dalle bestie feroci si baciarono secondo il rito per l'ultima volta prima di essere uccisi. I loro corpi furono sepolti a Cartagine. MULIER VIRILIS: Figura della donna-uomo di Perpetua, che si sviluppa durante la sua prigionia in contrapposizione con la figura del padre. Progressivo mutamento di Perpetua come se divenisse uomo (e viceversa il padre). Testimonianza nelle visioni.
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