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La Paura del Bambino Malato: Come Affrontare la Paura e la Depressione - Prof. Zaninelli, Schemi e mappe concettuali di Pedagogia

Salute mentale dei bambiniPsicologia infantilePsicologia clinicapsicologia sociale

Le paure e le reazioni dei bambini di fronte alla malattia, dalla loro perspetiva e quella dei genitori. Viene discusso come la paura e la depressione sono stati diffusi e come i genitori possono aiutare i bambini a superare queste emozioni. Inoltre, vengono presentate le differenze nel comportamento dei bambini e le reazioni dei genitori, nonché il ruolo degli insegnanti e dei volontari in ospedale.

Cosa imparerai

  • Come possono aiutare i genitori i bambini a superare la paura e la depressione?
  • Come i bambini reagiscono alla malattia?
  • Quali sono le differenze nel comportamento dei bambini di fronte alla malattia?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 02/03/2022

mmmmicol
mmmmicol 🇮🇹

4.2

(18)

24 documenti

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Scarica La Paura del Bambino Malato: Come Affrontare la Paura e la Depressione - Prof. Zaninelli e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Pedagogia solo su Docsity! LA PAURA DEL LUPO CATTIVO Paura di ammalarsi, morire o subire una menomazione → paure più forti nei bambini Il momento della malattia è difficile fisicamente e mentalmente (sofferenza psichica) Il sentirsi diversi dal solito spaventa i bambini, che vivono malattie anche banali come momenti abbastanza preoccupanti (restringe la libertà, frustrazione) Il bambino non conosce la reale causa della malattia → può pensare che sia causa dei suoi comportamenti (senso di colpa, frasi dette dall'adulto con funzione preventiva e colpevolizzante). Il momento della cura può essere vissuto come espiazione e gli strumenti di cura come strumenti di tortura. → Gli adulti spesso usano medici e strumenti di cura con funzione terroristica oppure enfatizzano il dolore del bambino, e questo rende gli operatori sanitari spaventosi. Le reazioni dei bambini davanti alla malattia sono influenzate: - dalla personalità. I bambini tranquilli soffriranno meno una malattia che li costringe a letto. - dal clima della famiglia - tipo di patologia I comportamenti dei bambini di fronte alla malattia sono differenti: - bambino che si rinchiude in sé stesso, vuole essere consolato, regredisce - opposizione: rifiuta di essere curato e contrasta l’opera degli adulti Malattia vista dai genitori: I genitori hanno spesso sensi di colpa personali + accuse di parenti (soprattutto le madri vengono accusate) Sembra impossibile che il bambino possa ammalarsi autonomamente Le reazioni sono influenzare dalla storia personale e familiare, dalla personalità e dall’immagine che hanno del figlio ideale (se si contempla la possibilità di ammalarsi, si vivrà in modo meno angosciante la malattia) I genitori possono reagire in modo permissivo, diventando docili e comprensivi davanti al figlio. A volte, anche dopo la guarigione, per terrore, si continuano a mettere in atto strategie di iperprotezione Ospedalizzazione Il ricovero in ospedale può sembrare un castigo → perdita dei punti di riferimento noti, dormire in un letto non proprio, mangiare insieme ad altri bambini, seguire orari diversi, sottostare a pratiche invasive, utilizzo di spazi comuni e inserimento in una collettività di sconosciuti. La paura è il sentimento più diffuso, ma lo stato d’animo più comune è la depressione (ansia, sentirsi abbandonati, regrediscono) Reazione genitori Capita spesso che il bambino sia lasciato solo con le sue paure, perché il bambino tace e non chiede, e spesso anche gli adulti sembrano “impedire” al bambino di provare paura, perché sono anche loro i primi ad essere spaventati. Spesso i genitori sperano che il bambino non capisca, e quindi i bambini sono spesso lasciati soli di fronte alla morte. gioco → aiuta il bambino a ridurre l’ansia e la paura della malattia Le sale giochi in ospedale sono fondamentali per ritrovare gli stimoli abituali e socializzare con gli altri degenti Gli operatori sanitari davanti ai bambini pensano di dover tenere una maschera di imparzialità e sicurezza. Una prima paura deriva dal timore di non riuscire a essere in grado di guarire il paziente. Un’altra paura può essere quella di far male al bambino, sia fisicamente, sia psicologicamente. Vi è la paura di non essere in grado di reggere il dolore. I pediatri non sono mai soli davanti al paziente, ci sono sempre anche i genitori. “genitore detestabile” → il genitore viene spesso visto come parafulmine di tutte le difficoltà, si concentrano su di lui tutte le ire del medico. Il genitore è una persona da tenere lontana nei momenti di emergenza. Si teme che il genitore on sia in grado di scindere sé stesso dal figlio che vive la malattia. Spesso i pediatri trovano che i genitori pensino di potersi sostituire a lui. punto di vista dei genitori → difficoltà di comprensione data dal linguaggio complesso e inconsueto, si sentono estranei, cercando aiuto nelle figure come gli infermieri o i medici di famiglia. Il bisogno del genitore resta quello del contatto con il medico. infermieri → sono a contatto più stretto con i bambini e i loro genitori, devono interagire continuamente con loro. Dato che è permesso alle madri di restare in ospedale con il bambino malato, spesso c’è una vera e propria rivalità, le infermiere giudicano le madri. L’infermiere può diventare una confidente per la madre, può cercare di aiutare la madre e il bambino. Gli operatori sanitari spesso attuano meccanismi di difesa, involontariamente. Alcuni proiettano le loro paure e il loro sentimento di impotenza sulle famiglie, e non instaurano un rapporto con i bambini, altri invece si identificano troppo, e perdono obiettività, lavorano oltre l’orario…, altri si rifugiano nella tecnica, propongono e attuano in modo impeccabile ogni tipo di terapia esistente. Insegnanti in pediatria La presenza della scuola in ospedale serve ad aiutare il bambino a continuare a riconoscersi come tale e non solo come malato. La scuola è normalità. In Italia le scuole ospedaliere sono state riconosciute ufficialmente come necessarie nel 1986. In Italia il personale non viene formato in maniera specifica, spesso si utilizzano semplicemente insegnanti di scuole vicine all’ospedale. Non sempre gli insegnanti che lavorano in ospedale sanno cosa li aspetta. Solo in rari casi ci sono progetti formativi completi. Non sempre ci sono momenti di scambio tra insegnanti in ospedale, che invece sono molto utili, perchè altrimenti i maestri in ospedali si confrontano con i maestri tradizionali che però possono essere inadeguati. Il primo impatto può essere traumatico, bisogna essere in grado di reinventarsi. Un maestro della primaria può trovarsi davanti a ragazzi delle superiori, e dovere improvvisare. L’insegnante deve sopperire a molti bisogni essendo massimo in tre. Ogni giorno è diverso dal precedente: cambiano i ragazzi ricoverati, cambiano le età, le patologie, una visita può interrompere un’attività… Come si conduce quindi la programmazione didattica? Si imposta inizialmente il lavoro, le modalità di apprendimento sono due principalmente: - lezioni, materie, per simulare una situazione scolastica - attivitá laboratoriali
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