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Guide e consigli
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Riassunto La radio nella rete, Sintesi del corso di Radiocomunicazioni

riassunto libro esame di radio CMP 1 anno

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 30/01/2020

ginger__
ginger__ 🇮🇹

4.2

(9)

33 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto La radio nella rete e più Sintesi del corso in PDF di Radiocomunicazioni solo su Docsity! LA RADIO NELLA RETE NUMERI, TENDENZE, PREVISIONI. La radio ha un nucleo legato all’ascolto, alla voce, alla musica, ma la tecnologia sta cambiando la relazione tra chi sta dietro al microfono e tra chi ascolta. Quindi la radio è coerente con la rivoluzione tecnologica. Negli ultimi 10 anni la radio è cresciuta grazie all’utilizzo di smartphones (+15,5%) e tablet o pc (+11%). Dal 2015 è evidente il consolidamento della società RadioMediaset. Oggi le fonti di finanziamento si basano o su sostentamento pubblico o su sistemi misti o su base commerciale. I paesi occidentali richiedono una forma di autorizzazione, una licenza per qualsiasi tipo di trasmissione. In Italia è il governo a dare le licenze di trasmissione via cavo, mentre l’Agcom le concede per i canali satellitari. In Italia la radio ha un mercato piccolo rispetto a quello di altri paesi europei, ma questo mercato è in leggera crescita. Il cittadino medio ascolta circa 21,2 ore di radio alla settimana e ci sono paesi in cui la radio riveste una centralità che nel resto dell’Europa si è perduta. Nelle aree meno sviluppate è ancora il medium più diffuso (Brasile, Africa subsahariana, Indocina). Nei paesi di debole libertà, la radio è centralizzata e controllata dai governi (autocrazie asiatiche, teocrazie medio-orientali, Cuba). Invece in Sud America e nord Africa si sta assistendo ad un progressivo sviluppo delle radio commerciali, mentre in medio oriente sono in crescita le radio comunitarie. Invece i giovani occidentali sono più vicini alle web-radio. Questo processo di introduzione della radio su internet ha inizio negli anni 90, ma negli ultimi anni ha subito un‘ accelerazione che muta senza sosta il paesaggio multimediale. La radio è stato l’unico media che ha saputo adattarsi al cambiamento diventando cross mediale. Così il broadcasting ha subito dei cambiamenti specifici, passando dall’età della scarsità a quella Del l’abbondanza mediale. L’introduzione di tecnologie ha permesso di incrementare la velocità/quantità delle comunicazioni, facendo così aumentare le informazioni trasmesse. Oggi ci sono diverse forme di trasmissione: 1. Fm 2. Onde medie 3. Onde lunghe 4. Onde corte 5. Digitale 6. Televisione digitale 7. Telefoni mobili 8. Satellite 9. Web 1 10. Social network. Di grande importanza è il podcast, un sistema che permette di scaricare su qualsiasi dispositivo i contenuti audio delle trasmissioni e di ascoltarli quando si desidera. Nonostante i grandi risultati di questa tecnologia, viene definita come tecnologia di passaggio da alcuni analisti perché credono che un giorno ci sarà una diffusione via streaming che permette l’ascolto dei contenuti immediatamente o poco dopo senza doverli scaricare e poi salvare. Esistono popolari aggregatori di podcasts: iTunes, Stitcher, piattaforme come Radiotopia, Gimlet e Panoply. Ogni giorno vengono ascoltate circa 21 milioni di ore di podcast e ciò ha permesso di raddoppiare la pubblicità presente in essi. Ogni giornale e rivista degna di merito offre i propri programmi audio via podcast che sono di grande qualità e dinamicità. Anche le celebrities utilizzano questo mezzo per far sentire la loro voce. Ora si prevede l’ideazione di una multipiattaforma con live, simulcast e on demand. Oggi la radio viene considerata come uno dei media partecipativi dopo la rivoluzione della social radio. Infatti il fruitore è diventato parte molto più attiva, diventa a sua volta generatore di contenuti e compartecipe di scambi. Questa ibridazione con il web ha eliminato la funzione di orologio tipica della radio. Oggi si ha una proliferazione di radio settoriali, ampliando il fenomeno delle radio di nicchia. Il pubblico giovanile è in calo poiché le giovani generazioni utilizzano altre piattaforme quali: YouTube, iTube, Deezer, Pandora e Spotify, mentre in Cina QQ. Axis ha lanciato un nuovo sistema che mette in connessione Fm e Dab (digital audio broadcasting) con il web. Questo dispositivo, durante l’ascolto di un brano su Spotify, identifica l’artista e attiva dei link alle radio che hanno le playlist dell’autore. Al nostro tempo la radio digitale è sempre più diffusa. Invece negli USA è diffuso il sistema Iboc (in-band on-channel) che mescola componenti analogici con quelli digitali. Con questo sistema è stato coniato il brand HD Radio nel 2014. L’ASCOLTO NELL’EPOCA DELLA DISATTENZIONE. L a radio risponde a ben due bisogni umani: percepire un suono senza l’immagine che corrisponde ad esso e sentire la compagnia di voci umane. La radio è il medium sorgivo del racconto, è l’unico medium dove viene sfruttato solo un senso, ciò significa che la mente deve completare ciò che manca, quindi deve dare un’immagine al suono, deve creare una realtà sonora. La radio è agile, leggera, ubiqua, è il linguaggio di massa del 900 che si intreccia con altri linguaggi. Oggi grazie al podcast è ancora più elastica. È stata il primo medium portatile dopo l’invenzione del transistor degli anni ’50, è un medium personale. Informare, educare e intrattenere sono le principali funzioni della radio, che ancora oggi continua a svolgere. La radio più adatta è quella di flusso che, secondo Kate Lacey, ha ben due categorie di ascolto: • Ascolto serio, lavoro intellettuale, immersivo che necessita uno sforzo cognitivo costante; • Ascolto popolare, passivo e orientato al rilassamento. Tra i programmi più scaricati in Europa ci sono quelli culturali, di trasmissione dei saperi. 2 Per quanto riguarda i contenuti, entrambe le trasmissioni suscitano una forte risposta ai temi. Gli ascoltatori intervengono maggiormente sugli argomenti discussi sui media poiché hanno più strumenti per discutere. Le due trasmissione trattano temi in modo differente secondo la tipologia di canale e pubblico. Invece, trasmissione che trattano temi più circoscritti o più complessi godono di minor risposta. Spesso, però, si può cadere in un processo circolare, in cui gli ascoltatori rispondono solo in base a ciò che gli altri dicono, quindi interviene solo in temi in cui crede di avere familiarità. Di conseguenza è impossibile parlare di ciò che è secondario, marginale. Questo discorso vale specialmente per le radio commerciali come Radio1. Inoltre è da tenere presente la connessione tra il numero di interventi e il tema che permette di mantenere una posizione netta in merito. Per ottenere maggior ascolto possibile e maggiori interventi, l'ospite della trasmissione deve essere bravo, deve essere divisivo, deve saper provocare e suscitare attenzione. Le trasmissioni che hanno il numero maggiore di audience sono quelle politiche, culturali e di musica, allo stesso tempo anche quelle che parlano di paesaggio, tutela e abusivismo. Radio1 solitamente tratta temi legati all'economia, al fisco, ai provvedimenti governativi, al commercio e di processi di cronaca giudiziaria. CONVERSAZIONI. Un aspetto decisivo della trasmissione è sicuramente la conduzione, la gestione della conversazione. Su questo argomento il cambio di paradigma può avere un grande impatto. Per conversazione si intende un genere radiofonico caratterizzato dalla presenza al microfono di un solo oratore per una durata variabile dai 5 ai 15 minuti. Si intende anche un colloquio, una discussione tra due o più persone. Alla base di una conversazione radiofonica ci sono delle regole da rispettare, arti e trucchi. Il conduttore deve saper intuire la personalità della persona con cui sta interagendo, il che implica una predisposizione a entrare in sintonia con l'intelligenza dell'interlocutore e deve saperlo incoraggiare a prendere una determinata posizione e a prendere a sua volta la parola. Allo stesso tempo è importante il “fiato soave” cioè il tono, la modulazione e il volume della voce, che varia a seconda del tema della trasmissione. Alla radio spesso manca l'eloquenza del corpo. Oggi, il dibattito radiofonico serve ad aprire gli occhi, a mettere in circolo le idee con il fine di arricchire la conversazione nazional, di stimolare e di fornire quanti strumenti possibili per leggere il presente. La conduzione radiofonica è un'attività proteiforme, come allo stesso modo lo sono i conduttori. 5 LE REGOLE DELLA CONDUZIONE RADIOFONICA. Il testo “le 10 regole di uno speaker radiofonico” è un lavoro con una discreta circolazione in rete, ma non tutte le regole sono applicabili ad ogni genere di radio, specialmente quelle pubbliche. Il primo e celeberrimo testo su le regole radiofoniche è “Norme per la redazione di un testo radiofonico” di Carlo Emilio Gadda, ma le norme da lui elencate sono molto lontane da quelle applicabili a una conduzione di un programma in diretta. Sono regole adatte per un conduttore abituato a leggere e per un ascoltatore seduto in poltrona. Alcune norme sono valide per tutti i generi di radio, dato che la radio ha un certo tipo di grammatica che va rispettata nonostante la differenza di temi trattati. Ogni radio deve pensare in base al proprio pubblico di riferimento, ma tutte devono esprimere chiarezza, devono avere un buon ritmo, il parlato deve essere unito e soprattutto devono avere un certo livello di attendibilità. Allo stesso modo, anche il giornalismo radiofonico necessita di alcune regole, che sono state fissate da Antonio Piccone in “Guida per i giornalisti radiofonici”, è un testo totalmente pioneristico, ma allo stesso tempo attuale. Nel manuale insiste su alcune caratteristiche quali: sintesi, immediatezza, velocità, capacità di evocazione e il linguaggio deve risparmiare i mezzi espressivi. La radio di oggi è il risultato del combinazione delle radio commerciali e della rete. LA CONDUZIONE OGGI: GENERI E MODELLI. Il sistema americano è privato, proprio per questa sua caratteristica si è differenziato dagli altri dando maggior attenzione al rapporto tra prodotto e pubblico e orientando l'offerta in base al pubblico. La radio suddivide la sua struttura temporale secondo il clock, che va da 15 minuti al massimo di 2 ore, deve essere fluido e il più unitario possibile. Il clock viene impostato secondo il format dell'emittente. Il genere, invece, è un insieme di tratti distintivi che consentono al pubblico di orientare le sue attese nei confronti di un testo o di uno spettacolo. Ogni medium ha una propria classificazione di generi, che allo stesso tempo mutano continuamente. I generi variano poiché è il parlato radiofonico a cambiare. Il parlato si divide in: • parlato di accompagnamento: forma tipica delle radio commerciali giovanili o d'evasione; • parlato di contenuto: tipico delle radio pubbliche. Questa differenza è andata sempre più persa negli anni, perché diverse radio hanno programmi di qualità e di accompagnamento. 6 Negli USA, dagli anni 50, si assiste ad una proliferazione di format, ciò rende difficile classificare in modo semplice e chiaro i generi. Negli USA è abbastanza diffuso il format all news radio, che sono canali specializzati nella diffusione costante di notiziari di varia durata e separati da rubriche sempre di taglio informativo. La radio europea più nota è France Info, in Italia invece questo modello non si è mai affermato. Questo format generalmente si rivolge ad un pubblico adulto e con una buona scolarizzazione. Un modello di successo, ma leggermente diverso è 5Live della BBC che unisce news, sport trasmettendo tutto in diretta. La talk radio è principalmente di parola e ha una storia molto solida specialmente negli USA. Il contenuto di questo format può variare molto facilmente, esso dipende dal canale che la trasmette. Invece, le radio music&talk hanno imposto al parlato delle regole molto ferree, il conduttore ha dei vincoli. Ci sono diversi software (David, Dalet, Master Control) che sono completamente a disposizione del conduttore e lo aiutano a gestire il count down per chiudere e lanciare il brano. Esistono anche altri software, come Radiolog, che mettono in evidenza le occorrenze linguistiche. La musica è diventata un intrattenimento vera qualità, anche se spesso le viene affidata l'etichetta di “musica e cazzeggio” per definirla come contenitore di intrattenimento. Negli ultimi anni lo spazio per il parlato non è diminuito, ma sono aumentate le app solo musicali. L'approfondimento può essere sia un programma chiuso, che un contenitore, che è un programma che dura circa un'ora e contiene materiali diversi accumunati da un tema o da uno stile. Questo genere è presente nella radio francese. In Italia, invece, all'inizio era disorganico, poi ha iniziato ad essere più coerente. Il talk show, o programma di discussione è di forma proteiforme, basato sull'attualità o altri temi, con toni diversi. È il prototipo di tutte le trasmissioni di parola, trasmissione in cui il conduttore può dare sfogo alla sua vera natura. Questo modello ha riscontrato molto successo in televisione, con la sola differenza che alla radio gli ospiti non sono visibili. Il grosso della produzione radiofonica è rivolto a target giovanili (25-44) ed è affidato a djs di forte personalità. Il tipo di conduzione dipende dal genere di radio e dal tempo di parola concesso al conduttore. I tre generi principali sono: educazione, informazione e intrattenimento. 7 Non secondaria, è la fidelizzazione degli ascoltatori, il conduttore deve saper creare un abitudine in chi ascolta. Un bravo conduttore deve fare bene ciò che è chiamato a fare. I migliori conduttori ad instaurare un rapporto duraturo con il pubblico sono quelli domatori, provocatori, tutti quelli che hanno una personalità pronunciata. Uno dei pericoli è che la personalità forte diventi una forzatura commerciale più che caratteriale. Il servizio pubblico corre raramente questo pericolo. In certi casi la personalità del conduttore cambia in modo radicale il programma, ciò può accadere in diverse radio di flusso, perché, in questo caso, è il sound del canale ad avere una vera importanza, non tanto il carattere del conduttore. In radio vengono apprezzate trasparenza, curiosità e l’apertura. Chi conduce deve sapersi far spiazzare da una risposta o da una piega che la trasmissione può prendere. Quindi il conduttore deve essere appassionato e interessato ai temi di cui si discute. FARE DOMANDE. L’intervista dipende dal genere, dal format, al target e dalle regole di ingaggio. La tecnica dell’intervista può variare a seconda del contesto. In ogni caso l’intervistatore è l’intermediario, il mediatore, che ascolta e chiede cosa il pubblico vorrebbe sentire. Deve imparare a essere umile, deve essere al servizio di chi ascolta, deve avere senso del ritmo e dell’opportunità, cioè tempismo. L’intervistatore deve avere la capacità di interrompere, gerarchizzare e dare il giusto peso alle risposte. Inoltre, l’intervista deve essere veloce, per un Giornale radio può durare al massimo un minuto, contenere al massimo 3 domande efficaci e non troppo lunghe. Gli inglesi sono i migliori in questo, sanno ascoltare bene le risposte, sono preparati e conoscono bene l’argomento che trattano. Se l’intervista per un Gr riguarda un fatto appena avvenuto, si leggono tutte le notizie a riguardo e si fa una rapida ricerca su internet e ci si butta. Se invece l’intervistatore ha più tempo a disposizione per preparasi, può ricorrere ad una ricerca più lunga, sfruttando gli archivi dei giornali e delle agenzie oppure rivolgendosi alle autorità riconosciute. In un’intervista, statistiche e numeri possono rivelarsi utili, poiché stupiscono gli ascoltatori e possono essere d’appoggio in caso di contestazioni. Bisogna essere spontanei, o almeno cercare di sembrarlo, bisogna anche saper lavorare sull’intonazione da prendere e sul lessico delle domande. Capita abbastanza spesso che, prima della registrazione, ci si accordi sui temi da trattare, ma nel momento in cui il campo degli argomenti diventa sempre più stretto, non vale più la pena fare l’intervista. È importante dare una struttura, poiché aiuta il conduttore, che dovrebbe riuscire ad uscire da un impasse. 10 DIVENTARE CONDUTTORI. I conduttori si costruiscono, si lavora sulla conduzione di una trasmissione, serve molta più capacità comunicativa rispetto alla competenza. La radio moderna può essere definita di coppia, se i conduttori sono in due, in una conversazione ci si muove meglio, si apre un colloquio, bisogna solo accordarsi bene prima o durante la trasmissione su chi fa cosa o chiede cosa a chi. In radio è la voce che conta e si è evoluta in base a ciò che accadeva ai medium e alla società esterna. Prima andavano in onda solo voci maschili, con un italiano senza cadenze regionali, ma con il passare degli anni si è verificata una progressiva apertura alla realtà, allargando la gamma di voci accettate e scelte. La cosa più importante è il saper lavorare sul ritmo, che è decisivo. Il conduttore deve essere sempre consapevole della presenza di un pubblico che deve rimanere interessato al tema. Un conduttore deve anche lavorare sull’intonazione, sulla densità semantica delle frasi, sull’enfasi delle parole e delle espressioni. Solitamente il lessico è semplice e le frasi complesse vengono evitate. La parte più difficile sono i primi secondi di trasmissione, in cui bisogna saper catturare l’attenzione dell’ascoltatore, la figura più usata in questo momento è l’anadiplosi, utile per rafforzare ciò che si vuole comunicare. Di conseguenza, il registro usato nella trasmissione segue il contesto, quindi il conduttore deve sempre essere ben informato e aggiornato. ESPERIENZE. Il presentatore dovrebbe cominciare ciò che ha in mente o che sta provando al momento, oppure dovrebbe esprimere a parole idee, concetti che il suo pensiero gli suggerisce. Nei notiziari, leggere è quasi indispensabile nelle trasmissioni in diretta, poiché l’improvvisazione comporta seri rischi: come le interiezioni e i riempitivi, che sono brutti, si notano, una pausa di uno o due secondi è sicuramente una soluzione migliore. Ma in questo caso è l’esperienza a fare da vera maestra. Un bravo conduttore sa fare chiarezza dove è possibile, sa riportare notizie di fonti affidabili, sempre citandole e usando il tono giusto senza enfatizzare. L’ascoltatore ha bisogno di capire ciò che sta succedendo, per questo, specialmente nelle dirette, è importante agire e parlare con la dovuta cautela. Nelle interviste, invece, bisogna cercare di avere lo stesso rispetto con tutti, ma non sempre è facile. In certi casi, testimoni e protagonisti di un evento di cronaca dovrebbero essere messi nelle condizioni adatte a parlare senza alcun timore. Per questo bisogna essere preparati e sensibili ai fatti che accadono. Una volta che il tema è avviato bisogna saper fare le giuste domande e cogliere gli spunti adatti per rendere la conversazione più interessante. 11 CONDURRE NEL TEMPO DELLA DISATTENZIONE. In questo campo bisogna analizzare cosa accade ad ogni singolo media per rendere la radio uno dei media più aperti e democratici. Questo cambiamento è avvenuto lentamente con un processo complesso. La sfida di oggi è l’uomo che ha una soglia di attenzione veramente bassa, continuamente distratta dalle notifiche dello smartphone, che ha contribuito ad un progressivo impoverimento della parola, che è il cuore della radio. In Italia, i programmi più ascoltati sono i contenitori di intrattenimento e di musica, solo la mattina presto, tramite i morning show si ascolta qualche informazione. In Gran Bretagna, i programmi più ascoltati sono BBCRadio 1, 2, 4 e 5. In Francia, le trasmissioni di informazione a servizio pubblico sono ai primi posti delle classifiche per gran parte della giornata, anche tutte le trasmissioni commerciali più ascoltare hanno un taglio più serio delle nostre. Negli USA, tra i primi 20 posti in classifica ci sono molti show conservatori, trasmissioni con ritmo pacato. In Canada, la radio non emette pubblicità, ma nonostante ciò ha ottimi dati di ascolto. La radio italiana è in linea con il resto dei consumi culturali di un paese fragile come il nostro. Per questo la radio non va impoverita, ma il pubblico va raggiunto ovunque esso si trovi, anche sulla rete, ma preservando i contenuti, senza impoverire la comunità. 12
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