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RIASSUNTO "LA RADIO NELLA RETE", Sintesi del corso di Storia Della Radio E Della Televisione

Riassunto libro di Enrico Menduni "la radio nella rete" per svolgere esame di radio

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 15/09/2020

Michelauccheddu
Michelauccheddu 🇮🇹

4.3

(38)

24 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica RIASSUNTO "LA RADIO NELLA RETE" e più Sintesi del corso in PDF di Storia Della Radio E Della Televisione solo su Docsity! RIASSUNTO “LA RADIO NELLA RETE” ZANCHINI INTRODUZIONE La rivoluzione digitale è stata per la radio una sfida: si sono moltiplicati gli strumenti che ci permettono di ascoltarla, si è ibridata con i social media e si è adattata ai tempi = è cambiata molto ma non ha perso le sue caratteristiche e la tecnologia la sta rafforzando. La radio è un medium che si è rivelato molto adatto alla conversazione approfondita e al dialogo tra le persone. Questa è l'epoca della distrazione e della disattenzione, infatti il tempo di concentrazione si è ridotto. “Convegno dei cinque” trasmissione storica del secondo dopoguerra in cui si conversava con poche interruzioni sopravvive ormai in poche nicchie: poco popolare prima e ora. CAPITOLO 1 Oggi la radio gode di buona salute. Dopo la crisi determinata dall’avvento della televisione la radio è riuscita a ritrovare una solida tenuta e dagli anni '80 ha recuperato i suoi ascolti (40 milioni ascoltatori nel 2010). Il modo di ascoltare la radio segue mutamenti del sistema mediatico, in ordine l’ascolto della radio avviene tramite: autoradio, radio tradizionale, smartphone, pc e mp3 (i giornali radio sono la terza fonte per informarsi). Le FONTI DI FINANZIAMENTO oggi si basano su un SOSTEGNO PUBBLICO, su un SISTEMA MISTO (pubblico, abbonamenti e raccolte pubblicitarie) o su BASE COMMERCIALE (ricavi pubblicitari, finanziamenti privati). In Italia è il governo ad accordare le licenze di trasmissione terrestre e via cavo, mentre è l’Agcom a concederle per i canali satellitari. Le trasmissioni più serie in Italia non occupano mai i primi posti delle classifiche. La televisione è stata al centro dell’immaginario, marginalizzando il ruolo che la radio aveva avuto aveva quando era uno strumento molto popolare (Rai punta sulla televisione). Nei paesi di debole libertà la radio è spesso controllata, le web radio invece stanno ridefinendo il loro quadro anche fuori dall’occidente, si parla di circa 50.000 emittenti attive. Nel 21esimo secolo è subentrato il processo di trasformazione dovuto al digitale, in cui tutti i media ne escono cambiati. Il BROADCASTING (letteralmente “semina larga”) è la trasmissione circolare di edere di contenuti di interesse generale indirizzati a tutti gli apparecchi nell’area di ricezione. L’espressione usata dagli studiosi è “ETA DELL’ABBONDANZA MEDIALE”: ma la radio aveva conosciuto poco la scarsità rispetto alla tv, per ragioni di frequenze più abbondanti e meno costose. 1 Internet e il digitale hanno contribuito ad arricchire le piattaforme attraverso le quali si può ascoltare la radio (18): FM, onde medie, onde lunghe, onde corte, digitale, televisione digitale, telefoni mobili, satellite, web e social network. Tra i portati di maggior rilevanza della rivoluzione digitale c'è il PODCAST (somma di Ipod broadcasting) che indica il sistema che permette di scaricare sui dispositivi i contenuti audio delle trasmissioni e di ascoltarli quando si desidera = con la diffusione della banda larga crescerà molto l’ascolto via streaming che permette di ascoltare i contenuti senza necessità di scaricarli Negli Stati Uniti i download sono in costante crescita, perfino i grandi giornali offrono programmi audio via podcast e molte celebrities usano questa rete per far sentire la loro voce. La radio avrà sempre un ascolto live and local da parte di un pubblico che cerca le informazioni dell'ultimo minuto (i self driving car portano alla diminuzione del consumo di radio) = MEDIA PARTECIPATIVI, il fruitore diventa parte attiva della comunicazione attraverso nuovi media. La rete offre opportunità e anche sfide: il pubblico giovanile che diminuisce, la diffusione musicale perché la radio non è più il canale prevalente e la multimedialità perché la radio si deve pensare su piattaforme diverse. La radio digitale si sta diffondendo col però problemi riguardo ai costi e all’abbandono delle aree rurali, alcuni paesi puntano sul DAB (digital audio broadcasting, radiodiffusione digitale che permette la trasmissione di suoni di qualità comparabile ai cd e anche testi scritti), altri sul DAB+, o sul DMB (digital multimedia broadcasting) o sul DRM (digital radio mondiale). CAPITOLO 2 La radio resiste perché risponde al bisogno di essere connessi (medium sorgivo del racconto) = può essere percepita come amichevole ed intima. La radio è l'unico medium dove c'è soltanto UN SENSO: impegnare solo un senso significa che la mente deve ricostruire ciò che l'orecchio ascolta (inoltre ci lascia liberi). La radio è stato il primo medium broadcast portatile grazie all'invenzione del TRANSISTOR (metà degli anni '50), che ha eliminato le valvole e ridotto la dimensione facendola diventare così un medium personale = oggi l’ascolto si è molto individualizzato, si parla di NARROWCASTING. Ma non resisterebbe se non continuasse a fare quello che fa sin dalla nascita: INFORMARE, EDUCARE e INTRATTENERE. La radio è un veicolo per ascoltare la musica, ma non è più il solo e forse neppure il principale (rete, social media, social network). La RADIO DI FLUSSO è la radio strutturata su segmenti temporali molto brevi è più adatta a questi tempi = Lacey definisce l’ASCOLTO SERIO (frutto di un lavoro intellettuale che necessita uno sforzo cognitivo) e lo contrappone all’ASCOLTO POPOLARE (passivo, orientato al rilassarsi), chi partecipa alle trasmissioni più serie non può distrarsi. Nei paesi con un alto livello di istruzione le trasmissioni di contenuto non occupano i primi posti ma resistono. 2 CAPITOLO 8 RADIO ANCH’IO: format più antico della nostra radio pubblica (nasce nel 1978 con Gianni Bisiach) e assume la forma attuale nel 1980 di dibattito radiofonico sull’attualità in cui partecipano i protagonisti della vita nazionale a confronto con le domande degli ascoltatori. Il pubblico ha un’età medio-alta, è in maggioranza maschile e ha un'istruzione media. È diminuito il numero delle mail. Resiste il successo delle trasmissioni sulla politica, sull’attualità stretta e sui temi economici. TUTTA LA CITTA NE PARLA: nasce nel 2010 e prende le mosse da una o più telefonate di Prima Pagina, quindi mette in circolo le idee ed è una riflessione sull’attualità in cui però non intervengono inviati politici e si privilegiano esperti. Il pubblico ha un’età medio alta ma è più istruito e ci sono molti insegnanti. Le mail hanno conosciuto una crescita ma è presente anche un blog. I temi che più appassionano il pubblico sono la questione femminile, il femminicidio, la questione fiscale, i tagli alla cultura mentre quelli che hanno incontrato poca risposta sono temi circoscritti (carcere, stragi mafiose) o temi molto complessi. Gli sms hanno mantenuto la loro costanza mentre i whatsapp sono aumentati (nelle puntate con argomenti particolarmente popolare si arriva a centinaia tra sms e whatsapp) = se una trasmissione suscita la risposta del pubblico lo fa su tutti gli strumenti (La pagina di Tutta la città ne parla è più partecipata di quella di Radio Anch’io). Anche il podcast risponde ai criteri di successo degli altri strumenti. Entrambe le trasmissioni suscitano una risposta forte per i temi che sono al centro dell’agenda informativa del paese (violenza delle forze dell'ordine e caso Cucchi, territorio dell’Aquila e Amatrice e immigrazione), dopo un po’subentrano abitudine e sconforto e gli ascoltatori partecipano meno. Si parla solo di ciò di cui parlano gli altri ed il pubblico interviene soprattutto sui temi con il quale sente di avere familiarità e può esprimere una posizione netta. Il bravo ospite tende ad attrarre commenti. Invece, le puntate dedicate alle vicende estere suscitano poco dibattito a meno che la notizia abbia una forte ricaduta sulla politica interna. CAPITOLO 9 Secondo il dizionario della radio per CONVERSAZIONE si intende un genere radiofonico caratterizzato dalla presenza al microfono di un solo oratore con durata variabile dai cinque ai quindici minuti (molto popolare tra gli anni '30 e i primi anni del secolo dopoguerra), a determinarne la scomparsa fu il carattere più generalista assunto dalla radio. Occorre conoscere il mondo ed è importante intuire la personalità di colui con cui ci si voglia intrattenere, Guazzo definisce un altro aspetto essenziale “LO FIATO SOAVE”, cioè il tono, la modulazione e il volume della voce (Barthes definisce grana della voce). 5 CAPITOLO 10 Per RADIO COMMERCIALI: Dieci REGOLE di uno speaker radiofonico:  parla come mangi  sorridi mentre parli  parla poco  non impostare la voce  pensa alle conseguenze  attenzione alle pronunce straniere  dai il giusto peso alle parole  mai nominare radio concorrenti  non parlare troppo di te stesso  scandisci bene le parole. Molto dipende dal contesto e dal tipo di pubblico. Gli Anglosassoni sono maestri sulla radiofonia, ecco alcune regole di un saggio sulla radio:  descrivi i particolari in modo che chi ascolta possa “vedere”  comincia la trasmissione con qualcosa di interessante  dì la verità  non essere mai noioso  ascolta la radio dove lavori  seppellisci i morti, se un tema è vecchio lascia perdere  se sei in diretta tutto va bene  se non sai qualcosa va bene ammetterlo. Elenchi di regole pensate PER RADIO DI CONTENUTO: “Norme per la redazione di un testo telefonico” scritto da Gadda per il Terzo programma (webradio):  la sopportabilità massimo del parlato è di 15 minuti  evitare le rime involontarie  costruire il testo con periodi brevi  evitare le parentesi  evitare le allitterazioni  evitare le parole desuete o i modi nuovi e sconosciuti e le forme poco usate. Ed il secondo per Radio3 scritto da Sinibaldi:  mai dare del tu agli intervistati  mai fare domande la cui risposta è chiusa  mai interloquire con monosillabi  mai lasciare incertezze sull’identità dell’interlocutore. Soprattutto il giornalismo radiofonico vuole delle, scritte da Piccone in “Guida per i giornalisti radiofonici” che possono essere riassunte in: sintesi, immediatezza, velocità, capacità di evocazione e risparmio dei mezzi espressivi. 6 CAPITOLO 11 Il tipo di conduzione dipende dal contesto, i manuali di radiofonia americani (la cui radio nasce privata e commerciale) sono basati sul target di ascolto sulle fasce orarie. Le CLASSIFICAZIONI americane suddividono RADIO DI PALINSESTO, costruita su una griglia di programmi pensati per un pubblico dai gusti indifferenziati ed eterogeneo e quindi con distinzioni abbastanza leggibili, e RADIO DI FLUSSO, (FORMAT RADIO), basata su un flusso che prescinde dalle fasce orarie dall’offerta che è costruito su un sistema di elementi fissi e riconoscibili. CLOCK: struttura interna di un’unità di misura temporale che va dai quindici minuti all’ora e che deve essere il più unitario, fluido e riconoscibile possibile, l’ascoltatore si accorge subito dell’ambiente nel quale è entrato. FORMAT DELL’EMITTENTE: caratteristiche della programmazione. GENERE: tratti che consentono al pubblico di orientare le sue attese, ricollegandoli a precedenti esperienze e di adattare le sue attività di fruizione in modo da venire incontro alle regole comunicative. La stagione d’oro dei generi coincide con la stagione d’oro della radio di programma (anni '30 anni '80), un profulvio di radiodrammi, varietà, storytelling, cabaret, comedy e serial. La distinzione per il discorso è tra PARLATO DI ACCOMPAGNAMENTO, tipico delle radio commerciali giovanili e PARLATO DI CONTENUTO, tipico delle radio pubbliche (distinzione sfumata). La moltiplicazione dei format riguarda soprattutto l'offerta musicale, parlando di parola o miste i recinti sono minori: all news, talk, news&talk e music&news. Un’ulteriore classificazione interna alle news: NEWS-ORIENTED (Radio1, Radio24, RTL 102.5, Radio Capital, Radio Popolare Network), NO-NEWS (Radio 105, Radio Deejay, M20, Virgin Radio, Radio Italia Network) e LIGHT NEWS(Rmc, Rds, R101, Radio2, Radio3). Negli USA è abbastanza diffuso il format all news radio, caratterizzati dalla presenza fissa di notiziari, con un audience limitata e passeggera (più nota France Info), in Italia le stazioni che si somigliano di più sono Radio1 e Radio24 (classificate tra le radio news&talk e news&talk&music rivolti ad un pubblico adulto con un buon livello di scolarizzazione), mentre 5Live della Bbc unisce sport e news. La TALK RADIO è la radio di parola sui temi più diversi, ha una tradizione molto solida negli USA (risale a metà degli anni '40 con talk back radio format). La radio music&talk (primato americano) ha imposto ai parlanti delle griglie con vincoli in ingresso e in uscita, cioè tra un brano e l’altro ha un tempo limitato = accompagnare la frammentazione contemporanea. La musica (figlia della PLAYLIST, insieme dei brani programmati nel palinsesto, scelta dal SELECTOR, un software che genera playlist) ha il primato e determina un intrattenimento di qualità (Caterpillar o Black out). 7 Talvolta il programma cambia in modo radicale seconda di chi lo conduce (Voi ed io, andato in onda dal 1970 al 1981, cambiava ogni mese conduttore con nomi come Pippo Baudo e Zavattini e cambiava moltissimo l'impostazione della trasmissione). Sono molto importanti le capacità affabulatorie, la voce, l’espressività, l’empatia, la curiosità, l’apertura e la trasparenza (conduttori solidi e affermati come Linus o Volo possono permettersi il lusso di parlare dei fatti loro). CAPITOLO 14 L’INTERVISTA dipende dal genere, dal format e dal target e varia a seconda del contesto, ma la regola generale è che l’intervistatore deve capire che è il mediatore, il rappresentante degli ascoltatori e devi imparare ad essere umile, al servizio di chi ascolta. Senso del ritmo e dell’opportunità: bisogna avere capacità di interrompere, gerarchizzare e dare il giusto peso alle risposte, che possono spiazzare per questo bisogna essere pronti. Ci si prepara in modo diverso per ogni intervista, se si tratta di un’intervista per il GR su un fatto appena avvenuto si leggono tutte le agenzie si fa una rapida ricerca, se ho più tempo la ricerca sarà più lunga (si andrà più indietro e i libri possono aiutare, ma consiglia di rivolgersi ad autorità). Alcuni suggerimenti per le interviste:  essere o sembrare spontanei  essere gentili ma non ossequiosi  accordarsi prima sui temi di cui discutere (non troppo). CAPITOLO 15 Molte CONDUZIONI musicali e di intrattenimento sono bicefale, spesso uomo-donna, ma ci vuole generosità e disposizione a non strafare. Nelle conduzioni giornalistiche o di approfondimento è più difficile perché i conduttori possono avere idee diverse, percorsi diversi e domande diverse, bisogna quindi accordarsi prima. Le VOCI ALLA RADIO (modo di parlare) si sono evolute assecondando quello che accadeva al medium e quindi alla società, prima andavano al microfono solo maschi, perché le femmine erano considerate inadatte (fino agli anni '70 alle donne non era permesso leggere i notiziari). Meglio un italiano senza forti cadenze regionali ma oramai è merce rara dopo l'ingresso della spontaneità al microfono, la gamma di voci si “sporcò”. Bisogna essere sempre consapevoli che c'è un pubblico, che bisogna interessarlo e quindi tenere desta la sua attenzione (pubblici diversi e con predisposizioni all’ascolto differenti). Connessa al ritmo è l’espressività: forza con la quale si dicono le cose (comprende il giro di frase, la parola e l’intonazione, lavorare sull’enfasi delle parole e delle espressioni). Occorre lavorare sul lessico, sulla terminologia e sulla fantasia linguistica. Nei primi secondi di trasmissione bisogna attivare la funzione fàtica e “prendere” l'ascoltatore, gli inglesi usano entrare subito in medias res per dire di cosa si parlerà e con chi. 10 La figura che si usa più spesso per rafforzare ciò che si vuole dire è l’anadiplosi o la ripetizione appositiva. Bisogna evitare di cadere in quelle che Lombardi Vallauri chiama comportamenti linguistici alla moda e bando alle sottolineature dei limiti temporali perché si offende chi va in onda dopo di te. Il registro segue il contesto: avremo un linguaggio informale nelle radio locali, nelle radio commerciali young adult e registri neutri nelle radio pubbliche e nelle radio comunitarie. CAPITOLO 16 Arnheim scriveva che nella comunicazione radiofonica la cosa più naturale è comunicare ciò che ci viene in mente, in questo caso parlare = IMPROVVISARE. Nei notiziari e nei GR leggere è quasi indispensabile, anche se il conduttore potrebbe trovarsi improvvisamente nel caso di una notizia che arriva mentre è in onda. Le improvvisazioni costeggiano rischi quali le INTERIEZIONI (emh, mmmh) a cui è meglio una pausa e i RIEMPITIVI (diciamo, voglio dire..), inoltre l’emozione gioca pessimi scherzi. Una trasmissione è riuscita quando l'alchimia riesce, voci, suoni e magma si strutturano in una conversazione pluralista. CAPITOLO 17 ITALIA: nel quarto d’ora medio lunedì-venerdì, quattordici dei quindici programmi più ascoltati sono contenitori di intrattenimento e musica e l’unica trasmissione della radio pubblica in classifica è il GR1 delle 7 seguito da Le voci del mattino. Solo la mattina presto l’informazione compete con i morning show o con l’intrattenimento (che dalle 9 domina lo share). GRAN BRETAGNA: le radio della BBC hanno il 45% di share e i breakfast show delle commerciali hanno tutti i dati di ascolto più bassi (Today su BbcRadio4 ha 7,6 milioni di ascoltatori/week). FRANCIA: le trasmissioni di informazione del servizio pubblico sono ai primi posti e le trasmissioni più ascoltate della commerciale generalista Rtl (ex Radio Lussemburgo) hanno un taglio più serie delle nostre. 11
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