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RIASSUNTO "LA RADIO NELLA RETE", Dispense di Storia Della Radio E Della Televisione

Riassunto "La radio nella rete" per l'esame "Comunicazione radiofonica"

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 16/06/2021

marialaura.scaringi
marialaura.scaringi 🇮🇹

4.5

(19)

39 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica RIASSUNTO "LA RADIO NELLA RETE" e più Dispense in PDF di Storia Della Radio E Della Televisione solo su Docsity! IULM Comunicazione Radiofonica 2019-2020 LA RADIO NELLA RETE La conversazione e l’arte dell’ascolto nel tempo della disaEenzione Intro. Che cosa sta accendendo alla radio? Oggi la radio è nella rete, è in una rete dove gli scambi e i presJJ mediali sono conJnui, e in questa rete sta bene, anzi più prosperare. La rivoluzione digitale è stata ed è per la radio una sfida radicale: si sono molJplicaJ gli strumenJ che ci permeEono di ascoltare, è diventata più intersJziale, si è ibridata con i social media, si è adaEata ai tempi febbrili e distraQ della contemporaneità. La radio è un medium che si è rivelato molto adaEo alla conversazione approfondita, allo scambio di idee, al confronto senza strepiJ e speEacolarità. Essa era già stata trasformata dall’avvento della altre radio, quelle che hanno roEo il monopolio pubblico, le radio libere, le radio comunitarie, le radio commerciali, che hanno spesso migliorato la radio pubblica. La radio sta cambiando molto e interceEa bene le caraEerisJche e le necessità del tempo presente. Numeri, tendenze e previsioni Oggi la radio gode di nuova salute. Essa è coerente con l’innovazione tecnologica, è al passo con la trasformazione, usi e costumi radiofonici mutano di conJnuo e pedinano i cambiamenJ. In Italia seppure più lentamente che in altri paesi, il modo di ascoltare la radio segue i mutamente generali del sistema mediaJco. Le fonJ di finanziamento oggi si basano su un sostegno pubblico, o su sistemi misJ o ancora su base solo commerciale, tramite pubblicità o finanziamenJ privaJ. I paesi occidentali hanno normaJve diverse, quesi tuQ richiedono una forma di autorizzazione, in linea di massima circa la metà dei paesi europei vuole la licenza per qualsiasi Jpo di trasmissione. La radio occupa un sistema abbastanza subalterno nel sistema dei media italiano, nel mercato dei media. Se in occidente la radio partecipa alla metamorfosi deEata dal digitale, in altre aree del mondo i modi di produzione e fruizione restano gli stessi del Novecento. Nei paesi di debole libertà poliJca la radio è spesso centralizzata e controllata dai governi. In generale la radiofonia pubblica resiste meglio in quei paesi dove si è invesJvo in tecnologia e contenuJ temaJci, mentre è più debole laddove la liberalizzazione è stata selvaggia e gli invesJmenJ pubblici scarsi. TuEo l’universo dei media sta conoscendo sin dal XXI secolo un processo di profonda trasformazione, determinato in larga parte dal dispiegamento digitale dall’affermarsi dell’ecosistema comunicaJvo internet. TuQ i media ne escono cambiaJ, la radio è uno dei mezzi di comunicazione che più ha saputo adaEarsi al cambiamento. La storia dei media insegna che molto spesso un medium nuovo non cancella il vecchio, e che sono probabili forme di convivenza, è accaduto alla radio con l’avvento della tv. - BROADCASTING: la trasmissione circolare via etere di contenuJ dii interesse generale, non indirizzaJ a un desJnatario parJcolare ma a tuQ gli apparecchi che si trovano nell’aria di ricezione. L’introduzione di tecnologie avanzate nelle reJ ha permesso di incrementare la velocità/quanJtà delle comunicazioni, mentre protocolli di compressione e gesJone sempre più efficienJ hanno determinato un aumento della densità delle informazioni trasmesse. - PODCAST: sistema che permeEe di scaricare su un qualsiasi disposiJvo i contenuJ audio delle trasmissioni, e di ascoltarli quando si desidera. Chi ascolta podcast ogni giorno tende ad usarlo come il principale modo di ascolto, ed è in numero in aumento. La condivisione è l’essenza stessa dei media digitali, sta incidendo sulla struEura delle comunità e delle appartenenze e sta anche rafforzando una tendenza controversa. Grazie al web si è roEo il secolare meccanismo di simultaneità. Con il podcast e lo streaming è possibile selezionare e riascoltare ciò che si desidera quando si vuole, dove si vuole, senza limiJ. Molte radio hanno rafforzato la loro offerta culturale e stanno investendo sulla serialità. Si sta poi assistendo a una proliferazione di radio seEoriali, specializzate nei generi e nei periodi musicali più diversi. La digitalizzazione ha molJplicato l’offerta in tuEo l’audiovisivo. La rete offre dunque grandi opportunità alla radio, ma pone anche sfide difficili. - DAB (digital audio broadcasJng): uno standard di radiodiffusione che permeEe la trasmissione di suoni e qualità comparabile a una cd. Solo Norvegia, Danimarca, Svizzera e Regno Unito hanno aEuato o previsto per la legge lo switch-off dell’analogico al digitale, ma condizionato alla diffusione e alla copertura. l’Fm conJnua comunque ad essere il più diffuso strumento di ascolto in tuQ i paesi tranne un paio di eccezioni. Mentre l’Europa oscilla nell’incertezza, negli USA si percorrono altre strade. 1 L’ascolto nell’epoca della disaDenzione La radio resiste e resisterà perchè la musica e la parola umana possiedono una loro completezza, e perchè il suono senza immagine corrisponde a un bisogno umano. E risponde anche al bisogno di essere connessi, non isolaJ, di senJrsi sempre in compagni di voci umane. La radio è il medium del comunicare. Essa è un mezzo puramente acusJco, è l’unico medium dove c’è soltanto un senso, è il medium che parla all’orecchio e si disJngue per l’assenza di corporeità. La radio occupa solo uno sei 5 sensi, quello significa che la mente deve ricostruire, arricchire, completare ciò che l’orecchio ascolta. La radio è abile, leggera, e il suoi modo di ascolto si adaEa un modo naturale ai nostri tempie e alle nostre giornate. Grazie al podcast la praJca del consumo radiofonico è diventata ancora più elasJca. Oggi che l’ascolto si è individualizzato si parla di narrowcasJng. La radio risponde a un bisogno umano e ha una leggerezza e agilità che le permeEono di sopravvivere, persino di prosperare. Non resisterebbe però se non conJnuasse a fare quello che fa sin dalla nascita: informare, educare, intraEenere. La radio di flusso è struEurata su segmenJ temporali molto brevi, quindi è adaEa a questo tempo, infaQ oggi si disJngue: Ascolto serio: fruEo di lavoro intelleEuale, immersivo, aEento, e che necessita di uno sforzo cogniJvo costante. Ascolto popolare: più passivo, orientato al relax. In molJ paesi, specie quelli con un livello di istruzione alto, le trasmissioni di contenuto non occupano i primi posJ, ma resistono. Connessioni di ieri e di oggi I social rendono molto più interaQvo il rapporto tra chi fa la radio e chi ne fruisce. AEraverso i nuovi media il rapporto è meno unilaterale, gli ascoltatori non solo hanno più strumenJ per intervenire, ma possono proseguire le loro conversazioni su altre piaEaforme. Sono i networked listeners, gli ascoltatori connessi in rete. Ieri la connessione (rapporto con il prossimo) era unidirezionale, gli ascoltatori si limitavano ad ascoltare quello che veniva mandato in onda, di rado venivano coinvolJ in sondaggi e quesJonari. Oggi essere connessi significa entrare in un contesto mulJmediale che permeEe relazioni conJnue. I fruitori sono parte aQva dei percorsi delle informazioni. In questo senso, la prima rivoluzione fu l’ingressi delle telefonate in radio, a parJre dagli anni ’60, con l’avvento dell’oralità di massa. [Esempio: Chiamate Roma 3131, Prima Pagina, Radio Anch’io]. Esso provocò la riJra del meccanismo monodirezionale. Partecipare e condividere alla radio Da qualche anno il pubblico ha cambiato ruolo e funzione. Oggi l’utente può avere un volto, un profilo e può essere parte aQva del processo di costruzione del programma. Esempio: TuEa la ciEà ne parla du Radio3 si perdono le mosse dalla telefonata di un ascoltatore in Prima Pagina e sono gli ascoltatori stessi ad orientare la direzione del discorso. Stessa cosa con Radio Anch’io, questo programma ha deciso di chiudere il numero verde perchè la relazione che si sviluppa aEraverso i social è più rapida ed efficace, permeEe una migliore e maggiore selezione degli ascoltatori. La radio è stato il medium che più ha capito cogliere la domanda di partecipazione che arrivava dalla società, il mezzo più permeabile alle trasformazioni sociali. Vivere la trasformazione dietro al microfono Fine Secolo: trasmissione si Radio3 dell’inizio degli anni ’90, in onda alle 10 del maQno. Aveva un tema seQmanale che veniva declinato dal lunedì al venerdì. Il tema veniva deciso con 2 seQmana di anJcipo, e le single trasmissioni erano preparate con cura, aEraverso rassegna stampa e ricerche bibliografiche. Il conduEore arrivava in studio molto informato e affrontava la discussione con gli ospiJ in studio, di solito esperJ del tema. Il rapporto con gli ascoltatori era molto labile, gli unici strumenJ di contaEo erano le leEere e i messaggi della segreteria telefonica. Radio Anch’io e Tu2a la ci2à ne parla: trasmissioni in cui l’elemento partecipaJvo e interaQvo è molto forte. L’obieQvo è quello di costruire uno spazio di conversazione sull’aEualità. Gli ascoltatori intervengono in mille modi, sia in modo direEo sia aEraverso la voce del conduEore. Il programma diventa una sorta di racconto corale, in cui il conduEore deve non solo rivolgere le domande agli ospiJ e cercare di seggiole il ragionamento, ma anche tenere presente i consiglia della regia e della redazione, e leggere ciò che arriva dai social. Gli ascoltatori sono una fonte inesauribile di noJzie, non a caso vengono definiJ strumenJ di community. Gli strumenH del partecipare Gli strumenJ per partecipare alla radiofonica sono numerosi. Il cellulare ha reso tuEo più facile. Il numero verde è morto, negli ulJmi anni chiamavano sempre le stesse persone. La mail è ormai quasi uno strumento anJco. Resistono gli sms, che restano un modo veloce, direEo e spontaneo. Ma sopratuEo si uJlizza Whatsapp, anche per audio, che sono un mezzo per senJre in freEa come la pensano gli ascoltatori, sono messaggi brevi, tagliaJli subito grazie ai soiware del pc, e si integrano molto bene col percorso della trasmissione. Il linguaggio adoEato dagli ascoltatori è lo specchio e l’amplificazione di quello dei programmi, sia trasmesso in onda sia espresso sui social network. 2
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