Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

riassunto "la rivoluzione americana", Sintesi del corso di Storia Moderna

riassunto intero libro sulla rivoluzione americana.

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

Caricato il 24/07/2023

elena-tripodi
elena-tripodi 🇮🇹

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica riassunto "la rivoluzione americana" e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! ABBATTISTA – LA RIVOLUZIONE AMERICANA 1. Il Nordamerica britannico dopo la guerra anglo francese per l'impero. Dalla fine della guerra francese nel 1763 e la Costituzione degli Stati Uniti d'America, assistiamo alla trasformazione delle colonie britanniche in uno Stato repubblicano e federale fondato sulla Sovranità popolare. I maggiori benefici dopo il 1763 non erano andati tanto alla Gran Bretagna, quanto alle colonie del Nord America:  traffici coloniali protetti sotto la bandiera britannica  possibilità di espansione a ovest. 1.1 economia e società coloniali a metà 700 Le colonie americane furono divise nella sezione del Nord, middle colonies, e nella sezione meridionale. Il loro sviluppo si era diversificato in base alla loro posizione. Riguardo l’Aspetto demografico: l'immigrazione che avvenne da tutta Europa, portò alla formazione di gruppi eterogenei per provenienza geografica, culturale e linguistica con produzione di forme di disuguaglianza non basate su distinzioni di ceto, e questo impresse alle colonie un carattere di maggiore apertura e libertà nella vita politica, sociale e religiosa. Altra caratteristica demografica fu la massiccia presenza di schiavi neri che andavano a formare a metà 700 il 20% della popolazione. La popolazione americana era strutturalmente giovane, impegnata soprattutto nell'attività agricola. Le Differenze tra le tre zone geografiche principali sono:  nord: meno ricche e popolate ma più urbanizzate, caratterizzata dalla produzione ed esportazione di rum e materie prime. Si praticava l’agricoltura e l’allevamento.  centro e del sud: maggior parte della popolazione era ricca, si coltivavano cereali mediante il sistema delle grandi piantagioni, e soprattutto al sud, vi era la presenza di un’aristocrazia terriera, + l’impiego di schiavi neri. RAPPORTI CON L’INGHILTERRA Le colonie furono utili all'Inghilterra perché contribuivano alla potenza e alla ricchezza della madrepatria, fornendo a Londra prodotti riservati. Ogni colonia aveva un governatore mandato dall’Inghilterra che collaborava con il governo locale, però dovevano sottostare a una politica protezionistica. Con questa politica protezionistica le colonie erano obbligate a esportare prodotti solo verso l’Inghilterra (piantagioni di tabacco). Inoltre era vietato ai coloni produrre beni che erano considerati fondamentali per l’economia inglese come prodotti tessili o prodotti siderurgici. Nonostante queste restrizioni, le colonie videro uno sviluppo commerciale notevole, dato l'ampliamento del mercato interno che fu legato all'aumento demografico e al progresso della colonizzazione. 1.2 i valori civili e religiosi: tradizione e affermazione d'identità americana La società coloniale nordamericana era diversa da quella europea: non vi erano antagonismi di classe, ma si tendeva ai valori democratici e di conseguenza era già evidente un'aspirazione contrastante con quella della madrepatria. Questione religiosa: In Massachusetts, il predominio del puritanesimo si era espresso tramite una compenetrazione tra elite politiche e religiose ed esercitavano uno stretto controllo sulla vita sociale e culturale. Nel Sud, in Virginia, nel Maryland e nella Carolaina del Sud si era consolidata la Chiesa Anglicana, mentre nelle restanti colonie erano assenti chiese istituzionalizzate e quindi vi era un ampio margine di libertà e dissenso nel quale non ha attecchito molte religioni e molte sette. Questo rendeva la situazione non molto diversa da quella europea. Nei decenni centrali del 1700 le colonie nordamericane furono interessate dal fenomeno chiamato grande risveglio che portò a un’ansia di rinnovamento evangelico e critica alle oligarchie politiche e religiose. Ecco che anche la religione coloniale alle soglie della rivoluzione, aveva assunto un carattere tipicamente americano con confessioni come il congregazionalismo e il presbiterianesimo. 2 istituzioni e politica in una comunità imperiale Impero britannico non era una struttura di autorità organizzata e omogenea, ma indicava piuttosto la sovranità della Corona. Impero britannico non era ancora uno Stato moderno unitario. Solo con Giacomo II si ebbe il primo disegno politico coerente in materia coloniale, quando si tentò di trasformare le colonie in territori direttamente amministrati dai funzionari e giudici della Corona. Fu la mancanza di un solido apparato centrale che consentì alle colonie di sviluppare una loro politica indipendente. L'impero era quindi un'entità politica decentralizzata e dispersa, che vedeva la concorrenza delle istituzioni locali e dell'autorità centrale. *La caratteristica delle colonie nordamericane era il possesso di istituzioni di autogoverno locale che furono concesse dalle prime carte coloniali e comprendeva una gradazione che partiva da i consigli cittadini e di contea e che poi culminava nell'assemblea formata dai deputati eletti dai cittadini. *A differenza dalla Gran Bretagna, il livello di partecipazione elettorale era molto più alto e questo portava a un grado di rappresentatività che rendeva le assemblee uno specchio fedele della società e dei suoi interessi. *Parallelamente a questa situazione di conflitto, si andò a instaurare una vera e propria situazione di paralisi dell'attività di governo nelle colonie: i governatori avevano paura che l'impero si potesse distogliere, se non si fosse attuata una riforma dei governi. La conseguenza di tutto questo, fu che gli strati economicamente e socialmente più agguerriti delle colonie, potessero esercitare un potere politico ed acquisire una diretta esperienza di gestione degli affari pubblici. La mentalità politica americana si modellò quindi su questi principi: difesa della libertà costituzionale dalle tendenze oppressive del potere. 3 - Un "unhappy new system of politics" 1763-65 Man mano che l’economia delle colonie si sviluppa, la dipendenza dall’Inghilterra diventa sempre meno accettabile per i coloni e così comincia la RIBELLIONE (con lo stamp act). I Provvedimenti britannici dopo la pace di Parigi 1763 furono: Lo stamp act (la legge sul bollo) Cioè il governo inglese Impone Tasse sui giornali e documenti. Gli americani si impongono, Si ribellano affermando Che non si possono imporre delle tasse A chi non hai dei rappresentanti in Parlamento: No taxation without representation, Infatti i coloni non avevano diritto Ad avere dei deputati eletti in Parlamento. *1764 sugar act → il governo britannico abbassa i dazi, ma è più fiscale nella loro discussione. Questo avvenne sotto la pressione degli interessi degli zuccherieri delle Indie Occidentali britanniche che erano preoccupate della concorrenza francese. Schiavi → gli schiavi rimasero generalmente privi di libertà e di diritti politici anche se si erano avuti esempi di propaganda antischiavista e di campagna per l'abolizione della schiavitù e il miglioramento delle loro condizioni di vita. Indiani → la loro situazione non migliora con la rivoluzione americana, anzi questo permise ai coloni l'espansione verso il Mississippi e la sottomissione, lo sterminio di molte tribù dell'Est. Religione → la tolleranza era sicuramente maggiore che in Inghilterra e questo fu espresso anche dalla dichiarazione del 1776 nel quale si affermava che ogni uomo era libero di scegliere quale religione. Possiamo concludere come disse Frey, che la rivoluzione americana produsse un'eredità ambigua: si affermò come una nazione giovane fondata sui principi di libertà e uguaglianza, mentre nei fatti esistessero odio e divisioni. 6.2 politica, economia e società negli Stati Il mondo americano di questi anni rivela il suo carattere aggressivo, un mondo formato da individui dediti al perseguimento del proprio interesse privato. Questo quadro offre un dinamismo economico sociale che però porta a una divisione fondamentale tra le zone economicamente più sviluppate e quelle interne più povere. Ci furono delle divisioni politiche a livello statale e nazionale tra chi invocava una politica fiscale e rigorosa e chi aveva a cuore la protezione dei ceti poveri. 8 - La rivoluzione costituzionale 86-91 La politica si divide in un'interpretazione contrattuale e nazionale dell'origine del federalismo. Da un lato c’era chi credeva nella superiorità degli stati. Dall'altro vi erano i sostenitori di unione più solida, infatti secondo gli esponenti di questa fazione, la stessa dichiarazione di indipendenza portava A considerare la collettività degli Stati come i nuovi detentori dell'autorità imperiale britannica. 8.1 verso la Costituzione federale, il consolidamento della Repubblica imperiale. La linea più nazionale Era quella di Madison Che aveva prospettato la creazione Di una nazione Con poteri sovrani limitati solo l’autonomia interna degli stati, Una nazione dotata di risorse finanziarie indipendenti. In questo futuro l’America S’identificava con una nazione potente, Sostenuta da un forte governo centrale e Da un’economia capitalista In grado di giocare un ruolo Da protagonista Nel panorama di mondiale. Era però necessaria una riforma della struttura della conFederazione. Madison Non proponeva di abbandonare i principi repubblicani, Ma di evitare che fossero lasciati alla mercé Dei governi formati da maggioranze di parte. Nel 1786 Furono messe in gioco ulteriori proposte e il progetto di una nuova convenzione, in grado di studiare a fondo La riforma del sistema federale. Già nel maggio fu presentata da Medison il così detto piano delle Virginia, Che funge da modello alla costituzione federale. Ci furono tre accordi fondamentali che portarono alla Costituzione federale: 1. grande compromesso che riguarda i criteri della rappresentanza: Camera bassa eletta dai cittadini degli Stati Uniti, Senato composto da due rappresentanti per ogni Stato. 2. problema della schiavitù: il Congresso non si esprimeva molto a riguardo, non proibiva ne passava il commercio degli schiavi, ma alcuni, come per esempio George Mason, tenevano tali affermazioni incompatibile con i principi repubblicani. 3. poteri della presidenza: anche se la questione era molto discussa, erano tutti d'accordo che gli sarebbe toccato il comando delle Forze Armate, il potere di veto, e una limitata capacità legislativa. La costituzione fu redatta e approvata il 16 settembre e nel 91 fu inserita una Bill of Rights ovvero una dichiarazione dei diritti come preambolo alla Costituzione. ***Dalla fine del 1787 si assiste alla netta divisione tra i federalisti e antifederalisti (=repubblicani). 8.2 i principi della Costituzione e fondamenti dell'anti federalismo Federalisti: visione elitaria del repubblicanesimo, dominata dalla paura che l'affermazione di forme democratiche ed egualitarie piombassero nel caos. I federalisti si identificavano in una società contraddistinta da divisioni e disuguaglianze inevitabili. Antifederalisti: Samuel Adams, Thomas Jefferson, Madison Henry. Secondo loro, il sistema di rappresentanza dell'Unione era troppo distretto, e finiva di allontanare il potere dagli interessi popolari. Durante il primo decennio di governo federalista, gli antifederalisti diedero vita al Partito Repubblicano o Jeffersoniano che stava assumendo una fisionomia stabile e che rappresenta la forza oppositrice al governo. Entrambi questi schieramenti diedero un apporto specifico nel modellare la nazione e la società.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved