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La Comunicazione: Realtà e Processi Culturali - Pecchindenda Routine - Prof. Camorrino, Sintesi del corso di Sociologia Dei Processi Culturali

ComunicazioneSociologiaFenomenologiaAntropologiaPsicologia

La comunicazione come processo dialettico tra esseri umani e tecnologie, la realtà come costruzione sociale e la necessità di condividere il significato con gli altri. concetti come fenomenologia, realtà oggettiva, intenzionalità, percezione gestaltica e comunicazione orizzontale. Vengono discusse le differenze tra memoria orizzontale e memoria verticale, e il ruolo della comunicazione in creare universi simbolici.

Cosa imparerai

  • Come la realtà viene vista nella sociologia?
  • Come la memoria orizzontale differisce dalla memoria verticale?
  • Che cos'è la comunicazione secondo la fenomenologia?

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 06/10/2022

emanueladicapua
emanueladicapua 🇮🇹

4.6

(5)

38 documenti

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Scarica La Comunicazione: Realtà e Processi Culturali - Pecchindenda Routine - Prof. Camorrino e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! La routine della comunicazione PECCHINENDA la comunicazione come routine: Studiare la comunicazione significa studiare esseri umani che comunicano attraverso un incessante processo di interazione dialettico con la realtà, cioè il mondo circostante. gli individui non si trasmettono solo messaggi dati e informazioni ma condividono emozioni sentimenti e stati dell’essere. I modi gli strumenti con cui comunichiamo sono l’indicatore per comprendere come costruiamo la realtà il senso che gli attribuiamo attraverso la nostra coscienza. Il concetto di realtà muta in base alle diverse epoche storiche. Il concetto di realtà discende dal concetto di verità. Nella società premoderna occidentale la verità risiedeva nella religione e nel mito. Nell’Europa del XVI secolo Copernico Keplero e Galileo hanno inventato il concetto di realtà oggettiva. Si sviluppa un modello di verità basato su un approccio fisico, chimico o biologico per analizza la realtà. nella società contemporanea si sviluppa una realtà virtuale più reale della realtà attuale, Perché lo statuto di verità viene attribuito agli strumenti tecnologici; app, navigatore satellitare. nelle scienze sociali questa tematica è stata affrontata da Berger e Luckmann nel saggio teorico “la realtà come costruzione sociale“. la fenomenologia e la teoria universale per studiare due questioni: 1. l’accrescibilità Del reale. secondo Husserl, la realtà cresce quando si infittiscono le relazioni sociali, sono quest’ultime a rendere la realtà reale. 2. la questione della routine. tutta l’attività umana è soggetta alla consuetudinarietà. Viviamo in maniera automatica alla base delle nostre azioni c’è l’intenzionalità Ma non riflessività.ci muoviamo in modo il riflesso, dando per scontata la realtà. quando il cervello si trova di fronte a compiti impegnativi invece di consumare energia preferisce attivare meccanismi mentali schematici, ossia comportamenti routilizzati. comunicazione e processi culturali: la fenomenologia definisce la comunicazione come un processo dialettico tra esseri umani e tecnologie, La comunicazione è una narrazione di una storia di avvenimenti del passato del presente. in sociologia studiare la comunicazione significa studiare la capacità di conoscere Attraverso le pratiche comunicative e le reti relazionali. l’uomo è un animale dotato di linguaggio, è un animale sociale. Le parole costruiscono la memoria e danno espressione al futuro. l’uomo abita l’immensità della parola, degli strumenti grammaticali. il linguaggio ha una funzione comunicativa, perché parlare una lingua significa Assumere un mondo, una cultura. parlare significa infatti costruire delle relazioni, tessere dei legami con altri individui. Ogni lingua, dunque, contribuisce a creare una realtà. Tutte le lingue presenti nel mondo portano con sé culture, modelli di conoscenza, modi di vivere, di pensare e di agire di tutti coloro che le parlano. secondo il padre fondatore della sociologia, comte, lo scienziato sociale doveva condurre una ricerca empirica di carattere epistemologico, finendo per fondare la fisica sociale. già dei primi del novecento questo metodo venne messo in discussione, grazie soprattutto all’impatto della fisica quantistica. la realtà non si presenta in modo predefinito in una forma data ma è un processo in divenire, e frutto dell’incessante interazione tra soggetto e oggetto e non può essere analizzata Attraverso un solo punto di vista. la fenomenologia dunque si avvale Di un’analisi epistemologica e di idee contro intuitive; che vanno aldilà del senso comune e del giudizio di valore. La meccanica quantistica ci mostra con evidenza scientifica che il mondo non funziona secondo una matematica certezza. ad esempio le manifestazioni dell’essere di una cosa sono tutte emergenti e dipendenti dal contesto e sono indipendenti da noi. secondo Norbert Elias per comprendere come funziona la comunicazione umana dobbiamo ricorrere a modelli multidimensionali di riferimento. in sintesi, la sociologia è sempre stata anti-d riduzionista e aperta le teorie prodotte dalle altre scienze in modo da integrarle alle teorie socio Fenomenologiche. Esiste un antico dibattito sul concetto di realtà; -esistono coloro che considerano la realtà come qualcosa di esistente al di fuori e indipendentemente dall’individuo. -chi invece crede che la realtà non possa esistere senza un linguaggio e le categorie da esso prodotte. Secondo Berger e luckman esiste un processo dialettico secondo cui esiste una continua coproduzione tra l’individuo e la società; l’attività umana produce la società e il processo di socializzazione produce l’individuo.ciò vuol dire che i due poli sono interdipendenti. secondo Popper il senso comune e il punto di partenza della nostra conoscenza nel mondo.esso ci proviene dal processo di socializzazione E ci permette di orientare la nostra condotta quotidiana. le teorie di senso comune non possono essere accettate acriticamente dal sociologo anzi secondo Weber, il sociologo deve essere a valutativo. Il senso comune il giudizio di valore muovono il nostro interesse ma non devono influenzarci nell’analisi sociologica. secondo Popper esistono tre livelli di realtà, tre universi o mondi 1- la realtà fisica: tutto ciò che è al di fuori della mente. 2-la realtà interiore psicologica. 3-la conoscenza oggettiva; la religione, la morale, la filosofia, le scienze. questo mondo è autonomo i suoi contenuti crescono e si sviluppano in una direzione imprevedibile. fenomenologia, sociologia, comunicazione: secondo Husserl la fenomenologia prova che l’unico mondo reale il mondo della vita quotidiana che noi rappresentiamo attraverso il nostro senso comune: mondo in cui i valori e le proprietà secondarie sono reali. la fenomenologia e lo studio di ciò che appare. Essa non rispecchia semplicemente la realtà, impedisce di guardare alle cose come oggetti, non esistono oggetti o persone, ma ci sono solo processi cioè relazioni tra persone e oggetti tra oggetti e oggetti e tra persone persone. la fenomenologia si occupa di come soggetto e oggetto si coproducono vicendevolmente. Ad Husserl va il merito di aver creato il metodo delle EPOCHÈ: È un metodo di riduzione fenomenologica, fondato sulla sospensione del giudizio di valore, Di ogni senso comune. lo scopo è di liberare le capacità intuitive e riflessive originarie della coscienza. Per dare senso alla realtà si devono verificare due condizioni: 1. creare una relazione tra noi e l’oggetto 2. Che l’esperienza in questione sia intenzionale. ciò significa che esistono diversi tipi di realtà che abitano ognuno in un sotto universo. Schutz crede che le realtà sono multiple e dinamiche egli definisce come sotto universi, province finite di significato. la realtà si manifesta secondo il nostro specifico stile cognitivo. il numero delle province è infinito ed esistono sotto province: sogni, arte, gioco, scienza, religione, cinema, teatro, letteratura, e altri ancora. la vita quotidiana. oggettivata. lo scopo della socializzazione e costruire una simmetria tra la realtà oggettiva e la realtà soggettiva. Anche se la socializzazione che sempre imperfetta, perché la società pretende che i suoi significati oggettivi sono uguali ai nostri soggettivi, che condividiamo gli stessi messaggi e lo stesso significato. Comunicazione orizzontale: la comunicazione orizzontale e quella comunicazione che avviene nel presente tra individui contemporanei. Ogni esistenza umana ha sempre una dimensione di carattere verticale che accompagna e sostiene l hic et nunc. Secondo Baumann nel corso della nostra vita facciamo esperienza di quattro categorie di nostri simili: consociati, contemporanei, predecessori, successori. Quello che abbiamo considerato finora della comunicazione e la Sociabilità dell’essere umano, cioè la sua capacità di produrre simboli e codici complessi e di trasmetterli cioè comunicarli sia orizzontalmente (contemporanei) che verticalmente (da una generazione all’altra). la comunicazione orizzontale si interessa delle relazioni tra i consociati e i contemporanei, coloro che condividono il presente del processo comunicativo in cui sono inseriti. dagli anni 30 in avanti il termine comunicazione si è andato scindendo nei suoi significati, Orientandosi verso aspetti molteplici, oggi infatti ci sono concezioni diverse ed eterogenee nei confronti della comunicazione. dagli studi di Shannon e Weaver emerso uno schema del processo comunicativo, formato da tre elementi: emittente, canale, ricevente. Luciano Gallino individua delle definizioni più adatte alla sociologia: 1. la comunicazione è costituita dal passaggio di informazioni da un soggetto all’altro, per mezzo di veicoli ottici, acustici, elettrici, idraulici. In questo caso la comunicazione svolge una funzione moderna di informazione. 2. Sia comunicazione soltanto quando due o più soggetti condividono i medesimi significati. condividere un significato in uguale misura con denti che connotazioni è un’operazione complessa e rara. gallino elabora la teoria triadica: Essa necessita del campo comunicativo: Emittente, significato, messaggio, ricevente, il significato che qui si attribuisce al messaggio. se il significato del messaggio non coincide si parlerà di campo comunicativo di primo ordine, Se invece c’è una certa coincidenza di significato si parlerà di campo comunicativo di secondo ordine. COMUNICARE: 1. CO-INFORMAZIONE: TRASFERIRE INFORMAZIONI DA UN SOGGETTO ALL’ALTRO 2. CO-SIGNIFICAZIONE: CONDIVIDERE UN IDENTICO SIGNIFICATO conclude Gallino che la formazione della memoria e l’uso effettivo delle informazioni sono governate da una serie di operazioni: percezione selettiva e memorizzazione dell’input, reperimento, selezione dello schema interpretativo e comparazione. si sviluppano così due interpretazioni fortemente limitative: da una parte è una concezione troppo meccanicistica e dall’altra una concezione troppo fuorviante e difficile da schematizzare. la comunicazione viene UMANIZZATA; il destinante il destinatario non sono più trattati come astrazioni ma sono oggetti competenti presi in un momento del loro divenire, in scritti ciascuno nel proprio discorso. comunicazione di massa: può essere definita come ogni processo di produzione trasmissione e diffusione di testi notizie immagini suoni, atto a raggiungere contemporaneamente in tempo breve un gran numero di persone separate e disperse in un vasto spazio e non il rapporto tra di loro.i mezzi usati sono il cinema, la stampa, manifesti, radio, televisione, detti mezzi di comunicazione di massa, Mass media. I mass-media diffondono la cultura di massa, Dove per massa si intende un gigantesco agglomerato di individui colto al di qua e al di là delle strutture interne della società. una cultura costituisce un corpo complesso di norme, simboli, miti, immagini che penetrano l’individuo nella sua intimità e ne strutturano istinti, o ne orientano le emozioni. Una cultura fornisce un immaginario collettivo alla vita pratica, la vita immaginaria. La cultura di massa integra e si integra in una realtà Polly culturale, non è solo la cultura del XX secolo, è cosmopolita e planetaria, ci pone i problemi della prima cultura universale della storia dell’umanità. Comunicazione verticale: Sono quei processi che interessano la trasmissione di una determinata cultura attraverso le generazioni. vanno a comporre quella che è la memoria collettiva, concetto chiave nell’ambito delle scienze umane sociali. A tal proposito è nata La sociologia della memoria. la memoria collettiva è una rappresentazione narrativa una sorta di metamemoria; È un enunciato relativo alla descrizione di una condivisione ipotetica di ricordi. Secondo Halbwachs la memoria è sempre socialmente condizionata, consiste nella ricomposizione di un passato. L’individuo non può semplicemente rivivere il proprio passato ma può solo ricomporlo servendosi di quadri sociali.secondo la sociologia della memoria la dimensione della memoria non è esclusivamente individuale, esiste una memoria storica e una collettiva. 1. la memoria collettiva conserva del passato solo ciò che è ancora vivo o capace di vivere nella coscienza del gruppo di cui fa parte. la storia invece fuoriesce dalla memoria collettiva non essendo più vissuto. 2. la memoria collettiva preserva l’identità collettiva, Attraverso una comunicazione intergenerazionale. 3. memoria orizzontale: memoria comunicativa 4. Memoria verticale: memoria culturale 5. ogni cultura sviluppa una struttura connettiva, connette e lega l’uomo al suo prossimo creando gli universi simbolici. ciò che lega insiemi singoli in un noi è la struttura cognitiva: dove da un lato ci sono vincoli e regole e valori comuni e dall’altro il ricordo di un passato condiviso. 6. la memoria collettiva se non diventa memoria storica e destinata a cadere nell’oblio. la memoria e l’oblio sono indissolubilmente legati, perché non si può non dimenticare, non si può ricordare tutto. la memoria si contamina, diventa ibrida, viene sottoposta a contaminazioni. il passato e fenomenologicamente sempre uguale, viene ricordato in modi diversi.ogni memoria collettiva a un rapporto dialettico con l’oblio, è un fenomeno attivo, l’oblio implica la necessità di dimenticare ciò che è necessario far cadere nell’oblio. Ci sono 2 modelli di disarticolazione della memoria, per interrompere il flusso di continuità: La mitizzazione (congela il passato in forme immobili), e la semplificazione (I discorsi sul passato creano una patina di confusa superficialità incomprensibile. con il crollo delle grandi narrazioni o delle retoriche olistiche, Candau, I media prendono il sopravvento creando un flusso iconorreico disomogeneo e confuso. non si garantisce la veridicità del passato. I media sono mossi da un’ossessione memoriale di immagazzinare praticamente tutto distruggendo così la memoria collettiva ben equilibrata.
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