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riassunto lavoro di strada rizzo , Schemi e mappe concettuali di Metodi E Tecniche Del Servizio Sociale

riassunti fatti bene del libro lavoro di strada Rizzo

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2016/2017

Caricato il 20/05/2017

Resilienza
Resilienza 🇮🇹

4.6

(9)

7 documenti

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Scarica riassunto lavoro di strada rizzo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Metodi E Tecniche Del Servizio Sociale solo su Docsity! CAP 1 LAVORI IN CORSO Tra le diverse forme di intervento sociale il lavoro di strada è il più difficile da definire.si tratta di un modo di operare sul territorio a cui fa ricorso per le finalità diverse. le unità di lavoro operano nel quadro delle politiche di prevenzione e riduzione del danno. Il lavoro di strada si configura come un servizio sociale che prevede l’utilizzo di figure professionali competenti. L’obiettivo è quello di mettere in luce un'altra modalità possibile che si esprime come esperienza di radicamento nei contesti urbani a rischio di marginalità e di esclusione sociale. Il lavoro di strada ha una struttura che si definisce in relazione alle caratteristiche particolari degli ambienti in cui si opera. Il contenuto è dato dalla qualità delle relazioni che quanti operano sulla strada intrecciano con le persone che incontrano e tra loro stessi. La prospettiva che orienta la modalità di presenza sul territorio è il cambiamento sociale, inteso come accoglienza, accompagnamento, validazione e promozione di chi vive in condizioni di marginalità come tentativo di prevenire o arginare i processi che quelle condizioni generano. Le persone che si impegnano nel lavoro sociale sono quelle che meglio intercettano il bisogno di comunità. Gli interventi orientati a rafforzare le relazioni sono quelli che raggiungono il cuore delle vecchie e nuove povertà. Regoliosi propone una classificazione delle esperienze individuando tre macro categorie: • Interventi di RIDUZIONE DEL DANNO rivolti a soggetti in grave stato di emarginazione che non hanno rapporti con i servizi sociosanitari. La finalità è di rispondere a tali bisogni e prevenire e ridurre le patologie correlate. I principali contenuti dell’intervento sono la presenza operativa nelle ore e nei luoghi in cui vi sono gli utenti interessati, contatti formali, instaurarsi di relazioni di fiducia, materiale formativo di carattere sanitario, sociale e legale. • Interventi di EDUCATIVA TERRITORIALE si rivolgono ai minori singoli o gruppi di minori soggetti a devianza. La finalità è lo sviluppo delle risorse e delle competenze individuali e di gruppo, prevenzione del disagio attraverso lo sviluppo di fattori protettivi, prevenzione specifica primaria dei comportamenti devianti e prevenzione secondaria tesa a impedire l’aggravarsi di comportamenti devianti. I contenuti principali sono l’osservazione lo ascolto la mediazione culturale, il colloquio, momenti d’incontro tra famiglie scuola. • Interventi di ANIMAZIONE DI STRADA E DI COMUNITA’ si rivolgono alla popolazione a minori singoli o aggregati soggetti a rischio devianza ed emarginazione. Le finalità sono sensibilizzazione su temi del disagio e competenze individuali. I contenuti principali hanno a che vedere con la realizzazione di azioni e iniziative, discussioni su temi specifici. L’animazione ha come utenza la popolazione in generale: istituzioni associazioni gruppi sociali. • Regoliosi afferma che le tre tipologie di strada sono molto legate fra loro e reciprocamente. La metodologia del lavoro di strada il modo di lavorare da cui tuti i servizi alla persona può trarre suggerimenti. Gli operatori accolgono i bisogni e si misurano con l’urgenza dei problemi senza scudo istituzionale. La strada è spesso il luogo in cui si sviluppano marginalità ed è per questo che tale lavoro seppur difficile porta dei vantaggi: favorisce l’eliminazione delle divisioni tra saperi scientifici e professionali chiamati a risolvere problemi come le nuove povertà delle società del benessere- mette in sinergia le risorse delle istituzioni dei loro servizi e attività- favorisce il partenariato tra istituzioni e operatori e coinvolge i destinatari dell’offerta attivando processi di empowerment-permette l’interconnessione delle competenze e metodologie di azione. Il lavoro di strada è un termine che fa riferimento a specifiche finalità operative e di approccio a chi vive sulla strada. La politica della riduzione del danno, è una politica che ha avuto attorno a se una crescente attenzione. Nel corso degli anni sono stati numerosi gli interventi effettuati sul territorio nazionale. Si sono tra loro diversi in base alla sperimentazione di diversi livelli di prevenzione, quali: interventi finalizzati alla prevenzione del disagio attraverso la sviluppo del benessere nella comunità locale, interventi che si propongono di prevenire il disagio agendo su situazioni considerate particolarmente a rischio, interventi che si propone la riduzione del danno in soggetti in situazioni croniche di abuso di sostanze e illegali già definiti come devianti. Gli interventi sul singolo e sulla famiglia svolti nel domicilio, quelli attuati nelle istituzioni scolastiche e sociosanitarie, azioni su strada. Il lavoro di strada è rappresentato dall’utilizzo di modalità valutative che non stigmatizzano i soggetti in condizioni di marginalità sulle risorse che individui presentano. La CARTA DI CERTALDO elaborata in un seminario e sottolinea il valore educativo di facilitatore relazionale del territorio con competenze animativo territoriali. Negli anni 90 su iniziativa di enti pubblici o privati, si sperimentano le prime esperienze di operatori di strada, si mettono a fuoco i problemi che pongono la definizione di una nuova figura professionale, l’operatore di strada interviene in conformità a una rappresentazione non pregiudiziale del disagio altrui, al fine di poter sviluppare una relazione d’aiuto e di accompagnamento. È definita poi la funzione dell’operatore di strada: la sua capacità di esserci, di stare in compagnia di donne uomini, l’operatore di strada dovrà costituire legami, interesse relazionale. Alla luce di ciò l’operatore potrà rappresentare: • Un primo supporto per la ricerca, dei bisogni delle soluzioni più efficaci • Una presenza di aiuto in termini di fiducia di sostegno e accompagnamento nella gestione del disagio • Un attivatore dei canali comunicativi con l’ambiente di vita del soggetto. La relazione operatore utente, risulta essere una relazione di aiuto leggera e legame debole. Un tema fondamentale del lavoro di strada è di stabilire una differenza tra curare e prendersi cura vedendo in quest’ultimo modo la peculiarità che permette di prendere in carico la situazione nella sua complessità. È decisiva la questione del potere. Se si definisce il potere come capacità di impedire i cambiamenti ne consegue un’attenzione alle dinamiche di potere che si dividono nella relazione. L’intervento consiste nella gestione di relazioni umane da posizione diseguali ed è necessario mettere in atto processi volti all’acquisizione di consapevolezza dei confini tra legittimazione e posizione di potere. La strada è un setting destrutturato che richiede competenze basate sul superamento della contrapposizione tra teoria e pratiche. La formazione concepita riesce a stimolare un’anticipazione delle competenze da sviluppare e dalle possibili conseguenze prodotto dall’operatore. Quest’orientamento consente di costruire le capacità e le competenze nell’intervento con i gruppi informali del territorio. L’operatore deve potenziare l’autonomia personale dei soggetti, nella gestione del lavoro educativo. Il gruppo come sistema d’azione diventa oggetto di riflessione e confronto. L’obiettivo è di cogliere la valenza delle realtà di unione come opportunità . l’osservazione e i metodi assumono una prospettiva riferita all’agire per intraprendere un lavoro educativo di strada. L’attività degli educatori si svolge sul territorio, negli spazi informali. Il lavoro degli educatori si sviluppa nei luoghi, dove nascono i fattori scatenati del disagio sociale facendo emergere e dare risposte ai bisogni. L’intervento si elabora sviluppando strategie complessive di sviluppo della qualità di vita. Il lavoro con i gruppi facilita il protagonismo nel tentativo di sviluppare un senso di appartenenza al territorio e alla comunità locale. Gli interventi agiscono sulla crescita della consapevolezza e comunità. Osservare vuol dire mettere in questione gli equilibri del gruppo nella sua situazione, diventando consapevoli che non esiste un’osservazione neutra. Bisogna codificare l’oggetto dell’osservazione. Questa può essere intesa come compensazione di ruoli per stravolgere le posizioni. La gestione del paradosso dell’osservazione origina sollecitazioni necessarie per la produzione di nuove conoscenze. Attraverso questi passaggi l’operatore sviluppa la capacità di valutazione della figura professionale e diventa più chiaro il ruolo che si svilupperà nella relazione e ascolto attivo. tipi significati. S’intende un processo che tende a legare tra loro tre o più persone attraverso relazioni e maglie di relazioni dotate di un significato. Si prendono in considerazione l’ampiezza, densità, interconnessioni, sottoinsiemi. Il lavoro di rete implica un complesso di collegamenti e integrazione delle risorse che fanno capo a servizi del territorio e alla rete relazionale della persona. Il sistema formale è costituito da un equipe multipla. Il sistema informale è composto da parenti amici che possono agire affinchè diventino disponibili. e esigenze che hanno portato alla nascita del lavoro di rete in italia sono principalmente: • La necessita di evitare duplicazioni di servizi • Maggiore efficienza nell’utilizzo di risorse • La ricerca di un approccio multidisciplinare per garantire un intervento efficace. Lavorare in rete significa svolgere un attività che sottolinei l’importanza delle relazioni. L’operatore del social networking ha un ruolo di collegare l’utente con i sistemi di aiuto LINKING AGENT. Uno degli obiettivi è proprio valorizzare la rete delle risorse formali e informali attivabili dalla comunità in cui si concretizza l’intervento. L’operatore è anche un supervisore che controlla il funzionamento del network ed è attivatore di risorse. L’operatore è inteso come tecnico della soluzione, in grado di risolvere il problema rappresentato da uno specifico bisogno. Il lavoro di rete si considera anche approccio integrato cioè opera sui diversi elementi che compongono il determinato contesto. Il lavoro di rete è una prospettiva di pensiero che permette di superare molte tradizionali divisioni del lavoro sociale. Prevede approcci, modelli, tecniche che possono entrare in conflitto in base ai livelli su cui si agisce o sulla distinzione tra azione riparativa e preventiva. Per operare bisogna tener in considerazioni delle condizioni: • Considerare le risorse le risorse di comunità come collegate insieme • Non fare affidamento su tecnologie magiche • Non considerare gli utenti come soggetti passivi CAP 3 L’ESPERIENZA NEL RIONE GIRAVOLTE Le aree urbane presentano delle difficoltà per i quali non si riesce a trovare una giusta soluzione o intervento. Prendendo in considerazione l’intervento nel rione giravolte sono emerse gravi difficoltà : • Elevato tasso di disoccupazione • Presenza di ragazze madri • Alto tasso di analfabetismo • Alto tasso di minori devianti • Forte concentrazione minoranze extracomunitarie • Processo di contrazione della piccola impresa • Forte deficit di attrezzature e infrastrutture • Complessivo degrado abitativo Il lavoro di strada di basa sulla costruzione di nuove reti e primo contatto con le reti esistenti attraverso una gestione consapevole delle relazioni che si stabiliscono tra i soggetti. Il lavoro dell’unità di strada hanno rappresentato la ricerca di una risposta al cosiddetto disagio sommerso attraverso un intervento : il farsi servizio nella strada. L’intervento ha seguito un iter progettuale per fasi :MAPPATUR del rione, con lo studio dei dati che definiscono il territorio e i caratteri di emergenza sociale, problemi di micro criminalità. La seconda fase : APPROCCIO E LA CONOSCENZA DIRETTA DELLA POPOLAZIONE NEL RIONE immergersi in una pluralità di volti e storie di vita- si agisce senza protezione, coperture istituzionali. Colpisce la complessità della strada e i segni e simboli. La terza fase è IL FARSI FACILITATORE DI INFORMAZIONE ORIENTAMENTO E I SPPORTO ATTRAVERSO LA CONSULENZA E AL GRUPPO .Con l’unità sono stati attivati molti contatti. I contanuti sono svariati. La quarta e ultima fase LA VALUTAZIONE DEL LAVORO in si stima l’efficacia in termini di validità e efficienza in termini di rapporto tra risorse investite, soprattutto la risorsa e i risultati raggiunti. Si svolge una cultura del bisogno e come affrontarlo. La strada è dunque luogo di espressione del manifestarsi ,fonte di incontri. La strada è usata come metafora del mondo, delle passione teatro di vita, avventura, scoperta, ricerca. La strada è vista negativamente ma spesso è anche luogo di rifugio. La strada è un luogo che ospita molteplici forme di disagio esclusione e sofferenza. La domanda che giunge non è diretta lineare e chiara. È necessario essere consapevo che la costruzione di un linguaggio comuni se per alcuni è già avviata , per altri è solo lìnizio.
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