Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Le Politiche Migratorie: Libertà di Movimento e Fattori Determinanti, Sintesi del corso di Antropologia

Questa lezione riassume le politiche migratorie che possono essere estremamente liberali o selettive, influenzate da fattori demografici, economici e sociali. Israele, ad esempio, accoglie liberamente gli ebrei di ogni provenienza, mentre il giappone vieta ogni forma di immigrazione a lungo termine. La dichiarazione di helsinki garantisce il diritto di emigrare, ma ci sono eccezioni. La francia ha adottato una politica di naturalizzazione per ragioni demografiche e economiche sin dal settecento. Alcuni paesi hanno redatto accordi bilaterali per favorire l'immigrazione permanente e selezionata. In generale, si sta esercitando un monitoraggio più completo dei flussi migratori per determinare i diritti dei migranti. In europa, l'accordo di schengen regola la circolazione dei cittadini.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 14/10/2021

meneg_mat
meneg_mat 🇮🇹

1 documento

1 / 1

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Le Politiche Migratorie: Libertà di Movimento e Fattori Determinanti e più Sintesi del corso in PDF di Antropologia solo su Docsity! Lezione 6 — Riepilogo: Le politiche migratorie Le norme d’ingresso possono essere estremamente liberali o addirittura incoraggiare l'immigrazione (Israele nei confronti degli Ebrei di ogni provenienza); possono seguire criteri selettivi (favorire gli ingressi a scopo di lavoro oppure i ricongiungimenti familiari), oppure accettare senza restrizione alcuna i rifugiati. Ci sono anche casi come quello del Giappone che vieta ogni forma di immigrazione a lungo termine. Secondo la dichiarazione di Helsinki sui diritti umani, ogni cittadino è libero di lasciare il proprio paese e devono esistere solo rare eccezioni a questa regola. Si può incoraggiare l'emigrazione per alleggerire il mercato interno del lavoro e accrescere le rimesse, basti pensare che: Sri Lanca, Pakistan, Bangladesh e India incoraggiano flussi migratori verso il Medio Oriente e in passato la Turchia verso Germania e Algeria verso Francia. Ci sono vari fattori sui quali ci si basa per stabilire le politiche migratorie, ovvero ragioni demografiche, economiche e da preoccupazioni di natura sociale. Ciò detto, le considerazioni demografiche sembrano marginali per le politiche migratorie, con l'eccezione della Francia, il cui problema della denatalità è stato sempre particolarmente sentito, fin dal Settecento: gli immigrati sono stati integrati per ragioni demografiche ed economiche e ha sempre adottato nei loro confronti una politica di naturalizzazione. E ancora, alcuni Stati hanno redatto accordi bilaterali per favorire un’immigrazione permanente e selezionata: Australia, Nuova Zelanda e Portogallo solo per citarne alcuni. In generale si sta esercitando un più completo monitoraggio di questi flussi, per poi determinare più chiaramente i diritti dei migranti: l'integrazione attraverso le riunificazioni familiari e la sempre più ampia concessione di diritti sociali; anche se tuttora poco diffusa è la concessione di diritti politici. Se i paesi petroliferi del Medio Oriente non sembrano seguire una precisa politica migratoria, la maggior parte delle aree di emigrazione del Terzo Mondo si affida molto alle rimesse degli emigranti, in qualche caso rendendole obbligatorie (Filippine) o incentivandole con concessioni valutarie (Algeria e Marocco). Anche qui scarsi risultati. Mentre in Europa l'accordo di Schengen regola la circolazione dei cittadini.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved