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Conflitto psichico: definizioni e fattori determinanti, Sintesi del corso di Psicologia Sperimentale

Una panoramica sul concetto di conflitto psichico, definendolo come uno stato di contrasto tra elementi connessi ma reciprocamente contraddittori. Vengono analizzati i fattori che determinano il livello di conflittualità esperito, come il grado di incompatibilità, coesione reciproca, numerosità degli elementi, grado di definizione e importanza psicologica. Viene inoltre descritto il concetto di tolleranza alla frustrazione e la problematica dei meccanismi di difesa dalla sofferenza. Infine, vengono presentati gli studi di tipo riflessologico e con partecipanti animali.

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

In vendita dal 23/01/2024

Maroli00
Maroli00 🇮🇹

4.4

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Scarica Conflitto psichico: definizioni e fattori determinanti e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia Sperimentale solo su Docsity! CAPITOLO 1 -INDICAZIONI RILEVANTI PER LO STUDIO DEL CONFLITTO PSICHICO- DEFINIZIONI E CLASSIFICAZIONI ☼ Nella letteratura specialistica conflitto mentale o psichico → STATO DI CONTRASTO tra due o più motivi, bisogni della persona ☼ In ambito psicologico→ vivo CONTRASTO fra elementi connessi ma reciprocamente contraddittori, incompatibili (situazione opposta a quella dell’accordo: collegamento armonico di elementi diversi fra loro ma compatibili). DALLA VOLTA (1961) conflitto→ contrasto, di cui vi è consapevolezza, fra opposti motivi che possono derivare da diversi motivi, bisogni… Il materiale conflittuale non appare totalmente evidente alla coscienza, non riguarda necessariamente il mondo affettivo. HANER E BROWN (1955)→ per produrre uno stato di conflitto non è sufficiente che gli stati impulsivi entrino in contrasto tra di loro ma occorre che non vi siano possibilità alternative di azione MAHER (1964) conflitto→ tipo di stimolo che si presenta all’organismo, liberano in esso due o più reazioni incompatibili, la cui forza è uguale BONAIUTO (1971)→ “si parla di conflitto nel linguaggio comune per indicare: ogni situazione in cui due o più qualità o elementi psichici risultano collegati fra loro in una relazione”. - Gli effetti del rapporto tra i due elementi sono alla base delle illusioni di assimilazione e di contrasto (Bonaiuto) - Due elementi se coesi si influenzano a vicenda: aumentando la loro somiglianza quando è garantita l’unitarietà strutturale, aumentando le differenze quando la struttura percettiva è caratterizzata da contrapposizioni. ANNI 70, BONAIUTO, MASSIRONI E BARTOLI: INDAGINE SUI FATTORI CHE DETERMINANO IL CONFLITTO PSICHICO Fattori aumentando o diminuendo, cresce o decresce il livello di conflittualità esperito: a) Grado di incompatibilità→ fra elementi o aspetti coesi, facenti parti di una stessa struttura b) Grado di coesione reciproca→ fra gli elementi o aspetti incompatibili c) Numerosità degli elementi o aspetti incompatibili d) Grado di definizione degli elementi o aspetti tra loro in conflitto e) Grado di importanza psicologica dell’intera struttura conflittuale f) Proporzione di importanza esistente fra i singoli elementi o aspetti incompatibili g) Familiarità con la struttura conflittuale h) Attribuzione di significati alla struttura conflittuale Grazie ad ulteriori studi è stato aggiunto un altro filone: Grado individuale di intolleranza del conflitto: a) GRADO DI COESIONE→ favorito dalla vicinanza spaziale e dalla contemporaneità degli elementi in conflitto o incompatibili. - Grado elevato di coesione: rende più intenso il conflitto - Perdita di coesione: riduce o annulla il conflitto b) GRADO DI INCOMPATIBILITA’: tra gli aspetti o elementi della stessa struttura si propone come variabile direttamente proporzionale all’intensità del conflitto percepito c) NUMERO: di elementi o aspetti incompatibili. Se ci sono più di due elementi incompatibili il conflitto cresce d) GRADO DI DEFINIZIONE: degli elementi o aspetti incompatibili, corrisponde alla quantità di dettagli specifici che tendono a sottolineare la natura delle parti in gioco. Si pone come direttamente proporzionale all’intensità del conflitto e) PORZIONE D’IMPORTANZA PSICOLOGICA: fattore a sé stante. Le parti dovrebbero avere uguale peso per creare un livello di conflitto elevato (no uguale: conflitto lieve) f) IMPORTANZA PSICOLOGICA: assunta dall’intera struttura conflittuale g) GRADO DI FAMILIARITA’: l’adattamento alla struttura conflittuale tende a ridurre l’intensità del conflitto h) ATTRIBUZIONE DI SIGNIFICATO: alla struttura conflittuale -riduzione del conflitto: per effetto delle spiegazioni nei casi di conflitto evidente (=aperto) - crescita del conflitto: attribuito significato ad una struttura conflittuale mascherata (=latente) i) LIVELLO PERSONALE DI TOLLERANZA O INTOLLERANZA: del conflitto e dell’incongruità. Tratto di personalità misurato attraverso Building Inclination Test Per comprendere appieno la natura di uno stato conflittuale→ utile rifarsi al CONCETTO DI FRUSTRAZIONE E DI TOLLERANZA della frustrazione. Si tocca così la PROBLEMATICA DEI MECCANISMI DI DIFESA dalla sofferenza, fastidio… - Condizione frustrante (ostacolo): può essere esterna o legata a situazioni interne FREUD→ indica come cause della nevrosi la privazione sessuale e la rimozione. Rimozione= ricondotta a una privazione di origine ambientale o di un ostacolo interno: frustrazione. • Primo che ha portato la riflessione sul conflitto psichico • Si concentra soprattutto sul conflitto a livello inconsapevole fra parti o elementi del sé: impulsi o desideri impellenti, sia fra loro, sia rispetto a forze costrittive • Studiato come questo conflitto determini l’emozione dell’ansia, sofferenza e l’attivazione dei meccanismi difensivi • In base alla collocazione della struttura conflittuale rispetto ai differenti livelli di coscienza (centralità o marginalità nel campo dell’attenzione consapevole), si classificano: conflitti consci, preconsci, inconsci • In base al grado di evidenza degli aspetti conflittuali, con esiti diversi a seguito di un processo di spiegazione, si classificano: conflitti evidenti, parzialmente evidenti, latenti - CONFLITTI EVIDENTI→ manifesti fin dall’inizio alla consapevolezza dell’osservatore - CONFLITTI LATENTI→ possono diventare coscienti solo dopo un lavoro di spiegazione o di ragionamento (caso della Scala continua di Penrose, parallelismi contraddittori di MASSIRONI) BONAIUTO raffigurazione prospettica all’interno del salone. La tendenza alla regolarizzazione prospettica interviene “in eccesso” rendendo plausibile, a prima vista, la configurazione più regolare. INDAGINI SPERIMENTALI CLASSICHE E MODERNE GLI STUDI DI TIPO RIFLESSOLOGICO E CON PARTECIPANTI ANIMALI PAVLOV (1923)→ Conflitti tra schemi comportamentali opposti per attivazione di “riflessi condizionati”: - Verificò la possibilità di comprovare sperimentalmente il conflitto e l’ansia in animali complessi (cane) mediante procedure di condizionamento o di apprendimento di comportamenti fra loro opposti - Verifica l’ipotesi che si possa provocare una nevrosi sperimentale - Per indurre lo stato di conflitto: un cane veniva preliminarmente condizionato utilizzando stimoli contrapposti, a comportamenti riflessi fra loro contrari - Quando l’animale veniva esposto a stimoli intermedi si veniva a realizzare la situazione di conflitto, il cane mostrava incertezza, inibizione, tendenza a fuggire LURIJA (1932)→ condusse esprimenti sui conflitti fra schemi opposti di condotta verbale e motoria. Distinse tre tipi di conflitto: 1. Conflicts of the setting: si ha quando si impedisce che un eccitamento si scarichi in un’azione 2. Conflicts of defection: si configura quando vi è mancanza di preparazione alla reazione 3. Dato dallo spostamento dell’attività repressa e dal suo dirottamento verso i processi centrali BROWN (1948)→ studia l’intensificazione dell’attrazione verso l’oggetto-meta quanto più l’animale vi si avvicina MILLER (1944/59)→ manipolato sia le tendenze appetitive, sia quelle avversative (repulsione verso il dolore, prodotto da uno shock elettrico) dimostrando 4 principi importanti per la comprensione del comportamento ambivalente: - TENDENZA AD AVVICINARSI ad un incentivo positivo: + forte quanto il soggetto è prossimo all’incentivo stesso - TENDENZA A FUGGIRE da un incentivo negativo: + forte quanto il soggetto è + vicino a tale incentivo - INTENSITA’ DELLA TENDENZA di evitamento: aumenta con la vicinanza - INTENSITA’ DELLA TENDENZA sia di evitamento sia di avvicinamento: aumenta in funzione dell’intensità della pulsione su cui queste tendenze si basano MURRAY E BERKUN (1955)→ ampliato il modello di Miller: prevedeva anche che una reazione di avvicinamento può essere deviata dalla sua meta originaria verso una meta alternativa. - Hanno elaborato un modello tridimensionale per predire gli spostamenti verso mete alternative - Modello tiene conto di più variabili: l’intensità della tendenza verso una meta, il grado di somiglianza tra la meta originaria e la meta sostitutiva, la distanza tra la meta originaria e quella emersa in seguito a spostamento - Spostamento: come effetto dello stato di conflitto modello tridimensionale del conflitto e dello spostamento della meta dell’azione: EPSTEIN E FENZ (1962)→ elaborato visione modificata del modello di Miller - Dimostrato che l’avvicinamento è più forte dell’allontanamento nella stessa meta: avvicinamento diminuisce via via che ci si avvicina alla meta - I gradienti di avvicinamento e di allontanamento sono in rapporto alle pulsioni e non alla tendenza di reazione - È la somma delle tendenze pulsionali a determinare l’intensità della tendenza di avvicinamento - Con questo aggiustamento teorico si passa da: modello comportamentista (SR, Stimolo- Risposta) ad un modello di tipo pulsionale - Un conflitto può verificarsi sia per l’aumento del grado di attivazione dovuto ad un progressivo avvicinamento alla meta, sia per un impedimento nel raggiungimento della stessa GLI STUDI SPERIMENTALI SULL’UOMO LEWIN E I SUOI ALLIEVI→ approfondiscono la genesi di alcune emozioni e attivazioni motivazionali • Svolti esperimenti sulla rabbia, attivazione di aggressione e d’altre condotte conseguenti all’assegnazione di compiti impossibili a risolversi • LANCIO DEGLI ANELLI: compito apparentemente ragionevole ma destinato a rivelarsi non risolvibile→ infilarli a distanza per 10 volte su un collo di bottiglia. La distanza era scelta in modo che era praticamente impossibile raggiungere il bersaglio per dieci volte di seguito. • Venivano annotate le sequenze comportamentali più ampie: scoppio di collera, disimpegno, rabbia… venivano descritti quanti più possibili particolari del comportamento. • Sperimentatori cercato di individuare i vettori che agiscono determinando il processo emotivo: - Rabbia: manifestazione della forte tensione conflittuale, desiderio di completare il compito e impossibilità intrinseca di realizzarlo CAPITOLO 2 -IL CONFLITTO IN RELAZIONE AI VARI PROCESSI PSICHICI- CONFLITTI NELLA PERCEZIONE Conflitto a livello percettivo: chiaro ed esemplificativo ai fini didattici, fecondo in laboratorio per l’analisi delle leggi del conflitto • Vi è conflitto percettivo quando→ vi è coesistenza di elementi o aspetti percettivi psicologicamente rilevanti ma relativamente incompatibili e contraddittori fra loro rispetto ad abitudini, concetti consolidati • INCONGRUENZA= presenza di un elemento contraddittorio in una struttura d’insieme. Qualità formale colta esaminando strutture vivamente conflittuali. La configurazione incongrua (ad es. di un oggetto) si discosta dal modello di riferimento per uno o più aspetti rilevanti. • Configurazioni incongruenti diverse dalle semplici SITUAZIONI AMBIGUE: anomalia risolta con più soluzioni figure multistabili A livello della percezione si hanno figure conflittuali, a livello dell’immaginazione: ricordi bizzarri, produzioni creative. Le immagini incongrue possono essere colte a livello: visivo, uditivo, tattile, gustativo, olfattivo, propriocettivo, cinestetico A seconda delle qualità fenomeniche coinvolte si danno incongruità di→ colore, composizione, forma, posizione, grandezza, velocità, temperatura, tessitura. INCONGRUITA’ DI COMPOSIZIONE nella figura di THIERY (1895) INCONGRUITÀ DI COMPOSIZIONE NEL Tridente bidentato di SCHUSTER (1964) INCONGRUITÀ DI COLORE di MAN RAY (1958) CONFLITTO TRA INDICI PERCETTIVI DI PROFONDITA’ Il calcolo intrapercettivo della distanza di un oggetto del campo visivo dipende da vari fattori: -disparità binoculare e monoculare -prospettiva lineare e dimensionale -prospettiva cromatica -chiaro-scuro e ombre -significato Se uno di questi fattori non si allineano agli altri→ informazioni contraddittorie sulla reale distanza dell’oggetto Variabile determinante per prevedere il tipo di elaborazione percettiva e cognitiva dell’incongruità: CONDIZIONI DI OSSERVAZIONE→ il percetto è elaborato dal percipiente in relazione alle sue aspettative e agli schemi mentali già consolidati. • Immagine percepita incontra lo schema mentale di riferimento: funge da ipotesi covalente se è in armonia con il precetto→ IMMAGINE CONGRUA • Immagine percepita contrasta lo schema mentale: ipotesi controvalente → IMMAGINE INCONGRUA • IN CONDIZIONI OSSERVATIVE AMBIGUE: l’immagine incongrue può dare luogo a processi di accomodamento e regolarizzazione. Si attiva un processo di ASSIMILAZIONE PRO-ATTIVA dell’immagine percettiva rispetto agli schemi mentali preesistenti • IN CONDIZIONI OSSERVATIVE UNIVOCHE: immagine incongrua elaborata attraverso segnalazione e allarme, comportando effetti di risalto (non è più possibile difendersi dall’incongruità). Si attiva CONTRASTO PRO-ATTIVO rispetto agli schemi mentali preesistenti I FENOMENI DELLA DIFESA PERCETTIVA BRUNER E POSTMAN (1949)→ dimostrano il concetto di difesa percettiva attraverso ricerche sulla presentazione tachistoscopica di carte da giuoco con colori invertiti MANIFESTAZIONI DIFENSIVE OSSERVATE: -Allungamento dei tempi di riconoscimento delle anomalie -Conversione dell’immagine: con dominanza del colore -Risposte di “Compromesso”: percezioni di colorazioni vissute come intermedie fra quelle oggettive e quelle dello schema mentale -Disorganizzazione percettiva o rinuncia al compito J. STROOP (1935)→ EFFETTO STROOP: individuato un fenomeno di ritardo nei tempi di lettura tachistoscopica di nomi di colori presentati con tinteggiature incongruenti rispetto al significato verbale RENE’ MAGRITTE (surrealista,1928): accompagnato immagini visive con etichette verbali discrepanti I FENOMENI DI ATTIVAZIONE DELL’INTERESSE Le immagini conflittuali e le situazioni problematiche: attirano l’attenzione dell’osservatore e impegnano alla ricerca di una soluzione. ▪ mettersi alla prova, trovare una soluzione = componenti dei comportamenti intelligenti ▪ conflitti cognitivi vissuti come positive sfide per l’adattamento, si trovano alla base dei processi di apprendimento formale e informale ▪ conflitto percettivo e cognitivo a volte stimolano la curiosità Triangolo impossibile di O. REUTERSWARD (1948) 3.STUDI CON PARADOSSI CROMATICI GIANNINI, BONIAUTO, BIASI (1997): d) variabili indipendenti: il carattere incongruo o plausibile di una colorazione assegnata a sagome di oggetti noti e) variabili dipendenti: il grado della vividezza o saturazione cromatica percepita nelle diverse sagome da osservatori adulti figure con colorazioni normali figure con colorazioni paradossali - colorazioni incongruenti in condizioni di stretta unicità→ venivano enfatizzate, sceglievano caselle con saturazione cromatica maggiore rispetto a quella realistica - colorazioni normali→ non subivano tale fenomeno 4.STUDI SULLA RIPRODUZIONE SERIALE STADLER E COLLABORATORI (1991)→ dimostrato che partendo da una configurazione visiva delineata da una persona, si può assegnare la medesima come modello da riprodurre il più fedelmente possibile ad un’altra persona (ognuno copia dal soggetto precedente). BONAIUTO (1991)→ nella riproduzione seriale sono all’opera processi di contrasto rispetto agli schemi mentali dell’osservatore. ESPERIMENTO: • impiegato un profilo umano con il naso un po’ prominente • ad un primo soggetto veniva proposto tale modello con la richiesta di riprodurlo con la massima esattezza, completando il naso mancante su uno schema analogo. L’elaborato serviva da modello per il soggetto successivo e così via (ciascuno all’insaputa dell’altro) • man mano il naso veniva disegnato sempre più grande IN UN SECONDO STUDIO vennero mantenute le condizioni procedurali sopra indicate ma vennero cambiati i modelli grafici: utilizzata una figura-modello capace di attivare uno schema mentale per il quale il naso lungo ha la probabilità di apparire quasi normale→ PINOCCHIO. Vicino ad altre due facce con lo stesso naso • Naso lungo di Pinocchio: minor effetto di contrasto, forma riconosciuta come plausibile • Ciò non accade per le altre due figure: non hanno trovato riscontro in schemi mentali che possono giustificare la dimensione, la forma 5.STUDI CON SEQUENZE MUSICALI DISSONANTI Essi appaiono rilevanti in quanto ampliano le indagini oltre l’ambito visivo e permettono di controllare il carattere generale del modello teorico proposto. ESPERIMENTO BONAIUTO: • Modificata la costruzione armonica di due composizioni ben conosciute (inno di Mameli, canzone Volare) attraverso l’introduzione di una nota leggermente dissonante, più bassa • Soggetti chiamati a valutare l’altezza della nota rispetto ad una scala uditiva di comparazione • Risultato→ ENFATIZZAZIONE della dissonanza: indicata una nota ancora più bassa (= effetto di contrasto rispetto allo schema mentale ormai consolidato) ESPERIMENTO DI NATURA PERSONOLOGICA (PANNUTI, BONAIUTO E BIASI) • Utilizzato sequenze musicali armoniche caratterizzate da una struttura ripetuta (non è riconoscibile la parte finale in quanto c’è subito una ripresa e ripetizione del motivo originale) • Soggetti esaminato sequenze musicali differenti → esso così sviluppa una specifica aspettativa riguardo alla cadenza finale • Soggetti intolleranti del conflitto e dell’incongruità: intolleranti anche all’ambiguità, complessità • Motivi armonici e ripetitivi (rassicuranti): apprezzati da soggetti con elevato livello di intolleranza del conflitto e dell’incongruità. Motivi dissonanti: disprezzati CONFLITTI EMOTIVI Prime osservazioni importanti dovute a Freud: genesi della nevrosi Dagli anni 70 a oggi→ secondo l’approccio (Biasi, Bonaiuto, Giannini) i conflitti emotivi hanno continui effetti sui processi cognitivi: - L’area di studio dei conflitti emotivi è connessa all’area di studio degli stili cognitivi - STILE COGNITIVO = modi costanti con cui l’assetto motivazionale temporaneo o stabile contribuisce ad orientare i processi psichici della persona, modificandoli tutti in una determinata direzione Gli sperimentatori che hanno allestito situazioni percettive sperimentali hanno rilevato: a) Le differenze inter-individuali: si ripetono sistematicamente allorché lo stesso soggetto si cimenta con immagini differenti b) L’esistenza di modifiche sistematiche: rispetto ad un rendimento percettivo intermedio consente di reperire soggetti fra loro molto simili, e categorie di soggetti dissimili, quanto al modo di percepire. VITTORIO BENUSSI→ Il primo in assoluto che ha introdotto il concetto di stile cognitivo a proposito di percezione visiva: - si accorse che esistevano persone per le quali le varie illusioni sono costantemente molto intense, altri invece hanno rendimenti opposti: le illusioni presentano intensità minime - soggetti del primo tipo: SINTETIZZANTI - soggetti del secondo tipo: ISOLANTI - si accorse dell’esistenza di un ampio gruppo di soggetti INTERMEDI Dopo anni e vari studi→si distingueva ancora: 1. Soggetti SINTETICI o globali: soggetti portati alla coesione degli elementi di conoscenza: conseguente forte intensità delle illusioni di assimilazione e di contrasto 2. Soggetti ANALITICI: personalità di tipo opposto ai primi 3. Soggetti NORMALI o misti: soggetti frapposti BONAIUTO→ riprese la classificazione degli stili cognitivi in: GLOBALE, MISTO, ANALITICO; tecnica per individualizzarli: mediante la misura di un’illusione visiva di assimilazione o contrasto di grandezza (illusione: modifica di grandezza cui va incontro un quadrato incluso in un cerchio): • Soggetti globali: presentano un effetto di espansione (assimilazione) della superficie del quadrato • Soggetti misti: effetto inferiore di misura • Soggetti analitici: assenza di effetto illusorio • Oggetti fortemente contraddetti: dato un oggetto noto ne contraddicono un solo aspetto, somigliando per il resto al modello dettato dalla comune esperienza (es: volto umano, mani, piedi, veicoli…) Abbiamo incongruenze di: posizione, forma, grandezza, composizione, colore CONFIGURAZIONI CONFLITTUALI ED ESPERIENZA UMORISTICA Indagine: tesa all’individualizzazione delle componenti dell’esperienza umoristica. BONAIUTO E GIANNINI→ proposto un modello teorico che collega fra loro i differenti fattori individuati classicamente e c’entra l’analisi sulla diagnosi delle aspettative dell’osservatore, dalla cui disconferma, unita ad altri ingredienti da origine al FENOMENO DEL RISO. • 1 PASSO: garanzia della percepibilità delle situazioni, al quale viene applicato il PARADOSSO che genera contraddizione delle aspettative condivise dall’osservatore. Il paradosso va ricondotto al tema dell’incongruità: cioè al conflitto psichico • Aspettative contraddette: abitudini, esperienze ricorrenti… i paradossi sottolineano per contrasto la realtà degli schemi mentali che tendono a sovvertire; contraddicono anche le motivazioni (che sostengono le aspettative) HUMOUR: difesa matura → Un ingrediente essenziale è L’ESPERIENZA DELLA SUPERIORITA’ nei confronti dell’oggetto o dell’evento paradossale → Essa viene favorita dal DISTACCO PSICOLOGICO delle situazioni tensiogene, prevedendo l’insorgere di emozioni negative (ansia, imbarazzo, tristezza) Esperienza umoristica: basata su processi prevalentemente inconsapevoli, che agiscono come mediatori fra parti contrapposte del sé o fra il sé e la realtà esterna Humour: utilizza schemi comportamentali di gestione della sofferenza, su basi istintuali e di apprendimento, a volte con recupero di condotte tipicamente infantili Humour: antidoto allo stress ESPERIEMENTO BONAIUTO, GIANNINI, BIASI, 2003: • Proposte a singoli osservatori ogni illustrazione con una scala di valutazione da 0 a 10 dell’esperienza umoristica • Dimostrato: i punteggi di humour assegnati alle immagini molto conflittuali dagli osservatori molto intolleranti del conflitto e dell’incongruità sono inferiori rispetto a quelli assegnati alle immagini umoristiche non problematiche (neutre) Tolleranti: hanno distacco emotivo, sentimento di superiorità e quindi ridono Intolleranti: non hanno distacco emotivo necessario; ridono poco nelle immagini humour, ridono di più nelle immagini neutre Accorgimenti tecnici usati dagli umoristi per favorire il vissuto di Superiorità nell’osservatore medio: ▪ Semplificazione e stilizzazione, con esclusione o limitazione del chiaroscuro ▪ Stile infantile e linee arrotondate ▪ Uso di colori rassicuranti, colorazioni pastello e tinte giocose ▪ Uso di cornici delimitanti la scena ▪ Disposizione in parti specifiche di giornali, riviste… ▪ Riduzione del ricorso a scene con contenuti aggressivi, osceni, scatologici e altri eccessi. INDAGINE EMPIRICA SISTEMATICA CENTRATA SULL’ANALISI FENOMENOLOGICA DELLA RELAZIONE EDUCATIVA GENITORI-FIGLI BONAIUTO E GIANNINI (2003)→applicato il metodo fenomenologico per l’identificazione dei paradossi umoristici e la diagnosi delle aspettative condivise: si tratta di un metodo qualitativo per la lettura dei risultati. → Esperienza umoristica: prodotta dalla CONTRADDIZIONE DELLE ASPETTATIVE dell’osservatore in merito all’evento rappresentato, quindi della disconferma dello schema mentale relativo → Con un adeguata introspezione si riesce a risalire al paradosso, una volta identificato si risale alle aspettative dell’osservatore (garantendo sempre distacco emotivo ed esperienza di superiorità). Si riesce così a diagnosticare la natura dell’aspettativa sottostante al paradosso umoristico. ESPERIMENTO: studio degli aspetti educativi della relazione genitoriale (aspettative relative al rapporto genitori-figli nei vari decenni storici). Aspettative più ricorrenti: 1. Aspettative indicative dell’esigenza di rapporto “Verticale-Direttivo”→ autorevolezza genitoriale. Si ricavano da immagini paradossali che raffigurano situazioni di eccessiva permissività genitoriale 2. Aspettative indicative dell’esigenza di stile educativo “Paritario-Democratico”→ indulgenza, permissività. Immagini riguardavano relazione genitori-figli esageratamente punitive, dure. 3. Aspettative indicative dell’esigenza di stile educativo “Responsabile e coerente”→ complementarità di ruoli, autocontrollo. Immagini illustrano situazioni di cattivo esempio, incoerenza. ULTERIORI RIFERIMENTI SUL RUOLO DELLA PERSONALITA’ DI FRONTE AL CONFLITTO Tratto di personalità valutato attraverso→ BUILDING INCLINATION TEST: - valuta il livello personale di tolleranza/intolleranza dell’incongruità e del conflitto - è un dispositivo sperimentale basato su spiccate componenti non verbali e particolarmente sulla percezione visiva ESPERIMENTO: ☼ Modello tridimensionale che riproduce con colorazioni e dettagli realistici un edificio a torre in posizione incongruente (inclinato 7 gradi rispetto alla verticale) ☼ Modello ruota su un base circolare ☼ Al di sotto del modello è presente una scala di comparazione a sette passi di inclinazione crescente (1-13 gradi rispetto alla verticale), oppure decrescente (con gli stessi valori). ☼ Il modello viene presentato secondo quattro orientamenti rispetto all’osservatore: avanti/indietro: ambiguità, destra/sinistra: univocità ▪ immagini conflittuali: svalutate dai soggetti molto intolleranti, vissute come brutte; i molto tolleranti mostrato accettazione e apprezzamento estetico immagine armonica e conflittuale IL RUOLO DEI MECCANISMI DI DIFESA PSICHICA Ruolo: preservare la persona da un carico di sofferenza Uomo per assicurarsi un relativo benessere: escogitare dei compromessi tra tendenze conflittuali apparentemente inconciliabili, fino alla messa in scena di sistemi di autoinganno (comprendono dei sistemi di conoscenza illusori) che lo preservano dal disvelamento di contenuti dolorosi BARTOLI E BONAIUTO, 1997→ elenco dei meccanismi difensivi • temporanea soluzione del conflitto relativo: tramite i processi di mascheramento e della messa in evidenza (risalto) • meccanismi di difesa psichica= modelli di condotta che includono componenti emotive, cognitive e pratiche che evitano o riducono stati di fastidio, dolore… UMORISMO COME MECCANISMO DI DIFESA Humour: fattore di privazione, riduzione dei sintomi di stress ▪ comporta un distacco psicologico da circostanze tensiogene (esperienza di superiorità. Essa evita coinvolgimenti delle situazioni incongruenti e limita l’insorgere di emozioni negative LA RICERCA DELLA CONGRUENZA COGNITIVA ▪ si accentua temporaneamente in condizioni di stress ▪ presenta analogie con i processo di razionalizzazione e di chiusura cognitiva ▪ le attribuzioni di significato, spiegazioni, soluzioni chiarificanti possono: temporaneamente accentuare il conflitto in vista di una successiva ristrutturazione cognitiva ed emotiva ▪ questi interventi (significato, spiegazioni…): utilizzati per DECODIFICARE I PROCESSI DI DEFORMAZIONE DELLA REALTA’ e per familiarizzare col conflittuale, piuttosto che per attuare difese da esperienze spiacevoli IL RICORSO DELL’ESPERIENZA ESTETICA ▪ ricerca del bello, gratificazione, comfort come meccanismo di difesa ▪ volta a prevenire o bilanciare gli effetti del sovraccarico conflittuale e del distress ▪ processi coinvolti: esperienze di unicità, abilità creativa, comunicazione privilegiata, soddisfazione delle principali esigenze personali IL RAGIONAMENTO IN CONDIZIONI DI CONFLITTO PSICHICO: PRINCIPALI EFFETTI ILLUSORI FREUD→ ragionamento erroneo: si cade in una prima illusione, si finisce per lamentarsi di qualcosa molto diverso da ciò che realmente affligge (interpretazione distorta della realtà) Ragionamenti erronei: tipici di fronte ad esigenze conflittuali→ quando i motivi che orientano i comportamenti sono in distacco fra loro nasce uno STATO DI TENSIONE. Produce RAGIONAMENTI ILLUSORI • fenomeni di mascheramento e di risalto: ci portano ai principali PROCESSI DELL’ASSIMILAZIONE E DEL CONTRASTO • meccanismi di difesa: danno luogo a casi di RAGIONAMENTO ILLUSORIO INCONSCIO O PARZIALMENTE CONSCIO CAPITOLO 3 -IL CONFLITTO E LE SITUAZIONI DI STRESS SPERIMENTALE A BREVE TERMINE- DEFINIZIONI, RILEVANZA E SIGNIFICATO DELLA RICERCA SPERIMENTALE IN TEMA STRESS Lo studio degli effetti psichici provocati da un temporaneo stato di stress risale agli anni 30 e 40 Termine stress→ indica sia lo stimolo sia la risposta psico-fisiologica dell’individuo ▪ Studi fisiologici: stress rappresenta una condizione aversiva che genera risposte specifiche nell’organismo umano o animale ▪ Filone psicosociologico: stress è una variabile relazionale tra individuo e la situazione ambientale ▪ Orientamento fenomenologico e psicodinamico: stress appare corrispondere all’attivazione del conflitto psichico CANNON (1932)→ organismo risponde allo stress con una serie di pattern di reazioni fisiologiche automatiche tese a combattere ed evitare la situazione e a mantenere l’equilibrio. Stress: indebolisce l’individuo SELYE (1956)→ stress: risposta dell’organismo alle esigenze dell’ambiente. La risposta di stress attraversa tre stradi che definiscono la cosiddetta “SINDROME DI ADATTAMENTO GENERALE”: - 1 STADIO: reazione di allarme (aumento della scarica adrenalinica, accelerazione della frequenza cardiaca, diminuzione della temperatura corporea e del tono muscolare) - 2 STADIO: resistenza (organismo aumenta la produzione di sostanze difensive) - 3 STADIO: esaurimento (perdita delle risorse di adattamento) Introduce due termini: → DISTRESS: stress nocivo, riferito a condizioni sgradevoli e di pressante minaccia. Repulsione → EUSTRESS: stress benefico, produttivo per l’attività. Attrazione STRESS: inteso come risultato di una relazione dinamica tra le esigenze ambientali, valutazione cognitiva e risorse personali dell’individuo. LAZARUS (1966)→ c’è stress quando il soggetto valuta la situazione come impegnativa, capace di mettere in pericolo il proprio benessere. • Il significato che un evento ha su una persona orienta la risposta emotiva e comportamentale • I fattori di personalità, le aspettative influenzano la valutazione percettiva e cognitiva della realtà. Identifica tre tipi di valutazione cognitiva: - Valutazione primaria: giudicare se l’evento è positivo, minaccioso o irrilevante - Valutazione secondaria: stabilire ciò che deve e può essere fatto per fronteggiare la situazione (capacità, risorse, efficacia delle strategie…) RISULTATI: -gruppo di controllo: tempi di controllo diminuiscono come effetto di adeguamento al compito -gruppo sperimentale: le soglie percettive si mantengono elevate come all’inizio. Aumento aggressione, frustrazione; significati attribuiti erroneamente alle parole. Si accentuano la frettolosità, l’irrequietezza 2.SVOLGIMENTO DI UN COMPITO DI FRONTE A UN ESAMINATORE AUTOREVOLE (SMOCK, 1955) Materiale visivo: non verbale Compito: esaminare in successione 15 immagini appartenenti ad una stessa serie, per 5 serie diverse. Ciascuna serie corrisponde allo schema di uno oggetto ben noto (all’inizio appare molto frammentato: immagine ambigua). Man mano che si prosegue l’immagine diviene più completa. Sperimentatore: mostra ogni foto per 10 sec. Richiesta: organizzare gli elementi in un immagine completa il più veloce possibile, ogni soggetto riceveva la descrizione di 5 possibili soluzioni percettive, fra cui quella realistica. Soggetti sottoposti a stress: fornivano RISPOSTE PREMATURE nella descrizione, tardino nel riconoscere le figure. 3.RIEVOCAZIONE DISEGNATA DI SITUAZIONI DI STRESS E COMFORT (BIASI, BONAIUTO) ▪ Soggetto possiede matita nera, penna nera, pastelli e pennarelli con 72 differenti colori ▪ Variabile indipendente: LIVELLO CONFLITTO EMOTIVO manipolata dallo sperimentatore ▪ 1 gruppo istruzione: prova ad immaginare una situazione per te molto stressante, preoccupante, ansiogena; un’esperienza del passato o anche di questo periodo e prova a rappresentarla con i materiali qui a disposizione. Puoi usare ciò che vuoi. ▪ 2 gruppo: … situazione rilassante, piacevole… ▪ Prima si controlla L’ASSETTO EMOTIVO del soggetto mediante le scale di auto-valutazione; si ripete dopo 15 minuti di attività rievocativa ottenendo dei cambiamenti emozionali e motivazionali→ soggetti stress: incremento dei punteggi; soggetti no stress: diminuzione Cosa si è notato? Disegni sempre fatti in bianco e nero (nonostante abbiano a disposizione tantissimi colori qualora vengano utilizzati sono colori scuri: COLORI ALLARMANTI) → Colori allarmanti: nero, grigio, viola, verde oliva, blu, striature rosso, striature giallo → Colori positivi, rassicuranti: rosa, bianco, celeste, arancio, verde chiaro… → La scelta dei colori si connette alle emozioni: evitamento o riduzione del colore esprimono difese verso le tensioni emozionali, le sfumature richiamano l’armonia, i forti contrasti cromatici rispecchiano i forti conflitti tra parti del sé. → Forme sotto stress: forme rette anziché curve, superfici angolate anziché rotondeggianti, linee spezzate anziché continue, forme essenziali e sintetiche Cosa si è notato? Spesso sfumature (rappresenta armonia), molti colori, disegni fatti direttamente con il colore, contemplazione di elementi della natura; raramente abbiamo disegni in bianco e nero ma sono comunque confortevoli. Ricchezza di dettagli. EFFETTI DELLO STRESS SPERIMENTALE A BREVE TERMINE SU PROCESSI AFFETTIVI, COGNITIVI E DECISIONALI • Attivazione di emozioni negative (ansia, rabbia, tristezza, dolore, imbarazzo, vergogna…) • Attivazione di alcune motivazioni: aggressione, bisogno di movimento corporeo, esigenza e chiarezza cognitiva, con rifiuto di ulteriori conflitti (diminuzione nei comfort) • Mobilitazione di meccanismi di difesa generali o particolari, in funzione di abitudini affettive consolidate • Aumento dell’esigenza di congruenza cognitiva: bisogno di spiegazioni, coerenza e significato • Aumento intolleranza dell’incongruità, ambiguità, complessità, incertezza. Si diventa sovraccarichi di conflitto personale: non disponibile a fronteggiare ulteriori conflitti. (effetti negativi sull’apprendimento) 1. Si scatenano delle difese 2. Attribuzione di causalità: cercare il responsabile, il colpevole 3. Stereotipia: si diventa più rigidi, riduco la creatività 4. Conflitti leggeri e accettabili: scatenano la creatività, ci si mette alla prova. Es: problem solving (effetti positivi sull’apprendimento) • Il confort ha degli effetti positivi sull’apprendimento e creatività, un eccesso di comfort da degli effetti negativi sulla performance (la performance migliore si ha con uno stress leggero). • Incremento delle attribuzioni di CAUSALITA’: relazione causa-effetto, porsi delle domande e delle risposte. Per fare ciò è bene utilizzare degli stimoli, delle immagini (viste sia sotto stress e comfort, vediamo come il processo affettivo incide sui processi cognitivi). ESPERIMENTO: ILLUSORY CONTOURS DI CAUSALITÀ→ prova effettuata subito prima dell’inizio di un trattamento di stress e all’acme di questo (20esimo minuto). - 1 gruppo: somministrazione di dieci tavole difficili scelte fra le Matrici Progressive di Raven e presentate come test di intelligenza (esercitata sul soggetto una pressione sociale e di disturbo) - 2 gruppo: rilassamento muscolare condotto in penombra e in piena tranquillità con focalizzazione immaginativa di scene appropriate - Risultato: a seguito dello stress i soggetti tendono a percepire più intensamente un oggetto allucinatorio la cui comparsa dipende dall’utilizzazione di indici di relazione di causa-effetto. - Dopo stress: aumento nei punteggi di attribuzione di causalità, dopo comfort: simmetrica diminuzione ESPERIMENTO→ ATTRIBUZIONE DI RESPONSABILITÀ Dimostrato come la fase di allarme dello stress sia gravida di conseguenze cognitive, decisionali, emotive attraverso L’ATTIVAZIONE DI MECCANISMI DIFENSIVI NATURALI: corrispondono all’incremento delle attribuzioni di causalità nella percezione e nel pensiero EFFETTI SULLA SENSIBILITA’ ESPRESSIVA ▪ Utilizzo rievocazione disegnata di esperienze personali spiacevoli, stressanti (stress) o al contrario (comfort) ▪ Controllo mediante scale di auto valutazione (SELF-APPRAISAL SCALES) ▪ Dopo stress: SENSIBILITÀ EMOTIVA RIDOTTA. Hanno attribuito qualità negative anche a configurazioni che esprimono positività→ percezione chiamata EGOMORFICA: attribuzione di qualità negative simili alle qualità del sé nel sovraccarico di conflitto ▪ Comfort: MIGLIORATA LA SENSIBILITÀ EMOTIVA. Hanno attribuito più qualità positive anche a configurazioni che esprimono negatività CAPITOLO 4 -GLI EFFETTI DELLE SPIEGAZIONI- ATTRIBUZIONE DI SIGNIFICATI CAUSALI DI FRONTE A EVENTI O IMMAGINI CONFLITTUALI ESPERIEMENTO: → Gruppo sperimentale e gruppo di controllo → Partecipante: invitato a valutare una situazione conflittuale attraverso una scheda con scale bipolari che misuravano: INCONGRUITÀ PERCEPITA, LIVELLO DI POTERE ANSIOGENO, ANSIA AUTO PERCEPITA → Condizione sperimentale: spiegazione appropriata e pertinente rispetto alla situazione incongrua; nella condizione di controllo non veniva data nessuna spiegazione → Dopo la lettura (per il gruppo sperimentale) e il breve periodo di attesa (per il gruppo di controllo): invito a valutare di nuovo la situazione conflittuale prima percepita, valutare anche lo stato emotivo → Esaminate varie situazioni conflittuali: immagini visive incongruenti, sillogismi erronei, disegni di oggetti paradossali… Immagini che contraddicono fortemente le aspettative del partecipante, producendo vissuti di incongruità (ES. CARELMAN: BICICLETTA PER SALIRE LE SCALE) Bicicletta per salire le scale CONFLITTO MANIFESTO: questa immagine senza spiegazione crea conflitto, con spiegazione: “bici per salire le scale” la percezione del conflitto diminuisce Altre immagini costituivano dei CONFLITTI LATENTI ossia mascherati: immagini che appaiono inizialmente prive di conflitti, plausibili (ES. PENROSE: SCALA CONTINUA) SITUAZIONE ILLUSORIA, CONFLITTO LATENTE: la spiegazione aumenta il conflitto Incongruità percepita: 1. Incongrua/congrua 2. Bizzarra/normale 3. Paradossale/ragionevole 4. Strana/naturale 5. Assurda/ovvia Variabili indipendenti: • QUALITÀ DEL CONFLITTO: cognitivo, affettivo, motorio • INTENSITÀ: leggera, media, elevata • ORIGINE DEL CONFLITTO: immagini sperimentali paradossali, riproduzione di opere d’arte incongruenti, riproduzione di anomalie corporee • GRADO DI SALIENZA INIZIALE DELLA CONTRADDIZIONE: distinzione tra conflitti evidenti (contraddizione immediatamente percepibile), conflitti misti (contraddizione evidente attraverso una maggiore attenzione per un gruppo, ma può rimanere nascosta per un altro gruppo), conflitti latenti (appaiono per tutti come situazioni armoniche, aspetto contraddittorio nascosto). • CARATTERISTICHE DELLA SPIEGAZIONE fornita al soggetto→ la descrizione mette in moto processi di attribuzione di significato: influenzano pienamente le dinamiche conflittuali - La descrizione: deve esprimersi a proposito della relazione causa-effetto tra le variabili che regolano un fenomeno • CARATTERISTICHE DEL SOGGETTO: caratteristiche di personalità, tratti… Variabili dipendenti: • LIVELLO DI INCONGRUITÀ PERCEPITA: misurata tramite scale bipolari a sette passi • LIVELLO DI POTERE ANSIOGENO PERCEPITO: scale bipolari • LIVELLO DI TENSIONE EMOTIVA AUTO-PERCEPITA: rispondono alla domanda “io mi sento” L’attribuzione di significato: a. Riduce la percezione del conflitto se esso è manifesto b. Aumenta la percezione del conflitto se esso è latente Le variabili emotive (potere ansiogeno attribuito, tensione auto percepita): a. Conflitti evidenti: decrescono dopo l’intervento della spiegazione b. Conflitti latenti: andamento misto, leggero decremento di fronte a spiegazioni date a situazioni comportamentali più coinvolgenti e leggero incremento in occasione di raffigurazioni incongruenti INCONGRUITA’ ARCHITETTONICA: Anche le strutture architettoniche incongrue possono risentire dell’effetto di spiegazioni appropriate. → Incongruità architettonica: forma, orientamento, disposizione di porte e finestre… - atteggiamenti verso la vita sessuale - difficoltà di adattamento - rapporti nel proprio nucleo familiare - opinioni sulla religione - filosofia della vita • Durante lo svolgimento del colloquio clinico→ si attivano importanti processi cognitivi che interessano sia il soggetto sia il conduttore del colloquio. • Dal punto di vista del terapista→ vi è una raccolta di dati, un’indagine quasi sistematica (sulle informazioni verbali o non verbali) • SPIEGAZIONE→ è chiarificatrice, può andare sua nel senso della distorsione sia dell’allarme (a seconda che si riferisca di un conflitto di tipo evidente o latente). È compito del terapista capire e sentire quanto il paziente può tollerare Le principali variabili identificate: 1. conflitti 2. difese 3. relazione interpersonale (qualità di transfert e del controtransfert) 4. rilassamento 5. suggestione 6. spiegazione: interpretazione o narrativa fornita 7. rielaborazione cognitiva 8. ristrutturazione emotiva 9. restituzione 10. distacco -Prime 6 componenti: agiscono come variabili indipendenti nell’ambito della struttura di un colloquio -Le altre: possono essere studiate come effetti delle precedenti e in particolare del tipo di spiegazione fornita. -Rielaborazione cognitiva, ristrutturazione emotiva, restituzione: variabili dipendenti ma possono dare a loro volta effetti. -Natura dei conflitti e le capacità di soluzione e di fronteggiamento personale: variabili su cui si cerca di intervenire per ottenere effetti di elaborazione dei conflitti e di rafforzamento della personalità. • LIVELLO DI RILASSAMENTO DEL SOGGETTO→ Condizione che agisce sia nel primo mento dell’accoglienza del paziente che nella presa in carico successiva. - può essere manipolato direttamente o indirettamente dal terapista attraverso linguaggio del corpo, tono della voce, uso di domande aperte, cura dell’abbigliamento, allestimento del setting. - livello di rilassamento: facilita la diminuzione temporanea del grado di tensione; appare più facile per il paziente affrontare tematiche dolorose, incongrue. COLLOQUIO PSICOANALITICO • associazioni libere • resistenza • transfert • controtransfert • lapsus, amnesie, atti mancati, contraddizioni Leggere tra le righe, ascolto con il cosiddetto “terzo occhio”. PERICOLI DI DISTORSIONE DEL GIUDIZIO DURANTE IL COLLOQUIO - effetto ALONE: dare rilievo ad un solo tratto di personalità dell’esaminando sottovalutando gli altri - effetto INDULGENZA: dare importanza a quei tratti di personalità dell’esaminando che lo psicologo approva - ERRORE LOGICO: applicare in modo rigido il sistema concettuale che lo psicologo segue - PREGIUDIZIO CONTAGIOSO: applicare in modo rigido e prevenuto le ipotesi diagnostiche. POSSIBILI MECCANISMI DI DIFESA DELL’ESAMINATO E REAZIONI INADEGUATE DELL’ESAMINATORE: ▪ esaminato (meccanismo di difesa) → esaminatore (contromisura inadeguata) ▪ evasione → imbarazzo ansioso ▪ seduzione → rigidità intellettuale ▪ aggressività (aperta o larvata) → altra aggressività (aperta o larvata) ▪ larvata: non si presenta al colloquio ▪ aperta: lei non mi capisce… UNA VERIFICA SPERIMENTALE BIASI, BONAIUTO, PATRIZI, 2015→ rievocazione disegnata: 1. la rievocazione disegnata come variabile indipendente→ come trattamento per la produzione di stati di stress o comfort a breve termine; effetti su: processi affettivi, cognitivi r decisionali 2. la rievocazione disegnata come variabile dipendente→ studiare quali sono le caratteristiche di contenuto e di stile e come queste si modificano a seguito di opportuni interventi. ESPERIMENTO: • prima del colloquio e in apertura dello stesso→ effettuazione di un unico disegno centrato su una situazione di stress realmente attraversata dal soggetto • prova: durava pochi minuti • gruppo sperimentale: dopo il colloquio clinico di 50 min: proposta l’effettuazione di un secondo disegno centrato sulla medesima situazione di prima • gruppo di controllo: fra un elaborato e l’altro sono trascorsi 50 min. di normale vita quotidiana, colloquio rimandato ad un successivo appuntamento Sono state distinte 5 diverse forme di evoluzione del linguaggio grafico, nel passaggio dal primo al secondo elaborato: 1. DISTENSIONE: diminuzione degli indici di stress e aumento degli indici di comfort 2. RAPPRESENTAZIONE ESPLICITA DELLA SOLUZIONE DEL COMFORT 3. COMPARSA DI NUOVI ELEMENTI: con persistenza e stabilità del conflitto pur nella rappresentazione della scena disegnata 4. AUMENTO DEGLI INDICI DI STRESS 5. RIPETIZIONE INVARIATA O EQUIVALENTE: del disegno di stress Risultati: - persone che hanno fatto colloquio psicoterapico (gruppo sperimentale): modificato i disegni di stress prevalentemente in direzione della distensione, in secondo luogo verso la soluzione del conflitto. - Gruppo di controllo: privilegiato la ripetizione invariata o equivalente della rappresentazione dello stress. Gli eventi rappresentati nei disegni di situazioni personali di stress: • situazioni stressanti da agenti esterni→ circoscritti di breve durata, inevitabili: maltempo, traffico, incidenti… • situazioni stressanti da agenti come i precedenti ma con risonanza emotiva interiore molto intensa
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